CNA Modena

CNA Modena

Via F. Malavolti, 27 - 41122 Modena (MO) - Tel 059.418111 - Fax 059.418199

Sito ufficiale: www.mo.cna.it

Modena prima in regione nei progetti di alternanza ma in sofferenza per dispersione scolastica -

Modena, 16 Maggio 2014 -

Grande successo di partecipazione per il 2° MEETING Scuola- Lavoro organizzato da CNA Modena ieri, giovedì 15 maggio a cui hanno preso parte direttori scolastici, professori, imprenditori e operatori di CNA impegnati nel confronto che ha avuto per argomento tutti gli strumenti della cosiddetta alternanza scuola-lavoro, cioè stage, tirocini, apprendistato e formazione professionale.
Tra i numerosi relatori l'Assessore provinciale Cristina Ceretti è intervenuta sull'attuale tema della Garanzia Giovani: un progetto dell'UE che mette a disposizione risorse per collocare i neet (giovani fra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano) attraverso diverse forme di occupazione come tirocini, apprendistato, autoimpiego o formazione. Lo scenario del mercato del lavoro con le opportunità di collocamento è stato illustrato invece da Sara Reggiani (Responsabile CNA dei rapporti con la scuola) che ha presentato le azioni positive realizzate da CNA e dai propri imprenditori presenti nei CTS (comitati tecnico scientifici) delle scuole, trattando i temi dell'orientamento per gli studenti, della formazione fatta dagli imprenditori e delle testimonianze dei fabbisogni occupazionali. Azioni importanti, se si pensa che una recente indagine svolta dal Censis ha evidenziato come sei ragazzi su dieci che abbiano conseguito il diploma in un istituto tecnico, siano poi stati assunti nella stessa impresa dove hanno svolto lo stage.
"Ritengo che la "contaminazione" scuola-impresa – ha affermato il Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale Silvia Menabue - sia una possibile risposta alla crisi occupazionale. Dai dati illustrati, le performance modenesi spiccano in quanto ad efficacia dei meccanismi di alternanza, visto che la nostra provincia è al primo posto in regione, sia per progetti approvati, sia per numero di scuole e studenti coinvolti. Le dolenti note emergono, però, sul piano della dispersione scolastica: secondo il dossier di "TUTTOSCUOLA", a fronte di una media di dispersione nazionale del 27,6%, la provincia Modena raggiunge il 30,6% (3 punti peggio della media nazionale). Questo evidenzia come, da un lato, il sistema scolastico soffra ancora di una certa autoreferenzialità e dall'altro come il sistema datoriale fatichi ad interagire con la scuola". La Responsabile delle Politiche del Lavoro di CNA Modena Claudia Zagni, ha lamentato la mancata entrata in vigore del decreto interministeriale sull'apprendistato a scuola per i ragazzi delle quarte e quinti classi degli istituti superiori, provvedimento che rappresenterebbe un'ottima opportunità per reintrodurre l'apprendistato per i minorenni (diminuiti del 41% fra il 2011 e il 2012) e integrare concretamente la qualifica di alunno con quella di apprendista durante il percorso scolastico. Tutti d'accordo, infine, sulla necessità di condividere un modello di alternanza che aiuti scuola e imprese a superare la burocrazia e che definisca per tempo le azioni di alternanza necessarie preparando alla formazione sulla sicurezza e alla distinzione tra adempimenti a carico della scuola e quelli a carico dell'impresa, come ha sottolineato Ivan Bignardi di ASQ, auspicando la costituzione di un gruppo di lavoro fra ASL, DTL, scuole e associazioni datoriali per individuare soluzioni in grado di andare in questa direzione.

Il confronto comunque non si fermerà qui, ma proseguirà nei comitati tecnico scientifici dei diversi istituti della nostra provincia.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

CNA ha messo a punto una sorta di decalogo europeo per le Pmi, che l'Associazione proporrà ai diversi candidati.

Modena, 16 Maggio 2014 -

Il 25 maggio non saranno di scena "soltanto" le elezioni amministrative, ma anche quelle per il rinnovo del Parlamento europeo, l'unica istituzione comunitaria eletta direttamente dai cittadini, peraltro solo la prima di una serie di importanti scadenze sulla strada dell'Unione: la presidenza italiana del semestre luglio/dicembre, la nomina della nuova Commissione a novembre, la scelta del prossimo Comitato economico e sociale nel primo semestre dell'anno prossimo.
Dunque, un appuntamento elettorale magari meno sentito delle elezioni comunali, ma altrettanto importante, se si considera il peso delle politiche comunitarie. Per questo CNA ha messo a punto una sorta di decalogo europeo per le Pmi, che l'Associazione proporrà ai diversi candidati. Il "pacchetto", in undici punti, sollecita misure efficaci per rafforzare la presenza delle Pmi in Europa, una spinta che – sottolinea la CNA - dovrebbe partire proprio dall'Italia, la cui ossatura economica è costituita nella stragrande maggioranza da Pmi. "Abbiamo bisogno di una politica economica europea orientata alla crescita – auspica la CNA – indispensabile per garantire la sostenibilità dei sistemi di welfare nazionali e per ridurre i divari esistenti tra i Paesi dell'Unione, contrastando l'acuirsi di pericolosi sentimenti nazionalistici".

Ecco le proposte di CNA: avviare un piano straordinario europeo per gli investimenti, attraverso l'istituzione di un fondo dedicato al completamento della rete di infrastrutture di comune interesse (gas, banda larga, logistica e porti);
porre in essere politiche di accompagnamento all'economia reale per favorire la competitività delle imprese europee e la ripresa dell'occupazione;
escludere gli investimenti pubblici e il cofinanziamento dei fondi strutturali dal deficit di bilancio ai fini del patto di stabilità;
aggiornare lo Small Business Act e renderlo vincolante per gli Stati membri, mettere le piccole imprese al centro dell'azione di politica economica e adottare misure correttive per raggiungere gli obiettivi ivi definiti;
assicurare un più facile accesso per le Pmi ai finanziamenti bancari, attraverso l'adozione di meccanismi di vigilanza sul sistema bancario che favoriscano gli impieghi a favore delle piccole e medie imprese;
rafforzare le politiche per il settore energetico delle infrastrutture e per l'efficienza energetica delle Pmi, integrandole in un piano europeo per lo sviluppo sostenibile che promuova la "green economy";
garantire il miglior accesso al mercato interno per le Pmi e i lavoratori autonomi, prevenire e contrastare forme di posizione dominante e di oligopolio pubblico e privato;
assicurare una migliore qualità della regolamentazione e la semplificazione burocratica, introducendo nuovi e più incisivi meccanismi di valutazione di impatto della nuova legislazione e di verifica degli effetti della legislazione vigente;
potenziare il ruolo dell'intergruppo Pmi presso il Parlamento Europeo, che assicuri una consultazione permanente con i rappresentanti delle organizzazioni rappresentative delle Pmi;
rafforzare la partecipazione delle Pmi ai processi di normazione e al sistema di standardizzazione di prodotti e servizi;
confermare il sostegno alla nuova regolamentazione in materia di marchio di origine ("Made in").

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA
 MO)

Un'analisi di CNA Nazionale su 112 comuni italiani. Piccoli imprenditori al lavoro sino al 19 agosto per pagare le tasse nazionali, regionali e comunali -

 

Modena, 15 Maggio 2014 -

Cinquantesima in Italia per pressione fiscale complessiva (Total Tax Rate:TTR), al 63esimo posto della classifica nazionale per reddito disponibile (cioè, dopo averci pagato le relative tasse). E' questo il piazzamento del comune di Modena tra i 112 comuni classificati dal Centro Studi di CNA nazionale in merito al peso delle imposte gravanti sulle imprese artigiane nel 2014.
La Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola Impresa ha calcolato il livello della tassazione effettiva gravante su un'azienda tipo, individuata da alcuni parametri (impresa manifatturiera individuale con laboratorio più negozio per complessivi 525 mq, cinque dipendenti, quattro operai e un impiegato, un fatturato di 430.000 euro e un reddito d'impresa di 50.000 euro), scoprendo che, mediamente, nel 2014, questa azienda pagherà in tasse il 63,1% (nel 2011 eravamo al 59,1%), valore a cui si giunge sommando le tasse nazionali, regionali e comunali.
Ma, dato che la statistica risponde alla famosa distribuzione del pollo, accanto a situazioni relativamente virtuose come quelle di Cuneo (la più economica, a quota 56,2%, Carbonia (56,5%) e Sondrio (56,9%), scopriamo città davvero esose come Roma, al top della graduatoria a quota 74,4%, seguita a brevissima distanza da Bologna e Reggio Calabria, appaiate a 74,2%.
Quanto a Modena, il nostro capoluogo lo troviamo più o meno nel mezzo, al 50esimo posto con un TTR del 63,1%, in compagnia di Bergamo, Fermo e Monza, con un aumento di un decimale rispetto al 2013.

 Schermata 2014-05-15 alle 16.23.01

 

Una crescita impositiva risibile, è vero, ma che stride di fronte alla constatazione che in tre comuni su quattro, nel campione dei 112 capoluoghi di provincia analizzati, quest'anno si registrati invece una riduzione rispetto al 2013.
Limitando il confronto alla Regione Emilia Romagna, con la sola esclusione di Piacenza, Modena la ritroviamo al quinto posto, più "risparmiosa", in termini di tasse, di Bologna (seconda con 74,2%), Parma (23esima a quota 66,3%), Forlì (273esima, 65,7%) e Cesena (32esima con il 64,7%), ma più "cara" di Rimini (59esima, 62,3%), Ravenna (64esima, 62,1%), Ferrara (71esima, 61,4%) e Reggio Emilia, la meno invasiva della nostra Regione, con un TTR del 60% (87esimo posto in graduatoria).
Ciò significa che gli artigiani e i piccoli imprenditori che abitano e lavorano all'ombra della Ghirlandina quest'anno dovranno lavorare sino al 19 agosto (diciassette giorni in più rispetto al 2011) per pagare le tasse dell'anno. Insomma, a volerci scherzare, si potrebbe dire che le tasse si mangiano anche un pezzetto di ferie, oltre al lavoro.
Ma l'indagine evidenzia anche qual è il reddito che rimane all'impresa dopo averci pagato le tasse, e pure in questo caso Modena rimane a metà via, il 63esima posizione e al quinto posto in regione, con un reddito disponibile di 20.869 euro, 2.428 euro in meno (l'11,6%) rispetto a tre anni fa.

Reddito disponibile ad un'impresa artigiana dopo imposte – Emilia Romagna - 2014

image004

Leggendo i dati nel loro complesso, è evidente l'insostenibilità di una situazione che vede le piccole imprese pagare in tasse i tre quinti di ciò che guadagna e che penalizza realtà che contribuiscono in modo decisivo alla produzione di benessere. Sulla base di queste considerazioni, CNA ha avanzato propose concrete per andare verso un sistema fiscale più equo, misure che coinvolgono sia lo Stato che gli enti locali. E' il caso dell'aumento a 25.000 euro della franchigia Irap (attualmente fissata a 10,5mila euro), di una consistente riduzione dell'imposta sugli immobili strumentali d'impresa (capannoni, negozi, laboratori, uffici) quando questi sono usati per l'attività produttiva (una riduzione del 50% dell'Imu abbasserebbe di 3,8 punti il TTR, riportandolo ai livelli del 2011), della piena deducibilità dell'Imu dal reddito d'impresa e dall'Irap (manovra che vale 4,1 punti del TTR), la previsione di tariffe Tari effettivamente commisurate alle quantità e alle qualità dei rifiuti effettivamente prodotti e conferiti in discarica. Insomma, a giudizio di CNA esistono margini di manovra per intervenire su quel mostro abnorme di nome fisco, a patto di volere davvero andare verso un regime fiscale più equo.

 

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"