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La presidente Palma Costi ha incontrato la delegazione della Provincia vietnamita di Bing Dhoung che ha creato un distretto industriale di 300 ettari, 3 chilometri quadrati, pensato appositamente per le imprese emiliano-romagnole intenzionate ad aprire una sede nel Paese asiatico.

 

Parma, 17 aprile 2014 -

'Destinazione Vietnam' ha ora una prima meta ben precisa: grazie anche agli accordi sottoscritti lo scorso anno con la Regione Emilia-Romagna e Unioncamere regionale, la Provincia vietnamita di Bing Dhoung ha infatti creato un distretto industriale di 300 ettari, 3 chilometri quadrati, pensato appositamente per le imprese emiliano-romagnole intenzionate ad aprire una sede nel Paese asiatico. Ad annunciarlo è Le Thanh Cung, presidente del Comitato del popolo della Provincia di Binh Duong, durante l'incontro di ieri mattina in Assemblea legislativa regionale con la presidente Palma Costi, primo appuntamento di una visita di tre giorni che ricambia il viaggio del novembre 2013 della presidente Costi in Vietnam, dove firmò per la Regione intese economiche e di collaborazione. 

“Siamo qui in Emilia-Romagna non solo per l’amicizia che ci lega a questa Regione ma anche per sviluppare concretamente un piano d’azione per il programma lanciato lo scorso anno- spiega Thanh Cung-, la nostra Provincia da anni è impegnata non solo per garantirsi un proprio sviluppo industriale ma anche per aumentare l’attrattività nei confronti degli investitori stranieri, lo stiamo facendo con il massimo impegno garantendo agevolazioni per gli imprenditori stranieri, e vogliamo che l’Emilia-Romagna sia il primo dei nostri partner”.

D’altra parte, assicura Costi, “anche la Regione ha lavorato molto per accrescere l’interesse delle proprie imprese nei confronti del Vietnam, sia per quanto riguarda gli scambi commerciali che per integrare le due economie, con risultati positivi tanto per il Vietnam quanto per la Provincia di Bing Dhoung. Quando pochi mesi fa mi sono recata in missione in Vietnam ho potuto conoscere un Paese ricco di opportunità, lavoreremo per stringere ancora di più i rapporti tra le nostre imprese”.

Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena e delegato di Unioncamere regionale, ricorda come “l’interscambio tra Emilia-Romagna e Vietnam, seppur ancora limitato nel valore assoluto, è in costante crescita; nel 2013 l’export emiliano-romagnolo in Vietnam è stato pari a 120 milioni di euro, il 27% in più rispetto all’anno precedente, e il 40% delle operazioni ha riguardato la meccanica”.

E proprio una azienda di meccanica è stata la prima tappa del tour nelle imprese della delegazione vietnamita: si tratta della Bonfiglioli Riduttori di Calderara di Reno, alle porte di Bologna, società fondata nel 1956 che occupa più di 3.300 persone in tutto il mondo e che dal 2008 è presente, prima in Emilia-Romagna, anche in Vietnam. “Abbiamo scelto proprio il Vietnam perché è un Paese dove la situazione politica è stabile e c’è molta apertura nei confronti degli investimenti stranieri- spiega Sonia Bonfiglioli, presidente del gruppo-, i costi della manodopera sono contenuti e stabili ma non mancano le risorse umane qualificate, e non è da sottovalutare nemmeno la posizione baricentrica in un mercato fondamentale come quello dell’Asia”. Il presidente del Comitato del Popolo di Binh Duong ha rassicurato a tal proposito Bonfiglioli, garantendo di “accompagnare il percorso di Bonfiglioli in Vietnam: farò personalmente da tramite con il Governo per soddisfare le richieste degli imprenditori italiani”.

Nella delegazione vietnamita, che rimarrà in Emilia-Romagna fino a sabato, figurano diversi tra imprenditori e politici: fra gli altri, Nguyen Van Hung, presidente del gruppo Becamex Idc, Mai Hung Dung, direttore del locale Dipartimento per gli investimenti, Nguyen Thanh Toan, del Dipartimento degli affari esteri, e Nguyen Phu Thinh, direttore del gruppo industriale Park Jv. Nel pomeriggio di ieri, gli ospiti hanno partecipato alla tavola rotonda “Vietnam: un mondo di opportunità”, promosso da Unioncamere nella sua sede regionale a Bologna Ad aprire i lavori è stata la stessa Palma Costi, che ha colto l’occasione per ricordare ancora una volta come “le relazioni che la Regione intende portare avanti con il Vietnam la vedono coinvolta a 360 gradi per la collaborazione in modo particolare nel campo istituzionale e delle relazioni internazionali, dell’imprenditoria, della cultura, della formazione, dell’Università, della ricerca. L’Emilia-Romagna è pronta a proseguire sulla strada del dialogo e dell’interscambio con il Vietnam in un ottica di medio-lungo periodo e quindi auspico che anche il governo del Vietnam possa identificarci come piattaforma in Europa per le sue imprese e per i suoi studenti, in modo particolare- ha chiuso la presidente dell’Assemblea legislativa- su alcune filiere produttive di grande interesse per entrambi i territori, ossia meccanica, alimentare e meccanica applicata all’alimentare”.

(Nella prima foto in allegato, Le Thanh Cung, Palma Costi e Alberto Zambianchi durante l'incontro in Assemblea legislativa regionale. Nella seconda, Le Thanh Cung, Costi e Zambianchi con la presidente del Gruppo Bonfiglioli Riduttori, Sonia Bonfiglioli, all'interno dello stabilimento Bonfiglioli Riduttori di Calderara di Reno, Bo)

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Un gruppo di lavoro presso il Mise sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida. Nel frattempo sospese in tutta l'Emilia-Romagna nuove attività di ricerca e coltivazione. L'assessore Gazzolo: "Mai perso tempo nè pensato di tenere il rapporto nel cassetto, sarebbe stato incoerente col nostro lavoro" -

 

Parma, 15 aprile 2014  –

È on line sul sito della Regione il Rapporto redatto dalla Commissione Ichese (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Sismicity in the Emilia Region), incaricata di valutare possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area colpita dal terremoto in Emilia-Romagna nel maggio 2012. La Commissione scientifica internazionale  è stata istituita l’11 dicembre 2012 con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri su richiesta del Commissario delegato per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Presidente Vasco Errani.
Le linee principali del Rapporto sono state illustrate in Assemblea legislativa dall’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo, che ha evidenziato come non ci sia stata «nessuna inerzia o volontà di nascondere la verità tanto che è stata proprio la Regione ad aver voluto lo studio. Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto: sarebbe stata sciocchezza incoerente rispetto all’azione che la Regione porta avanti da tempo».
Gli esperti hanno considerato un’area di interesse di circa 4000 km2, che include tutta la zona colpita dalla sequenza sismica iniziata il 20 maggio 2012. Nell’area sono presenti tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi: Mirandola (con incluso il campo di Cavone), Spilamberto e Recovato, nonché il campo geotermico di Casaglia (Ferrara) e il giacimento di stoccaggio di gas naturale di Minerbio situato al margine sud-est dell’area.
«La Commissione – ha spiegato l’assessore Gazzolo -, ha escluso relazioni con il sito di Rivara e ha  richiamato l’attenzione sulle attività del campo di Cavone sottolineando come sia necessario, per escludere o confermare l’ipotesi di un legame causale, approfondire gli studi  e sviluppare attività di monitoraggio altamente tecnologiche per l’acquisizione di ulteriori dati necessari alla costruzione di un modello dettagliato del sottosuolo che possano supportare l’evidenza statistica che è stata rilevata».
Per quello che riguarda Cavone, la società Gas Plus (che gestisce gli impianti), è stata convocata al Ministero dello sviluppo economico domani, per stabilire le modalità operative del programma di monitoraggio sul campo, che sarà avviato subito. Il programma prevederà che l'attività degli impianti sia finalizzata non alla produzione ma alla ricerca scientifica, alla acquisizione di nuovi dati e misure nei pozzi, ad aggiornare e ampliare il modello geodinamico del sottosuolo a mettere a punto nuovi sistemi di monitoraggio, secondo le raccomandazioni espresse dalla stessa Commissione Ichese.
Inoltre la Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione, come è stato fatto fino ad ora nel cratere.
La Commissione ha formulato raccomandazioni per una gestione ottimale delle attività di sfruttamento del sottosuolo, che comportano l’esigenza di definire nuove tecniche di monitoraggio e controllo, sviluppo di modellistica geofisica e geologica, nuove metodologie statistiche, piani di gestione del rischio con individuazione degli Enti e i sistemi di controllo, programmi di interazione e comunicazione con la popolazione e gli amministratori. Per queste ragioni, con la collaborazione del mondo della ricerca, nel mese di febbraio, è stato costituito presso il Ministero dello sviluppo economico - in stretta relazione con la Regione Emilia-Romagna - un Gruppo di lavoro (riunito proprio in queste ore in sessione plenaria per la quarta volta) composto da tecnici del Ministero, del Dipartimento della Protezione civile e da specialisti nel settore della geologia, della sismologia e della prevenzione del rischio, provenienti dal Dipartimento della Protezione Civile e da Istituti di Ricerca (Cnr, Ogs, Ingv, Università), che sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida.

 

(Fonte:ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 

Facendo seguito a quanto verificato nel corso di ripetute visite presso gli Istituti penitenziari di Parma, Desi Bruno – Garante regionale delle persone soggette a limitazioni della libertà personale – ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia e al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, segnalando una serie di criticità che necessitano di interventi immediati.

 

Parma, 14 aprile 2014 -

 

Scritta di concerto con il Garante dei Detenuti del Comune di Parma, Roberto Cavalieri, questa lettera richiama l’attenzione sul Centro Diagnostico e Terapeutico gestito dall’Ausl all’interno del complesso penitenziario: vi vengono assegnati i detenuti per il trattamento di patologie in fase acuta o cronica, e può ospitare al massimo 20 persone. La Garante segnala la “reiterata prassi” per cui viene inviato a Parma da tutti gli istituti di pena italiani “un numero eccessivo di detenuti affetti da gravi patologie, anche psichiche”; data la limitatezza dei posti disponibili, alcuni di questi malati finiscono collocati nelle ordinarie sezioni detentive, in ambienti inidonei.

L’eccessiva presenza di persone malate, aggiunge Desi Bruno, ha altresì comportato forti difficoltà nel sottoporre i detenuti a esami specialistici all’esterno, “e la crescente promiscuità determinata dalla convivenza di persone sane e persone malate, ha fatto registrare un netto peggioramento delle condizioni di vita complessive”. A questo proposito, la Garante afferma di aver ricevuto varie lettere collettive dai detenuti. Fra i vari fattori di rischio, nella lettera inviata dalla Garante si fa riferimento al numero di detenuti cardiopatici (circa 170 su 600 detenuti).

Quindi, la Garante si rivolge al Ministro della Giustizia e al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per sollecitare che i trasferimenti verso i Centri Diagnostici e Terapeutici vengano adottati “solo se esiste un’effettiva possibilità di presa in carico – nel breve periodo – del soggetto da pare del Centro stesso”, al contrario di quanto accade attualmente.

(rg)

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Di Chiara Marando  - Parma 13 Aprile 2014

Tre libri, tre scrittori e nove opere, il tutto gustando una cena appositamente preparata per l’occasione. Questo è “Mangia come scrivi” , formula ormai collaudata che sta riscuotendo un grande successo. Ad ospitare l’ultimo appuntamento, che si è svolto venerdì 11 Aprile,  è stato il Ristorante I 12 Monaci di Fontevivo, suggestivo locale ricavato all’interno di un’abbazia del 1142 e perfetta location per una serata dedicata al romanzo storico. Un viaggio nel tempo, tra mercanti di reliquie, Papi ed imperatori, del quale sono stati protagonisti gli autori ed il pubblico presente.

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Giulio Leoni, maestro del thriller storico, è arrivato da Roma con la sua ultima fatica, “Il testamento del Papa” (Nord), ambientata nella capitale tra il 999 ed il 1928. Il ferrarese Marcello Simoni  ha orgogliosamente chiuso la sua trilogia del mercante di reliquie Ignazio da Toledo descrivendo le vicende che si susseguono nella Napoli del 1229 ne “Il labirinto ai confini del mondo” (Newton Compton). Infine, Maurizio Marcialis, romano trapiantato a Reggio Emilia, ha scelto la particolarità della serata per presentare  il suo nuovo romanzo “Il Falco Nero – Federico II, il destino di un imperatore” (Rizzoli), una storia che parte dalla Palermo del 1208 per raccontare le gesta e l’amore impossibile di “colui che stupì il mondo”.

Una scenografia d’eccezione ha arricchito l’appuntamento, nove opere selezionate dalla collezione “Castelli” dell’artista Bruno Barani.

castello di bardi opera di bruno barani

 Per conciliare la lettura, prima di ogni “assaggio” culturale, il pubblico ha potuto gustare una succulenta cena ad opera dello chef Andrea Nizzi, quattro portate abbinate a grandi vini della Valle d’Aosta prodotti dall’Azienda Les Crêtes di Aymavilles e selezionati da Il Bere Alto di Claudio Ricci.

Qualche esempio? Sformatino di Verdure con Mazzetto di Asparagi, perfetti con il “Petite Arvine” Valle d’Aosta DOP, oppure i Tagliolini Rossi ai Carciofi ed ancora il Capretto alle Erbe con patate al forno esaltato dal “Fumin” DOC, per finire con il Gelato al Lambrusco in Cialda e crema al Mascarpone servito con “Les Abeilles” Moscato Passito Valle d’Aosta DOP.

Il prossimo appuntamento con la rassegna “Mangia come scrivi” è previsto per il 16 Maggio sempre a Fontevivo con la serata “Parma Gialla e Nera”.

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Sabato, 12 Aprile 2014 11:13

Il Lambrusco secondo Stralvè

 

Di Chiara Marando – Parma 12 Aprile 2014

Lavorare non deve per forza essere noioso, a volte le passioni possono diventare un vero e proprio mestiere che ci rende soddisfatti e ci porta ad investire tanta energia positiva in quello che facciamo. Non sempre è possibile, anche questo è vero, ma quando accade il risultato fa la differenza.

Per i ragazzi del Bar Stralvè  Food and Coffee, a pochi passi dal centro storico di Parma, la passione è come l’aria, ogni giorno rappresenta una continua novità, un mettersi alla prova per inventare, sperimentare e coinvolgere la clientela. E non è un caso che la schiera di affezionati avventori sia ormai numerosa, una piccola famiglia allargata…molto allargata. Loro sono Giacomo, Massimo e Matteo, una triade dalla vitalità contagiosa, perfetti intrattenitori meticolosamente attenti ad ogni minimo dettaglio. Il filo conduttore di ogni proposta è quello di ricordare i sapori del passato, quelli legati al territorio, e fonderli con i nuovi, nella consapevolezza che solo conoscendo le origini si può andare avanti e creare qualcosa di originale, anche in cucina. Insomma, non un semplice bar, ma una piccola torrefazione artigianale dove poter assaporare un caffè da veri intenditori, fermarsi per mangiare qualcosa, gustare gli ottimi salumi della zona  e sorseggiare profumati vini e sfiziosi aperitivi. Il tutto con il sorriso.

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Su queste basi, e grazie ad una notevole intraprendenza, è nato un cocktail firmato Stralvè che, per la sua forza innovativa e piacevolezza, ha vinto al Salone di Torino 2010 il Premio Speciale della Critica come Miglior Aperitivo d’Italia della FIEPET (Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici): il Lambarone o per meglio dire la Spuma di Lambrusco, un mix tra dolce ed amaro fresco ed estremamente gradevole al palato.

Per coloro che amano cimentarsi in esperimenti da veri barman a casa, Giacomo ci ha svelato la sua ricetta e mostrato come prepararlo.

Ingredienti per la Spuma di Lambrusco:

350cl di Lambrusco

200 ml di panna vegetale oppure soia

Ingredienti per il cocktail:

¼ di Campari

¼ di Martini Rosso

¼ di succo d’arancia

¼ di Spuma di Lambrusco

Per chi desidera un drink più alcolico le proporzioni sono 1/3 per tutti gli ingredienti e solo una spruzzata di succo di arancia alla fine.

Preparazione:

Si inizia con la Spuma versando all’interno di un sifone d’acciaio il lambrusco e la panna vegetale. Si chiude, si agita energicamente per amalgamare gli ingredienti e si manda a pressione. Il tutto deve essere a freddo.

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In uno shaker si uniscono poi il Campari, il Martini, il succo d’arancia ed il ghiaccio. Anche in questo caso servirà energia per shakerare  e creare un composto omogeneo.

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Eliminate il ghiaccio e distribuite il liquido nei bicchieri. Infine completate con la spuma ed una scorza di arancia per guarnire.

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Stralvè Food and Coffee

Via Emilia Est, 35, 43100 Parma

Tel. 0521 469037

www.stralve.com

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Alloggi in affitto temporaneo per le persone le cui abitazioni sono state dichiarate inagibili a seguito del sisma del maggio 2012. Ordinanza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani -

 

Bologna, 10 aprile 2014 -

Proseguono le azioni previste dal Programma casa (ordinanza 23/12) per mettere a disposizione alloggi in affitto temporaneo alle persone le cui abitazioni sono state dichiarate inagibili a seguito delle scosse sismiche del 20 e 29 maggio 2012.  Lo definisce l’ordinanza n.26 del 10 aprile varata oggi dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione, Vasco Errani sugli “Alloggi in affitto a favore dei nuclei familiari colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012”.
L’ordinanza è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
La nuova ordinanza garantisce a chi ha un percorso di rientro nell’abitazione lesionata la possibilità della stipula di un ulteriore contratto temporaneo di affitto fino al ripristino e comunque fino alla durata massima di 24 mesi. Questo in continuità con la precedente ordinanza 25 del 2012 che prevedeva – per chi ha avuto la casa danneggiata – di  presentare al Comune richiesta per ottenere un alloggio in affitto per la durata massima di 18 mesi con le spese di affitto a carico del Commissario dimostrando di non avere altra soluzione abitativa e rinunciando alle altre opportunità (alberghi, moduli abitativi, eccetera.) rese disponibili per le persone che hanno le abitazioni lesionate.
Possono beneficiare dell’intervento anche coloro che vi optano abbandonando altre forme di assistenza come il Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) o l’alloggio in Moduli abitativi prefabbricati (Map).
Inoltre, si punta - per un ulteriore periodo - ad “accompagnare” i nuclei familiari che non hanno un percorso di rientro in abitazione principale, attraverso la prosecuzione della locazione temporanea  per altri 6 mesi, affinché possano avere il tempo di riorganizzare la propria sistemazione.
Come per il provvedimento precedente (ordinanza 25 del 2012), rimangono a carico del Commissario le spese di affitto e un contributo per trasloco e arredi, mentre l’assegnatario farà fronte ai costi di assicurazione, alle spese condominiali e alle utenze. Novità introdotta dalla nuova ordinanza è l’assistenza ai nuclei con manifeste e documentate difficoltà economiche, intervenendo, in misura mirata e in via strettamente eccezionale, nel pagamento degli oneri condominiali.

 

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 Parma, 12 Aprile 2014 - 

“Ho sognato una strada – I diritti di tutti” (edizioni Piemme), questo è il titolo del primo libro di Cécile Kyenge, ex ministro dell’integrazione, e presentato all’interno della Libreria Fiaccadori di Parma lunedì 7 Aprile.  Un testamento culturale che l’autrice desidera lasciare ai giovani così che possano credere in progetti futuri, una serie di spunti e linee guida da cui farsi ispirare. La volontà è quella di dare una speranza ad una giovane società in crisi.

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Cécile racconta di sé stessa, della partenza per raggiungere l’Italia in compagnia della sua “valigia azzurra” piena soltanto di pochi abiti ma tanti sogni da realizzare. Una vita che sottolinea il suo coraggio e la sua capacità di osare per ciò in cui si crede, e la costante consapevolezza che i giovani devono poter conservare e proteggere il diritto di sognare.

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Un’ora in cui un pubblico attento si è accalcato all’interno della libreria per ascoltare l’ex ministro partecipando attivamente al dialogo, in uno scambio piacevole e misurato.

 

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Pubblicato in Cultura Emilia

Nella Parrocchia di Bagazzano, una frazione tra Nonantola e Modena, dove da anni il Parroco, don Emanuele Mucci, accoglie persone con problemi di emarginazione sociale si è recata la Garante regionale delle persone private delle libertà personale -

 

Modena, 9 aprile 2014 -

Desi Bruno, Garante regionale delle persone private delle libertà personale, si è recata lunedì 7 aprile nella Parrocchia di Bagazzano, una frazione tra Nonantola e Modena, dove da anni il Parroco, don Emanuele Mucci, accoglie persone con problemi di emarginazione sociale (tossicodipendenti, alcoldipendenti, ex detenuti).

La sua proposta si basa sulla condivisione di un’autentica “comunità di vita”, all’interno di un contesto di tipo religioso: “Non importa che si tratti di cattolici, musulmani o di persone che abbracciano altri credi, si chiede però una disponibilità a sperimentare, e a condividere, un proprio percorso religioso. Vivendo in una Parrocchia, non avrebbe senso mettere sotto silenzio questa specificità”.

Comunione di tempi e di spazi, comunicazione di valori semplici vissuti nella quotidianità dei rapporti, creazione di legami affettivi ed emotivamente stimolanti: per don Emanuele, queste sono le condizioni fondamentali di qualunque percorso di reinserimento sociale. “Ho la possibilità di portare avanti un progetto a cui tengo molto, perché credo nelle risorse che possono provenire dalle persone di buona volontà di cui questo territorio, non a caso fra i primi impegnati nella resistenza partigiana, è storicamente dotato. Ma ho bisogno della collaborazione di partner istituzionali”, prosegue il Parroco di Bagazzano, sostenuto dalla Diocesi e dalla Caritas di Modena-Nonantola.

Don Emanuele ha spazi disponibili per accogliere fino a cinque persone. In un primo momento, gli ospiti vengono alloggiati in quelli della canonica per prendere un contatto diretto con l’ambiente e concordare le regole della vita in comune. A ognuno è richiesto non solo il rispetto degli orari e degli impegni personali all’interno della casa, ma anche la disponibilità a sottoporsi periodicamente a controlli che accertino l’astensione dalle bevande alcoliche e dalle sostanze stupefacenti. Se l’inserimento ha esito positivo, si ha l’ingresso in appositi mini-appartamenti, collocati a breve distanza dalla Parrocchia: qui ogni persona dispone di un proprio spazio di autonomia (ogni struttura è dotata di camera, bagno e cucina), ma la contiguità con le altre persone permette loro di condividere momenti di socialità e di abituarsi alla vita in comune in un contesto di libertà.

Fondamentale, in questo percorso, è la ricerca di opportunità di lavoro e formazione professionale, a partire dal tessuto sociale del modenese. La permanenza nelle strutture della Parrocchia di Bagazzano, infatti, è solo temporanea e ha lo scopo di aiutare le persone accolte a riacquistare senso di responsabilità, autonomia di mezzi per la sopravvivenza, senso di appartenenza a una comunità di persone.

In questo contesto, l’impegno concreto dei Comuni risulta fondamentale per predisporre una cornice amministrativa e anagrafica che consenta agli utenti di poter usufruire dei servizi collegati al possesso della residenza; Modena, Castelfranco Emilia e Nonantola hanno già manifestato il proprio interesse all’iniziativa. Imprescindibile risulta il coinvolgimento dei soggetti pubblici per il finanziamento di progetti riabilitativi/lavorativi ad hoc, specialmente per quanto riguarda le necessarie attività di sostegno psicologico individuale.

“Gli appartamenti sono già ultimati e disponibili da tempo per accogliere persone provenienti dalle strutture detentive di Castelfranco Emilia e Modena. Auspico che il progetto di don Emanuele possa concretizzarsi al più presto: le risorse messe a disposizione sui territori- sottolinea Desi Bruno- devono essere valorizzate per aiutare le persone che escono da situazioni di reclusione a ritrovare il senso della loro esistenza, reintegrarsi e a non recidivare nel reato. Questo progetto va incontro ai bisogni delle fasce deboli della popolazione e soprattutto di chi vive in situazione di totale abbandono, come nel caso degli internati di Castelfranco. Di fronte alla scarsità delle risorse dedicate a questi temi, l’iniziativa portata avanti da don Emanuele rappresenta una straordinaria opportunità e auspico che diventi patrimonio comune e fatta propria dall’apposito Comitato per l’area dell’esecuzione penale adulti”, chiudela Garante regionale a conclusione della visita a Bagazzano.

(rg)

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Spot radio e video nel solco dei Mondiali di calcio per una mobilità responsabile e rispettosa dell'utenza debole. L'assessore Peri: oltre 7 mln di euro assegnati a Comuni e Province dell'Emilia-Romagna con il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale -

 

Bologna, 8 aprile 2014 -

Una tempo era un black spot, un “punto nero”, cioè critico, caratterizzato da un’elevata pericolosità e incidentalità. In seguito a un intervento  di riqualificazione è diventato un white spot, un’area più sicura per la mobilità di tutti gli utenti della strada. Bologna, quartiere San Donato, intersezione tra l’omonima via e le vie Beroaldo, Zacconi e Salvini: il Comune di Bologna, con risorse proprie e un cofinanziamento del 1° Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale (fondi ministeriali), assegnato tramite bando dalla Regione Emilia-Romagna, ha operato in modo da rendere l’intersezione un normale incrocio a quattro vie, gestito dall’impianto semaforico e con l’attraversamento pedonale protetto dalla fase semaforica dedicata. Risultato, un miglioramento della mobilità complessiva e un azzeramento degli incidenti, come emerge dal terzo periodo di monitoraggio svolto dopo la conclusione dei lavori.

“Quest’intervento si inserisce nell’impegno ormai decennale che la Regione porta avanti” ha sottolineato ieri l’assessore alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri, presentando - insieme all’assessore del Comune di Bologna Andrea Colombo - la nuova campagna di comunicazione regionale per la sicurezza stradale “Segnali di vita”. “In questi anni – ha aggiunto Peri – abbiamo ridotto in modo molto significativo il numero di incidenti, morti e feriti, finanziando sia interventi sulle infrastrutture, sia progetti di educazione e campagne di sensibilizzazione. Abbiamo assegnato recentemente oltre 7 milioni di euro del quarto e quinto programma del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale a Comuni e Province; vogliamo continuare lavorando in questo modo, su più piani, perché si possono fare tanti progetti dal punto di vista infrastrutturale ma occorre intervenire anche sul comportamento dei cittadini, invitando a comportamenti più corretti e consapevoli chi, in strada, ha più potere – come gli automobilisti – per proteggere e rispettare l’utenza debole: pedoni e ciclisti, bambini, ragazzi e anziani”.

“Una città più sicura e accessibile a tutti è possibile – ha ribadito l’assessore Colombo – . L’impegno delle istituzioni, nonostante il calo delle risorse e le difficoltà di bilancio, non si è interrotto. Serve un’alleanza con i cittadini per un impegno più responsabile nella mobilità”. Colombo ha annunciato che, con i nuovi contributi del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale, assegnati tramite bando dalla Regione al Comune di Bologna, verranno realizzati interventi sia per la sicurezza di altri punti critici della viabilità principale (via Emilia Ponente - Saffi, via Toscana, via San Donato, via Andreini, via Marco Emilio Lepido) sia su ambiti diffusi (zone 30 “Timavo”, “Pilastro”, “Battindarno”, “Turati”). Costo complessivo degli interventi 1,5 milioni di euro, finanziati per 1/3 con ricorso al mutuo da parte del Comune, per 1/3 con finanziamenti del ministero dell’Ambiente e per il restante 1/3 con i contributi del PNSS. “Si tratta di lavori – ha concluso Colombo – che dovrebbero partire entro quest’estate”.

 

La Regione e l’impegno per la sicurezza stradale
Riqualificazione di aree urbane, interventi di moderazione del traffico, creazione di rotatorie, percorsi sicuri e piste ciclopedonali. Superano complessivamente i 7 milioni di euro le risorse, ripartite tramite bando, e già assegnate dalla Regione a Comuni e Province dell’Emilia-Romagna per cofinanziare interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale. Si tratta di progetti (28 in tutto) che verranno realizzati con le risorse messe a disposizione attraverso il quarto e quinto programma del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale (PNSS). E’ da diversi anni che la Regione Emilia-Romagna è impegnata sul versante della sicurezza stradale, con interventi per ridurre il numero di vittime della strada e i costi sociali causati dagli incidenti. Si è lavorato parallelamente in due direzioni, sia con attività di educazione e di formazione svolte dall’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza, sia erogando finanziamenti per facilitare interventi sulle infrastrutture. Anche l’assegnazione dei finanziamenti statali del quarto e quinto programma del PNSS rientra in questa strategia.
Gli interventi, proposti da Comuni e Province dell’Emilia-Romagna, in forma singola o associata, riguardano due settori prioritari: la valorizzazione delle aree urbane, con l’aumento dei livelli di sostenibilità e sicurezza della mobilità (24 i progetti cofinanziati), e i programmi di controllo integrati e coordinati previsti dagli articoli 186 e 187 del Codice della Strada (4 progetti). Il finanziamento complessivo, ammontante a 7.438.132,70 euro, consentirà interventi per 17.377.396 euro. Tra i primi 24 progetti c’è anche quello del Comune di Bologna. 
Dopo “A ciascuno il suo” arriva “Segnali di vita”
Un cronista farà la “radiocronaca”, raccontando quello che vede in un incrocio cittadino come se fosse allo stadio, con la voce un po’ veloce, concitata, con l’effetto classico da “tutto il calcio minuto per minuto”. Non ci sarà musica, ma un sottofondo di città e folla da stadio. E’ lo spot radiofonico – che si muove nel solco del calcio e dei Mondiali ormai prossimi – della nuova campagna della Regione per la sicurezza stradale “Segnali di vita”, realizzata da Voligroup. Una campagna con cui la Regione Emilia-Romagna – impegnata da anni per rendere più sicure le infrastrutture, incentivare il trasporto pubblico, le modalità di spostamento più sostenibili ed educare a comportamenti più sicuri – intende affrontare in maniera più sistemica il tema della sicurezza degli utenti “deboli” della strada (e quindi ciclisti, pedoni, in particolar modo anziani). “Segnali di vita” sensibilizzerà tutti gli utenti della strada in merito all’osservanza delle regole, con particolare atten­zione alla segnaletica stradale in generale e a quella riguardante l’utenza debole in particolare. Metterà in evidenza, per quanto riguarda pedoni e ciclisti, le nuove regole del codice della strada evidenziando i comportamenti virtuosi da compiere. Insisterà sul tema degli spazi condivisi in strada e sulla moderazione del traffico per favorire, anche sul piano culturale, l’idea di necessaria convivenza. Interpreterà, sia radiofonicamente che in video, il tema della sicurezza stradale come “gioco di squa­dra” per intercettare l’attenzione mediatica che sarà riservata ai campionati mondiali di calcio. Per quanto riguarda il tema specifico dell’incidentalità che vede coinvolta l’utenza debole over 65 anni, ci sarà un ulteriore coinvolgimento della rete di associazioni già impegnate nel corso del 2013 con “A ciascuno il suo”.
Il sito aciascunoilsuo.info sarà dotato di una nuova area contenente una mappa dei black spot e dei white spot, realizzata a partite da open data (dove presenti) e da dati forniti dalle associazioni partner, dalle pubbliche ammi­nistrazioni - che verranno appositamente contattate - o dai singoli navigatori online. La mappa così creata sarà costantemente aggiornata e avrà una doppia funzione: da un lato evi­denziare graficamente i “punti critici” sottolinea l’esistenza del problema sicurezza stradale, facendo aumentare la consapevolezza nei cittadini; dall’altro l’aggiunta dei white spot, e cioè delle zone dove sono state realizzate infrastrutture di sicurezza (nuove piste ciclabili, attraversamenti pedonali, zone 30, e così via) farà conoscere ai cittadini gli investimenti fattidalle amministrazioni locali. Come per la precedente campagna, anche quest’anno ci saranno eventi dimostrativi nei “black spot”. In accordo con le amministrazioni comunali verranno scelti i luoghi più idonei per ogni città che verranno “occupati” simbolicamente con azioni di sensibilizzazione e distribuzione dei materiali informativi della campagna.

 

In allegato scaricabili: dati su riduzione incidentalità in ER; scheda tecnica Comune di Bologna su interventi infrastrutturali

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 Di Chiara Marando – Sabato 05 Aprile 2014

Stimolante, godereccio, capace di stuzzicare i sensi e la mente. Il legame tra eros e cibo si perde nella notte dei tempi, il suo potere afrodisiaco è noto e venerato sin dall'antichità quando determinati alimenti erano visti come potenti antidoti per favorire la fertilità e la libido. Crostacei, ostriche, spezie, cioccolata, vino, frutta come fragole e fichi, oppure verdura apparentemente insignificante come il sedano, pare possiedano una segreta forza lussuriosa. Una connessione, quella tra tavola e talamo, che ha continuato a prosperare nel corso dei secoli e che, anche oggi, mantiene un alone di intrigante mistero.

Ma qual è il confine tra realtà ed immaginazione?

Argomento certamente complesso ma affrontato con la giusta leggerezza e creatività tra le pagine del libroSessanta sfumature di gola” di Michele Cogni ( Damster Edizioniwww.damster.it). Non un semplice elenco di cibi dal potere più o meno eccitante, ma un racconto che parte dai greci per arrivare fino a noi, con spiegazioni, aneddoti, etimologie, il tutto condito da ricette che prendono spunto da questi “miracolosi” ingredienti. Già, perché il loro vero segreto è quello di saper stimolare tutti i sensi contemporaneamente: la Vista deve essere stupita, l'Udito va coccolato con un'atmosfera ovattata ed intima, il Gusto trova la sua soddisfazione nell'assaporare le pietanze, l'Olfatto viene conquistato dal profumo dei piatti, e per quanto riguarda il Tatto, non dimentichiamoci che usare le mani per mangiare risulta estremamente erotico.

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Ad ogni capitolo corrisponde un alimento con altrettante proposte culinarie. Ci sono i Crostacei, deliziosi ed invitanti soprattutto se utilizzati in preparazioni come Aragosta alla Catalana, Linguine di Granchio oppure Paccheri ai Gamberi Rossi. Lo Champagne, poi, è ideale per una serata romantica e come tocco in più in un Risotto con gli Scampi o per Budino allo Champagne in salsa di frutti di bosco. Il Sedano, pianta ricca di aromi, è perfetto per cucinare un Potage alla Pompadour ed accompagnare le Seppie per un secondo appetitoso. E cosa dire dell'immancabile Peperoncino? Spezia energizzante che regala sapore ai Totani Ripieni e ad una raffinata Tartarre di Pescatrice. Questi però sono solo alcuni esempi delle idee curiose che troverete all'interno del libro, tutte da sperimentare a casa per rendere una cena piacevolmente “hot”.

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Se la magia di questi cibi sia reale chimica oppure semplice immaginazione non è dato sapere con certezza, si può dire invece che a rendere speciale una serata contribuisca l'insieme di emozioni che stimolano i nostri sensi accendendo il desiderio. Lo scrittore Michele Cogni è stato capace di descrivere questo processo in maniera molto convincete, ed io posso dire che anche in questo caso vale il detto “tentar non nuoce”...anzi.

Per info:

www.damster.it

 

Pubblicato in Cultura Emilia
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