Piacenza, 7 febbraio 2024 - Il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi e i tecnici dell’ente hanno incontrato i sindaci della Val d’Arda alla diga di Mignano (comune di Vernasca). Tema della riunione: la gestione dell’opera e le funzioni assolte con un focus particolare sulla difesa idraulica.
La situazione è in miglioramento ma il fenomeno che ha coinvolto il territorio piacentino è stato rilevante soprattutto in Val Tidone e in Val d’Arda. Continua il monitoraggio diffuso.
“Le dighe di Molato e Mignano hanno ridotto l’impatto della piena di circa il 50% sui circa 50.000 ettari sottesi. Per la Val Tidone, il Tidoncello (privo di invasi di contenimento e posto a valle della diga del Molato) ha concorso in modo rilevante agli effetti in pianura raggiungendo una piena visivamente quantificabile tre i 150 e i 200 metri cubi. Un plauso di merito al personale del Consorzio che è entrato in azione in modo tempestivo, coordinato e con tutti i mezzi necessari.
Come spesso accade, il territorio agrario è la prima fonte di assorbimento della risorsa idrica anche a costo di accollarsi danni ingenti.
Eventi come questi dimostrano quanto gli invasi siano importanti per aumentare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici fungendo da stoccaggio della risorsa per trattenerla quando c’è o è pericolosa e distribuirla quando serve” commenta Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
A seguire la situazione sul territorio per l’evento di piena
DIGA DEL MOLATO (Nibbiano di Alta Val Tidone)
Il picco massimo in ingresso è stato di 90 metri cubi al secondo con un’erogazione massima di 50; trattenuta (laminata) quasi la metà della risorsa.
“Alle 16.30, appena prima del picco di piena, è stata data la comunicazione di pre-allerta agli Enti preposti in base al Documento di Protezione Civile (DPC) in vigore. Procedura necessaria per il supermanto della quota autorizzata anche se non raggiunta la massima raggiungibile.
Alle 23 è rientrata l’allerta e nella notte tra ieri e oggi l’apporto è sempre stato in diminuzione.
Da rilevare un picco importante dei pluviometri posti e monte della diga quali sentinella per l’arrivo dell’acqua in ingresso all’invaso: a Romagnese sono stati registrati complessivamente 51 millimetri con picchi di 21 in un’ora e 17 in mezz’ora; a Valverde complessivamente i millimetri sono stati 50,8 millimetri con un picco di 28 in un’ora e 17 in mezz’ora” commenta Fabio Rogledi, tecnico della diga.
“Per quanto riguarda la Val Tidone, il Tidoncello, posto circa 5 chilometri a valle della diga del Molato, ha contribuito in modo violento alla piena del Tidone. Gli uomini del Consorzio sono entrati in azione fin dal primo pomeriggio di martedì cercando di distribuire l’acqua dove potesse avere un minor impatto per la collettività” commenta Fausto Zermani.
DIGA DI MIGNANO (Vernasca)
“Alla diga di Mignano, in 24 ore, complessivamente sono caduti 51 millimetri di pioggia.
Alle 2 di stanotte è stata diramata una comunicazione di attivazione della fase di pre-allerta come da DPI (Documento di Protezione Civile). Per questa piena sono stati rilevati due picchi: il primo alle ore 16.45 di 77 metri cubi al secondo (mcs) e il secondo nella nottata tra l’1.30 e le 2.00 di 72 mcs. L’erogazione massima è stata di 50 mcs e continua tutt’ora ma il livello si sta abbassando e le quote stanno rientrando nella normalità. Alle 12:50 di mercoledì è stata inviata la comunicazione di fine pre-allerta” commenta Andrea Terret, tecnico del Consorzio.
Il fenomeno è in attenuazione e non si rilevano danni particolari sul territorio di valle.
IMPIANTI IDROVORI
Entrati in funzione quasi tutti gli impianti di bonifica utili sia allo scolo delle acque da monte sia a protezione dalle piene da Po.
L’impianto della Finarda, strategico per la protezione della città di Piacenza, non è ancora entrato in funzione ma è pronto per farlo. Alle 12 di mercoledì mattina il deflusso delle acque, arrivato da monte sulla città, è defluito naturalmente.
L’impianto di Armalunga, importante per la sicurezza idraulica della zona suburbana di Piacenza (Mortizza), è entrato in funzione alle 21.35 con la piena del Nure e ha sollevato 100.000 metri cubi di acqua.
L’impianto idrovoro di Zerbio, sempre in funzione perché situato in una zona depressa rispetto al livello dei corsi d’acqua ricettori (Po e torrente Chiavenna), ha visto un’intensificarsi sia del volume sollevato che delle ore di funzionamento delle pompe; complessivamente nella serata di martedì sono stati sollevati 30.000 metri cubi di acqua.
L’impianto idrovoro di Casino Boschi, nella bassa val Tidone, continua ad essere in funzione e complessivamente sono stati sollevati meccanicamente circa 60.000 metri cubi di risorsa.
Dalle 14 di martedì fino alle 2 di notte in funzione anche la cassa di espansione in Via Paul Harris a protezione dell’abitato di San Nicolò, sollevati fino a 2.500 metri cubi.
I diversivi di Est e Ovest, canali fondamentali per la ricezione delle acque che da monte arrivano alle porte della città costeggiandone il perimetro, hanno aumentato la portata (senza criticità) scolmando le acque verso il Trebbia e il Nure.
Il reticolo di scolo e quello promiscuo (sia bonifica che irrigazione a seconda delle necessità) stanno funzionando bene con presenza di acqua nei canali ma senza criticità.
“Anche gli impianti idrovori hanno lavorato bene rimarcando il loro valore a protezione dei territori più depressi della provincia. Siamo in attesa della piena del Po e ci aspettiamo che anche l’impianto della Finarda entri in funzione” commenta Fasto Zermani.
TERRITORIO MONTANO
Non si registrano situazioni di criticità. Tecnici e operai sul territorio dall’alba per scandagliare il territorio e intervenite prontamente in caso di necessità.
Da segnalare, a Trevozzo (comune di Alta Val Tidone), un canale che ha straripato e invaso la strada. Determinante, a mitigazione degli effetti delle precipitazioni, l’intervento di regimazione e di pulizia canali, portato a termine dal Consorzio due mesi fa.
Infine a Pratogiardino, in comune di Farini, dove la viabilità non è interrotta ma si è creato un dislivello nell’asfalto di circa 15 centrimetri; per questo si interverrà immediatamente per livellare il piano stradale in collaborazione con il comune per poi procedere con l’iter di ripristino totale.
“La manutenzione diffusa in montagna si dimostra anche in questo caso fondamentale. Drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, difese spondali e regimazione, pulizia e risagomatura di fossi sono interventi indispensabili per il nostro territorio” commenta Fausto Zermani.
INTERVENTO ANCHE A PIACENZA
Alle ore 12.15 di mercoledì mattina, gli uomini del Consorzio di Bonifica sono entrati in azione per ripristinare il transito nel sottopasso in via Ferdinando di Borbone verso Borghetto.
La richiesta di collaborazione è arrivata dalla Protezione Civile di Piacenza.
In azione anche i Vigili Urbani per la viabilità.
“Siamo intervenuti in un sottopasso comunale in emergenza. La collaborazione con la Protezione Civile, le amministrazioni comunali e gli altri soggetti del territorio uniti alla tempestività di intervento sono fondamentali” conclude Fausto Zermani.
Piacenza, sottopasso Via Ferdinando di Borbone
Piacenza, 28 maggio 2019 - La Diga del Molato ha laminando la piena, la criticità maggiore è stata data dal Tidoncello (a valle della diga) con effetti sulla pianura della vallata e principalmente a Mottaziana.
Alla diga del Molato, alle 17, è stato registrato un picco di portata in ingresso al lago di 90 metri cubi al secondo e in uscita di 50.
"La diga del Molato ha fatto egregiamente il suo lavoro di laminazione della piena, le criticità che hanno avuto i territori di valle sono state date dalla piena rilevante del Tidoncello e che visivamente quantifichiamo tra i 150 e 200 metri cubi. Alle 20 la situazione è in fase di miglioramento sia per quanto riguarda il Tidone che a Mottaziana ma in pochissimo tempo si è scarica una quantità di acqua impressionante". Ha commentato Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Tutto il personale del Consorzio è impiegato sul territorio anche con escavatori e mezzi operativi.
Per quanto riguarda la diga di Mignano si è avuto un picco entrata tra le 16.30 e le 17 di circa 77 metri cubi al secondo e in scarico di circa 35. Anche in questo caso, la laminazione della piena è stata effettuata dall'invaso.
Piacenza, 10 maggio 2019 - Raggiunto il massimo invaso sia alla diga del Molato (Nibbiano di Alta Val Tidone) che alla diga di Mignano (Vernasca).
I mesi più piovosi sono stati febbraio e aprile ma l'evento di piena più significativo si è verificato lo scorso fine settimana. "Grazie alle precipitazioni trattenute dalle due dighe piacentine le vallate del Tidone e dell'Arda hanno garantita la risorsa idrica necessaria alla stagione irrigua ma lo stesso non si può dire dei territori che non hanno infrastrutture per l'accumulo e successiva distribuzione dove l'acqua se n'è andata per sempre senza che il territorio e il settore produttivo ne abbiamo goduto e anzi, creando qualche problema a valle" commenta Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
"La quantità di pioggia che cade annualmente è pressoché invariata negli ultimi vent'anni. La differenza è che prima cadeva distribuita mentre ora le precipitazioni sono concentrate in 5 o 6 eventi all'anno.
Come Consorzio e come cittadini dobbiamo guardare al futuro, avere un'idea di come vorremmo il nostro territorio e perseguire con coraggio quelle azioni che mirano a contribuire al benessere e alla felicità"continua Fausto Zermani.
Ecco il trend dei due invasi piacentini dall'inizio dell'anno:
DIGA DEL MOLATO
All'inizio del 2019 la diga del Molato aveva un volume di invaso che si aggirava intorno al 40%.
A gennaio complessivamente ci sono state precipitazioni pari a 10,5 millimetri (mm) e l'invaso ha raggiunto 3,25 milioni di metri cubi (mc).
A febbraio si è passati a 5,44 milioni di mc di risorsa grazie ai 57,5 mm di piogga e neve caduti.
A marzo la quantità di pioggia ha raggiunto solo gli 8 mm e la diga è aumentata di meno di 1 milione di mc.
Ad aprile invece i 78,5 mm di precipitazioni hanno portato al raggiungimento del massimo invaso consentito (quasi 8 milioni di mc).
Da segnalare l'evento di massima piena registrato tra il 5 e 6 maggio dove sono caduti quasi 65 mm di pioggia ai quali è conseguito un rilascio di 20 metri cubi al secondo pari alla portata in ingresso diga. Manovre, alle fine delle quali, non è conseguito un abbassamento del volume di invaso che continua ad essere pari a quello autorizzato.
DIGA DI MIGNANO
Diverso l'inizio d'anno per la diga della Val d'Arda che è partita con meno del 3% di risorsa (a inizio dicembre era stato effettuato l'ordinario svaso della diga essendosi verificate le condizioni idonee per poterlo effettuare). Le precipitazioni sono cadute con lo stesso andamento registrato in Val Tidone ma con quantitativi leggermente superiori nei mesi di febbraio (62,4 mm) e di aprile (88 mm). Come invaso, si è passati da 0,36 milioni di mc di acqua presenti alla fine di gennaio a 6,32 milioni alla fine di febbraio per arrivare al massimo consentito alla fine di aprile (10 milioni di mc).
Da segnalare l'evento di massima piena registrato tra il 5 e 6 maggio dove sono caduti quasi 40 mm di pioggia ai quali è seguito un rilascio di 25 metri cubi al secondo pari alla portata in ingresso diga. Manovre che non hanno provocato un abbassamento del volume di invaso che continua ad essere pari a quello autorizzato.
Da segnalare l'importante gara di Triathlon Cross che si svolgerà la prossima domenica, 12 maggio, dalle ore 12, alla diga di Mignano (Vernasca e Morfasso i comuni attraversati): 750 m di nuoto, 12 km di MTb su uno splendido anello sterrato lungo il contorno del lago e infine 5 km di trail sulla collina di fronte alla diga che ora si presenta nella sua massima bellezza.
A valorizzare la gara il fatto che domenica la diga di Mignano compirà 85 anni (l'inaugurazione fu il 12 maggio 1934).
"Le dighe possono essere metaforicamente considerate le madri del territorio a loro sotteso poiché, garantendo lo stoccaggio della risorsa, rappresentano un simbolo di fecondità e protezione delle vallate. Non ci resta che dire buona Festa della Mamma e buon compleanno diga!" conclude Fausto Zermani.
Piacenza, 21 luglio 2018 - Programmata per questo lunedì 23 luglio, la tavola rotonda dal titolo "Ritorno al futuro", ha al centro il tema del recupero di infrastrutture esistenti e la realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio.
L'evento, slittato in avanti di una settimana causa avverse condizioni atmosferiche, afferma Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, " è l'occasione per presentare un modello e festeggiare la chiusura del collaudo che mette d'accordo diverse discipline e modelli istituzionali ma è anche il momento per presentare alla collettività un'opera nella sua massima potenzialità fruibile".
Durante tutto il week end rimarrà aperto il coronamento della diga.
Sarà possibile visitare la mostra "Paesaggi d'acqua" per conoscere il tema della risorsa idrica visto sotto diversi aspetti: l'acqua da bere e da mangiare, l'acqua e l'architettura, l'acqua che scorre, l'acqua che lava, l'acqua che cura ecc.
Sempre sul coronamento una mostra con i progetti presentati dal Consorzio di Bonifica e una "scatola nera" con alcuni video storici ed attuali della diga di Mignano: dalla costruzione del 1934 al collaudo del 2018.
Infine come vero e proprio un dèjà vu è comparsa, ed è visitabile, una balena lunga diciotto metri e alta tre. L'opera realizzata dall'artista Mauro Fornari con l'aiuto di Vito Carta, e composta da 564 assicelle recuperate da vecchi bancali in disuso, ricorda il cetaceo scoperto nei calanchi della Val d'Arda nel 1934 (anno di inaugurazione della diga, per altro) a testimonianza che 2 milioni di anni fa a far da padrone in Val d'Arda era il mare.
Arte, economia e paesaggio per un week end di mezza estate in attesa dell'evento inaugurale.
Lunedì 23 luglio 2018 ore 17 - Diga di Mignano, Comune di Vernasca - Recupero di infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio. Il collaudo della diga di Mignano restituisce l'opera alla sua massima efficienza ad un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà dopo la realizzazione della diga.
Le nuove potenzialità raggiunte dalla diga segnano un'importante tappa nella vita della val d'Arda: da una parte maggior forza alla funzione irrigua e dunque sviluppo dell'economia locale e dall'altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell'intero territorio e utilizzo della risorsa idrica a fini idropotabili.
La tavola rotonda costituisce un momento di confronto fondamentale sul tema della relazione fra risorsa idrica e infrastrutture affinché si possano sia manutenere storiche opere strategiche, con una moderna efficienza, che realizzare nuove opere per ottimizzare e far crescere il "valore dell'acqua" al fine di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici e generare ricadute sul tessuto socio economico.
La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934. In seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente.
Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio di Bonifica di Piacenza, la richiesta di autorizzazione al collaudo.
Consorzio di Bonifica di Piacenza è un ente di diritto pubblico che ha funzioni e svolge i compiti finalizzati alla difesa del suolo, ad un equilibrato sviluppo del territorio, alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni agricole e dei beni naturali con particolare riferimento alle risorse idriche e al loro uso plurimo. Il sistema di bonifica del piacentino si snoda lungo una rete di oltre 2.000 km e comprende:2 dighe, 5 impianti idrovori, 2 impianti di sollevamento dal fiume Po per l'irrigazione, 1 cassa di espansione, cui si aggiungono 60 acquedotti rurali e oltre 125 km di strade di bonifica. Un sistema integrato di sicurezza idraulica a difesa delle città, delle campagne, delle aree produttive che contrasta gli effetti della sempre più crescente urbanizzazione. Il Consorzio, mettendo a disposizione la propria esperienza, la propria conoscenza in campo idraulico e degli effetti dei mutamenti climatici, partecipa alla pianificazione del territorio in sinergia con le istituzioni locali.
Per previsione di avverse condizioni atmosferische, l'evento inaugurale della Diga di Mignano programmato per lunedì 16 luglio è RINVIATO ad altra data.
La Tavola Rotonda dal titolo "RITORNO AL FUTURO - Recupero di infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio" costituisce un momento di confronto fondamentale sul tema della relazione fra risorsa idrica e infrastrutture affinché si possano sia manutenere storiche opere strategiche, con una moderna efficienza, che realizzare nuove opere per ottimizzare e far crescere il "valore dell'acqua" al fine di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici e generare ricadute sul tessuto socio economico.
Sarà presto comunicata la nuova data.
Lunedì 16 luglio 2018 ore 17 - Diga di Mignano, Comune di Vernasca - Recupero di infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio. Il collaudo della diga di Mignano restituisce l'opera alla sua massima efficienza ad un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà dopo la realizzazione della diga.
Le nuove potenzialità raggiunte dalla diga segnano un'importante tappa nella vita della val d'Arda: da una parte maggior forza alla funzione irrigua e dunque sviluppo dell'economia locale e dall'altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell'intero territorio e utilizzo della risorsa idrica a fini idropotabili.
La tavola rotonda costituisce un momento di confronto fondamentale sul tema della relazione fra risorsa idrica e infrastrutture affinché si possano sia manutenere storiche opere strategiche, con una moderna efficienza, che realizzare nuove opere per ottimizzare e far crescere il "valore dell'acqua" al fine di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici e generare ricadute sul tessuto socio economico.
La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934. In seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente.
Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio di Bonifica di Piacenza, la richiesta di autorizzazione al collaudo.
Consorzio di Bonifica di Piacenza è un ente di diritto pubblico che ha funzioni e svolge i compiti finalizzati alla difesa del suolo, ad un equilibrato sviluppo del territorio, alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni agricole e dei beni naturali con particolare riferimento alle risorse idriche e al loro uso plurimo. Il sistema di bonifica del piacentino si snoda lungo una rete di oltre 2.000 km e comprende:2 dighe, 5 impianti idrovori, 2 impianti di sollevamento dal fiume Po per l'irrigazione, 1 cassa di espansione, cui si aggiungono 60 acquedotti rurali e oltre 125 km di strade di bonifica. Un sistema integrato di sicurezza idraulica a difesa delle città, delle campagne, delle aree produttive che contrasta gli effetti della sempre più crescente urbanizzazione. Il Consorzio, mettendo a disposizione la propria esperienza, la propria conoscenza in campo idraulico e degli effetti dei mutamenti climatici, partecipa alla pianificazione del territorio in sinergia con le istituzioni locali.
Piacenza, 04 giugno 2018 - Le procedure per il collaudo della diga di Mignano procedono regolarmente. Dopo un fine settimana caratterizzato dall'affluenza di tantissimi visitatori giunti a vedere lo spettacolo dello sfioro della diga con ogni mezzo (con auto, moto, bici e qualcuno anche a cavallo), oggi sono arrivati i funzionari e i tecnici ministeriali e regionali, in particolare la Commissione di Collaudo ministeriale.
Dopo i rilevamenti, i sopralluoghi e gli accurati controlli della giornata odierna la sessione di lavoro proseguirà domani nella sede del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Per la Commissione di Collaudo ex articolo 14 DPR 1363/1959 sono arrivati: Mario Russo, Valter Pascucci e Massimo Trastullo.
Per la Direzione Generale Dighe erano presenti Vincenzo Chieppa e Giampaolo Tamponi.
Erano presenti Mirella Vergnani e Stefano Baldini di AIPo.
Per l'Agenzia Regionale di Protezione Civile erano presenti Gianluca Paggi, Antonio Costantino, Nicola Magagni, Fabrizio Cogni, Fabrizio Marchi e Cristina Francia.
Diga di Mignano - La visita del Prefetto. Collaudo della diga di Mignano. Prefetto di Piacenza e funzionari regionali in visita.
Piacenza, 30 maggio 2018 - Nella serata di oggi è arrivato in visita alla diga di Mignano Sua Eccellenza il Prefetto di Piacenza dottor Maurizio Falco con la dottoressa Maddalena Della Rosa, Capo di Gabinetto.
Il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani, ringraziando, ha dichiarato che l'operato del Prefetto ha dato un significativo contributo nel coordinamento delle fasi di collaudo della diga.
Il Prefetto ha sottolineato come il lavoro di squadra, per la protezione del territorio, sia stato fondamentale, ribadendo le qualità e l'eccellenza della coesione del nostro territorio. Sono state inoltre poste le basi per l'organizzazione di un convegno, da svolgersi proprio alla diga di Mignano, sul tema della relazione fra risorsa idrica e infrastrutture. Una particolare nota di merito è andata all'insegna della dottoressa Della Rosa in relazione al suo importante lavoro degli utimi anni, in particolare per i risultati raggiunti, davvero significativi, per la comunità piacentina e la regione Emilia Romagna. Il Prefetto ha inoltre elogiato e ringraziato il lavoro svolto dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, dai sindaci e dalla Regione Emilia Romagna per la diretta partecipazione alla realizzazione dell'impresa.
Alla diga di Mignano, nella mattinata di mercoledì 30 maggio sono arrivati anche diversi funzionari dell'Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile dell'Emilia Romagna e dell'AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po).
Hanno espresso soddisfazione visitando l'impianto nelle sue varie parti: il coronamento, la zona a valle dello sfioro e i cunicoli di ispezione. Molto interesse è stato dimostrato per il sistema di monitoraggio, strutturale e gestionale, adottato dal Consorzio della Bonifica di Piacenza per la gestione della diga.
Erano presenti per l'Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile dell'Emilia Romagna: l'ingegnere Francesco Capuano con i collaboratori ingegnere Cristina Francia, il dottor Paolo Tomasi e il dottor Lanfranco Zanolini; il dottor Fabrizio Marchi, il dottor Antonio Monni, la dottoressa Barbara Guandalini e l'ingegner Nicola Magagni. Per AIPo era presente l'ingegner Stefano Baldini.
Per lunedì 4 giugno è attesa la Commissione di Collaudo da Roma, un dirigente dell'Ufficio Tecnico per le dighe di Milano e funzionari della Direzione Generale Dighe.
Nelle prossime ore è inoltre prevista la visita dell''ingegner Mirella Vergnani (AIPO) e di funzionari della Protezione Civile.
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Redazione