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(Camerano AN, 1 settembre 2017). Non è solo una rivoluzione in vigna: la tropicalizzazione del clima contribuisce a cambiare anche gusti e abitudini al consumo di vino rosso, specie in Italia e in Europa. Lo rileva – al convegno 'Rosso come il vino' organizzato oggi a Camerano (AN) dall'Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) per il 50° anno della Doc del Conero – l'analisi di Nomisma-Wine Monitor sugli scenari evolutivi del prodotto storico della nostra enologia.

E se la domanda esplode a Oriente e cresce ancora in Canada e Usa, diminuisce invece in Europa e soprattutto in Italia. Dove i bianchi, con un sorpasso storico, battono al fotofinish i rossi nei consumi rilevati lo scorso anno (40,6% per i bianchi fermi, 40,2% per i rossi fermi). Complice, la progressiva contrazione della domanda interna e il relativo calo delle vendite (-14%) nell'ultimo quinquennio. All'estero va meglio grazie alla crescita (+50%) del prezzo medio negli ultimi 10 anni, ma – secondo l'analisi presentata nell'ambito di Collisioni Marche – per vincere occorre spostare l'obiettivo più a Est, dove la domanda corre. "Assistiamo a una repentina migrazione della domanda di vino rosso – ha detto il direttore di Imt, Alberto Mazzoni – e alcuni nostri mercati storici sono depressi. In Germania negli ultimi 5 anni i volumi globali di rossi fermi importati sono calati del 7%, in Svizzera del 9% e in Gran Bretagna del 10%; allo stesso tempo volano quelli di Giappone (+26%), Cina (+25%) e Corea del Sud (+16%), oltre a Canada (+16%) e Usa (+11%). Anche per questo come Istituto marchigiano di tutela vini abbiamo intensificato l'azione sui Paesi terzi emergenti, destinando circa il 40% dei fondi della misura Ocm Promozione a Cina, Giappone, Russia e India, ma senza dimenticare Stati Uniti (34,5%) e Canada (19,3%)". Per il responsabile di Nomisma-Wine Monitor, Denis Pantini: "Sebbene nell'ultimo quinquennio le dinamiche di crescita dell'export italiano di vini rossi imbottigliati siano state nettamente inferiori a quelle degli spumanti (18% contro 118%), questa categoria continua a rappresentare il 41% di tutto l'export in valore di vino dall'Italia, compresi gli sfusi. È tuttavia innegabile come sia sul mercato nazionale che in quelli più tradizionali europei (Germania e UK), i consumi di vino rosso stiano diminuendo mentre aumentano nei mercati asiatici, in Nord America e in Scandinavia dove il vino rosso viene maggiormente apprezzato per motivi salutistici, di maggior facilità nell'abbinamento alla cucina locale ed anche per ragioni climatiche - come nel caso del Canada o dei Paesi scandinavi - o "scaramantiche" (Cina). Questi cambiamenti di mercato implicano necessariamente modifiche nell'approccio e nelle strategie dei produttori di rossi italiani, il che non significa snaturare né il prodotto né le proprie tradizioni ma ragionare sul potenziale delle altre leve di marketing".

L'Italia dei vini rossi mantiene la leadership mondiale nella produzione mentre rimane dietro la Francia nelle esportazioni, con 2,3 miliardi di euro di vendite dell'imbottigliato all'estero nel 2016 contro i 3,7 miliardi dei transalpini. Un divario rimasto quasi invariato negli ultimi anni, in cui però si è ristretta la forbice del prezzo medio a vantaggio dell'Italia: se nel 2011 un litro di rosso francese valeva in media il 35,6% in più di quello italiano, oggi la differenza si è ridotta al 20,7%. Tra i principali consumatori globali, la Cina consolida il primo posto con 16 milioni di ettolitri di vino consumati nel 2016, davanti a Usa, Francia, Italia e Germania, dove la domanda vale meno della metà rispetto a quella del Paese del Dragone. Nello speciale confronto Francia-Italia, tra le Dop stravince il Bordeaux che nel 2016 ha registrato un valore di 1,6miliardi di euro. Segue la Toscana con 531 milioni di euro, la Borgogna con 352 milioni di euro (con un super prezzo medio: 23,5 euro al litro), il Veneto a 272 milioni di euro e il Piemonte con 243 milioni di euro. La ricognizione sui valori esportati nei primi 5 mesi di quest'anno vede infine la Francia allungare le distanze, con un export dei fermi imbottigliati a +19,4% sul 2016 e l'Italia a +4,4%.

ROSSO CONERO
Cinquantenne, proviene dal Centro-Sud, con un reddito medio alto e padre di famiglia, consuma - soprattutto a casa - oltre 4 bicchieri di Rosso Conero alla settimana, è di origini marchigiane o è stato nelle Marche in vacanza o per lavoro. È il profilo del consumatore italiano di Rosso Conero in un'indagine realizzata da Nomisma-Wine Monitor e presentata oggi a Camerano (AN), in occasione dei 50° compleanno dal riconoscimento della Doc. Secondo la survey, pur essendo un prodotto di nicchia (49 produttori di uve, 45 imbottigliatori e 12.500 ettolitri certificati), il Rosso Conero vanta una caratterizzazione e una riconoscibilità forte se è vero che - dopo il Verdicchio e assieme al Rosso Piceno – è il vino regionale più conosciuto tra i consumatori, che lo acquistano per la propria territorialità e popolarità. Per il direttore di Imt, Alberto Mazzoni: "Stiamo lavorando molto sulla qualità di un prodotto molto particolare, e i risultati si stanno notando, ora serve puntare sul marketing e su una maggiore presenza nel fuori casa, anche perché stiamo riscontrando un buon apprezzamento da parte dei millennials".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Borgonovo, 24 agosto 2017 - "La Valtidone ha a cuore la sua valle" è lo slogan che potrebbe essere adottato per il nuovo progetto varato dal consiglio di amministrazione di Cantina Valtidone, che prevede il finanziamento e il posizionamento di una ventina di defibrillatori nei prossimi anni nei comuni della vallata.

"Il primo defibrillatore – ha annunciato Gianpaolo Fornasari presidente dell'azienda – sarà installato nella nostra Enoteca a Borgonovo e sarà inaugurato il prossimo 2 settembre. La giornata non è casuale in quanto presenteremo l'Annuario dello Sport borgonovese a cura di Paolo Cagnani e saranno invitati numerosi sportivi del territorio. Quale miglior occasione per illustrarne le funzionalità?".

Partner di questa lodevole iniziativa è ovviamente "Progetto Vita", l'associazione che da anni opera per coprire il territorio con nuovi defibrillatori.
"Ringrazio la Cantina Valtidone – ha commentato la dottoressa Daniela Aschieri, presidentessa del sodalizio - il presidente e tutto il consiglio per aver sposato questa importante iniziativa. I defibrillatori possono salvare tantissime vite, lo testimonia anche il recente caso a Castel San Giovanni dove è stato salvato un uomo colpito da un arresto cardiaco. I controlli sono molti utili, ma non possono prevedere questi eventi che restano sempre improvvisi. Il nostro augurio è che altre aziende possano imitare il gesto lungimirante di Cantina Valtidone ed aiutare a sostenere il nostro lavoro per tutelare i cittadini e la valle che potrà diventare cardioprotetta. Non potremo certo mancare il prossimo 2 settembre e organizzeremo un punto informativo per chi volesse prendere contatti con la nostra associazione".

"Abbiamo voluto investire in questo progetto in quanto sappiamo le potenzialità del defibrillatore – ha aggiunto Pierluigi Campagnia, consigliere dell'azienda vitivinicola borgonovese –. Sono di Vicomarino, una frazione di Ziano, dove ogni anno viene organizzato un torneo di calcio estivo e purtroppo su quel rettangolo di gioco sono già venute a mancare due persone, una delle quali era un mio caro amico. Forse con un defibrillatore si sarebbero potute salvare. Sono episodi molto tristi e vorremmo che non capitassero più".

Il 2 settembre alle 10:30 sarà quindi inaugurato il defibrillatore nell'Enoteca di Cantina Valtidone che ogni anno riceve 12 mila visitatori. Sarà al servizio dei clienti, di tutti i soci (proprio in questi giorni di inizio vendemmia è fortissimo il passaggio di persone in Cantina) e di tutti i dipendenti.

Subito dopo l'inaugurazione Cantina Valtidone prenderà contatto con tutti i comuni della Val Tidone per presentare il progetto e chiedere dove poter installare i defibrillatori, cercando di coprire il territorio in maniera capillare (per installare presidi nelle scuole, oratori, palestre e comunque in tutti quei punti di aggregazione dove si registra un forte passaggio di persone). Il progetto, che punterà a distribuire 3-4 defibrillatori all'anno sul territorio e che verrà segnalato all'interno di uno specifico contenitore all'interno del Cibus di Parma del prossimo anno, non farà comunque venire meno l'impegno che Cantina Valtidone continua a profondere a sostegno di AMOP, l'associazione malato oncologico di Piacenza del Prof. Luigi Cavanna.
"Ringrazio la Cantina Valtidone – ha commentato la dottoressa Daniela Aschieri, presidentessa del sodalizio - il presidente e tutto il consiglio per aver sposato questa importante iniziativa. I defibrillatori possono salvare tantissime vite

Terza gustosa tappa per la kermesse dedicata alle bollicine, tra spettacoli, aneddoti e cucina gourmet.

Di Manuela Fiorini – Foto di Claudio Vincenzi

BOMPORTO (MO) – "Raccontate il territorio attraverso i suoi prodotti", è questa la filosofia della rinnovata edizione di Rosso Rubino – Lambrusco Wine Festival, che per tutto il mese di giugno porterà veterani e curiosi alla scoperta delle "bollicine rosse" attraverso un tour delle cantine del territorio di Bomporto, dove nasce il Lambrusco di Sorbara. E ieri sera, la terza tappa si è fermata alla Cantina della Volta per una serata all'insegna dell'intrattenimento, del buon vino e dei sapori gourmet.

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Nella splendida cornice della struttura di via per Modena 82, a Bomporto, il sindaco Alberto Borghi ha raccontato come il fiore all'occhiello della cantina, il Trentasei, Lambrusco di Modena Spumante D.O.C prodotto con le uve di Lambrusco di Sorbara coltivate nei terreni alluvionati del Secchia, Vino d'Eccellenza Espresso 2015 e "Migliori Bollicine" Autochtona Award 2014, sia stato assai apprezzato dall'ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha avuto il piacere di gustarlo in abbinamento ai piatti dello chef stellato Massimo Bottura, in occasione della sua visita in Italia, nella tenuta di Borgo Finocchietto, in provincia di Siena. "Unbelievable!", "Incredibile", avrebbe commentato l'ex presidente americano, di fronte alle bollicine rosse della Bassa modenese, offerte sia in abbinamento al primo piatto, le celebri lasagnette (La parte croccante della lasagna), sia con il dolce, l'altrettanto famosa Oops, ho rotto la crostatina di limone.

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Sul palco, prima dell'inizio della serata, anche il giovanissimo staff della Cantina, formato tutto da under trenta e Silvia Zucchi, giovane e brillante enologa diplomata alla Scuola Enologica di Conegliano, creatrice del vino Rito, che parte proprio da uve Lambrusco. E, siccome l'Emilia e la Romagna sono unite sulla carta, ma divise da tradizioni ed enogastronomia, ecco che il Lambrusco mette d'accordo tutti, abbinato alle pietanze del "Progetto Benso" di Simone Zoli, giovane chef di Forlì, promotore "della cucina libera, in due parole "Pubblica Ristorazione". Il progetto ha visto unirsi tre amici, tutti con esperienza nel campo della ristorazione, con l'obiettivo di rendere "popolare", cioè alla portata di tutti, la cucina gourmet. Infatti, dopo lo spettacolo della compagnia Teatro in controluce Vitis Lambrusca – Quando la delizia incontra il teatro, che ha raccontato al pubblico diversi aspetti, aneddoti e tradizioni della storia del Lambrusco, nel giardino della Cantina il pubblico ha potuto apprezzare il finger food preparato dagli chef Pier Giorgio Parini e Simone Zoli. Il menù ha previsto: Insalata russa in rosa, Zucchine marinate con sambuca e bottarga, Parmigiana morbida, Battuto di carote e squaquerone, Cetriolo arrosto con yogurt e menta, Bietola soia e ciliegie, Pappa al triplo pomodoro, Riso con patate, capperi e limone e Fragole con sambuca. Il tutto accompagnato da degustazioni di vini della Cantina della Volta.

Le prossime tappe di Rosso Rubino saranno invece:
20 giugno, Cantina Bellei Aurelio (via Ravarino – Carpi 103, Sorbara)
25 giugno, Cantina di Carpi e Sorbara (via Ravarino-Carpi 116, Sorbara)
27 giugno, Cantina Garuti (via Per Solara 6, Sorbara)
29 giugno Cantina Divinja (via Verdeta 1, Sorbara)

Programma completo su www.lambruscowinefestival.it 

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

Osservatorio Paesi terzi. Vola import da Cina e Russia. Rallenta la corsa negli Stati Uniti

Firenze 25 maggio 2017. Cresce del 6,3% l'export del vino italiano nei mercati extra-Ue, che nel primo trimestre del 2017 tiene il passo della media mondiale degli scambi (+6,1%) e vince il confronto con tutti i principali competitor ad eccezione del Cile (+17,8%) – ora davanti alla Spagna per valore –, con la Francia che chiude a +3,9%.

Secondo l'analisi dell'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies nei top 12 mercati – che rappresentano una quota di mercato pressoché totale (96%) delle importazioni extra Ue di vino - l'inizio del nuovo anno si è rivelato in generale favorevole per gli scambi enologici, con la Francia sempre top player con un valore 1,269mld di euro, seguita dall'Italia a 710mln di euro. "Tra le note positive – ha detto la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta – c'è sicuramente la performance in Cina, dove a fronte di una fase di riflessione della domanda (+1,3%) l'Italia con un incremento del 15,9% fa meglio di gran parte dei suoi competitor. È presto – ha aggiunto – per dire che qualcosa sta cambiando nel principale mercato del futuro, anche se avvertiamo più di un segnale che avvalora un cambio di rotta in nostro favore. Segnali che riscontriamo anche dalla risposta ai sempre più richiesti corsi sul vino made in Italy, che organizziamo in 9 città cinesi". Secondo le elaborazioni su base doganale, volano anche le importazioni di vino italiano dalla Russia, in crescita del 53,6% e con un valore di 44,7mln che supera quello del Giappone (-4,4%).

Tra i big spender, bene – anche se sotto la media degli scambi – Canada (+7,7%) e Svizzera (4,6%).

Non mancano nel trimestre alcune ombre. Tra queste, pesa la condotta a marce ridotte nel primo mercato di sbocco, gli Usa, dove l'incremento italiano (+4,3%) vale poco più della metà del trend dell'import di vino statunitense (+8,1%) e soprattutto cresce 4 volte meno della Francia, che con +18% raggiunge i 360mln di euro in valore e ora tallona l'Italia, a 381,6mln di euro. Tra le tipologie, prosegue la corsa degli sparkling (+11,7%, con Hong Kong, Brasile e soprattutto Russia con incrementi che variano dal 40 al 55%) mentre chiudono bene anche i rossi imbottigliati (+6,4%), specie in Russia (+53,1%), Cina (+18,6%), Hong Kong (+50,9) e Brasile (+31,5%).

Fonte: Nomisma-Wine Monitor su dati GTI (Dogane)

Verona, 15 maggio 2017. In Italia tutti vorrebbero produrre vino: dal solo Veneto sono giunte domande per un totale di quasi 91.000 ettari di nuovi impianti; in Friuli Venezia Giulia 29.000 e in Puglia 14.800. Ma la torta è troppo piccola rispetto al boom di richieste di nuovi vigneti, come rileva il focus de L'Informatore Agrario in uscita il prossimo mercoledì. Le domande arrivate quest'anno sono di 25 volte superiori alla superficie disponibile, con il dato record di quasi 165mila ettari a fronte di una disponibilità di 6.621 ettari. Nel focus del settimanale, tutto sulle regole di un sistema che vuole mantenere l'equilibrio del mercato ma che non sta raggiungendo l'obiettivo sperato di ridurre e indirizzare le richieste di nuovo impianto. Secondo i dati del ministero delle Politiche Agricole, quest'anno si sono infatti registrate richieste del 150% superiori a quelle del 2016, quando l'overbooking si era comunque fermato alla cifra-monstre di 66mila ettari. Nel dettaglio, su 21 regioni sono 17 quelle in cui le richieste hanno superato di almeno 3 volte il plafond regionale, con Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia in pole position, seguiti da Sicilia, Emilia Romagna e Toscana.

www.informatoreagrario.it 

Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.

Sabato, 20 Maggio 2017 10:10

Appuntamento a Parma con la Festa del Vino

Via Bixio si trasforma nellla strada del vino, Domenica 21 Maggio, per la sesta e attesissima edizione della Festa del Vino, un appuntamento enogastronomico impedibile volto a promuove la cultura del bere bene.

L'evento, che si svolgerà durante tutta la giornata, dalle 9 alle 23 circa, è promosso da Ascom Parma attraverso il marchio Parma Viva e organizzato da Edicta Eventi, con il patrocinio del Comune Di Parma.

Forte del successo riscontrato negli anni passati, la bevanda principe di tutte le nostre tavole torna ad animare l'Oltretorrente, da Piazzale Corridoni a Piazzale Barbieri, con lo scopo di coinvolgere appassionati e non in un tour dell'Italia attraverso i sapori e gli aromi dei vini. Gli enofili potranno scoprire alcuni tra i migliori vini sul territorio nazionale, e potranno, inoltre, conoscere diverse cantine locali e produttori vitivinicoli attivi sul territorio.
Per tutti sarà poi possibile acquistare un Kit degustazione, presso l'infopoint di Piazzale Corridoni, composto da un calice di vetro con una pratica tracolla, e che darà darà diritto a cinque assaggi negli stand delle cantine convenzionate.

La zona dedicata a stand ed espositori andrà Da Piazzale Corridoni a Via Benassi. Nell'area fino a via Piave, poi, sarà allestita un'area specifica per lo street food e la gastronomia, organizzata dai commercianti della via.
Infine, la zona tra via Piave e Piazzale Barbieri vedrà la presenza del ricco mercato Parma Viva, che proporrà diverse categorie merceologiche, dall'abbigliamento ai casalinghi, e altro ancora.
Tutta Via Bixio sarà poi animata da diversi punti musicali.
Non mancheranno stand di associanzioni di volontariato tra cui ParmaFotografica che devolverà il ricavato della vendita delle fotografie a della pro loco di Campi, l'Associazione volontari penitenziari "Per Ricominciare" e l'associazione de i Gatti del Parco Ducale.

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Editoriale: Alitalia, tra referendum e premi per le perdite. -Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario. - Birra - La versione di Romeo. - Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export. - CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi. - La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche - Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.- Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.

SOMMARIO Anno 16 - n° 17 30 aprile 2017
1.1 editoriale Alitalia, tra referendum e premi per le perdite
2.1 lattiero caseario Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario.
3.1 birra Birra - La versione di Romeo.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export.
5.1 tecniche alimentazione CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi.
5.2 Vacche alimentazione La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche
6.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.
7.1 maltempo gelo Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 Cibus-17-2017-COP

 

Editoriale: Caccia agli evasori e equità sociale o quasi. - In Flessione i formaggi duri e il latte spot. - Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre- Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono. - Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura. - Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque - Grandine, si fa la conta dei danni - Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento. - Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi. - Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
SOMMARIO
Anno 16 - n° 16 23 aprile 2017
1.1 editoriale
Caccia agli evasori e equità sociale o quasi.
2.1 lattiero caseario
In Flessione i formaggi duri e il latte spot.
3.1 latte
In vigore le nuove norme in materia di etichettatura latte.
4.1 latte prezzo riferimento
Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre
4.2 vinitaly closing
Vinitaly, l'edizione 50+1 cresce ancora
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono.
6.1 pomodoro Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura.
6.2 siccità e bonifiche Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque
6.3 maltempo Grandine, si fa la conta dei danni
7.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento.
8.1 vinitaly Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi.
9.1 etichettatura Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 20170416-Cibus-15-COP

 

Domenica, 23 Aprile 2017 09:04

Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi.

Vinitaly 2017, finalmente l'attesa di tutto un anno è finita ed oltre ai classici blasoni, alcune scoperte di tutto rispetto ci hanno accompagnato lungo tutte Le giornate. Amici di vecchia data e nuovi emergenti hanno fatto sentire la loro verve in un evento che ormai abbraccia tutto il Mondo.

di L'Equilibrista Verona 19 aprile 2017 -
Sono sempre numeri da capogiro quelli che si vedono a Vinitaly facendo della manifestazione di Verona, ormai arrivata alla cinquantunesima edizione, un vero e proprio centro di scambio di opinione e di degustazioni a tutti i livelli e per tutti gli operatori.

Dopo i consueti saluti all'ingresso fra i colleghi e qualche operatore ed appassionato "gastronauta" che ritrovo sempre con piacere, entrando nel piazzale è facile notare subito la cura che contraddistingue sempre la rigogliosa ghirlanda di fiori che affianca il padiglione d'ingresso della nostra Emilia Romagna. Parto da qui quest'anno, perché ci sono un paio di chicche che sono curioso di sentire. Mi accoglie subito la Cantina OINOE di Traversetolo e nonostante siano le nove o come ricordiamo in gergo fra degustatori, "sono solo le nove", mi faccio consigliare e parto dal BOCANEGRA, che pur entrando appena abboccato al palato, conserva un bella tannicità e ruvidezza in bocca tanto da ricordare una velatura di erba dolce che gratifica il palato senza sferzarlo. Si sente che l'azienda lavora bene e che si vuole puntare su prodotti autoctoni del territorio ed infatti il successivo si chiama "UNA ROSA E' ", una intrigante Barbera in purezza da uve pigiate e non pressata mantenendo quel bel sentore di rosa canina e di fresco agrume rosso. Ultimo prodotto che mi concedo prima di una pausa è il "MELOS", un Sauvignon 100% che sprigiona tutta la tipicità di questo vitigno, quindi abbiamo sentori di peperone verde croccante e legumi appena colti, regalando sul finale un chiaro sentore più morbido che chiude bene il palato.

20170409-Mescita bollicine-ENNEVIProseguo sempre in Emilia e saluto gli amici della cantina LUSVARDI con i loro vini, prima di entrare in Lazio, una regione che sta guadagnando terreno a dispetto delle male voci del passato.
Inizio da una delle eccellenze del territorio, la cantina Trappolini che mi convince a sentire il loro EST! EST!! EST!!! MONTEFIASCONE, nonostante la mia particolare resistenza verso questo vino devo ammettere che la sua gradevolezza sul finale può essere giudicata positivamente. Non mi devono invece convincere sul PATERNO, un Sangiovese in purezza che resta vigoroso e carnoso in bocca, elegante al naso con un variegato spettro olfattivo di frutti neri, sentori di terra matura al sole e ricco di note di terroir limoso. Una conferma viene ancora da DE SANTCTIS che con il suo cabernet Franc riesce a stupirmi sempre per grande equilibrio in bocca pur mantenendo il suo carattere distintivo di tabacco biondo e persistente nota vegetale di peperone al sole, vivo. La sua inconfondibile impronta carnosa e ricca, lo porta davvero ad alti livelli di personalità.

Ora dopo una pausa di riflessione, seguo le indicazioni del comitato di degustazione interno alla fiera che mi suggerivano un parere anche sulle nuove proposte, che da quest'anno si chiamano GIAPPONE ma anche UNGHERIA e CINA. Avendo una conoscenza abbastanza ampia su Cina e Giappone, scelgo la verdeggiante Ungheria per cercare di coglierne qualche spunto interessante.
La cantina SANDHAL ci offre un Gewurztraminer chiamato "BELLA SUNRISE 2015", che però non esalta molto i nostri palati, infatti dimostra evidenti limiti nella struttura, nel colore e i profumi ne restituiscono un bouquet appena evidente con note marine e fiori bianchi semplici. Voglio dare una seconda chance a questi ragazzi però e decido di provare cosa può regalare questo vitigno poderoso sulle annate più vecchie, ed infatti la scommessa è vinta perché già "STAMP" e sul finale il "LOUNDRY HUNGARY" specialmente, entrambi solo acciaio, mostrano evidenti segnali di buona evoluzione, note di pesca e frutta non più acerba e croccantezza all'olfattivo che gli permettono di arrivare ad una buona sufficienza, lasciando ancora una volta la prova tangibile che questo vitigno è davvero straordinario anche a latitudini non sempre vocate. Una menzione particolare per la cantina Signano che con la loro vernaccia di S. Geminiano, hanno dimostrato come poter addomesticare un vino molto stratificato e con note irruente in un prodotto bevibile e interessante.

Stessa cosa sui vitigni più classici e rossi toscani come Merlot e Sangiovese, il loro Chianti Colli Senesi dimostra assenza di spigolature eccessive date da tannini sgraditi, grande bevibilità pur mantenendo vive le note di tipicità.
In questi giorni di incontri serrati, ho anche avuto la possibilità di togliermi qualche soddisfazione personale e da qui infatti inizia quello che ho potuto sperimentare da FOFFANI, Azienda attiva addirittura fin dal 1600 e che mi ha colpito per il MERLOT chiamato MERLINO, e per il REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO 2012.
Mentre il primo entra gentile con un sentore di frutta poco matura, mentolato in bocca e limoso sul finale regalando note di fresca campagna e note terrose appena accennate, l'altro è un trionfo di potenza ma calibrata, tipicità della zona che sapientemente dosa irruenza e sobrietà che le note marine regalano a questi vini. Si distinguono sentori animali di terra lavorata che però non permangono in bocca malamente ma regalano un tannino levigato e ben integrato con il prodotto che risulta elegante e sobrio alla beva.

Lascio tutto sommato contento questa degustazione e mi accingo a provare alcune chicche che mi sono tenuto per i gran finale e quindi andiamo in Alto Adige a sentire i vitigni resistenti di LIEBESTEIN nel sud Tirolo, prodotto da pinot bianco e chardonnay che entra pulito, potente ed elegante nascondendo fino all'ultimo il passaggio in legno che si avverte solo sul finire di bocca e che ne denota ottima struttura. Bel prodotto devo dire. In aggiunta anche il suo alter ego il SOLARIS, direttamente dal parco naturale del Trodena, che lascia in bocca note evidenti di pesca e frutta gialla con finale che vira al frutto ricco da polpa al cucchiaio veramente interessante. OBERTSTEIN , altra interessante scoperta che però ha note più saline proponendo una loro interpretazione di Pinot Grigio e Sauvignon , rispettivamente il LAPIS ed il SALIS. Entrambi coltivati a 500 mt sul livello del mare, trovano libero sfogo nel proprio nel Salis con note di pomodoro a buccia selvatica, che libera ritorni tendenti al sulfureo con invidiabile eleganza e mai scadendo nella eccessiva standardizzazione.

Dopo queste nuove scoperte ho bisogno di tornare alle mie certezze e quindi risento con invidia e grande ammirazione il pas dosè 2009 metodo classico Franciacorta di Clarabella, mettendomi comodo e facendomi coccolare dalla versatilità che questo vino prodotto nell'Agriturismo Clarabella sa regalare. Chiudiamo queste giornate all'insegna delle scoperte e quindi riservo uno spazio ad una cantina che non mi tradisce, SOCIETA' AGRICOLA NATIV con il loro AGLIANICO IGT che mi conferma essere un vino polposo dall'inconfondibile peso e masticabilità in bocca come se si trattasse di inchiostro fresco e buona bevibilità pur mantenendo sfumature di terreno marino come la zona vuole.

Torno rinfrancato da questo VINITALY 2017 perché capisco sempre di più l'assoluta varietà del territorio italiano nel quale gli agricoltori credono ancora tanto, non smettendo mai di sperimentare e di portare 20170410-Vinitaly2017 VeronaFiere FotoEnnevi MG 1115 20170409prodotti nuovi dando la possibilità di provare e di inventare nuove strutture gustative e nuove direzioni.
L'organizzazione sempre adeguata all'evento, ne fa ancora oggi uno degli eventi di punta a livello europeo e mondiale a cui assistere con entusiasmo.

(Foto ENNEVI Verona fiere)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

VINITALY 2017, finalmente l'attesa di tutto un anno è finita ed oltre ai classici blasoni, alcune scoperte di tutto rispetto ci hanno accompagnato lungo tutte le giornate. Amici di vecchia data e nuovi emergenti hanno fatto sentire la loro verve in un evento che ormai abbraccia tutto il Mondo.

da L'Equilibrista

Sono sempre numeri da capogiro quelli che si vedono a Vinitaly facendo della manifestazione di Verona, ormai arrivata alla cinquantunesima edizione, un vero e proprio centro di scambio di opinione e di degustazioni a tutti i livelli e per tutti gli operatori.

Dopo i consueti saluti all'ingresso fra i colleghi e qualche operatore ed appassionato "gastronauta" che ritrovo sempre con piacere, entrando nel piazzale è facile notare subito la cura che contraddistingue sempre la rigogliosa ghirlanda di fiori che affianca il padiglione d'ingresso della nostra Emilia Romagna. Parto da qui quest'anno, perché ci sono un paio di chicche che sono curioso di sentire. Mi accoglie subito la Cantina OINOE di Traversetolo e nonostante siano le nove o come ricordiamo in gergo fra degustatori, "sono solo le nove", mi faccio consigliare e parto dal BOCANEGRA, che pur entrando appena abboccato al palato, conserva un bella tannicità e ruvidezza in bocca tanto da ricordare una velatura di erba dolce che gratifica il palato senza sferzarlo. Si sente che l'azienda lavora bene e che si vuole puntare su prodotti autoctoni del territorio ed infatti il successivo si chiama "UNA ROSA E'", una intrigante Barbera in purezza da uve pigiate e non pressata mantenendo quel bel sentore di rosa canina e di fresco agrume rosso. Ultimo prodotto che mi concedo prima di una pausa è il "MELOS", un Sauvignon 100% che sprigiona tutta la tipicità di questo vitigno, quindi abbiamo sentori di peperone verde croccante e legumi appena colti, regalando sul finale un chiaro sentore più morbido che chiude bene il palato.
Proseguo sempre in Emilia e saluto gli amici della cantina LUSVARDI con i loro vini, prima di entrare in Lazio, una regione che sta guadagnando terreno a dispetto delle male voci del passato.

Inizio da una delle eccellenze del territorio, la cantina Trappolini che mi convince a sentire il loro EST! EST!! EST!!! MONTEFIASCONE, nonostante la mia particolare resistenza verso questo vino devo ammettere che la sua gradevolezza sul finale può essere giudicata positivamente. Non mi devono invece convincere sul PATERNO, un Sangiovese in purezza che resta vigoroso e carnoso in bocca, elegante al naso con un variegato spettro olfattivo di frutti neri, sentori di terra matura al sole e ricco di note di terroir limoso. Una conferma viene ancora da DE SANTCTIS che con il suo cabernet Franc riesce a stupirmi sempre per grande equilibrio in bocca pur mantenendo il suo carattere distintivo di tabacco biondo e persistente nota vegetale di peperone al sole, vivo. La sua inconfondibile impronta carnosa e ricca, lo porta davvero ad alti livelli di personalità.

Ora dopo una pausa di riflessione, seguo le indicazioni del comitato di degustazione interno alla fiera che mi suggerivano un parere anche sulle nuove proposte, che da quest'anno si chiamano GIAPPONE ma anche UNGHERIA e CINA. Avendo una conoscenza abbastanza ampia su Cina e Giappone, scelgo la verdeggiante Ungheria per cercare di coglierne qualche spunto interessante.

La cantina SANDHAL ci offre un Gewurztraminer chiamato "BELLA SUNRISE 2015", che però non esalta molto i nostri palati, infatti dimostra evidenti limiti nella struttura, nel colore e i profumi ne restituiscono un bouquet appena evidente con note marine e fiori bianchi semplici. Voglio dare una seconda chance a questi ragazzi però e decido di provare cosa può regalare questo vitigno poderoso sulle annate più vecchie, ed infatti la scommessa è vinta perché già "STAMP" e sul finale il "LOUNDRY HUNGARY" specialmente, entrambi solo acciaio, mostrano evidenti segnali di buona evoluzione, note di pesca e frutta non più acerba e croccantezza all'olfattivo che gli permettono di arrivare ad una buona sufficienza, lasciando ancora una volta la prova tangibile che questo vitigno è davvero straordinario anche a latitudini non sempre vocate. Una menzione particolare per la cantina Signano che con la loro vernaccia di S. Geminiano, hanno dimostrato come poter addomesticare un vino molto stratificato e con note irruente in un prodotto bevibile e interessante. Stessa cosa sui vitigni più classici e rossi toscani come Merlot e Sangiovese, il loro Chianti Colli Senesi dimostra assenza di spigolature eccessive date da tannini sgraditi, grande bevibilità pur mantenendo vive le note di tipicità.

In questi giorni di incontri serrati, ho anche avuto la possibilità di togliermi qualche soddisfazione personale e da qui infatti inizia quello che ho potuto sperimentare da FOFFANI, Azienda attiva addirittura fin dal 1600 e che mi ha colpito per il MERLOT chiamato MERLINO, e per il REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO 2012.
Mentre il primo entra gentile con un sentore di frutta poco matura, mentolato in bocca e limoso sul finale regalando note di fresca campagna e note terrose appena accennate, l'altro è un trionfo di potenza ma calibrata, tipicità della zona che sapientemente dosa irruenza e sobrietà che le note marine regalano a questi vini. Si distinguono sentori animali di terra lavorata che però non permangono in bocca malamente ma regalano un tannino levigato e ben integrato con il prodotto che risulta elegante e sobrio alla beva.

Lascio tutto sommato contento questa degustazione e mi accingo a provare alcune chicche che mi sono tenuto per i gran finale e quindi andiamo in Alto Adige a sentire i vitigni resistenti di LIEBESTEIN nel sud Tirolo, prodotto da pinot bianco e chardonnay che entra pulito, potente ed elegante nascondendo fino all'ultimo il passaggio in legno che si avverte solo sul finire di bocca e che ne denota ottima struttura. Bel prodotto devo dire. In aggiunta anche il suo alter ego il SOLARIS, direttamente dal parco naturale del Trodena, che lascia in bocca note evidenti di pesca e frutta gialla con finale che vira al frutto ricco da polpa al cucchiaio veramente interessante. OBERTSTEIN, altra interessante scoperta che però ha note più saline proponendo una loro interpretazione di Pinot Grigio e Sauvignon, rispettivamente il LAPIS ed il SALIS. Entrambi coltivati a 500 mt sul livello del mare, trovano libero sfogo nel proprio nel Salis con note di pomodoro a buccia selvatica, che libera ritorni tendenti al sulfureo con invidiabile eleganza e mai scadendo nella eccessiva standardizzazione.

Dopo queste nuove scoperte ho bisogno di tornare alle mie certezze e quindi risento con invidia e grande ammirazione il pas dosè 2009 metodo classico Franciacorta di Clarabella, mettendomi comodo e facendomi coccolare dalla versatilità che questo vino prodotto nell'Agriturismo Clarabella sa regalare. Chiudiamo queste giornate all'insegna delle scoperte e quindi riservo uno spazio ad una cantina che non mi tradisce, SOCIETA' AGRICOLA NATIV con il loro AGLIANICO IGT che mi conferma essere un vino polposo dall'inconfondibile peso e masticabilità in bocca come se si trattasse di inchiostro fresco e buona bevibilità pur mantenendo sfumature di terreno marino come la zona vuole.

Torno rinfrancato da questo VINITALY 2017 perché capisco sempre di più l'assoluta varietà del territorio italiano nel quale gli agricoltori credono ancora tanto, non smettendo mai di sperimentare e di portare prodotti nuovi dando la possibilità di provare e di inventare nuove strutture gustative e nuove direzioni.
L'organizzazione sempre adeguata all'evento, ne fa ancora oggi uno degli eventi di punta a livello europeo e mondiale a cui assistere con entusiasmo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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