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Incrementi oltre la media per le produzioni zootecniche (78,5% del totale) e le coltivazioni arboree. Clima così così (siccità estiva e gelate tardive), ma prezzi in crescita

Nonostante le gelate di fine aprile che colpirono i vigneti di vaste aree del territorio, il caldo eccezionale del periodo estivo e la lunga siccità, il valore della produzione lorda vendibile del settore agricolo della provincia di Reggio Emilia è cresciuto del 13,9% nel 2017.

Il generale incremento dei prezzi, dunque, ha compensato (anche se non in tutti i comparti) un andamento stagionale e colturale difficile, portando a oltre 700 milioni di euro il valore della Plv agricola provinciale.

I risultati ottenuti - come evidenziano le analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sulle stime elaborate dalla Regione Emilia-Romagna - consentono al nostro territorio di collocarsi al primo posto a livello regionale per valore della Plv del comparto agricolo, contribuendo per il 14,5% alla formazione di un dato regionale che si è attestato a 4,8 miliardi di euro.
Considerando l'andamento dei principali settori emerge chiaramente che sono stati gli allevamenti a contribuire in modo decisivo al buon esito dell'annata 2017: la Plv delle produzioni zootecniche, che rappresenta il 78,5% del totale provinciale del settore, ha infatti superato i 550 milioni di euro con un incremento, su base annua, del 14,2%.
Il risultato è quasi interamente riconducibile alla maggiore produzione di latte a destinazione casearia, che nel 2017 ha superato, in valore, i 406 milioni di euro, quasi un terzo del totale regionale. A seguire, con un valore di 108 milioni – il più alto in Emilia-Romagna – la produzione di carni suine.

Bene (seppure con qualche eccezione tra le coltivazioni erbacee) anche le produzioni vegetali, che con un valore di oltre 151 milioni di euro rappresentano un quinto della Plv agricola provinciale.
In particolare, le coltivazioni arboree sono cresciute del 22,6% e hanno contribuito, con quasi 87 milioni, alla composizione della Plv agricola, grazie soprattutto agli oltre 68 milioni di euro provenienti dalla produzione di vino.

Relativamente alle colture erbacee, la produzione lorda vendibile è stata superiore ai 64 milioni di euro. All'interno del comparto il bilancio delle colture industriali è stato decisamente positivo: l'incremento annuale della Plv, infatti, è stato pari al 58,2%. In particolare la coltivazione della barbabietola da zucchero ha registrato una crescita della superficie coltivata, che è passata da 1.200 a oltre 1.700 ettari, con un conseguente aumento, pari al 37%, della produzione.

Sempre tra le coltivazioni erbacee, è invece apparsa in flessione la Plv prodotta dai cereali (scesa a 23,7 milioni, con un calo del 12,3%) e da patate e ortaggi (11,5 milioni, esito di un calo del17,3%).

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In attesa dell'USDA di venerdì 10/08 sono uscite le previsioni medie degli analisti sui raccolti USA. Le consistenze mondiali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 8 agosto 2018 -
In attesa dell'USDA di venerdì 10/08 sono uscite le previsioni medie degli analisti sui raccolti USA: il raccolto del corn a 366 milioni di tonnellate contro 362 di luglio: gli stock di fine raccolto a 41,54 contro 39,41 di luglio e 51,5 della precedente campagna. Il seme a 120 contro 117. Gli stock a 17,62 contro 15,78 e 12,65 della precedente campagna. Per il grano a 50,53 contro 51,20.

Mentre per quel che riguarda la consistenza mondiale da segnalare gli stock di fine campagna 2018/19: per il corn a 152 milioni di tonnellate contro 151,6 di luglio, ma da comparare con i 192 della campagna precedente. Il grano a 254,5 contro 261 di luglio e 273 del 2017/18.

Questi sono dati che consentirebbero di giustificare i rialzi del grano. Il seme di soia a 99,5 contro 98,30 e 95,9 del 2017/18

Il mercato ieri sera a chiuso a:

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A livello Europa del Nord si continuano a registrare gravi danni sui cereali e sui foraggi e questo porta a riflettere:
- quando il grano è stato caro anche la farina di soya ne ha risentito (ad esempio: anno 2012 grano panificabile media annua 253€ far soya proteica media annua 465€ per il 2013 239 contro 481; per il 2014 206 contro 450; per il 2015 193 contro 395; per il 2016 174 contro 382.)
I mercuriali di giovedì a Bologna, lunedì a Verona e martedì a Milano si commentano da soli, cereali tutti tesi, cruscami in rialzo proteici ben tenuti.

Con il dollaro leggermente più debole i prezzi sul 2019 sono leggermente diversi da ieri, dove la far soya era proposta per 12 mesi a 342-352€ e il luglio dicembre a 348€ partenza dai porti.

Per il mercato delle bioenergie si segnala un certo affanno nel fissare i prezzi dei trinciati e dei pastoni a fronte del rincaro del mais. Sono stati registrati affari di mais verde in piedi in campo da 35 a 40€ tonnellata con trincia a carico dell'acquirente. Inoltre da come sta procedendo la campagna maidicola, non dovrebbero insorgere problematiche di Aflatossina B1 - "a buon intenditor poche parole"

Indicatori internazionali 8 agosto 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1732 punti, il petrolio è a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16152

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 07 Agosto 2018 06:54

Cereali e dintorni. E' il momento del grano.

Il grano continua regnare sovrano, e condiziona tutto il mercato. In attesa dei dati dell'USDA del 10 agosto. Il confronto con i listini nazionali di luglio 2017 mostra il duro a -8,6% e il tenero stabile (-0,4%).

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 agosto 2018 -
Il grano, in questo periodo, la fa da padrone e, in attesa dei dati USDA, le indiscrezioni non promettono nulla di buono. La campagna sta entrando nel pieno del tourbillon del mercato estivo, dove il condizionamento dei mercati è guidato dal meteo, influenzando prevalentemente i listini del grano e del mais.

La campagna di commercializzazione 2017/18 - secondo le rilevazioni ISMEA, si è chiusa evidenziando una ripresa delle quotazioni all'origine del frumento: +8,3% sul 2016/17 per il frumento duro, quotato a un valore medio di campagna di 210,03 euro/t, e +7,1% per il frumento tenero a 187,70 euro/t. Il mese di luglio 2018, che coincide con l'esordio della campagna di commercializzazione 2018/19, ha evidenziato un lieve aumento congiunturale dei prezzi di entrambi i prodotti: +3,3% per il frumento duro che ha raggiunto 201,45 euro/t e +1,3% per il frumento tenero a 184,21 euro/t; tuttavia, il confronto con i listini di luglio 2017 mostra che il frumento duro si attesta su prezzi inferiori dell'8,6%, mentre il frumento tenero rimane sostanzialmente stabile (-0,4%).

L'Indice dei noli è salito a 1773 punti, il petrolio wti è a circa 69 dollari al barile e il cambio gira a 1,15407 (un indice che penalizza i cali registrati dalla soya).

A livello Europa del Nord si segnalano gravi danni sui cereali e sui foraggi e porre maggiore attenzione, oltre che ai cereali, anche alle polpe, ai foraggi, alle bucce di soya e quant'altro possa essere riconducibile a fibre.

La situazione interna intanto si complica ancora di più con il mais al porto che quota 195€ e 198/200 sui silos interni ma con disponibilità limitate. Nel frattempo è ricomparso del nazionale che è stato letteralmente preso d'assalto e in poche battute, esaurito. Il grano tiene, così come l'orzo che quota 197€ /205€ partenza magazzini interni per del normale 63 di peso specifico, i cruscami in aumento e di difficile reperimento, nonostante il caldo che ne sconsiglia lo stoccaggio, i sottoprodotti delle riserie ormai introvabili, proteici e semi proteici ben tenuti. La Farina di soya quota 353-363 a Venezia 350-360 da settembre a dicembre e per il 2019 342/352 mentre a Ravenna serve qualche € in più per portarsela a casa.

Per il mercato delle bioenergie si segnala un certo affanno nel fissare i prezzi dei trinciati e dei pastoni, a fronte del rincaro del mais.

Difficile, per il momento, immaginare che, per proteici e cereali, possano tornare i listini del 2017. Le condizioni sono sensibilmente mutate a seguito del calo del raccolto in Argentina, della Cina che nonostante i dazi deve continuare a consumare soya, i danni registrati nelle coltivazioni del grano, i dubbi sui raccolti di mais e, non ultimo, l'incertezza del cambio €/Dollaro al quale si aggiungano i problemi derivanti dal deficit delle nazioni Europee.
Attenzione al mese di agosto con tutte le problematiche connesse al mese estivo per eccellenza: scarsità di trasportatori, aziende e depositi che chiudono i battenti e merce dall'estero di difficile reperimento.

Indicatori internazionali 6 agosto 2018


l'Indice dei noli è sceso leggermente sino a 1773 punti, il petrolio è fermo attorno a 69,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15407

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - Se l'Emilia Romagna è la locomotiva d'Italia..., - Rimbalzo del latte spot e crescita per il Parmigiano - Perché Vismara Si, Ferrarini No? - Cereali e dintorni. Il Grano regna sovrano -

SOMMARIO Anno 17 - n° 31 5 agosto 2018
1.1 editoriale
Se l'Emilia Romagna è la locomotiva d'Italia...
2.1 lattiero caseario Rimbalzo del latte spot e crescita per il Parmigiano.
3.1 formaggi e formazione ONAF, una passione che rispecchia tradizione e storia italiana
4.1 bonifiche e territorio La commissione Agricoltura della Camera a "Acqua Campus",
4.2 pratiche sleali Il Consorzio Parmigiano Reggiano a favore di regole più chiare
5.1 salute e benessere Tasso mortalità per epatite Virale. Italia al primo posto UE
5.2 crisi aziendale Crisi Ferrarini, per ora è cassa integrazione solo per Vismara.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il Grano regna sovrano
7.1 agroalimentare e crisi Perché Vismara Si, Ferrarini No?
7.2 parmigiano reggiano Piani di regolazione dell'offerta: azzerati i contenziosi nel Consorzio del Parmigiano Reggiano
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ancora tesi.
9.1 eventi piacenza A Rivergaro pittura en plein air e un incontro pubblico sul progetto della traversa di Sant'Agata
10.1 IREN e investimenti Gruppo IREN: investimenti in forte crescita
11.1 crisi ferrarini Crisi Ferrarini, contratto di solidarietà dal 8 agosto per le aziende emiliane
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 05 Agosto 2018 06:36

Cereali e dintorni. Mercati ancora tesi.

Il grano ancora regna sovrano... e continua a governare il mercato. Mercati tesi. Basta una indiscrezione e si scatena il panico.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 agosto 2018 -
Significativo quanto successo giovedi pomeriggio: è stata sufficiente una indiscrezione su probabili restrizioni alle esportazioni Ucraine per scatenare il panico, e il grano era salito di ben 35 punti trascinando anche le altre commodities. Con la conseguente smentita il mercato si è ridimensionato e così chiudendo:

cereali3ago2018.png

Il ridimensionamento registrato nelle ultime sedute dal comparto soya è dovuto all'inasprirsi per ora verbale della guerra dei dazi anche se da più parti si dice che serva per riportare al tavolo delle trattative la Cina.

L'Indice dei noli è salito a 1756 punti, il petrolio wti è a 69 dollari al barile e il cambio gira a 1,15783. Un tasso di cambio che penalizza e annulla i cali della soya.

Il mercato telematico, nella mattinata di venerdi, registrava cali per il comparto soya e aumenti per i cereali.

La situazione interna si complica ancora di più. Il mais al porto vale 190€ mentre all'interno è ricomparsa l'offerta del nazionale a 185€ partenza, il grano tiene. quello ad uso zootecnico vale 190-195€ partenza in base alle qualità e luoghi di carico, l'orzo rimane caro, e i cruscami in aumento.

Per il mercato delle bioenergie si segnala un certo affanno nel fissare i prezzi dei trinciati e dei pastoni a fronte del sussulto del mais. Disponibilità di qualche camion di mais uso bioenergetico.

Agosto ha già iniziato a mostrare tutte le problematiche connesse al mese estivo per eccellenza: scarsità di trasportatori, aziende e depositi che chiudono i battenti e merce dall'estero di difficile reperimento.

Indicatori internazionali 3 agosto 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1756 punti, il petrolio è a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15783

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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In Emilia Romagna la Commissione Agricoltura della Camera ha visitato le opere irrigue e Acqua Campus, Centro di Ricerca Internazionale sull'uso efficiente dell'acqua. Filippo Gallinella (Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati): "Abbiamo visitato esperienze quotidiane, frutto del lavoro e della ricerca dei consorzi di bonfica. Preservare le opere idrauliche è determinante per salvaguardare il territorio".

Far conoscere l'irrigazione dell'Emilia Romagna, esempio del sistema italiano, eccellenza internazionale, da cui dipende l'84% del "made in Italy" agroalimentare: questo l'obbiettivo della visita della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati agli impianti del Consorzio C.E.R. .

All'invito di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) hanno risposto Filippo Gallinella, Presidente della Commissione, con i componenti Guglielmo Golinelli (Lega), Chiara Gagnarli (Movimento 5 Stelle), Francesco Critelli (Partito Democratico), Pasquale Maglione (Movimento 5 Stelle), Luciano Cillis (Movimento 5 Stelle).

Accolti dal Presidente, Francesco Vincenzi e dal Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano, nonché dal Presidente, Massimiliano Pederzoli e dal Direttore del Consorzio C.E.R., Paolo Mannini, gli ospiti hanno dapprima visitato "Palantone", il principale impianto di sollevamento del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.) dal fiume Po, a Salvatonica di Bondeno nel ferrarese, per poi trasferirsi al vicino impianto "Pilastresi", gestito dal Consorzio di bonifica Burana a Stellata di Bondeno; nel corso della mattinata sono stati illustrati il sistema di distribuzione irrigua, la sua importanza socio-economica e la necessità di forti investimenti per adeguarla, a livello nazionale, alle novità dettate dai cambiamenti climatici.

Nel pomeriggio, la missione parlamentare ha raggiunto Mezzolara di Budrio, nel bolognese, per un sopralluogo ad "Acqua Campus", il primo centro sperimentale italiano per le tecniche irrigue; qui, sono stati presentati lo stato delle ricerche agronomiche per il risparmio idrico e le migliori tecnologie per l'uso efficiente dell'acqua in agricoltura, tra cui "Irriframe", servizio "esperto" nato dall'esperienza italiana, che offre il miglior consiglio irriguo direttamente sul computer o sul device dell'agricoltore.

"Essendomene interessato nella passata legislatura, è mio impegno far conoscere ai Commissari il modello irriguo italiano ad iniziare da quello gestito dal Consorzio C.E.R., che interessa oltre 200.000 ettari agricoli ad alto valore aggiunto – commenta Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati – Così, quando dovremo decidere in materia, avremo maggiore contezza della realtà, perché il territorio si mantiene anche preservandone le opere idrauliche."

"La questione irrigazione – aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – è determinante per il futuro dell'economia rurale italiana: senza acqua, infatti, non può esserci agricoltura di qualità, ma neanche un paesaggio, né un ambiente belli come quelli, che hanno reso l'Italia famosa nel mondo. Grazie, quindi, al Presidente della Commissione, Gallinella, per l'iniziativa, che ha voluto assumere, accettando il nostro invito per far conoscere da vicino, ad una delegazione di maggioranza ed opposizione, il mondo dei Consorzi di bonifica e le criticità, ma anche le grandi opportunità, che mettono a disposizione del Paese e del suo territorio."
"Credo che la giornata di oggi sia un momento molto importante per tutta la Bonifica italiana – dichiara Massimiliano Pederzoli, Presidente del Consorzio C.E.R. e di ANBI Emilia Romagna - La visita della Commissione Agricoltura della Camera ci rende orgogliosi e consente di mostrare, ai rappresentanti del nuovo assetto istituzionale, l'importanza del nostro lavoro a servizio dell'agricoltura italiana e della sicurezza del territorio del nostro Paese."

"Quella per l'irrigazione – conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano – è una battaglia, che stiamo conducendo ad ogni livello: contro le lungaggini della burocrazia italiana, ma anche, attraverso l'associazione Irrigants d'Europe, contro l'approccio comunitario, che fatica a riconoscere la valenza ambientale, oltre che produttiva e quindi economica, dell'irrigazione nei Paesi meridionali del Vecchio Continente. Senza contare la fondamentale funzione di salvaguardia idrogeologica dei centri urbani, svolta dalla rete di Bonifica soprattutto in un Paese morfologicamente fragile quale l'Italia, come testimoniato dall'odierna presenza anche del Sindaco di Bondeno."

La visita della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati al sistema irriguo, gestito dal Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.), è stata prologo all'audizione di ANBI a Monte Citorio, a Roma.

 

Martedì, 31 Luglio 2018 07:51

Cereali e dintorni. Il Grano regna sovrano

ll grano regna sovrano..........e governa il mercato. Il rapporto mensile di IGC indica una diffusa diminuzione di produzione di grano nella UE, in Russia e Ucraina. Crescono gli USA.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 luglio 2018 -
Il grano regna sovrano..........e governa il mercato. Il rapporto mensile dell'IGC (International Grain Council) che per la campagna 2018/19 ha confermato, almeno per il grano, la diminuzione delle produzioni mondiali: 721milioni di tonnellate contro i 737 di giugno. Nella campagna precedente erano 758, quindi con produzioni simili a quelle del 2012/13. Gli stock di fine campagna sono stati stimati a 247 milioni di tonnellate contro 256.

Le produzioni inferiori sono quelle della EU (da 147,3 a 139,9), della Russia (da 70,9 a 66) dell'Ucraina (da 26,2 a 25,5). In aumento invece quelle degli USA da 48,2 a 51,1.

Stabile invece la produzione mondiale del corn che è stimata analoga a quella dello scorso anno: 1.052 milioni di tonnellate nella campagna precedente 1,044.
Le stime mondiali circa la produzione di seme di soya sono in linea coon le precedenti, 359 milioni di tonnellate contro 358, mentre nella campagna precedente la produzione si era fermata a 338 milioni. Gli stock di fine campagna a 44 milioni di tonnellate contro 41.

A fronte di questi numeri il mercato del grano è diventato dominante anche se, nelle sedute post forte aumento (26/07), ci sono state delle prese di profitto da parte dei fondi. Il mercato comunque tiene e gli aumenti si sono diffusi su mais e soya.
La situazione interna quindi cambia: il mais non è più in fase calante ma potrebbe anche tendere in fascia positiva, il grano tiene così come l'orzo, i cruscami sono in aumento e purei proteici.

Per il mercato delle bioenergie si segnala un certo affanno nel fissare i prezzi dei trinciati e dei pastoni a fronte di un sussulto del mais.
Attenzione alle problematiche del mese di agosto con tutte le problematiche connesse al mese estivo per eccellenza: scarsità di trasportatori, aziende e depositi che chiudono i battenti e merce dall'estero di difficile reperimento.

Indicatori internazionali 30 luglio 2018


l'Indice dei noli è sceso leggermente sino a 1679 punti, il petrolio è ridisceso a 69,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16660

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: -A chi giova paragonare il Parmigiano ai danni da fumo? - Prezzi in discesa per il Burro e la Panna. - R.I.P. - Se ne è andato, in silenzio, un uomo capace e intelligente. - Crisi Ferrarini. Accolta la richiesta di concordato - Ismea, agroalimentare più forte dopo la crisi - Cereali e dintorni. USA verso il sostegno agli agricoltori? -

SOMMARIO Anno 17 - n° 30 29 luglio 2018
1.1 editoriale
A chi giova paragonare il Parmigiano ai danni da fumo?
2.1 lattiero caseario Prezzi in discesa per il Burro e la Panna.
3.1 agricoltura e istituzioni L'Onorevole Antonella Incerti alla CIA Reggiana
3.2 Lutti eccellenti R.I.P. - Se ne è andato, in silenzio, un uomo capace e intelligente.
4.1 parmigiano reggiano Casina, edizione 52, non sarà una semplice fiera...
5.1 eventi cooperativi Confcooperative Parma incontra la Repubblica Dominicana
5.2 formazione È nato CoopUp Parma, il nuovo strumento per l'innovazione cooperativa
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Frumenti: Probabile produzione inferiore al 2017
7.1 agroalimentare e crisi Ismea, agroalimentare più forte dopo la crisi
7.2 imprese emilia romagna Si riduce la flessione delle imprese
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA verso il sostegno agli agricoltori?
9.1 imprese emilia romagna (continua da pagina 7)
10.1 Crisi Ferrarini Crisi Ferrarini. Accolta la richiesta di concordato
11.1 ambiente DMV e Deflusso Ecologico, finalmente se ne parla
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 29 Luglio 2018 09:18

L'Onorevole Antonella Incerti alla CIA Reggiana

CIA Reggio Emilia ha incontrato l'On. Antonella Incerti, unica rappresentante reggiana in Commissione Agricoltura

L'On. Antonella Incerti (PD) ha incontrato presso la sede reggiana di CIA – Agricoltori Italiani i dirigenti dell'associazione, con alla testa il presidente regionale Cristiano Fini ed il collega provinciale Antenore Cervi. Si è trattato di un contatto che da entrambe le parti viene auspicato come prodromico ad altri più approfonditi confronti, sullo stato e sulle esigenze dell'agricoltura – non solo provinciale – stante il fatto che l'On. Incerti è l'unica tra gli eletti reggiani a far parte della Commissione Agricoltura nei due rami del Parlamento, nel suo caso a Montecitorio.

Un contatto da entrambe le parti ritenuto necessario, per consentire all'On. Incerti di acquisire elementi utili per rappresentare le problematiche e le istanze del territorio, una delle aree agricole di rilievo nazionale, collegata tra l'altro ad un settore agroalimentare di alto livello e ad un comparto industriale e di servizi collaterali che insieme fanno del primario reggiano un comparto d'avanguardia, grazie ad una tradizione di qualità di indubbio valore.

Al centro dell'attenzione temi di attualità come il trattato Ceta - "tema tecnico diventato terreno di scontro politico ed ideologico" secondo Cervi - la gestione della Politica agricola comune (Pac), di cui si sta discutendo la prossima riforma; temi molto sentiti tra gli agricoltori come l'invaso in val d'Enza (l'On. Incerti ha presentato un'interrogazione sul Piano invasi già previsto dal precedente governo), fino alla pressione degli animali selvatici sull'attività agricola, alle complicazione burocratiche del sistema assicurativo.

E' stato fatto anche un rapido giro d'orizzonte sull'andamento del settore a livello provinciale: problemi manifesta il settore cerealicolo per gli effetti del maltempo ripetuto negli ultimi mesi, cosa che ha danneggiato anche la viticoltura collinare, mentre le cantine stanno però per liquidare cifre record ricavate dalla vendemmia dello scorso anno. Regge il settore suinicolo, mentre l'allevamento legato al Parmigiano Reggiano non può che augurarsi che continui la congiuntura favorevole.

N.B.: Nella foto da sx On. Incerti, Cervi, Fini.

Domenica, 29 Luglio 2018 08:54

Ismea, agroalimentare più forte dopo la crisi

Presentato Roma il rapporto sulla Competitività dell'agroalimentare italiano di ISMEA. Il Made in Italy agroalimentare è una grande risorsa per il Paese: 61 miliardi di euro di valore aggiunto, 1.4 milioni di occupati, oltre 1 milione di imprese e 41 miliardi di euro di esportazioni. Sono i numeri che emergono dal Rapporto sulla competitività dell'agroalimentare italiano presentato oggi a Palazzo Wedekind da ISMEA alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio.

"L'agroalimentare esce dal decennio di crisi con un ruolo più forte nell'economia italiana, dimostrando una grande tenuta economica e sociale nel corso della crisi e una buona capacità di agganciare la ripresa - ha sottolineato il Direttore Generale di ISMEA Raffaele Borriello. I segnali positivi sono stati numerosi: crescita della produttività del lavoro, ripresa degli investimenti, capacità di declinare la multifunzionalità e la qualità, con primati sul fronte dell'agricoltura biologica e delle indicazioni geografiche Dop e Igp; ottimo andamento delle esportazioni, specie di quelle tipiche del Made in Italy, quali vino e prodotti trasformati ad alto valore aggiunto".

Dalle analisi del Rapporto emergono ancora i problemi legati agli squilibri strutturali della filiera agroalimentare italiana, dove la componente produttiva risulta fortemente penalizzata, con margini bassi in favore della logistica e della grande distribuzione.

Se l'agroalimentare italiano si è rafforzato nell'economia nazionale, a livello europeo mostra ancora segnali di debolezza. Il confronto con Paesi quali Francia, Germania e Spagna rileva un gap sfavorevole ancora elevato in termini di strutture aziendali, di efficienza, di tecnologia e produttività.

"Il rapporto di Ismea - afferma il Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio - non è solo la fotografia dello stato di salute del settore nel nostro Paese, ma uno strumento concreto di analisi per guardare oltre, avere una visione d'insieme e pianificare il rafforzamento e il rilancio del comparto. I numeri parlano chiaro: abbiamo un potenziale enorme in termini di valore della produzione, denominazioni registrate, crescita del bio. Ma dietro le cifre c'è di più. C'è tutto il 'peso' della qualità. Ci sono la passione, la storia, la tradizione che rendono unico il Made in Italy agroalimentare nel mondo. C'è il sistema Italia. La nostra agricoltura è la più multifunzionale d'Europa. Allora rendiamo più competitive le imprese agrituristiche, potenziamo l'export, garantiamo una filiera sicura ed equilibrata per offrire anche nuovi posti di lavoro ai più giovani, tuteliamo il reddito delle nostre imprese. I dati di Ismea ci dicono questo. Che c'è tanto da fare e che dobbiamo lavorare insieme."

L'evento ha visto gli interventi introduttivi del Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati On. Filippo Gallinella e di Enrico Corali, Presidente dell'ISMEA, mentre al termine dell'illustrazione del risultati del rapporto, da parte del Direttore Borriello, ha avuto luogo il dibattito a cui hanno preso parte i presidenti di Coldiretti, Roberto Moncalvo, della Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino e di Federalimentare, Luigi Scordamaglia.

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(Ismea 24 luglio 2018)

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