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Due misure cautelari nei confronti di due cittadini gambiani domiciliati presso le ex Reggiane.


Reggio Emilia 4 dicembre 2019 - La Squadra Mobile ha dato esecuzione a due misure cautelari emesse dal GIP di Reggio Emilia a carico di due cittadini gambiani domiciliati presso l’area Ex Reggiane.


Il primo, ventinovenne, è stato individuato quale presunto autore di un gravissimo episodio di lesioni occorso presso l’area delle Ex Reggiane il 3 ottobre scorso.


Grazie all’approfondita conoscenza dei luoghi, le indagini si concentravano sul giovane che, al termine di un litigio per futili motivi attinenti la scomparsa di un cellulare, aveva colpito al petto con un coltello un connazionale cagionandogli “lesioni multiple da arma da taglio all’emitorace destro, alla coscia sinistra ed agli avambracci destri e sinistri, pneumotorace destro”.


Le indagini in ordine al grave fatto di sangue, evidenziavano inoltre a carico del soggetto un episodio di rapina consumata nell’area di Piazzale Europa il 29 settembre.


Quel giorno un cittadino della Guinea Bissau, dietro la minaccia di bottiglie rotte, era infatti stato rapinato di cellulare e 40 euro.


Gli autori di quella rapina venivano individuati nel citato ventinovenne e in un connazionale ventisettenne.

 

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Giovedì, 24 Ottobre 2019 11:28

Continui eventi critici al carcere di Reggio Emilia

Nel pomeriggio del 22/10/2019, presso gli II.PP. di Reggio Emilia, si sarebbe verificata una rissa tra più detenuti, uno dei quali risulterebbe essere il solito recluso con problemi psichiatrici che ha aggredito una serie impressionante di Poliziotti Penitenziari, anche di recente, che fortunatamente, dopo le nostre svariate segnalazioni e richieste, è stato, in data odierna (23/10/2019), trasferito ad altro carcere. 

Tornando alla rissa, ci è stato riferito che l’agente di sezione, una volta accortosi di quanto stava accadendo, avrebbe immediatamente azionato l'allarme, anche in considerazione del fatto che la rissa sarebbe continuata all’interno dell’infermeria di sezione ed avrebbe coinvolto anche il medico di reparto e la terapista della riabilitazione psichiatrica, aggrediti dai detenuti, nonché alla devastazione del locale infermeria, degli arredi, dei farmaci, degli estintori e di quant’altro ivi presente.
L’intervento di ulteriore personale di Polizia Penitenziaria avrebbe, quindi, evitato che l’episodio potesse avere conseguenze ancora più gravi per l’ordine e la sicurezza dell’Istituto, oltre che per l’incolumità dei detenuti coinvolti e degli operatori del comparto sanitario.


L’agente di reparto (10 giorni di prognosi per contusioni multiple) e la suddetta terapista sarebbero stati quindi costretti a recarsi al Pronto Soccorso del nosocomio cittadino, per le cure del caso.
La Dirigenza dell’Istituto ed il Provveditorato Regionale devono farsi carico delle problematiche sottese all’esponenziale aumento di tali eventi critici ed apportare, con urgenza, i dovuti correttivi al fine di ripristinare la serenità lavorativa, soprattutto all’interno delle sezioni detentive, affinché il personale in divisa sia messo in condizione di adempiere i propri compiti istituzionali in maniera sicura ed ineccepibile.


Sarebbe, inoltre, necessario fissare un incontro con i rappresentanti dei lavoratori al fine di riferire quali modifiche sarebbe utile apportare all’organizzazione del lavoro per evitare il ripetersi di tali episodi.
Riteniamo, infine, sia urgente disporre il trasferimento di tutti i detenuti responsabili dei fatti descritti, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti

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Modena 10 ottobre 2019 - Dalla Polizia di Stato: Individuato il responsabile dell'aggressione di via Fabriani e eseguito un arresto per il furto di un prezioso PC.

Aggressione in via Fabriani: la Polizia di Stato individua il responsabile. 
Personale del Posto di Polizia Centro, nella giornata di ieri, ha denunciato in stato di libertà per il reato di lesione personale aggravata un 17enne di nazionalità tunisina, corresponsabile dell’aggressione ai danni di un connazionale avvenuta a Modena presso la stazione delle autocorriere il 7 ottobre scorso.
Attraverso un’accurata quanto immediata attività di indagine supportata dall’analisi delle immagini della videosorveglianza cittadina, gli agenti sono riusciti a ricostruire quanto avvenuto e ad inquadrare i quattro aggressori, che avevano colpito con pugni, calci e un sellino di una bicicletta la loro vittima, la quale una volta a terra era stata attinta all’altezza del gluteo sinistro da un fendente, inferto proprio dal 17enne.
Gli agenti del Posto di Polizia Centro, grazie ad un attento monitoraggio della zona e alla particolare conoscenza del territorio, hanno immediatamente riconosciuto, associandolo ai fotogrammi delle riprese video, il giovane tunisino che si trovava nei pressi della fermata degli autobus.
Alla vista della Polizia, il giovane si è mostrato subito particolarmente agitato e nervoso; la perquisizione personale ha dato esito positivo in quanto sulla sua persona, nella parte interna della scarpa destra, è stato rinvenuto un coltello a serramanico di 15 cm.. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte del gabinetto di Polizia Scientifica per verificare se si tratta della stessa arma utilizzata nel corso dell’aggressione.
Il 17enne, regolare sul territorio italiano, è risultato gravato da numerosi precedenti di Polizia ed è stato deferito all’Autorità Giudiziaria anche in quanto privo di documenti di riconoscimento al seguito.
Al termine degli accertamenti il tunisino, è stato affidato ad un educatore di una comunità per minori con sede a Parma, struttura alla quale risulta assegnato.
La vittima ha riportato la frattura di un dito, un trauma contusivo al viso e una ferita al gluteo, refertate dal Pronto Soccorso con prognosi di 15 giorni.

Ruba un PC da oltre 2.700 euro: arrestato dalla Polizia di Stato
Un cittadino georgiano di 33 anni è stato tratto in arresto dalla Squadra Volante a seguito di un tentato furto di un personal computer ai danni del negozio MediaWord all’interno del Centro Commerciale “GrandEmilia”.
L’uomo era stato notato da una commessa del negozio aggirarsi con fare sospetto tra i banchi espositori e fermato dall’addetto alla sicurezza dopo aver oltrepassato la barriera delle casse pagando il corrispettivo di una lampadina.
Il 33enne di fatto aveva occultato sotto la giacca un notebook del valore commerciale di oltre 2.700 euro, dal quale aveva asportato il dispositivo antifurto. Gli agenti della Squadra Volante hanno rinvenuto sulla sua persona un tronchese da elettricista e materiale costruito in maniera artigianale utilizzato per l’apertura delle confezioni antitaccheggio.
A carico del georgiano sono emersi numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Dopo gli accertamenti di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.
Il malvivente è stato anche denunciato in stato di libertà per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli e per inosservanza delle norme sugli stranieri.

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Ieri mattina, durante un’operazione di servizio, presso gli Istituti Penali di Parma, un detenuto albanese è andato in escandescenza perché “almeno di domenica” voleva“essere lasciato in pace”.

Successivamente, ancora in evidente stato di agitazione, ha aggredito un Poliziotto Penitenziario con un violento schiaffo al volto.​

A renderlo noto è Antonio Fellone, Segretario Nazionale del Si.N.A.P.Pe che, con un comunicato stampa dai toni allarmati, racconta l’accaduto, sottolineando come gli eventi critici negli Istituti di Pena italiani stiano aumentando in maniera esponenziale.

​“Il Poliziotto aggredito, comprensibilmente scosso per l’accaduto, è stato successivamente accompagnatopresso il P.S. del nosocomio cittadino, ove è stato giudicato guaribile in 3 giorni, s.c.” – commenta Fellone.

​“Siamo in attesa di conoscere l’esatta dinamica dei fatti –continua Fellone – nonché le reali ragioni che avrebbero portato il detenuto ad aggredire il collega, ma la cosa che va da subito evidenziata è come tali episodi stiano diventando sempre più frequenti anche negli Istituti regionali”.

​“Oltre a chiedere l’immediato trasferimento del detenuto coinvolto nell’evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, – chiosa Fellone – riteniamo sia necessario adottare i dovuti provvedimenti a salvaguardia del personale di Polizia Penitenziaria impiegato presso un istituto tanto complesso quanto peculiare, a cominciare da un immediato adeguamento dell’organico, carente in ogni ruolo”.

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Svolta nelle indagini della Polizia di Stato, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Marino, riguardo alla rapina avvenuta la notte tra venerdì e sabato scorso a Carpi, ai danni di due fidanzati italiani brutalmente aggrediti per strada e poi derubati di soldi e cellulare.

A evitare il peggio era stata la prontezza e preparazione tecnica e atletica della ragazza, ex campionessa italiana di arti marziali, che riuscì a tenere testa agli aggressori e difendere il fidanzato già a terra e incosciente.

Nel tardo pomeriggio di ieri è stato eseguito, dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Carpi, il fermo disposto dalla Procura della Repubblica di Modena nei confronti di due cittadini marocchini e di uno della Tunisia, ritenuti, a seguito delle indagini della Polizia, concorrenti nel reato di rapina e lesione aggravate unitamente all'altro cittadino marocchino arrestato in flagranza subito dopo i fatti.

 

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Martedì, 26 Marzo 2019 07:21

Due minorenni denunciati per aggressione

Aggressione per futili motivi: denunciati dalla Polizia di Stato due minorenni.

Personale del Commissariato di Carpi, a seguito di una attività d'indagine posta in essere nell'immediatezza dei fatti, ha proceduto a deferire all'Autorità Giudiziaria, due minorenni, responsabili di un'aggressione ad un altro minorenne nella giornata di sabato 16 marzo scorso in piazza Martiri.

In particolare, la Volante era intervenuta alle ore 21.15 su segnalazione pervenuta al numero di emergenza 112NUE relativa ad una aggressione nei confronti di un minore.

Sul posto, gli operatori hanno ascoltato la vittima la quale ha riferito che mentre si trovava in compagnia dei suoi amici era stata avvicinata da un ragazzo che dopo avergli rivolto un insulto senza motivo, lo aveva aggredito, colpendolo alla testa.
Mentre cercava di difendersi, era poi caduto a terra e nel frattempo era giunto un amico dell'aggressore che lo aveva colpito ancora per guadagnarsi la fuga.

La vittima ha successivamente sporto denuncia per l'aggressione subita.

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Nella serata di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino moldavo, di anni 34, responsabile del reato di maltrattamenti contro familiari.

Intorno alle ore 21.00 è giunta una segnalazione al numero di emergenza 112NUE da parte di una ragazza, che richiedeva l'intervento della Polizia perché era stata aggredita dal proprio fratellastro.
All'arrivo degli agenti, la donna che si trovava al piano terra perché era scappata dall'appartamento, dove era ancora presente il suo aggressore, era in uno stato di forte agitazione e lamentava un dolore al volto.

L'appartamento era a soqquadro, il piano del tavolo della cucina era stato spaccato da un pugno e vi erano alcune sedie capovolte a terra. Nonostante la presenza della Polizia, il 35enne ha iniziato ad inveire nei confronti della sorellastra minacciandola di morte per aver contattato le Forze dell'ordine.

L'uomo, con un precedente per resistenza a pubblico ufficiale, è stato accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi, al termine dei quali è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale di Modena, come disposto dal Magistrato di turno, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

La vittima, che ha dichiarato di aver già subito violenze psicologiche e aggressioni fisiche da parte del fratello, alcune suffragate da referti medici, ma di non aver mai sporto denuncia nei suoi confronti per timore di ritorsioni, è stata refertata dal Pronto Soccorso dell'Ospedale di Baggiovara con una prognosi di 7 giorni per un trauma facciale con ferita lacerocontusa.

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Autore di diverse e gravi aggressioni in zona stazione, identificato e denunciato dagli uomini della Polizia di Stato

Il personale della Polizia di Stato in servizio presso il Posto di Polizia Ferroviaria di Parma ha portato a termine un'attività di indagine che ha consentito l'identificazione di una persona di sesso maschile resasi responsabile di due separate violente aggressioni ai danni di 3 giovani connazionali.

L'attività in questione ha avuto inizio con un intervento operato alla fine del mese di agosto dagli agenti in servizio presso il Posto di Polizia Ferroviaria di Parma congiuntamente a personale dell'U.P.G.S.P. della Questura, per la segnalazione di una rissa fra giovani verosimilmente consumatasi nel piazzale degli autobus urbani in via Villa Sant'Angelo a Parma.

Nel corso dell'intervento era stato accertato che l'evento segnato non era una rissa ma una vera e propria aggressione con armi improprie, che un soggetto aveva perpetrato ai danni di due giovani che avevano riportato lesioni. Mentre per il primo dei due non si era reso necessario l'intervento di personale sanitario, il secondo aveva riportato una lesione tendinea ad un avambraccio che aveva necessariamente comportato il suo accompagnamento al locale Pronto Soccorso ove era stato in seguito ricoverato per essere sottoposto ad intervento chirurgico.

Nell'immediatezza dell'intervento gli agenti, aiutati nella ricostruzione dei fatti sia dalle vittime dell'aggressione che da alcuni testimoni, avevano rivenuto le armi improprie utilizzate per provocare le lesioni, tra le quali alcune pietre e cocci di bottiglia, che erano state immediatamente sequestrate.

Il giorno successivo, gli agenti della Polizia Ferroviaria, apprendevano che un altro giovane era stato aggredito nel medesimo piazzale di via Villa sant'Angelo in circostanze analoghe. A dire del malcapitato l'aggressore era lo stesso soggetto responsabile dei fatti del giorno precedente in quanto la vittima era presente anche a questi. L'aggredito era stato colpito con un pugno che gli aveva provocato, verosimilmente con un anello che l'energumeno portava al dito della mano utilizzata per sferrare il fendente, lesioni ad un'arcata sopraciliare giudicate guaribili in giorni 8.

Tutti i giovani aggrediti avevano in seguito formalizzato le rispettive denunce presso gli uffici della Polizia Ferroviaria e della Questura di Parma.
La visione delle immagini del circuito di video sorveglianza della stazione riuscivano a documentare solo in parte le aggressioni descritte, ma risultavano preziose al fine di riscontrare le circostanze descritte dagli aggrediti e ad acquisire alcuni fotogrammi dell'aggressore.

Tale soggetto, benché non abituale frequentatore degli ambienti interni ed attigui alla stazione, risultava conosciuto agli uomini della PolFer in quanto, nell'anno 2013 il giovane si era reso responsabile di un'aggressione verbale nei confronti di un capo treno che lo aveva sorpreso insieme ad altri privo di recapito di viaggio.
Gli ulteriori riscontri emersi dalle indagini permettevano di acquisire ulteriori immagini del soggetto sospettato che con atti formali veniva riconosciuto da tutte le vittime e da alcuni testimoni presenti alle aggressioni descritte.

Per tale motivo il giovane in questione, ventitreenne, originario del Senegal e residente in provincia veniva convocato presso gli uffici della Polizia ferroviaria ove si presentava curiosamente indossando gli stessi abiti che indossava alla data dell'aggressione attribuitagli. Tale persona veniva quindi deferita in stato di libertà per il delitto continuato di Minacce e lesioni aggravate dalla natura delle lesioni cagionate, dall'uso di armi improprie usate per provocarle e dal fatto di aver agito per futili motivi.

A tal proposito sono ulteriormente in corso indagini finalizzate a verificare se tali aggressioni siano da ricondurre a diverse ipotesi di reato.

 

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Giovedì, 10 Gennaio 2019 06:58

Rabbia al Parco, 58enne prende a pugni una signora

I Carabinieri della Stazione di Imola hanno individuato l'autore di un fatto accaduto qualche giorno fa all'interno di un parco pubblico situato in via Ottorino Respighi.

L'uomo, 58enne, domiciliato a Imola è stato denunciato per aver preso a pugni una 57enne imolese che gli aveva "rimproverato" i suoi due cani razza "Bull Terrier". In particolare, la donna, mentre stava passeggiando col suo cane al guinzaglio – come previsto dal regolamento comunale in merito alla conduzione dei cani nei luoghi pubblici – era stata improvvisamente raggiunta dai due "molossoidi" di colore bianco sprovvisti di guinzaglio che, dopo essersi fermati a breve distanza, avevano iniziato a ringhiare contro il suo "Shiba Inu", una razza canina di taglia media. Nel tentativo di allontanare i due "Bull Terrier" ed evitare ulteriori conseguenze, la donna era stata improvvisamente "attaccata", non dai due "temibili" cani, ma da loro padrone che trovandosi in zona e avendo assistito alla scena, non aveva gradito le sue rimostranze.

Così, dopo aver scansato i suoi due cani, il 58enne entrava in azione, mandando la donna al "tappeto" con un pugno al volto. Incredula da tanta cattiveria, la donna afferrava il cellulare e nel tentativo di chiedere aiuto al 112, si vedeva nuovamente attaccata, sempre dal padrone, che dopo averle strappato dalle mani il telefono glie lo scaraventava a terra. A quel punto, l'uomo si allontanava in compagnia dei suoi due cani che restavano liberi, senza guinzaglio, mentre la donna, dopo aver chiesto aiuto ai Carabinieri, si recava al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Imola per farsi medicare.

Il 58enne è stato individuato dai Carabinieri della Stazione di Imola e denunciato per lesioni personali, violenza privata e omessa custodia di animali.
All: Foto – Compagnia Carabinieri Imola.

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Cittadino pakistano sequestrato e picchiato per tutta la notte da connazionali: la Polizia di Stato arresta 3 dei 4 rapitori.

Alle ore 02.00 dello scorso 29 novembre, la Volante è intervenuta in via Lazio a seguito di una segnalazione per rissa. Giunti "in loco", gli agenti operanti hanno identificato 2 cittadini pakistani i quali riferivano di essere stati aggrediti e sequestrati da alcuni connazionali ed indicavano nel terzo soggetto presente sul posto, poi identificato in ASLAM Muhammad Shaban, uno dei responsabili; spiegavano, inoltre, che un loro amico, anch'egli vittima dell'aggressione, era ancora nelle mani degli aggressori chiuso in un immobile in località Collecchio (PR).

Sul posto giungeva personale della Squadra Mobile e, attraverso le dichiarazioni rese dai tre cittadini pakistani, si comprendeva che gli aggressori erano complessivamente 4, tutti pakistani, e che il grave episodio delittuoso era stato causato da un'irrisolta questione d'affari che vedeva contrapposti la terza vittima A.S. ed un tale IFTIKHAR. Ed invero, poche ore prima, quest'ultimo, accompagnato da ASLAM ed altri due connazionali aveva chiesto ad A.S. di incontrarsi in via Lazio proprio per discutere d'affari, ma appena l'uomo, insieme ai due amici, era giunto sul posto, erano stati aggrediti da IFTIKHAR (accompagnato da tre connazionali), caricati su di un furgone e portati via. Seguendo le indicazioni di ASLAM, che dichiarava di essere completamente estraneo ai fatti ed intervenuto solamente per sedare la lite che ne era nata ed incaricato di riaccompagnare a Parma le altre due vittime che "non interessavano" ad IFTIKHAR, il personale della Polizia di Stato si portava presso un negozio di KEBAB, dove, secondo l'uomo, si sarebbero dovuti trovare gli altri tre aggressori insieme alla terza vittima. Qui veniva rintracciato un dipendente dell'esercizio, che si accertava essere intestato alla terza vittima A.S., il quale confermava che, durante la serata, era giunto il suo titolare, visibilmente ferito al capo, accompagnato da altri soggetti a lui sconosciuti e che il gruppo si era fermato all'interno della cantina del locale, dove avevano discusso a lungo, per poi allontanarsi tutti insieme.

Immediatamente partivano le ricerche dei rapitori e della vittima, passando al setaccio, per tutta la notte, tutti i luoghi in Parma e Provincia, riconducibili a questi. Solo nella mattinata, personale della Squadra Mobile veniva allertato, da alcuni soggetti contattati durante la notte, che la vittima, ferita e sotto shock, si era presentato da loro. AS veniva immediatamente raggiunto dagli uomini della Squadra Mobile ai quali spiegava che, dopo esser stato trattenuto e picchiato, per circa un'ora nella cantina di Collecchio, era stato nuovamente caricato sul furgone e portato in giro per tutta la notte, per poi fermarsi in un appartamento in via San Leonardo, dove alloggiavano vari suoi connazionali. AS forniva le generalità dei suoi aggressori e spiegava che era giunto all'interno dell'appartamento accompagnato da uno solo di questi, mentre gli altri due si erano allontanati in precedenza. Raccolte queste informazioni, gli Agenti della Squadra Mobile accedevano all'interno dell'appartamento indicato dalla vittima e rintracciavano il secondo aggressore identificato in SAJJAD Tamoor classe '91. Le successive ricerche consentivano di rintracciare, altresì, il terzo rapitore identificato in IFTIKHAR Hussain classe '76 irregolare sul Territorio Nazionale, il quale si era rifugiato presso l'abitazione della ex moglie.

All'esito dell'attività SAJJAD ed IFTIKHAR sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per il reato di sequestro di persona e lesioni personali aggravate, mentre ASLAM è stato indagato in stato di libertà per i medesimi reati.

Su richiesta del PM titolare dr. Andrea BIANCHI, nei confronti dei primi due è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, mentre il terzo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Sono tuttora in corso le ricerche del quarto ed ultimo rapitore K.A. che ha fatto perdere le proprie tracce già dalla prima mattina del 29 novembre.

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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