Italo Calvino, nelle Città invisibili narra: Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? chiede Kublai Khan. Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra – risponde Marco – ma dalla linea dell'arco che formano. Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa. Polo risponde: Senza pietre non c'è arco.
Di Guido Zaccarelli Mirandola 30 marzo 2019 - Le persone sono le pietre che formano la struttura portante della società e il loro valore rappresenta la linea che sostiene il ponte per renderla forte e stabile.
Il capitale umano è la risorsa più importante della collettività e rappresenta la perfezione circolare con cui disegnare la struttura di una comunità il cui valore complessivo rappresenta un capitale inimitabile, unico e insostituibile, di uno stato o di una nazione. La solidarietà è agire in solido (in questo caso non legato all'obbligo di corrispondere qualcosa a qualcun altro) in forte contrasto con l'elemosina che esprime un gesto di pietà.
La consapevolezza è il motore che muove l'agire dell'uomo verso l'altro trovando nell'etica l'energia per rendere autentica l'identità. La verità si materializza diventando fonte di attrazione degli altri grazie alla presenza della reciprocità che unisce tutti i punti della solidarietà per dare forma alla linea del ponte. La dignità completa "l'essere degno del gesto", coinvolgendo il mondo interiore dell'essere umano evitando di essere solo il frutto della superficialità animata dalla mano invisibile dell'apparire. Le sensazioni e le percezioni orientano l'energia interiore degli individui verso gli altri, per stimolare l'adesione e il coinvolgimento di una estesa pluralità di soggetti per disegnare altre linee e realizzare nuovi ponti e arterie di comunicazione dove mettere in contatto gli uomini tra loro.
Linee che si uniscono e ponti che si moltiplicano per creare una fitta rete di solidarietà crescente fino alla idea che possa raggiungere l'infinto. Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione ci mostrano una realtà che muta al volgere di ogni sospiro mettendo in contatto tra loro le persone e le cose. IOT, l'Internet delle cose, è una rete dove qualsiasi dispositivo può scambiare informazioni disegnando linee e costruendo ponti. Occorre creare anche l'Internet della solidarietà.
IOS, Internet of Solidarity, un nuovo paradigma da impiegare per disegnare linee e costruire i ponti della solidarietà, una rete solidale aperta al mondo dove incontrare la disponibilità di molti a condividere in solido la conoscenza, la competenza e i valori etici e morali del fare personale e professionale. Internet è un ponte che avvicina mondi distanti tra loro che acquista ogni giorno solidità diventando un punto di forza su cui affacciarsi per guardare l'universo nella sua totalità, dove uniti poter osservare nell'altro lo sguardo della verità.
Il BOS crea consapevolezza nell'arte del fare con l'intento di farla diventare la consuetudine e stimolare l'adesione con il mondo nel quale l'uomo è immerso. Un agire che entusiasma pronto a liberare energie preziose che trovano l'accordo di altre molecole, pietre che si uniscono per disegnare una linea, indispensabile per unire gli estremi e raggiungere l'altra sponda, creando un luogo comune dove vivere nuove esperienze di libertà e poter innalzare il cartello con scritto sopra: #essereSOLIDALI
Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici: https://www.wikipedia.org/
GUIDO ZACCARELLI
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
La moneta complementare Liberex sbarca a Noceto (PR), quale strumento di rilancio dell'economia del territorio. Si chiama Liberex, una "unità di conto" già utilizzata da centinaia aziende emiliane che hanno aderito al circuito di credito commerciale delle imprese.
di Redazione Parma 30 marzo 2019 - Per moneta complementare si intendono tutti quei mezzi di pagamento e di credito paralleli, integrativi e aggiuntivi all'Euro. Queste valute non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria all'interno di un gruppo chiuso. Nel caso specifico una rete di aziende che decidono di aderire al Circuito Liberex.
Il Credito Commerciale Liberex è un'unità di conto digitale, equivalente all'euro come misura del valore (1 Liberex = 1 Euro), utile a misurare crediti e debiti tra gli iscritti.
Per approfondire la conoscenza e per comprendere come funziona e quali vantaggi derivano dall'appartenenza al circuito, potendosi anche confrontare anche con imprenditori che già aderiscono al circuito, è possibile registrarsi e partecipare all'incontro nocetano di mercoledi 3 aprile (ore 18,30) presso il Birrificio ARTICIOC in via Marconi, 6 (Noceto).
Per registrarsi: https://www.circuitoliberex.net/eventi/liberex-net-si-presenta-a-noceto-pr/
“La storia dell’export reggiano degli ultimi dieci anni, le sofferenze vissute anche negli scambi con l’estero, ma anche la straordinaria capacità di reazione del nostro sistema imprenditoriale sono racchiuse in poche ed emblematiche cifre: nel 2018 abbiamo raggiunto, con un nuovo record a 10,7 miliardi, un valore superiore del 27,1% a quello ante-crisi e addirittura più alto del 66,4% rispetto a quello del 2009, anno in cui toccammo il punto più basso con 6,4 miliardi di esportazioni e un calo del 23,6% sul 2008”. Così il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, commenta l’analisi dell’Ufficio Studi dell’Ente camerale sulle dinamiche delle esportazioni reggiane nell’ultimo decennio.
“L’economia e la società reggiane – sottolinea Landi – hanno pagato anch’esse un prezzo molto alto alla crisi finanziaria ed economica mondiale partita dal crac della Leman Brothers, con una crescita della disoccupazione (salita fino al 6,6%) e una drastica riduzione della produzione legata al crollo degli ordini interni e a quelli internazionali: i dati sono tornati ad essere più confortanti su tutti questi fronti e, in particolare, proprio a proposito di scambi con l’estero, che sono quelli che hanno maggiormente inciso sulla ripresa e che, da soli, valgono più del 60% del valore aggiunto provinciale”.
Dall’analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio emerge, innanzitutto, l’immediato e pesante effetto, sul 2009, della crisi avviatasi a fine 2008, quando le esportazioni di “made in Reggio” valevano 8,4 miliardi e il nostro territorio si collocava all’undicesimo posto della graduatoria nazionale delle province esportatrici.
Nel 2009, infatti, l’export reggiano diminuì di quasi due miliardi, scendendo a poco più di 6,4 e facendo registrare una flessione del 23,6%; anche la collocazione di Reggio Emilia fra le province esportatrici subì un primo contraccolpo, con la perdita di una posizione in classifica.
Nonostante un aumento di quasi 885 milioni (+13,7%), che portò le esportazioni della provincia a oltre 7,3 miliardi, nel 2010 Reggio Emilia registrò un’ulteriore discesa in graduatoria, scendendo al tredicesimo posto.
Negli anni successivi – come attesta la ricostruzione camerale, le esportazioni reggiane hanno continuato a crescere superando, nel 2012, gli 8,4 miliardi; si trattava, in sostanza, dello valore ante crisi; ma diverse altre province italiane stavano crescendo molto più rapidamente, tanto che Reggio Emilia continuava a perdere posizioni: in quell’anno, la nostra provincia era scesa ancora di tre posizioni, collocandosi al sedicesimo gradino.
Dall’anno successivo la provincia reggiana ha imboccato la strada per una ripresa più spinta; nel 2013 e nel 2014, infatti, Reggio ha salito a due a due i gradini della graduatoria delle province esportatrici. Nel 2013 il valore dell’export provinciale, con un incremento del 2%, ha superato gli 8,6 miliardi e garantendo alla nostra provincia la quattordicesima posizione su scala nazionale; l’anno successivo le vendite reggiane oltre frontiera hanno quasi raggiunto i 9 miliardi con un incremento del 4,3% e la nostra provincia ha guadagnato la dodicesima posizione della graduatoria, mantenuta per i due anni successivi.
I flussi di merci verso l’estero hanno continuato poi a crescere altrettanto bene e nel 2015 hanno superato i 9,2 miliardi (+3%), mentre nel 2016, con un incremento del 2,5%, hanno sfiorato i 9,5 miliardi.
Poiché i prodotti leader dell’economia provinciale sono riconosciuti certamente come delle eccellenze a livello internazionale, nel 2017 il valore del “made in Reggio Emilia” ha superato i 10,3 miliardi (+8,7%) e la nostra provincia ha salito un’ulteriore posizione nella graduatoria nazionale, collocandosi all’undicesimo gradino.
Tale posizione è stata mantenuta anche nell’anno appena trascorso; con un ulteriore incremento del 3,9% nel 2018 le esportazioni reggiane hanno raggiunto un nuovo record, superando i 10,7 miliardi.
Fonte: Camera di Commercio Reggio Emilia
Editoriale: - La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati! - Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento - Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chica - Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco. - "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati -
SOMMARIO Anno 18 - n° 12 24 marzo 2019
1.1 editoriale
La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chicago.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 il valore dell'acqua piacenza Il 22 marzo si parla di Acqua e di Futuro all'Università Cattolica di Piacenza
5.2 ambiente e plastiche Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco.
6.1 Food incubator "Parma Food Business Incubator". Dalla Regione 1 milione di euro
6.2 sicurezza alimentare "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati
7.1 agroalimentare emilia romagna L'Emilie
8.1 agroalimentare e export Forum delle Economie: UniCredit per l'Agroalimentare
9.1 ambiente e acqua Un videoprogetto sul Canale Lupi unisce i piccoli reporter d'acque della "riccio da parma" di Soragna alla Bonifica Parmense
9.2 parmigiano reggiano Nature: il Parmigiano Reggiano non solo è sano e naturale, fa anche bene all'apparato digerente
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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di Mario Vacca Parma 24 marzo 2019 - Tra le procedure che mirano a dare una soluzione allo stato di crisi di un'impresa attraverso la regolamentazione con i rapporti con i fornitori troviamo i Piani di risanamento disciplinati dall'art. 67 ex legge fallimentare.
Il piano di risanamento – detto comunemente piano attestato - è ritenuto uno strumento concorsuale "Minore" in quanto è uno strumento nella mani dell'imprenditore per risanare l'impresa e riportarla in equilibrio attraverso una serie di operazioni strategiche - se non straordinarie - senza che vi sia un vero e proprio controllo del tribunale come avviene con le altre procedure e si differenzia anche perché non è soggetto ad alcun regine pubblicistico. Possono farvi ricorso tutti gli imprenditori potenzialmente assoggettabili alla procedura del fallimento; il presupposto soggettivo per ricorrere al piano di risanamento è rappresentato dalla condizione di imprenditore commerciale soggetto a fallimento ai sensi dell'articolo 1 Legge fallimentare.
La ratio dell'istituto è quello di salvaguardare gli atti posti in essere in esecuzione di un piano di risanamento credibile e quindi di garantirli dall'azione revocatoria fallimentare salvaguardando, in questo modo, i nuovi rapporti economici tra l'impresa e i suoi fornitori, clienti, collaboratori e finanziatori che agiscono in modo attivo nell'operazione di risanamento, dagli effetti dell'eventuale successivo fallimento dell'imprenditore.
Il piano attestato di risanamento deve avere due caratteristiche sostanziali per poter godere della protezione prevista dal legislatore, deve permettere il risanamento dell'impresa, sia dal punto di vista dell'esposizione debitoria che dal punto di vista della situazione finanziaria, e deve essere attestato da un professionista indipendente che accerti la veridicità dei dati e la fattibilità del piano. Il documento dovrà identificare ed esporre nei termini più precisi possibili le operazioni che l'imprenditore intende porre in essere quando la crisi aziendale è ancora reversibile ed è ancora possibile ripristinare gli equilibri economici e finanziari che garantiscono la continuità aziendale.
L'obiettivo cui mira l'imprenditore tramite il piano e il relativo accordo è ottenere il consenso dei partners in merito all'opportunità di garantire la continuità aziendale e al relativo programma economico-finanziario. Si potrebbe affermare che per il risanamento dell'esposizione debitoria si intenda:
- Riduzione dell'entità dei debiti;
- Rimodulazione e rinegoziazione delle scadenze;
- Rinegoziazione delle condizioni, e dei tassi di interesse;
- Rimodulazione degli strumenti finanziari;
La credibilità del piano passa anche per la previsione di un cambio – o un affiancamento – del vecchio management - che potrebbe essere imputato come l'attore stesso della crisi – con un manager di comprovata esperienza che, sarà affiancato da un Advisor ( che costruisce le linee guida del piano e lo negozia con i creditori), dal legale, che rende conforme il piano alle normative, dai consulenti (commercialista e consulente del lavoro) ed infine dall'attestatore che valuta il piano e ne attesta la veridicità.
Di Guido Zaccarelli Mirandola 24 marzo 2019 - L'Arte ci riporta alla capacità del fare ordinato. La prima forma di arte che l'uomo ha incontrato, fin dalle sua genesi è il Cosmo, la cui origine greca consente all'individuo di cogliere nelle radici della sua etimologia il senso profondo del fare ordinato della vita e della sua stessa esistenza: tutto ciò che vediamo e tocchiamo è "fatto ad arte" in ogni suo aspetto, corpo, sostanza e potenza, capace di esprimere l'insieme coordinato di ogni forma di energia che si dispone per raggiungere il bene comune.
L'arte è anche tecnica che accomuna artisti e artigiani di tutti i campi dove la creatività e la realizzazione sono le espressioni fiorenti dell'esistenza dell'uomo e della sua capacità di essere unico in un contesto illuminato dalla luce e dall'energia dello Spirito. L'arte è invenzione, è magia, è musica, è scrivere, è oratoria, è scienza, è vivere il lento fluire del tempo che conduce l'individuo alla ricerca di senso per invitare l'uomo ogni giorno a non fermarsi innanzi alla sola interpretazione dei fatti e delle circostanze in questione, ma spingerlo ad andare oltre alla ricerca di nuove forme di pensiero.
L'arte è per eccellenza il grande strumento estetico impiegato dall'artista per illuminare con i suoi occhi gli sguardi di una realtà che proviene da un'altra prospettiva. L'anima e l'arte in stretta simbiosi, dove con l'anima entriamo nell'arte ma con l'arte possiamo parlare all'anima, e anche dell'anima, e quando ci avviciniamo all'arte troviamo altrettante difficoltà di definizione, di linguaggi e di confini. Le persone superano le difficoltà grazie alle loro virtù e come afferma Socrate, riescono a rimanere in equilibrio tra la mente e il corpo, dove tutto è frutto dell'intelligenza. Rimanere in equilibrio sulla trave non è esercizio da poco. È l'espressione autentica dell'arte, del fare ordinato della vita.
Cosa lega l'arte alla trave? Ho partecipato di recente ad una iniziativa di ginnastica artistica dove era presente anche mia nipote che si confrontava con altre atlete sulla trave. Vedendola ho notato la fermezza, la decisione e la concentrazione (come in tante altre) nell'eseguire la prova molto difficile alternata da momenti di vero suspense dove l'equilibrio mostrava segni di debolezza ad un istante successivo dove la sicurezza tornava padrona della situazione. Circostanze che si alternavano tra loro dove era difficile prevedere cosa sarebbe potuto avvenire qualche attimo dopo, che bisognava governare per non terminare anzitempo l'esercizio e uscire sconfitta dalla prova. Attimi dove era necessario indietreggiare per riportare il busto in equilibrio per poi riprendere la posizione e continuare spediti il cammino fino alla fine della trave. La trave è il simbolo della strada che ognuno di noi percorre ogni giorno immerso nei suoi pensieri, nelle sue attività, nei suoi bisogni e desideri. Dove non sempre incontriamo corrisposte le nostre aspettative assumendo comportanti in contrasto con ciò che la vita potrebbe proporci il giorno successivo seguendo le leggi della natura e dell'alternanza del giorno e della notte. L'equilibrio è arte, di sapere che per raggiungere la meta è necessario compiere passi indietro per riportare se stessi nella dimensione reale e ripartire perché la trave è la linea che disegna il viaggio della nostra vita.
La virtù è forza, coraggio che adorna di nobiltà l'uomo. Ogni singolo passo che l'uomo compie deve essere in armonia con se stesso e con le ragioni della sua esistenza consapevole che bisogna osare e avere il coraggio di uscire dalle difficoltà per dare senso alla nostra presenza, godendo della possibilità di entrare in contatto con tutte sfumature della realtà fino ad un momento prima sconosciute, dove la riflessione aiuta a trasportare la mente lontano dal presente, spostando il pensiero dal piano concettuale al piano concreto e renderlo operativo in rapporto all'insieme, arricchito di una nuova identità: l'arte di stare in equilibrio sulla strada della vita.
Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/
http://www.sassuolo2000.it/2017/10/18/lions-club-mirandola-presenta-i-service-rivolti-alla-comunita-del-comprensorio/
http://www.sapere.it/enciclopedia/S%C3%B2crate+%28filosofo%29.html
GUIDO ZACCARELLI
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Italpizza al tavolo con confederali, cooperative e confindustria. Nuovo incontro nel pomeriggio di ieri tra azienda, cooperative appaltatrici e sindacati confederali. Cofamo ed Evologica presentano i rispettivi piani di sviluppo
Gli appalti sono regolari, a norma di legge, così come assolutamente legittimo e congruo è il contratto nazionale applicato ad oggi. E' questo il punto di partenza per continuare a discutere e, si spera, a sancire future migliorie per i lavoratori delle imprese appaltatrici presso il cantiere Italpizza: tanto è emerso questo pomeriggio al termine del tavolo che, presso la sede modenese di Confindustria-Emilia, ha riunito rappresentanti di Confindustria, di Italpizza, le due cooperative appaltatrici Cofamo ed Evologica e le segreterie provinciali di Cisl e Uil in un nuovo step del percorso avviato per sviluppare nuove dinamiche relazionali e sindacali all'interno del cantiere Italpizza.
"Gli appalti posti in essere dall'azienda e dalle due cooperative Cofamo ed Evologica sono ineccepibili – spiega Andrea Bondioli, Rappresentante delegato di Italpizza – e a questa consapevolezza si aggiunge l'affermazione piena, da parte di tutti i soggetti riuniti al tavolo, dell'assoluta congruità del contratto nazionale di riferimento applicato ad oggi. Procediamo, insomma, secondo quando già indicato lo scorso 7 Marzo, forti dell'ennesima conferma di come il proseguo del percorso avverrà esclusivamente con i sindacati confederali, unici interlocutori riconosciuti".
A mettere la firma sul verbale di fine incontro anche William Ballotta, segretario generale CISL Emilia Centrale e Luigi Tollari, Segretario Generale Uil Modena e Reggio Emilia. Assenti, seppur convocati, i rappresentanti della Cgil.
Italpizza, pur non trattandosi di propri lavoratori diretti, ha ribadito tutto il proprio impegno e la ferma volontà di fare proprio, con la regia di Confindustria, quanto emergerà dal tavolo sindacale che legittimamente coinvolge soggetto appaltatore e sindacati confederali con le rispettive categorie.
Ancora secondo quanto delineato a suo tempo in Prefettura lo scorso 28 Gennaio, procede dunque, sotto la supervisione di Confindustria, il percorso intrapreso verso la definizione di un piano programmatico e di sviluppo pluriennale capace di combinare le relazioni sindacali lungo un orizzonte duraturo e costruttivo, con gli elementi di una crescita aziendale possibile, oltre che auspicabile per il territorio.
Il nuovo codice della crisi e dell'insolvenza pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio u.s. sarà pienamente operativo dal 15 agosto 2020, prevedendo indicatori di crisi, strumenti di allerta e monitoraggio ma alcune disposizioni sono entrate in già in attuazione a partire dal 16 marzo 2019.
Tra esse sono entrate in vigore articoli 377-379 sugli assetti societari e le nomine di amministratori ed organi direttivi.
Diventa obbligatoria la nomina di un organo di controllo o di un revisore per tutte le imprese che superano i 2 milioni di ricavi oppure occupano almeno dieci dipendenti.
L'obbligo cesserà soltanto dopo che per tre esercizi consecutivi non viene superato nessuno dei sopra citati limiti (di fatturato o dipendenti).
Ho già avuto modo di scrivere che le regole più severe sul monitoraggio dei fattori di crisi saranno rilevanti sul fronte della concessione del credito, diventando strumenti a disposizione per valutare il merito creditizio. Siffatta valutazione potrebbe portare gli imprenditori ad adeguarsi sin d'ora con l'adozione di idonei strumenti da implementare nel novero di un più ampio programma di Controllo di Gestione.
Editoriale: - "Sisma 2016 Centro Italia, lo Stato delle cose" -Latte spot, burro e panna ancora in leggero calo. - Cereali e dintorni. USDA replica perfettamente i dati precedenti - Pomodoro, accordo tra OI, Regione Emilia-Romagna e filiera per la formazione in ambito lavorativo - Ponte di Colorno: Provincia e Università lavorano a definire il sistema di controlli - Parmigiano Reggiano: nuovo partner di Jeune Restaurateur D'europe -
SOMMARIO Anno 18 - n° 11 17 marzo 2019
1.1 editoriale
"Sisma 2016 Centro Italia, lo Stato delle cose"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot, burro e panna ancora in leggero calo.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot, burro e panna ancora in leggero calo. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA replica perfettamente i dati precedenti
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 pomodoro e formazione Pomodoro, accordo tra OI, Regione Emilia-Romagna e filiera per la formazione in ambito lavorativo
5.2 appennino e bonifica La Bonifica Parmense a lavoro sulle strade dell'appennino parmense
6.1 siccità reggio emilia Emilia Centrale: Siccità e irrigazione, la situazione
6.2 ponte sul po Ponte di Colorno: Provincia e Università lavorano a definire il sistema di controlli
7.1 agroalimentare emilia romagna L'Emilia-Romagna del gusto: rinnovato l'accordo tra Regione e Unioncamere
8.1 SIMA Paris SIMA 2019: un clima d'affari sostenuto per un salone rivolto all'innovazione
9.1 ambiente e clima Global Climate Strike For Future - anche da Parma tutti dietro a Greta
9.2 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: nuovo partner di Jeune Restaurateur D'europe
10.1 crisi idrica Riunito a Parma l'Osservatorio sulle crisi idriche
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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di Mario Vacca Parma 17 marzo 2019 - Con ordinanza n. 31117 del 03 dicembre 2018 la Corte di Cassazione ribadisce il concetto di inversione dell'onere della prova in caso di accertamenti fondati sui conti correnti bancari.
Per quanto concerne quindi l'accertamento delle imposte sui redditi basato sulle verifiche di conti correnti bancari l'amministrazione può ben fondare il proprio onere probatorio sui dati e sugli elementi riscontrati da tali conti, in ottemperanza all'articolo 32 D.P.R. 600/1973.
Si rammenta che l'articolo 2697 c.c. prevede che "chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento mentre chi ne eccepisce l'inefficacia deve provare i fatti su cui l'eccezione si fonda".
Per analogia la norma si applica anche al diritto tributario pertanto l'amministrazione finanziaria è tenuta a procurare la prova dei fatti costituenti l'eventuale reato.
Con riferimento all'ordinanza poc'anzi richiamata qualora l'accertamento da parte dell'Agenzia si fondi su verifiche di conti correnti bancari, si dà luogo ad un'efficacia dell'onere probatorio dell'Amministrazione e pertanto si genera un'inversione dell'onere della prova a carico del contribuente; quest'ultimo dovrà dimostrare che gli elementi desumibili dalle movimentazioni bancarie non siano riferiti ad operazioni imponibili, e dovrà fornire prove circostanziate riguardo ogni movimentazione.