I conduttori si trovano a pilotare vetture da 750 cavalli in condizioni a loro inusuali: un nastro d'asfalto non delimitato da vie di fuga infinite ma dalle lame dei guard rail. Le conseguenze si son viste fin dalle prime prove libere: numerosi incidenti, uno dei quali ha avuto come protagonista il ferrarista Massa costretto a partire dal fondo della griglia.
Una pista che non perdona il minimo errore, fa felici gli appassionati e riporta ad un passato più eroico, con la sicurezza passiva della monoposto arrivata a livelli impensabili solo una decina di anni fa. Il 1967, anno in cui Lorenzo Bandini in mezzo alle fiamme prese la via del paradiso, è molto lontano.
In pole position troviamo Nico Rosberg su Mercedes che cercherà a trent'anni di distanza di eguagliare il risultato del padre. Al suo fianco l'altra Mercedes, quella del britannico Lewis Hamilton. Fernando Alonso in qualifica non è riuscito ad andare oltre il sesto posto: partirà quindi dalla terza fila. La prima parte di gara sembra preannunciare una domenica agonistica senza scossoni, con le Mercedes a dettare legge e le vetture pronte ad effettuare quasi tutte un solo cambio gomme su una pista dove sorpassare è difficile. A scombinare le carte ci pensa Felipe Massa: il ferrarista sbatte ancora nelle barriere con un incidente identico a quello che lo ha avuto protagonista nelle prove del sabato mattina. Il pilota viene subito trasportato in ospedale per verificarne le condizioni, fortunatamente buone, ma ci si chiede se fosse il caso di farlo correre dopo il brusco impatto subito solamente il giorno prima. Entra così in pista la safety car per consentire agli addetti la sistemazione delle barriere danneggiate con l'incidente. Alla ripartenza al comando resta comunque Rosberg, con Alonso che non riesce a districarsi nel mezzo al gruppone ed appare meno motivato del solito, poco assistito comunque da un mezzo oggi non all'altezza della situazione.
A movimentare una gara che sembra tornata ad una relativa tranquillità ci pensano Sergio Perez su McLaren, che senza timori reverenziali fa a ruotate col più esperto compagno di squadra, il campione del mondo 2009 Jenson Button. Non solo, un nuovo incidente con protagonisti Chilton, su Marussia, e Maldonado, su Williams, rende la pista impraticabile: bandiera rossa e gara sospesa. Dopo la ripartenza il solito Perez entra in collisione con Kimi Raikkonen (Lotus) : qualche giro dopo il primo si dovrà ritirare per danni conseguenti allo scontro e Raikkonen, sprofondato nei bassifondi della classifica si renderà protagonista di quella rimonta che lo porterà alla fine della gara in zona punti, dimostrando che la Formula 1 può essere ancora una competizione fra uomini, prima ancora che fra diverse tecnologie e che con grinta e determinazione anche a Montecarlo i sorpassi sono possibili. Alonso non riesce, invece, a portarsi avanti in classifica e conclude un Montecarlo deludente per la Ferrari in settima posizione. La gara viene vinta dal poleman Rosberg, riuscendo a copiare quello che il padre fece nel lontano 1983. Sulla vittoria del tedesco vi è però l'ombra di un test privato svolto in segreto ed in accordo con il fornitore di gomme Pirelli dopo il gran premio di Barcellona, nonostante le prove private, a mondiale in corso, siano vietate. Certe furbate sembrano, tristemente, fare ormai parte integrante di un mondo che gli appassionati vorrebbero più limpido e vicino a loro.
Matteo Landi