Tutte le lezioni si terranno dalle 19 alle 22.30 presso la sede provinciale di CNA, a Modena, in via Malavolti, 27 -
Modena, 5 marzo 2015 -
Sta per prendere il via un ciclo d'incontri per neo imprenditori o titolari di azienda che intendano riposizionarsi sul loro o altri mercati. Si tratta di tre moduli nei quali si parlerà di gestione del tempo (martedì 31 marzo 2015, quando si parlerà dell'ottimizzazione delle tempistiche lavorative), organizzazione e pianificazione (mercoledì 15 aprile), e di vendita strategica (martedì 21 aprile), ovvero di come comunicare al cliente per vendere più e meglio. Tutte le lezioni si terranno dalle 19 alle 22.30 presso la sede provinciale di CNA, a Modena, in via Malavolti, 27.
Il costo di partecipazione all'intero ciclo di incontri è di 180 euro (+ iva) per gli associati, 280 euro per i non associati.
Per iscriversi c'è tempo sino al 23 marzo. Informazioni e adesioni presso Ecipar, l'ente di formazione CNA (Nadia Spezzani, tel. 059 253488, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).
(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Apprezzamento di CNA Professioni per le aperture del governo col decreto legge Milleproroghe 2015, recentemente licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali e Bilancio della Camera -
Modena, 26 febbraio 2015 -
Dopo l'approvazione della legge di Stabilità, il "popolo delle Partite IVA", quel variegato mondo di professionisti, giovani, lavoratori che hanno individuato nell'autoimprenditorialità la strada per superare le difficoltà del mercato del lavoro, si sono sentiti sempre più bastonati e misconosciuti.
Un sentimento di cui si era fatta portatrice CNA nel criticare sotto questo punto di vista la Legge Finanziaria, che, nella sua prima definizione, penalizzava fortemente queste realtà.
Fortunatamente, il decreto legge Milleproroghe 2015, recentemente licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali e Bilancio della Camera, sembra finalmente aprire qualche spiraglio, grazie anche al ruolo svolto da Rete Imprese Italia nel sollecitare correzioni doverose sia per quanto riguarda il sistema dei Minimi che l'aliquota INPS per gli iscritti alla Gestione Separata.
Accogliendo le proteste delle associazioni dei liberi professionisti, l'aliquota, anche per il 2015, resterà ferma al 27,72%.
Anche per il regime dei minimi è prevista una battuta d'arresto: ancora per il 2015, solo per gli under 35, è contemplata un'imposta sostitutiva al 5%. All'orizzonte sta la revisione proposta dalla legge di Stabilità, che introduce un regime forfettario con aliquota al 15% e tetti di ricavi variabili (dai 15.000 ai 40.000 euro) a seconda delle categorie di partite IVA.
"Valutiamo positivamente – commenta Morena Bellini, presidente di CNA Professioni di Modena - questa frenata del governo su provvedimenti che avrebbero rischiato di penalizzare pesantemente una fascia di lavoratori, interpretandola come un ripensamento sul mondo delle professioni, un riconoscimento del loro ruolo di traino per l'economia".
"In ogni settore del mercato – continua la presidente Bellini - sono presenti professionisti giovani e meno giovani che hanno giocato un ruolo importante per lo sviluppo lavorativo ed economico del paese, senza che questo ruolo sia mai stato riconosciuto in termini di diritti e tutele. E' con questa convinzione che sfrutteremo ogni opportunità per presentare le nostre proposte in termini fiscali, di diritti e di tutele, e arrivare a un'ipotesi organica di ristrutturazione del settore, guidata da regole nuove. A cominciare dal superamento della legge Fornero, che prevede un aumento graduale delle aliquote Inps sino ad arrivare al 33% nel 2018, valore reputato unanimemente insostenibile, soprattutto a fronte dell'assenza di tutele per la salute o della loro incongruità, come nel caso della maternità".
CNA Professioni si attiverà inoltre a favorirne la comunicazione presso i giovani, le migliaia di giovani disoccupati, inoccupati o occupati in lavori precari, perché possano cogliere le opportunità che offre il lavoro autonomo e riescano eventualmente ad affrontare quest'ultimo con gli strumenti più idonei ed efficaci.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Vincenzi, presidente di CNA Costruzioni Modena: "Le attuali norme favoriscono le grandi imprese, per i piccoli solo i subappalti" -
Modena, 26 febbraio 2015 -
"Le nuove disposizioni comunitarie possono rappresentare un'opportunità per dare un assetto organico, snello e innovativo, al sistema sugli appalti, per creare migliori condizioni di mercato per tutte le imprese e per qualificare la spesa pubblica". Così Paolo Vincenzi, presidente di CNA Costruzioni Modena, interviene in merito ad un problema che coinvolge le piccole imprese dell'edilizia, attualmente penalizzate delle leggi sugli appalti, riprendendo un tema oggetto di un'audizione dell'Associazione Nazionale alla Commissione Lavori Pubblici del Senato.
"L'attuale contesto normativo favorisce le grandi imprese – sottolinea Vincenzi - privilegia la capacità finanziaria a danno di quella professionale e organizzativa, e confina le piccole imprese nel recinto dei subappalti, senza alcun sistema di garanzie".
Obbligo di suddivisione in lotti, requisiti finanziari parametrati ai singoli lotti, eliminazione delle garanzie per appalti fino a 250.000 euro, formazione e informazione diffusa alle imprese, norme di tutela del subappalto, queste le priorità indicate dalla CNA per la costruzione del nuovo quadro normativo.
"E' necessario lavorare per arrivare ad un nuovo testo unico per appalti e concessioni, realmente ispirato ai criteri indicati dallo Statuto delle Imprese – conclude il presidente di CNA Costruzioni Modena - che superi definitivamente gli oltre 700 articoli e i 50 allegati del Codice Appalti e del relativo Regolamento, in favore di uno strumento chiaro e accessibile che tuteli la concorrenza e favorisca, finalmente, una maggiore apertura del mercato. Poche e semplici regole possono tradursi in un più facile approccio alle procedure e, di conseguenza, in minori oneri amministrativi per le imprese e minori appigli formali, che oggi spesso causano il blocco dei lavori e un danno per imprese e comunità".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Un incontro di CNA Cittadini, promosso dal Comitato Anziani e Orti S. Agnese- San Damaso, nel quale saranno affrontati tutti i principali cambiamenti della dichiarazione dei redditi -
Modena, 25 febbraio 2015 -
Il 730, come tutti sanno, è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti, ma anche ai pensionati e che presenta diversi vantaggi per entrambe le categorie. Innanzitutto, il fatto che il contribuente non debba eseguire calcoli ottenendo il rimborso dell'imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione. Se, invece, è il contribuente ad essere a debito con il Fisco, le imposte sono trattenute dalla retribuzione o dalla pensione direttamente nella busta paga.
Da quest'anno poi c'è una novità: l'Agenzia delle Entrate mette a disposizione, in una specifica area del suo sito internet, il 730 già precompilato. In cosa consiste questo modulo? Soprattutto, cosa cambia rispetto agli anni precedenti?
CNA, per risolvere i dubbi dei cittadini e illustrare le novità fiscali, organizza un incontro giovedì 26 febbraio alle ore 15.00, presso la Sala Polivalente in via Viterbo 80 a Modena, con l'esperto Stefano Borghi, Referente dell'Ufficio Servizi ai cittadini di CNA Modena.
Sarà illustrata nel dettaglio la nuova procedura di dichiarazione dei redditi e saranno chiariti gli eventuali dubbi, per garantire a tutti i partecipanti una preparazione adeguata alla prossima scadenza del modello 730/2015.
L'iniziativa è promossa dal Comitato Anziani e Orti S. Agnese – San Damaso e a tutti gli aderenti sarà inoltre consegnata gratuitamente la guida "Truffe e raggiri: come tutelarsi e come affrontarli".
La partecipazione è aperta a tutti.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Diversi i casi segnalati a CNA in provincia di Modena di finte società che propongono contratti onerosi per ottenere risparmi sul pagamento delle imposte -
Modena, 25 febbraio 2015 -
Anche in provincia di Modena operano alcune società che propongono la sottoscrizione di contratti onerosi per ottenere presunti risparmi di circa il 30% sul pagamento delle imposte. Si tratta di società che offrono la cessione di propri crediti a un prezzo scontato, da utilizzare per il pagamento dei debiti nei confronti del fisco, operazione nella quale, nei casi sino ad ora segnalati a CNA, si nascondeva tuttavia una vera e propria truffa.
Per esempio, se un'impresa ha un debito nei confronti dell'erario di 1000 Euro si vede proporre, da queste società, la cessione di un loro credito di imposta dello stesso importo di 1000, al prezzo di 700 Euro. Quindi l'impresa dovrebbe indicare questi 1000 Euro nell'apposito modello per il pagamento del proprio debito, che verrebbe così integralmente saldato, avendone in realtà spesi solo 700.
Nei casi segnalati a oggi, purtroppo questi crediti sono però risultati inesistenti, quindi chi ha fatto affidamento su queste operazioni si trova ad aver speso inutilmente il proprio denaro per qualcosa che, di fatto, non esiste. Non solo: le imprese ignare di tutto ciò si troveranno anche a non aver in realtà versato all'Amministrazione Finanziaria le imposte dovute, con tutte le conseguenze del caso in termini di sanzioni e di maggiorazioni.
Purtroppo chi mette in atto tali operazioni si presenta in modo estremamente professionale, con presentazioni, documenti, stampati e siti internet molto convincenti, ben strutturati ed efficienti. Non bastano però un sito internet, seppure ben fatto, una semplice scrittura privata o anche il pagamento di una fattura, per consentire la cosiddetta "compensazione" delle imposte nei modelli F24! In altre parole, a risparmiare sulle tasse.
Quasi sempre le società in questione risultano inesistenti ed i codici fiscali indicati nei documenti non corrispondono a nessuna impresa presente nelle anagrafiche dell'Agenzia delle Entrate o del Registro Imprese.
La cessione dei crediti fiscali di per sé è una operazione perfettamente legittima, che deve tuttavia avvenire con una serie di passaggi ben definiti dall'Agenzia delle Entrate e, ovviamente, a condizione che esistano realmente i crediti che vengono ceduti e i soggetti con i quali si sottoscrivono gli accordi.
Invitiamo quindi le imprese ad avere particolare cautela e attenzione nel sottoscrivere questo tipo di accordi. In questi casi, la cosa migliore da fare è rivolgersi subito ai propri consulenti o alle sedi delle proprie associazioni per verificare sia la correttezza dei procedimenti seguiti, sia l'effettiva esistenza delle società che propongono questi accordi.
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
Il Direttivo di CNA Fita Modena intende rinnovare la propria stima ed esprimere la solidarietà piena al Presidente Nazionale Cinzia Franchini -
Modena, 20 febbraio 2015 -
Unanimemente e convintamente, il Direttivo di CNA Fita Modena intende rinnovare la propria stima ed esprimere la solidarietà piena al Presidente Nazionale Cinzia Franchini, il cui operato, come rappresentante Nazionale del trasporto merci e persone deve essere valutato pubblicamente, sui fatti e sui risultati, tanti e importanti, oltre che sul suo impegno per la legalità, che è anche il nostro, e quello di tutta l'Associazione.
In gioco non c'è solo l'onorabilità di Cinzia Franchini, ma quella, appunto, di una intera unione la CNA-Fita che in questi tre anni ha saputo mantenere la schiena dritta su temi cruciali per il futuro delle nostre imprese e del nostro Paese.
Ci abbiamo creduto insieme e per questo crediamo sia giusto, insieme, difendere quanto sostenuto fin qui.
Il Direttivo all'unanimità, si augura inoltre che la situazione si possa rapidamente ricomporre nel migliore dei modi, e che gli equivoci vengano fugati, nell'interesse di tutta la CNA, pur nel doveroso rispetto di tutte le regole del nostro sistema associativo.
Per il Direttivo CNA Fita Modena
Pres. Franco Casadei
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
Dagli incontri non sono emersi fatti nuovi in grado di modificare una valutazione critica sulla manovra finanziaria del Comune: dito puntato sulle tasse e sul problema Tari -
Modena, 20 febbraio 2015 -
Non bastano gli investimenti, che pure rappresentano una buona notizia e potranno contribuire a rimettere in circolo un po' di lavoro e ricchezza, a dare una lettura positiva al bilancio comunale.
Dopo gli incontri con il sindaco Muzzarelli, Confcommercio e Cna ribadiscono la valutazione critica su una manovra caratterizzata da due segni: l'effetto depressivo e la mancanza di coraggio. Dal confronto, infatti, non è emerso nulla di nuovo che porti a modificare l'iniziale valutazione del bilancio predisposto dall'Amministrazione.
L'effetto depressivo è legato all'aumento della tassazione, una crescita di 9,5 milioni di euro per effetto della quale il prelievo su cittadini e imprese raggiungerà nel 2015 quota 133,4 contro i 109 milioni del 2011. Si tratta, in tutta evidenza, di un aumento impressionante: +22,4% in soli quattro anni, che rischia di vanificare l'attesa per una ripresa ad oggi ancora del tutto ipotetica e proprio per questo estremamente fragile.
In questa situazione, un aumento delle imposte è per definizione depressivo.
"Siamo consapevoli delle difficoltà di reperire 14 milioni di euro per effetto di uno scellerato Patto di Stabilità - continua la nota di Cna e Confcommercio - ma aumentare le tasse appare l'opzione più facile, ma anche quella meno coraggiosa. Oltretutto, operare su 233 milioni di spesa corrente una razionalizzazione del valore di 5,2 milioni di euro, significa fare una limatura pari al 2,2%".
Secondo le due Associazioni, invece, si sarebbe dovuta mettere in campo una profonda azione di razionalizzazione della spesa, anche innovando le modalità gestionali di alcuni servizi, in particolare quelli interni. "Una svolta – precisano Cna e Confcommercio – che le imprese modenesi attendono e chiedono da anni e che avrebbe potuto produrre maggiori economie ed evitare così di usare pesantemente la leva tributaria".
Si è parlato di segnali positivi, in merito al ritocco di pochi decimali sull'Imu pagata dalle imprese sugli immobili produttivi sfitti, mentre non aumenta, ma le nostre aziende si attendevano un abbassamento dell'IMU sugli immobili produttivi utilizzati nell'attività aziendale. Ma alle imprese i segnali non bastano più. Occorrono scelte decise, come nel caso della Tari: ad esempio, quella di congelare ogni aumento della tassa rifiuti in assenza di un preciso e dettagliato piano finanziario.
"Semmai ce ne sia stato uno, non è più tempo di prendere per buoni gli aumenti automatici che vengono proposti dalle multiutility, in questo caso da Hera. Alcuni sindaci, ad esempio quelli della zona di Sassuolo, hanno fatto ricorso al Tar in merito all'aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti. Perché questo non è avvenuto a Modena? Riteniamo – dicono Cna e Confcommercio – che la comunità abbia il diritto di capire bene i meccanismi di determinazione delle tariffe".
Anche rispetto ai pur apprezzabili investimenti, va sottolineato come l'impressione che si ricava dalla lettura delle addirittura 219 voci del piano triennale messo a punto dall'Amministrazione, è quella dell'assenza di un filo conduttore capace di dare un'impronta strategica agli interventi e conseguentemente un nuovo respiro alla città.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Domani, giovedì, alla CNA di Modena un seminario su un tema di estremo interesse per le aziende che esportano -
Modena, 18 febbraio 2015 -
Uno dei temi di maggiore attualità per le aziende, in particolare quelle che esportano, è l'origine della merce, questione importante sia dal punto di vista logistico (pensiamo alle normative doganali), ma anche per la rilevanza in altri ambiti come, ad esempio, la tutela dei consumatori (i quali oggi più che mai esprimono l'esigenza di capire il luogo di effettiva produzione di una merce), la tutela e l'uso esclusivo di un marchio di fabbrica, la registrazione dei marchi in sede nazionale e/o internazionale.
Ma che cos'è l'origine preferenziale? Si tratta di uno status della merce grazie al quale è possibile ottenere il diritto a un trattamento tariffario preferenziale, che può consistere, ad esempio, in una riduzione o in un'esenzione dal dazio in virtù di specifici accordi sottoscritti fra il paese di esportazione e quello di destinazione della merce.
Una materia molto tecnica che, tuttavia, può avere dei riflessi critici per le aziende in caso di mancato rispetto della normativa potendo comportare, oltre al pagamento dei dazi doganali non versati, anche la denuncia dell'esportatore all'autorità giudiziaria per la falsa dichiarazione in caso di accertamenti e di richiesta di rilascio della prova dell'origine preferenziale.
E' di tutto questo che si parlerà nel corso del seminario operativo che CNA ha organizzato per le imprese di produzione e del settore moda-abbigliamento domani, giovedì 19 febbraio, alle 18, presso la sala Arcelli di CNA Provinciale, a Modena in via Malavolti 27.
Interverrà Simone Del Nevo, dell'omonimo studio che cercherà di fornire ai partecipanti alcune semplici istruzioni per superare quei problemi pratici che, se sottovalutati, rischiano si comportare gravi errori nella gestione dell'origine delle proprie merci esponendosi così a conseguenze di carattere amministrativo ma soprattutto di carattere penale.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Approvato dalla Commissione l'emendamento al DL Milleproroghe che sposta di un anno l'avvio della restituzione del debito acceso dalle imprese terremotate per pagare le tasse -
Modena, 18 febbraio 2015 -
La mobilitazione di Rete Imprese ha ottenuto un primo importante risultato: le Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera hanno approvato l'emendamento al decreto Milleproroghe presentato dai deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Davide Baruffi e Matteo Richetti, che chiedeva la tanto attesa proroga del termine d'inizio della restituzione del mutuo acceso dagli imprenditori delle zone terremotate per pagare le tasse.
Soddisfazione da parte di Rete Imprese Italia per il passo in avanti effettuato e che concede un ulteriore anno di respiro alle imprese danneggiate dal sisma. L'emendamento, infatti, oltre a prorogare di dodici mesi la sospensione del pagamento dovuto per la restituzione del debito, prolunga di dodici mesi anche la durata del piano di ammortamento.
"Anche se non accoglie immediatamente le nostre rivendicazioni, l'ammortamento in cinque anni – commentano Cna, Lapam, Confcommercio e Confesercenti – questo provvedimento risponde a un'urgenza delle imprese. Ora però è necessario accelerare il processo di rimborso delle liquidazioni dei contributi per la ricostruzione, ovviamente nell'ambito della massima trasparenza, per evitare, tra un anno, di trovarci nella medesima emergenza".
"Attendiamo con ansia – conclude la nota di Rete Imprese – che l'emendamento sia recepito anche in Senato.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Rete Imprese: "Due provvedimenti che hanno l'obiettivo di contrastare l'evasione dell'Iva, ma che riversano i costi di questa azione sulle imprese che si comportano correttamente. Inaccetabile che la lotta all'evasione sia pagata da chi rispetta le regole" -
Modena, 16 febbraio 2015 -
La Finanziaria ha esteso l'applicazione del "reverse charge" (l'Iva viene applicata da chi riceve la fattura e non da chi la emette), e l'introduzione dello "split payment" (se la fattura è emessa nei confronti di enti pubblici l'Iva è versata allo stato dall'ente pubblico stesso).
Due provvedimenti che hanno l'obiettivo di contrastare l'evasione dell'Iva, ma che riversano i costi di questa azione sulle imprese che si comportano correttamente. E si tratta di una moltitudine di imprese: tutte quelle della filiera delle costruzioni (edilizia e installazioni impianti), ma anche le imprese di pulizia, quelle che operano nel biomedicale, oltre alla grande distribuzione alimentare.
I nuovi meccanismi di applicazione dell'iva, infatti, creano un pesante squilibrio finanziario per queste aziende, che si trovano a pagare l'iva sugli acquisti, senza poter incassare quella sulle vendite, accumulando così migliaia di euro di rimborsi che richiedono mesi e mesi per essere liquidati.
Ne è prova questo esempio: supponiamo che un'impresa esegua una prestazione di servizi a favore di una pubblica amministrazione per 100.000 euro. In questo caso, l'impresa avrebbe incassato anche 22.000 euro di iva. Ma supponiamo anche che la stessa impresa abbia acquistato, per soddisfare la commessa precedente, beni e servizi per 50.000 euro, versando iva per 11.000 euro. Dato che l'iva non sarebbe incassata (perché versata direttamente dall'ente pubblico debitore), la nostra impresa maturerebbe un credito d'imposta di 11.000 euro. Se questa stessa impresa non ha dipendenti o altri debiti di carattere tributario, essa non avrebbe altra possibilità se non chiederne il rimborso, una strada lunga oltre sei mesi, con un'evidente difficoltà finanziaria per l'impresa. Lo stesso meccanismo si verifica con il reverse charge, che si applica nelle relazioni tra imprese e imprese.
Di fatto, l'impossibilità di incassare l'IVA sulle prestazioni di servizi e sulle vendite genera uno squilibrio nella gestione finanziaria delle imprese che può essere letale per la sopravvivenza di queste ultime. Ma c'è di più: per evitare di accumulare crediti con l'erario, il cui recupero è lungo e oneroso, diventa vantaggioso effettuare gli acquisti all'estero in regime di esenzione. Così che per recuperare gettito si danneggerebbe anche l'economia nazionale. Senza contare che questi meccanismi aumentano in modo preoccupante l'ammontare dei crediti Iva, paradossalmente proprio quando governo e parlamento sono impegnati a evitare che si accumulino ulteriori crediti nei confronti della PA, i nuovi istituti.
Rete Imprese ha iniziato una forte azione di sensibilizzazione nei confronti degli associati per sollecitare il governo ad intervenire sulla questione, a cominciare da una petizione che può essere sottoscritta sui siti nazionali delle Associazioni.
La richiesta è che da marzo, quando diventerà operativa l'introduzione della fatturazione elettronica con la P.A., sia abrogato lo split payment, così come da marzo, la scelta di adottare la fatturazione elettronica tra imprese deve escludere l'applicazione del reverse charge. Nel contempo Cna, Lapam Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio chiedono di accelerare i tempi dei rimborsi per quelle imprese che applicano il reverse charge e lo split payment, eliminando, contemporaneamente, tutti gli ostacoli burocratici che ancora intralciano il pieno utilizzo in compensazione dei crediti Iva.
(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)
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