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A una coppia modenese che il 15 settembre doveva prendere il volo Bologna-Brindisi per partecipare a un matrimonio, Ryanair ha comunicato la cancellazione del volo il pomeriggio del giorno prima. La compagnia ha offerto il rimborso o la riprogrammazione ma, su consiglio dell'Adiconsum Emilia Centrale, la coppia chiederà la compensazione pecuniaria, perché ha dovuto rinunciare al viaggio ed era anche stata prenotata un auto a noleggio.

Quello di questa coppia è uno dei casi di cui si sta occupando l'associazione consumatori della Cisl, impegnata in questi giorni ad assistere chi ha subito disagi a causa della Ryanair. «Supponiamo siano diverse centinaia, forse migliaia, i modenesi lasciati a terra da Ryanair a seguito della cancellazione di oltre 2 mila voli fino alla fine di ottobre, della sospensione di 34 rotte europee, undici delle quali italiane, e della riduzione della flotta da novembre a marzo 2018 – afferma la responsabile di Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini – Diversi passeggeri si sono rivolti ai nostri sportelli per chiedere cosa fare. Ryanair sta offrendo voli alternativi, sconti sui biglietti e rimborsi, ma c'è anche chi ha dovuto tornare dalla Sicilia in pullman perché non aveva alternative».

La Commissione europea ha intimato alla compagnia low cost irlandese il rispetto dei diritti dei passeggeri come previsti dal regolamento (CE) n. 261/2004, il quale stabilisce, che in caso di cancellazione di un volo non legato a circostanze eccezionali, il passeggero ha diverse opzioni. Può scegliere se ricevere il rimborso del prezzo del biglietto o essere riprotetto su un volo alternativo verso la destinazione finale, in condizioni di trasporto comparabili, appena possibile o scegliendo una data successiva, a seconda della disponibilità dei posti. Oppure può ricevere una compensazione pecuniaria.

L'associazione consumatori della Cisl spiega, però, che la compensazione pecuniaria di 250-600 euro non è dovuta nel caso in cui la cancellazione del volo sia comunicata al passeggero con un preavviso di almeno due settimane; oppure se comunicata in un lasso di tempo compreso tra due settimane e sette giorni, e la compagnia offra un volo alternativo il cui orario di partenza non può essere anticipato più di due ore rispetto all'orario del volo cancellato e l'orario di arrivo non può essere superiore alle quattro ore; oppure con un preavviso inferiore ai sette giorni, e la compagnia offra un volo alternativo il cui orario di partenza non può essere anticipato più di un'ora rispetto all'orario del volo cancellato e l'orario di arrivo non può essere superiore alle due ore.

I passeggeri che si ritengono danneggiati dalla cancellazione dei voli Ryanair possono rivolgersi agli uffici Adiconsum per verificare se la proposta compensativa della compagnia rispetta la normativa europea e ottenere assistenza nella redazione e gestione di un'eventuale pratica di reclamo transfrontaliero per il tramite del Centro Europeo Consumatori (partecipato anche da Adiconsum).

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Giovedì, 28 Settembre 2017 15:03

Allerta in Italia per l'istamina nel tonno spagnolo

Decine di casi di intossicazione a Vicenza dopo quegli segnalati in Puglia, Basilicata, Lazio e Veneto. Continuano i ritiri di pesce in Europa.

Anche a Vicenza si registrano i primi casi di intossicazione alimentare causata dall'eccesso di istamina in tranci di tonno a pinne gialle decongelato importato dalla Spagna. Sono state decine le persone arrivate al pronto soccorso dell'ospedale San Bortolo negli ultimi giorni con i sintomi di una intossicazione alimentare da degradazione dell'istidina, una tossina che scatena una sorta di allergia in chi la assume. Le autorità sanitarie della città hanno puntato il dito contro il tonno spagnolo e chiedono ai cittadini di fare molta attenzione alla sua colorazione prima di mangiarlo, se infatti ha una lieve colorazione bluastra anche solo cucinarlo è rischioso.

Il pesce fa parte di una partita distribuita da un'azienda andalusa in cui il tonno è stato lavorato male e conservato peggio, con l'aggiunta per di più di additivi per stabilizzare il prodotto. L'istamina è un composto azotato che si trova negli organismi e il cui eccesso causa degli attacchi allergici violenti anche in soggetti che non soffrono di allergie. In caso di eccesso di istamina negli alimenti, il rischio dunque è quello di ritrovarsi con una reazione da sindrome sgombroide come quella registrata dalle persone che si sono recate in ospedale.

Una patologia simil-allergica che si manifesta comunemente con arrossamento della pelle, prurito, cefalea pulsante, bruciore orale, crampi addominali, nausea, diarrea, palpitazioni, senso di malessere e raramente ipertermia a breve distanza dal consumo del pesce. In molti casi la sintomatologia tende a risolversi in maniera spontanea. La prima allerta risale al 12 maggio 2017, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", quando il Ministero della salute spagnolo AECOSAN (Agencia Española de Consumo Seguridad Alimentaria y Nutrición) dirama un comunicato, ripreso sul sito del Ministero italiano, che focalizza l'attenzione sul rischio da intossicazione alimentare legato al consumo di tonno fresco con alti livelli di istamina. Questo focolaio di sindrome sgombroide in Spagna avrebbe già colpito 405 persone.

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Martedì, 26 Settembre 2017 16:14

Infilza il nipote con un forchettone da cucina

Un cittadino marocchino di 37 anni è stato arrestato questa notte per avere ferito il nipote di 24 con l'attrezzo da cucina dopo una lite degenerata nel tentato omicidio.

NONANTOLA (MO) – Proprio non riusciva a digerire lo stile di vita del nipote ventiquattrenne, non gli piacevano gli amici che frequentava e nemmeno le sue abitudini. Così, dopo l'ennesima lite scoppiata per futili motivi, un marocchino di 37 anni ha prima aggredito il parente con un coccio di bottiglia, poi ha preso un forchettone da cucina e lo ha infilzato nel petto del ragazzo.
Alle grida del giovane, qualcuno ha chiamato i Carabinieri che sono intervenuti all'altezza di Piazza Guido Rossa e hanno tratto in arresto l'uomo con l'accusa di tentato omicidio. Il nipote, invece, è stato ricoverato al Policlinico con lesioni al torace, ma non sarebbe in pericolo di vita.

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Enzo Maselli, 82 anni, che vive in una casa isolata nelle campagne di Gaggio di Castelfranco Emilia, ha sentito dei rumori, ha aperto la porta e si è trovato faccia a faccia con il malvivente che lo ha colpito alla testa e alle gambe. Per fortuna senza gravi conseguenze.

CASTELFRANCO EMILIA (MO) – Vivere soli, a 82 anni, in una casa di campagna isolata di Gaggio, tra le campagne tra Castelfranco e Nonantola, non è certo una delle condizioni di maggiore sicurezza. Ma Enzo Maselli, classe 1935, è particolarmente sfortunato, dal momento che è stato rapinato due volte in tre anni. La prima, nel 2014, gli è costata solo un grande spavento, poiché la coppia di rapinatori, dopo aver forzato il vecchio portone di legno, se lo era trovato davanti spaventato e urlante e aveva pensato bene di puntargli in faccia il suo stesso fucile, appena rubato in casa. Maselli era poi stato fatto uscire, mentre i due rovistavano tra le sue poche cose. Prontamente, aveva chiamato i Carabinieri, ma quando questi erano arrivati, dei due malviventi non c'era più traccia.

Ieri mattina, invece, gli è andata peggio. Erano circa le sei e, nel buio, l'anziano ha udito dei rumori provenienti dalla porta di ingresso. È andato allora a controllare e ha scoperto un uomo con cattive intenzioni. Questi, infatti, ha afferrato un oggetto contundente e si è scagliato contro il padrone di casa, ferendolo alla testa e a una gamba. Si è poi dato alla fuga nei campi, insieme a 200 euro e a un cellulare, gli unici preziosi che era riuscito a rubare nella casa dell'anziano. Enzo Maselli è rimasto lucido e ha chiamato i Carabinieri di Castelfranco, che hanno preso atto di quanto accaduto e fatto partire le indagini per individuare il responsabile della rapina e dell'aggressione.

Sul posto si sono recati anche i sanitari del 118 che hanno trasportato il pensionato al Policlinico di Modena, dove ferite sono state giudicate guaribili in una decina di giorni. Le sue condizioni generali di salute sono state ritenute buone e l'uomo è già tornato in quella casa in cui, per due volte, ha rischiato la vita per colpa di qualche balordo.

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Venerdì, 22 Settembre 2017 17:09

Modena - Sventato ingente furto nella notte

La scorsa notte, personale della Squadra Volante è intervenuto in via della Chiesa presso l'azienda B.V.M., sventando il furto di un ingente quantitativo di diverso materiale tra cui scale, compressori, utensili di vario tipo, seghe e calzature, già caricate all'interno di un furgone cassonato marca Nissan, risultato a sua volta oggetto di furto.
La merce, per un valore complessivo di oltre 20.000 euro, è stata restituita al titolare che l'ha ritenuta rivendibile, mentre il furgone è stato sottoposto a sequestro penale.
Al fine di perpetrare il furto, i malviventi si sono introdotti nel capannone forzando una finestra posizionata sul tetto per poi aprire dall'interno il portone principale.
Sono in corso accertamenti per risalire all'identità degli autori del tentato furto.

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Intervento degli agenti di Polizia Municipale in un casolare abbandonato in via San Leonardo. 

Parma, 19 settembre 2017

Doveva essere una verifica di routine per una segnalazione di possibili violazioni degli accessi di un casolare, già in passato utilizzato come dormitorio, ed invece l'intervento in via San Leonardo degli agenti di Polizia Municipale è andato ben oltre l'ordinario.

La recinzione esterna delle due unità abitative era divelta, formando diversi accessi, e le due strutture risultavano in più punti violate con le chiusure in cemento e mattoni, da poco predisposte, distrutte e aperte. All'interno del casolare, parzialmente diroccato e fatiscente, sono stati trovati diversi giacigli con tracce di bivacchi recenti. All'interno vi era una donna straniera intenta a dormire, che è stata regolarmente identificata ed indirizzata alla Caritas per la ricollocazione in strutture emergenziali del Comune.

Nella seconda unità abitativa, all'interno di un piccolo locale di circa 20 metri quadri, umido e sporco, con una montagna di rifiuti abbandonati di fronte all'ingresso del vano tra i quali si aggiravano topi di grosse dimensioni, gli agenti della PM hanno trovato un uomo insieme a due bambini, tutti e tre sprovvisti di documenti validi per l'identificazione. L'uomo, padre dei piccoli, ha riferito agli agenti che la mamma era a chiedere l'elemosina.

Una pattuglia è stata dunque dedicata alla ricerca della mamma, mentre l'uomo, insieme ai due bambini, è stato accompagnato presso il Comando, dove i piccoli sono stati prima di tutto ristorati e a tranquillizzati, per poi procedere a contattare i servizi sociali per la ricerca di posti in strutture emergenziali. Dopo aver rintracciato anche la mamma, i due bimbi sono stati precauzionalmente accompagnati presso il Pronto Soccorso pediatrico per una visita di controllo dove, nonostante le scarse condizioni igieniche personali, è stato accertato un buon stato di salute per entrambi.

Grazie alla collaborazione dei Servizi Sociali del Comune di Parma e di Caritas, in accordo con il magistrato di turno, la famiglia è stata temporaneamente collocata presso strutture emergenziali.

Il liquidatore della società proprietaria del casolare è stato avvisato telefonicamente della violazione degli accessi, affinché provveda al più presto sia alla chiusura degli accessi che alla bonifica dell'area intasata dai rifiuti, anche tramite diffida scritta.

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Il Comune di Parma annuncia la candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura per l'anno 2020: un progetto condiviso che nasce da una riflessione unitaria sui diversi "tempi" del territorio, espressa nel claim "La cultura batte il tempo".

"La candidatura di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020 – ha esordito il sindaco Federico Pizzarotti – è una occasione importante che nasce con l'entusiasmo e la spinta dell'inizio di mandato amministrativo, in una situazione economica e progettuale molto più matura rispetto la candidatura che avevamo tentato per il 2017, attraverso la quale ci siamo sperimentati e tarati. Questa volta l'obiettivo è quello di vincere e lo si può raggiungere solo unendo tutte le nostre forze e lavorando alacremente fianco a fianco per far percepire i progetti prima di tutto ai cittadini e poi a chi giudicherà la nostra progettualità. Il risultato potrebbe rappresentare un significativo valore aggiunto per la città, come è stato per la nomina di Parma a Città Creativa della Gastronomia Unesco".

"Il claim per la candidatura "La cultura batte il tempo" – ha detto l'assessore alla Cultura Michele Guerra – ha una doppia valenza. Significa che, in particolare in una città musicale come Parma, la cultura può davvero essere una sorta di metronomo che scandisce i tempi storici e quotidiani, di ogni strada e di ogni persona, ma allo stesso tempo è una forza in grado di abbattere le barriere. Condivisione e partecipazione sono infatti i tratti fondamentali della nostra programmazione, che, associati ad una offerta culturale di alta qualità, rappresentano la sfida della nostra candidatura e della nostra visione di città, che mira ad allargare i confini e ad andare incontro alle persone, offrendo delle occasioni che rispondano alle esigenze di tutti e che ognuno senta come pensate per il proprio benessere".

"La cultura batte il tempo" significa intendere la cultura nel suo senso più ampio, vivo e produttivo, fattore decisivo nel processo di negoziazione che le diverse dimensioni temporali e sociali reclamano: la cultura scandisce il tempo di vita della città e nel far questo favorisce l'abbattimento degli steccati storici e sociali che rendono complicate le forme di dialogo.

"In particolare nei confronti dei giovani – ha sottolineato l'assessore Guerra - la cultura della nostra città deve offrire la possibilità di partecipare a dei vasti progetti, sentendosi in essi rappresentati e protagonisti. Il dossier per la candidatura dà il segno di Parma come una città con un potenziale culturale straordinario, dove la cultura non è solo spazio di intrattenimento ma visione complessiva di città, comprendente tutti i suoi tempi storici e sociali, in perenne dialogo con tutti gli altri ambiti. In questo senso la nostra sfida è anche quella di "delocalizzare" la cultura cittadina, allargare la sua fruizione anche fuori dal centro per arrivare il più possibile alle persone, proponendo ma anche cercando di capire come coinvolgerle".

La candidatura rappresenta un'importante occasione per identificare risposte adeguate alla necessità di un modello di sviluppo di città socialmente e ecologicamente sostenibile, dialettica e costruttiva, forte del grande lavoro avviato in concerto dall'amministrazione pubblica, dal sistema imprenditoriale, dall'Università e sostenuto dalle maggiori istituzioni culturali attive sul territorio e riconosciute a livello internazionale.

I temi che compongono il progetto di candidatura verranno approfonditi più nel dettaglio in occasione della presentazione che verrà fatta alla città giovedì 26 ottobre 2017.

Il logo della candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura 2020 è stato realizzato dal designer Franco Maria Ricci a cui ancora una volta è stato affidato il delicato compito di sintetizzare in una immagine rappresentativa il significato di un intero progetto.

Il Comitato Parma 2020 è composto da: Comune di Parma, Provincia di Parma, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Parma, Università di Parma, Complesso Monumentale della Pilotta, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Parma e Piacenza, Prefettura di Parma, Diocesi di Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, Fondazione Monte di Parma, Fondazione Città Creativa UNESCO, Unione Parmense degli Industriali, "Parma, io ci sto!", Ente Fiere di Parma, Consulta dei Popoli, Forum Solidarietà, EFSA – European Food Safety Agency, Fondazione Collegio Europeo di Parma e Scuola per l'Europa di Parma.

Il comitato scientifico che sostiene la candidatura di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020 vanta nomi di primissimo livello quali Bernardo Bertolucci, Giulia Ghiretti, Anna Pirozzi, Elisabetta Pozzi, Franco Maria Ricci, Giacomo Rizzolatti e Massimo Spigaroli.

Hanno condiviso il percorso e aderiscono al dossier di candidatura per Parma 2020: BDC – Bonanni Del Rio Catalog, Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo (CAPAS), Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC), Conservatorio di Parma, Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell'Università di Parma, Fondazione Museo Ettore Guatelli, Europa Teatri, Fondazione Arturo Toscanini, Fondazione Barilla Center for Food&Nutrition, Fondazione Magnani Rocca, Fondazione Prometeo, Fondazione Teatro Regio, Fondazione Teatro Due, Associazione per il Circuito dei giovani artisti italiani (GAI), Labirinto della Masone, Lenz Fondazione, MUS-E Parma, Musei del Cibo, Parma 360, Parmafrontiere, Solares Fondazione delle Arti, Teatro del Cerchio, Teatro delle Briciole, Teatro del Tempo.

Il dossier è stato curato da Comune di Parma e Promo PA Fondazione, il coordinamento e la redazione sono di Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, eFrancesca Velani, Vicepresidente Promo PA Fondazione e Direttore LuBeC – Lucca Beni Culturali.

(Fonte: Comune di Parma)

Operazione "Parola d'ordine": la Guardia di Finanza di Parma ha sgominato un gruppo criminale transnazionale specializzato nell'occultamento all'estero di ingenti patrimoni personali di evasori fiscali al fine di evitarne l'aggressione da parte dell'Autorità Giudiziaria.

Parma, 18 settembre 2017

La Guardia di Finanza di Parma, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, al termine di una complessa attività di indagine durata oltre due anni, ha smantellato un gruppo criminale composto da 26 persone indagate e specializzato nell'occultare i patrimoni immobiliari e mobiliari di soggetti che, seppur solvibili, avevano deciso di non pagare le imposte verso l'Erario a loro carico o i prestiti contratti. Le ingenti disponibilità economiche - per un valore di circa 7 milioni di euro - sono state, invece, sequestrate dai Finanzieri che hanno anche arrestato 8 persone per associazione a delinquere e notificato altresì ad ulteriori 2 soggetti - un notaio e un imprenditore - l'interdizione allo svolgimento di attività professionali e di impresa.

L'operazione, scattata sabato scorso per il pericolo di fuga degli indagati e che ha visto impegnati centinaia di Finanzieri che hanno eseguito oltre agli arresti anche sequestri patrimoniali e perquisizioni, oltre che a Parma, anche ad Arezzo, Pordenone, Trieste, Savona, Padova, Verona, Milano, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Salerno, Chieti e, in particolare, a Ferrara.

Attraverso complesse attività investigative, espletate anche mediante l'ausilio di intercettazioni telefoniche, è stata accertata l'esistenza di un esteso contesto di illiceità che utilizzava un'Associazione Antiusura con sede a Parma e a cui facevano riferimento numerose persone fisiche e giuridiche debitrici seppur con disponibilità patrimoniali.

L'Associazione infatti offriva, tra gli altri, "servizi" finalizzati ad impedire od ostacolare le procedure esecutive - avviate da Enti pubblici per debiti verso l'Erario (Tribunale, ex Equitalia o altri Enti di riscossione) o da soggetti privati - nei confronti dei patrimoni personali o aziendali dei debitori. Questi ultimi attraverso il consorzio criminale, stipulavano numerosi negozi giuridici simulati e/o fraudolenti - fra cui numerosi trust con trustee fittiziamente residente in Slovenia e società ad hoc con sede sempre in Slovenia, oltre che in Senegal e Croazia – tutti riconducibili al consorzio criminale, al fine di rendere gli asset patrimoniali non più aggredibili o sequestrabili in Italia dall'Autorità Giudiziaria.

Il sistema di frode, unico nel suo genere, era utile per ulteriori finalità: esso mirava, altresì, ad approfittare della debolezza psicologica di taluni imprenditori in difficoltà economiche, al fine di incassare, da quest'ultimi, non solo laute parcelle per l'avvio della "procedura criminale" offerta dall'Associazione ma anche le risorse economiche ancora a loro disposizione, illudendoli di una restituzione nel tempo, anche sotto forma di "vitalizio". Tale restituzione, però, non avveniva mai o solo in parte in quanto, successivamente, i personaggi indagati si rendevano irreperibili: è il caso di una imprenditrice che, nelle dichiarazioni rese ai Finanzieri, ha dichiarato di essere stata persuasa a versare la considerevole somma di 300.000 euro su conti intestati ad una società senegalese (legalmente rappresentata dai principali indagati) con la prospettazione, rivelatasi invera, di restituirgliela sotto forma di vitalizio mensile non tracciabile. Ma, parallelamente, vi sono i casi di vari imprenditori che, avendo deciso di non pagare Iva ed altre imposte sui redditi, hanno cautelato i propri patrimoni con gli arrestati e adesso sono tutti indagati per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. È il caso, ad esempio, di un'azienda di pavimenti in legno che non aveva versato l'iva per 60 mila euro, pur avendo un patrimonio aziendale di 240.000,00 euro.

L'Associazione - "teoricamente" mutualistica - che ha erogato le specifiche prestazioni a favore di numerosi soggetti era utilizzata, quindi, come "schermo lecito" per procedere a varie attività illecite del gruppo criminale. Tali attività erano rivolte, soprattutto, a favorire soggetti con ingenti disponibilità patrimoniali e finanziarie che avevano comunque deciso di non pagare le imposte a loro carico o non restituire taluni prestiti contratti: al fine di evitare che i patrimoni venissero aggrediti dai provvedimenti esecutivi promossi dai creditori (sequestri per equivalente dell'imposta evasa, pignoramenti ecc.) venivano predisposti negozi giuridici ad hoc che "occultavano" tali patrimoni all'estero o in capo a soggetti terzi. In questo modo i debitori venivano "fittiziamente" spossessati dei loro patrimoni e, pertanto, non più aggredibili dai creditori stessi.

Le attività economiche, tuttavia, continuavano senza soluzione di continuità agli occhi dei clienti: una volta creata sulla carta la società estera, infatti, veniva contestualmente aperta una unità locale in Italia che, ovviamente, coincideva con la sede della società o azienda originaria.
Tali operazioni avvenivano grazie alle competenze professionali di un notaio, ben conscio delle sue particolari e anomale prestazioni professionali asservite all'associazione criminale.

Strumentali al perseguimento del programma associativo erano le sistematiche denunce per usura ed estorsione finalizzate unicamente a usufruire della sospensione di ogni procedura esecutiva offerta dall'articolo 20 della L. 44/99 (fondo di solidarietà vittime dell'usura) così da guadagnare il tempo necessario a rendere inaggredibili i patrimoni aziendali trasferendoli a società estere.
Per questo motivo, le denunce/querele venivano riproposte senza sosta per anni e davanti disparate Procure nazionali nonostante finissero sistematicamente in archiviazione per infondatezza della notitia criminis; da qui la calunniosità delle accuse: le denunce, infatti, venivano riproposte identiche pur nella perfetta consapevolezza (dovuta dalla pluriennale notifica di richieste e decreti di archiviazione) dell'innocenza dei soggetti accusati di usura ed estorsione.

Nel corso dell'indagine la Guardia di Finanza di Parma ha individuato ben 49 trust nonché riscontrati 71 cessioni di quote societarie, 12 affitti immobiliari, e 3 cessioni di rami di azienda, a fronte di debiti tributari non pagati per milioni di euro.

Nel corso dell'indagine sono confluite, altresì, le attività di polizia tributaria e giudiziaria condotte dalla Compagnia di Ferrara nei confronti di un soggetto economico fruitore di tali "servizi".

E' stato accertato, inoltre, che le spese relative alle pratiche aperte dall'Associazione e le relative perizie offerte dalla stessa venivano remunerate attraverso pagamenti diretti non all'ente no profit bensì a favore delle citate società estere intestate ai soggetti indagati e che venivano utilizzate, pertanto, come collettori dei flussi finanziari illeciti.

Sono 26, complessivamente, gli indagati dalla Guardia di Finanza per la vasta gamma di reati accertati che spaziano dalla sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, alla mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, fino alla calunnia.

In ragione di ciò, il GIP di Parma – dott. Mattia Fiorentini - ha disposto l'emissione di n. 8 ordinanze di custodia cautelare di cui 4 in carcere e n. 4 ai domiciliari, nonché l'interdizione dall'esercizio di attività professionali e di impresa per un notaio e per una imprenditrice, il sequestro della sede dell'Associazione Antiusura, 7 società, 3 conti correnti nonché partecipazioni societarie di 41 persone giuridiche, 16 immobili, 2 siti internet e disponibilità liquide per quasi 7 milioni di euro.

L'operazione "Parola d'ordine" (dalla traduzione francese del nome delle tre società senegalese, slovena e croata "MOTDEPASSE" che fungevano da "bacinella" di raccolta dei contanti incassati dagli indagati) condotta dalla Guardia di Finanza riscontra il prioritario impegno del Corpo a contrastare le frodi economico-finanziarie più gravi che, in questo caso, sono state perpetrate tramite l'illecito trasferimento di capitali all'estero, la residenza fittizia all'estero di persone fisiche e giuridiche, la costituzione in Italia di stabili organizzazioni occulte di imprese estere nonché l'utilizzo strumentale e illecito di trust.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Ryanair ha annunciato la cancellazione di 40-50 voli al giorno per le prossime sei settimane (fino alla fine di ottobre) per migliorare la sua puntualità a livello di sistema. 

E' quanto si legge sul sito della nota compagnia low cost. Il motivo: migliorare la puntualità dei viaggi che nelle prime due settimane di settembre è scesa dal 90 per cento all'80 per cento a causa di scioperi dei controllori di volo, maltempo e ferie arretrate di piloti e personale di cabina. Si stima che i disagi riguarderanno circa 285 mila passeggeri.

Ryanair si scusa sinceramente per gli inconvenienti causati ai clienti da tali cancellazioni e comunica che saranno contattati con proposte di voli alternativi o rimborsi completi.

A questo link troverete tutti i voli cancellati.

18 settembre 2017

Lunedì, 18 Settembre 2017 14:26

Attenzione alla nuova truffa che arriva via WhatsApp

Truffe online: attenzione ad un falso messaggio diffuso Whatsapp. L'allerta è stata diffusa dal Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. 

18 settembre 2017

Ancora truffe online. Questa volta tocca a Whatsapp. La Polizia di Stato tramite un post pubblicato su "Commissariato di PS On Line – Italia" invita a prestare attenzione ad uno dei messaggi che può arrivare sulla più nota app di messaggistica istantanea. Si tratta di un fantomatico annuncio con scritto: "Gentile Cliente, Attenzione! Il tuo account WhatsApp Messenger e scaduto. La registrazione non e stata rinnovata scade entro 24 ore, per rinnovare il tuo WhatsApp Messenger 0,99 euro, grazie a seguire il link di rinnovo. Rinnova il tuo WhatsApp Messenger. Si prega di rinnovare il più presto possibile per evitare la perdita di tutti i media (immagini, video, storico). Verifica >>".

Il modo migliore per difendersi, ricorda ancora una volta Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è quello di non rispondere mai a questi messaggi palesemente strani e quindi di non cliccare sui link cui solitamente conducono o rispondere alle richieste di dati personali o bancari. Il problema che tuttora persiste, però, è che molti continuano a cascarci per il tipo di testo che è fatto in modo da allarmare coloro che hanno un account Whatsapp facendolo preoccupare sulla possibilità di perdere il servizio e i dati conservati. Nulla di tutto ciò, però può accadere.

I titolari di App compreso Whatsapp utilizzano specifici canali per i loro aggiornamenti ed in particolare Apple Store per i sistemi IOS dei dispositivi Apple e i Market Store (tra cui Google Play Store) per i dispositivi Android. Bisogna, quindi, solo prestare più attenzione, accertarsi sempre della provenienza del messaggio ed evitare di seguire le istruzioni contenute che costituiscono in domande che vengono poste all'ignaro utente per farlo cadere in trappola. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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