Ottima la prestazione dei neroverdi. Primo tempo di sofferenza per la capolista
29 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Se c’è una squadra, tra quelle a rischio retrocessione, che merita la permanenza nel massimo campionato italiano, questa è il Sassuolo, capace di tirare fuori le unghie anche contro le più forti come la Roma o, come nel caso del posticipo di ieri sera, la Juventus.
Di Francesco ha risposto sul campo alle parole di Garcia, che nei giorni scorsi aveva accusato le squadre minori di giocare le partite contro la capolista con le riserve, come se fossero sfide già decise. Nonostante il risultato indichi la sconfitta, infatti, e nonostante l’assenza pesante dello squalificato Berardi, i neroverdi hanno dato il massimo per tutto il match, facendo tremare la Juventus soprattutto nel primo tempo. Gli emiliani partono con il turbo: già al ‘2 Sansone la butta fuori di poco e al ‘9 Zaza batte Buffon con una conclusione deviata da Ogbonna. I sussulti bianconeri cominciano, invece, a vedersi a metà dei primi 45 minuti con Tevez, autore del pareggio.
Sull’1-1 l’arbitro Damato non vede un rigore a favore del Sassuolo per fallo di mano nell’area di rigore bianconera e dimentica di sanzionare Chiellini per un intervento poco gentile su Chibsah. Nella ripresa il ritmo cala leggermente e per i ragazzi di Conte diventa più semplice concretizzare, tanto da mettere a segno altre due volte con Marchisio (’58) e Llorente (’76).
Vani, ma più che apprezzabili, i continui grattacapi che Floccari, subentrato a Ziegler, e Sansone danno alla difesa ospite.
Merita solo applausi il Sassuolo visto ieri al Mapei Stadium. Grande spirito e voglia di salvarsi, elementi che non dovranno mancare nelle prossime tre partite contro Fiorentina, Genoa e Milan per evitare la serie B.
È la seconda sconfitta consecutiva per i ducali. Al Dall’Ara è disfatta rossoblù
27 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Il calendario segna -3 alla fine del campionato e se per il Bologna la situazione diventa sempre più dura, il Parma lascia il sesto posto a Lazio, Torino e Verona, perdendo terreno ai fini dell’Europa League.
È una giornata sfortunata per i crociati, di scena al Sant’Elia contro un Cagliari alla ricerca della salvezza matematica. L’inizio di gara non offre nessuno spettacolo, poi sono i sardi ad accelerare i ritmi, rendendosi insidiosi con Eriksson che, colpendo il palo, spreca la prima occasione goal della partita. Con il passare dei minuti, cresce anche il Parma con un Cassano in formato nazionale che al ’21 e al 31’ rischia di andare a segno. Al ’34 l’arbitro Gervasoni fischia un fallo di Lucarelli in area e assegna il rigore ai padroni di casa: Pinilla trasforma in rete, portando i suoi in vantaggio. Il rigore è sospetto e Dessena è molto bravo a procurarselo. Per tutto il resto della gara si susseguono gli attacchi del reparto offensivo crociato che chiama continuamente in causa il portiere di casa Silvestri che prima respinge Acquah e poi Biabiany. Questo nonostante i ducali giochino per quasi un tempo in dieci: al ’53 Felipe è infatti espulso per una discussione poco gentile con Rossettini dal quale si era poco prima preso un calcio. A nulla servono i cambi decisi da Donadoni con gli ingressi di Amauri e Schelotto a rilevare Palladino e Gargano.
Migliore in campo: il voto più alto va sicuramente a FantAntonio, assoluto protagonista contro il Cagliari e da premiare anche per la continuità con cui sta giocando, nonché per il contributo dato alla squadra in tutta la stagione.
Peggiore in campo: Felipe, che per un fallo di reazione lascia i compagni in inferiorità numerica.
Nell’anticipo di sabato, i rossoblù hanno avuto la peggio contro la Fiorentina, complici le scelte non azzeccate di mister Ballardini e l’ottima forma del numero 11 viola Cuadrado, autore di una bellissima doppietta. Dopo un buon avvio da parte dei padroni di casa, è proprio il colombiano ad aprire le marcature (’23), approfittando di una serie di pecche della difesa emiliana. Al ’35 è la volta di Ilicic che, con una conclusione da fuori, sigla il 2-0. All’inizio della ripresa si vede qualche guizzo d’orgoglio del Bologna, ma nulla di più: sono sempre i viola ad avere il dominio tanto che a due minuti dallo scadere Cuadrado, con la sua nona rete stagionale, chiude il match. Ballardini avrebbe potuto (e dovuto) osare maggiormente, optando per un modulo diverso dal solito 3-5-1-1, che sinora ha dato scarsi risultati, o piazzando in avanti Kone al posto dello spento Acquafresca.
Al Bologna non resta che fare più punti possibili nelle ultime tre sfide, due delle quali, contro Genoa e Lazio, non si presentano affatto semplici.
Migliore in campo: primo della classe, nonostante tre reti subite, è Curci. L’estremo difensore rossoblù fa il possibile per rimediare agli errori di una difesa inesistente e, almeno in due occasioni, evita un risultato peggiore.
Peggiore in campo: prestazione insufficiente per Robert Acquafresca. Schierato come unica punta e supportato da Kone, gioca in maniera impalpabile ed è poco preciso davanti alla porta.
Festa del calcio a 5 UISP PARMA - FEMMINILE E MASCHILE - in programma LUNEDI' 28 APRILE alle 21 al Caseificio della Musica - Bertinelli -
Parma, 26 aprile 2014 –
Lunedì 28 aprile i protagonisti del Calcio a 5 Uisp Parma si danno appuntamento al Caseificio della Musica – Bertinelli, in via Medesano 1 a Noceto, per una serata di sport e divertimento.
A partire dalle ore 21 prenderà infatti il via la Festa del Calcio a 5 Uisp, l'attesa cerimonia di premiazione delle squadre vincitrici dei campionati Amatori, Dilettanti e Seniores 2013/2014, sia femminile sia maschile, e dei migliori giocatori, con la consegna delle Coppe Disciplina e Capocannoniere.
Alla serata parteciperanno i vertici della Laga Calcio Uisp Parma e i rappresentanti della Lega regionale.
(Fonte: Ufficio stampa Uisp Parma)
Berardi torna al goal e i neroverdi sperano nella salvezza.
19 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Giornata di pioggia allo stadio Ennio Tardini, dove sono scese in campo Parma e Inter nella partita valida per la 34^ giornata di campionato, fondamentale per il quinto posto. Tra gli spalti presenti Alberto Zaccheroni, allenatore della nazionale giapponese, e Cesare Prandelli; gli osservati speciali di quest’ultimo sono stati Cassano, Paletta e Parolo, quasi certamente presenti tra i 23 che andranno ai mondiali in Brasile. Donadoni schiera il tridente Palladino-Cassano-Biabiany; Mazzarri lancia il duo Palacio-Icardi.
Nell’avvio di gara i neroazzurri non brillano e subiscono gli attacchi dei padroni di casa, pericolosi al ’13 con l’ex Cassano che manca la porta di un soffio. Poco dopo la situazione si ribalta e Mirante tra i pali crociati ha la possibilità di farsi apprezzare dal ct azzurro, salvando in due occasioni il risultato sulle conclusioni di Palacio (’29) e Cambiasso (’33). Al ’44 protagonista assoluto è il portiere neroazzurro Handanovic che para il rigore a Cassano, mandando la palla sul palo; Parolo ribatte ma non centra la rete. La ripresa comincia in maniera schizofrenica: Paletta si fa subito espellere per somma di ammonizioni e l’Inter ne approfitta per prendere il dominio su una sfida equilibrata. È Rolando a portare gli ospiti in vantaggio, capitalizzando un cross di Hernanes. A dispetto dell’inferiorità numerica i ducali si fronteggiano alla pari con gli avversari per tutto il match, cercando il pareggio; purtroppo vari episodi fortuiti non aiutano la formazione di casa e ad un minuto dallo scadere Guarin segna il goal del raddoppio con una conclusione rasoterra.
Scontro salvezza, invece, allo stadio Bentegodi di Verona tra Chievo e Sassuolo. Le squadre sono molto combattive e cercano i tre punti; a portarli a casa sono gli emiliani, grazie alla rete di Berardi (’40), a digiuno dal 12 gennaio, data del poker contro il Milan. I neroverdi sono bravi a sfruttare una delle poche ingenuità degli avversari ed a creare tante occasioni; nel primo tempo sono Cannavaro, Floro Flores e Missiroli ad avvicinarsi alla rete, mentre nel secondo tempo è Ziegler a sprecare l’occasione per chiudere definitivamente la partita. Tra i clivensi i più propositivi sono l’ex crociato Alberto Paloschi e Thereau; nessuno riesce comunque a trafiggere la porta di un super Pegolo, migliore in campo tra i neroverdi. Il match si chiude con ben sette ammonizioni, tra cui quella a Berardi che salterà la prossima sfida contro la Juventus, esattamente come all’andata. Il Sassuolo conquista, dunque, tre punti fondamentali che permettono di raggiungere quota 28 punti, al pari del Bologna che dovrà vedersela in serata contro la Juventus: il risultato sembra quasi scontato.
Il mondo dello sport in prima fila per promuovere "Scommetti che smetti?", il concorso a premi organizzato dalle aziende sanitarie modenesi per diventare non fumatori -
Modena, 14 aprile 2014 -
Quattro protagonisti della serie cadetta scendono in campo per ricordare ad appassionati e tifosi che, fino al 30 aprile, è possibile iscriversi al concorso a premi organizzato dalle Aziende sanitarie modenesi per contrastare il tabagismo. In palio anche una maglietta originale dei canarini e un abbonamento alla prossima stagione calcistica del Carpi
Il mondo dello sport in prima fila per promuovere "Scommetti che smetti?", il concorso a premi organizzato dalle aziende sanitarie modenesi per diventare non fumatori. A pochi giorni dal derby che appassionerà i tifosi delle due città, i difensori biancorossi Emanuele Pesoli ed Elia Legati insieme a al terzino gialloblù Luca Calapai e al portiere Marco Costantino sono protagonisti di uno scatto fotografico a sostegno del concorso per diventare non fumatori “Scommetti che smetti?”. La foto è stata realizzata presso la Palestra Etica Club Giardino di Carpi, che partecipa attivamente al concorso.
Il messaggio per tifosi e appassionati è semplice: smettere di fumare è una partita che si può vincere. E per chi si iscrive a “Scommetti che smetti?” 2014 e abbandona l’abitudine tabagica c’è la possibilità di vincere un premio: una maglietta originale dei canarini o un abbonamento alla prossima stagione calcistica del Carpi.
Le due squadre sono da tempo impegnate in iniziative di promozione della salute, ma per l’occasione hanno deciso di scendere in campo insieme. “Un obiettivo di salute che condividiamo e che ci consente di valorizzare l’impegno della società per la collettività. Spezzare una sigaretta gigante con gli amici/rivali del Modena è un gesto che accompagna la nostra visione di uno sport sano”, commenta Simone Palmieri, Responsabile Marketing del Carpi. “Da anni sosteniamo ‘Scommetti che smetti?’ e l’opportunità di farlo insieme al Carpi pochi giorni prima della sfida sul campo dimostra come vi siano valori che vanno oltre la rivalità sportiva”, gli fa eco il Team Manager gialloblù, Andrea Russo. Un impegno, quello dei canarini del Modena a fianco della campagna informativa contro il tabagismo, che proseguirà anche allo stadio, attraverso i LED luminosi a bordo campo e di "Scommetti che smetti?".
Lo sport modenese e la lotta al fumo
Al concorso per diventare non fumatori partecipano anche altri protagonisti del mondo dello sport. Da quest'anno tre Palestre Etiche della provincia di Modena sostengono l’iniziativa: Equilibra di Modena, Sana Line e Club Giardino di Carpi, palestra quest’ultima che ha ospitato le due squadre di calcio per la foto contro il fumo. Le strutture hanno già aderito al Codice etico promosso dalla Regione Emilia-Romagna per diffondere impegni specifici a vantaggio della salute degli sportivi e per creare una rete di palestre che collaborino con il Servizio sanitario regionale. Le palestre offrono in palio a chi smette di fumare abbonamenti alle proprie attività sportive.
Rimanendo in ambito sportivo, anche CSI e UISP sono protagonisti da molte edizioni del concorso, coinvolgendo i propri allenatori e i propri iscritti nel contrasto all’abitudine tabagica.
La collaborazione del mondo dello sport a “Scommetti che smetti?” ha un duplice obiettivo: da un lato intende sottolineare che il fumo, oltre a danneggiare la salute, riduce le prestazioni dello sportivo e, dall'altro, vuole suggerire come l'attività sportiva, o semplicemente l'attività motoria, rappresenti un ottimo aiuto per combattere la dipendenza dalla sigaretta.
Scommetti che smetti?: regole e premi
Per partecipare all'edizione 2014 del concorso occorre impegnarsi a smettere di fumare dal 30 aprile al 25 maggio. "Scommetti che smetti?" è il concorso a premi promosso dall'Azienda USL e dal Policlinico di Modena per contrastare la diffusione della dipendenza da tabagismo. Iniziativa organizzata in collaborazione con numerosi partner del territorio, si rivolge ai maggiorenni residenti in provincia di Modena che hanno fumato almeno una sigaretta al giorno nell'anno precedente al concorso, ai quali è richiesto di abbandonare le sigarette per almeno 25 giorni. Al termine del periodo, attraverso un'estrazione tra tutti i partecipanti e l'effettuazione di test non invasivi per verificare la reale astensione dal fumo, sono individuati i vincitori, che vengono premiati durante una cerimonia pubblica che, quest'anno, si svolgerà il 7 giugno 2014 presso il Centro Commerciale 'La Rotonda' di Modena. Tra i numerosi premi in palio è possibile vincere tablet, weekend vacanza, buoni acquisto, biciclette elettriche, smartphone, abbonamenti ad attività sportive e culturali, attrezzature sportive.
E’ possibile iscriversi al concorso direttamente online sul sito
(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)
A Cherubin risponde Palladino. Finisce con un pari anche la sfida Sassuolo-Cagliari -
Parma, 14 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi -
Al Dall’Ara termina 1-1 Bologna-Parma, l’ultimo derby d’Emilia di questa stagione. Derby scottante, con i crociati alla ricerca dei tre punti per assicurarsi l’Europa League e i felsinei desiderosi di scongiurare la zona retrocessione. Tra i rossoblù sono assenti Crespo e Khrin; i ducali non possono invece contare su Cassano, non ancora al 100%, e sullo squalificato Parolo. Il Bologna scende in campo con il 3-5-1-1 (unica punta Cristaldo, davanti a Kone), mentre Donadoni opta per il solito e ormai consolidato 4-3-3, con il tridente Schelotto-Palladino-Biabiany. Entrambe le formazioni arrivano alla sfida odierna dopo i buoni risultati della settimana scorsa contro Inter e Napoli. Nel primo tempo è il Parma a fare la partita; al 26’ i crociati trovano la rete con Palladino, annullata per un millimetrico fuorigioco. Nonostante il predominio degli ospiti, è però il Bologna ad andare in vantaggio con il goal di Cherubin su assist di Christodoulopoulos (44’). Nella seconda frazione della gara, spingono maggiormente i padroni di casa, intenzionati a chiudere la partita: al 63’ è Cristaldo a tentare il raddoppio ma trova Cassani, già tra i migliori in campo contro il Napoli, a bloccarlo. Ci pensa Palladino a rispondere agli avversari, realizzando una bellissima rete con una semirovesciata (79’). A nessuna formazione servono i tre minuti di recupero e il match termina con un pareggio, esattamente come all’andata.
Il Bologna non può ancora ritenersi salvo e fondamentali saranno le prossime cinque sfide di campionato. Il Parma invece rischia di perdere terreno rispetto alle euro-rivali.
Curiosa la protesta della tifoseria rossoblù contro gli anticipi di mezzogiorno: tra gli spalti uno striscione in dialetto con la frase “Da st’aura as magna, an’s zuga brisa al balon”.
È terminato con un pari anche l’anticipo di sabato tra Sassuolo e Cagliari. I neroverdi di Eusebio Di Francesco sprecano l’opportunità di salire a quota 27 nello scontro salvezza contro la squadra di Pulga, subentrato all’esonerato Diego Lopez ed alla sua prima partita sulla panchina dei sardi. Come l’andata, anche il match di ritorno è terminato con il pareggio, stavolta sull’1-1. Partono meglio gli emiliani che sentono l’obbligo di dover vincere e che pur senza strafare ottengono un bel goal: Zaza (36’) mette a segno su assist di Sansone, a sua volta servito da Berardi. Anche quest’ultimo cerca in più occasioni di lasciare la sua firma ma non centra mai la rete. Nella ripresa il Cagliari si sveglia ma deve comunque ringraziare il difensore del Sassuolo Luca Antei per il pareggio: al 46’ il numero 5 commette un inutilissimo fallo su Ibarbo, regalando il rigore agli avversari. Dal dischetto Ibraimi trasforma in rete.
Punto per entrambe le squadre che soddisfa più il Cagliari che il Sassuolo: i sardi, ora a quota 35 ed a 8 distanze dalla zona retrocessione, possono tirare un sospiro di sollievo. Per gli emiliani invece era essenziale vincere per superare il Livorno.
Al Tardini vittoria casalinga dei ducali. Bene anche Sassuolo e Bologna...
Parma, 7 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Gara di grande equilibrio al Tardini, dove si sono sfidate Parma e Napoli. I crociati, al netto di Cassano e degli squalificati Amauri e Lucarelli, arrivano alla partita con la voglia di rifarsi dopo le tre sconfitte subite contro Juventus, Lazio e Roma; i partenopei invece sono alla ricerca di punti per non dire definitivamente addio al secondo posto. Donadoni parte con il 4-3-3, Rafa Benitez sceglie il 4-2-3-1 con Higuain davanti. All'11' l'argentino Fernandez va a segno di testa, ma la rete è annullata per fuorigioco; per il resto è un primo tempo di parità tra le due formazioni: troppi gli errori nei passaggi e nessuna particolare azione goal. Nella ripresa i ducali si aprono e creano maggiori pericoli: al 55' Parolo firma la sua ottava rete stagionale, portando i suoi in vantaggio. Bella l'azione: Paletta per Cassani che serve il compagno, a segno di piatto. Pochi minuti dopo il Napoli rischia di andare sotto di due distanze: al 63' la porta di Reina trema per un assist, che però si rivela impreciso, di Schelotto per Biabiany. Tra gli azzurri, Insigne lotta come un leone ma non ha vita facile con Molinaro pronto a chiuderlo e Mirante ad ostacolarlo tra i pali. Negli ultimi istanti di gara i partenopei costringono i ducali agli straordinari: dopo aver reclamato un rigore per un fallo del portiere emiliano su Zapata, gli ospiti si scatenano e tentano il pareggio, prima con Insigne (82') e poi con Zapata stesso in più occasioni.
Può esultare anche il Sassuolo che ha affrontato al meglio la difficile gara esterna contro l'Atalanta, fresca di sei vittorie consecutive. Allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia, i neroverdi hanno conquistato tre punti importanti, che diventano ancora più importanti se si considera che il Livorno, attualmente con un solo punto in più, se la dovrà vedere con la capolista Juventus nel posticipo di stasera. I padroni di casa prendono l'iniziativa soprattutto nei primi minuti della partita, probabilmente sulla scia dei recenti entusiasmi; con il passare dei minuti gli emiliani reagiscono e crescono in intensità e pericolosità. A risolvere la pratica è Nicola Sansone, autore della doppietta che ha permesso alla squadra di Di Francesco di imporsi sulla Dea; il primo goal arriva al 33', il secondo nella ripresa (71') su calcio di punizione. Buona la prestazione anche dei difensori del Sassuolo: nonostante la peggiore difesa del campionato con 61 reti subite, il match è terminato a reti inviolate.
E' un Bologna che non ti aspetti quello visto nell'anticipo di sabato sera al Meazza. Dopo 686 minuti di gioco senza reti su azione (l'ultimo il 9 febbraio contro il Torino), i felsinei sono riusciti a regalare due motivi per esultare ai propri tifosi che ormai avevano dimenticato questa sensazione; artefici Cristaldo e Kone. Ma a far battere le mani ai coraggiosi andati in trasferta con la squadra è stato anche il numero uno rossoblù Curci, che al 84' para il rigore a Milito, quando il risultato è già sul 2-2. A sbloccarlo è l'argentino neroazzurro Icardi (6') che capitalizza un perfetto cross di Nagatomo; la rete del momentaneo pareggio porta il nome di Cristaldo (35'), nonostante a fare tutto sia il compagno Pazienza: Handanovic tra i pali dell'Inter respinge una conclusione di Christodoulopoulos, Pazienza rilancia ma la palla sfiora El Churry a cui dunque è assegnato il goal. Nella ripresa Icardi (63') realizza la doppietta che vale il 2-1, ma anche stavolta gli emiliani riescono a rimontare con Kone (73'). Sul finire i padroni di casa sprecano gli undici metri, i primi dall'inizio del campionato, e devono ringraziare Acquafresca, che al 93' sbaglia una rete già fatta, per non aver buttato all'aria l'intero match.
Il Bologna porta dunque a casa un punto essenziale in chiave salvezza, mostrandosi capace di rendersi pericoloso anche contro una squadra che, seppur discontinua, è al quinto posto della classifica. I rossoblù sono ora a quota 27 insieme al Chievo, reduce dalla sconfitta ottenuta nel derby sempre nella giornata d'anticipo.
Il recupero della 22^ giornata di campionato è andato ai giallorossi.
Parma, 2 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Parma di scena all’Olimpico di Roma per la seconda volta in quattro giorni: dopo la sconfitta ottenuta domenica contro la Lazio, è il turno della gara da recuperare contro la Roma. Sospesa per maltempo il 2 febbraio scorso all’ottavo minuto di gioco, la partita è ripresa dove era stata interrotta e cioè da una rimessa laterale per i padroni di casa. Ad arbitrare è sempre De Marco.
I precedenti storici favoriscono i secondi in classifica: nei 45 scontri passati, 27 sono andati a loro, solo 9 agli emiliani, 9 anche i pareggi. Tra le fila giallorosse sono assenti Strootman e Nainggolan, alla corte di Donadoni mancano invece due pilastri di questa stagione: Cassano e Paletta.
Tutto si decide nei primi minuti del match: ad aprire le marcature è Gervinho (12’) che mette la palla dentro dopo il palo del compagno Mattia Destro. Due minuti dopo all’ivoriano viene (giustamente) annullato un goal, seguito immediatamente dalla rete del Parma, siglata da Acquah (15’). Il pareggio dura un istante e stavolta è il capitano della Roma a poter esultare (16’). Il primo tempo è equilibrato ed entrambe le formazioni si mostrano capaci di dare spettacolo. La ripresa comincia con un goal di Pjanic (49’) che nel giorno del suo compleanno si regala una bellissima rete di piatto. Ma i giallorossi non si accontentano e all’83 calano il poker con Taddei che di testa concretizza un corner. Sul finire Donadoni prova il tutto per tutto e sostituisce Parolo con Josè Mauri e Schelotto con Palladino; è però il solito Biabiany ad accorciare, seppur inutilmente, le distanze (90’).
Nonostante una buona prestazione da entrambe le parti, il Parma incassa la terza sconfitta consecutiva dopo la striscia di 17 risultati utili. Il prossimo impegno dei gialloblù è quello di domenica sera contro il Napoli.
31^ giornata di campionato, tris di sconfitte per le emiliane
La squadra di Donadoni perde 3-2 in casa Lazio. Ira di Di Francesco per il “caos Rizzoli” a Reggio.
Parma, 30 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi
È la terza partita in otto giorno e la stanchezza si fa sentire. A cominciare dal Parma che non approfitta della crisi della Lazio e del clima teso tra tifosi e dirigenza per vincere in un Olimpico deserto, simbolo della contestazione contro il presidente Lotito. È una sfida importante per entrambe le formazioni ai fini dell’Europa League: la vittoria dei biancocelesti per 3-2 ha permesso alla formazione guidata da Edy Reja di raggiungere quota 45 e di accorciare le distanze dal sesto posto occupato dai ducali, fermi da due turni a 47 punti. Grandi assenti: Ledesma ed Amauri.
La prima rete che porta in vantaggio i padroni di casa è siglata dall’eroe del 26 maggio (data della storica finale di Coppa Italia contro la Roma), Senad Lulic (15’); nove minuti dopo, il Parma ottiene il pareggio con il francese Biabiany che va a segno di testa. Nella ripresa è Miro Klose a riportare i capitolini in vantaggio (67’): cross perfetto di Lulic per il tedesco che con un tiro chirurgico spiazza Mirante, segnando il suo settimo goal in questa stagione. L’ingresso in campo di Palladino a rilevare Schelotto è una boccata d’ossigeno per gli ospiti: è lui a creare le premesse per l’autorete del difensore biancoceleste Ciani (81’) che confonde Marchetti e manda la palla tra i suoi pali. Gli ultimi minuti di gioco sono schizofrenici ed entrambe le formazioni rischiano di segnare il terzo goal, prima i laziali con il giovane ex-Barcellona Keita e poi i crociati con Munari; sullo scadere ci provano sia Klose sia Palladino. A chiudere il match è l’esterno della nazionale, Antonio Candreva, che raccoglie una conclusione di Keita e non perdona (93’).
È la seconda sconfitta consecutiva per i crociati che, ancora in corsa per l’Europa, sentono il fiato sul collo da parte di Atalanta e Lazio. Fondamentali diventano le ultime otto gare di campionato, a partire da quella contro la Roma, che sarà recuperata mercoledì 2 aprile.
Migliori in campo: Biabiany (Parma) – Lulic (Lazio)
Peggiori in campo: Lucarelli (Parma) – Marchetti (Lazio)
Al Mapei Stadium, il Sassuolo trova la sconfitta contro la Roma di Rudi Garcia: primo tempo a tinte giallorosse, nonostante la prestazione di una squadra che lotta per la salvezza. Secondo tempo decisamente migliore per i neroverdi che, tuttavia, perdono troppi palloni in maniera ingenua e che non riescono mai a concretizzare. Più che per la sconfitta, il rammarico è per un episodio da valutare: al 36’ Benatia trattiene l’attaccante emiliano Sansone che poco dopo si trova a terra. L’arbitro Rizzoli (unico italiano della categoria ad andare ai mondiali in Brasile) fischia il rigore, ma in seguito a una consultazione di circa sette minuti con il guardalinee e con i giocatori stessi fa retromarcia: niente undici metri per il Sassuolo. Ai microfoni di RaiSport, mister Di Francesco ha mostrato il suo dissenso nei confronti della decisione arbitrale, affermando che in più occasioni la sua squadra non è stata tutelata e che sono questi episodi a decidere la stagione. A regalare la vittoria alla Roma i goal di Destro e Bastos. La vera tragedia è stata però la morte di un tifoso emiliano, colto da un malore poco prima del fischio d’avvio: portato all’ospedale di Reggio, non ce l’ha fatta.
Migliori in campo: Sansone (Sassuolo) – Destro (Roma)
Peggiori in campo: Biondini (Sassuolo) – Gervinho (Roma)
Nell’anticipo di sabato al Dall’Ara, l’Atalanta ha ottenuto la sesta vittoria consecutiva contro un Bologna che è ormai l’ombra di se stesso. Il match è già deciso nel primo tempo, quando arrivano le due reti che valgono i tre punti: il merito va al giovanissimo De Luca (4’) e a Estigarribia che di sinistro segna un bellissimo goal. Bravi gli orobici a chiudere la partita nella prima metà della gara, senza lasciare spazi agli avversari. I rossoblù continuano a non brillare: sono pochissime le occasioni costruite, zero quelle concretizzate ed a nulla servono gli ingressi in campo di Ibson e Cristaldo. Il digiuno di reti su azione dura ormai da 686 minuti, troppi per una squadra che vuole salvarsi. Di fronte a una formazione spenta, si è accesa la contestazione dei tifosi bolognesi nei confronti della presidenza di Guaraldi e dei giocatori stessi, sinora appoggiati nonostante i risultati.
Migliori in campo: Christodoulopoulos (Bologna) – De Luca (Atalanta)
Peggiori in campo: Natali (Bologna) – Livaja (Atalanta)
A Torino è polemica per un rigore non dato. Sassuolo e Bologna ad un passo dalla B -
Parma, 27 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Nella 30^ giornata di campionato gli occhi di tutti sono stati puntati sul big match Juventus-Parma, due delle squadre più in forma di questa stagione: la prima imbattuta da 5 gare, la seconda con una striscia di 17 risultati utili consecutivi. È proprio la capolista, con una doppietta dell'Apache Tevez, a fermare la corsa dei crociati. I bianconeri sono propositivi per tutto il match, in tutti i settori di gioco; il primo brivido di paura attraverso però la schiena dei tifosi di casa, quando al 17' Molinaro sporca un pallone vicissimo alla porta: l'ex gialloblù Buffon salva il risultato, sbloccato al 25' dal numero 10 della Juventus, attuale capocannoniere con 18 reti. Tevez implacabile sfugge sia a Felipe sia a Paletta e trova il goal; inoltre non passano dieci minuti che l'argentino regala ai suoi il raddoppio. Nella ripresa i ducali si scrollano di dosso il torpore e tentano di reagire: ad accorciare le distanze ci pensa Molinaro (62'), sicuramente uno dei migliori in campo tra gli ospiti. Ma il Parma decide che vuole soffrire ulteriormente, così Amauri si fa espellere colpendo in pieno viso l'ex compagno di squadra e di nazionale Chiellini. I ducali continuano a lottare per tutta la gara, con Paletta a chiudere costantemente un gigante come Llorente e con Biabiany deciso a sfruttare ogni pallone. Ai ducali rimane l'amaro in bocca per non aver giocato a viso aperto sin dall'inizio e per qualche episodio sospetto: all'88' Donadoni reclama il rigore per un contatto in area tra Parolo e Bonucci, rigore che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita. Polemiche anche per un colpo non proprio delicato di Tevez su Paletta, sanzionato con un semplice giallo.
Perdono anche Sassuolo e Bologna, rispettivamente contro Sampdoria e Chievo.
Nonostante i dati storici siano dalla parte dei felsinei, battuti solo una volta dagli scaligeri nelle ultime cinque sfide, stavolta la vittoria è andata ai veneti, grazie alle reti di Alberto Paloschi e di Rigoni. Le due compagini partono con il 4-1-2-1-2, con davanti le coppie Bianchi-Acquafresca e Paloschi-Obinna.
Nei primissimi minuti le squadre sono impalpabili, ma ci pensa un fallo di Garics su Rubin a dare la marcia in più ai padroni di casa che al 7' minuto ottengono il calcio di rigore, battuto dal numero 43: nonostante Curci capisca le intenzioni dell'ex crociato, la palla buca la rete. Nel primo tempo nessuna formazione riesce a mantenere continuità nel dominio e le occasioni si presentano ora da una parte, ora dall'altra.
Anche l'avvio della ripresa è ad alternanza: al 46' gli emiliani rischiano di andare sotto di due reti grazie a una conclusione di Obinna, subito dopo è Bianchi a far tremare la porta di Agazzi. Il copione si ripete: provano i clivensi con Cesar, rispondono i ragazzi di Ballardini con Acquafresca e Khrin, che su cross di Christodoulopoulos, inspiegabilmente manca la rete. I minuti successivi sono da dimenticare per i rossoblù: i veneti chiudono il match 3-0 con la doppietta di Paloschi (78') e il goal di Rigoni prima del recupero (89').
Nulla da fare neanche per il Sassuolo, che perde in casa contro la Sampdoria e che non riesce a ripetere l'impresa del girone d'andata, terminata 3-4 per i neroverdi, che trovavano la loro prima vittoria in trasferta in serie A. Gli emiliani partono con il piede sbagliato e già dopo una manciata di secondi subiscono il goal siglato da Sansone, grazie anche ad un maldestro errore di Pegolo. Il Sassuolo non manca certo di coraggio e prova a riprendere in mano la situazione: a dare una speranza è soprattutto il centrocampo (al quale vanno i voti più alti in questa giornata). Il momentaneo pareggio porta il nome di Longhi (16'), che può festeggiare la sua prima rete nel massimo campionato italiano. Da qui in poi sono i blucerchiati a volere maggiormente i tre punti e si vede: è Okaka a chiudere il match, regalando la salvezza matematica ai suoi. Traballa invece il Sassuolo, rimasto a 21 punti al penultimo posto in classifica. Nemmeno il rientro in campo di Domenico Berardi, dopo tre giornate di squalifica, è servito a mister Di Francesco. Ora il cammino per restare in A diventa sempre più difficile.