#Sicurezza #Alimentare - Dopo il ritiro volontario segnalato anche dallo “Sportello dei Diritti” arriva la precisazione di Barilla France. “Minima quantità di prodotto a marchio Harrys destinato ai professionisti non presente a scaffale. Non presenta rischi per la salute del consumatore. Nessuna traccia del contaminante in questione.”
Il Consorzio Agrario di Parma con grande soddisfazione ha aderito ad un’iniziativa a tutela dell’ambiente promossa da Barilla che consente agli agricoltori che hanno sottoscritto la Carta del Mulino. Il CAP vanta 71 agricoltori/conferenti che hanno sottoscritto la Carta per un totale ad oggi di 950 ettari
Nell’ambito del Settembre Gastronomico, in occasione della settimana dedicata alla “Pasta”, Academia Barilla organizza un evento digitale sul tema della Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, vista da un’ottica globale come stile di vita salutare e sostenibile. Protagonista dell’incontro sarà lo chef Davide Guidara, Ristorante SUM di Catania.
Parma, 11 gennaio 2020. È la mostra dal titolo “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile”, promossa dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, con la collaborazione e il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune di Parma, a dare l’inizio ufficiale alle celebrazioni di Parma 2020 - Capitale Italiana della Cultura.
Dall’11 gennaio e fino al 13 aprile gli spazi della Galleria San Ludovico (borgo del Parmigianino, 2) e dei Portici del Grano (Piazza Giuseppe Garibaldi, 1) ospiteranno un vero e proprio percorso esperienziale, che si propone di far comprendere il forte legame che esiste tra la tutela della nostra salute e quella del Pianeta, a cominciare da quello che mettiamo ogni giorno nel piatto.
Un legame che può essere rinsaldato solo ripensando il modo in cui coltiviamo, produciamo e consumiamo il cibo. Questo perché la produzione di cibo è l’attività dell’uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (31%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%) e che oggi consuma 1,7 volte le risorse naturali che la terra riesce a generare ogni anno. Cibo che peraltro, purtroppo, finiamo anche per sprecare, dal campo alla tavola (1/3 del cibo prodotto a livello globale, infatti, non viene nemmeno mangiato).
“Mai come quest’anno, cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale sono al centro del dibattito, grazie anche a movimenti come #FridaysForFuture e all’impegno di Greta Thunberg, che hanno fatto partire dal basso un sentimento comune e globale che chiede di ripensare - in chiave sostenibile - le nostre vite. Con questa mostra desideriamo far nascere in tutti, giovani generazioni e non, un senso di cittadinanza attiva e una crescente consapevolezza che porti a ripensare i nostri sistemi agroalimentari. Puntiamo a sensibilizzare le coscienze, mettendo al centro una corretta educazione, alimentare e ambientale, elemento fondamentale per questo cambiamento”, ha dichiarato Anna Ruggerini, Direttore Operativo di Fondazione Barilla.
Sviluppata in collaborazione con National Geographic Italia, Sustainable Development Solutions Network Mediterranean (SDSN Med), la mostra, realizzata, tra gli altri, grazie al contributo di un comitato scientifico multidisciplinare e la curatela di Codice Edizioni, intende sottolineare il ruolo fondamentale che la cultura del cibo riveste nella rapida evoluzione della nostra società, attraverso un percorso di comprensione e consapevolezza (che va dai paradossi alimentari ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030) tra exhibit interattivi e immersivi.
Per questo motivo - e per rendere più immediato il messaggio - la mostra offrirà molteplici occasioni di dialogo e approfondimento con conferenze tematiche, laboratori e workshop.
Un percorso espositivo digitale e multidisciplinare rivolto a tutti e che offre anche percorsi e iniziative dedicati agli studenti di tutte le età, chiamati a diventare i protagonisti del cambiamento auspicato. Per le scuole, saranno previste visite guidate giornaliere, previa iscrizione, dal lunedì al venerdì e percorsi di apprendimento laboratoriali personalizzati secondo il livello scolastico di appartenenza. Questo percorso multimediale arricchisce anche il programma educativo “Noi, il cibo, il nostro Pianeta”, inserito in un protocollo d’intesa col MIUR, che si rivolge a docenti di ogni ordine e grado scolastico fornendo loro materiali di aggiornamento e insegnamento per far comprendere il rapporto imprescindibile tra la nostra salute e la salute del mondo che ci ospita.
Per prenotazioni e altri dettagli, visitare il sito: www.noiilciboilpianeta.it/parma2020
La ricetta più buona del mondo è del siciliano Accursio Lotà che ha presentato ai giudici dei particolari e profumati Spaghetti alla Carbonara di Mare.
Articolo e Foto di Chiara Marando -
Venerdì 29 Settembre 2017
E’ del siciliano Accursio Lotà il piatto vincitore del Barilla Pasta world Championship 2017: Spaghetti alla Carbonara di mare.
Trapiantato in California all’età di 22 anni, Accursio può annoverare nel suo curriculum clienti come Barack Obama. Una breve parentesi in Italia e il ritorno a San Diego sono state le tappe successive di crescita che lo hanno portato a diventare lo chef del ristorante “Solare”. E’ stato anche eletto Best Chef di San Diego per tre anni consecutivi, dal 2015 ad oggi.
A giocarsi la giornata finale insieme a lui altri due giovani chef: Keita Yuge, chef del ristorante “Quintocanto” a Osaka – Giappone, e Omri Cohen, chef del “Royal Beach Hotel” di Tel Aviv – Israele. Tre ricette, trenta minuti di tempo ad ognuno per realizzarle ed un’attenta giuria d’eccezione pronta a valutare le loro creazioni. Maestri della cucina stellata come Matteo Baronetto, Alfio Ghezzi, Lorenzo Cogo, Caterina Ceraudo e Roberto Rossi, insieme alla storica dell’enogastronomia Francine Segan e allo scrittore Tom Rachman.
Ricette particolari, profumate e dal carattere molto personale, interpretazioni gustose di tre differenti formati di pasta.
Ad assicurare la vittoria ad Accursio Lotà è stata la reinterpretazione di uno dei piatti più cosmopoliti ed amati della tradizione italiana. Una base di carpaccio di ricciola, finitura i gamberi rossi di Mazara e la classica mantecatura con uova ma, questa volta, di salmone, bottarga di tonno, uova di riccio e caviale Osetra. Un racconto di mare dove non manca il guanciale, nel cui grasso sono state scottate le capesante adagiate sul piatto, completato da zeste di mandarino per un tocco di freschezza finale.
“Sono particolarmente felice di questo riconoscimento – ha affermato Accursio Lotà– è stata già una grande emozione essere scelta tra i 3 finalisti e poi vincere è una gioia immensa – e in merito al suo piatto aggiunge - lavoro all’estero, ma le mie origini italiane mi impongono di rispettare la tradizione della pasta, a cominciare dalla cottura al dente. Preferisco “giocare” su salse e condimenti lasciando intatta la pasta, che nella sua semplicità è perfetta così com’è”.
Editoriale-Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là.. - Burro in fase discendente. -Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione - Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano. - Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano - Barilla investe in Italia - La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini. - "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense - Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%)
SOMMARIO Anno 16 - n° 7 19 febbraio 2017 -
1.1 editoriale
Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là...
2.1 lattiero caseario
Burro in fase discendente.
3.1 Fusione emil banca e banco cooperativo emiliano
Fusione Emil Banca e Banco cooperativo emiliano: Ok da confcooperative Modena
3.2 Fusione bancaria emiliana
Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Verso la stabilità dopo i dati USDA del 9 febbraio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano.
6.1 Parmigiano Reggiano e CETA Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano
6.2 made in italy Barilla investe in Italia
7.1 La Ricetta - preparata e mangiata La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini.
8.1 Esempio di buona cooperazione "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense.
9.1 economia consumi Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%).
10.1 promozioni "vino" e partners
11.2 promozioni "birra" e partners
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(Scarica il PDF alla sezione allegati)
50 milioni di investimento e 60 unità lavorative in più Barilla amplierà il sito produttivo di Rubbiano di Solignano (Parma), inaugurato nel 2012 e che nel breve lasso di 4 anni ha prodotto un incremento del 45% di sughi pronti Barilla.
di Virgilio Parma, 16 febbraio 2017
A nemmeno cinque anni dall'inaugurazione dello stabilimento sughi in località Rubbiano di Solignano, realizzato con un investimento iniziale pari a 40 milioni di euro, i volumi di vendita dei sughi Barilla sono aumentati di oltre il 45% dal 2012 e è già giunto il momento di un altro investimento.
L'ampliamento annunciato da Barilla porterà lo stabilimento di Rubbiano a essere il più grande d'europa e uno dei più sostenibili al mondo. 50 milioni di investimento annunciati dai vertici della multinazionale di Parma che, a fine programma, vedrà introdotti altri 60 dipendenti.
UILA apprezza l'iniziativa di Barilla:
"Apprezziamo la scelta di Barilla di continuare a investire in Italia, nel parmense in particolare, valorizzando le filiere locali, dal pomodoro, al basilico, alle carni. Tracciabilità e qualità delle materie prime, trasparenza nei confronti del consumatore e valorizzazione del lavoro di qualità sono elementi su cui Barilla punta e che noi apprezziamo e condividiamo.
Con questo investimento Barilla conferma come sia ancora possibile investire in Italia, facendo della qualità del lavoro e delle produzioni l'elemento fondante del successo di un prodotto e di un marchio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo".
Così il segretario nazionale della Uila-Uil Pietro Pellegrini commenta l'annuncio da parte di Barilla di un investimento per 50 milioni di euro finalizzato a raddoppiare la capacità produttiva dello stabilimento di Rubbiano (Pr), con un conseguente incremento occupazionale di circa 50-60 unità.
Una giornata speciale all'insegna dello sport, quello fatto di sano agonismo, condivisione e divertimento: questa è stata la prima edizione del Giocampus Day. Tra gli ospiti, importanti nomi del panorama sportivo italiano come Filippo Magnini, Giulia Ghiretti, Davide Cassani e Ayomide Folorunso
Foto e Testo di Chiara Marando -
Parma 02 Ottobre 2016 –
Una giornata speciale all'insegna dello sport, quello fatto di sano agonismo, condivisione e divertimento, quello che desidera dare un'impronta importante e lasciare un segno nelle future generazioni: questa è stata la prima edizione del Giocampus Day.
Complice il sole inaspettato e la temperatura mite, lo Stadio Tardini di Parma è stato “invaso” da bambini che si sono impegnati nelle diverse discipline, accompagnati dagli istruttori costantemente impegnati in questo progetto che da anni si pone l'obiettivo di trasmettere ai più piccoli i principi sportivi e di formazione.
SPORT: EMOZIONE E CONDIVISIONE
Insieme a loro, anche nomi e volti noti che proprio nello sport hanno trovato la loro ragione di vita e si sono distinti nelle rispettive discipline: Filippo Magnini, nuotatore professionista della Nazionale Italiana, Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale Italiana Ciclismo, Giulia Ghiretti, atleta paraolimpica reduce dalle ultime Olimpiadi di Rio dove ha conquistato ben 2 medaglie, e Ayomide Folorunso, specialista nei 400 ostacoli anche lei presente a Rio 2016 con la staffetta italiana 4x400 .
Sono loro ad aver portato una testimonianza significativa ai bambini presenti, l'esperienza ed il messaggio positivo di chi vive lo sport con gioia e pienezza. Il tutto con la consapevolezza di avere una responsabilità importante nei confronti di queste piccole generazioni di futuri atleti: “Sono qui per portare la mia esperienza – spiega Filippo Magnini – e proprio per questo mi rendo conto di avere una responsabilità nei loro confronti. Parliamo di bambini delle elementari e anche più piccoli, il futuro della nostra società, quindi è fondamentale quello che si fa per loro– e aggiunge – Giocampus è un progetto veramente molto importante e lo dimostra il fatto che sia attivo da ormai sedici anni. Per me oggi è la prima volta e sono veramente felice di poter stare con questi ragazzi, giocare con loro e rispondere alle curiosità”.
Anche per Giulia Ghiretti è stata la prima volta e, nonostante sia ormai abituata a riconoscimenti e più che meritati complimenti grazie alle sue straordinarie performance sportive, non nasconde l'emozione di trovarsi a contatto con i numerosi bimbi desiderosi di chiacchierare con lei : “Giocampus è bellissimo. E' emozionante essere qui per condividere una giornata speciale insieme a tutti questi ragazzi che mi hanno accolta con entusiasmo e si ricordano di me e di quello che è stato detto durante le diverse interviste. Tutto quello che viene fatto durante l'anno da questo progetto è di grande rilevanza”.
LE PREMIAZIONI
E dopo i giochi le premiazioni. Ad aprire il momento è Elio Volta, coordinatore del progetto Giocampus: “Giocampus Day, una bellissima giornata trascorsa insieme ai bambini, alle maestre, ai ragazzi ed alle loro famiglie. Un momento che segna il passaggio dalla fase estiva, che si è appena conclusa con duemila bambini e seimila presenze, a quella della scuola che sta per iniziare, con i novemila bambini che frequenteranno educazione motoria ed educazione alimentare, come ormai succede da 15 anni. Insomma un inizio stupendo.”
Sono stati cinque i rappresentanti del progetto premiati come riconoscimento del loro impegno quotidiano, un lavoro fondamentale che ha permesso di raggiungere risultati positivi, ma soprattutto ha portato Giocampus a crescere di anno in anno.
Sabato 11 Giugno si è svolta, presso la sede dell’Academia Barilla, la finale dell’edizione 2016 del Pasta World Championship. Due giurie, una tecnica ed una vip, hanno votato i vari piatti valutando tecnica, originalità, manualità e scelta delle materie prime. Lo sloveno Jure Tomic si è aggiudicato il titolo.
Di Chiara Marando -
Parma 13 Giugno 2016 - (Foto di Chiara Marando)
Quanto studio c’è dietro un piatto di pasta? A giudicare dalle proposte presentate al Pasta World Championship, organizzato da Academia Barilla, si può dire molto. Anche quest’anno, infatti, i cuochi che si sono sfidati, giovani prima e professionisti poi, sono riusciti a creare interessanti variazioni sul tema dai profumi e sapori invitanti.
Tre giorni intensi culminati sabato 11 giugno nella attesissima finale che ha decretato il vincitore di questa edizione. A presentare l’evento Tessa Gelisio, perfetta moderatrice del botta e risposta ritmato tra partecipanti e giurati.
L’ultima giornata ha visto ben due giurie alle prese con i piatti dei 4 finalisti che si sono alternati tra i fornelli con un tempo massimo a disposizione di 30 minuti per ogni ricetta.
Due giurie quindi, una tecnica composta da Andrea Grignaffini, critico enogastronomico, Marcello Zaccaria, chef Barilla, Ollie Lioyd, CEO di Great British Chefs e Daniele Caldarulo, Manager della Nazionale Italiana Cuochi. Con loro anche una giuria vip: lo chef pluristellato Davide Oldani, il padrone di casa Paolo Barilla, l’attrice Vittoria Belvedere e lo chef stellato Paolo Lopriore.
Il loro è stato un compito più che arduo perché ad essere giudicata non era solo la bontà della ricetta, ma anche la selezione e lavorazione degli ingredienti, la scelta del formato di pasta, i movimenti in cucina, l’organizzazione, l’impiattamento ed, ovviamente, l’originalità e la creatività.
A sfidarsi nella Great Chef Competition, Mark Delia (Spagna), con “Cannelloni con ricotta, fave fresche, spuma di tartufo e polvere di fave liofilizzate; Umberto Massimo Gorizia, l’unico italiano in finale, con Cannelloni Emiliane Barilla al Parmigiano Reggiano 30 mesi, crudo di gambero rosso di Gallipoli, melanzana e pesto di basilico, capperi e caffè; Yoshitaka Miyamoto (Giappone) con “Sesamo 150” – Rigatoni romani al pesto di sesamo con polvere di polpa di gamberi; Jure Tomic (Slovenia) con Fusilli integrali, formaggio di capra e zucca.
Ed è stato proprio lo sloveno Jure Tomic ad aggiudicarsi il titolo 2016, sia per la bontà del piatto, sia per la sua capacità di sperimentare. Più che originale la pioggia di granella di albume a completamento della mise en place, un tocco in più curioso che ha colpito i giudici.
Quello che si è potuto ammirare durante questa ultima giornata di gara è stata una vera e propria capacità artistica in cucinaperché, come ha voluto sottolineare Davide Oldani “la cucina è prima di tutto armonia. Per imparare a cucinare bisogna soprattutto imparare a rispettare gli ingredienti e fare pratica sul campo per raggiungere un equilibrio di sapori e profumi che siano in grado di fondersi nel palato”.
A concludere il Pasta World Championship è stato proprio lo chef stellato con uno showcooking estremamente particolare, una lezione sul valore dell’arte culinaria, sull’importanza della pasta come protagonista della cucina italiana: “La Pasta rappresenta l’ingrediente della vera cucina Pop, quella che io porto avanti ed interpreto come la più tipicamente e genuinamente popolare. Saperla usare con creatività, valorizzando la sua identità unica è spesso difficile anche per i più grandi chef. La mia sfida per oggi è stata creare la “D’O, la carbonara 2.0”, nella quale ho voluto unire tradizione e innovazione”.
Una carbonara certamente innovativa che della tradizione ha richiamato le materie prime, ma con una preparazione e presentazione completamente inaspettate: crema inglese salata con polvere di guanciale e pepe nero in un bicchierino su cui è appoggiato uno spaghetto fritto spolverato di pecorino.
Emblematica la frase di Tessa Gelisio scelta per l’assaggio: “adesso devo solo capire come mangiarla”.
Bufale trite e ritrite e già sbufalate dal 2012 che, come il singhiozzo, tornano ciclicamente alla ribalta per gettare nubi oscure sulla Barilla. Questa volta il lancio parte dal profilo facebook Azione di Popolo del 18 agosto scorso e sta diffondendosi in questi giorni.
di Lamberto Colla Parma 26 agosto 2015 -
A chi giova? E' la domanda che occorre porsi quando l'accanimento mediatico, convenzionale o social, contro quella o quell'altra azienda si scatena senza alcuna apparente motivazione. Certamente non al buon nome conquistato da Barilla sin dal 1910 quando divenne una vera a propria industria (anno di fondazione 1877), non ai lavoratori fieri di servire un marchio forte e nostrano, tantomeno ai consumatori che sulla qualità e sicurezza alimentare fondano buona parte della decisione d'acquisto.
Abbiamo levato gli scudi in difesa della Ferrero quando, nel giugno scorso, venne tirata in ballo addirittura dalla Ministra per l'Ecologia Francese, ex moglie dell'attuale Presidente, Ségolène Royal, che invitava a non mangiare la "Nutella" perché a suo dire «Contiene l'olio di palma che è corresponsabile della deforestazione». In quell'occasione persino l'insospettabile Greenpeace intervenne a difesa della multinazionale italiana dichiarando che "Ferrero, il produttore della Nutella, è uno dei gruppi più all'avanguardia in termini di sostenibilità per quanto riguarda l'approvvigionamento di olio di palma". Scuse presentate dalla Ministra Francese e nell'arco di 5 giorni l'incidente si chiuse e il consumatore si poté tranquillizzare.
Diverso invece il caso di Barilla che, ormai da diversi anni entra nel tritacarne delle bufale via social in grado di diffondersi pericolosamente come un virus andando a infettare le convinzioni dei consumatori.
Il contenuto, con qualche variante, è sempre lo stesso e fa leva su due elementi emozionalmente coinvolgenti: la proprietà non più italiana e, quel che è peggio, la pericolosità dei prodotti per inquinamento da micotessine e OGM. Elementi questi ben conditi da incomplete e fuorvianti informazioni di natura tecnica e falsamente firmate da una ipotetica docente universitaria piemontese, la quale poi ha smentito e controfirmato un comunicato congiunto con Barilla.
Il piatto è pronto per i boccaloni del web pronti a bersi ogni cosa, ancor più se ben romanzata, impazienti di viralizzarla fieri di avere fatto una "scoperta omessa" dai grandi media convenzionali (quotidiani e TV).
La questione era già stata "sbufalata" nel 2012 e poi ancora una volta nel 2014 ma ora torna a galla nella medesima forma e con analoghi contenuti.
Non mi dilungherò a illustrare la sequenza di errori e di falsità contenuti nel post che potrete invece, e lo consiglio vivamente, apprendere collegandovi al sito di "Bufale un tanto al chilo" ma portando la mia diretta testimonianza sulla serietà e attenzione alla sicurezza alimentare di "Barilla".
Premetto che non ho interessi personali seppure, come è ovvio essendo parmigiano, abbia diversi amici che lavorano per l'azienda ma, avendo lavorato ai vertici di una grande impresa che cedeva il grano duro dei propri associati alla Barilla, ho potuto verificare di persona la struttura e l'impostazione tecnica atta a garantire la qualità e la sicurezza delle materie prime in entrata e dei prodotti finiti in uscita.
Sistemi tecnici all'avanguardia, procedure rigorose e alto tasso di professionalità degli operatori addetti al complesso processo di lavorazione rappresentano la vera garanzia per i consumatori.
Credo che la sua leadership Barilla l'abbia conquistata non solo per le sue memorabili campagne pubblicitarie ma soprattutto per la qualità dei prodotti.
La pasta può piacere o non piacere, ma questo non è un buon motivo per infangare un'impresa e mettere a rischio migliaia di lavoratrici e lavoratori fieri e fedeli di appartenere a un Gruppo importante, guidato da una famiglia che, a partire dal compianto Pietro, ha sempre tenuto al centro delle proprie attenzioni i propri dipendenti, ovvero il capitale umano indispensabile per ottenere il successo.
Ragioni queste che valgono per Barilla e per tutte le altre imprese e che dovrebbero essere prese in considerazione da tutti gli internauti prima di schiacciare il tasto "condividi" diventando, di fatto, complici di una campagna denigratoria.
Non tutto quello che è presente su WEB è vero. Basterebbe spendere qualche minuto in più, proseguire nella navigazione, acquisire altre informazioni e forse ci si potrà avvicinare alla verità spesso frantumata in tanti e celati anfratti dell'immenso e democratico mondo del web.