Parma 26 febbraio 2020 – Alle ore 12 del 25 febbraio un equipaggio della Squadra Volante si recava presso l’esercizio commerciale bar “La Gustosa” per trarre in arresto, in flagranza di reato, un giovane ragazzo resosi responsabile del reato di danneggiamento aggravato.
L’uomo, cittadino italiano classe 1990, già segnalato nella sera del 24 febbraio quale avente atteggiamenti molesti nei confronti della titolare dello stesso esercizio e resosi anche in quella circostanza responsabile del danneggiamento della vetrata del bar, pretendeva essere il proprietario dell’attività e, per tale ragione, giustificava il suo atteggiamento aggressivo e minaccioso.
Nella mattinata di ieri, il giovane, in evidente stato di alterazione, si recava nuovamente presso il bar La Gustosa ove si introduceva furtivamente, dopo aver definitivamente rotto la vetrata principale, e danneggiava l’interno riversando tavoli e sedie sul pavimento, minacciando le persone che esternamente si avvedevano di quanto stesse accadendo.
Una volta giunta la pattuglia della Polizia di Stato il giovane veniva bloccato e tratto in arresto.
Condotto presso gli uffici della Questura di Parma veniva altresì deferito in stato di libertà per il reato di minacce aggravate e veniva altresì posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
A conclusione dell’udienza di convalida dell’arresto, legittimamente eseguito, allo stesso veniva applicata la misura cautelare del divieto di dimora a parma, con rinvio dell’udienza per richiesta termini a difesa.
Servizi di controllo del territorio per il contrasto allo spaccio: un equipaggio della Squadra Volante ferma e arresta giovane pusher:
Parma 21 febbraio 2020 – La scorsa notte, alle ore 00.15, durante un servizio di controllo del territorio mirato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, personale appartenente alla locale Squadra Volante, notava due soggetti, uno appiedato e l’altro in sella a una bici, assumere atteggiamento sospetto alla vista della volante. In particolare, i due si separavano, procedendo sulla stessa via, ovvero la via Emilio Lepido.
Mentre il ragazzo appiedato non esitava ad adempiere alla richiesta degli operatori, l’amico in sella alla bici tentava vanamente di fuggire per poi essere costretto a interrompere l’invano gesto nei pressi dei locali notturni che si trovano lungo quella via, notoriamente frequentati da giovani ragazzi.
I due venivano quindi identificati in un minore e un maggiorenne, cittadini italiani incensurati, classe rispettivamente 2003 e 2001, i quali venivano controllati in ragione dell’atteggiamento sospetto assunto. In particolare, il maggiorenne, parmigiano, in sella alla bici, non sapendo fornire spiegazioni esaustive e convincenti in merito alla tentata fuga, veniva sottoposto a perquisizione personale sul luogo. Tramite la stessa gli operatori delle volanti riuscivano a rinvenire 50 pasticche poi accertate essere sostanza stupefacente del tipo ECSTASY, 1 involucro di grammi 0,9 contenete sostanza solida e in polvere del tipo ECSTASY,14 involucri di cellophane contenenti sostanza cristallina del tipo Metanfetamina, 1 frammento di
medie dimensioni di sostanza solida di colore grigio, di grammi 18,7, accertata essere Hashish, il tutto unitamente a un bilancino e 20 bustine di cellophane trasparenti evidentemente utilizzati per la pesatura e successiva vendita della sostanza. Le circostanze del caso hanno indotto gli operatori a ritenere che il ragazzo gravitasse nella zona in oggetto, ovvero la via Emilio Lepido, in cui insistono numerosi locali notturni, per dedicarsi proprio all’attività di spaccio.
Quanto all’amico minore a cui si accompagnava, questo spontaneamente consegnava agli operatori sostanza stupefacente del tipo Marijuana, di grammi 0,7, unitamente a un grinder metallico.
Accompagnati presso gli uffici della Questura per gli accertamenti del caso, mentre il maggiorenne veniva arrestato per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, al minore, invece, veniva contestato l’illecito amministrativo di cui all’art. 75 del Testo Unico in materia di disciplina degli Stupefacenti e Sostanze Psicotrope.
Posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il maggiorenne arrestato verrà in data odierna giudicato invece secondo il rito del giudizio direttissimo.
Il risultato ottenuto si inserisce nell’ambito di una serie di servizi mirati della Polizia di Stato, che peraltro, proprio due giorni fa, avevano portato, come da precedente comunicato, ad un arresto per spaccio nel quartiere S. Leonardo nei confronti di un cittadino nigeriano classe 96’.
La Questura di Parma fa gioco di squadra. La Polizia arresta una borseggiatrice seriale, una rapinatrice e un noto pusher del quartiere San Leonardo.
Parma 20 febbraio 2020 – A seguito di un attento lavoro di analisi e di squadra, la Squadra Volanti e la Sezione Antidroga della Squadra Mobile, ciascuna negli ambiti di propria competenza, hanno tratto in arresto due soggetti noti alle forze dell’ordine in quanto atti a vivere di espedienti e dei proventi delle illecite attività che ponevano in essere.
In particolare, un equipaggio della Squadra Volante alle ore 12:30 indagava in stato di arresto una donna avente cittadinanza bulgara, classe 1971, per il reato di tentato furto aggravato ai danni di anziane Signore a bordo delle linea nr. 3 del pubblico trasporto. La donna, che voleva evidentemente approfittare delle circostanze di tempo e di luogo sicuramente favorevoli, considerato il sovraffollamento del mezzo, si muoveva con fare sospetto affiancandosi alle vittime selezionate, donne rigorosamente anziane, e con atteggiamento serafico, facendo passare la propria mano attraverso il proprio cappotto, la introduceva all’interno della borsa delle stesse. La donna veniva tuttavia colta in flagranza dal figlio di una delle vittime il quale ne seguiva i movimenti e la approcciava chiedendole spiegazioni circa le sue azioni. L’avveduto cittadino richiedeva quindi l’intervento delle forze dell’ordine le quali, dopo aver individuato e identificato la donna, la accompagnavano presso gli Uffici della Questura di Parma. Dagli accertamenti effettuati attraverso la banca dati interforze la cittadina moldava risultava avere a suo carico plurimi pregiudizi di polizia, circostanza che, unitamente alla condotta connotata da offensività e insidiosità, ha determinato l’arresto della donna. Il Pubblico Ministero ha disposto di trattenere la donna a sua disposizione nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio per direttissima.
E ancora, nella serata di ieri, sempre la Squadra Volante, poneva in arresto, per il reato di rapina impropria in concorso, una giovane donna di nazionalità bosniaca che all’interno del supermercato ALDI, unitamente ad un'altra donna poi datasi alla fuga, sottraeva della merce dagli scaffali e dopo averla riposta nel carrello faceva spingere lo stesso oltre una delle casse chiuse dal figlio minore con cui si accompagnava.
Il responsabile alla sicurezza, che aveva seguito l’intera azione delittuosa, avvicinatosi per chiedere spiegazioni veniva spinto contro la vetrata dell’attività commerciale. Frangente nel quale la donna perdeva la propria borsa e per il recupero della quale veniva fermata e bloccata dallo stesso addetto alla sicurezza. L’equipaggio giunto sul posto identificava la donna, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio, e la poneva in arresto.
Quanto all’attività posta in essere dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile, nel pomeriggio di ieri è stato tratto in arresto un cittadino di origini nigeriane, classe 1996, in quanto intento a svolgere attività di spaccio nel lungo la via San Leonardo.
A seguito delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini ivi residenti, gli uomini della Squadra Mobile ponevano in essere una meticolosa operazione attraverso servizi di appostamento e controllo che hanno determinato l’individuazione del soggetto segnalato in tipico atteggiamento da pusher. In particolare, lo stesso veniva colto nell’atto di cedere della sostanza stupefacente a un avventore sopraggiunto a bordo della propria autovettura. Monitorati gli spostamenti e seguiti, gli Agenti bloccavano l’avventore automunito e procedevano alla sua identificazione e perquisizione che dava esito positivo. L’uomo veniva trovato in possesso di sostanza stupefacente , nel dettaglio una dose di tipo cocaina, proprio quella che aveva appena acquistato dal pusher.
Nella medesima circostanza un altro equipaggio procedeva a identificare il noto pusher che nel frattempo si era allontanato raggiungendo il gruppo a cui si accompagnava. Il medesimo, dopo un primo tentativo di fuga e dopo aver esercitato violenta resistenza nei confronti degli Agenti, veniva posto in arresto e sottoposto a perquisizione, che permetteva di sequestrare il provento del delitto, ovvero una banconota da euro 50.
Accompagnato presso gli Uffici della Questura veniva posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che in data odierna procederà nei suoi confronti con rito direttissimo.
Parma 18 febbraio 2020 – Nel pomeriggio del 14 febbraio un equipaggio della Squadra Volante si recava presso il supermercato “IN’s” a seguito della segnalazione di un soggetto che con atteggiamento sospetto si tratteneva oltre tempo all’interno dell’attività commerciale. Lo stesso, cittadino italiano di origini polacche, portava con sé uno zaino che nell’occasione fungeva da borsa per l’illecita sottrazione di beni alimentari, non di prima necessità.
Atteggiamento che non passava inosservato e che attirava piuttosto l’attenzione dell’addetto alla sicurezza del supermercato il quale, prontamente, chiedeva l’intervento delle forze dell’ordine. Nel frattempo, il giovane ragazzo, avvedutosi della presenza di personale addetto alla vigilanza, si dirigeva verso le casse riponendo la merce sottratta e, adducendo la scusa di aver dimenticato il portafogli in macchina, si allontanava. Una volta uscito, lo stesso veniva fermato e identificato dalla pattuglia della Polizia di Stato nel frattempo sopraggiunta la quale accertava che il ragazzo si stava volontariamente sottraendo a delle prescrizioni precedentemente imposte dall’autorità giudiziaria. In particolare, dagli accertamenti effettuati, lo stesso risultava destinatario della misura alternativa della detenzione domiciliare, prescrizione che gli imponeva di non allontanarsi dal comune di Sorbolo, e in particolare dall’abitazione della madre. In ragione di ciò lo stesso veniva tratto in arresto potendosi ravvisare nella sua condotta il fumus commissi delicti del delitto di evasione.
Condotto presso gli uffici della Questura di Parma veniva deferito in stato di libertà per il reato di tentato furto aggravato, avendo compiuto atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere il detto reato e veniva altresì posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
A conclusione dell’udienza di convalida dell’arresto, legittimamente eseguito, allo stesso veniva contestato il reato di evasione e applicata la pena di mesi otto di reclusione da scontare presso una casa di accoglienza sita nella provincia di Parma. Veniva quindi ripristinata la misura restrittiva violata.
Polizia di Stato: eseguite 5 espulsioni di 4 cittadini moldavi ed 1 cittadino tunisino, tutti irregolari sul territorio nazionale.
Parma – Nella giornata di sabato scorso il Questore di Parma ha eseguito, mediante accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica, 5 provvedimenti di espulsione emanati dal Prefetto di Parma nei confronti di altrettanti cittadini stranieri irregolari sul territorio nazionale.
D. I. moldavo di 39 anni, in data 06.12.2018 è stato arrestato e successivamente condannato dal Tribunale di Parma per maltrattamenti in famiglia e lesioni, reati posti in essere contro la propria compagna. Il Questore di Parma, per le rilevanti condotti penali del soggetto aveva provveduto a revocargli il titolo di soggiorno.
M. V. nato in Moldavia, 32enne, irregolare sul territorio nazionale, con precedenti per reati contro il patrimonio. In data 31.10.2019 è stato arrestato da personale della Squadra Mobile della Questura di Parma perché responsabile del reato di ricettazione e riciclaggio, con conseguente condanna da parte del Tribunale di Parma.
C. A. nato in Moldavia, 21enne, irregolare sul territorio nazionale, in data 31.10.2019 è stato arrestato da personale della Squadra Mobile della Questura di Parma perché responsabile del reato di ricettazione e riciclaggio, con conseguente condanna da parte del Tribunale di Parma.
P. V. nato in Moldavia, 35enne, irregolare sul territorio nazionale in quanto rientrato illegalmente in Italia prima del termine previsto e senza la speciale autorizzazione del Ministro dell’Interno. In data 31.10.2019 è stato arrestato da personale della Squadra Mobile della Questura di Parma perché responsabile del reato di ricettazione e riciclaggio e violazione dell’Art. 13 comma 13 D.l.vo 286/98, con conseguente condanna da parte del Tribunale di Parma.
I quattro cittadini moldavi in quanto irregolari e poiché gravati da reati ostativi al soggiorno in Italia e da profili rilevanti di pericolosità sociale, al momento della scarcerazione dai locali Istituti Penitenziari per fine pena, sono stati presi in carico dall’Ufficio Immigrazione che, previa autorizzazione del Giudice di Pace di Parma, ne ha curato il trattenimento presso i locali della Questura, in attesa dell’Udienza di Convalida all’esecuzione della misura dell’allontanamento “coatto” in frontiera.
La materiale esecuzione dell’allontanamento è stata attuata nel corso del pomeriggio di sabato scorso, allorquando gli stranieri sono stati accompagnati da personale della Polizia di Stato in servizio presso la Questura, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, all’Aeroporto di Parma per essere successivamente imbarcati su un aereo con destinazione Moldavia.
B. A. M., nato in Tunisia, 54enne, pregiudicato per reati inerenti gli stupefacenti e con titolo di soggiorno revocato dal Questore di Parma per notizie di reato penalmente rilevanti, in data 14.02.2020 è stato rintracciato sul territorio dai Carabinieri di Fidenza, i quali, hanno contattato l’Ufficio Immigrazione della Questura di Parma, che ha verificato la sua condizione di irregolare sul T.N.
Stante l’elevato profilo criminale e la capacità che lo stesso ha dimostrato nell’alterare l’ordine e la sicurezza pubblica, la posizione del cittadino straniero (già gravato da due espulsioni determinate rispettivamente dal Prefetto di Piacenza e dal Prefetto di Parma e contestuale Ordine del Questore di Parma ad abbandonare lo Stato entro 7 giorni - disposizione alla quale non ha mai ottemperato) è stata quindi attentamente vagliata dall’Ufficio Immigrazione, che è riuscito ad ottenere, presso le competenti rappresentanze diplomatiche, i documenti necessari ad attuare l’effettivo allontanamento dallo Stato dello straniero. Di fatti, a seguito dell’Espulsione emessa a suo carico da parte del Prefetto di Parma, B.A.M. è stato colpito da Provvedimento di allontanamento coatto in frontiera a mezzo della forza pubblica, il quale, previa convalida del Giudice di Pace, è stato eseguito, sempre nella giornata di sabato, dai militari dell’Arma dei Carabinieri, che lo hanno accompagnato alla frontiera marittima di Genova e da lì, imbarcato su una nave con destinazione Tunisia.
Prevenzione e informazione: La Polizia di Stato incontra i giovani alunni dell’I.C. VALCENO unitamente a quelli di PELLEGRINO e VARSI.
Educare alla legalità rappresenta uno dei principali obiettivi della Polizia di Stato, consapevole che solo educando si può prevenire. In questa ottica proseguono senza soluzione di continuità gli incontri-confronti presso gli Istituti Scolastici della Provincia di Parma, l’ultimo dei quali, tenutosi pochi giorni fa,, ha visto coinvolti 152 ragazzi delle scuole secondarie insieme ai loro 15 docenti. L’incontro è stato organizzato dalla Sezione di Polizia Postale della Questura di Parma la quale ha voluto creare un momento di riflessione e confronto con alunni e docenti sul tema della sicurezza online con l’obiettivo di creare consapevolezza in merito alle potenzialità del web e ai rischi ad esso connessi.
Dal cyberbullismo, al sexting, ai furti di identità digitale fino all’adescamento online, questi e altri gli argomenti che il Sovrintendente Marco Vezzosi ha voluto affrontare con i ragazzi delle scuole secondarie per guidarli nella loro vita virtuale. I giovani uditori sono stati messi in guardia dai fenomeni criminali che oggigiorno si consumano in rete, esortandoli a fare attenzione a non diventare vittime degli stessi e a creare reti sicure di comunicazione virtuale.
A tal fine sono stati suggeriti degli accorgimenti per non cadere nella trappola tesa dal cyberbullo, dagli adescatori di minori, da chi vuole appropriarsi dell’altrui identità invitando i più giovani a non chiudersi in sé stessi qualora si ritrovassero a esser vittime, ma a cercare sempre il confronto con i propri genitori e amici. D’altro canto è stato toccato anche il tema delle conseguenze giuridiche cui va incontro chi compie atti illeciti in rete, esortando i ragazzi a non fare i forti con i più deboli ma a costruire relazioni sane e positive con coetanei e non.
L’incontro ha riscosso grande partecipazione, circostanza che ha permesso ai rappresentanti della Polizia di Stato e agli alunni presenti di guardare con positività a queste iniziative e di considerarle come importanti momenti di insegnamento oltreché di imprescindibile riflessione.
Per questa ragione a questo momento di riflessione ne seguiranno altri presso gli istituti scolastici di Parma e Provincia nell’ottica di educare i più giovani ad essere adulti responsabili.
La Procura di Bologna nell’ambito di una indagine diretta dal Procuratore Capo, Dr. Giuseppe AMATO e dal Sostituto Procuratore, D.ssa Antonella SCANDELLARI, ha emesso, in data 10.02.2020, un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di un cittadino tunisino per il reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale, art. 270 quinquies del codice penale.
Il provvedimento, frutto dell’attività di indagine svolta dalla Sezione Antiterrorismo della DIGOS di Bologna e di Parma e dal Compartimento Polizia Postale di Bologna - con il coordinamento della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione - Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno - e del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, trova fondamento nei gravi elementi indiziari a carico dell’indagato in ordine al reato di auto addestramento ad attività con finalità di terrorismo, nonché dalla sussistenza del fondato pericolo di fuga in seguito a reiterati viaggi compiuti dal soggetto in Tunisia senza che siano emerse notizie riguardo ai suoi spostamenti.
Lo scorso 11 febbraio, personale delle DIGOS di Bologna e Parma e del Compartimento Polizia Postale di Bologna hanno provveduto ad eseguite il fermo del tunisino, che era costantemente monitorato da personale della Digos, notificandogli il provvedimento, eseguendo una perquisizione domiciliare ed associandolo presso il carcere di alta sicurezza di Parma, a disposizione dell’A.G. di Bologna.
L’indagine trova origine nell’attività di contrasto al cyberterrorismo, svolta nelle prime fasi dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Perugia, in collaborazione con le DIGOS territoriali, che permetteva mediante account di “copertura”, di individuare un profilo WhatsApp inserito in un gruppo denominato “gli estranei”.
Il gruppo, il cui logo mostrava un’immagine rappresentativa dello Stato islamico, aveva come scopo anche lo scambio di messaggi propagandistici. L’utilizzatore del profilo individuato veniva localizzato anche in altri due gruppi WhatsApp: “i canti dello stato islamico” e “l’esercito del califfato”.
Il target, attivo nei gruppi, veniva costantemente monitorato; si poteva così constatare che l’utente, nel tempo, provvedeva a modificare l’immagine del proprio profilo, esibendo una fotografia raffigurante tre fucili mitragliatori automatici (AK47).
Il personale della Polizia Postale, grazie ad una puntuale attività di Osint (Open Source Intelligence) verificava che l’account osservato apparteneva ad un’utenza mobile italiana, utilizzata da un giovane (24 anni) operaio edile, di origini tunisine, regolarmente soggiornante nel territorio nazionale ma di fatto localizzato nella provincia di Parma.
Le indagini, conseguentemente affidate alla Procura di Bologna in ragione della competenza territoriale venivano delegate al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna e congiuntamente alle DIGOS di Bologna e Parma.
In tale ambito il Compartimento Polizia Postale acquisiva ulteriori elementi valutativi sulla personalità dell’uomo, consentendo di individuare altri due profili Facebook a lui ricollegabili, dai quali si rilevava una sua spiccata inclinazione alla cultura dello Stato islamico e alla lotta armata, non risparmiando apprezzamenti (like) e iscrizioni a pagine ad esse dedicate.
Nel tempo, l’acuirsi della pericolosità delle condotte del soggetto, rilevata dal costante monitoraggio dei profili social in uso, consentiva alla Procura della Repubblica di Bologna di emettere un decreto di perquisizione personale, locale e informatica nei suoi confronti, attività eseguita nel giugno 2019 da personale della Polizia Postale di Bologna in collaborazione con le DIGOS territoriali.
Durante le operazioni di perquisizione veniva sequestrato un cellulare e diversi documenti rilevatisi di notevole valore investigativo.
L’analisi eseguita dal personale della DIGOS e della Polizia Postale di Bologna ha riguardato i dati dello smartphone che hanno rilevato la presenza di migliaia di immagini con foto che ne ritraevano alcuni dei membri più importanti, scene di guerra nei territori medio orientali ed esecuzioni capitali e 40 video esplicativi delle varie tecniche operative utilizzate da gruppi jihadisti nonché istruzioni o meglio “lezioni” per giungere al confezionamento di ordigni artigianali mediante l’uso di materiale di facile e quotidiana reperibilità. Presenti anche schede con “consigli” dove si trovavano illustrate, attività operative per realizzare bombe tipo molotov e tipo ANFO, su tecniche di combattimento, e raccomandazioni per eludere inseguitori, evitare la cattura e, tra l’altro, tecniche utili per liberarsi da un ammanettamento, nonché metodi per occultare un cadavere, ma anche tecniche di disarmo e difesa da minacce armate.
I documenti rinvenuti (anche cartacei) mostravano importanti elementi relativi al crescente processo di radicalizzazione del tunisino essendo stati rilevati evidenti segni di adesione ed esaltazione della jihad e/o del martirio di soggetti mussulmani in omaggio ad Allah (emergente anche in taluni video rilevati nella memoria del cellulare).
A tale quadro indiziario si sono aggiunti altri importanti elementi emersi a seguito delle analisi svolti dalla DIGOS dei dati contatti telefonici che mostrano l’inserimento dell’indagato in una cerchia relazionale internazionale di soggetti appartenenti ad ambienti jihadisti. Si tratta di contatti rilevati nelle piattaforme di comunicazione telematica quale Telegram e WhatsApp che risultano difficilmente intercettabili e contatti telefonici con utenze straniere riferibili a nazioni estere Tunisia, Algeria, Filippine, Yemen, Gran Bretagna, Stati Uniti ed altre ancora che hanno mostrano sequenzialità e coincidenze significative in relazione ai dati dei file scaricati e memorizzati nel cellulare.
Alla luce di detti elementi il GIP del Tribunale di Parma in data 13.02.2020, ha convalidato il Fermo della Procura di Bologna ed applicato nei confronti dell’indagato la custodia cautelare in carcere sostenendo che “… Sussistono, pertanto, gravi indizi di colpevolezza a carico del fermato in ordine al delitto di cui all’art. 270 quinquies c.p.”, che “.. abbia realizzato comportamenti univocamente finalizzati alla commissione delle condotte di terrorismo di cui all’art. 270 sexies c.p.” e che “…deve essere valutata quale concreta, specifica ed inequivocabile condotta dell’indagato tesa ad auto-addestrarsi per realizzare un programma terroristico proposto dalle molteplici strutture jihadiste affiliate all’ISIS…”.
Sono in corso ulteriori indagini anche in relazione allo sviluppo del materiale sequestrato e dei contatti riferibili a contesti nazionali ed internazionali.
(in allegato la presentazione in formato pdf)
Parma 14 febbraio 2020 - Questa mattina, la Questura di Parma, nell’ambito del progetto “QUESTO NON E’ AMORE”, ha organizzato un altro gazebo, questa volta in centro a Parma, davanti al teatro regio, luogo simbolo della città, per offrire un servizio di informazione e sensibilizzazione relativamente al fenomeno della violenza contro le donne (c.d. violenza di genere).
Abbiamo, deciso di essere presenti anche nella giornata di San Valentino perché la Polizia di Stato vuole ricordare tutto ciò che amore non è.
Anche in questo comunicato vogliamo ricordare alcuni punti fondamentali sull’argomento della violenza di genere, sottolineando che è un fenomeno trasversale a tutte le fasce sociali, per combatterlo è necessario anche un deciso cambiamento culturale che possa aiutare le donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e la vergogna, nella consapevolezza di avere degli strumenti di contrasto, di sostegno e di tutela. Per questo fine precipuo, quindi, vengono organizzati i gazebo, ossia per far conoscere alle donne vittime di violenza fisica, psicologica, economica e sociale, che esiste una fitta rete di istituzioni, enti locali ed associazioni di volontariato che ogni giorno si impegnano per affermare una parità di genere contro stereotipi e pregiudizi e che il poliziotto rappresenta uno snodo fondamentale di questa rete.
Il progetto tende a stabilire un contatto diretto con le donne che saranno accolte da psicologi, operatori della polizia giudiziaria e rappresentanti di associazioni, pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.
Durante l’incontro era presente il Questore di Parma, dott. Gaetano Bonaccorso, il Diriginte della Divisione Anticrimine, il Vice Questore Dott.ssa Silvia Gentili e il Comandante della Polizia Locale Riva Cambrino, a testimonianza della grande collaborazione e sinergia che la Questura ha anche su questo tema con la Polizia Municipale.
Parma: nella scorsa mattinata, la Questura di Parma, nell’ambito del progetto “QUESTO NON E’ AMORE”, ha organizzato un altro gazebo a Sorbolo, per offrire, anche in provincia, un servizio di informazione e sensibilizzazione relativamente al fenomeno della violenza contro le donne (c.d. violenza di genere).
Abbiamo, non a caso, deciso di essere presenti nel periodo di San Valentino perché la Polizia di Stato vuole ricordare tutto ciò che amore non è.
L’argomento della violenza di genere è un fenomeno trasversale a tutte le fasce sociali, per combatterlo è necessario anche un deciso cambiamento culturale che possa aiutare le donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e la vergogna, nella consapevolezza di avere degli strumenti di contrasto, di sostegno e di tutela. Per questo fine precipuo, quindi, vengono organizzati i gazebo, ossia per far conoscere alle donne vittime di violenza fisica, psicologica, economica e sociale, che esiste una fitta rete di istituzioni, enti locali ed associazioni di volontariato che ogni giorno si impegnano per affermare una parità di genere contro stereotipi e pregiudizi e che il poliziotto rappresenta uno snodo fondamentale di questa rete.
Il progetto tende a stabilire un contatto diretto con le donne che saranno accolte da psicologi, operatori della polizia giudiziaria e rappresentanti di associazioni, pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.
Durante l’incontro era presente il Dirigente della Divisione Anticrimine, il Vice Questore Dott.ssa Silvia Gentili.
Resoconto servizio congiunto, forze dell’ordine e personale A.S.L., svolto nel pomeriggio dell’11 febbraio 2020.
Parma – Il pomeriggio dell’11 febbraio 2020 la Questura di Parma ha posto in essere una proficua attività di prevenzione e repressione nell’ambito del servizio di controllo straordinario del territorio.
In particolare, il servizio svolto è stato concepito e realizzato per effettuare incisivi controlli presso gli esercizi commerciali destinati alla compravendita di merci, alimentari e non, presso i pubblici esercizi adibiti alla vendita di bevande e alimenti e nei centri scommesse. Controlli finalizzati a verificare la regolarità, tanto sul piano amministrativo che sanitario, degli esercizi predetti nonché la loro frequentazione accertando l’eventuale presenza di soggetti pregiudicati, di cittadini extracomunitari pericolosi non in regola sul Territorio Nazionale e di minori cui sono preclusi tanto l’alcool quanto le scommesse. A questi controlli amministrativo/preventivo si accompagnavano quelli repressivo/preventivi finalizzati al contrasto delle attività di spaccio nelle zone cittadine maggiormente interessate dal fenomeno.
Detta attività ha visto il coinvolgimento di due equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, di una Unità del Reparto Cinofili di Bologna accompagnata dal cane poliziotto Irvin, di due Ispettori della locale Azienda Sanitaria, di un equipaggio del locale Comando di Polizia Municipale, e della locale divisione P.A.S.I., tutti coordinati da un equipaggio della Questura di Parma.
Il coinvolgimento dei soggetti predetti si innesta nell’ambito di una strategia collaborativa volta a massimizzare le forze pubbliche impiegandole nei relativi settori di competenza, in un’ottica sinergica.
In particolare, il servizio svolto ha interessato 3 pubblici esercizi adibiti a vendita e consumo di bevande e alimenti e 4 esercizi commerciali destinati alla compravendita di merci alimentari e non. Qui gli Ispettori della locale Azienda Sanitaria, unitamente all’equipaggio del locale Comando di Polizia Municipale, verificavano l’adeguatezza strutturale e l’igiene dei locali, il conseguimento del certificato HACCP, la rintracciabilità dei prodotti venduti e somministrati nonché la modalità di conservazione degli stessi, la divisione P.A.S.I. accertava invece il possesso delle prescritte autorizzazioni amministrative. Al termine dei controlli di rito venivano consegnati ai titolari Verbali di Ispezione attestanti “non conformità minori”. Contestualmente ai predetti controlli si procedeva a identificare gli avventori presenti e venivano nella circostanza rintracciati alcuni cittadini extracomunitari già gravati dall’ordine di lasciare il t.n., ancora in corso di validità(tempo per ottemperarvi 7 giorni).
L’attività di prevenzione e controllo si estendeva a 2 sale scommesse, denominate Admiral Club, presso le quali la divisione P.A.S.I della Questura di Parma, unitamente a un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, accertava il possesso della licenza di pubblica sicurezza e della concessione rilasciata dall’Agenzia Autonoma Monopolio di Stato. I controlli sono stati estesi agli avventori delle stesse i quali sono stati debitamente identificati. Presso le sale in oggetto non sono state riscontrate anomalie.
Sul piano delle attività volte al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, Irvin, il cane poliziotto condotto dalla unità del Reparto Cinofili di Bologna, rinveniva 134,96 grammi di sostanza stupefacente del tipo Marijuana e 1,4 grammi di sostanza stupefacente del tipo Hashish nella zona compresa tra Viale dei Mille e Viale Vittoria e presso il Parco Ducale.
I controlli ai locale e ai c.d. Africa Market si sono estesi lungo le vie del quartiere Oltretorrente e lungo quelle del quartiere S. Leonardo.
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