La battaglia per salvare la femmina di dogo argentino è andata a buon fine e presto tornerà in Italia. Iceberg, di proprietà di un chef italiano che lavora a Copenhagen, era stata catturata e rischiava di essere soppressa, a seguito di una lite in strada con un altro cane. In Danimarca, infatti molte razze, fra cui il dogo argentino, sono considerate pericolose e vietate.
Grazie alla mobilitazione di massa partita da ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), associazione danese Fair Dog e personaggi noti anche del mondo della politica, Iceberg è salva. L'ambasciatore danese in Italia, Erik V. Lorenzen, ha infatti annunciato via Twitter che Iceberg tornerà nel nostro Paese.
Questa mattina personale della Polizia Municipale e della Guardia di Finanza si è recato nella sede del Comune in Piazza Cavalli. Il blitz si è svolto a seguito delle indagini che vedono 50 indagati fra i dipendenti di Palazzo Mercanti. I capi d'accusa sono falso, truffa e per alcuni anche peculato per aver utilizzato mezzi di servizio a scopi privati. Gli indagati secondo la Procura della Repubblica avrebbero timbrato il cartellino per poi recarsi fuori in orario d'ufficio a farsi i fatti propri; in palestra, a fare la spesa o altro.
Terzo colpo in soli due giorni a Parma. Dopo il furto di domenica mattina all'attività commerciale Amor di Patata, dove i ladri hanno infranto la vetrina del negozio asportando il registratore di cassa e quello della notte fra domenica e lunedì presso la sede del Campus universitario di via delle Scienze, dove ignoti si sono intrufolati all'interno degli uffici dello stabile del Palacampus forzando gli armadietti degli spogliatoi, e dopo aver infranto una finestra della Segreteria Golf sono riusciti ad entrare all'interno per rovistare alla ricerca di oggetti di valore, è toccato al Barino.
Nella nottata appena trascorsa, una volante della Polizia di Stato è intervenuta presso il locale a seguito di segnalazione di furto, dove ignoti, poco prima dell'intervento della volante, hanno asportato un tombino in ghisa dalla sede stradale e infranto la porta secondaria del locale, riuscendo ad accedere all'interno. Un volta dentro, hanno puntato al cassetto del registratore di cassa con all'interno contante per circa 300 Euro. Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili.
Parma, 27 giugno 2017
Un caso di sepsi meningococcica è stato notificato nel tardo pomeriggio di martedì 20 giugno, al Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda USL di Bologna. Colpita una signora di 36 anni residente a Casalecchio di Reno, ricoverata attualmente in Rianimazione all'Ospedale Maggiore in prognosi riservata. Immediate le misure di prevenzione. A tutti i contatti stretti della signora, una decina circa, e agli operatori sanitari che hanno trattato il caso, 22, è già stata somministrata la terapia antibiotica prevista in questi casi. La situazione è monitorata dagli operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda USL di Bologna. In corso gli accertamenti di laboratorio per la tipizzazione del batterio. La signora si era recata al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore alle 21.08 del 19 giugno, con mal di gola e febbre, associati a malessere generale e capogiri ed è attualmente ricoverata nel reparto di Rianimazione.
La vaccinazione per la meningite di tipo B e C
La vaccinazione per la meningite di tipo B e C è obbligatoria, secondo quanto previsto dal recente Decreto del Ministero della Salute sulla prevenzione vaccinale, per i nati dal 2017. In Emilia-Romagna attualmente è prevista l'offerta attiva e gratuita per i nuovi nati e per le persone maggiormente a rischio per patologia (asplenia anatomica o funzionale, immunodeficienze congenite e acquisite, deficit dei fattori del complemento o deficit di properdina, emoglobinopatie, trapianto di midollo osseo) e per attività professionale. Le vaccinazioni sono gratuite anche per i residenti nella regione Toscana momentaneamente domiciliati in Emilia Romagna o, viceversa, ai residenti in Emilia Romagna che per motivi di lavoro o di studio soggiorneranno in Toscana. Sul sito web dell'Azienda www.ausl.bologna.it sono disponibili, inserendo nel campo di ricerca la voce vaccinazioni, i fogli informativi dei vaccini, stampati anche a CUP all'atto della prenotazione.
L'auto su cui viaggiano quattro giovani della provincia di Reggio Emilia è uscita di strada ad un chilometro dal casello di Parma. La ragazza è morta alcune ore dopo all'Ospedale Maggiore.
Reggio Emilia, 19 giugno 2017
La giovane vittima stava rientrando dal concerto dei Linkin Park, tenutosi a Monza, quando l'auto nel tratto sulla carreggiata sud dell'A1, all'altezza dell'allacciamento con l'A15 tra Parma e Fidenza, è uscita di strada. Erano circa le tre di notte di sabato scorso e sull'Autostrada del Sole viaggiavano due coppie della provincia di Reggio Emilia, tra cui Monica Bazzani di Bibbiano, rimasta vittima dell'incidente. La Grande Punto su cui viaggiavano è uscita di strada ad un chilometro dal casello di Parma. L'auto si è ribaltata più volte e la ragazza, che sedeva dietro, è stata sbalzava fuori dall'abitacolo. Non si conoscono le cause, forse un colpo di sonno. Subito sono intervenuti il 118, la polizia stradale e i vigili del fuoco. Mentre gli altri tre giovani hanno riportato lesioni non gravi, la 22enne, trasportata d'urgenza all'Ospedale Maggiore di Parma, è morta poco dopo.
Domenica 11 giugno scorso, personale della Sottosezione della Polizia Stradale di Modena Nord ha tratto in arresto, per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, A.A. cittadina nigeriana di anni 30.
La donna a seguito di un controllo, presso lo svincolo A/22, è apparsa agli agenti molto nervosa e con uno strano malessere addominale.
Le radiografie autorizzate dal P.M. di turno hanno permesso di scoprire nella cavità addominale della donna 85 ovuli di sostanza del tipo cocaina.
La droga presumibilmente diretta alle città emiliane si aggira ad un valore di mercato di oltre 100.000 euro.
Scoperta dalla Polizia di Stato una banda specializzata nei furti in danno dei distributori di carburante.
Modena, 15 giugno 2017
Si è conclusa, in questi giorni, un'importante attività di polizia giudiziaria del Commissariato di P.S. di Carpi con cui sono stati individuati e deferiti per il reato di furto aggravato in concorso alla Procura della Repubblica di Modena due cittadini italiani di 50 anni, G.G e G.G. entrambi dimoranti nel ravennate.
I due fratelli, con a carico diversi precedenti di polizia, il 1° maggio scorso avevano forzato le casseforti delle colonnine self-service dell'area di servizio di via Traversa San Giorgio di Carpi riuscendo ad asportare l'incasso del fine settimana, 20.000 euro circa.
Sequestrati nel corso delle perquisizioni materiale utilizzato per il compimento dell'attività delittuosa.
L'incidente ha visto coinvolti due mezzi pesanti e due auto. Vittima un autotrasportatore. Traffico bloccato verso Bologna.
Modena, 15 giugno 2017
Terribile incidente nel tardo pomeriggio di ieri, verso le 18, sull'autostrada A1 Milano-Napoli nel tratto tra l'allacciamento A1/A22 e Modena Nord in direzione di Bologna. Sono rimasti coinvolti un mezzo pesante, un autocarro e due vetture. Nell'incidente ha perso la vita l'autista del mezzo pesante restando schiacciato dalla cabina accartocciata del suo mezzo. Altre tre persone sono rimaste ferite. Sul luogo dell'evento oltre al personale della Direzione 3° Tronco di Bologna sono intervenute le pattuglie della Polizia Stradale, i Vigili del fuoco, i soccorsi meccanici e sanitari. Il traffico è rimasto bloccato verso Bologna, con lunghe code a partire da Reggio Emilia.
I pedagogisti difendono gli atenei dopo le polemiche sulla bocciatura di 5mila aspiranti maestri: "Impreparati non per colpa dell'università"
Bologna, 14 giugno 2017
Di chi è la colpa se 5mila maestri vengono respinti a un concorso?
E' la domanda che nasce spontanea; perché 5mila non sono proprio pochi e non può essere un caso.
All'indomani di una bocciatura di massa le prime a subire critiche sono state le università. Ma i pedagogisti sono insorti e si sono schierati dalla parte degli atenei, cercando una risposta in candidati con il solo diploma magistrale.
"Candidati non preparati? Non date la colpa all'università", hanno detto in un articolo apparso su Repubblica, dopo che il direttore dell'ufficio scolastico regionale Stefano Versari aveva detto che i docenti "non hanno idea di come si insegni, perché arrivano con una formazione troppo teorica dalle università".
La risposta di chi prepara i futuri maestri non si è fatta attendere.
"Vogliamo capire chi si è presentato a questi concorsi, visto che in Italia abbiamo una sacca di 30mila persone che hanno solo il diploma magistrale e che sono state ammesse per sentenza ai concorsi", si chiede sempre su Repubblica Luigi Guerra, direttore del dipartimento di Scienze dell'educazione dell'università di Bologna. "Ho chiesto i dati sui candidati, voglio approfondire. Non erano nostri studenti, in Emilia Romagna non abbiamo nemmeno docenti nelle graduatorie ad esaurimento (Gae), la Calabria ne ha novemila". E ancora: "Facile scaricare la colpa sui candidati e sulle istituzioni formative e non mettere mai in discussione gli strumenti che si utilizzano cioè il "concorsone" che non è solo farraginoso, ma inadatto a selezionare i futuri insegnanti", replica Mariagrazia Contini, che a Bologna ha visto nascere e presieduto la laurea che forma i maestri.
Non sono da meno i docenti dell'ateneo di Modena-Reggio Emilia. "I bocciati sono tanti, e questo è un dato inoppugnabile che preoccupa anche le università. Ma aldilà di tali numeri non vengono citate analisi statistiche sull'identità dei candidati", scrivono Giorgio Zanetti, direttore del dipartimento di Scienze dell'educazione, Roberta Cardarello, docente di didattica e pedagogia speciale e Maria Giuseppina Bartolini, presidente del corso di laurea in scienze della formazione primaria che ha sede a Reggio Emilia.
Sono le cause di tante bocciature ad animare il dibattito. "Il nodo è chiarire quali siano tali competenze fondamentali acquisibili nella formazione iniziale" continua la lettera dei docenti dell'università Modena e Reggio che con Bologna offre gli unici corsi in Scienze della formazione primaria in Regione. "Su questo tema- che è nevralgico sia per il sistema scuola sia per l'università-, occorrerebbe un confronto serrato, concreto, operativo tra il sistema della scuola ( quello che ha gestito i concorsi) e il sistema accademico che cerca di formare gli insegnanti".
"Quando si parla di concorsi per diventare avvocati o magistrati, che hanno anch'essi percentuali di bocciati molto alte, ma nessuno mi pare si sia permesso di mettere sotto accusa i corsi in Giurisprudenza", osserva Nicola Barbieri, professore di storia dell'educazione. "Dedico con passione gran parte del tempo di docente alla formazione dei futuri e delle future maestre di scuola dell'infanzia e primaria, ne ho fatti laureare diverse decine dal 2004 ad oggi, li vedo operare nelle scuole di Modena, Reggio, Parma, Mantova con grande soddisfazione da parte delle scuole e degli studenti loro affidati"..
Luigi Guerra ammette: "Sulla formazione degli insegnanti c'è un problema generale che riguarda le scarse competenze grammaticali. Ma gli studenti che arrivano all'università hanno già questo problema, chiunque di noi sa che correggere una tesi vuol dire prima di tutto correggere l'italiano della tesi". Guerra difende la qualità dei laureati: "Non dico che sforniamo un prodotto perfetto, ma non posso neanche non obiettare all'accusa che il nostro insegnamento sia troppo teorico. E' vero che occorre fare più didattica, che c'è un conflitto nazionale coi cosiddetti disciplinaristi, matematici e linguisti. Ma la parte pratica c'è. La laurea, da noi come a Modena, prevede 600 ore di tirocinio". L'invito di Guerra è al confronto: "Discutiamo, ma cerchiamo bene qual è la malattia giusta, per poi curarla". AK
Secondo i dati Istat l'Emilia Romagna detiene il primato del consumo di alcol, anche al femminile. Seguono Valle d'Aosta e Toscana.
14 giugno 2017
L'Emilia Romagna è terra di gaudenti. Non è certo una novità. Ma non tutti sanno che una donna su cinque che abbia almeno superato la scuola primaria beve alcol tutti i giorni.
L'Istat ha studiato il fenomeno del consumo di bevande alcoliche e ha stilato una classifica che indaga sui diversi aspetti della vita quotidiana degli italiani. I dati, che si riferiscono all'anno scorso, dicono tanto sulle abitudini delle famiglie del Belpaese.
Quello che è emerso, in generale, è che in Emilia Romagna oltre una persona su quattro con più di 11 anni (il 28,4% del totale) beve vino, birra e sostanze alcoliche tutti i giorni.
L'Emilia Romagna, in pratica, si piazza al primo posto per questo primato, davanti alla Valle D'Aosta (26,6%) e alla Toscana (26,1%). Supera la soglia del 25% (occupata dal Friuli-Venezia Giulia, quinto) anche la Liguria, quarta in graduatoria. Oltre un milione e centomila persone beve sostanze alcoliche ogni giorno (su una popolazione che supera di poco i quattro milioni). Tra esse, ben 391mila sono donne, ragazze anche giovanissime. È il secondo riferimento in valore assoluto (dopo le 620mila delle over 11 della Lombardia) e il primo a livello percentuale di tutto il Paese. Seguono nella classifica al femminile la Valle d'Aosta (16,7%) e il Friuli-Venezia Giulia (16,6%).
Gli uomini, i ragazzi e i giovanissimi si trovano "soltanto" al terzo posto con il 38,7% del campione di riferimento che consuma alcol almeno una volta al giorno. In questo caso, sale il Molise (41,1%), seguito dalla Toscana (39,4%). In valori numerici, i 744mila maschi in esame rappresentano quasi il doppio delle femmine e (ancora una volta) il secondo riferimento più alto dopo la Lombardia. Tale regione si attesta a quasi un milione e mezzo di uomini e ragazzi sopra 11 anni che bevono sostanze alcoliche almeno una volta al giorno.
Come consumano vino, birra e affini gli emiliano romagnoli? Oltre un milione e trecentomila persone (sempre over 11) bevono spesso lontano dai pasti. Soltanto Lombardia e Veneto ne hanno di più. Infine, le quantità. Il 4% del campione consuma almeno mezzo litro di vino al giorno. Ecco un altro "oro" nella graduatoria, davanti a Molise (3,2%) e Toscana (2,9%). AK