I curatori fallimentari procedono con la messa all'asta. Le offerte saranno raccolte sino al 6 maggio. Anche Manenti si è detto interessato...-
Parma, 22 aprile 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
La società sportiva Parma FC è ufficialmente in vendita: ieri, infatti, il Giudice Delegato Pietro Rogato, con il parere favorevole del comitato dei creditori, ha autorizzato i curatori fallimentari a procedere con la messa all'asta. Base per le offerte: 20 milioni di euro. La vendita avverrà con procedure competitive e le offerte dovranno pervenire entro il 6 maggio: qualora entro tale data non ce ne fossero di valide, saranno effettuate altre quattro procedure di gara in successione nei giorni 12/18/22 e 28 maggio 2015.
Come si legge nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito del Parma, «per ciascuna gara successiva alla prima, il prezzo base sarà inferiore del 25% rispetto al precedente». Le offerte potranno essere fatte da società di capitali sia italiane sia estere: ai soggetti interessati sarà consegnato un Disciplinare di Gara in cui sono descritte le modalità e le procedure di vendita. Agli stessi, inoltre, saranno fornite le informazioni e i documenti necessari attraverso una virtual data room con accesso regolamentato.
L'INTERESSE DI MANENTI -
Come ha fatto sapere nei giorni scorsi dalla sua abitazione a Limbiate, dove si trova agli arresti domiciliari, Manenti stesso sarebbe interessato a riacquistare il Parma. Lo ha comunicato il suo avvocato, Antonio Palmieri, affermando che l'obiettivo è una ristrutturazione del debito. Sempre ieri, inoltre, si è tenuta l'udienza prefallimentare relativa a Eventi Sportivi, la società controllante del club ducale che detiene il centro sportivo di Collecchio nonché il 90% delle azioni, e di cui è ancora titolare proprio l'ex patron gialloblù. Durante l'udienza Palmieri ha chiesto che venga fissata una data entro la quale presentare un concordato e di spostare la competenza del caso presso il Tribunale di Brescia (dove risulta iscritta la controllante). La Procura di Parma ha risposto che tutte le operazioni sono però state effettuate nella città emiliana: anche stavolta la decisione è in mano al Giudice Rogato.
Comminati anche sei mesi di inibizione a Manenti e Leonardi per inadempienze Co.Vi.So.C. - Il Giudice Delegato Rogato ha stabilito come termine ultimo il 30 aprile. -
Parma, 17 aprile 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
Aveva ragione Giovanni Pascoli quando diceva che «piove sempre sul bagnato». E lo sanno bene in quel di Collecchio, presso il cantiere gialloblù, dove di acqua negli ultimi mesi ne è caduta parecchia. L'ultima bastonata è arrivata ieri, in quella che doveva essere una giornata all'insegna della gioia con la presentazione de "La Parma", la birra ufficiale della squadra emiliana, prodotta dal marchio Birra Brand di Nicole Cappa e di cui parte del ricavato delle vendite andrà a sostegno delle attività del club ducale: si tratta di un'ulteriore penalizzazione dal già magro bottino gialloblù.
Dopo i tre punti sottratti nei mesi scorsi per inadempienze fiscali, stavolta ne sono stati tolti quattro per insolvenze Co.Vi.So.C (Commissione di Vigilanza sulle Società), decisione che rende vani gli sforzi fatti dai ragazzi di Donadoni nelle ultime partite. Per lo stesso motivo, inoltre, la FIGC ha inflitto anche sei mesi d'inibizione a Giampietro Manenti e Pietro Leonardi. Capitan Lucarelli ha così commentato la sanzione: «Non è una sorpresa. Era una decisione attesa, dopo il mancato rispetto delle scadenze dello scorso mese di febbraio. La nostra classifica ora peggiora ulteriormente, ma il nostro impegno in campo non verrà meno, com'è sempre stato, per cercare di chiudere questo campionato con prove all'altezza e nel rispetto di tutti».
A rischio il finale di stagione
Altra nota negativa: in serata sul sito ufficiale del Parma, ora a soli 12 punti in classifica, è apparso un comunicato nel quale si legge che il finale di stagione potrebbe essere a rischio qualora non si dovesse ridurre il debito sportivo. Il Giudice Delegato Rogato, dopo aver accolto la richiesta dei curatori fallimentari in merito ad un'eventuale proroga, ha stabilito come termine ultimo il 30 aprile: entro tale data, quindi, Anedda e Guiotto, dovranno riferire sulla possibilità di ridurre l'entità del debito.
Di seguito il comunicato ufficiale integrale: «Angelo Anedda, curatore fallimentare del Parma FC Spa e Demetrio Albertini, coadiutore dei curatori, hanno incontrato questa mattina a Roma il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio e il suo staff, per illustrare ai massimi vertici della Federazione lo stato attuale dell'esercizio provvisorio ed il percorso da compiere per la sua eventuale prosecuzione. L'incontro, che si è svolto in un clima cordiale e collaborativo, ha avuto quale argomento principale la situazione debitoria del Parma Calcio e l'auspicabile conclusione del campionato da parte della società crociata, anche in vista del termine del 30 aprile concesso ai curatori dal Giudice Delegato dott. Pietro Rogato. Entro quel termine, infatti, i curatori dovranno riferire anche sulla possibilità di un abbattimento del debito sportivo pregresso a un livello compatibile con una ragionevole possibilità di vendita dell'azienda sportiva, in assenza del quale l'esercizio provvisorio non potrà proseguire».
Anedda e Guiotto hanno dato parere favorevole ma con riserva: hanno infatti chiesto una proroga per poter dare un giudizio definitivo. -
Parma, 15 aprile 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
Il Parma FC vale 20-25 milioni di euro: lo hanno stabilito i periti nominati dal giudice delegato Pietro Rogato, Fabio Buttignon e Roberto Marrani, che nella giornata di ieri hanno consegnato ai curatori fallimentari la perizia di stima del club ducale, poi depositata in Tribunale.
Come emerge dal comunicato ufficiale le attuali cifre non sono comprensive né del debito sportivo accumulato dalla società, che ammonta a circa 70 milioni, né del "parachute payment", il paracadute retrocessione, che consiste in una sorta di incentivo-cuscinetto per limitare i danni derivanti dal passaggio ad una serie minore e che viene ripartito alle retrocesse meritocraticamente, ovvero in base agli anni di permanenza nel campionato maggiore.
Di seguito il comunicato diramato dall'Ufficio Stampa della società emiliana:
«Il prof. Fabio Buttignon e il dott. Roberto Marrani hanno consegnato nel tardo pomeriggio la relazione di stima dell'azienda sportiva "Parma Football Club S.p.A.". Nel presupposto della continuazione dell'attività con l'iscrizione al campionato di serie B, il valore complessivo attribuito all'azienda è stato collocato in un range tra 20 e 25 milioni di euro. Tra le componenti più rilevanti, i diritti pluriennali relativi ai calciatori professionisti, valutati tra 13,6 e 15,5 milioni di euro e il settore giovanile tra 4,7 e 6,2 milioni di euro. Al marchio "Parma F.C." è stato attribuito un valore tra 1,5 e 2,5 milioni di euro. Tale valutazione non considera il debito sportivo, così come identificato dall'art. 52 NOIF (Norme Organizzative Interne della F.I.G.C.), né eventuali incentivi quale il "paracadute retrocesse". L'effettivo prezzo base per la successiva cessione sarà determinato dal Giudice Delegato nella sua ordinanza di vendita, unitamente alle tempistiche e alle modalità di svolgimento della procedura competitiva, su istanza dei curatori e previo parere favorevole del comitato dei creditori».
In data odierna, inoltre, la società ha fatto sapere che i curatori fallimentari, Angelo Anedda ed Alberto Guiotto, hanno informato creditori e giudice delegato circa l'andamento della gestione nonché sulla possibilità di proseguire l'esercizio provvisorio. Questo sulla base della disponibilità dei tesserati a fare in modo che le uscite non superino le entrate, riducendo di fatto le proprie competenze entro i limiti del ricavato della gestione provvisoria. Nel comunicato si legge però che «tale volontà non è ancora stata perfezionata in accordi formali a causa dell'elevato numero di interlocutori».
I curatori stessi, infine, hanno chiesto a Rogato una proroga per verificare se si possa realmente ridurre il debito sportivo «ad un livello compatibile con una ragionevole possibilità di vendita dell'azienda sportiva e quindi di un adeguato impegno finanziario da parte dell'eventuale compratore». Allo stato attuale si è, dunque, in attesa della decisione del giudice.
A Parma risolve la pratica l'argentino classe 1996. Donadoni: «Grande soddisfazione in un'annata maledetta» -
Parma, 13 aprile 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
Davide contro Golia, ultima contro prima, 13 punti contro 70. Un club fallito contro la squadra che ha da parecchio messo l'ipoteca sullo scudetto ed è pronta per i quarti di finale di Champions contro il Monaco, gara in vista della quale Allegri ha messo in campo la "Juventus 2" che, sulla carta rimane comunque superiore all'attuale Parma: in difesa spazio ad Ogbonna e Lichtsteiner, in attacco a Coman e Llorente. Nomi che già a sentirli potrebbero incutere timore nell'ultima nella classe. E la differenza infatti si sente, inizialmente sono gli ospiti a spingere maggiormente, ma i crociati sono molto abili a chiudersi e ad impedire agli avversari di trovare spazio.
Donadoni, che deve ancora fare a meno dello squalificato Lucarelli, opta per il 3-5-2 con Ghezzal e Belfodil come punte. E' proprio dall'algerino che nasce la prima azione pericolosa davanti ad un impreparato Chiellini. Per la Juve suonano la carica Vidal e Coman al 32' ed al 43': Mirante, dimenticato l'incubo dell'andata terminata con un passivo di 7 reti a 0, si prende la rivincita e mette un muro davanti la sua porta. A sbloccare la situazione a favore dei ducali è Josè Mauri, classe 1996, che su assist di Belfodil arriva in corsa e insacca la palla all'incrocio dei pali. Da far vedere alle future leve nei manuali di calcio... Dopo la rete dei gialloblù i bianconeri si perdono, gli unici tentativi di reazione vengono da Morata ma il Parma, che nelle difficoltà ha trovato il vero spirito di squadra, chiude in maniera solida e compatta le maglie della sua rete.
Vittoria meritata ma che, nonostante l'enorme soddisfazione, non fa perdere il senso della realtà a Donadoni: «Nel finale di stagione ci giochiamo tutto, ma siamo ancora ultimi e lontani...». Nulla è impossibile, però, soprattutto se si pensa che degli attuali 16 punti ben 7 sono stati realizzati nelle ultime tre gare, giocate peraltro tutte a distanza ravvicinata nel giro di una settimana. Mercoledì alle 18.30 al Marassi ci sarà l'impegno contro il Genoa, ultima partita da recuperare e per la quale i crociati avevano chiesto il rinvio in febbraio come forma di protesta contro la FIGC.
Ko per i cugini del Sassuolo
C'è chi vince e c'è chi perde. Stavolta il ko è per i cugini del Sassuolo, piegati a Bergamo da un Denis in formissima e che non fa rimpiangere ai suoi l'assenza dello squalificato Pinilla. L'ex Napoli realizza, infatti, una personale doppietta che ferma la corsa dei neroverdi, prima con rovesciata, poi dal dischetto. Al 62' Berardi, schierato nel tridente con Floccari e Sansone, accorcia invano le distanze. Entrambe le squadre chiudono la gara in dieci: espulsi, per doppia ammonizione, Missiroli e Biava. E' la prima vittoria per Edy Reja sulla panchina orobica, a Bergamo ora si sente odore di salvezza.
Recupero della 24^ giornata di campionato contro l'Udinese. Prima rete italiana per il portoghese. E sabato arriva la Juve... -
Parma, 9 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
Finalmente un sospiro di sollievo, uno spiraglio di luce negli spogliatoi del Parma. La squadra di Donadoni, nel recupero della 24^ giornata di campionato contro l'Udinese (partita non giocata a febbraio per i noti problemi societari), si è aggiudicata i tre punti utili a restituire fiducia e sicurezza all'ambiente. Ai friulani non è servito il ritorno in campo di Totò Di Natale, schierato in opposizione a Coda, Ghezzal e Varela, quest'ultimo autore della rete che è valsa la vittoria.
Sotto gli occhi del Tardini, il Parma è tornato dunque a vincere, cosa che non accadeva dal 6 gennaio, data della gara contro la Fiorentina terminata 1-0 per i gialloblù. Poco concreti i ragazzi di Stramaccioni, la cui partita si può riassumere nel palo preso da Bubnjic al 29'; il merito di aver evitato un passivo più pesante è di Karnezis, beffato solo al 70' da Varela, alla sua prima firma in Serie A. Ironia della sorte vuole che sia proprio l'ultima in classifica a far rimandare all'Udinese la salvezza matematica; i crociati, invece, tornano a vedere la luce a quota 13, considerando la partita in meno da recuperare contro il Genoa e che potrebbe virtualmente portare i ducali a 16, quindi a sole 5 e 6 distanze da Cagliari e Cesena, rispettivamente penultima e terzultima.
Intanto sabato, sempre al Tardini, alle 18:00 il Parma ospiterà la capolista Juventus. I biglietti sono in vendita presso il circuito Listicket e presso le biglietterie dello stadio nelle giornate di giovedì (16:30-19:30), venerdì (10:00-13:00 e 16:30-19:30) e sabato (dalle 14:00 in poi). Per il settore ospiti è necessaria la tessera del tifoso.
Una delegazione di circa 150 tifosi si è recata a Brescia per una simpatica protesta -
Parma, 30 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
Quella di ieri è stata una domenica di stop per la Serie A a causa della partita della Nazionale in vista della qualificazione agli Europei. I tifosi del Parma hanno così deciso di approfittare della bella giornata per fare una trasferta, peraltro piuttosto originale, sotto casa dell'ex patron gialloblù, Tommaso Ghirardi.
I boys hanno dunque organizzato una simpatica protesta a Carpenedolo, dove risiede l'imprenditore bresciano e dove hanno esposto ironici striscioni e sollevato cori contro la sua gestione e l'attuale comportamento. Da Parma sono partiti due pullman carichi di un centinaio di tifosi, ai quali si sono aggiunti altri sostenitori che hanno raggiunto la cittadina lombarda in auto portando dietro panini al salame e birra. A presidiare piazzale Martiri della Libertà, luogo del ritrovo, c'erano delle pattuglie dei carabinieri ma non si è reso necessario alcun tipo di intervento.
Ispezioni della Guardia di Finanza di Parma a Collecchio e al Tardini. Controlli anche nelle abitazioni di Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi. -
Parma, 20 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
E' stata un'udienza lampo quella svolta ieri al Tribunale di Parma per decidere le sorti del club ducale. Il presidente Manenti da San Vittore, dove si trova da mercoledì, ha fatto sapere con una missiva che non avrebbe partecipato: così alla presenza del Procuratore Antonio Rustico e dei pm Paola Del Monte e Umberto Ausiello, che insieme a Giuseppe Amara furono i primi a presentare istanza di fallimento, è stato dichiarato il crac.
Al giudice Pietro Rogato sono bastati pochi minuti per pronunciare la sentenza in quanto tutte le parti si sono mostrate d'accordo. Oltre al fallimento, è stato deciso anche l'avvio dell'esercizio provvisorio con la nomina di due curatori fallimentari, Angelo Anedda, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Parma ed in passato Assessore al Bilancio del Comune di Parma, e Alberto Guiotto, anche lui commercialista e già curatore nel caso Lactalis. Epilogo triste ma prevedibile per il Parma.
Quel che più colpisce sono invece le cifre emerse dalla sentenza: negli ultimi mesi i debiti sono saliti a 218 milioni e 446 mila euro, ben 20 milioni in più rispetto ai dati aggiornati al 30 giugno scorso. Di questi, 63 milioni sono nei confronti dei giocatori, tanto che nel comitato dei creditori è entrato a far parte, oltre alla Col.ser e alla Iren, anche il capitano crociato, Lucarelli. Per non parlare poi dei 57 milioni di euro che la società deve alle controllanti o dei circa 26 milioni che spettano agli istituti di previdenza sociale. Inevitabile dunque «lo stato di insolvenza conclamato e irreversibile».
Il Parma dovrebbe comunque avere la possibilità di concludere il campionato grazie ai 5 milioni stanziati dalla Lega di Serie A e ricavati dal Fondo Multe. In tale ottica la partita prevista per domenica sera al Tardini contro il Torino si disputerà regolarmente: il Gos ha infatti dato da poco parere favorevole.
Proseguono intanto le operazioni della Guardia di Finanza, i cui uomini, insieme al Reparto Operativo dei Carabinieri, hanno ispezionato in mattinata il quartier generale di Collecchio, gli uffici del Tardini e le abitazioni di attuali ed ex dirigenti del club, tra cui Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi.
Arresto del patron gialloblù nelle prime ore del mattino per reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso. In totale coinvolte 22 persone. -
Parma, 18 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
La data cruciale per definire la situazione del Parma Calcio sarebbe dovuta essere il 19 marzo, scadenza fissata per l'udienza fallimentare del club ducale. Più sconcertante dell'ormai quasi scontato destino della società emiliana è però la notizia giunta da poche ore: l'arresto del patron gialloblù per il reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso.
L'operazione della Guardia di Finanza di Roma, denominata GFB-Oculus e guidata dai procuratori Nello Rossi e Michele Prestipino, è ancora in corso e vede coinvolte altre 21 persone a cui vengono contestati, a diverso titolo, i reati di associazione a delinquere, uso di carte di credito clonate, frode informatica e riciclaggio.
Le indagini hanno portato alla luce anche il modus operandi che prevedeva la complicità di alcuni operatori di banche, disposti a coprire l'hackeraggio in cambio di tangenti. Il denaro trasferito veniva poi ricevuto come donazione nel caso delle fondazioni e, nel caso del Parma Calcio, come sponsor. Al momento gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria stanno procedendo con una sessantina di blitz e perquisizioni in tutta Italia.
Manenti è presidente del club ducale dallo scorso febbraio dopo averlo acquistato al valore simbolico di un euro da Rezart Taci, proprietario della Dastraso.
Inutile il pari di Lila che dura solo dieci minuti, il protagonista indiscusso è Sansone. A chiudere la sfida in anticipo ci pensa Missiroli che al 66' cala il poker, servito sempre dal numero 17.-
Reggio Emilia, 16 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
Con il derby di ieri tra Sassuolo e Parma, Di Francesco ha collezionato le cento presenze sulla panchina neroverde ed ha potuto festeggiare il traguardo con la facile vittoria per 4-1 sui cugini gialloblù. Tre punti che arrivano dopo una serie di quattro sconfitte e che permettono di staccare ulteriormente la zona rossa della classifica, chiusa proprio dal Parma, ora a quota 9 a causa dell'ulteriore penalizzazione inflitta in settimana.
L'uomo partita è sicuramente Sansone, autore di una doppietta e bravo a procurarsi il rigore. L'ex crociato sblocca il risultato al 24' su cross di Taider; replica però subito per il Parma Lila (26'), alla sua prima firma in serie A. Il pari dura solo dieci minuti ed il merito è ancora di Sansone che la insacca alla sinistra di Mirante con una conclusione potentissima.
Nella ripresa sono sempre i padroni di casa a fare la partita: Zaza sfiora il pareggio al 53', ostacolato da un'ottima risposta del portiere ducale che però al 60' regala gli undici metri agli avversari atterrando in area Sansone. Per il fischietto Cervellera è fallo su chiara occasione da goal: inevitabile dunque il rosso per l'estremo difensore e rigore a favore dei padroni di casa. Berardi non sbaglia e spiazza Iacobucci, entrato a rilevare Varela. A chiudere la sfida in anticipo ci pensa Missiroli che al 66' cala il poker, servito sempre dal numero 17.
Parma in campo con il solito orgoglio che stavolta non è bastato; rotto comunque il digiuno di reti: il goal mancava dall'1 febbraio, dalla gara contro il Milan persa per 3-1. Giorni fa, intanto, in attesa dell'udienza fallimentare il direttore amministrativo del Parma, Marco Preti, ha depositato in tribunale gli ultimi bilanci della società insieme alla situazione economica-patrimoniale al 15 febbraio 2015.
Crociati migliori degli ospiti, domenica prossima derby con il Sassuolo -
Parma, 9 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
Dopo due settimane di stop, ieri, si sono finalmente riaperti i cancelli del Tardini ed il Parma è tornato a giocare grazie al piano predisposto dalla FIGC per far concludere la stagione al club ducale ed al voto favorevole della Lega di Serie A con 16 società favorevoli su 20 (astenuti Napoli, Roma e Sassuolo, contrario il Cesena). Dopo 21 giorni, i crociati sono quindi tornati sul manto erboso conquistando un punto che, seppur poco utile ai fini della classifica e della salvezza, può essere molto importante sul piano morale e per dimostrare di voler esser presenti sino all'ultimo.
La posta in palio è stata divisa con l'Atalanta di Edy Reja che, alla sua prima sulla panchina orobica dopo l'esonero di Colantuono (colpevole di 4 sconfitte consecutive), è stato costretto a godersi quasi metà gara dalla tribuna per l'espulsione dovuta all'uscita dall'area tecnica. Tra le due formazioni sembrava che fosse proprio l'Atalanta a non scendere in campo da due giornate e non il Parma, apparso più in forma e aggressivo degli avversari, quasi spaventati dagli ultimi della classe e per i quali il pari si rivela più utile poiché li porta a +4 dalla zona retrocessione.
Primo tempo apatico e privo di brividi se si esclude la palla goal di Mariga al 34'; anche nella ripresa sono sempre i gialloblù ad incidere maggiormente ed a costringere Sportiello a sporcarsi ripetutamente i guanti, prima su conclusione di Rodriguez (55') e poi di Coda (81'). Partita da spettatore non pagante, invece, per Mirante, chiamato in causa solo una volta da D'Alessandro all'80'. Negli ultimi minuti c'è tempo per l'espulsione del "Cebolla" per somma di ammonizioni: l'uruguaiano, che nei prossimi giorni potrebbe lasciare Parma per il Gremio, esce comunque dal campo tra gli applausi del Tardini.
Migliori in campo i crociati: prestazione più che degna per tutti, da premiare non solo per l'atteggiamento tenuto durante la gara, ma soprattutto per come stanno gestendo la situazione di crisi societaria. Al riguardo, secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, l'incasso della partita, che ammonta intorno ai 152 mila euro, sarà pignorato e andrà direttamente nelle casse di un creditore che ha presentato istanza di fallimento.