Lo scippatore, un 19enne incensurato di Correggio, è stato identificato e rintracciato poco dopo l'accaduto grazie alle testimonianze, in un parco del paese -
Reggio Emilia, 3 febbario 2014 -
Aveva scippato la borsetta a una donna in via Tondelli a Correggio, trascinandola per alcuni metri prima che questa lasciasse la presa. Ma alcuni cittadini del paese nella Bassa reggiana, attirati dalle urla della derubata, sono subito scesi in strada per aiutarla. A questo punto, dopo aver chiamato il 112, alcuni di loro hanno rincorso il malvivente, che a un certo punto ha mollato il bottino a terra e ha continuato la fuga. Non ha fatto molta strada però: grazie alla minuziosa descrizione fatta dai testimoni, i carabinieri di Correggio hanno potuto rintracciarlo in un parco del paese, in compagnia di un amico, che però era ignaro di quanto avvenuto poco prima.
Lo scippo è avvenuto sabato sera, verso le 18.30. La vittima era uscita da un negozio e si apprestava a raggiungere l'automobile che aveva parcheggiato lì vicino. Il malvivente l'ha raggiunta alle spalle e le ha afferrato la borsa che aveva a tracolla. Lo scippatore, identificato in un 19enne incensurato del paese, è stato condotto in caserma, dove è stato arrestato con l'accusa di furto con strappo. Questa mattina dovrà comparire davanti al tribunale di Reggio per rispondere di quanto a lui contestato. La vittima, invece, una 58enne con problemi di deambulazione, a seguito dello scippo è dovuta ricorrere alle cure mediche presso l'ospedale San Sebastiano di Correggio. E' stata poi dimessa con una prognosi di 6 giorni per traumi distorsivi alla mano e al ginocchio.
Ivan Rocchi
La pioggia ha "graziato" i modenesi, almeno nella mattinata del 31 gennaio, giorno di San Geminiano Vescovo, Patrono della città -
Modena, 1 febbraio 2014 -
Pur con gli ombrelli a portata di mano, le persone hanno affollato il centro storico fin dalle prime ore del mattino per visitare la tradizionale fiera, che quest'anno ha potuto contare sulla presenza di 520 ambulanti, dislocati tra piazza Sant'Agostino, piazzale degli Erri, piazza Grande, via Emilia centro, piazza Muratori, piazza Matteotti, piazza Mazzini, corso Canalchiaro, corso Duomo, corso Canalgrande, via Università, Via Castellaro , via Scudari, via Canalino, piazzale San Francesco e Calle di Luca.
Immancabili le tipiche piadine con le salsicce che hanno cominciato a "sfrigolare" sulle piastre già alle 11 del mattino, accompagnate dalle patatine fritte. Non mancavano nemmeno le specialità di altre regioni, come i pecorini sardi, gli arancini di riso siciliani, i salami al barolo e al tartufo e i cannoli siciliani. Non potevano mancare nemmeno le ciambelle dolci fritte, lo zucchero filato e la frutta caramellata, che ha attirato l'attenzione dei più piccoli, se non altro per il colore vivace e per il richiamo alla favola di Biancaneve. Tornano tutti gli anni, ma non mancano di suscitare interesse la spazzola togli pelucchi, anche quelli più resistenti, la spugna che assorbe all'inverosimile, senza fare nemmeno una goccia, e lo spremiagrumi che si infila direttamente nei limoni.
E, siccome siamo ancora in inverno, tante le offerte per cappelli, guanti e sciarpe. Svendite e occasioni anche sui prodotti dedicati agli amici pelosi, con cappottini, impermeabili, cucce, guinzagli e biscotti. Tanta la partecipazione anche nel duomo, dove i fedeli hanno sfilato numerosi, raccolti e in silenzio, fino alla cripta dove riposano le spoglie del Santo, che sono rimaste esposte per tutta la giornata. Centinaia le candele accese, che hanno illuminato la cattedrale di una luce calda e accogliente.
Le apparecchiature sono state sequestrate dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione di Reggio Emilia -
Reggio Emilia, 31 gennaio 2014 -
Un' indagine che riguarda l'intero territorio nazionale su furti e riciclaggio d'auto, compiuti grazie ad apparecchiature in grado di inibire i segnali Gps di antifurti, di telefoni mobili, di impulsi dei telecomandi delle chiusure centralizzate e di acquisire i codici immobilizer delle chiavi. Un sistema studiato per impossessarsi tranquillamente delle automobili parcheggiate. L'operazione della Polizia Giudiziaria della sezione di Reggio Emilia, con il personale del distaccamento di Guastalla ha portato all'arresto di un trentenne reggiano. Otre ai suddetti dispositivi sono state sequestrate serie di targhe clonate e contraffatte che avrebbe favorito il riciclaggio sui mercati esteri.
Il bando comunale che ricerca un giornalista sulla sicurezza urbana provoca sconcerto fra i professionisti dell'informazione -
di Sara Bondani Piacenza, 31 gennaio 2014 -
Si è da poco concluso il bando indetto dal Comune di Piacenza, per assumere con contratto di collaborazione un giornalista, che verrà individuato tramite selezione pubblica,
all'interno del progetto "Io non ho paura – Sicurezza urbana, allarme sociale e informazione" e la polemica incalza. Già perché oltre alla naturale formazione che dovrebbe essere assicurata al candidato, il bando si pone fra gli obbiettivi di favorire una corretta informazione a livello locale, "che eviti di stimolare sentimenti incontrollati di paura tali da sfociare in comportamenti intolleranti o discriminatori".
Una forma non troppo implicita di sottolineare quanto l'informazione necessiti di creare insicurezza e paura fra i cittadini, per il bisogno di titoli accattivanti, che facciano clamore mediatico. Continua il bando "l'uso costante di titoli ad effetto, di immagini appiattite su stereotipi e pregiudizi, di scelte stilistiche che sembrano calcolate per provocare un disgusto "oggettivo" nei lettori, dipingono un fatto come problema, piaga o minaccia dell'ordine sociale."
Un' eccessiva preoccupazione espressa dal Comune, tramite il bando, verso dei lettori forse incapaci di discernere la notizia, perché troppo accecati dal clamore dei titoli? Un modo, forse, per spostare l'attenzione dal problema della sicurezza cittadina, al rischio di creare paure e falsi allarmismi?
Proprio per cercare di limitare il "rullare di tamburi mediatico" che accompagna i temi della sicurezza urbana e impedire le paure dei cittadini, il bando del comune si pone come obiettivo la formazione giornalistica, un'attività di ricerca sulla terminologia utilizzata dai media locali per illustrare e descrivere episodi che riguardano la sicurezza urbana, capaci di "condizionare i comportamenti e distorcere le percezioni".
Un bando che si incentra sull' opinione pubblica e sul bisogno di non creare "falsi allarmismi" in tema di sicurezza, che ha destato la pronta reazione dei giornalisti locali e ha richiamato l'attenzione della Federazione Nazionale Stampa Italiana e dell'Associazione Stampa Emilia Romagna, che esprimono - attraverso il sito www.aser.bo.it - lo "sconcerto di fronte a un'iniziativa che pare concepita per "addomesticare" o "imbavagliare" l'informazione su temi tanto importanti in ambito locale quali la cronaca nera e la sicurezza. Un bando giudicato dal Sindacato dei giornalisti profondamente offensivo nel presupporre l'incapacità dei colleghi piacentini di informare la cittadinanza con la correttezza e l'onestà richieste dalla deontologia professionale.
Un bando che forse dimentica che "la formazione e la deontologia sono tematiche precipue dell'Ordine dei giornalisti e non delle istituzioni o della politica", come giustamente sottolinea l'Associazione.
L'ex patron di Parmalat e l'ex direttore finanziario della multinazionale del latte all'incidente probatorio richiesto dall'ex presidente dell'Hellas Verona Giambattista Pastorello -
Parma, 31 genniao 2014 -
L'ex patron di Parmalat Calisto Tanzi e l'ex direttore finanziario della multinazionale del latte, Franco Gorrerri, sono stati ascoltati come testimoni nel corso dell'incidente probatorio, una sorta di acquisizione formale delle prove, richiesto dall'ex presidente dell'Hellas Verona Giambattista Pastorello, indagato in uno dei tanti filoni d'inchiesta scaturiti dal crack Parmalat, e la cui posizione è al vaglio del giudice per l'udienza preliminare Maria Cristina Sarli.
Pastorello è indagato per bancarotta fraudolenta, secondo la Procura, dal 1998 al 2004 Tanzi sarebbe stato il vero proprietario dell'Hellas Verona, operazione che avrebbe fatto fuoriuscire illegalmente 16,7 milioni dalle casse del Parma calcio, capitali che sono considerati patrimonio di quella che fu la Parmalat dell'era Tanzi.
Secondo gli inquirenti, il tutto sarebbe avvenuto anche tramite cessioni fittizie di calciatori.
Per queste vicende il prossimo 27 marzo Tanzi dovrebbe patteggiare una pena di due mesi, che si aggiungerà alle condanne già ricevute.
La donna aveva acquistato uno smartphone online e su richiesta dell'inserzionista, aveva versato 200 euro -
Reggio Emilia, 31 gennaio 2014 -
Ormai capita sempre più spesso di acquistare prodotti e servizi su Internet. E uno dei settori più gettonati per gli acquisti online rimane senza dubbio quello dell'hi-tech, anche per le tante offerte che è possibile trovare. Su siti come Amazon, infatti, tablet e cellulari la fanno da padroni. Ma bisogna sempre stare in guardia, come dimostra la truffa capitata a una 30enne residente a Baiso, un piccolo comune nella provincia di Reggio.
La donna aveva acquistato uno smartphone su un noto sito di e-commerce e su richiesta dell'inserzionista, con cui aveva contatti via e-mail, aveva versato 200 euro sulla sua carta ricaricabile Postepay. All'accredito dell'importo, tuttavia, non era corrisposta la spedizione, mentre il venditore si era reso reperibile.
A seguito della denuncia della donna, sono subito scattate le indagini dei carabinieri della stazione di Baiso. Dopo una serie di riscontri tra l'account di posta elettronica, l'IP del computer utilizzato per l'annuncio trappola e la Postepay dove erano stati versati i soldi, i carabinieri hanno denunciato per truffa alla procura reggiana un 50enne della provincia di Varese. L'uomo non era nuovo a tali espedienti, come rivelato dai suoi precedenti: in passato aveva già compiuto decine di truffe.
Su Internet nessuno è anonimo, in quanto ogni utente è associato a un numero IP utilizzato per collegarsi al web. Se si è quindi caduti in una finta vendita online, si può riuscire ad arrivare al responsabile e chiamarlo in causa, almeno per il risarcimento del danno subìto. La prima cosa da fare, ricordano i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia, è quella di raccogliere le prove (stampa della pagina web in cui era presente l'annuncio, eventuali risposte e-mail, numeri di telefono) e presentarsi alla più vicina stazione per sporgere una regolare denuncia. Per fortuna, per la donna reggiana c'è ora la possibilità di essere risarcita in sede penale, a conclusione dell'iter processuale. Ma non sempre per queste storie c'è un lieto fine, anzi.
Un "mi piace" pericoloso su Facebook che ha portato alla querela e al rischio di una sanzione da sei mesi a tre anni -
Parma, 30 gennaio 2014 -
La Procura di Parma ha chiesto un rinvio a giudizio per diffamazione per un uomo che ha espresso con "un like" il proprio consenso ad un commento offensivo, all'interno di una discussione sul noto social network, scoppiata fra due donne. Lo rende noto la Gazzetta di Parma, riportando che per quel "mi piace", l'uomo rischia da sei mesi a tre anni e una multa di circa 500 euro. L'accusa è di concorso in diffamazione aggravata e l'uomo dovrà affrontare il processo.
La Polizia Municipale ha trovato fra i prodotti in commercio la merce scaduta, che avrebbe dovuto essere ritirata proprio per questa ragione -
Piacenza, 30 gennaio 2014 -
Alcune confezioni di pancetta affumicata a cubetti, una confezione di totano decongelato, pacchetti di snack al cioccolato: prodotti diversi, accomunati dal fatto di essere esposti sugli scaffali nonostante avessero superato la data di scadenza. Lo ha verificato la Polizia Municipale, nei giorni scorsi, in un punto vendita cittadino di media distribuzione, su segnalazione di un cittadino che poco prima aveva acquistato gli snack scaduti nello stesso esercizio.
Durante il controllo effettuato presso il negozio, gli agenti hanno trovato fra i prodotti in commercio la merce scaduta, che avrebbe dovuto essere ritirata proprio per questa ragione. Al termine degli accertamenti, gli alimenti in questione sono stati sequestrati ed è stata comminata, all'esercizio commerciale, un sanzione pari a 3166 euro.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Una lite nel negozio gestito dal figlio nella frazione di Sant'Antonio, proseguita poi in strada -
Piacenza, 30 gennaio 2014 -
E' accaduto ieri verso mezzogiorno quando un piacentino di 64 anni si è presentato nell'esercizio commerciale gestito dal figlio, 41 enne, per poi aggredirlo davanti ai clienti.
Una discussione degenerata prima all'interno e poi seguita all'esterno del negozio, sito nella frazione di Sant'Antonio. Alla lite è seguita l'aggressione armata, quando il padre si è avventato contro il figlio estraendo un coltello. L'uomo nel tentativo di difendersi è rimasto ferito, ma non sembrerebbe niente di grave. Il padre è stato arrestato con l'accusa di lesione aggravata e sarà processato per direttissima.
A destare l'allarme della donna il malore del piccolo di 5 anni: soccorsi d'urgenza -
Reggio Emilia, 29 gennaio 2014
Un piccolo braciere per riscaldare l' abitazione, avrebbe provocato l'intossicazione da monossido di carbonio, di una donna cingalese di 49 anni e del figlio di cinque anni, residenti a Castelnovo Monti. A chiamare i soccorsi, la scorsa notte è stata la donna allarmata dal malore del bambino. La dinamica dei fatti è ancora al vaglio dei carabinieri e dei vigili del fuoco.
Portati d'urgenza all' Ospedale di Castelnovo Monti, sono stati trasferiti a Fidenza per un trattamento in camera iperbarica, ma le loro condizioni non sono gravi.