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Editoriale: -Il termometro del dolore. - Lattiero caseari. Stabilità diffusa - Cereali e dintorni. Mercati sulle montagne russe -Bonifica Parmense, riqualificato l'impianto di Casino a Colorno - Agugiaro & Figna presenta la nuova linea retail -Il post piena di Enza e Secchia causa danni ingenti - Listeria nella Gorgonzola dolce -

1.1 editoriale
Il termometro del dolore.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Stabilità diffusa.
2.1 Bis lattiero caseario. Stabilità diffusa. Grafici tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati sulle montagne russe.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - tendenze
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in leggero rialzo.
7.1 bonifica parma Bonifica Parmense, riqualificato l'impianto di Casino a Colorno
7.2 Maltempo e fiumi Il post piena di Enza e Secchia causa danni ingenti
8.1 bonifica e difesa idraulica Sifone del torrente Recchio, intervento strutturale della Bonifica Parmense
8.2 farine e retail - novità Agugiaro & Figna presenta la nuova linea retail
9.1 eventi wino Pesaro Wine Festival 2019 - un evento di vignaioli e di persone
10.1 sicurezza alimentare Listeria nella Gorgonzola dolce
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Editoriale: -Blocco navale e ordine di sparare. Andreotti e Prodi applauditi... -Lattiero caseari. Grana Padano e Parmigiano Reggiano si prendono una pausa - Cereali e dintorni. Prezzi in flessione negativa - Polonia, inchiesta giornalistica svela possibile scandalo della carne - Torrente Enza: presentazione a Vetto della tabella di marcia - Lactalis-Parmalat-Galbani, la preoccupazione dei sindacati.-

SOMMARIO Anno 18 - n° 05 03 febbraio 2019
1.1 editoriale
Blocco navale e ordine di sparare. Andreotti e Prodi applauditi...
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano e Parmigiano Reggiano si prendono una pausa
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano e Parmigiano Reggiano grafici tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi in flessione negativa
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - tendenze
6.1 bonifica parma Corsetto, riqualificato l'impianto a servizio di un territorio di 700 ettari
6.2 scandalo carne polacca? Polonia, inchiesta giornalistica svela possibile scandalo della carne
7.1 bonifica e difesa idraulica Bonifica Parmense, impianti in funzione e maestranze a lavoro
7.2 formaggi DOP ONAF – Un movimento che cresce e porta alto un patrimonio italiano
8.1 ambiente Torrente Enza: presentazione a Vetto della tabella di marcia.
8.2 caseifici aperti 13 e 14 aprile Caseifici Aperti: un week-end alla scoperta del Parmigiano Reggiano DOP
9.1 ceta e export CETA e la Guerra dei Dazi. Claudio Guidetti, Mulino Formaggi srl, a Presa Diretta al minuto 38 circa.
10.1 parmalat Lactalis-Parmalat-Galbani, la preoccupazione dei sindacati.
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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Editoriale: -Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. -Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Cereali e dintorni. Mercati in stallo. - Un Reggiano al vertice CGIL - Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima -

SOMMARIO Anno 18 - n° 04 27 gennaio 2019

1.1 editoriale
Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. Splendidi alleati (6)
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Grafici di Tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati protetti e in rialzo.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in stallo.
7.1 sindacato lavoratori Un Reggiano al vertice CGIL
7.2 bonifica Amministrazioni e Consorzio insieme per la lotta al dissesto idrogeologico
8.1 Vino e estro GIANLUCA – il vino, il suo estro, la sua anima clandestina
9.1 pomodoro Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima
9.2 destinazione turistica Emilia l'Emilia in un Touch Wall
10.1 bacini idrici - Enza Fabbisogni idrici nell'area dell'Enza.
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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"Il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere quattrocentomila anime felici; di proteggere le scienze e le arti; non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un grande numero d'anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli."

E' con questa bellissima frase di Maria Luisa d'Asburgo-Lorena o come noi tutti la amiamo chiamare, in maniera più confidenziale, Maria Luigia di Parma, che io penso al benessere di Colorno. Un paese che fu edificato nei pressi del Lorno, nella bellissima bassa est Parmense. Un paese locato in un punto strategico, ricco d'acqua e vicino alla Lombardia. Colorno nel tempo ha saputo svilupparsi e ha saputo stupire per la sua arte e per il suo buon cibo. A Colorno c'è la reggia, stupendo manufatto che fu residenza dei Farnese, dei Borboni e di Maria Luigia d'Austria, la moglie di Napoleone. A Colorno fu edificata la cappella Ducale di San Liborio, voluta da Francesco Farnese nel 1722. A Colorno è presente l'appartamento del duca Ferdinando di Borbone, dentro il quale si possono trovare preziosi affreschi di Antonio Bresciani, raffiguranti scene bibliche. A Colorno sono presenti tante strutture storiche di grande fascino e bellezza, che ad oggi giacciono tristemente nell'abbandono.

Un paese di questo immenso valore, merita un'amministrazione di tutto rispetto. Un'amministrazione unita in grado di rilanciarlo economicamente ed in grado di sopperire alle mancanze delle precedenti amministrazioni. Occorre la politica dell'impegno, di chi conosce i tanti problemi del territorio e di chi ha le idee giuste per risolverli. Occorre una politica che sappia coinvolgere adeguatamente i residenti con un programma valido ed efficace sul tema della sicurezza, del civismo, del sociale, del rischio idrogeologico, dello sviluppo economico in favore dei commercianti locali, del turismo, dell'istruzione, del trasporto pubblico dando un occhio di riguardo alla tragica linea ferroviaria "Parma - Brescia" e dei disabili, sia per l'abbattimento di barriere architettoniche che per la presenza di servizi idonei al loro supporto.

L'amministrazione che verrà mi auguro sia di centrodestra. Abbiamo per moltissimi anni visto l'insoddisfacente gestione comunale del centrosinistra, e penso sinceramente che sia ora di provare qualcosa di diverso, tralasciando anche il movimento locale dei 5 stelle, a mio parere, troppo vicino alle idee dell'amministrazione attuale, con le quali più volte si è trovato in accordo condividendole e sponsorizzandole. Per aspirare a governare Colorno, tutti i partiti di centrodestra devono essere uniti in una coalizione forte e con un programma condiviso, ammettendo che da soli non si vince.

Voglio augurarmi che nel buon senso, e per il bene di Colorno, tutte le forze di centrodestra aprano un serio tavolo di lavoro, incontrandosi insieme, e decidendo nel rispetto reciproco, la scelta migliore per amministrare Colorno.

AMO - COLORNO ormai da tempo segue i problemi del territorio ed è disponibile a fornire il proprio contributo ad esclusivo interesse di Colorno e dei Colornesi.

Nicola Scillitani
Coordinatore cittadino

Giovedì, 24 Gennaio 2019 09:57

Un Reggiano al vertice CGIL

Dopo Bruno Trentin, anch'egli ex segretario FIOM, Maurizio Landini vola al vertice più alto della CGIL prendendo in mano il testimone dalla Susanna Camusso.

di Lamberto Colla - Bari 23 gennaio 2019 - Maurizio Landini, classe 1961, è il nuovo segretario generale del più importante sindacato dei lavoratori. Landini, reggiano, cresciuto a San polo d'Enza, è penultimo di cinque figli e già a 15 anni aveva iniziato a fare l'apprendista saldatore.

«Ho cominciato a lavorare a 15 anni, a fare l'apprendista saldatore. Eravamo un gruppo di ragazzi giovani, lavoravamo in una cooperativa di Reggio Emilia. Dovevamo lavorare all'aperto, faceva freddo d'inverno e c'era un disagio. Non è che volessimo lavorare meno, volevamo vedere riconosciuto questo disagio e abbiamo chiesto alla cooperativa di affrontare questo problema. Era una cooperativa rossa, eravamo tutti iscritti al Partito Comunista e i dirigenti ci dissero che sì, avevamo ragione, però dovevamo tenere conto che la cooperativa aveva dei problemi e che dovevamo fare degli sforzi. Io ero giovane e d'istinto mi venne di interromperlo e di dirgli: "Guarda, tu sei un dirigente, e io in tasca ho la tessera del partito che hai anche tu. Però ho freddo lo stesso". Lì ho capito una cosa: il sindacato deve rappresentare le condizioni di chi lavora e non deve guardare in faccia nessuno.»
(Maurizio Landini - Dal discorso tenuto il 16 giugno 2011 1 in occasione della manifestazione Tutti in piedi!, realizzata in collaborazione con la FIOM)

Maurizio Landini, senza nulla togliere al valore dell'uomo e sindacalista, può essere considerato un "puro e duro" del sindacato dei lavoratori. Cresciuto alla segreteria più "radicale" (FIOM) quella dei metalmeccanici, rappresenta quindi la tradizione col passato. Non a caso, infatti, Landini è il secondo ex segretario FIOM che si insedia ai vertici dell'organizzazione, prima di lui solo uno dei padri fondatori della CGIL, Bruno Trentin. proveniva dai metalmeccanici.

Quindi, molto probabilmente, ci si ritroverà di fronte a un ritorno al passato e forse, anche stavolta, verrà a mancare l'apertura verso tutte quelle nuove forme di impiego che dagli anni '90 hanno sempre più conquistato larghe fette del mercato del lavoro.

E' presto per giudicare e perciò lasciamo che Landini e la nuova dirigenza espongano i loro programmi.

Per ora un grande "In bocca al Lupo" a Maurizio Landini.

(Nelle foro Maurizio Landini a Parma - 25 novembre 2017 -in sostegno dei lavoratori FRONERI)

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Editoriale: -Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati! - Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita - Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive. - A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto - The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia - CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti -

SOMMARIO Anno 18 - n° 03 20 gennaio 2019
1.1 editoriale
Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita. - grafici
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%?
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%? GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive.
7.1 eventi e sapori A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto
8.1 Londra anni 30 a Reggio Emilia The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia
9.1 agroalimentare commercio "Nave del Sadino", torna a splendere il gioiello sul torrente Recchio
9.2 CETA e export formaggi CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti
10.1 export Arabia saudita Parmigiano Reggiano "On Air" nei Paesi Del Golfo
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12.1 promozioni "birra" e partners

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Da Novembre a oggi oltre 11.000 iscritti e 20 coordinamenti regionali. I Gilet Gialli Italiani raccolgono consensi e facebook è ancora una volta lo strumento più efficace per aggregarsi e condividere informazioni. Giancarlo Nardozzi, cofondatore insieme all'ex deputato grillino Ivan Della Valle, ci ha rilasciato una dichiarazione sul movimento e gli obiettivi che si prefigge.

Intervista Di Nicola Comparato - 14 gennaio 2019 -

Le "gesta " dei Gilet Gialli francesi, quelli originali, che da due mesi stanno tenendo sotto scacco Emmanuel Macron mettendo, purtroppo, anche a ferro e fuoco Parigi, altre città della Francia con qualche puntata anche a Bruxelles, stanno raccogliendo consensi ammirevoli un po' in tutta Europa e l'Italia non è da meno.

E' infatti da novembre scorso, all'indomani dei primi moti transalpini, che da Torino sono state gettate le basi per un movimento nazionale. A mettere a dimora il primo seme italiano sono stati Giancarlo Nardozzi, venditore ambulante torinese, presidente del GOIA (Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti), e Ivan Dalla Valle ex deputato del Movimento 5 Stelle che hanno dato vita al "Coordinamento Gilet Gialli Italia".

Per saperne di più, abbiamo contattato Giancarlo Nardozzi, uno dei fondatori del movimento, che ci ha rilasciato un'intervista, sintesi della origine e dell'obiettivo del movimento dei Gilet Gialli domestici.

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(Giancarlo Nardozzi)

Buon giorno Signor Nardozzi, quando e con quale scopo è nato il coordinamento dei Gilet Gialli Italiani?
Siamo nati a fine Novembre prendendo spunto dai Francesi. Abbiamo creato questo coordinamento per poter avere una cassa di risonanza verso le istituzioni tutte , per generare attenzione ai veri problemi del popolo.

Ponete delle condizioni particolari per entrare a far parte del coordinamento?
Possono entrare tutti , anzi è di tutti purché non ci siano scopi personali, secondi fini e zero violenza. Nel qual caso verranno allontanati.

Attualmente dove siete attivi e quali i punti di contatto e di differenza con i francesi?
Nonostante il tempo trascorso sia stato breve, abbiamo creato coordinamenti in tutte le regioni italiane. Il punto in comunione con il movimento francese è nel ritenere prioritaria la sovranità del popolo. Le differenze tra noi e i Francesi, sono che loro stanno attraversando una situazione che avevamo noi con il governo passato e con grande coraggio si stanno battendo. Noi invece stiamo creando una situazione anche per far si che non accada mai più.

Avete un sito internet di riferimento?
Al momento no, siamo su Facebook e Whatsapp con un gruppo per ogni regione.

Per caso puntate ad eventuali elezioni?
Non siamo nati con l'intenzione di fare politica anche se, vedendo lo scenario attuale, sarebbe una cosa buona un terzo partito che tenesse lontano le vecchie lobby partitiche, ormai da anni nelle istituzioni e che hanno portato il nostro paese a questi bassi livelli. Chi vivrà vedrà!

Che genere di persone militano nei Gilet Gialli Italiani?
Di tutti i generi dal disoccupato al laureato affermato.

Avete già fissato una data per un raduno ufficiale dei Gilet Gialli Italiani?
Da quando io e Ivan Dalla Valle abbiamo pensato di fondare il movimento il gruppo ha superato le 11000 presenze. Per ora intendiamo farlo crescere ancora e che sia un popolo unito e sulla stessa linea ideale.

Riuscirete a sensibilizzare l'opinione pubblica italianai?
Se riusciremo a sensibilizzare l'opinione pubblica lo vedremo, diamo per scontato che ci isolino. Siamo in Italia il paese dei venduti.

Un'ultima domanda: si è sentito parlare di un altro gruppo di Gilet Gialli Italiani, con tanto di marchio depositato, hanno qualcosa a che fare con voi?
Come già detto prima, noi non ci siamo costituiti con l'intenzione di dar vita a un partito, se sarà lo condivideremo apertamente. Non abbiamo idea di chi siano quelle persone cui fate riferimento.

Il link della pagina Facebook dei Gilet Gialli Italiani https://www.facebook.com/Coordinamento-Nazionale-Gilet-Gialli-Italia-293057177993124 

Giancarlo Nardozzi e Ivan Della Valle si presentano e presentano il programma del movimento. https://www.facebook.com/MovimentoGiletGialli/videos/1968652113170641/ 

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(Giancarlo Nardozzi e Ivan Dalla Valle)

 

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(Ivan Dalla Valle)

 

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#giletsjaunes #giletgialli

Editoriale: - Il 2019 si è aperto con una nuova crisi bancaria- Lattiero caseari. Riapertura positiva per Grana e Parmigiano - Cereali e dintorni. Mercato in balìa delle voci di corridoio. - Soddisfazione per i primi dati sui saldi. - Monster frozen! -

SOMMARIO
Anno 18 - n° 02 13 gennaio 2019
1.1 editoriale
Il 2019 si è aperto con una nuova crisi bancaria
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Riapertura positiva per Grana e Parmigiano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato in balìa delle voci di corridoio.
5.1 cereali e dintorni grafici.
6.1 saldi Soddisfazione per i primi dati sui saldi.
6.2 zootecnia e ricerca Lattiero Caseario: all'Università di Parma 587mila euro per due progetti di ricerca
7.1 agroalimentare commercio I Centri agroalimentari Caab, Caar e Cal vanno in rete per migliorare competitività ed efficienza
7.2 vini bio e biodinamici Vini bio e biodinamici sono una realtà?
8.1 sfide Monster frozen!
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Questa volta è toccato a CARIGE. Per molto tempo è stato il quinto istituto bancario del Paese ed ora è inciampato nuovamente nello "Stress Test" di novembre scorso dove è emersa tutta la criticità delle gestioni precedenti.

di Lamberto Colla Parma 13 gennaio 2019 -

Sono infine venuti al pettine i nodi delle precedenti gestioni di una delle più importanti banche del Paese.
Carige, la Cassa di risparmio di Genova e Imperia, sino al 2012 controllata dalla Fondazione CARIGE, non ha superato lo stress test di novembre scorso e, a fronte del rifiuto dell'azionista di maggioranza (Malacalza) di provvedere al rifinanziamento dell'istituto con 400 milioni di fresche liquidità, Banca d'Italia e BCE sono immediatamente intervenute commissariando l'Istituto e subito dopo, il Governo giallo-verde, è sceso in campo per offrire le garanzie di salvataggio nel tentativo di mettere al riparo i risparmiatori.

bank_stress.jpgCon un decreto fotocopia (vedi analisi AGI) a quelli che furono emanati dal PD in passato, il Governo Conte ha provveduto a creare un Fondo di Garanzia «al fine di evitare o porre rimedio a una grave perturbazione dell'economia e preservare la stabilità finanziaria [...] il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato [...] a concedere la garanzia dello Stato su passività di nuova emissione» della banca in questione. Nel caso di Carige, l'articolo 1 fissa il limite della garanzia a 3 miliardi di euro.

Le differenza tra i due provvedimenti così posti a confronto riguardano il valore del fondo e la destinazione. I 20 miliardi di Gentiloni sarebbero serviti per tutte le banche in difficoltà, mentre i 3 disposti da Conte sono a esclusivo riscontro delle difficoltà di CARIGE.

Le polemiche, esclusivamente strumentali di cui si riempie la bocca l'opposizione in queste ore, sono solo il tentativo maldestro di riabilitarsi da un passato poco chiaro in ordine ai rapporti con le banche e le accuse che a loro furono rivolte non riguardavano certamente i provvedimenti salva banche, piuttosto tutte le interferenze nelle varie gestioni degli istituti bancari caduti in disgrazia, e le presunte o conclamate posizioni di conflitto di interesse.

Ma quello che continua a sconcertare è la costante posizione di scontro tra maggioranza e opposizione, su qualsiasi tema anche di irrilevante importanza. Al contrario mai si riesce a trovare una posizione di equilibrio per portare a casa qualche risultato positivo a favore della massa economica e della popolazione di questa bellissima penisola.

Tornando al caso CARIGE, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il rifiuto di Malacalza Investimenti, società finanziaria principale azionista di Carige con una quota del 27%, di sostenere un aumento di capitale da 400 milioni di euro che sarebbe servito all'istituto ligure per dotarsi di nuove risorse finanziarie e rimettersi in sesto. Un rifiuto motivato dal fatto che da poco la banca era stata rifinanziata con un bond da 320 milioni emesso dalla stessa banca e sottoscritto dal Fondo Interbancario, un organismo di garanzia partecipato dai maggiori istituti di credito nazionali, che serve per tutelare i correntisti e la stabilità del sistema finanziario, motivo per il quale i Malacalza, non ritennero che l'Istituto versasse in una pesante crisi di liquidità.

Ma la genesi del dissesto risale a prima del 2012, quando il deus ex machina era Giovanni Berneschi e l'azionista di maggioranza (45%) era la Fondazione CARIGE.
Il 2012 può essere considerato come l'apice ma anche il capolinea di quel poderoso e lungo progetto di crescita e di espansione della Banca ligure, infine incappata nella crisi economica globale e fortemente strozzata dal crescente peso dei "prestiti deteriorati". E' così che vennero messi in cantiere diversi aumenti di capitale che consentirono a Malacalza di crescere all'interno della quota azionaria e alla Fondazione invece di disimpegnarsi.

Ed ora siamo all'epilogo, pronta a essere acquisita da uno dei grandi gruppi nazionali, il primo che si farà avanti.
Auguriamo ai risparmiatori e soprattutto agli investitori "inconsapevoli" miglior fortuna dei loro predecessori.

Siamo comunque alle solite, a pagare è sempre "Pantalone" mentre i reali responsabili continueranno a svolazzare di banca in banca, da industria a industria, da società di rating a società di rating e a far man bassa di stipendi milionari anche in difetto di risultati se non addirittura responsabili della mala gestio.

Ai miseri mortali resta invece da versare il contributo di solidarietà!

(per restare sempre informati sugli editoriali)

 

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Pubblicato in Politica Emilia

Cesari protesta per il fondo imu-tasi, ma e' stato il PD a cancellarlo. Cavandoli e Campari (Lega): "Il nostro Governo invece lo ha rifinanziato".

Parma, 6 gennaio 2019 - I parlamentari leghisti Laura Cavandoli e Maurizio Campari rispondono agli attacchi di Cesari al Governo.
"Il segretario provinciale PD accusa il Governo Conte di avere tagliato fondi agli enti locali e invece i tagli di cui parla sono colpa del Governo PD:, dunque finanziato solo fino al 2018. Pertanto il PD ne aveva previsto la cancellazione totale da quest'anno: dal 2019, tutti i Comuni avrebbero dovuto arrangiarsi e farne a meno
Il Governo Conte invece lo rifinanzia con 190 milioni di euro per il 2019 e si è impegnato a mantenerlo con risorse aggiuntive fino al 2033, dando così la possibilità ai Comuni di programmare i propri bilanci anche per il futuro.

Un'altra misura a favore degli enti locali da parte del Governo, dopo lo sblocco degli avanzi di gestione, il salvataggio del Piano Periferie, lo stanziamento di 400 milioni per le opere dei comuni medio-piccoli e i 3.750 milioni erogati fino al 2033 per le province, prima svuotate di ogni risorsa dalla legge Delrio e poi completamente abbandonate a se stesse dopo la bocciatura del referendum costituzionale. Con che soldi avrebbero dovuto fare la manutenzione di strade e scuole superiori cui sono obbligate? Evidentemente anche qui si aspettavano i "populisti" a rimediare ai danni del PD.
Spiace che uno come Cesari, che è stato sindaco fino a poco fa parli a vanvera e si presti ad attacchi gratuiti pur di avere un po' di visibilità sul giornale. Pensi piuttosto ai danni che il suo partito ha fatto ad enti locali e cittadini in questi anni.

Del resto, la sinistra mostra la stessa faccia tosta con cui, dopo aver riempito le città di disperati e delinquenti, pretende di dare lezioni al Governo su come si fa la Sicurezza.
Ancora una volta, il Governo "populista" rimedia ai danni dei Governi PD".

Pubblicato in Economia Emilia
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