Visualizza articoli per tag: alimentazione

"Parma, io ci sto!" e Università puntano alla prima Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli alimenti e la Nutrizione. Il progetto è stato presentato ieri dal Magnifico Rettore Loris Borghi, dal presidente dell'Associazione, Alessandro Chiesi e dal coordinatore del 'petalo agroalimentare', Guido Barilla.

di Alexa Kuhne

Parma, 6 ottobre 2016

L'obiettivo di creare la prima Scuola internazionale di alta formazione sugli alimenti e la nutrizione è stato raggiunto. Lo scopo è lungimirante: portare la Food Valley a centro mondiale della conoscenza e dell'innovazione del settore alimentare.
L'Associazione "Parma, io ci sto!" ha presentato ieri mattina con l'Università di Parma il progetto Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione, all'interno del progetto Food Project di Ateneo. Una struttura didattica di prestigio unica al mondo, specializzata nell'offerta formativa post-laurea a forte grado di internazionalizzazione.
La Scuola sarà un vero e proprio hub, che permetterà all'Ateneo di posizionarsi tra i principali attori internazionali, attraendo non solo risorse economiche, ma anche umane, in questo settore così strategico per le imprese e per il territorio.
La Food Valley, centro di eccellenza del settore agroalimentare, richiede un investimento di circa 8,75 milioni di euro, di cui 4,75 milioni sono già stati stanziati dall'Università.
L'Associazione 'Parma, io ci sto!' ha già avviato la raccolta delle risorse sia attraverso i suoi soci che con una call a tutto il territorio: due milioni sono stati dati da Barilla, 750mila euro da Chiesi, 250 mila euro da Fondazione Cariparma.

Barilla-guido-3

A questo obiettivo ci crede fortemente Guido Barilla che ha sottolineato quanto "sia significativo che il primo progetto strategico di 'Parma, io ci sto!' sia con l'università, che rappresenta il nostro futuro".
Perché dalla formazione parte tutto: "Solo creando nuove competenze e conoscenze – ha detto – la città sarà in grado di attrarre nuovi talenti e di posizionarsi come capitale del cibo".

Chiesi-Alessandro

Per Alessandro Chiesi, investire nella ricerca, credere nella formazione significa produrre innovazione: "Grazie a questo progetto – ha spiegato il presidente di 'Parma, io ci sto!', le imprese del territorio avranno a disposizione un capitale umano, caratterizzato da professionalità sempre più qualificate. Questo, però, può anche essere visto come un punto di partenza per attrarre nuovi investimenti anche da parte degli organi di governo locali, nazionali ed europei".
'Food project' con la sua Scuola di formazione può contribuire a fare di Parma e della Food Valley il centro mondiale della conoscenza e della innovazione nel settore agroalimentare con benefici per cittadini e imprese di tutto il paese.

La portata di questo progetto è davvero significativa. Non si tratterà soltanto di sviluppare le infrastrutture e la tecnologia del Dipartimento di Scienze degli Alimenti ma di attuare una 'rivoluzione' in ambito didattico grazie alla Scuola di formazione.
"Con questo progetto – ha sottolineato il rettore Loris Borghi – si attua nel concreto quella sinergia tra Università e territorio che è una chiave di volta per lo sviluppo sociale ed economico di una comunità".

Loris-Borghi

Quintelli-carlo-2

La novità sta anche nella riqualificazione di molte aree del Campus. Carlo Quintelli, l'architetto responsabile del progetto ha illustrato come prenderà forma lo spazio adibito a Scuola, dal verde all'ospitalità; la riconversione della FOOD AREA, ben 2.000 mq, andrà a arricchirsi di altri 6.000 mq.
La scuola di alta formazione troverà identità nella "cascina" e il piano prevede anche una riorganizzazione e concentrazione delle strutture e laboratori che oggi sono sparsi in varie parti dell'Ateneo (aule, sale convegni, caffetteria). La pianta prevede una parte centrale che richiama gli archetipi culturali delle nostre strutture rurali attraverso una tipologia a "Corte" che richiama anche l'aspetto forte della socialità.
Entro i prossimi due mesi sarà pronto l'esecutivo progettuale. L'inaugurazione avverrà nell'anno accademico 2018-2019.

I contenuti di questa Scuola unica al mondo sono stati illustrati dal professor Furio Brighenti: "E' previsto il potenziamento dei percorsi primari accentrandoli dai 9 siti in cui sono sparse le attività attuali. Sarà dato spazio agli indirizzi post laurea, alla formazione avanzata e alla formazione continua, dai dottorati di ricerca ai master di primo e secondo livello, a corsi di perfezionamento e corsi brevi.
Diventerà una scuola con una rete di docenti che potrà essere utilizzata per la formazione esterna all'ateneo, compreso il sostegno alla 'Corporate Academy', ovvero i percorsi di alta formazione interni alle imprese".

Brighenti-Furio

Cristiano Casa, assessore alle Attività produttive del comune di Parma ha ricordato che questo progetto si sposa con il riconoscimento dell'Unesco dato a Parma come "Città Creativa della gastronomia" e con la creazione della rete delle 13 città creative che venne inaugurata in occasione dell'ultimo "Cibus".
L'ex Rettore Nicola Occhiocupo ha espresso la sua soddisfazione per l'iniziativa di stretta collaborazione tra mondo economico, università e territorio che il progetto riassume in sé. Un pensiero è andato anche a Pietro Barilla che, negli anni '90 , assecondando un investimento di 4 miliardi di lire, "unico imprenditore italiano - ha sottolineato Occhiocupo – che anni fa disse che bisognava investire sui giovani".

Casa-Cristiano1

Pubblicato in Cronaca Parma

Una sessantina di allevatori della Bassa all'incontro del Consorzio Agrario di Parma su Parmigiano Reggiano di qualità, alimentazione Non Ogm e filiera corta.

Parma, 3 ottobre 2016

Il foraggio salubre garantisce la qualità del Parmigiano Reggiano. Il messaggio è emerso a chiare lettere nell'incontro, che si è tenuto al Ristorante Euridice di Parma, organizzato dal Consorzio Agrario Parma (Cap) e da Emilcap. All'appuntamento hanno partecipato una sessantina di produttori e allevatori di imprese agricole, per lo più del comprensorio di Colorno, Torrile, San Polo di Torrile e Vicomero. Al tavolo dei relatori si sono alternati: Giorgio Grenzi, presidente e Ivan Cremonini, direttore del Cap, Michela Canova e Alessandro Fadda, rispettivamente sindaco di Colorno e di Torrile, Carlo Fornari, responsabile servizio zootecnico Cap, Simone Nasi presidente Emilcap, Paolo Sighinolfi esperto di Emilcap, Mario Bustro responsabile meccanizzazione Kuhn.

Nel corso dell'evento, si è posto l'accento sull'importanza di utilizzare un foraggio di qualità, al fine di ottenere un formaggio di qualità superiore, in cui la filiera circolare possa rappresentare un elemento distintivo, qualitativo ed economicamente redditizio, anche rispetto alle attuali quotazioni. In sostanza, una filiera, tracciabile e sicura, di reciproco e vicendevole scambio proficuo. Il primo cittadino Fadda ha sottolineato che, in un momento di difficoltà come l'attuale, occorre favorire l'agricoltura, limitando l'eccesso di burocrazia. Mentre il sindaco Canova si è soffermata sulla necessità di un'agricoltura sempre più coniugata all'ambiente. Secondo il presidente Grenzi "La sfida produttiva che guarda al domani in modo lungimirante passa per l'utilizzo di mangimi non Ogm, per incrementare la qualità di un prodotto principe, come il Parmigiano Reggiano". Il direttore Cremonini ha spaziato su molteplici tematiche, tra cui la crescente esigenza di un consumatore più consapevole e informato sulla provenienza e qualità di ciò che acquista. L'approfondimento sull'impiego strategico di prodotti non OGM per una filiera corta, indipendente dall'uso di alimenti zootecnici di provenienza estera, ha visto alternarsi al microfono anche Simone Nasi presidente di Emilcap e gli esperti Carlo Fornari del CAP e Carlo Sighinolfi di Emilcap. Un dato importante - emerso durante il meeting - statistiche alla mano, è rappresentato dal fatto che molti Paesi , come Usa e Canada per esempio, stanno sempre di più andando nella direzione di preferire un prodotto con base non OGM anche per ragioni di salubrità oltre che di mercato.

Un fattore rilevante rappresentato dalle produzioni non Ogm è anche di natura economica: questi mangimi scoraggiano infatti sofisticazioni e contraffazioni dei prodotti italiani che alimentano il cosiddetto Italian Sounding (le imitazioni false con fuorviante nome italiano). Un passaggio epocale che figura come vero e proprio antidoto naturale. Assai importante anche il ruolo giocato all'interno della filiera dalla meccanizzazione nel processo alimentare: nel corso della serata di approfondimento il responsabile Mario Bustreo del brand leader Kuhn ha mostrato uno speciale e innovativo mezzo meccanico "miscelante" dedicato proprio all'alimentazione delle bovine utili per la produzione di Parmigiano Reggiano.

L'allevatore Giuseppe Grisenti si aggiudica il premio "Miglior stalla 2016" come performace riproduttiva

Il presidente del Consorzio Agrario Parma Giorgio Grenzi (a destra nella foto) ha premiato l'allevatore Giuseppe Grisenti, quale titolare della Migliore Stalla 2016, sotto l'aspetto della performance riproduttiva. Il riconoscimento all'imprenditore parmigiano - che ha la stalla in località Cervara di Baganzola - è stato consegnato nei giorni scorsi, in occasione del meeting a tema , che si è tenuto al Ristorante Euridice di Parma. All'incontro hanno preso parte una sessantina di allevatori, in larga parte di Vicomero, San Polo di Torrile, Torrile e Colorno.

Miglior stalla 2016

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 28 Settembre 2016 10:44

Giocampus Day: una festa aperta a tutta la città

Happy giocampus day! Sabato 1 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 14.30 Giocampus accende lo stadio Tardini con una festa aperta a tutti, con ospiti del mondo dello sport e dell'alimentazione.

Parma, 28 settembre 2016

Il progetto dedicato agli stili di vita delle future generazioni festeggia con tutta la città i protagonisti di Giocampus. Allo stadio Tardini nasce la prima edizione di Giocampus Day: una festa aperta a tutti, con ospiti del mondo dello sport e dell'alimentazione, per rendere omaggio ad una comunità di grandi impegnata per il futuro dei più piccoli.
In continua evoluzione e senza mai tradire lo scopo condiviso dal giorno della costituzione dell'Alleanza Educativa, Giocampus è da anni impegnato nella promozione di corretti stili di vita che possano influire positivamente sul futuro delle nuove generazioni coinvolgendo a cascata le loro famiglie, il contesto in cui vivono e di conseguenza l'intera comunità.
Sabato 1 ottobre a partire dalle ore 9.00 anche chi non ha mai avuto modo di sperimentare Giocampus potrà confrontarsi con i molteplici contenuti di un modello vincente da un punto di vista didattico e scientifico per il benessere dei bambini. I Maestri del Movimento e i Maestri del Gusto condurranno tutti i partecipanti alla scoperta della didattica di Giocampus. Durante la giornata, inoltre, cinque rappresentanti del progetto saranno infine premiati con una targa celebrativa per l'impegno quotidiano che hanno dedicato durante tutti questi anni.

Il programma
9.00 - 12.00 Giocampus per tutti: attività e percorsi di educazione motoria ed alimentare;
12.15 Premiazioni;
12.45 Pasta Party, curato dalla Cucina Mobile della Protezione Civile in coordinamento con Barilla: un pranzo collettivo all'insegna dello spirito di festa e condivisione.

La mattinata con Giocampus sarà aperta al pubblico e a ingresso libero. Grandi e piccini avranno anche modo di incontrare alcuni volti noti del mondo sportivo e non solo, amici da tempo del progetto e testimoni di valori condivisi.
Per maggiori informazioni www.giocampus.it 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Domenica, 25 Settembre 2016 09:37

La salute vien mangiando...mele

Le mele sono un prezioso "fil rouge nutrizionale" che ci accompagna tutto l'anno, ma è in autunno che si ha la loro maturazione naturale con varietà, sapori e colori per tutti i gusti

Bologna, 19 settembre 2016 - L'estate sta finendo e si ritorna in città, chi al lavoro, chi a scuola e comunque tutti agli impegni quotidiani, con la necessità di prepararsi ad affrontare adeguatamente i primi cambiamenti climatici che preludono all'inverno. Certo le vacanze sono state motivo di relax e divertimento per molti, ma per alcuni possono essere state un'occasione imprevista di stress e di fatica e per altri ancora causa di un eccessivo appesantimento fisico.

Rivolgendosi saggiamente alla natura per trovare un "aiuto" quanto mai efficace che ci rimetta in sesto su tutti questi fronti, ancora una volta la frutta ci è amica e ci offre quel supporto essenziale per stare in salute e vivere al meglio una parte dell'anno impegnativa.

Stimolare gli italiani a consumare più frutta e verdura è la mission di FRUIT24, il progetto triennale messo a punto da Apo Conerpo, la maggiore organizzazione europea di produttori ortofrutticoli, e cofinanziato da UE e MIPAAF per promuovere il consumo di tutti i prodotti ortofrutticoli freschi di produzione comunitaria.

L'obiettivo è suggerire al consumatore – con notizie, informazioni e attività specifiche di coinvolgimento – un utilizzo consapevole di questi prodotti, sensibilizzandolo sull'importanza e la gradevolezza di una loro assunzione costante nell'alimentazione quotidiana in funzione di un benessere naturale che si traduce in salute. In particolare, il progetto vuole fornire il suggerimento concreto su quale frutta e/o verdura consumare, come e perché, in una sorta di menù giornaliero, diverso in funzione delle stagioni e in funzione di determinati target, come lo studente e lo sportivo, per le diverse fasce orarie della giornata, evidenziandone anche la convenienza.

E parlando di frutta autunno-invernale il pensiero corre istintivamente alle mele che, a dire la verità, ci accompagnano ormai tutto l'anno come un prezioso "fil rouge nutrizionale" al quale si può sempre ricorrere, ma che hanno nel periodo autunnale la loro maturazione naturale e la conseguente "esplosione" in termini di varietà, sapori, colori e anche consumi.

Le mele vantano un'allure biblico, mitologico e favolistico, ma soprattutto sono regine di un mondo agricolo italiano – sia del passato che attuale – che ne ha esaltato le proprietà e i benefici, ponendole al centro di famosi detti popolari e di definizioni avvalorate "sul campo" senza mai smentite di sorta.

Pur in presenza di aree territoriali maggiormente vocate di altre per via del clima che le caratterizza, in generale la coltivazione di mele è strettamente legata alla grande tradizione produttiva del nostro Paese, tanto che le mele sono da molto tempo il frutto più diffuso in Italia e anche il più amato dagli italiani, complice peraltro la loro grande versatilità in cucina.
Sinonimo di salute e benessere, farmaco naturale e rimedio per tanti problemi, le mele sono costituite per circa l'85% del loro peso da acqua e questo le rende ideali per idratare l'organismo a tutte le età e soprattutto per gli sportivi: 100 grammi di prodotto apportano circa 40 calorie, 10 grammi di zucchero e grandi quantità di sali minerali quali potassio (utile in estate per reidratarsi a causa dell'eccessiva sudorazione), sodio, bromo, calcio, magnesio (Fonte CREA – Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione).

Le mele contengono circa il 2% di fibre, sotto forma di pectine, e sono un alleato prezioso del nostro intestino come prebiotico, per controllare il colesterolo "cattivo" nel sangue (LDL) e per ridurre il rischio cardiovascolare.

Le mele sono anche un concentrato di molte vitamine quali A, E, C ed alcune del gruppo B, come la vitamina B1 che combatte nervosismo, inappetenza e stanchezza e la vitamina B2 che facilita la digestione, protegge le mucose della bocca e dell'intestino e rinforza capelli ed unghie.
Nelle mele sono inoltre presenti aromi quali il geraniolo, nonché l'acido citrico e l'acido malico (noto anche come l'acido di mela, presente soprattutto nella buccia), quest'ultimi con funzioni antinfiammatorie per l'apparato gastroenterico. La ricchezza di antiossidanti e di polifenoli presente nelle mele sembra contribuire alla prevenzione di alcuni tumori, mentre in particolare i flavonoidi rallentano l'invecchiamento cellulare, quindi la formazione delle rughe.

Per il colore, sapore, usi e tempi di maturazione si distinguono diverse varietà di mele, tra le quali – solo per citare le più note – vi sono le Golden Delicious (le più diffuse in Italia e nel mondo), Annurca, Fuji, Granny Smith, Imperatore, Jonagold, Morgenduft, Pink Lady, Renetta, Royal Gala, Stark Red Delicious, Stayman, Ozark Gold, Rome Beauty.

Vi sono poi molte varietà locali rare e di nicchia, o "frutti dimenticati", che hanno una coltivazione limitata ad un ambito territoriale circoscritto del nostro Paese, e la cui produzione viene sovente riportata all'attenzione dei consumatori dalle organizzazioni agricole e ambientaliste particolarmente attive sul fronte della biodiversità.

Le mele sono destinate prevalentemente al consumo casalingo, sia per quello immediato allo stato crudo, che come ingrediente di macedonie, ma anche in cucina per la preparazione di centrifugati e succhi, oppure cotte al forno o utilizzate per antipasti, primi e secondi piatti, per insalate di frutta e soprattutto per diversi dolci (in primis torta di mele e strudel). Inoltre si prestano anche ad essere utilizzate per preparare in casa maschere di bellezza naturali.

Numerosi sono infine gli utilizzi industriali per la preparazione di dolci, succhi, liquori (il sidro), dell'aceto di mele e di creme, oltre ad essere utilizzate anche disidratate ed essiccate – in questo caso rappresentano uno snack gustoso e salutare – senza dimenticare la loro importanza quali componenti della cosmesi.

Ecco due ricette che vedono protagonista la mela

Insalata di Mele, Cavolo rosso e Parmigiano
un piatto unico gustoso e completo per i suoi ingredienti

Ingredienti (per 6 persone)
1 cavolo cappuccio rosso
3 mele Golden
50 g di Parmigiano Reggiano a piccole scaglie
50 g di gherigli di noci spezzettati
1 limone, il succo
olio extravergine di oliva
2 cucchiai di senape
sale e pepe
cerfoglio o prezzemolo tritato
6 fette di pane integrale

Preparazione
Pulite e affettate finemente il cavolo, eliminando foglie esterne e torsolo, e ponetelo in un'insalatiera. Sbucciate le mele, grattugiatele grossolanamente facendo cadere la polpa in una ciotola per poi bagnarla col succo del limone. Tritate il cerfoglio.
Scolate bene le mele e trasferitele nell'insalatiera. Condite ora con un filo d'olio, la senape, i gherigli di noce spezzettati, le scagliette di Parmigiano, spolverizzate col cerfoglio tritato e regolate di sale e pepe. Servite l'insalata con il pane integrale tagliato a bastoncini e leggermente tostato.

COMPOSIZIONE NUTRIZIONALE DELLA RICETTA (per 1 persona)
Proteine g 7
Grassi g 13
Carboidrati g 62
Fibra totale g 12
Sodio mg 118
Potassio mg 579
Ferro mg 4
Fosforo mg 180
Calcio mg 288
Vit. C mg 39
Vit. A retinolo eq μ 37
Energia kcal 393

Strudel di Mele
il dolce a base di mele, tipico dell'Arco alpino

Ingredienti (per 8 persone)
per la pasta dello strudel:
1 uovo
50 cl di olio evo
50 cl di latte tiepido
250 g di farina 00
1 pizzico di sale
per il ripieno:
6 mele renette
50 g di uvetta ammollata in acqua calda
1 cucchiaino di cannella macinata
1 scorza di limone grattugiata
25 g di pinoli o nocciole tritate
25 g di fichi secchi tagliati sottili
75 g di pane secco grattugiato
30 g di miele
25 cl di rum
100 g di burro
30 g di zucchero a velo

Preparazione
Per la pasta di strudel, sbattere bene un uovo con l'olio, il latte tiepido e un pizzico di sale. Aggiungere la farina e impastare con le mani finché la pasta risulta morbida ed elastica. Lasciarla riposare al caldo per 15 minuti.
Sbucciare e tagliare a fettine sottili le mele, aggiungere l'uvetta ammollata nel rum o in acqua tiepida, il miele, un pizzico di cannella, la scorza di limone grattugiata, i pinoli o le nocciole tritate, i fichi secchi tagliati sottili. Stendere la pasta con il matterello, tirandola sottile senza strapparla. Nel frattempo in una padella sciogliere una noce di burro e poi tostare il pangrattato: lasciarlo dorare qualche minuto, poi spegnere il fuoco e lasciare intiepidire.
Mettere a fondere il burro rimanente in un pentolino a fuoco dolce. Riprendere il panetto di pasta e lavorare su un canovaccio leggermente infarinato per compiere con più facilità tutte le operazioni. Innanzitutto formare un rettangolo di pasta dalle dimensioni giuste. spennellarne la superficie, tranne i bordi, con poco burro fuso e cospargere con il pangrattato tostato. Porre sopra il composto con le mele, arrotolare lo strudel dalla parte più lunga, facendo attenzione a non rompere la pasta, sigillare bene anche i lati. Spennellare anche la superficie esterna con il burro fuso.
Porre infine lo strudel su una placca da forno e cuocere per un'ora a 180 °C.
A cottura ultimata, si può ricoprire lo strudel con una spolverata di zucchero a velo e servirlo tiepido a fette.

COMPOSIZIONE NUTRIZIONALE DELLA RICETTA (per 1 fetta di circa 150 grammi)
Proteine g 4.80
Grassi g 10.05
Carboidrati g 56.5
Fibra totale g 3.75
Sodio mg 159
Potassio mg 261
Ferro mg 0.90
Fosforo mg 64.6
Calcio mg 25.5
Vit. C mg 3.90
Colesterolo mg55.35
Energia kcal 321

Logo FRUIT24-01

(progetto FRUIT24)

Verona, 25 agosto 2016). Nell'ultimo biennio il latte alimentare di origine animale ha segnato un calo di vendite del 9,4% in quantità e dell'8,9% in valore, mentre è volata la domanda dei latti arricchiti (+11,8% in valore) e di quelli vegetali, che hanno aumentato i propri ricavi addirittura del 32,2%.

Lo dice un'indagine, in parte pubblicata oggi dal settimanale L'Informatore Agrario, realizzata dagli economisti dell'Università di Padova Vasco Boatto e Cristian Bolzonella, condotta su un campione di 540 punti vendita della gdo italiana.

Secondo gli esperti, il trend positivo dei latti alternativi non accenna a diminuire nonostante il costo quasi doppio rispetto al prodotto tradizionale: il latte di origine vegetale ha infatti registrato tra il 2014 e il 2015 un prezzo medio di poco più di 2 euro al litro, con una differenza massima rispetto a quello animale di 0,92 euro al litro.

Soia e riso puri o abbinati ad altri vegetali rappresentano, secondo l'articolo de L'Informatore Agrario, una opportunità importante per l'economia agroalimentare italiana e un'exit strategy per rispondere alla crisi del lattiero.

 

Sdoganata la pasta che va trattata con un piccolo accorgimento...Gusto e salute nei centrifugati. Alessandro Circiello della Fic, Federazione italiana cuochi: «Tanta frutta, legumi e carne».

di Alexa Kuhne

Roma, 5 agosto 2016 –

Ci siamo. I Giochi Olimpici di Rio sono ufficilamente aperti.
In questi mesi di attesa notizie tecniche e curiosità sugli atleti ci hanno permesso di scoprire tutto sulla loro preparazione prima dell'importante manifestazione sportiva.
Fondamentale è stato partire dall'alimentazione, soprendentemente più ricca, variegata e senza limitazioni nella scelta dei prodotti.
Quello che viene fuori, andando a scavare nelle abitudini alimentari di questi super sportivi, è che la dieta va a braccetto col gusto.
Niente più rinunce e così, alle gare, si arriva in perfetta forma e con l'appagamento del palato.
Secondo una stima di UnaItalia, l'Unione nazionale delle filiere delle carni e delle uova, prima di tutto, sulle tavole degli atleti non devono mai mancare pollo e tacchino, insieme a pasta, pesce e verdure, senza dimenticare di consumare almeno 2 litri di liquidi al giorno.

«Pensando a una dieta adatta agli atleti - dichiara Alessandro Circiello, responsabile di Media & Pubblic Affairs di FIC e presidente della Federazione Italiana Cuochi Regione Lazio - è necessario partire dagli alimenti proteici, ottimi per ogni genere di attività fisica. A cominciare quindi da carne, bianca e rossa, ai legumi. Se ci riferiamo in particolar modo a Rio 2016 una parentesi va riservata anche al caldo: io consiglio alimenti con alta concentrazione di magnesio e potassio. Per un'attività agonistica così impegnativa, sarebbe consigliabile utilizzare un estrattore di succhi per dare al piatto il maggior contenuto nutrizionale possibile».

I centrifugati, freschi, salutari e appaganti vanno per la maggiore: «Parlo di estratti da succo di limone, zenzero e sedano, oppure con fragole, banane, meloni e pesche, tutti da abbinare a piatti preparati con alimenti proteici e nutrienti".

Secondo gli esperti sono ottimi anche gli estratti di alimenti zuccherini, come mango e papaya, che si trovano in grande quantità in Brasile.
Le fibre sono sempre più una certezza: le regalano i legumi, i cereali, o quegli alimenti come le verdure.
Mai rinunciare alla pasta, perché agli sportivi fa davvero bene. Ma c'è un trucco, dicono gli chef, affinchè sia davvero salutare: non mangiarla solo bollita, perché è fondamentale farla mantecare, con dell'olio e magari del pomodoro. Così si abbassa l'indice glicemico del piatto, rendendolo più digeribile."

La Nutraceutica è la branca della Medicina che studia l'azione benefica e curativa degli alimenti sulla salute umana. Nutraceutica, etimologicamente crasi tra nutrizione e farmaceutica, sintetizza il concetto secondo cui il cibo può essere la prima ed efficace soluzione terapeutica.

di Alexa Kuhne

Parma, 6 agosto 2016 –

Fu Ippocrate, 2500 anni fa, a sostenere che il cibo è una medicina.
Il medico greco ci aveva visto bene, tanto che oggi, la Nutraceutica, una branca della Medicina che studia l'azione benefica e curativa degli alimenti sulla salute umana, può essere considerata un traguardo importante.
Nutrizione e farmaceutica sono una efficace soluzione terapeutica che ha una doppia anima, di alimento e farmaco.
La scienza della Nutrizione, oggi, è considerata una forma di cura e rappresenta uno degli aspetti di maggior importanza per il raggiungimento e mantenimento di un buono stato di salute. Si è capito che in medicina non si può prescindere dall'importanza del ruolo svolto dagli alimenti nel determinismo delle condizioni di salute e degli stati di malattia.

mario mariotti Unika Medical Spa nutraceutica

Cosa si può fare con la Nutraceutica? Lo spiega il dottor Mario Mariotti, fondatore di Unika Medical Spa, un centro integrato di medicina del benessere e anti-aging, e da 25 anni impegnato nel campo della Nutrizione.
"La Nutrizione e gli integratori alimentari, insieme ad un corretto stile di vita, sono i primi strumenti terapeutici per prevenire l'innesco di condizioni patologiche, per prendersi cura del wellness, cioè dell'equlibrio psico-fisico, per contrastare i processi di invecchiamento, per intervenire sulle condizioni patologiche come strumento coadiuvante di cura".

Si parla tanto di integratori alimentari. Qual è il loro reale valore? Non è sufficiente una alimentazione equilibrata per fornire tutto il necessario all'organismo?
"Gli integratori alimentari contengono dei nutrienti diversi per assicurare un apporto bilanciato ad ogni singolo individuo, secondo le carenze e\o necessità di ciascuno; con aminoacidi, vitamine, acidi grassi poliinsaturi, oligoelementi, sali minerali ecc. Questi complementi nutrizionali favoriscono il controllo delle funzioni fisiologiche e la regolazione dei circuiti metabolici che sottendono la salute. Gli integratori alimentari hanno caratteristiche intermedie tra l'alimento e il farmaco".

nutraceutica cibo salute benessere

I pazienti temono l'effetto collaterale dei farmaci. E' un timore fondato?
"Qualsiasi agente farmacologico, assieme al suo potenziale terapeutico, si porta dietro anche qualche rischio. Quello che è meno noto è che spesso gli effetti collaterali possono essere minimizzati con l'uso di alcuni integratori alimentari. A volte gli effetti collaterali dei farmaci ad uso comune sono, infatti, legati alla loro capacità di ridurre la biodisponibilità di importanti nutrienti, esponendo così il paziente ad un rischio di specifiche carenze. In questi casi, associare al farmaco un integratore alimentare può risolvere il problema e permettere di ottenere l'effetto terapeutico voluto in condizioni di maggior sicurezza".

Visto il numero di persone che assume farmaci in modo continuativo, è buona norma interrogarsi su eventuali carenze nutrizionali indotte dalle terapie prescritte e intervenire per evitarle e ridurre così il rischio di effetti collaterali a lungo termine.
Molti, per esempio, devono lottare con problemi quali colesterolo e pressione arteriosa. Come può la Nutraceutica aiutarli?
"Moltissime persone assumono statine per tenere a bada il colesterolo. Pochi sanno che questi farmaci nel bloccare la produzione di colesterolo, ostacolano anche la formazione di coenzima Q10, fondamentale per l'energia a livello cellulare, oltre che un potente antiossidante. La sua carenza può portare a stanchezza e dolori muscolari, oltre che aumentare significativamente il rischio di accelerare l'invecchiamento. A volte le statine possono essere sostituite con prodotti naturali di riso rosso fermentato. Ma, in altri casi, ciò non è possibile e occorre continuare la terapia farmacologica a lungo termine. In queste condizioni è fondamentale associare un integratore di coenzima Q10, possibilmente nella forma di ubichinolo ad un dosaggio di 50-100mg al giorno. Un altro caso tipico riguarda le tante persone che usano farmaci per tenere a bada la pressione arteriosa. Anche betabloccanti e diuretici possono ridurre la disponibilità di coenzima Q10 e anche di vitamine del gruppo B, magnesio, calcio e potassio causando stanchezza e ridotta prestazione muscolare. Chi tiene sotto controllo la glicemia e la produzione di insulina deve prestare attenzione al rischio di carenza di vitamina B12 e acido folico. Oltre ad una possibile anemia, questa carenza può dare debolezza, pallore, formicolii alle estremità, mal di testa, depressione e diarrea. In questi casi un'assunzione di vitamina B12 e di acido folico possono essere utili. Alcuni farmaci usati contro il bruciore di stomaco e la gastrite come gli inibitori della pompa protonica possono invece ridurre l'assorbimento di proteine. Per le donne che assumono anticoncezionali orali è molto importante compensare il ridotto assorbimento di vitamine del gruppo B e acido folico indotto da questi farmaci che può contribuire a generare mal di testa e cambiamenti dell'umore. Anche in questo caso un multivitaminico bilanciato è indicato".

Il 2 agosto, il Senato ha approvato la legge sulla donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi, con l'obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso gli enti caritativi. Il ministro Martina: "Nel nostro Paese sprechi alimentari per12 miliardi di euro". Come fare per donarlo.

di Alexa Kuhne

Parma, 4 agosto 2016

Basta con gli sciali alimentari che, solo nel nostro Paese, rappresentano uno spreco per un valore di 12 miliardi di euro.
E' stata approvata definitivamente due giorni fa la legge che definisce alcune regole per rendere possibile l'utilizzo a scopo benefico di alimenti che non possono essere immessi in commercio.

Eccedenze alimentari. La legge definisce quei prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, sono invenduti o non somministrati per carenza di domanda; ritirati dalla vendita in quanto non conformi ai requisiti aziendali di vendita; rimanenze di attività promozionali; prossimi al raggiungimento della data di scadenza, rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; invenduti a causa di danni provocati da eventi meteorologici; invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione; non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell'imballaggio secondario che non inficiano le idonee condizioni di conservazione".

Sprechi alimentari. Sotto questa voce vanno quei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche ovvero per prossimità della data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti.

Sicurezza alimentare. I donatori e i distributori sono tenuti a garantire la sicurezza alimentare.
Come già previsto dalla legge di stabilità 2014, deve essere garantito un corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo, ciascuno per la parte che gli compete. Le cessioni di eccedenze alimentari devono essere destinate prioritariamente al consumo umano, mentre quelle non idonee al consumo possono essere cedute per il sostegno vitale di animali e per altre destinazioni, come il compostaggio. La legge distingue il termine minimo di conservazione, inteso come la data fino alla quale un prodotto alimentare, in adeguate condizioni di conservazione, conserva le sue proprietà specifiche, dalla data di scadenza, che sostituisce il termine minimo di conservazione per alimenti molto deperibili, oltre la quale essi sono considerati a rischio. Fatta questa distinzione, la cessione di eccedenze alimentari è consentita anche oltre il temine minimo di conservazione, purché siano garantite l'integrità dell'imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. I prodotti finiti della panificazione possono essere donati ai soggetti che poi li distribuiscono agli indigenti nell'arco delle 24 ore dalla loro produzione.

spreco alimentare legge cibus in fabula 600

Promozione di comportamenti responsabili.
La Rai assicurerà un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate all'informazione e alla sensibilizzazione su comportamenti e misure idonei a ridurre lo spreco alimentare, energetico o di altro genere. Le Regioni potranno stipulare accordi o protocolli di intesa con la ristorazione, per promuovere comportamenti responsabili idonei a ridurre lo spreco di cibo e consentire ai clienti l'asporto dei propri avanzi.

2 MLN A FONDO ACQUISTO ALIMENTI. Previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per l'acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Il Mipaaf ha già avviato un'attività virtuosa di recupero degli sprechi e donazione agli indigenti. Proprio da poche ore è attivo il bando Agea per l'acquisto di latte crudo da trasformare in UHT e donare ai bisognosi. Si tratta della prima tranche da 2 mln del piano complessivo di acquisti da 10 mln.

SOSTEGNO ALL'INNOVAZIONE CONTRO LO SPRECO, FONDO DA 3 MLN. Verrà istituito un Fondo presso il Ministero con dotazione di 1 mln di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinato al finanziamento di progetti innovativi – che possono prevedere il coinvolgimento di volontari del Servizio civile nazionale – finalizzati alla limitazione degli sprechi e all'impiego delle eccedenze, nonché per promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili o facilmente riciclabili.

Incentivazioni per i Comuni: sconto sulla Tari per quei Comuni che donano agli indigenti. In caso di confisca di prodotti alimentari, inoltre, l'autorità da oggi disporrà la cessione gratuita con priorità all'alimentazione dei più bisognosi o successivamente come mangime per animali.
Linee nguida per la riduzione degli sprechi nelle mense. Il Ministero della Salute potrà emanare linee guida per gli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Secondo uno studio del Politecnico di Losanna il frutto ha proprietà taumaturgiche finora insospettabili
I ricercatori del Politecnico federale di Losanna (EPFL) hanno scoperto che una molecola del melograno, trasformata dall'intestino, permette di lottare efficacemente contro la senescenza muscolare.

I risultati sono definiti "spettacolari". Lo studio è stato pubblicato da "Nature Medicine". Con l'invecchiamento, i mitocondri delle cellule, che funzionano come generatori in miniatura di energia, perdono progressivamente la loro efficacia. Il loro cattivo funzionamento si ripercuote negativamente sull'attività muscolare. Un gruppo di ricercatori dell'EPFL, fra i quali il suo ex presidente Patrick Aebischer, nonché la società Amazentis, sono all'origine di una scoperta spettacolare, afferma oggi il Politecnico in un comunicato.

La scoperta è avvenuta analizzando il melograno, e più precisamente una molecola del frutto. Dopo essere stata trasformata dalla flora batterica intestinale, la molecola in questione, l'urolitina A, è in grado di ripristinare il funzionamento dei mitocondri difettosi, affermano gli autori dello studio. Sul verme nematode C. elegans, la molecola ha prolungato la sua durata di vita di oltre il 45%. Il test è poi stato condotto sui topi e sui ratti. "I topi senior, di circa 2 anni, hanno dimostrato capacità di resistenza alla corsa superiori del 42% rispetto al gruppo di controllo". Il fatto che due specie estremamente lontane una dall'altra reagiscano in modo analogo alla medesima sostanza "dimostra che si tratta di un meccanismo essenziale alla vita", sottolinea il co-autore dello studio Johan Auwerx, citato nel comunicato. È dunque molto probabile che il meccanismo funzioni anche per l'uomo, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti".

L'urolitina A non è direttamente contenuta dal melograno, ma si tratta di un precursore le cui concentrazioni dipendono dalla flora intestinale di ogni singolo individuo, umano o animale, sottolineano i ricercatori. Lo studio ritiene che l'approccio nutrizionale costituisca una "quasi rivoluzione", o perlomeno "un vero e proprio cambiamento di paradigma scientifico": aiutando il corpo a rigenerarsi da solo, "l'urolitina A potrebbe riuscire là dove i candidati dei gruppi farmaceutici hanno fallito". L'approccio nutrizionale, il cui obiettivo è di curare o prevenire patologie per mezzo di nutrimenti "migliorati", è al centro delle attuali strategie dei grandi gruppi industriali e farmaceutici.


Lecce, 11 luglio 2016

La review scientifica che mette in luce benefici vantaggi per tutte le età. La guida all'uso corretto. L'Italia capofila in europa per la sicurezza.

Milano giugno 2016 – Integratori Italia presenta un importante passo avanti nella conoscenza del ruolo e delle evidenze scientifiche sull'integrazione alimentare, uno stato dell'arte delle evidenze scientifiche più significative e sulle frontiere più promettenti dell'alimentazione e della salute. Un pool di otto tra i maggiori esperti italiani ha realizzato, dopo oltre un anno di lavoro, la prima edizione della Review sull'Integrazione Alimentare che fa chiarezza sia su principi attivi che sulle diverse esigenze nelle varie fasi della vita. Numerosi e ampi i temi trattati: ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita; integratori a base di vitamine e minerali, estratti vegetali e probiotici; integratori per la salute e la bellezza della donna; integratori e loro ruolo per la salute cardiovascolare e per contrastare il declino cognitivo; qualità e sicurezza.

La missione di INTEGRATORI ITALIA di AIIPA è di "contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell'integratore alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e lo sviluppo di questo settore in Italia" – afferma Alessandro Colombo, Presidente di INTEGRATORI ITALIA, che precisa: "Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare quest'opera, che certamente non esaurisce un tema così ampio ma che costituisce un passo avanti per fare il punto e contribuire alla conoscenza scientifica sul ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita".
Da diversi anni la ricerca scientifica si è data l'obiettivo di validare il ruolo delle sostanze presenti negli integratori alimentari nel coadiuvare le funzioni fisiologiche in soggetti sani. Nonostante la difficoltà oggettiva di dimostrare scientificamente un beneficio clinicamente rilevante sul mantenimento dello stato di salute e del benessere, possiamo oggi disporre di un significativo numero di pubblicazioni di alto livello qualitativo che conferma quanto i diversi componenti degli integratori, dalle vitamine e minerali, ai prebiotici e probiotici, agli estratti vegetali sino alle numerose molecole biologicamente attive derivate dagli organismi animali e vegetali, svolgano effettivamente tale ruolo.
Uno stile di vita sano, costruito su una dieta controllata e varia, un costante esercizio fisico e l'adozione di comportamenti virtuosi per la salute, evitando un eccessivo consumo di alcool e il fumo, rappresentano la base irrinunciabile del mantenimento della salute in ogni fase della vita di persone giovani, adulti o anziani. Esistono però periodi nei quali il nostro stato di benessere viene messo alla prova, e può essere necessario integrare la nostra dieta con elementi concentrati di sostanze che si sono dimostrate utili per affrontare al meglio determinate situazioni. L'uso oramai molto diffuso nel nostro Paese di questi alimenti "particolari" che offrono benefici funzionali è diventato una conferma indiretta dei vantaggi che gli integratori offrono per il mantenimento dello stato di benessere dell'individuo.

Una recente ricerca di GfK Eurisko per INTEGRATORI ITALIA sul tema "Il mondo degli integratori alimentari" ha infatti evidenziato non solo che sette italiani su dieci hanno usato un integratore alimentare, ma anche l'elevato livello d'interesse dei consumatori ad avere informazioni sugli integratori: oltre quattro persone su dieci desiderano ricevere consigli e notizie, in particolar modo sui benefici per l'organismo, sui rischi e le controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi principi attivi. Su questo fronte, giocano un ruolo fondamentale il medico di medicina generale – che è, infatti, secondo il 53% degli intervistati interessati a ricevere informazioni sugli integratori, la prima fonte informativa - seguito dai medici specialisti e dal farmacista (citati dal 49% della popolazione); segue in termini d'importanza il web con il 40% di risposte.

"Per rispondere sempre più e sempre meglio a tali bisogni informativi – conclude Colombo - abbiamo realizzato questo progetto, che ci auguriamo possa costituire un utile complemento a supporto dell'attività di counselling dei professionisti della salute e un ulteriore stimolo alle accresciute esigenze d'informazione da parte di consumatori e media".

"Sebbene l'adozione di uno stile alimentare vario ed equilibrato sia ritenuta sufficiente per garantire i nutrienti necessari, sempre più osservazioni epidemiologiche supportano la necessità di una maggiore attenzione alla copertura del fabbisogno nutrizionale e al sostegno delle funzioni fisiologiche – afferma Franca Marangoni, Responsabile Ricerca Nutrition Foundation of Italy. Gli integratori possono rappresentare una valida e sicura opportunità per favorire l'assunzione ottimale di una o più sostanze e il sostegno di funzioni fisiologiche, contribuendo anche alla prevenzione di fattori di rischio di malattia. Ad esempio nel Physicians' Health Study, uno tra i maggiori studi d'intervento condotti recentemente, su una popolazione di oltre 14.000 medici americani di 50 anni o più seguiti per 11 anni, l'assunzione di un multivitaminico è risultata associata a una riduzione, modesta ma significativa, del rischio di tumori, soprattutto tra i soggetti in età più avanzata".

PER INVECCHIARE BENE
Come invecchiare in salute, oggi? "Le principali direttrici della ricerca biochimica dell'invecchiamento sono indirizzate nella riduzione dell'infiammazione silente, dei processi perossidativi e nella necessità di mantenere l'efficienza mitocondriale, vero motore della cellula"– sottolinea Benvenuto Cestaro, Direttore della Scuola di Specialità in Scienza dell'Alimentazione dell'Università degli Studi di Milano. "L'infiammazione silente è il primo mezzo di difesa dell'organismo per inattivare virus, batteri, allergeni ambientali. Si tratta di un processo di bassa intensità ma cronico, che può portare ad un esaurimento del sistema immunitario. Per contrastarlo, è utile una dieta antiinfiammatoria, con limitata assunzione di acidi grassi idrogenati, acidi grassi saturi e acidi grassi omega-6 (privilegiando quelli monoinsaturi come l'olio di oliva), una ridotta assunzione di zuccheri semplici e un incremento di carboidrati integrali. Utile anche l'integrazione a base di acido linolenico, cardiolipine e/o specifici fosfolipidi precursori delle cardiolipine, che si sta rivelando di estrema utilità a prevenire e riparare i danni mitocondriali".

ALLEATI DEL CERVELLO
A proposito d'invecchiamento e declino cognitivo, Giovanni Scapagnini, Associato di Biochimica Clinica al Dipartimento Scienze per la Salute dell'Università degli Studi del Molise, precisa: "Il cervello è estremamente esposto allo stress ossidativo e di conseguenza invecchia più precocemente; la dieta rappresenta uno tra i fattori più in grado di influenzare il nostro stato di salute e la qualità dell'invecchiamento. Oltre al glucosio, da cui dipendono le funzioni cerebrali, risultano fondamentali per una corretta fisiologia neuronale le vitamine, in particolare del gruppo B, gli omega 3 per la trasmissione dell'impulso nervoso, la memoria e l'apprendimento; i fosfolipidi, alla base della struttura delle membrane cellulari; L-acetil carnitina (LAC), assimilabile anche attraverso il cibo e la supplementazione, per la sua azione neuroprotettiva. Ulteriori sostanze "non nutrienti" che hanno evidenziato capacità di ridurre il danno ossidativo, sostenere il normale tono dell'umore e migliorare le capacità mnemoniche sono le antocianine e le procianidine del mirtillo, le catechine del tè, i flavanoli del cacao, il resveratrolo e la curcumina, le epicatechine del cacao e l'omotaurina, presente in alcune alghe marine".

AMICI DEL CUORE
"Stile di vita corretto e alimentazione equilibrata, con il supporto di un'appropriata supplementazione, sono efficaci anche sul fronte della prevenzione delle malattie, ad esempio di quelle cardiovascolari" – sottolinea Andrea Poli, Presidente Nutrition Foundation of Italy. "Le osservazioni epidemiologiche e i grandi studi di intervento hanno documentato l'importanza della gestione del profilo lipidico, principale fattore di rischio per le malattie coronariche. Numerosi integratori alimentari sono dotati di una documentata efficacia su tale parametro: tra questi, particolarmente promettenti sono i fitosteroli, gli integratori a base di riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina, i grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3"

PER LA SALUTE E LA BELLEZZA DELLE DONNE
"Per quanto riguarda la salute della donna, meno colpita dai problemi cardiovascolari, lo stile di vita oggi però la espone comunque a fattori di rischio importanti, come stress, alimentazione irregolare, scarsa attività fisica e fumo. Molto studi evidenziano una carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale che in età adulta" – afferma Vincenzo de Leo, Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Sezione di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Siena. "La ricerca oggi ci sta dando interessanti riscontri da integratori alimentari contenenti specifiche sostanze naturali, come ad esempio la cannella per la dismenorrea, trattamenti a base di vitamina B1 per alleviare i sintomi fisici e psichici della sindrome premestruale, fitoestrogeni di origine vegetale in associazione a calcio, vit. D, agnocasto, iperico per contrastare i sintomi neurovegetativi nella delicata fase della vita legata alla menopausa. Interessanti anche i dati relativi a sostanze come la caffeina, il retinolo, il loto (Nelumbo nucifera), la carnitina per il trattamento della cellulite, problema che inizia solitamente nel periodo dell'adolescenza ed è presente a vari gradi in circa il 90% delle donne".

GLI ITALIANI AMANO I BOTANICALS
Un approfondimento speciale meritano gli integratori a base di erbe, che stanno trovando un largo consenso nella popolazione generale e che sempre più entrano a far parte delle abitudini quotidiane. Patrizia Restani, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell'Università degli Studi di Milano, commenta: "Per inquadrare il mercato degli integratori a base di piante, sono interessanti i risultati del Progetto PlantLIBRA, che ha coinvolto 2400 consumatori in 6 paesi europei - Finlandia, Germania, Italia, Romania, Spagna, UK - e che nel nostro Paese ha interessato quattro città: Milano, Venezia, Roma e Catania. Emerge un profilo del consumatore d'integratori a base di erbe mediamente colto e con un sano stile di vita; il 71% degli intervistati ha un livello d'istruzione medio o alto, il 63% fa attività fisica moderata, il 65% è normopeso, il 48% non fuma. Oltre l'80% dei consumatori ha dichiarato di trarre beneficio dall'uso d'integratori a base di erbe, sempre o talvolta. Le piante più amate e richieste degli italiani: Aloe, Finocchio, Valeriana, Ginseng, Mirtillo, Passiflora, Melissa, Guaranà, Tarassaco, Carciofo ( www.plantlibra.eu )".

I PROBIOTICI AL SERVIZIO DI SALUTE E BENESSERE
Un altro ambito che riveste grande interesse in termini di ricerca e innovazione, nonché di grande richiesta da parte dei consumatori, è quello dei probiotici, definiti da FAO/OMS nel 2001 come "microrganismi vivi e vitali al momento dell'uso, la cui efficacia è legata al consumo di un'adeguata quantità e il cui uso deve portare un beneficio per la salute o il benessere". A questo proposito Lorenzo Morelli, Preside Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza precisa: "La ricerca da 20 anni ritiene quello dei probiotici un settore in cui investire risorse per l'avanzamento delle conoscenze del rapporto fra salute e batteri, identificando questi ultimi non più nei soli agenti patogeni bensì come potenziali mezzi per il mantenimento di un buono stato di salute. Tuttavia, pur a fronte dell'imponente quantità di ricerca e sviluppo svolta, allo stato dell'arte l'unico claim ammesso da EFSA è relativo all'azione idrolitica sul lattosio delle colture batteriche usate per produrre lo yogurt". Prosegue: "Oggi le linee di ricerca ammissibili sui probiotici secondo EFSA sono principalmente focalizzate sulle aree: discomfort gastro-intestinale (adulti affetti da sindrome da colon irritabile, neonati con coliche gassose); difese immunitarie contro agenti patogeni (i probiotici si sono rivelati utili nella riduzione delle infezioni delle vie respiratore superiori e nell'incidenza delle infezioni da Clostridium difficile) e benefici nella risposta agli allergeni".

QUALITA' E SICUREZZA DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI: ITALIA CAPOFILA D'EUROPA
Concludiamo con un punto fermo che riguarda la sicurezza degli integratori alimentari, a cura di Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, dell'Università degli Studi di Torino, che commenta: "La forza del sistema di sicurezza italiano per alimenti e integratori è diventato un riferimento per molti Paesi: la nostra organizzazione è basata su un modello "one health" dove la visione è unitaria, quindi una sola salute che include tutta la catena alimentare, dal ciclo di vita di vegetali e animali arrivando all'uomo. E' un processo pianificato e controllato dai campi alla tavola, attuato sulla base delle direttive e regolamenti UE; la direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo - recepita in Italia con il decreto legislativo n. 169 del 21 maggio 2004 - l'impegno scientifico e di verifica di EFSA, l'istituzione di riferimento per la valutazione del rischio per la sicurezza di alimenti nell'UE, la legislazione alimentare italiana ed europea, hanno costruito un'architettura di protezione e di garanzie per il consumatore italiano unica; i produttori d'integratori alimentari in Italia vantano un elevato standard produttivo e un efficiente sistema di assicurazione della qualità, che li colloca ai primi posti in Europa. Non dimentichiamo infine che l'Italia è una tra le nazioni tecnologicamente più avanzate per lo sviluppo di protocolli di "green extraction": selettivi, efficienti e a basso impatto ambientale".

(allegato file PDF Scaricabile)

(Fonte Integratori Italia Milano 23 giugno 2016)