Il furto di 250 prosciutti era stato messo in atto ai danni dell’Opas di Carpi nella notte tra domenica e lunedì da tre malviventi, il cui operato è stato ripreso dalle telecamere. Sentendosi braccati, hanno abbandonato il furgone, anch’esso rubato, lungo una strada provinciale di Parma. Proseguono le indagini per identificare i ladri.
di Manuela Fiorini Carpi (MO) 13 agosto 2019 – Si tratta probabilmente di un furto su commissione quello commesso nella notte tra domenica e lunedì ai danni dell’Opas (Organizzazione Produttori Allevatori di Suini) con sede in via Guastalla a Carpi. Nel mirino dei malviventi, una banda composta da tre membri, i prosciutti contenuti nel magazzino della ditta, destinati a essere poi immessi sul mercato “alternativo”.
I tre, dopo aver forzato il cancello e una porta antipanico si sono introdotti nel magazzino della stagionatura e hanno fatto man bassa di 250 prosciutti, per un valore che si aggira sui 30 mila euro. I prosciutti sono poi stati caricati nel cassone di un furgone in uso della stessa azienda. Prima di darsi alla fuga, i ladri hanno anche avuto il tempo di scassinare 12 distributori automatici di cibo e bevande per impadronirsi delle monetine. I tre si sono poi allontanati con il bottino, ma non hanno fatto i conti con le telecamere di videosorveglianza, che hanno ripreso il furto.
Così, quando il mattino dopo i dipendenti della Opas hanno scoperto l’accaduto, hanno immediatamente allertato i Carabinieri di Carpi e sono scattate le indagini, con il coinvolgimento dei colleghi dei territori vicini.
La banda è stata quindi intercettata nel territorio di Parma, dove gli spostamenti del furgone sono stati monitorati fino a una piazzola di sosta di una strada provinciale, dove il mezzo è stato abbandonato con tutta la refurtiva, probabilmente perché i malviventi si sono accorti di essere stati individuati e di avere alle costole le Forze dell’Ordine.
Il prezioso carico di prosciutti è quindi stato recuperato insieme al veicolo. Le indagini proseguono per identificare la banda, non solo i tre individui che materialmente hanno messo a colpo il furto, ma anche per risalire a chi lo ha commissionato e perché. Si partirà proprio dalla zona di Parma, nota per il suo rinomato prosciutto.
Dopo la Ferrarini, la mobilitazione dei lavoratori è discesa dalle ridenti colline di Lesignano verso Colorno, pur restando nel settore delle carni. Molto partecipati i due primi giorni di sciopero, indetti dal sindacato Flai CGIL a favore dei lavoratori della Carne Time srls (Cantiere Sassi Spa), a seguito dell'ennesimo cambio di appalto e al parziale pagamento dello stipendio di giugno, peraltro senza la consegna della busta paga.
La Carni Time srls è stata recentemente coinvolta nella operazione "The Butcher" della Guardia di Finanza di Milano e che vedrebbe coinvolti uno dei responsabili della Carne Time srls e un commercialista, ma ciò non giustificherebbe l'ennesimo cambio d'appalto che penalizza nuovamente i lavoratori facendoli arretrare nei compensi e nei diritti.
"La mobilitazione rientra in un pacchetto di azioni rivendicative con cui i lavoratori, sottolinea la FLAI CGIL di Parma, chiedono la corresponsione di quanto dovuto agli addetti dopo l'ennesimo cambio appalto, mentre l'azienda committente, il macello Sassi Spa, continua a non dare seguito, derogando così alla propria responsabilità sociale d'impresa, alle proposte sindacali circa l'attuazione di un nuovo modello organizzativo finalizzato a stabilizzare progressivamente i lavoratori che da oltre dieci anni operano nello stesso stabilimento"
L'eccellenza modenese, presente al salone di Parma dal 9 al 12 maggio. Il Prosciutto di Modena DOP a Cibus 2016
Modena, 26 aprile 2016 - Dal 9 al 12 maggio il Consorzio del Prosciutto di Modena sarà presente alla sedicesima edizione di Cibus, il Salone Internazionale sull'alimentazione. Lo spazio del Consorzio si troverà all'interno del padiglione 3, stand B50: in esso sarà possibile incontrare rappresentanti del Consorzio e degustare il Prosciutto di Modena DOP con un buon bicchiere di Lambrusco e Pignoletto.
Il Consorzio, crede molto in Cibus, ed infatti non manca mai. "Sono più di vent'anni che partecipiamo a questa manifestazione. Abbiamo visto i cambiamenti che ci sono stati e negli ultimi anni possiamo affermare che questa fiera è davvero diventata una vetrina internazionale. Una vetrina sul mondo" ha affermato Davide Nini, Presidente del Consorzio del Prosciutto di Modena.
Allo stand quest'anno ci sarà anche Antonio Soccio, tecnico per la valorizzazione delle tipicità enogastronomiche del territorio dell'Istituto Alberghiero di Serramazzoni di Modena, che preparerà abbinamenti e assaggi con il prosciutto e i prodotti del territorio. In più ci sarà anche uno spazio BIO, dove il Prosciutto di Modena biologico verrà abbinato a prodotti esclusivamente biologici.
Il Consorzio del Prosciutto di Modena, che raggruppa oggi 9 produttori, ha sempre avuto una costante attenzione al prodotto, tanto da modificare qualche anno fa il Disciplinare di produzione in senso restrittivo per migliorare ancora di più il già alto livello qualitativo. La prima modifica ha riguardato il processo produttivo, solo cosce di suino e sale, senza l'aggiunta di spezie; l'aroma è dato dalla prolungata stagionatura. La seconda modifica ha stabilito una stagionatura minima di 14 mesi, la più lunga tra tutti i prosciutti Dop italiani. La materia prima utilizzata per la sua produzione è ottenuta esclusivamente da suini di origine italiana, nati e allevati in 10 regioni d'Italia centro-settentrionale.
(Ufficio stampa IVSI - Istituto Valorizzazione Salumi Italiani)
I ripetuti interventi italiani - da parte del Ministero degli Esteri, del Ministero dello Sviluppo Economico e di quello della Salute - non sono ancora riusciti a smuovere autorità di Taiwan e intanto il campo è libero per l'importazione di prodotti, di dubbia qualità, provenienti da altri paesi asiatici e dall'Oceania comprese le imitazioni dei nostri più noti prodotti nazionali.
di redazione Parma, 28 febbraio 2016.
Ancora una volta sono le epizoozie, presunte in Sardegna, a penalizzare il prosciutto nazionale e quello tipico di Parma in specifico.
L'argomento riguarda diversi mercati esteri dove i nostri prodotti alimentari "Made in Italy" trainano l'export ed incontrano un crescente successo.
È il caso di Taiwan, una delle "tigri" asiatiche che a seguito di uno straordinario sviluppo industriale e tecnologico, è oggi una società – sono 24 milioni gli abitanti del Paese – che registra uno dei più alti redditi pro-capite al mondo e un vasto mercato di consumatori alla ricerca delle migliori qualità ed eccellenze.
Per inquadrare meglio l'importanza di Taiwan, si pensi che l'interscambio annuale dell'Isola con l'Unione Europea ha superato i 40 miliardi di Euro.
Il tema è dibattuto da anni nel Foro economico bilaterale italo-taiwanese; che, nel 2014 e vi è stata in Sardegna una visita ispettiva del Bureau of Animal and Plant Inspection and Quarantine (BAPHIQ) di Taiwan, supportata dal nostro Ministero della Salute e dalla Associazione italiana produttori di carni (ASSICA); e nonostante tale ispezione abbia verificato la totale estraneità dalla Sardegna dei suini emiliani (come anche di quelli friulani da cui deriva il prosciutto San Daniele DOP) dunque del prosciutto di Parma DOP, l'ente taiwanese BAPHIQ non ha ancora dato il "via libera" alla revoca del vigente divieto di importazione a Taiwan del nostro prosciutto crudo.
I ripetuti interventi italiani - da parte del Ministero degli Esteri, del Ministero dello Sviluppo Economico e di quello della Salute - non sono ancora riusciti a smuovere le neghittose autorità di Taiwan competenti in questa specifica materia.
Il problema ha, inoltre, risvolti allo stesso tempo gravi e assurdi perché a Taiwan, da anni, sono importati da altri paesi dell'Asia, Oceania e Americhe, prodotti di spregevole qualità che, imitando i nomi italiani – tra i quali proprio il "prosciutto di Parma" – attirano con l'inganno l'attenzione e l'acquisto dei consumatori locali.
Una vera e propria truffa commerciale che ha due conseguenze molto negative: il danno al prestigio e all'altissima qualità dei nostri prodotti, confusi con vere e proprie schifezze, e il potenziale danno alla salute di chi li consuma.
Mentre risulta che i nostri Ministeri competenti, anche in queste settimane, stiano lavorando per ottenere dalle Autorità di Taiwan la revoca del divieto ancora in essere per il nostro prosciutto, non è noto, in proposito, il ruolo che hanno svolto e svolgono i Consorzi di Tutela per la funzione, non meno importante, di far conoscere agli appropriati interlocutori i procedimenti di allevamento e di lavorazione con tutte le garanzie veterinarie e sanitarie che determinano, al termine della filiera, un prodotto assolutamente sicuro e di imparagonabile squisitezza.
Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano: A Londra un'esperienza foodie davvero speciale
Emilia - 07 marzo 2015 - Un omaggio all'origine e alla maestria dei prodotti artigianali: è per questa ragione che Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, nell'ambito dell'iniziativa Stealing Beauty (Furto di bellezza), sono i protagonisti della mostra allestita da Harrods, il tempio del lusso londinese, nelle vetrine che si affacciano sulla Hans Crescent.
Fino al 28 marzo 2015, cosce di Prosciutto di Parma e forme di Parmigiano Reggiano resteranno esposte nel cuore della capitale di un Paese di prima importanza nelle esportazioni dei due prodotti, per lanciare un particolare messaggio, sostenuto dal linguaggio artistico, che si riassume nel valore insostituibile dei territori, delle tradizioni locali e della maestria degli artigiani nella determinazione delle caratteristiche inimitabili di questi prodotti Dop.
Non a caso, dunque, le due eccellenze alimentari italiane vengono associate ad un'aquila – considerata la più bella creatura del mondo animale – intenta a rubare tale bellezza, esposta insieme ad alcuni vini spagnoli.
A completare l'esposizione, poi, una serie d'immagini relative al Parmigiano Reggiano e al Prosciutto di Parma che scorreranno sugli schermi posti al quinto piano della sede Londinese di Harrods, disposta su 7 piani e 93.000 metri quadrati di superficie.
La scelta dell'eccellenza rappresentata dai due prodotti, però, non si ferma ad aspetti culturali ed estetici: Harrods, infatti, ospiterà una giornata di degustazione all'interno della Food Hall. I clienti potranno così degustare Prosciutto di Parma appena affettato e Parmigiano Reggiano, oltre ad approfondire la conoscenza dei prodotti e delle loro qualità.
Un focus finalizzato all'approfondimento del MKT territoriale a partire dall'Alto Adige e dalla Strada del Prosciutto e dei vini dei colli di Parma.
Parma, 12 novembre 2014 - L'istituto Rural dell'Università di Helsinki (gruppo di ricerca che si occupa di turismo rurale) in viaggio in l'Europa per apprendere la gestione del turismo rurale per l'Italia ha chiesto di poter visitare, per la loro unicità di offerta, l' Alto Adige e di incontrare il Presidente della "Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma".
Il focus è finalizzato all'approfondimento del MKT territoriale.
" Vista la vostra singolare peculiarità i ricercatori del Ruralia Istitute hanno chiesto di poter organizzare un incontro con il promotore della "Strada del Prosciutto" per un'ora circa il giorno 18 c.m. punto 1 come siete riusciti a trasformare un idea in realtà 2 come si permette di facilitare la visibilità di tutte le aziende anche di piccole dimensioni, valorizzando i prodotti e produzioni di nicchia 3 obbiettivi. So che tale richiesta potrebbe essere un po' inconsueta, ma penso che esportare dei buoni casi studio in Europa sia un esempio di come il know-how italiano sul cibo sia ancora un riferimento in Europa. Rimango a disposizione per eventuali domande o chiarimenti, e ringraziandola sinora della collaborazione. Cordiali saluti (Enrico Vidale. University of Padua Campus Agropolis.)"
L'incontro si svolgerà presso la sede della "Strada del Prosciutto" nelle sale della Rocca di Sala Baganza , martedì 18 c.m. alle ore 11.00
(fonte Strada del Prosciutto di Parma)
Prodotto, territorio, turismo. Una miscela esplosiva non ancora innescata. Le motivazioni e le possibili soluzioni sono state evidenziate nell'incontro promosso dalla "Strada dei sapori del prosciutto e dei vini dei colli" con il contributo dei professori Filippo Arfini (Università di Parma) e Giovanni Viganò (MET - Bocconi).
di Lgc - Langhirano (PR), 14 settembre 2014 -
"Un dibattito franco e privo di interessi personali credo sia sempre produttivo" è il cappello introduttivo al convegno del presidente della strada dei sapori Mario Schianchi. "Troppe, prosegue il presidente, sono le realtà sul territorio impegnate sulla stessa materia, scoordinate e spesso mal gestite. E' dimostrato che il turismo se ben progettato e gestito può diventare una vera risorsa per l'economia e contribuire al valore aggiunto del territorio." In sintesi l'intervento di Mario Schianchi tende la mano a una più stretta collaborazione tra istituzioni e soggetti privati per definire un progetto organico di sviluppo territoriale che metta al centro dell'analisi gli obiettivi collettivi e non i soli interessi privati.
Per Filippo Arfini deve essere il territorio a valorizzare il prodotto. Il territorio, secondo l'accezione francese Terroir, ovvero quell'insieme di caratteristiche distintive di un'area geografica, superando il concetto di distretto produttivo e di qualità rinchiusa nella DOP. Con il moltiplicarsi delle DOP, sottolinea il professore dell'Università di Parma, il consumatore si trova di fronte a una ampia scelta di prodotti a caratteristiche simili e, almeno in teoria, con analoghe caratteristiche qualitative. La DOP quindi è un fattore limitante alla valorizzazione del prodotto. Nonostante il significativo incremento dell'export e dell'innovazione tecnologica, connessa soprattutto all'introduzione degli affettati, il mercato del Prosciutto di Parma sta evidenziando comportamenti economici tipici delle commodities, ovvero quei prodotti indifferenziati (frumento, petrolio, metalli ndr) il cui prezzo non è legato all'aumento o diminuzione dell'offerta. Infatti, secondo quanto esposto dal professor Arfini, la disponibilità di prodotto "cosce" e conseguentemente di prosciutti è sensibilmente diminuito ma, al contrario, il prezzo invece di aumentare è anch'esso diminuito. La praticità di consumo la dolcezza, la DOP, non sono sufficienti a affermare delle caratteristiche di forte distintività del Prosciutto di Parma.
In conclusione, "il prosciutto di Parma, afferma Filippo Arfini, è un bene fiducia la cui bontà è legata alle aspettative del consumatore." Il territorio potrebbe quindi fare la differenza e attraverso di esso promuovere il prodotto e non il contrario come si è fatto sino ad ora.
"Il turista vuole fare un'esperienza di vita" chiosa Giovanni Viganò, docente del MET - Bocconi. L'esperienza, prosegue Viganò, è legata all'uomo e quindi agli artefici del prodotto.
Nonostante sia diffusa la convinzione che il mercato del turismo cambi rapidamente si continua a utilizzare i medesimi modelli di un tempo. E' questo uno dei tanti paradossi legati al turismo è il commento di Viganò. "Sappiamo - sottolinea l'accademico della Bocconi, che oggi la comunicazione è immediata, One to One, ma rimaniamo legati al cartaceo".
"Perché un turista deve venire a Parma" è la domanda alla quale occorre dare una risposta organica superando la convinzione che un territorio vada bene per chiunque. "Nel momento in cui troveremo la risposta - prosegue Viganò - riusciremo a segmentare il mercato turistico" Il primo prodotto che si pone sul mercato è quindi il territorio, la destinazione turistica che abbia una forte identità. "La crisi peggiore, conclude il professor Viganò, è quella dell'identità, quella che definisco la crisi del camaleonte". La risposta a tutto questa sta nel comunicare il Brand Turistico e progettare l'esperienza turistica del consumatore. Anche l'intervento del professor Viganò converge sulla necessità di realizzare un progetto condiviso che abbia nella cooperazione, come scelta strategica, il plus territoriale da esportare e che trovi nella competitività interna la forza rigenerativa. In sintesi, parafrasando il pensiero del docente, uniti verso l'esterno e competitivi verso l'interno.
L'amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Giordano Bricoli e dall'assessore alle attività produttive Mauro Lamoretti, in forza degli interessanti spunti evidenziati, si è impegnata a dare seguito con approfondimenti. "E' stato solo un antipasto, chiosa Lamoretti, ma non finisce qui, ci sarà un seguito".
Il circolo dell'associazione Nazionale Marinai d'Italia in occasione di Mytiliade ha accolto come simpatica anteprima una cena-degustazione in cui i protagonisti sono stati il prosciutto ed i vini di Parma, i fritti napoletani e i muscoli di La Spezia.
di redazione La Spezia -
"Muscoli e muscoli, quel matrimonio osceno tra prosciutto e muscoli" è stata invece un'unione felice in cui due prosciutti del salumificio Corradi Guerrino, il primo di ventiquattro mesi di stagionatura ed il secondo di trentasei, hanno sorpreso i partecipanti per dolcezza, profumo e gusto.
Da applausi le zeppole ripiene di muscoli preparate dal maestro friggitore Luigi De Rosa, applausi meritatissimi anche per i muscoli alla marinara preparati dalla cooperativa mitilicoltori della Spezia. Degni ministri i vini di Parma quali la Malvasia dell'azienda Oinoe e il Sauvignon della casa vinicola La Bandina. Perché questo abbinamento tra muscoli e prosciutto? Lo ha spiegato Marco Epifani ideatore della serata:"l'aria del Tirreno e il sale sono due elementi comuni tra muscoli e prosciutti. Inoltre, è questo il gioco, la coscia del maiale è un insieme di muscoli!"
Domenica 14 settembre 2014 durante il Festival del Prosciutto di Parma si sancisce un connubio di eccellenze con la presentazione del libro di Enrico Belgrado dedicato ai pani antichi.
Parma -2 settembre 2014 -
Un amore indissolubile che non può passare inosservato e che durante il Festival del Prosciutto di Parma, proclama la sua unione: parliamo del Prosciutto di Parma e della Piadina Romagnola. Quest'anno durante la celebre manifestazione dedicata a uno dei salumi più amati in tutto il mondo - che si terrà a Langhirano dal 5 al 21 settembre 2014 - verrà riservata un'intima, ma importante parentesi a questo gustoso connubio che rappresenta l'unione tra diverse eccellenze del territorio. Confesercenti in collaborazione con il Comune di Langhirano e l'assessore al turismo e commercio Mauro Lamoretti approfondiranno questo gemellaggio con la presentazione del libro "Ma sei di coccio?" di Enrico Belgrado. Il volume presenta ricette, aneddoti e storie dei pani tradizionali del nostro territorio. Un percorso che ripercorre le differenze culinarie e i tipi di cottura di uno dei cibi più antichi, per una riscoperta dei pani da un punto di vista storico culturale.
L'appuntamento è domenica 14 settembre 2014 alle ore 18 nella Sala del Consiglio del Comune di Langhirano.
«E' dal connubio di diverse eccellenze che si creano nuove occasioni di promozione di prodotti tipici del territorio, uno street food in chiave moderna e di qualità che va ad accrescere una cultura turistica consapevole e di qualità» dichiara il coordinatore Assoturismo di Confesercenti Stefano Cantoni.
Al termine della presentazione si proseguirà la serata nella zona di p.zza Ferrari a Langhirano dove si potrà degustare il prosciutto di Parma, accompagnato dalla piadina romagnola. L'evento si è reso possibile grazie anche alla collaborazione di Giacomo Costantini, di Confesercenti Ravenna e Gian Piero Giordani, di Confesercenti Cesena.
(Fonte Confesercenti Parma)
Domenica 14 settembre 2014 durante il Festival del Prosciutto di Parma si sancisce un connubio di eccellenze con la presentazione del libro di Enrico Belgrado dedicato ai pani antichi -
Parma, 2 settembre 2014 -
Un amore indissolubile che non può passare inosservato e che durante il Festival del Prosciutto di Parma, proclama la sua unione: parliamo del Prosciutto di Parma e della piadina romagnola. Quest'anno durante la celebre manifestazione dedicata a uno dei salumi più amati in tutto il mondo - che si terrà a Langhirano dal 5 al 21 settembre 2014 - verrà riservata un'intima, ma importante parentesi a questo gustoso connubio che rappresenta l'unione tra diverse eccellenze del territorio.
Confesercenti in collaborazione con il Comune di Langhirano e l'assessore al turismo e commercio Mauro Lamoretti approfondiranno questo gemellaggio con la presentazione del libro "Ma sei di coccio?" di Enrico Belgrado. Il volume presenta ricette, aneddoti e storie dei pani tradizionali del nostro territorio. Un percorso che ripercorre le differenze culinarie e i tipi di cottura di uno dei cibi più antichi, per una riscoperta dei pani da un punto di vista storico culturale.
L'appuntamento è domenica 14 settembre 2014 alle ore 18 nella Sala del Consiglio del Comune di Langhirano.
«E' dal connubio di diverse eccellenze che si creano nuove occasioni di promozione di prodotti tipici del territorio, uno street food in chiave moderna e di qualità che va ad accrescere una cultura turistica consapevole e di qualità» dichiara il coordinatore Assoturismo di Confesercenti Stefano Cantoni.
Al termine della presentazione si proseguirà la serata nella zona di p.zza Ferrari a Langhirano dove si potrà degustare il prosciutto di Parma, accompagnato dalla piadina romagnola. L'evento si è reso possibile grazie anche alla collaborazione di Giacomo Costantini, di Confesercenti Ravenna e Gian Piero Giordani, di Confesercenti Cesena.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)