A poche ore dalla disponibilità dei dati USDA, a buttare benzina sul fuoco ci pensa la Cina con l'ipotesi di un'importante immissione di scorte sui mercati. Sul fronte interno da segnalare solo il rallentamento dei cruscami.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 aprile 2016 - Mercati già in fibrillazione per l'imminente pubblicazione dei dati USDA tremano per le notizie che provengono dalla Cina circa la possibilità di smaltimento degli stock interni a prezzi internazionali ma con sostegno interno agli agricoltori. Un'ipotesi che potrebbe produrre un'ondata di prezzi fortemente competitivi sui circuiti internazionali dei cereali.
A completamento dell'informazione aggiungiamo che gli stock mondiali sono concentrati per l'80% in soli 5 paesi e il 90% in 10 paesi. Ma, e qui sta l'allarme, ben il 50% della disponibilità è concentrata in Cina (fonte Associazione Granaria di Milano - focus 2013-2015).
Il mercato domestico continua a non mostrare particolari segnali di ripresa e, pare, i cruscami stanno rallentando e non dovrebbe essere lontano il tempo del calo. I cereali molto più fermi i proteici protetti dal super Euro. Le filiere zootecniche e agroalimentari continuano a galleggiare nella loro crisi in attesa di interventi governativi.
Bioenergie. Il settore delle bioenergie sempre alla ricerca di biomasse a prezzi di saldo ma sempre più difficili da intercettare. Sulla prossima campagna maidicola gli operatori hanno intercettato prezzi, sul settembre marzo, tra i 175/180 euro arrivo BS-CR-MN per il mais di base contratto 103. In caduta i prezzi dei trinciati e dei pastoni.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è salito ancora a 414 punti, il petrolio ruota sui 38$ e il cambio a 1,13289.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Una Pasqua ben poco serena. Cereali, tra alti, bassi e alti ancora in attesa di USDA. E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna. Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia. cereali, mais e soia- tendenze.
SOMMARIOAnno 15 - n° 12 27 marzo 2016
1 .1 editoriale Pasqua ben poco serena.
2.1 buona pasqua! Gli Auguri di una Serena Pasqua a tutti i nostri affezionati lettori.
3.1 cereali Cereali. Tra alti e bassi in attesa dell'USDA del 31 marzo
4.1 Lattiero Caseario Latte sempre più in rosso.
5.1 cereali tendenze Ismea, tendenze e dinamiche recenti dei cereali
5.2 mais soia tendenze Ismea, mais, soia. Tendenze e dinamiche recenti
6.1 Novità Parmigiane E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna.
6.2 biologico italiano Valfrutta, lancia la nuova alinea di legumi italiano Bio
7.2 mucca pazza Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia
8.1 mais e soia Mais e Soia: marzo 2016 - USDA rivede al ribasso le scorte del Brasile
9.1 Cereali Cereali. Balzo in avanti dei prezzi in attesa dell'USDA.
10.1 pomodoro Pomodoro da industria. Export record per 1,5 miliardi.
11.1 promozioni "vino" e partners
(in allegato il file completo scaricabile - pdf)
I primi sette mesi della campagna di commercializzazione 2015/16 sono stati caratterizzati da una tendenza flessiva delle quotazioni all'origine del frumento. A livello mondiale, i fondamentali di mercato del frumento sono stati infatti caratterizzati nell'ultimo triennio da raccolti record e scorte in costante aumento.
In particolare, il prezzo medio nazionale del frumento duro è sceso a 251,89 euro/t a gennaio 2016, in flessione del 3% rispetto al mese precedente e di oltre il 30% circa nel confronto tendenziale, come anche il prezzo del frumento duro non comunitario, che è sceso a ottobre a 313,50 euro/t (-2% su base congiunturale e - 32% nel confronto con ottobre dello scorso anno). Tali dinamiche sono da ricondurre alla crescita del raccolto nazionale e nord americano del 2015 ed anche all'aumento delle scorte che hanno spinto al ribasso i prezzi.
Riguardo al frumento tenero, l'andamento del mercato tra luglio 2015 e gennaio 2016 è risultato più altalenante, pur mantenendo una tendenza flessiva, scendendo a 187,76 euro/t a gennaio 2016, in calo dell'1,6% rispetto al mese precedente e dell'8% nel confronto tendenziale. Tali dinamiche riflettono l'andamento registrato per il prodotto estero che vede una flessione dei prezzi della granella in ragione della ulteriore progressione dell'offerta mondiale e delle scorte, a fronte di un minor dinamismo riscontrato per i consumi.
L'offerta mondiale di frumento nel 2015 ha raggiunto livelli record attestandosi a 732 milioni di tonnellate circa (+0,5%). A livello territoriale la progressione appare piuttosto diffusa, con qualche eccezione cha ha riguardato soprattutto il Canada che sconta un andamento climatico particolarmente siccitoso. Nello specifico delle due tipologie di frumento, la dinamica produttiva globale evidenzia una consistente crescita del frumento duro (+15% a quasi 40 milioni di tonnellate) e una sostanziale stabilità del frumento tenero (-0,3% a 691 milioni di tonnellate).
(marzo 2016 - fonte Ismea)
Una improvvisa volatilità dei prezzi ha segnato le ore prima di Pasqua. ma per comprendere se questa sarà la tendenza, occorre aspettare il martedì 29 e poi l'USDA del 31/3.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 marzo 2016 -
Nonostante i fondamentali siano rimasti immutati, il mercato sale con forza.
Questa improvvisa volatilità al rialzo era stato avvertito nei giorni precedenti ma in chiusura di settimana si è maggiormente intensificato senza alcuna apparente giustificazione. Forse è da imputare a qualche illazione sulle prossime stime Usda del 31/3 relative alle intenzioni di semina.
A riprova ecco le chiusure del c.b.o.t.:
Semi : maggio 910,40 (+5,2) luglio 917,60 (+5,4)
Farina : maggio 275,30 (+4,4) luglio 277,80 (+4,2)
Corn : maggio 370,00 (+1,4) luglio 374,40 (+1,2)
Grano : maggio 463,00 (+0,25) luglio 470,60 (-0,25)
Prezzi in sensibile aumento ma per comprendere se questa sarà la tendenza, occorre aspettare il martedì 29 e poi l'USDA del 31/3.
Il mercato delle bioenergie annaspa ancora alla ricerca di amidacei a buon prezzo. Pastoni di mais a 90 euro alla tonnellata e trinciati a 36/38 euro alla tonnellata.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è salito ancora a 401 punti, il petrolio ruota sui 40$ e il cambio a 1,1159.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Non riesce a decollare il mercato dei cereali e nemmeno riesce semplice comprendere le tendenze a lungo periodo ma nemmeno nel breve. Consumi sempre ridotti e cruscami sempre alle stelle.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 marzo 2016 -
Veramente poco da segnalare, se non che a inizio settimana sembrava che i mercati decollassero, complici i fondi di investimento, mentre poi è virato al segno negativo diffuso sulla maggior parte dei prodotti.
Il mercato sembra non trovare una via precisa, e le giustificazioni correnti circa i dati che diffonderà l'Usda del 31/3 sulle intenzioni di semina, lasciano a desiderare.
l'Indice dei noli nel frattempo è salito a 398 punti, il petrolio a 41,03 dollari al barile e il cambio gira a 1,1194 quindi si è ridimensionato dopo le scintile dei giorni scorsi seppure sia ancora a valori stellari.
Gli unici sussulti, sul mercato interno, giungono dai cruscami di grano che hanno raggiunto prezzi considerevoli, 150/160 euro, e dai cereali più tenuti specie il mais. Il prezzo del mais è calmierato dal mais al porto, mentre sospinto vero l'alto dalla carenza di arrivi via camion dall'estero.
Il mercato delle bioenergie annaspa alla ricerca di amidacei a buon prezzo ma solo pochi sanno districarsi nel mercato sempre più asfittico, si cerca mais avariato per l'Europa.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è salito ancora a 398 punti, il petrolio ha ruota sui 41,03$ e il cambio a 1,1194.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Trivellazioni offshore, per non decidere nulla. Cereali, le stime cocereal. latte segna una tregua ma derivati sempre più giù. Bonifica Emilia centrale, arriva il commissario. Alai, lascia il consorzio in anticipo. Salute, allerta latte dalla Romania. TTIP e Parmesan. Crisi Suinicoltura. Mais e Soia, USDA rivede al basso gli stock. Ismea, scendono i prezzi agricoli.
SOMMARIO Anno 15 - n° 11 20 marzo 2016 (Scaricabile in pdf da allegati)
1.1 editoriale Trivellazioni offshore. Un referendum per non decidere nulla.
3.1 cereali Cereali. Le stime del cocereal
4.1 Lattiero Caseario Latte in tregua ma derivati sempre più giù
5.1 bonifica RE Bonifica Emilia Centrale: Commissario è occasione di chiarezza
5.2 aflatossine Aflatossine Latte, Fava: convocato il Tavolo a Mantova il 23 marzo
6.1 CFPR - nomine Parmigiano Reggiano. Alai lascia la presidenza del consorzio.,
6.2 salute alert Allerta Ministero Salute per latte da Romania.
7.1 TTIP Parmesan USA, i consumatori ingannati dal "parmesan"
7.2 Suini e crisi Crisi carne suina. Prezzo all'origine sceso del 20% al di sotto del costo di produzione..
8.1 vinitaly Vinitaly, 50 anni di storia italiana
10.1 mais e soia Mais e Soia: marzo 2016 - USDA rivede al ribasso le scorte del Brasile
11.1 agromercati Ismea, nuovo affondo dei prezzi agricoli a febbraio
12.1 promozioni "vino" e partners
Produzioni europee previste generalmente in positivo. La campagna della soia in sud america sta procedendo positivamente. I Fondi, in serata di lunedi, hanno sensibilmente ridotto il loro gap soprattutto su grano e corn.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 marzo 2016 -
Il mercato sembra mantenersi in una fase di stagnazione e la conferma che non esistano preoccupazioni di natura quantitativa viene anche dall'associazione dei cerealisti europei.
Le stime del COCEREAL riguardo le produzioni 2016/17.
Il grano tenero è stato stimato a 145.335.000 di tonnellate contro 150.338.000 della campagna passata. Il calo è dovuto ad una stima di resa/ettaro più bassa dell'anno prima tenuto conto che era stata eccezionale. La superficie della Francia è stata incrementata, sia pure di poco (+ 1,1%) mentre si è ridotta in Ungheria e Romania. L'Italia è stata data in aumento del + 5,5 %.
La produzione del grano duro è prevista su 8.429.000 tonnellate contro 7.722.000 dello scorso anno. La superficie totale è stata aumentata del + 8,50 % ('Italia + 4,6 %).
La produzione del mais è stata stimata in 63.168.000 di tonnellate contro 58.522.000. La maggior produzione è dovuta ad una stima di rese/ettaro migliori rispetto la precedente campagna, tenuto conto delle rese disastrose dello scorso anno. Solo le aree italiane sono date in diminuzione (di circa l'8%) mentre sono date in aumento quelle dell'Ungheria (+ 7%) della Romania (+2 %) e della Francia (+ circa il 2%).
La produzione dell'orzo è data a 58.860.000 tonnellate contro 61.118.000
La produzione del seme di soia dell'Italia è data a 1.156.000 di tonnellata contro 1.120.000. La superficie aumenterebbe a 340.000 contro 320.000 ettari (+ 6,2 %). Ungheria/Romania/Croazia passerebbero a una produzione di 579.000 tonnellate contro 409.000.
La produzione di seme di girasole incrementerebbe a 8.327.000 di tonnellate contro 7.818.000 La produzione di colza passerebbe a 21.555.000 di tonnellate a fronte di 21.803.000 dello scorso anno
Indicatori internazionali - 15 marzo 2016 -
l'Indice dei noli è salito ancora a 393 punti, il petrolio ha ruota sui 37$ e il cambio a 1,1098.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Cereali, un fine settimana al cardiopalma. Latte, dalla stalle alle stalle. Vino, torna a crescere la vendita nei supemercati. Aifa, ritira lotti di Procalin e Mucosalin. Cresce l'export di qualità.
SOMMARIO Anno 15 - n° 10 13 marzo 2016 (Scaricabile in pdf da Allegati")
1.1 editoriale ISTAT, più lavoro nel 2015. Solo una boccata d'ossigeno?
3.1 cereali Cereali. Segnali ripresa
4.1 cereali Cereali. Giornata al cardiopalma dopo l'intervento di Draghi
5.1 Lattiero Caseario Latte, dalle stalle alle stalle!
6.1 Vino e mercati Torna a crescere il vino venduto nei supermercati
7.1 salute omeopatia AIFA, ritirati lotti prodotti omeopatici "PROCALIN" e "MUCOSALIN".
7.2 export L'export di qualità cresce e apre a nuovi mercati
9.1 mercati Rapporto "AgrOsserva" sul IV trimestre 2015
11.1 vino I vini dell'Emilia Romagna volano al Prowein di Düsseldorf.
12.1 turismo L'Emilia Romagna a Children's Tour
13.1 promozioni "vino" e partners
Borse prima euforiche poi depresse. L'ultimo ritocco degli interessi ha smorzato le aspettative positive inizialmente così interpretate dal discorso di Mario Draghi. La presa di coscienza che questi tassi resteranno per un periodo abbastanza lungo ha fatto precipitare gli indici borsistici di giovedi scorso.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 marzo 2016 -
La settimana che si è appena conclusa può essere segmentata in due tronconi. La prima metà quasi completamente alla mercé degli automatismi dei "robot telematici" dei Fondi alla ricerca delle ricoperture. Il mercato reale sembrava stabilizzato a fronte dei dati rassicuranti dell'USDA; previsioni di semina coerenti e raccolti in linea con le previsioni, Stock di riporto alti. Con le dichiarazioni di Draghi del 10 marzo invece si è assistito a risveglio schizofrenico dei vari mercati. Sull'emozione iniziale di proposte così spinte del n° 1 della BCE le borse si sono prima ringalluzzite e poi, quasi a interpretare una reale difficoltà dell'Economia UE, depresse chiudendo con il segno negativo. Forse l'idea che quello annunciato fosse stato l'ultimo taglio agli interessi, non è piaciuto agli operatori. Così da un +4% (bancari soprattutto) di certi momenti si è arrivati alla chiusura con -0,5% (18.118,23 punti) e le Borse europee, che avevano toccato punte al rialzo del 2-3%, hanno perso l'1%. Solo venerdi sera le borse hanno dimostrato di apprezzare la misura di Draghi e chiudono con un convincente +5%.
Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi che si dimostrano sempre molto ridotti. I cereali sempre difesi che dovrebbe confermare di avere raggiunto il punto più basso fatta eccezione dei cereali a paglia che invece potrebbero cedere ancora un po' per effetto dell'estero.
Bioenergetico. Il settore manifesta le solite preoccupazioni sulla prossima campagna dove le semine a mais saranno ulteriormente ridotte (istat ipotizza un calo del -8%) a favore di riso e proteoleaginose.
Indicatori internazionali del 10 marzo 2016
l'Indice dei noli è risalito a 384 punti, il petrolio ha recuperato ancora 38,5$ e il cambio rafforza il dollaro a 1,11537.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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I fondi di investimento e assicurativi si sono mossi, senza un particolare e specifico ordine, in ricopertura molto probabilmente seguendo "ordini automatizzati di sicurezza" invece di una reazione alle spinte rialziste dei mercati.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 marzo 2016 -
Venerdì 4 / 3 / 2016
Semi: marzo 870,40 (+14,2) maggio 878,40 (+14,6) luglio 884,40 (+14,2)
Farina: marzo 267,70 (+5,7) maggio 270,90 (+6) luglio 273,20 (+5,8)
Olio: marzo 30,73 (+0,32) maggio 30,96 (+0,35) luglio 31,19 (+0,34)
Corn: marzo 354,40 (+0,6) maggio 358,20 (+1,6) luglio 363,40 (+2,2)
Grano: marzo 454,40 (+1,4) maggio 460,60 (+1) luglio 466,60 (+1)
Le cifre ufficiali dei fondi (all'1/3), comparse dopo le chiusure, hanno dimostrato peraltro come siano forti le posizioni scoperte: il "corto" del seme è di ben - 81.458 contratti, quello della farina è a - 48.719, il "corto" del corn a - 203.837 forte anche il "corto" del grano -107.477
Il mercato domestico La situazione generale del mercato interno permane invariata. Tutte le filiere lamentano uno stato di difficoltà. Ora anche dalla Francia e dall'Est europa arrivano segnali di resistenza e questo potrebbe portare a una possibile ripresa delle quotazioni.
Bioenergetico. Il settore manifesta le solite preoccupazioni sulla prossima campagna dove le semine a mais saranno ulteriormente ridotte a favore di riso e proteoleaginose.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli prosegue la sua lenta risalita a 349 punti, il petrolio è ancora in recupero a 37$/barile e il cambio ruota attorno a 1,09552
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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