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Lunedì, 14 Maggio 2018 15:29

Brunch in the Office con gli autori

Parma home & restaurant festival presenta: Brunch in the Office con gli autori. Domenica 27 maggio 2018 Studio Bertani Strada al Ponte Caprazucca 7, Parma.

Un festival nel festival che vuole coniugare "Arte, Cibo e Cultura", in quella che è la capitale della food valley, e che è stata nominata capitale della cultura per il 2020.
Parma Home & Restaurant Festival è il festival della cucina domestica, inusuale e del social eating.
Si tiene a Parma due volte l'anno, in primavera ed in autunno. A fare gli onori di casa sono il Corso magistrale di Giornalismo e cultura editoriale e Master in Web Communication, Social Media e Iot, dell'Università di Parma.
Nell'edizione di maggio 2018 si svolgerà in due week end, quello che va dal 10 al 13 maggio e quello che va dal 24 al 27 maggio.

Tutte le informazioni a tutti gli eventi si trovano sul sito http://new.parmahomerestaurant.com/ del quale se ne consiglia la consultazione.
Brunch in the office con gli autori, (evento fb: https://www.facebook.com/events/760859004123835/) nasce quindi con questo spirito e si svolge in uno studio professionale del centro cittadino. Saranno infatti i professionisti che lo occupano a fare gli onori di casa e a coinvolgere gli ospiti con un nutrito programma, che appunto vuole coniugare cibo, arte e cultura.

L'ARTE: ore 10:00 inaugurazione delle mostre artistiche con la presenza degli artisti.

MOSTRA FOTOGRAFICA: Francesca Bocchia, tema "riflessi e momenti di un città... Parma"
Nata a Parma nel 1979 dove vive e lavora. La sua passione per la fotografia ha radici lontane e vede il passaggio dei cambiamenti dall'analogico al digitale della Nikon D 750. Realizza fotografie di cronaca e di reportage per la Gazzetta dell'Emilia, quotidiano online locale, mantenendo un occhio attento su Parma per raccontare, attraverso le persone e gli scorci, una società che cambia e con essa le proprie abitudini. Figlia della passione e dell'impegno quotidiano, utilizzata per mostrare i fatti della sua città.

MOSTRA DI BOZZETTI: Roberto Merella, tema "incontri e scontri nel mondo del fumetto"
Nato nella provincia mantovana nel 1970 ha però sangue sardo nelle vene. Cresce nelle valli bergamasche e si diploma al liceo artistico di Bergamo. Attualmente lavora nella pubblica amministrazione e durante il tempo libero si diletta di disegno concentrandosi soprattutto sui fumetti. Dipinge partecipando a mostre collettive, realizza locandine e collabora in ambito locale come grafico per i libri. Ha realizzato graphic novel. Sposato con un figlio, vive a Langhirano (PR).

MOSTRA PITTORICA: Renzo Rabboni, mostra personale.
Personale del pittore parmigiano. Classe 1938, si trasferisce in età giovanile a Parigi dove frequenta il mondo dei "cafe chantant", delle gallerie e degli artisti. Successivamente a Monaco e poi a Zurigo, dove si immerge nella cultura e nella pittura espressionista. La continua ricerca di un suo personale linguaggio lo porta nell'età matura a divenire un crescendo di ricerca e di idee dove la sua arte non è solo materia e colore, ma è un gioco intrigante tra la terra, l'uomo e l'ambiente.
Le opere rimarranno esposte anche nei giorni successivi.
Cocktail di benvenuto offerto da Fratelli Gnocchi srl, stuzzichini a cura dei padroni di casa.

La CULTURA e il CIBO: Ore 11:00 Giovanni Bertani e Sandra Tassi conducono: "Un percorso dentro e per il romanzo: il romanzo di genere".
Giovanni Bertani, autore di "Il Grisbì" (Forme Libere Editore, 2015), e Sandra Tassi, autrice di "Come leggere un romanzo" (Giubilei Regnani, 2017), partendo dalle loro opere accompagneranno i lettori alla "scoperta del dramma dalla singola parola".
Sarà un incontro della durata di un'ora intervallato da letture e lasciando spazio altresì alle curiosità dei partecipanti.
Giovanni Bertani, è il padrone di casa che in merito all'importanza della tecnica della scrittura afferma come sia importante avere una propria voce senza seguire mode o mainstream, che venderanno anche, ma che non creano niente. "Ciò che conta nello stile di scrittura sono soltanto due cose: ritmo e coerenza e questo accomuna Dante Alighieri e Fabio Volo."
Sandra Tassi, modenese, laureata in pedagogia è scrittrice e critico letterario, specializzata nell'analisi della letteratura contemporanea. Gestisce una propria scuola di scrittura e conduce numerosi gruppi di lettura a Modena e in altre città italiane. Autrice di romanzi e di studi critici, nel suo ultimo saggio si occupa dei meccanismi della scrittura contemporanea ed evidenzia come l'evoluzione di un genere letterario, quale il giallo o il noir rispecchi il mutamento della mentalità contemporanea/postmoderna, che ha perduto le "grandi certezze", tipiche del pensiero forte dell'Ottocento e del Novecento.
Letture a cura di Sandra Tassi e Eleonora Bertani.
Per garantire una effettiva realizzazione dell'incontro ed una predisposizione ottimale del materiale, si chiede di prenotare la partecipazione. L'evento è gratuito ma i libri degli autori saranno a disposizione di chi li volesse acquistare.

Al termine verrà offerto un rinfresco a cura di The Challenge, prodotti per una corretta alimentazione.

Ore 13:00 Isabella Grassi presenta #mondoristorante (Edizioni Clandestine, 2017) ed il suo autore Luca Farinotti.
Isabella Grassi, padrona di casa, dialogherà con il ristoratore parmigiano per conoscere e scoprire il "Ristoratore Resistente".
La chiacchierata con Luca Farinotti partirà dalla definizione delle qualità che deve possedere il Ristoratore Resistente, come elencate nella seconda di copertina: "deve avere la vocazione per poter fare bene il suo mestiere e non approdarvi semplicemente perché oggi è cool, perché gli chef sono sotto le luci dei proiettori. Non deve disdegnare di iniziare come semplice lavapiatti, solo così infatti potrà capire se possiede o meno l'attitudine giusta ad imparare come svolgere bene questo mestiere. Deve avere cultura, perché per poterlo svolgere in maniera eccelsa bisogna mantenersi costantemente aggiornati, e deve conoscere le cose che maneggia, la provenienza e la qualità dei prodotti che utilizza, l'intera filiera del cibo. Deve avere coraggio, per poter dire di no ai colossi della distribuzione, per non alimentare il loro potere. Deve essere un leader combattente, deve cioè tirar fuori il proprio spirito da guerriero per diffondere con il suo ristorante e tramite i suoi clienti l'amore per il mercato etico, perché solo con un corretto discorso morale potrà rompere l'omologazione e quindi cambiare la storia." L'autore sarà disponibile a firmare le copie per chi fosse interessato all'acquisto. Al termine verrà offerto un rinfresco a cura di Mentana 104.

Ore 15:00 Bobby Lago presenta Bob Mc Tyra, letture tratte dalla trilogia pubblicata dalla Casa Editrice Freccia d'Oro.
Il pomeriggio si apre con due personaggi tratti dalle opere letterarie.
Bobby Lago (Il Grisbì, Forme Libere Editore, 2015) il contrabbandiere uscito di galera e Bob Mc Tyra pseudonimo scozzese dell'autore Roberto Tira, (L'aria che T'ira, Se ancora T'ira e T'ira, T'ira, T'ira per la casa editrice Freccia D'Oro).
Bobby Lago (Il Grisbì, Forme Libere Editore, 2015) è un contrabbandiere uscito di galera, gestore di un piccolo bar di periferia, rassegnato ad una vita solitaria e malinconica, che coinvolto suo malgrado in una rocambolesca fuga, si vede costretto a ricorrere a trucchi molto semplici per sopravvivere, cosicché la sua personalità emerge quando ricarica le armi, quando decide le strategie, quando sceglie con chi allearsi, ma saranno questi "trucchi" da uomo vero a salvarlo e a condannare gli altri, perché in fin dei conti Bobby è un puro, un semplice, uno di cui nonostante tutto ci si può fidare, o più semplicemente Bobby Lago è.
Bob Mc Tyra invece è lo pseudonimo scozzese dell'autore Roberto Tira, che figlio del boom degli anni '60 scopre solo in tarda età la sua vena di scrittore. Tutto ebbe in inizio con "L'aria che T'ira", un libro nato per scherzo, pubblicato per gioco e diventato opera prima di una trilogia, come ama descriverlo il suo autore. Con esso si gioca sui giochi di parole senza giri di parole, scatenando sorrisi fino ad arrivare al cuore e far scendere lacrime anche d'ilare sentimento."Se ancora T'ira" parte sulla falsa riga del primo libro, ma pur apparentemente provocatorio svela in realtà profondi sentimenti. A completamento della trilogia è ora uscito "T'ira, T'ira, T'ira" (Freccia D'Oro, 2018), dove l'Amore di cui è intriso il libro viene trattato in tutte le sue sfaccettature.

I due personaggi quindi e non i due autori animeranno questo spazio.
Letture a cura di Bob Mc Tyra e Eleonora Bertani.
Libri a disposizione per chi fosse interessato all'acquisto.
Tè, biscotti e un piccolo rinfresco sarà offerto dagli autori.

Ore 17:00 Isabella Galaverna presenta in anteprima nazionale: Edoardo Fregoso e Gian Guido Zurli e il romanzo storico: "La scandalosa Tresca: storia di Sofia Pescatori" per Europa Edizioni, in uscita a luglio.

Una ricostruzione storica, sulla base dei documenti d'archivio, della vicenda di un infanticidio nel paese di Noceto del 1840, in esso gli autori narrano la storia della protagonista, Sofia Pescatori fino alla sua esecuzione che rappresenta l'ultima nei confronti di una avvelenatrice avvenuta in Italia.
Siamo nel 1833 quando Gaetano Pescatori, un sarto arricchitosi con le speculazioni immobiliari si trasferisce con la famiglia dalla Capitale del Ducato di Parma in campagna per tenere sotto controllo e far fruttare il podere di sua proprietà complice un imminente tracollo finanziario. La figlia Sofia è assai stramba e intreccia una relazione proibita con Carlo, il contadino che lavora insieme alla moglie presso il podere. È un rapporto dove predomina la gelosia della ragazza nei confronti della moglie del contadino e che provoca un tale disonore alla famiglia Pescatori da far allontanare gli amanti con l'intervento delle autorità. Nella primavera del 1840 nasce Virginia, la figlia di Carlo e da questo momento la ragazza inizia ad architettare l'avvelenamento della sua rivale, che impiega le sue conoscenze sulla proprietà delle erbe e vuole nascondere una vipera nel letto della sua malcapitata rivale. I tentativi di avvelenamento finiscono male e non placano l'odio e l'invidia di Sofia, cosicché il piano criminale si riversa sull'innocente bambina appena nata. La giustizia fa presto il suo corso, e la colpevolezza della donna viene presto dimostrata. Gli avvocati tentano invano di dimostrare la sua infermità mentale e di insinuare nei giudici il dubbio della sua colpevolezza, ma non serve: Sofia Pescatori viene condannata a morte.
Basato su un fatto realmente accaduto, Sofia Pescatori è l'ultima avvelenatrice giustiziata in Italia.
Letture a cura di Isabella Grassi.
Al termine rinfresco a cura degli autori e saluti finali.
La mostra rimarrà aperta fino alle 18:00. Partecipate numerosi!!!

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In mostra fino a giugno la Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina. L'opera, concessa in prestito dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, sarà esposta all'interno dello storico edificio in via Zamboni. L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto artistico curato da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit.

Bologna, 27 aprile 2018

Dal 2 maggio il percorso espositivo della Quadreria di Palazzo Magnani si arricchisce di un altro capolavoro realizzato da uno dei padri della scuola rinascimentale forlivese di pittura: Marco Palmezzano. Accanto al suo San Sebastiano, infatti, lo storico edificio di via Zamboni 20, a Bologna, ospiterà fino al 17 giugno la Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d'Alessandria, opera concessa temporaneamente alla Quadreria dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. L'occasione di questa collaborazione con la Fondazione forlivese nasce dal prestito del dipinto di Lorenzo Sabatini, Giuditta con la testa di Oloferne della Collezione d'Arte UniCredit, richiesto per la mostra "L'eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio. Storia, natura e pietà", in corso a Forlì fino al 17 giugno, presso i Musei di San Domenico.

La Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d'Alessandria, tempera su tavola realizzata tra il 1529 e il 1533 dall'artista che con la sua straordinaria produzione ha scritto la storia della pittura in Romagna tra Quattrocento e Cinquecento, sarà presentata al pubblico a Palazzo Magnani mercoledì 2 maggio, alle 18.30, dal curatore Marco Riccòmini che sottolinea: "L'occasione dello scambio di dipinti coi Musei di San Domenico di Forlì offre al pubblico di Palazzo Magnani l'opportunità di vedere da vicino due tavole del maestro forlivese Marco Palmezzano. Il confronto tra le due opere permette una serie di considerazioni sull'arte del pittore, le sue scelte stilistiche e iconografiche e, più in generale, sulla poetica in quel tempo nelle Romagne".

L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto artistico curato da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit. Un'intesa volta a promuovere Palazzo Magnani come rinnovato luogo di cultura e a confermare il forte impegno della Banca e della Fondazione nella valorizzazione del patrimonio artistico del territorio.

Sarà possibile ammirare l'opera, fino al 17 giugno secondo le modalità indicate sul sito della Quadreria http://quadreriapalazzomagnani.it 

 

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"Forme d'arte. Capriccio reggiano" è il titolo della prima edizione del concorso, promosso dal consorzio del Parmigiano Reggiano, Provincia, Liceo artistico statale Gaetano Chierici, con La collaborazione del consorzio di Bibbiano La Culla e l'associazione Linea Comunicazione. Il concorso è sfociato in una mostra e nel relativo catalogo, prodotto con i lavori di 31 studenti di della classe VD e VF del liceo Gaetano Chierici.

L'evento si colloca all'interno della manifestazione Caseifici aperti e si tiene nella sede del consorzio del Parmigiano Reggiano da sabato 28 a domenica 29 aprile, quando alle 11 ci sarà la premiazione dei migliori lavori prodotti dagli studenti. I ragazzi del Chierici, coordinati dai docenti Savina Lombardo e Sergio Zancoghi hanno trasformato simil forme di Parmigiano Reggiano in prodotti che, pur ricordando la forma classica del re dei formaggi, rievocano la storia, le tradizioni, l'ambiente di questo prodotto, che è l'oro della nostra terra, con tecniche miste: collage polimaterico, acrilico, olio, pastello, acquerello, carboncino, matite colorate.

"Gli studenti dell'indirizzo figurativo del Chierici- spiega la dirigente Maria Grazia Diana- hanno operato sul fronte della fascia circolare e sulla parte rotonda, e le forme colorate e rese con tecniche varie sono diventate un mezzo nuovo di comunicazione per evidenziare la reggianità e l'eccellenza di un prodotto grazie all'immaginazione ed allo sguardo nuovo degli studenti del liceo artistico".

Michele Medici, curatore della mostra, aggiunge: "Forme d'arte è frutto di un sogno realizzato con Linea di Comunicazione, il consorzio del Parmigiano Reggiano e, soprattutto, gli studenti che hanno sviluppato la loro creatività sul tema del capriccio, che nella storia dell'arte mostra i capolavori più intesi di diversi autori, da Tiepolo a Goya. Lo stesso hanno fatto i ragazzi del Chierici e le loro opere si innestano nella realtà unica dell'Italia per cultura e arte, che questo progetto promuove".

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Ilenia Malavsi (vicepresidente Provincia), che afferma:" Gli studenti del Chierici si sono già cimentati nella promozione del Parmigiano Reggiano, il prodotto reggiano più conosciuto al mondo nel quale emergono le abilità del fare, ciò che ha consentito di produrre delle splendide forme, che è la stessa abilità che ritroviamo nei ragazzi del Chierici ai quali abbiamo chiesto di reinterpretare quelle stesse forme e loro, con i docenti, hanno fatto dei capolavori unici al mondo, che raccontano la tradizione e la cultura reggiana". Lorenzo Pinetti ( presidente della sezione reggiana del consorzio del Parmigiano Reggiano) chiosa: "L'arte è bellezza e tecnica che parte dalle mani, come per la preparazione del re dei formaggi poi c'è il gusto, che lega la forma e l'arte: vogliamo creare una sinergia sempre più profonda e proficua tra le eccellenze del nostro territorio".

Ed ecco sfilare, fra le opere degli studenti del Chierici, una forma che rispecchia di sottinsù il Valli e la cattedrale, un antico casello di mattoni a gelosie e il ponte di Calatrava, il Tricolore con i cappelletti, il rito delle mungitura, forme a spirale con paesaggi abbozzati a matita, un diario di viaggio, Astolfo sulla luna, Orlando furioso, l'esagono della città di Reggio, una famiglia, un girasole, la pietra di Bismantova.

La mostra è visitabile, ingresso gratuito, nella sede del consorzio del Parmigiano Reggiano, sabato dalle 15 alle 19, domenica dalle 10 alle 19, premiazione alle 11 dei vincitori del concorso.

Gli studenti che hanno partecipato.

VD: Chiara Bertelli, Giorgia Conte, Leonardo Crotti, Valeria Davoli, Stefano Gibertoni. Carmela Irrissito, Lisa Leoncini, Davide Pelullo, Francesca Saccardi, Alice Tosi, Fabio Sandrin.

VF: Arianna Aldrigo, Michele Armani, Nicole Bonori, Angelo Cagnazzo, Sara Caruso Sara, Alessia Clemente, Safia El Abdaoui, Elisa Fantesini, Noemi Ferri, Maicol Fontana, Maicol Franceschi, Laura Guzzi, Sara Lusetti, Antonio Marchese, Federica Minutoli, Sofia Parrinelli, Alessandro Pelullo, Francesco Rustichelli, Matteo Sandrin, Eleonora Saverino, Davide Storchi, Viola Tasselli.

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Da venerdì 20 aprile al 1° luglio 2018 il Palazzo del Governatore, in Piazza Garibaldi a Parma, sarà la sede della mostra Il Terzo Giorno, curata da Didi Bozzini e promossa dal Comune di Parma nell'ambito di una serie di eventi che daranno alla città l'occasione di riflettere sui temi dell'ambiente, della sostenibilità e del rapporto uomo - natura.

Il Terzo Giorno, prodotta e organizzata da Arkage (Artattack Group), società Benefit e B Corp certificata, è la prima in Italia ad avere un approccio 'for benefit': il 50% degli incassi della biglietteria saranno restituiti al Comune di Parma che finanzierà il "Km Verde", progetto di sostenibilità ambientale.

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"La mostra Il Terzo Giorno – sottolineanoFederico Pizzarotti e Michele Guerra, Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Parma - rappresenta il primo importante evento espositivo da quando Parma è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura per l'anno 2020. Non si tratta soltanto di una mostra che porta in città alcuni dei più importanti artisti della nostra contemporaneità a parlarci del rapporto tra arte e natura, si tratta di un discorso più ampio sul nostro futuro, sul nostro rapporto con l'ambiente che è diventato un tema ineludibile per tutte le società occidentali. Il Terzo Giorno vuole essere questo: una mostra bella da vedere, ma soprattutto bella da pensare. Un discorso che deve continuare in città per molti mesi anche quando la mostra starà girando altrove."

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Il Terzo Giorno è un racconto per immagini del mondo, in cui l'arte rappresenta una porta privilegiata di accesso alla conoscenza e al godimento della Natura.

Non una dichiarazione di militanza ecologista ma un viaggio attraverso le peripezie di un pianeta estenuato. Un racconto che conduce lo spettatore dalla Creazione (intesa come apparizione del mondo) alla Distruzione (o quantomeno al rischio delle sua distruzione) fatto di analogie e non di logica, di visioni e non di concetti, di meraviglia e non di speculazione.
Un percorso nel quale l'arte è proposta come la strada maestra che lo spirito segue per attraversare la natura e penetrarne il prezioso mistero, poiché l'uomo è l'unico animale capace di vedere in essa un'opera d'arte e quindi di creare forme che ne siano il riflesso.
Si tratta di un viaggio catartico attraverso i lavori di artisti contemporanei che inizia con Il Terzo Giorno della Genesi, segnato dall'apparizione della vita (Genesi 1,3), attraversa la creazione, la distruzione e il nichilismo, fino a un ritorno alla natura.

Come scrive Didi Bozzini: "Oggi il rischio della catastrofe è concreto, quotidianamente tangibile... forse, è giunto il tempo di chiedersi se non sia possibile trovare la strada per un nuovo Eden solamente grazie allo sguardo meravigliato degli artisti, di coloro che provano a esprimere la qualità della natura senza pesarne la mera quantità. La strada per un giardino dove l'immaginazione sostituisca il calcolo, il bello prenda il posto dell'utile ed il buono quello del molto".

"Questa mostra – sottolinea, in rappresentanza di tutti gli sponsor, Davide Bollati, presidente Davines - affronta temi contrapposti dai quali può scaturire una sintesi significativa per l'osservatore, una riflessione sul futuro dell'umanità e del pianeta. Il tema della sostenibilità deve essere il nostro spunto di speranza e prospettiva".

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40 gli artisti in mostra: Marina Abramović, Jane Alexander, Giovanni Anselmo, Nobuyoshi Araki, Roger Ballen, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Alighiero Boetti, Jonas Burgert, Jake & Dinos Chapman, Mat Collishaw, Marc Couturier, Jimmie Durham, Jan Fabre, Hamish Fulton, Mario Giacom elli, Piero Gilardi, Leon Golub, HeHe (Helen Evans - Heiko Hansen), AnnaIppolito e Marzio Zorio,John Isaacs, Francesco Jodice, Bodys Isek Kingelez, Dorothea Lange, Richard Long, Andrea Marescalchi, Ryan Mendoza, Mario Merz, Nils-Udo, Eric Poitevin, Simone Racheli, Sebastião Salgado, Salvo, Serse, Tracey Snelling, Mircea Suciu, Gavin Turk, Sandra Vasquéz De la Horra, Koen Vanmechelen e Gilberto Zorio.

La mostra è una narrazione potente ed evocativa tra le 115 opere esposte (immagini fotografiche, installazioni e dipinti), e includerà tre installazioni site specific all'ingresso e all'uscita del Palazzo. Una nell'androne a firma di Marc Couturier e due, sulle piazze Garibaldi e della Steccata, ad opera di una coppia di giovanissimi artisti, Anna Ippolito e Marzio Zorio.

Nelle sale del primo piano del palazzo fra le opere dedicate alla Creazione, spiccano alcune mai esposte al pubblico, come il menabò originale, le lettere dei vari Istituti Geografici e il primo dattiloscritto del famoso libro di Alighiero Boetti e la moglie Annemarie Sauzeau in cui venivano classificati i mille fiumi più lunghi del mondo, oppure viste raramente come le 4 fotografie di Mario Giacomelli della serie "Il motivo suggerito dal taglio dell'albero".

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Nelle sale del secondo piano dedicate alla Distruzione, fra le particolarità le opere dell'artista congolese Bodys Isek Kingelez, di cui il MOMA di New York ospita da maggio una retrospettiva, la prima che il museo americano dedica ad un africano nero, oppure le foto di Dorothea Lange scattate nel 1931 con lavoratori messicani che lasciano gli Stati Uniti perché non c'è più lavoro, che potrebbero essere state scattate ieri.

La mostra sarà animata da convegni, iniziative e propostecollaterali.

Nella notte del 26 maggio, tutta Parma si accenderà per La Notte del Terzo Giorno: un suggestivo evento diffuso che avrà inizio con una visita notturna delle sale della mostra e proseguirà con concerti, video mapping, proiezioni e performance. Tema trainante sarà la luna piena, nella sua accezione simbolica di mistero e scoperta.

Iniziativa di particolare importanza sarà l'Atelier dei bambini, un laboratorio di "immaginazione materiale", che fornirà ai bambini dai 5 ai 10 anni dei materiali e una guida su percorsi che permettono di sviluppare un immaginario: da una pietra a un grattacielo, da un ramo a una canoa, da una foglia a un giardino all'italiana. L'evento si terrà negli spazi limitrofi alla mostra e si concluderà con la creazione di un'unica opera di 1.500 pezzi.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con un saggio del curatore ed un'antologia di pensieri degli artisti sulla relazione tra arte e natura.

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Pubblicato in Cultura Parma
Giovedì, 19 Aprile 2018 14:57

Mostra personale dell'artista Dario Rossi

Dalla collezione Giuseppe Fiorini "PROFONDO ROSSI": mostra personale dell'artista DARIO ROSSI - Interviene il critico d'arte prof. Marco Cagnolati - Liriche della poetessa Elena Piccinini – Presso "Albatros Gallery" Via XXII Luglio 18/a - 43122 Parma, - Dal 21 aprile al 3 maggio - Vernice sabato 21 aprile 2018 ore 17,00.

Dario Rossi, nato nel 1958 a Canneto sull'Oglio (Mn) dove risiede e lavora.
Non potendo coltivare la relazione con il trapasso, lancinante attraverso studi classici e accademici, lo fa con un personalissimo e inconfondibile stile basato su eruzioni di colore macabro-moderno. Un espressionismo travolgente dallo stile contemporaneo, un trionfo di immagini in dialogo con la disperazione. La materia ribolle in lui e si fa espressione della sua psichica visione interiore. La cifra fondamentale è l'abissale, traumatica ebollizione di colore e materia depositati sul supporto. Le emozioni sono percepite da chi osserva i quadri, come dolorose perché trasmesse con istintiva gestualità cromatica che deformano le immagini naturali, ricreandole con uno straziante dispendio di materia e impegno fisico. Rossi non è questione di ideazione e di pensiero, ma di deformazione dell'anatomia del tempo che diventa trappola nella quale mortificare l'ambizione, la ricerca, l'armonia, Dario mostra così lo stato d'animo di chi vede gli scempi del secolo scorso e altre nefandezze più recenti. Delegittimata e schernita, l'etica appare fuori moda, destinata alla pattumiera della storia. Qui la cultura è il tentativo di rendere possibile il vivere con la consapevolezza della propria mortalità. La sua arte equivale a un cambio di prospettiva non comune nella percezione della spiritualità offesa. I quadri di Rossi conducono lo spettatore con ritmo significativo ad un'analisi sull'arte, e sulla diversità. Installazioni di grandi dimensioni si manifestano in particolari sgretolamenti della materia per ingrandirsi a volte a dismisura. Con questa ricerca sulla materia enfatizza i dettagli e li solleva attraverso la luce, guidandoli poi con contrasti marcati grazie al competente e geniale controllo del mezzo. L'artista Dario Rossi esegue opere di straordinario valore artistico attraverso le quali guardare nell'abisso disumano.

MARCO CAGNOLATI

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma

All'asta il quadro donato dalla pittrice alla Valtarese Foundation: il ricavato a favore dell'Ospedale di Borgotaro. Invitata ad esporre dal Console Generale d'Italia con una personale al Istituto Italiano di Cultura della Grande Mela. È attesa anche negli Emirati Arabi come ambasciatrice della cultura italiana all'estero.

Digitali Terrestri - In un'epoca come questa, che ormai in molti definiscono digitale, è bello pensare che ci sono persone che hanno deciso di dedicare una parte della propria esistenza ad un lavoro o ad una passione che fa dell'uso delle mani la caratteristica principale, un mezzo indispensabile per esprimere la propria creatività, la propria appartenenza alla terra e il forte legame con gli elementi che quest'ultima mette a disposizione.

Così, le mani di questi terrestri, di questi abitanti del nostro piccolo paese, diventano la "definizione" più appropriata di ciò che noi immaginiamo digitale.

Le dita di queste donne e di questi uomini diventano gli strumenti che lavorano il legno, che tagliano la carne, che intrecciano i cestini, che plasmano gli abiti, che creano giochi sofisticati, che cucinano piatti prelibati, che allevano e accudiscono animali, che coltivano la terra, che intagliano verdure, che riparano scarpe e che fanno il formaggio.

Queste persone sono tutte digitali terrestri e la loro vita, i loro gesti ci ricordano con semplicità e passione il legame profondo che ci unisce alla nostra terra.

Il parmigiano ANDREA GATTI partecipa con la mostra "Digitali Terrestri" - dal 20 al 22 aprile, in via Roma 1/c al Circuito OFF di Fotografia Europea, manifestazione internazionale di fotografia che si tiene annualmente a Reggio Emilia.

 

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

La creatività urbana come impegno sociale non è cosa nuova. In passato però l'espressione artistica veniva utilizzata come mezzo di protesta, un modo per diffondere messaggi di dissenso o di denuncia. Oggi questo aspetto è meno sfruttato dagli artisti urbani.

L'impegno si è tramutato in cose da fare come ad esempio l'applicazione dei graffiti, soprattutto nel figurativo, nella riqualifica di edifici o addirittura quartieri in degrado. Oppure l'utilizzo della streetart come ricerca spirituale, come viaggio interiore o accompagnamento alla meditazione. Oppure sempre più richiesto è l'intervento degli artisti graffitari nei progetti di sostegno e aiuto alla persona. Nelle carceri ad esempio, nella sensibilizzazione verso la creatività e l'educazione al bello nelle scuole, negli istituti per malati psichici.

Altro esempio di positivo rapporto tra creatività e sociale, è l'intervento negli istituti di ricovero o nelle case di riposo. Già a Lisbona, nel 2015, è stato realizzato "il primo fortunato workshop teorico e pratico per connettere l'arte tra generazioni. Il progetto ideato dall'organizzazione portoghese Lata 65 ha condotto gli anziani ad apprendere la pratica della streetart, sui muri della città, con l'accompagnamento di artisti portoghesi conosciuti". La notizia ha fatto il giro del mondo.

Questa proficua collaborazione tra gli anziani e gli artisti, a quasi tre anni dall'esperienza di Lisbona, si è potuta realizzare anche in Italia.

A Varano De Melegari in provincia di Parma, presso la Casa Residenza per anziani, Bonzani. L'iniziativa è stata possibile grazie alla volontà e al sostegno della ONLUS AuroraDomus e al personale della Residenza Anziani.

Tutti, compresi anziani e writers, si sono impegnati per la riuscita del progetto. "La nostra associazione McLuc Culture da più di dieci anni è impegnata nella promozione della creatività urbana. Più di un anno fa stavamo ragionando sulla eventualità di realizzare un progetto simile a quello di Lata65". Trovare spazi, risorse e consensi istituzionali non era cosa facile. "Ci siamo entusiasmati subito e accolto con favore la proposta di realizzare, con la partecipazione degli ospiti, una serie di opere con gli spray nello stile e nella tecnica dei graffiti. Dopo circa un anno di gestazione e di aspetti organizzativi e tecnici da risolvere è stato possibile avviare il progetto".

Tredici artisti membri di McLuc Culture hanno incontrato gli anziani, tra Dicembre 2017, Gennaio e Febbraio 2018, hanno conosciuto in parte le loro storie, le loro abitudini, l'ambiente in cui vivono. Questo ha permesso di raccogliere spunti, suggestioni, ispirazione per poi riuscire a interpretare su 43 pannelli i loro racconti, le loro visioni, le loro inquietudini e i loro ricordi.

La Casa Residenza Bonzani ha potuto arricchirsi di energia e emozioni che resteranno indelebili anche quando gli artisti non ci saranno più. Saranno nell'aria e sulle opere stesse che coloreranno le pareti dei corridoi, delle sale e delle camere. Questa è la dimostrazione concreta del valore dell'arte come sviluppo sociale, come contributo al miglioramento della qualità della vita.

Il valore è maggiormente prezioso in casi come questi in cui due mondi apparentemente distanti, la residenza per anziani e il mondo dei graffiti, si avvicinano e realizzano qualcosa di bello. Avviene tutto in modo naturale. Gli/le ospiti, i/le giovani artisti/e, i famigliari delle/degli anziane/i, i/le collaboratori/ici della residenza, tutte le persone coinvolte, turnazioni permettendo, hanno accolto con generosità questo percorso. Le barriere nascono dai pregiudizi, gli ostacoli sono soprattutto mentali. Per questo non esistono. Vedere il sorriso dei/delle residenti, la loro gioia per la presenza di tanti giovani artisti, la loro partecipazione diretta o indiretta è stato impagabile. Superare certe regole e certe rigidità dettate dalle convezioni non portano necessariamente al caos, spesso sprigionano momenti di magia quando la strada della libertà espressiva viaggia sulla strada del cuore.

Fabrizio Maci
mclucculture.it

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Pubblicato in Cultura Parma
Giovedì, 12 Aprile 2018 06:10

Pilotta, inaugurata la Sala del Trionfo - foto

E' stata inaugurata ieri sera la nuova sezione della Galleria Nazionale interamente dedicata alle arti decorative della corte ducale di Parma.

In uno spazio fino ad ora non accessibile al pubblico e completamente riallestito, attorno allo spettacolare Trionfo da tavola di Damià Campeny, trovano degna collocazione opere di Petitot e Boudard, ceramiche della Real fabbrica di Parma, severi armadi farnesiani e arredi di gusto rocaille insieme a una attenta selezione di preziosi manufatti sottratti al buio dei depositi e posti in dialogo con gli affreschi dei maestri attivi a Parma dal XVI al XVIII secolo.

L'accostamento di questo variegato patrimonio rievoca gli ambienti della corte ducale caratterizzati dalla convivenza delle diverse arti, in sintonia con il gusto artistico europeo.

L'evento inaugurale è stato accompagnato da un concerto con musiche di F.J.Haydn. W.A. Mozart e G.Verdi eseguite dai due violini Mihaela Costea e Simona Cazzulani, realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini di Parma.

In chiusura è stato consumato un buffet ai partecipanti  offerto dal Consorzio di Tutela del Vino dei Colli di Parma DOC.

(Servizio fotografico di Francesca Bocchia)

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Pubblicato in Cultura Parma
Mercoledì, 04 Aprile 2018 14:58

La mostra "Pop Vision" di Sasha Torrisi

Dal 5 al 30 aprile lo spazio espositivo LaZona, presso il Centro Cinema Lino Ventura, ospiterà la mostra "Pop vision" di Sasha Torrisi.

L'esposizione "POPvision" nasce con l'intento di rappresentare in chiave Pop l'Italia dei grandi cambiamenti dal dopoguerra ad oggi. Non una semplice riflessione dell'artista Sasha Torrisi, bensì un'analisi articolata che racconta le profonde trasformazioni della nostra società dal 3 gennaio 1954 (esordio delle trasmissioni tv) ad oggi. Il primo palinsesto televisivo nasce come strumento educativo e di informazione: il programma "Non è mai troppo tardi" insegna a leggere e scrivere, mentre il vero e proprio intrattenimento televisivo ha inizio con il quiz "Lascia o Raddoppia", che riempie le serate di tutti gli italiani. La prima pubblicità, invece, compare solo nel 1957 con il "Carosello". "POPvision" non è solo un'esposizione sulla tv, ma una vera e propria esperienza che intreccia la storia della nostra società con il lessico della Pop Art.

Sasha Torrisi è conosciuto per essere voce e chitarra della famosa rock band italiana "TIMORIA" con la quale realizza 4 album e calca importanti palchi come quello del Festival di Sanremo.
In ambito pittorico cresce nello studio dell'artista Marco Lodola dal quale impara le tecniche della Pop Art. Le sue opere hanno una forza cromatica esuberante legata alle modalità narrative fumettistiche, ma rielaborano personaggi e dettagli fino all'astratto. Sembra che i soggetti siano indiscussi protagonisti di un immaginario Pop storyboard: si stagliano da una liquida realtà metafisica in una dimensione asettica, levigata, fluorescente, oltre la realtà delle cose. Un ritmo compositivo energico e frenetico che scaturisce dalle esperienze musicali acquisite generando uno stile unico. Ha esposto in tutto il mondo con notevole interesse di pubblico e critica.

Orari apertura LaZona - Centro Cinema Lino Ventura (Via D'Azeglio 45/D):
lunedì e mercoledì : 9.00 alle 13.30
martedì, giovedì, venerdì e sabato: 9.00 - 13.30 e 14.30 - 19
Contatti: tel. 0521/031041 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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