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I gusti e le tendenze degli ultimi due decenni del XX secolo attraverso i cartoni animati, i film e i telefilm, gli artisti e gli sportivi ritratti in più di 300 figurine e 50 album. Inaugurazione venerdì 14 Marzo alle 18.00 al Museo della Figurina -

Modena, 11 marzo 2014 -

Chi non associa la propria infanzia ai cartoni animati? Una viaggio nella memoria per rivivere le avventure vissute insieme ai personaggi protagonisti d' infanzia. Da Kiss me Licia, a Mazinga, da Il tulipano nero, all' L'incantevole Creamy, per continuare con Occhi di gatto, Holly e Benji e I Transformers. Personaggi che accompagnavano le nostre giornate e venivano poi collezionati grazie alle figurine, da raccogliere, scambiare e attaccare sul proprio album. La trepidazione di aprire il pacchetto e vedere quali la sorte ci aveva destinato.

A Modena, una mostra che attraversa la panoramica sulle principali raccolte succedutesi tra il 1980 e la fine degli anni Novanta, della Panini e di case editrici minori, come la Edis, la Fol-bo, la Flash, la Merlin. Anche oggetto di censura, i cartoni animati sono stati criticati aspramente da pedagoghi, genitori e opinionisti. Oggi, invece, sono fioriti studi che riconoscono agli anime un posto importante nel cinema di animazione internazionale. Negli anni Novanta soprattutto, accanto agli anime, compaiono gli album sui cartoni statunitensi come I Simpson di Matt Groening o Tom & Jerry di Hanna & Barbera, o Il Re Leone o La Sirenetta, simboli del 'Rinascimento Disney'.

Le figurine si avvicinano sempre di più al cinema: le scene più significative dei film, soprattutto di Hollywood – ma anche di telefilm come Beverly Hills 90210, Saranno famosi o Star Trek – vengono immortalate in piccole immagini: Flashdance, Indiana Jones, I Gremlins e Jurassic Park, tengono il passo con il dilagare delle trame fantascientifiche di Dune, Guerre stellari, Ritorno al futuro.

Con lo strapotere di cinema e TV diminuiscono le pubblicazioni didattiche: alle edizioni che affrontano la storia, la geografia e le scienze naturali, si affiancano temi di attualità come la droga o le armi usate nella I Guerra del Golfo, a cui soprattutto le case editrici minori dedicano energie.

Continuano ad essere pubblicati gli album sui campionati di calcio e sui Mondiali, mentre nel 1980, per la prima volta, gli Europei diventano figurine. Trovano spazio anche fenomeni come il wrestling, sport-spettacolo che alla fine degli anni Novanta rivive la fase di grande popolarità del decennio precedente.

In Italia e nel mondo si moltiplicano le collezioni musicali dedicate a gruppi e artisti famosissimi come Madonna, Cyndi Lauper, i Rolling Stones, Prince, i Police, Miguel Bosé o a vere e proprie 'meteore' come Nick Kamen. Fino ad arrivare al successo di boy band e girl group come le Spice Girls o i Take That, a cui vennero dedicati, negli anni Novanta, interi album. Anche la moda trova spazio tra le figurine, così come le tendenze dei paninari, sottocultura giovanile, il cui fine era essere alla moda e griffati.

Oltre ai 50 album, le più di 300 figurine e card, le bustine che venivano strappate con foga, oggetti che hanno in sé tutto il sapore di quegli anni, video musicali e spot pubblicitari ancora impressi nella memoria, sono esposte delle plance di copertine di album Panini prima del taglio: pezzi rarissimi, documentano una delle fasi della lavorazione delle figurine a livello industriale.

La mostra, attraverso una panoramica sulle principali raccolte succedutesi tra il 1980 e la fine degli anni Novanta, della Panini e di case editrici minori, come la Edis, la Fol-bo, la Flash, la Merlin, è anche il naturale proseguimento del percorso espositivo permanente del Museo che va dagli antecedenti agli anni Settanta, con qualche incursione nei decenni successivi.

L'esposizione termina con una sezione dedicata ad uno dei diversi modi in cui la figurina moderna si è evoluta: le card, da Magic in poi. Al pari delle figurine, le card sono seriali e collezionabili, ma utilizzate per giochi di società. Il primo gioco di carte collezionabili fu inventato nel 1993 da Richard Garfield: Magic: l'Adunanza divenne un fenomeno di massa, che aprì la strada alla creazione di altri giochi come Yu-gi-oh!, Il Trono di Spade, Warhammer: Invasion, Il Signore degli Anelli, Star Wars, Krosmaster Arena, Prodigy, Wizards of Mickey, tutte esposte.

La mostra, prodotta in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, è a cura di Francesca Fontana e Thelma Gramolelli, mentre di Andrea Ligabue è la curatela della sezione Card.

Il Museo della figurina partecipa a PLAY and The City, serie di appuntamenti ludici dislocati nei diversi istituti cittadini in attesa di Play. Festival del gioco che si tiene sabato 5 e domenica 6 aprile 2014 a Modena Fiere.
Aiutati da operatori del settore che spiegheranno i meccanismi dei giochi, grandi e piccoli potranno entusiasmarsi per gli stessi game esposti nella vetrina del Museo. Sabato 29 marzo e venerdì 4 aprile dalle 15.30 alle 18.30, il Museo diventa una sala giochi ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

 

(Fonte: Comune di Modena)

 

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Nuovo ciclo di conferenze dedicate all'arte: nove appuntamenti per il 2014 con inizio Martedì 18 marzo -

 

Parma, 11 marzo 2014 -

A completare la ricca proposta culturale di Palazzo Bossi Bocchi, ritorna, anche per il 2014, il seguito cartellone di conferenze "I martedì dell'arte".

Riproponendo una formula particolarmente apprezzata dal pubblico, il ciclo "I martedì dell'arte" 2014 prevede 9 incontri (tutti con inizio alle ore 17) che, ispirati dalle Collezioni d'arte di Fondazione Cariparma, consentiranno di approfondire i più ampi temi della storia dell'arte.

Le tematiche verranno infatti presentate sia avvalendosi dell'esposizione di opere conservate a Palazzo Bossi Bocchi, sia con l'ausilio di strumenti multimediali.

Le conferenze "I martedì dell'arte" 2014 sono realizzate in collaborazione con Artificio Società Cooperativa.

Il primo appuntamento "I Fiamminghi e la magia dei fiori: simbolismo e realtà", a cura di Serena Nespolo, è in calendario per Martedì 18 marzo, ore 17. Il pomeriggio sarà dedicato alle meravigliose opere di alcuni grandi maestri fiamminghi, conservate a Palazzo Bossi Bocchi grazie alla recente donazione Cozza: dipinti che offriranno l'opportunità di indagare a pieno il genere pittorico della natura morta, in questo caso rappresentata attraverso l'infinita ed evocativa gamma di fiori recisi.

Questo il calendario degli incontri successivi:

Martedì 1° aprile, ore 17
"Il progetto per l'orto botanico del conte Stefano Sanvitale: un gioiello della Fondazione Cariparma" - a cura di Francesca Campanini.

Martedì 15 aprile, ore 17
"Maria Luigia: una donna fra pubblico e privato/1 – Una donna in carriera" - a cura di Deborah Ranalli.

Martedì 29 aprile, ore 17
"Garofalo, il pittore delle opere 'fatte con dolce e buona maniera'" - a cura di Serena Nespolo.

Martedì 6 maggio, ore 17
"Parma antica nella cartografia della Fondazione" - a cura di Francesca Campanini.

Martedì 20 maggio, ore 17
"Maria Luigia: una donna fra pubblico e privato/2 – Intrighi a corte" - a cura di Deborah Ranalli.

N.B. Le date degli ultimi 3 incontri sono previste dopo la pausa estiva e saranno prossimamente comunicate.

Si ricorda che l'intera attività di Palazzo Bossi Bocchi (Str. al ponte Caprazucca, 4 – Parma) è gratuita e non necessita di prenotazione.
Per informazioni: Fondazione Cariparma 0521-532108/11.

(Fonte: ufficio stampa Cariparma)

 

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Politiche giovanili. Trecentomila "Youngercard" in Emilia-Romagna per promuovere consumi responsabili, protagonismo e fruizione di offerte culturali e sportive per i giovani tra i 14 e i 29 anni. Un sito e un camper per presentare la nuova carta. Bortolazzi: "Il nostro invito ai ragazzi, perché siano protagonisti attivi"

Bologna, 10 marzo 2014 -

Sono 110 i Comuni, 10 le Unioni e un Circondario gli Enti che hanno aderito al progetto "Youngercard", la carta ideata dall'assessorato Progetto giovani della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con i Comuni di Ferrara e Reggio Emilia, dedicata ai giovani tra i 14 e i 29 anni per promuovere consumi responsabili, protagonismo giovanile e fruizione di offerte culturali e sportive.

Trecentomila copie della Youngercard sono a disposizione dei ragazzi e delle ragazze che vivono, studiano o lavorano in Emilia-Romagna e saranno distribuite, a partire dalla fine del mese, da uffici comunali, Informagiovani, biblioteche e centri di aggregazione. A che cosa servono è raccontato dal sito www.youngercard.it e anche attraverso il tour di un camper: un vero e proprio centro giovanile itinerante, dotato di connessione wi fi, strumentazione tecnologica e con a bordo due operatori giovanili che, oltre a fare promozione ed animazione, daranno un aiuto nella distribuzione delle carte.

"E' un progetto che fa sistema e mette in relazione gli Enti e i giovani dell'Emilia-Romagna", ha sottolineato l'assessore regionale al Progetto giovani Donatella Bortolazzi, durante la presentazione del progetto in Regione, insieme all'assessore alle politiche giovanili del Comune di Fiorenzuola D'Arda, Sara Lusignani, all'assessore circondariale alle politiche giovanili del circondario imolese Anna Venturini, al presidente dell'Unione Terre d'Acqua Renato Mazzuca e a rappresentanti del Comune di Carpi. "La Youngercard avrà valore in tutto il territorio", ha aggiunto Bortolazzi. "E' un invito ai nostri ragazzi perché siano protagonisti attivi, da Piacenza a Rimini, dà loro opportunità e stimoli e la possibilità di partecipare a progetti di cittadinanza attiva al servizio della comunità e per la propria crescita".

A cosa serve la Youngercard

La carta, distribuita gratuitamente, dà ai titolari una serie di agevolazioni per la fruizione di servizi culturali e sportivi (come teatri, cinema e palestre) e sconti presso numerosi esercizi commerciali (sia locali che regionali, sia in piccoli negozi e ristoranti che in catene e grande distribuzione).

La Youngercard inoltre invita i suoi possessori a diventare giovani protagonisti, ossia a investire parte del proprio tempo e del proprio impegno in progetti di volontariato organizzati in collaborazione con enti locali, associazioni, università, scuole, polisportive, circoli o cooperative sociali: si tratta di una serie di progetti di cittadinanza attiva, della durata tra le 20 e le 80 ore, che possono riguardare diversi ambiti (sociale, educativo, artistico, culturale, informatico, linguistico o ambientale). I primi progetti avviati riguardano, ad esempio, giovani volontari che insegnano l'utilizzo del pc agli anziani, corsi di lingue o attività di volontariato in corsia. Ogni ora di volontariato svolta consentirà di accumulare punti sulla propria carta e, quindi, di poter ricevere alcuni premi individuati a livello locale.

La distribuzione

Le carte già stampate sono 300.000 per tutto il territorio regionale e verranno distribuite sulla base della popolazione residente nella fascia d'età 14-29 in ciascun Comune e Unione aderenti.

Piacenza

20.000

18 Comuni

Parma

30.000

11 Comuni + 2 Unioni

Reggio Emilia

39.000

24 Comuni +2 Unioni

Modena

49.000

8 Comuni + 2 Unioni

Ferrara

21.500

15 Comuni

Bologna

65.000

18 Comuni + 2 Unioni + Circondario imolese

Forlì-Cesena

27.500

4 Comuni

Ravenna

25.000

1 Comune + 2 Unioni

Rimini

23.000

11 Comuni

 

 

Il sito

Il sito www.youngercard.it ha tutte le informazioni relative alla Youngercard, aggiornate in tempo reale dai diversi enti aderenti.

Nella pagina "Convenzioni" si possono cercare quelle attive a livello locale utilizzando due tipologie di filtri: per categoria merceologica o per provincia.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

L'appuntamento in programma per martedì 11 marzo si inserisce nel ciclo di iniziative di "Percorsi al femminile" promosso dall'Amministrazione Comunale per tutto il mese di marzo -

Boretto, 10 marzo 2014 -

Prosegue la serie di iniziative per parlare di diritti delle donne e pari opportunità inserite all'interno di "Percorsi al femminile fra arte, cinema e letteratura", la rassegna organizzata dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni del territorio nel corso dell'intero mese di marzo.
Dopo il primo incontro organizzato dal Cineclub Zambelli con la proiezione del film "Philomena", il nuovo appuntamento è per martedì 11 marzo alle ore 18.00 con "Parole di donna", l'iniziativa organizzata in collaborazione con il Centro famiglie Bassa Reggiana presso la Biblioteca Comunale di Boretto. Un pomeriggio dedicato al confronto sulla tematica del femminile attraverso filmati, letture, poesie per confrontarsi sul tema grazie alla collaborazione delle psicologhe del Centro.
Martedì 22 marzo, infine, alle ore 21.00 presso il Teatro del Fiume si svolgerà "Frida" di e con Marina Coli, lo spettacolo su Frida Kahlo basato sul romanzo di Pino Cacucci. Un'occasione per conoscere la vita di una donna straordinaria, un'icona,e un esempio di libertà, tenacia, coraggio: anticonformista e femminista in anticipo sui tempi, la Kahlo è stata musa e artista, pronta a spezzare le regole, a triturarle, purché il suo essere potesse esprimere quel caleidoscopio di sentimenti che in lei si susseguivano. Soprattutto è stata una donna che, in nome della vita, ha affrontato ogni battaglia, ogni sofferenza.
In occasione dello spettacolo, nel foyer del Teatro saranno esposte un gruppo di opere di Azeglio Bertoni dedicate a figure femminili dell'arte e della civiltà contemporanea per la mostra "Tracce di Novecento". L'appuntamento è organizzato in collaborazione con la Galleria Napoleone Cacciani, che ospita una mostra personale dell'artista: lo spazio espositivo, inoltre, sarà aperto dopo lo spettacolo per una visita guidata a cura del prof. Ivan Cantoni.
«Abbiamo pensato a una serie di iniziative in rete per dare un segno tangibile della volontà di affrontare questo tema come comunità» spiega l'Assessore alla Cultura Giorgia Bia «e dare seguito ad un indirizzo preso dalla nostra Amministrazione nel 2013 quando, aderendo alla campagna "365 giorni no alla violenza sulle donne" ci siamo impegnati a portare il tema del femminile anche al di fuori dei contesti istituzionalizzati del 25 novembre e dell'8 marzo».

 

(Fonte: ufficio stampa Kaiti expansion)

 

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La mostra rimarrà aperta fino a domenica 16 marzo e avrà un'inaugurazione ufficiale sabato 8 marzo, alle ore 17,30 -

Correggio, 7 marzo 2014 -

È aperta da lunedì 3 marzo, a Correggio, la doppia personale degli scultori Sonia Maria De Oliveira e Guido Marmiroli. L'esposizione è ospitata nella sala espositiva di Palazzo Contarelli nell'ambito del calendario di mostre ed eventi organizzato da "Angolo Arte - Circolo degli Artisti di Correggio" e patrocinato dal Comune di Correggio.
La mostra rimarrà aperta fino a domenica 16 marzo e avrà un'inaugurazione ufficiale sabato 8 marzo, alle ore 17,30.
Gli orari: dal martedì alla domenica, 10-12,30 e 16-19,30. Chiuso il lunedì.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.– 333.2073387/333.4472671.

 

 

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

 

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Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma, Florilegio di Letture con Sottolineature Musicali Sabato 8 Marzo 2014, ore 16.30 -

Busseto, 7 marzo 2014 -

La Festa della Donna è occasione per una conversazione in Biblioteca con letture e musica, a cura di Alessandra Mordacci con Maddalena Scagnelli al violino. La Biblioteca di Busseto conserva infatti un importante nucleo di lettere di Giuseppina Strepponi (celebre soprano e seconda moglie di Giuseppe Verdi) a don Giovanni Avanzi, canonico caro al Maestro e frequente ospite nella villa di Sant'Agata.

Il pomeriggio è organizzato in collaborazione con il Comune di Busseto, l'Associazione Amici di Verdi e il Museo Casa Barezzi

- i n g r e s s o l i b e r o -
info : 0524.92224 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

(Fonte: Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma)

 

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Giornalisti d'importanti mezzi di comunicazione della Russia saranno in visita nel Piacentino dal 9 al 15 marzo alla scoperta della via Francigena e delle eccellenze del territorio - L'iniziativa è promossa dal nuovo Club di Prodotto "Terre francigene piacentine" in collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna -

 

Piacenza, 7 marzo 2014 -

Per una settimana, dal 9 al 15 marzo, giornalisti d'importanti mezzi di comunicazione russi saranno nel Piacentino alla scoperta della via Francigena e delle eccellenze del territorio. L'iniziativa è promossa dal nuovo Club di Prodotto di operatori turistici privati "Terre francigene piacentine" in collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna.
La delegazione di reporter russi è composta da una troupe televisiva di tre persone del principale canale russo "1 TV" (con 250.000.000 di spettatori in tutto il mondo); da due giornalisti del giornale russo "Vechernyaya Moskva" (1.150.000 copie); da un giornalista della rivista enogastronomica "Buon Italia" (80.000 copie); da una giornalista che scrive per diversi giornali e siti online ("Italia", "Tumbler", "Russkaya Vodka"," www.winepages.ru", "www.gurway.ru", www.italia-magazine.ru). Sarà presente anche il vice-direttore della Camera di Commercio Italo/Russa.
Domenica pomeriggio 9 marzo, dopo l'arrivo a Milano Malpensa, i giornalisti russi arriveranno in città e inizieranno il tour di Piacenza. Riprenderanno lunedì mattina, sempre a Piacenza, con la visita alla Banca di Piacenza e alla Galleria d'arte moderna "Ricci-Oddi" dove è previsto l'incontro con il sindaco e le autorità cittadine. Nel pomeriggio trasferimento a Vigoleno, per vedere il Borgo e il Castello, cui seguirà una degustazione di vini in una cantina della zona. Un'altra perla turistica del Piacentino, Castell'Arquato, sarà la prima tappa del programma di martedì 11 marzo che proseguirà con la sosta in un salumificio locale, la visita al Castello di Gropparello , all'Abbazia di Chiaravalle della Colomba e all'Outlet "Fidenza Village" (Parma). Tappa Parmense mercoledì mattina 12 marzo - dedicata a Giuseppe Verdi (nella sua Busseto) e sosta a Fidenza in un caseificio di Parmigiano Reggiano – prima del ritorno nel Piacentino per la visita al Castello di San Pietro in Cerro. Mentre il 13 marzo il programma prevede visite a Bobbio, Grazzano Visconti ed al Castello di Rivalta, venerdì 14 marzo faranno sosta alla Rocca d'Olgisio , a Ziano Piacentino (per degustazioni di prodotti tipici) ed una visita guidata del centro storico di Piacenza. In serata, i giornalisti russi, avranno un "assaggio" della qualità dell'offerta lirica del territorio assistendo, presso il Teatro Municipale, al "Simon Boccanegra" di Giuseppe Verdi. Sabato pomeriggio 15 marzo, dopo una mattinata di shopping a Piacenza, il gruppo rientrerà a Mosca.
La valorizzazione delle terre Piacentine legate alla via Francigena da parte del nuovo Club di prodotto è una grande opportunità da cogliere, per i flussi turistici internazionali che attiverà, anche in vista dell'EXPO 2015 di Milano e rientra nel progetto "Vie Francigene di Montagna", realizzato in collaborazione con Regione, Provincia, comuni e categorie economiche e turistiche del territorio.
Questo tour di giornalisti russi si inserisce nelle attività previste in occasione dell'anno del turismo italo-russo presentate il 6 febbraio a Piacenza in un incontro promosso dalla Fondazione Gorbaciov, Auropa Organizzazione Servizi, Scepi's man of peace e operatori commerciali piacentini che hanno incontrato, in quella occasione, il Console generale russo in Italia Aleksander Nurizade e il direttore generale della Camera di Commercio Italo-Russa Oleg Shegolev.

(Fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi)

 

Oltre 800 presenze ieri al Centro Internazionale Loris Malaguzzi in occasione dell'importante discussione sul continente africano tra Romano Prodi, Paolo Sannella e Giuseppe Dossetti -

Reggio Emilia, 7 marzo 2014

Tutto esaurito alla conferenza "Africa, sfida decisiva per il nostro futuro" tenutasi ieri sera presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi. L'appuntamento, voluto da Fondazione Solidarietà Reggiana Onlus, Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha registrato oltre 800 partecipanti e ha rappresentato un'importante occasione di confronto e discussione sulle prospettive future che legano il nostro paese al continente africano. Presenti in sala tanti rappresentanti delle istituzioni locali e non solo, a partire dal Prefetto De Miro.

Dopo l'aperitivo di benvenuto, la serata si è aperta con i saluti e l'introduzione a cura di Franco Mazza (presidente della Fondazione Solidarietà Reggiana Onlus) il quale ha ricordato l'importanza della presenza di relatori d'eccezione, profondi conoscitori del nuovo volto dell'Africa. A seguire, Carla Rinaldi (presidente della Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi) ha sottolineato il valore del concetto di educazione alla mondialità e di ricerca come solidarietà, ricordando che parlare di Africa significa parlare di noi. Anche Angelo Oreste Andrisano (Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) ha rivolto il suo saluto alla platea e, in particolare, agli studenti africani presenti in sala.

La serata è poi entrata nel clou con l'attesissima conferenza: un dibattito costruttivo e stimolante tra Romano Prodi, dal 2008 presidente del Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa, Paolo Sannella, oggi preside della Facoltà di Scienze politiche in Congo e presidente del Centro Relazioni con l'Africa della Società Geografica Italiana, con una lunga esperienza come Ambasciatore in molti paesi dell'Africa e Giuseppe Dossetti, presidente di CeIs, da sempre impegnato nell'accoglienza e sostegno alle fasce più deboli della società.

Paolo Sannella, dopo aver ringraziato gli organizzatori e tutti i partecipanti all'evento per aver aperto una discussione su un tema che riguarda l'avvenire di tutta l'umanità, e Reggio Emilia, "città speciale" per le relazioni che ha aperto con l'Africa, ha introdotto al mondo africano con un esauriente quadro geopolitico del paese, focalizzando il suo intervento sul concetto di crescita - demografica, economica e politica – e sul ritardo dell'Italia nel prendere parte a questa grande rivoluzione. "Le interconnessioni tra Europa e Africa diventeranno sempre più più forti – ha chiarito Sannella – è necessario dunque che anche l'Italia risponda a questa crescita, assumendo un ruolo attivo nella gestione e nell'orientamento di queste forze".

Sui concetti di interconnessioni e di crescita si è poi soffermato Romano Prodi, descrivendo la varietà di situazioni conosciute in Africa attraverso la sua diretta esperienza. "La fermentazione africana sta costruendo una nuova classe media che ha iniziato a far crescere i consumi – ha spiegato Prodi – Si è innescato così un processo virtuoso difficile da fermare. Purtroppo lo sviluppo è irregolare e si estende a macchia di leopardo. L'Africa ha ancora un enorme bisogno di aiuto e noi siamo poco presenti. Ma questa è la frontiera del futuro e mi auguro che possiamo ritornare ad essere un popolo di navigatori".

Don Giuseppe Dossetti ha poi concluso ricordando l'importanza della formazione: "La dimensione economica e quella politica non possono fare a meno di una terza dimensione, che è la formazione, fondamentale per riattivare le enormi potenzialità e le energie nascoste in questi mondi – ha spiegato – La conferenza di stasera vedrà dunque un seguito, fondamentale per approfondire la vocazione della nostra città in questa partita".

Forte il coinvolgimento della platea che è intervenuta attivamente con domande e osservazioni costruttive da parte di cittadini reggiani, italiani e africani, rappresentanti del Tavolo Reggio Africa e di associazioni attive sul tema dell'integrazione.

La conferenza "Africa, una sfida decisiva per il nostro futuro" è stata realizzata da Fondazione Solidarietà Reggiana Onlus, insieme a Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con BCC Banco Emiliano, Comer Indutries, Industree group, Finpolo elettroforniture, Boorea, Coopservice, Padana Tubi, Credito Cooperativo Reggiano, Cir Food, Trasteel, CCPL, Kaiti expansion, Banco S.Geminiano e S.Prospero, Tavolo Reggio Africa e Cooperativa L'Olmo.

Per il fundraising a favore del progetto "Reggio nel mondo che cambia" e per donare il 5x1000:
Fondazione Solidarietà Reggiana
Banco San Geminiano e San Prospero
IBAN: IT 68 X 05034 12800 000000090000

(Fonte: Ufficio Stampa - Kaiti expansion)

 

Memoria - a Villa Emma il convengo "Un luogo a questa storia", dedicato al progetto per la costruzione di un memoriale dei ragazzi ebrei salvati proprio a Villa Emma durante la Seconda guerra mondiale -

Bologna, 7 marzo 2014 -

Trasformare un "luogo della memoria" in "memoriale", con l'obiettivo di "far crescere nei giovani la consapevolezza del valore dei diritti umani e della partecipazione democratica": la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ieri, in occasione della Giornata europea dei Giusti, ha partecipato a Nonantola (Mo), a Villa Emma, al convengo "Un luogo a questa storia", dedicato al progetto per la costruzione di un memoriale dei ragazzi ebrei salvati proprio a Villa Emma durante la Seconda guerra mondiale.

"Sappiamo quanto la memoria dei fatti che hanno segnato nel territorio e nelle persone la nostra storia nazionale e locale sia di vitale importanza per il suo valore sociale, educativo e formativo ed è strettamente necessaria alla crescita culturale e alla coesione sociale del Paese- spiega Costi-, e Villa Emma è senza dubbio il luogo simbolo, che riveste un interesse cruciale per la storia e la memoria nazionale, un luogo simbolo in cui la comunità regionale si riconosce". In particolare, sottolinea la presidente, "la testimonianza dei Giusti, dei salvatori e il racconto degli episodi di salvataggio sono l'altra memoria della Shoah, quella grazie alla quale la Shoah entra in una storia comune, positiva, in cui è possibile riconoscersi innescando un processo di conoscenza".

A Villa Emma tra il 1943 e il 1945 don Arrigo Beccari riuscì a salvare una settantina di giovani ebrei provenienti dell'est Europa, sottraendoli alle persecuzioni nazifasciste e ai campi di concentramento fino alla salvezza in territorio svizzero. "La vicenda testimonia un tratto comunitario dei cittadini dei nostri territori, un legame che arriva fino ai nostri giorni e parla di valori che oggi si possono salvaguardare tramandando quei fatti- continua la presidente-, un progetto educativo funziona non quando muove genericamente a compassione per le vittime o quando trasmette una conoscenza impersonale degli eventi, ma quando subentra un intreccio tra particolare e individuale e quando una singola vita viene considerata unica, preziosa e insostituibile, mentre si attua una comprensione globale, complessiva ed universale degli eventi".

Per questo motivo, "il rapporto duraturo e continuativo che si è instaurato con gli ex-ospiti, la conservazione della memoria attraverso la ricerca storica e l'attività didattica rivolta alle scuole sono un tessuto connettivo che deve conservarsi anche al di là della memoria dei testimoni e dei sopravissuti. L'Assemblea regionale- chiude Costi- è con chi, attraverso il quotidiano impegno e investimento personale e collettivo, tiene alta la guardia, si prodiga per attrezzare i giovani cittadini con gli anticorpi della conoscenza e della responsabilità, per reagire a quei sintomi di disgregazione che sfociano in odi razziali e xenofobi sempre pericolosi, e promuovere invece una società democratica, aperta e solidale, forte dei valori comuni dell'identità e della cittadinanza europea".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

O lo si ama o lo si odia. Dopo la trasmissione in chiaro, su Canale 5, della "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, che ha vinto l' Oscar come miglior film straniero, le opinioni di chi ha visto il film sono divise...

Parma, 6 marzo 2014 - Di Manuela Fiorini


O lo si ama o lo si odia. Dopo la trasmissione in chiaro, su Canale 5, della "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, che ha vinto l' Oscar come miglior film straniero, le opinioni di chi ha visto il film sono divise. C'è chi lo ha trovato troppo lungo, chi senza trama, chi ha apprezzato la fotografia e il montaggio.
Certo, gli stacchi pubblicitari e addirittura, la trasmissione di un telegiornale nel bel mezzo del film hanno dilatato notevolmente i tempi di una pellicola non facile.
Quello di Sorrentino è, in sé, un film lento, che invita alla riflessione. Rimane certamente deluso chi si aspetta una trama avvincente, dei personaggi delineati, delle scene di azione. Perché la vera forza della "Grande bellezza" è l'avere tradotto la poesia in immagini, che poi è la vera essenza del cinema. Un componimento poetico è per molti incomprensibile a una prima lettura, poi, però, lo si rilegge con attenzione e ci si accorge che ogni parola evoca qualcosa d'altro, che è estremamente soggettivo: un ricordo, un'emozione, una sensazione.
Il film si apre con la scena di una festa, fantasmagorica, eccessiva. Ci si aspetta di vedere dei giovani, invece, i personaggi sono tutti vecchi. Anziani che si comportano da ragazzi, che quasi si sforzano di godere di un divertimento forzato per trattenere un tempo che non è più il loro, finendo per diventare caricature di se stessi. Poi appare Jep Gambardella, un immenso Toni Servillo, io narrante e spettatore di un mondo che sì, gli appartiene, ma nel quale comincia ad avvertire qualche nota stonata. C'è qualcosa che comincia ad andare stretto a Jep, 65 enne giornalista di costume cinico, disilluso, annoiato, che è stato anche scrittore e che vive di una fama riflessa per l'unico libro di successo, "L'apparato umano", scritto a poco più di vent'anni. Ha smesso di scrivere libri Jep, per pigrizia, perché impegnato a uscire tutte le sere in nome di quella mondanità che lo porta a frequentare feste tristi e coetanei ricchi e annoiati, fondamentalmente soli.


«Siamo tutti sull'orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che farci compagnia, prenderci un po' in giro»


Jep vive in un attico con un terrazzo dal quale ammira il Colosseo e la bellezza decadente di Roma, specchio di un tempo perduto e tenacemente mantenuto vivo.
Il film di Paolo Sorrentino è più decadente e proustiano che felliniano. Due volte il regista cita Proust e la sua "Ricerca del tempo perduto", che per Jep coincide con "La grande bellezza" del titolo.
Jep Gambardella cammina lento in una Roma crepuscolare, fatta di scorci inediti e punti di vista che non avevamo mai notato. Una Roma crepuscolare che rispecchia il nostro "non essere un paese per giovani". Perché quello della "Grande Bellezza" è un mondo in cui i vecchi vogliono essere giovani, ma per i giovani, quelli veri, non c'è posto. I personaggi "giovani" sono tristi, malinconici, depressi e, a poco a poco, scompaiono, anzi, spariscono, per dare ai vecchi l'illusione di prolungare la giovinezza oltre il limite. Scompare Elisa, il primo amore di Jep. Scompare Andrea, il figlio di Viola, e scompare la triste Ramona, spogliarellista che nasconde un tragico segreto.
Jep farà un percorso interiore che lo porterà a confrontarsi con se stesso e sul motivo che lo ha portato a non avere più scritto nulla dopo il primo romanzo. Ci vorrà una piccola suora, Suor Maria, detta "La Santa", missionaria in visita a Roma, che richiama nell'aspetto fisico Madre Teresa di Calcutta. All'inizio, nella sua estrema vecchiaia , ha 104 anni, uno sguardo che sembra spento, ma, invece, vede oltre, sembra quasi un personaggio caricaturale. Tuttavia, bastano poche scene per fare emergere la sua vera forza: la mondanità, la decadenza morale non la intaccano. Rifiuta un'intervista per il giornale di Jep , "perché la povertà non si racconta, si vive", dorme per terra, mangia solo radici "perché le radici sono importanti". A lei Jep confesserà di non avere più scritto perché cercava "la grande bellezza", quella motivazione, quella fonte di ispirazione, che non ha più ritrovato dopo il primo libro.


«Mi chiedono perché non ho più scritto un libro. Ma guarda qua attorno. Queste facce. Questa città, questa gente. Questa è la mia vita: il nulla. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non ci è riuscito: dovrei riuscirci io?».


Confessa questo suo "blocco dello scrittore" alla piccola suora all'alba di una Roma sonnolenta, metafora di un nuovo inizio, sul suo terrazzo miracolosamente affollato di fenicotteri rosa. Basterà un sospiro alla piccola suora per farli levare in volo, portando via con sé la vacua bellezza della vanità. Jep troverà la motivazione per riprendere a scrivere, si recherà all'isola del Giglio, dove rievocherà il suo primo incontro con Elisa, il suo amore giovanile. Si rivede ragazzo, Jep Gambardella e capirà, quasi fuori tempo massimo, che la "grande bellezza" è nelle piccole cose, nei nostri ricordi, nei nostri sentimenti, nelle nostre emozioni, nel nostro tempo passato, ma non perduto.

Pubblicato in Cultura Emilia
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