Un ragazzino di 13 anni sotto shock, una madre che non c’è più, un padre che si è tolto la vita con lo stesso fucile utilizzato per uccidere la moglie. Non si tratta delle trama di un film horror, ma del tremendo omicidio/suicidio avvenuto a Borgotaro in provincia di Parma nella notte tra mercoledì e giovedì. Le liti erano ormai all’ ordine del giorno tra Anastasia Rossi e Franco Dellapina, coppia in fase di separazione. La donna voleva interrompere la relazione.
“Perché questo? Il Bullismo. Tutto qui. Le parole fanno più male delle botte! Cavolo se fanno male !!! Ma io mi chiedo, a voi non fanno male? Siete così insensibili? Spero che adesso sarete più responsabili con le parole. Non importa che lingua sia, il significato è lo stesso.” (Ultima lettera di Carolina Picchio)
Di Nicola Comparato Felino 2 maggio 2020 - Carolina Picchio era una ragazza di 14 anni di Novara vittima di bullismo, bella, sportiva, gentile e altruista, che nella notte fra il 4 e il 5 gennaio 2013, si è uccisa lanciandosi dalla finestra della sua stanza.
Pochi giorni prima la ragazza partecipa ad una festa con alcuni amici, e dopo qualche bicchiere di troppo comincia a sentirsi male. I ragazzi presenti avvisano il padre, Paolo Picchio, che si precipita subito da lei, ma prima riprendono il tutto con il telefonino, mimando atti sessuali sulla ragazza a terra priva di sensi. Il video girato alla festa ottiene 2600 like sui social. Carolina non ricorda nulla della festa, ma poi si accorge del video in rete. Riceve insulti a non finire, la gente la evita, resta sola. Avvolta dalla vergogna si chiude in se stessa.
Poi scrive la sua ultima lettera prima di aprire la finestra per lanciarsi nel vuoto. Le indagini portano all’identificazione dei ragazzi autori del video. Il giudice non impone una condanna penale ai giovani, che vengono poi affidati ad assistenza psicologica e corsi di recupero. Paolo Picchio nel frattempo lotta con tutte le sue forze e riesce ad ottenere la prima legge in Europa contro il Cyberbullismo dedicata proprio a sua figlia, un modo efficace per non sminuire e banalizzare l'odio in rete. A stabilirlo è proprio il primo processo in Italia contro il Cyberbullismo.
Dal suo impegno e in ricordo della ragazza è nata l’associazione “Fondazione Carolina”, con Presidente Onorario Paolo Picchio, che si occupa di rendere la rete un luogo più sicuro, con prevenzione, supporto e ricerca, alla riscoperta del valore delle relazioni anche sui social. Ad ogni incontro con i ragazzi nelle scuole, il padre di Carolina conclude sempre con questa frase: “Ragazzi siete preziosi, ricordatelo sempre!”.
Per maggiori informazioni:
La pagina Facebook Fondazione Carolina
https://www.facebook.com/FondazioneCarolina/
Il sito web Fondazione Carolina
Parma – Nei giorni scorsi due equipaggi della Squadra Volante della Questura di Parma traevano in salvo una donna che, sulla linea ferroviaria Parma-Fidenza, voleva porre fine alla propria vita.
La donna, veniva in un primo momento notata da un attento concittadino intenta a ripercorrere i binari della linea ferroviaria Parma-Fidenza. Circostanza questa che ha determinato l’uomo a richiedere l’intervento immediato delle forze dell’ordine.
Giunti celermente sul posto gli operatori della Squadra Volante prendevano contatti con il richiedente e subito si precipitavano sull’esatto punto in cui per l’ultima volta la donna era stata vista, consci che di li a poco sarebbe transitato un convoglio proveniente da Fidenza e diretto a Parma.
Consapevoli del rischio ma con il primario obiettivo di distogliere la donna dal folle gesto, gli operatori percorrevano le banchine costeggianti i binari, tenendosi in costante collegamento con la Sala Operativa che li aggiornava in ordine all’esatta posizione della donna e al tempo di arrivo del convoglio.
Dopo aver percorso circa un chilometro correndo lungo i binari della linea ferroviaria, poco prima che sopraggiungesse il convoglio, gli operatori individuavano la signora e la traevano in salvo.
La donna si presentava disorientata, stremata per le forti emozioni e alla vista del convoglio esclamava che quello sarebbe dovuto essere il suo treno. La stessa aveva problemi pregressi e per questo aveva deciso di porre fine alla propria vita.
Date le circostanze gli operatoti richiedevano l’intervento di personale sanitario per affidare la donna alle cure necessarie.
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Sindacato nazionale Agenti di Polizia Penitenziaria, segreteria regionale Emilia Romagna relativamente all'ennesimo suicidio di un poliziotto.
"Riposa in pace caro amico ... sarai sempre vivo nei nostri ricordi"...
"Perché? Non dovevi. Resterai nei nostri cuori".
"Sei sempre stato un punto di riferimento per tutti i colleghi... Una persona speciale su cui potevi sempre contare... Hai sempre dato l'anima e il corpo all'amministrazione... Non meritavi proprio questo destino... Sarai sempre nel mio cuore... Ciao ..."
"Questi sono solo alcune delle parole che amici e colleghi hanno voluto utilizzare nella giornata di oggi per rivolgere l'ultimo saluto ad un collega, un amico, che ci ha lasciato troppo presto.
E la causa della prematura dipartita di un altro appartenente alle forze di polizia è ancora una volta il suicidio, perché nelle FF.OO. è assodato che i suicidi sono maggiori che nel resto della popolazione. Poi il lavoro può essere causa o concausa, ma il silenzio di chi può intervenire a studiare il problema e cercare di arginarlo non è solo assordante ma colpevole ed esecrabile!!
"52 vite perse ed altrettante famiglie che non si daranno pace per non aver compreso il male di vivere che li stava ingoiando. Che impotenza, rabbia e rammarico".
Siamo vicini nel dolore della famiglia del poliziotto scomparso, alla quale porgiamo le nostre più sentite condoglianze.
Riposa in pace collega."
Piacenza 11 ottobre 2019 -
Gianluca Giliberti
Segretario Regionale
Si.N.A.p.pe.
Nel tardo pomeriggio di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha tratto in salvo un giovane ventottenne di nazionalità pakistana con intenti suicidi.
Lo straniero all’arrivo della Polizia, allertata tramite linea di emergenza 112NUE, stava cercando di scavalcare la recinzione di sicurezza posta a bordo ponte sul cavalcavia di via Guastalla, sovrapposto al tratto autostradale, per gettarsi nel vuoto. Un altro uomo lo stava trattenendo a stento.
Gli agenti si sono avvicinati al giovane bloccandolo con non poca fatica ed iniziando una serrata opera di persuasione per farlo desistere dal compiere l’insano gesto. Grazie al positivo approccio instaurato dai poliziotti, il ragazzo, che si presentava in uno stato confusionale con gli occhi sbarrati e persi nel vuoto, si è lasciato pian piano convincere. I sanitari del 118 lo hanno poi accompagnato presso il Pronto Soccorso.
Nel frattempo, sul posto sono giunti in ausilio una pattuglia dei Carabinieri e della Polizia Municipale di Carpi, che hanno bloccato la viabilità in via Guastalla, strada ad alta densità di traffico.
Il 28enne ha poi raccontato agli agenti, che nel corso del salvataggio e successivamente in ospedale erano riusciti ad instaurare un rapporto di fiducia con il ragazzo, di essere entrato in Italia da migrante circa un anno fa; non riuscendo a trovare un lavoro, convinto di essere malvisto dai propri connazionali e non ritenendosi una “buona” persona, aveva definitivamente deciso di “volare lassù”, indicando il cielo con un dito.
A tutela della sua salute e sicurezza, il giovane pakistano è stato trattenuto in ospedale.
Nel corso della notte, personale della Squadra Volante su segnalazione della Centrale Operativa, è intervenuto in soccorso di una giovane con intenti suicidi che si era portata sul cornicione del palazzo dalla finestra del proprio appartamento, dopo essersi chiusa a chiave all'interno della camera da letto.
Mentre una Volante provvedeva a mettere in sicurezza la zona, impedendo l'accesso al traffico veicolare, un'altra pattuglia, per gestire al meglio la situazione e creare un corretto approccio con la ragazza, ha raccolto informazioni sulle motivazioni che potevano averla indotta a mettere in pericolo la propria vita.
La giovane, come riferito dalla madre, aveva recentemente interrotto una relazione sentimentale, che l'aveva destabilizzata emotivamente, al punto tale di voler porre fine alla propria esistenza con un gesto estremo.
Gli agenti hanno ritenuto che fosse opportuno cercare di avvicinarsi il più possibile alla ragazza per instaurare un contatto diretto e che il miglior interlocutore in una tale situazione potesse essere una figura femminile.
La pattuglia, composta da un uomo ed una donna, non ha esitato a mettere a repentaglio la propria incolumità: la poliziotta, trattenuta con grande sforzo fisico per il cinturone dal collega, si è sporta oltremodo dalla finestra del bagno attiguo alla camera da letto in modo da essere molto vicina alla ragazza e parlarle.
La gestione della situazione non è stata per niente facile, complicata anche dal fatto che la giovane era in evidente stato di ebbrezza e continuava ad assumere alcolici, motivo per il quale non è stato possibile prenderla di forza e ricondurla all'interno.
Durante le operazioni di salvataggio, che sono durate più di mezz'ora, la ragazza ha alternato fasi di lucidità a momenti di profondo sconforto, minacciando più volte di buttarsi nel vuoto.
Fondamentale è stata l'intesa tra i due agenti che, nonostante la situazione precaria ed estremamente pericolosa in cui si trovavano, hanno mantenuto la freddezza necessaria per agire in totale sinergia, supportandosi e consigliandosi a vicenda.
L'estenuante e meticolosa operazione di persuasione attuata attraverso un dialogo empatico, che ha permesso di creare tra le due ragazze un legame di fiducia, ha sortito gli effetti sperati. La giovane, infatti, ha desistito rientrando nella stanza e facendovi accedere gli operatori.
I sanitari del 118 hanno provveduto a prestare alla ragazza l'assistenza e le cure necessarie.
Editoriale: - Lavoro, la strage continua, anzi si intensifica - Lattiero caseari. Zangolati e Parmigiano Reggiano stabili. - Cereali e dintorni. Fondi sempre più scoperti. - Noceto (PR), Presentata in Comune la V° edizione della FarmRun. Novità per i giovanissimi e gli appassionati cinofili - Sversamento petrolio in Val d'Agri, arrestato dirigente Eni, il Ministro Costa: "chi inquina non resta impunito, l'ambiente è di tutti e non faremo sconti a nessuno - Crema di marroni da agricoltura biologica: altro richiamo per possibili corpi estranei -
SOMMARIO Anno 18 - n° 17 28 aprile 2019
1.1 editoriale
Lavoro, la strage continua, anzi si intensifica
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Zangolati e Parmigiano Reggiano stabili.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Fondi sempre più scoperti.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 sport e salute FarmRun 2019 Noceto (PR), Presentata in Comune la V° edizione della FarmRun. Novità per i giovanissimi e gli appassionati cinofili.
6.1 liberazione - 25 aprile 25 aprile, una ricorrenza importante su cui meditare.
8.1 pomodoro «Politiche agricole, presto un tavolo per il pomodoro»
8.2 alimenti e materiali di contatto Indagine sui materiali a contatto con gli alimenti
9.1 bonifica piacenza Finanziato un nuovo impianto di sollevamento a Ronchi di Caorso
9.2 ambiente Sversamento petrolio in Val d'Agri, arrestato dirigente Eni, il Ministro Costa: "chi inquina non resta impunito, l'ambiente è di tutti e non faremo sconti a nessuno
10.1 sicurezza alimentare Crema di marroni da agricoltura biologica: altro richiamo per possibili corpi estranei
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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(Scarica il PDF alla sezione allegati)
Si tratta di una 24 enne che è stata notata da un cittadino mentre si trovava in bilico sul cavalcavia della Madonnina, in via Emilia Ovest. L'uomo ha subito avvertito la Municipale. La ragazza è stata poi portata al Pronto Soccorso dal 118
di Manuela Fiorini 1 aprile 2019 - Modena – Un tentativo di suicidio da parte di una giovane di 24 anni è stato sventato dal senso civico di un cittadino e dalla prontezza di due operatrici della Polizia Municipale. Erano circa le 21.45 di domenica 31 marzo quando un uomo, uscito da un ristorante di via Tabacchi, in zona Madonnina, ha notato una figura umana seduta sul culmine del cavalcavia in via Emilia Ovest e, intuendo il pericolo, ha deciso di "non farsi gli affari suoi" e di avvertire immediatamente la Polizia Municipale.
La pattuglia, giunta immediatamente sul posto, ha potuto verificare la presenza di una giovane donna che aveva accanto una borsa e una bottiglia. Quando però le operatrici della Municipale le hanno chiesto se avesse bisogno di aiuto, la ragazza si è voltata di scatto verso l'esterno del cavalcavia e si è arrampicata, scavalcando velocemente la paratia con l'intenzione di buttarsi nel vuoto.
Le agenti sono intervenute prontamente e, a fatica, sono riuscite a trattenerla e a metterla in salvo, nonostante la ragazza si dimenasse e si dimostrasse ferma nel perseguire il suo proposito di farla finita. Nel frattempo, due giovani di passaggio, che hanno assistito alla scena, hanno chiamato il 118. Sul posto è intervenuta a supporto anche un'altra pattuglia del 113. La 24 enne è stata quindi portata al Pronto Soccorso, dove è stata infine calmata.
L'Ugl di Parma chiede un confronto con la governance amministrativa per far conoscere le cause professionali che scatenano il malessere nei luoghi di lavoro.
Il coinvolgimento dell'Organizzazione sindacale può essere un modo per contrastare il persistere dei suicidi del personale di polizia.
Nelle Forze dell'Ordine, dal 2010 al 2018 si sono verificati 252 suicidi. Un dato allarmante, che dovrebbe far riflettere.
Migliorare gli ambienti di lavoro è uno dei modi per dare benessere fisico e psicologico agli operatori e maggiore sicurezza e benessere alla Comunità.
Nel 2004, il Ministero della Funzione Pubblica ha emanato una Direttiva che sollecitava la Pubblica Amministrazione a fornire servizi di lavoro di qualità, tutelando il benessere dei dipendenti, attraverso la costruzione di ambienti professionali sani.
La Direttiva scaturiva dalla necessità di creare specifiche condizioni che potessero incidere sul sistema sociale interno, sulle relazioni interpersonali e sulla cultura organizzativa.
A distanza di 15 anni, si è costituito l'Osservatorio Permanente Interforze, per esaminare il fenomeno dei suicidi tra gli appartenenti alle forze di polizia.
L'Osservatorio è composto da rappresentanti della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria, ma esclude la Polizia locale. Così facendo, l'Osservatorio si è privato delle conoscenze e dei vissuti del personale, che avrebbe potuto suggerire strategie volte ad individuare nuove soluzioni al benessere organizzativo e professionale.
Mentre si contano i suicidi, vi è l'urgenza di dare seguito all'attuazione della Direttiva del 2004.
Per la salvaguardia dei dipendenti, l'Ugl chiede alla Pubblica Amministrazione di costruire, con i dipendenti ed i loro rappresentanti sindacali, le buone pratiche professionali, argini al contenimento ed all'azzeramento dei suicidi.
Per il Sindacato di Parma, il silenzio e l'inoperosità della Pubblica Amministrazione nel contrastare il malessere delle forze di polizia non possono essere l'ignava soluzione. Causa per cui propone che vengano convocate apposite riunioni, come previste dalla Direttiva ministeriale sul Benessere Organizzativo, per porre l'attenzione comune su tutte la variabili critiche che possano determinare lo sviluppo delle tendenze suicidarie.
Parma, 20.03.2019
Matteo Impagnatiello
Segretario Ugl Utl Parma
Il corpo dell'uomo, identificato come il 53 enne Paolo Fontana, è stato rinvenuto a Ponte Secchia di Baiso, nel reggiano. I carabinieri si sono poi recati presso la sua abitazione a Sassuolo, dove hanno trovato il corpo senza vita della madre, Elide Valentini, 85 anni.
SASSUOLO – Quell'auto con il motore acceso vicino al Ponte Secchia di Baiso, nel reggiano, ha attirato l'attenzione di un automobilista che, stamattina, attorno alle 7.30, ha allertato i Carabinieri di Baiso e Castelnuovo Monti. I militari, giunti sul posto, hanno rinvenuto il corpo senza vita di un uomo, morto suicida dopo essersi gettato dal viadotto.
Si tratta di Paolo Fontana, 53 anni, residente a Sassuolo, nel quartiere Rometta. Alcuni elementi hanno fatto scattare ulteriori controlli presso la sua abitazione in via Vivaldi. Qui i militari hanno fatto una macabra scoperta: in casa c'era il corpo ormai senza vita della madre di Fontana, Elide Valentini, 85 anni. Le cause della morte sono riconducibili a strangolamento.
Un caso di omicidio-suicidio, quindi. Paolo Fontana viveva con la madre e lavorava in una ceramica del distretto. Secondo le prime informazioni, l'uomo aveva qualche problema di salute e aveva difficoltà a prendersi cura dell'anziana, che veniva comunque assistita anche da una badante. Elide Valentini aveva anche un altro figlio, in cura al Sert. Sono in corso ulteriori verifiche per ricostruire la dinamica dei fatti.