Sabato 7 e domenica 8 settembre 2019, per il sesto anno consecutivo, a Rivalta di Lesignano de’ Bagni (Parma) si rinnoverà l’appuntamento che riunisce gli agricoltori e gli allevatori custodi di antiche cultivar vegetali e razze animali diffuse in Emilia Romagna, Toscana e Liguria. Il Festival sarà arricchito quest’anno dalla quarta edizione della mostra-mercato dell’antico pomodoro Riccio di Parma, presentata insieme agli agricoltori custodi che lo coltivano e raccolgono ancora come una volta. Ingresso gratuito
Parma -
Il Rural Festival è ormai alle porte. Un intero weekend - sabato 7 e domenica 8 settembre 2019 - all’Agricola Rosa dell’Angelo, a Rivalta di Lesignano De’ Bagni (Parma), dedicato alla biodiversità agricola di Emilia Romagna, Toscana e Liguria. Una grande festa all’aria aperta che si trasforma annualmente in un’occasione imperdibile per grandi e piccini, che hanno l’occasione di toccare con mano la “biodiversità agricola”. E’ qui che per il sesto anno consecutivo si raduneranno gli agricoltori e allevatori custodi delle tre regioni coinvolte nel progetto Rural per far conoscere il frutto del proprio operato, silenzioso e paziente, guidato da tanta passione. Passeggiare al Rural Festival significa incontrare la biodiversità nei loro volti e nelle loro storie, riscoprendone e assaporandone il gusto autentico. Si tratta di piccole realtà che hanno scelto di produrre meno e meglio, rispettando i ritmi della natura, per salvare e valorizzare le tante identità territoriali in nome della biodiversità, nell’ottica di scelte consapevoli per noi e per l’ambiente. Facendosi portavoce del motto “tornare indietro per andare avanti e guardare al futuro”.
Siamo nel cuore della Food Valley parmense, in un territorio collinare caratterizzato da verde, boschi di querce, calanchi e vulcanelli di fango, eletto a riserva MaB Unesco. Ed è qui, in occasione del Festival, che verrà ospitata la quarta edizione della mostra-mercato del pomodoro Riccio di Parma, un’antica varietà coltivata fino agli anni Cinquanta nelle terre rosse della Pedemontana parmense, poi sostituita da pomodori più adatti alla lavorazione industriale, relegando così il Riccio agli orti privati per il suo consumo fresco o per la conserva casalinga. Ma che grazie agli agricoltori custodi del pomodoro Riccio, è salvo: sono quattro oggi le aziende agricole che lo seminano, coltivano e raccolgono a mano come una volta in regime di agricoltura biologica: la Centrale della Frutta di Traversetolo, Colla di Corcagnano, La Torre di Pilastro di Langhirano e Zavabio di Mamiano, a disposizione per spiegare e raccontare tante curiosità.
I produttori presenti al Festival– alcuni per la prima volta - sono una quarantina e negli stand gastronomici presenteranno materie prime e prodotti di biodiversità, come prosciutto di maiale Nero, arrosticini di pecora Cornigliese, carne fresca di Cinta Senese e Chianina, pane di grano del Miracolo e Marocca di Casola, polenta Formenton Ottofile Garfagnana, testaroli della Lunigiana al farro, pomodoro Riccio di Parma, pasta fresca emiliana con uova di gallina Romagnola, Tortél Dóls con mostarda di frutti antichi, torta di patata Quarantina Bianca, fungo di Borgotaro, zucca violina, erbe selvatiche, ortaggi liguri, cipolla Borettana e di Treschietto, fagiolo Zolfino al coccio, marroni di Campora, olio di Olivastra Seggianese, latte fresco di asina e di vacca Grigia dell’Appennino, formaggi unici di razze bovine e ovine, marmellata di prugna Zucchella, caffè di orzo Leonessa, miele biologico, sidro di mele di montagna, uve e vini da rari e antichi vitigni e tanto altro.
Non mancheranno gli animali di antiche razze, tanto amate dai bambini: dal maiale Nero alla pecora Cornigliese, dall’asino Romagnolo al cavallo Bardigiano, dal vitello di bovina Grigia d’Appennino, Bardigiana e Bianca, al tacchino di Parma e Piacenza. E ancora gallina, oca e anatra Romagnole e colombo Occhialone di Parma.
Tutt’attorno cultivar di varietà rare, messe a dimora per arricchire il patrimonio vegetale già presente, come gli ulivi, "figli" di quello secolare di Mulazzano, o la vigna-catalogo di antiche cultivar del territorio. Ci saranno inoltre un’esposizione di frutti antichi realizzata dall’esperto di biodiversità Enzo Melegari e una dedicata al baco da seta.
Il ritorno al passato è rappresentato anche da una particolarità: il canapaio di canapa Sativa. Una coltura fondamentale nei tempi passati, resistente, ecologica ed eterna, dagli innumerevoli utilizzi sia in campo tessile che in campo alimentare. Quest’anno si potrà conoscere il processo produttivo della canapa attraverso i racconti e i manufatti realizzati dalla signora Franca e dalla signora Ebe che con il suo piccolo telaio mostrerà la tessitura della canapa. Entrambe racconteranno aneddoti e ricordi. Ci sarà poi la possibilità di conoscere l’olio di canapa, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi, ottenuto da un’azienda agricola piacentina che coltiva e produce i propri prodotti.
Vicino al canapaio quest’anno ci sarà anche una sorta di labirinto dedicato al mais: frutto di un progetto in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza. Sono state recuperate una trentina di varietà antiche, coltivate fino alla seconda guerra mondiale in Emilia Romagna. Prima dell’avvento degli ibridi americani, si adattavano ai diversi contesti ambientali, fino alla collina e alla montagna, non come oggi che il mais lo si coltiva solo in pianura. Qualche esempio del parmense? Il Turco di Borgo Val di Taro, il Ferragostano di Albareto, il Piacentino o Nostrano di Salsomaggiore e Nostrano emiliano di Talignano di Sala. Diverse varietà del forlivese, altre da Reggio Emilia, Piacenza, Modena e Ravenna.
Protagonisti della campagna rurale e del Festival sono poi i modelli di trattori d’epoca Landini e Lamborghini prodotti tra gli anni Trenta e Cinquanta sapientemente restaurati, che verranno messi in moto da esperti motoristi per la gioia dei più piccoli ma anche di adulti appassionati.
Entrambi i giorni saranno arricchiti da appuntamenti dedicati all’approfondimento della biodiversità con esperti e guide escursionistiche.
Gli ingredienti per trascorrere due giorni festosi nel segno della biodiversità agricola e della convivialità, passeggiando e perdendosi tra i grandi spazi del parco protetto, ci sono tutti. Appuntamento quindi a Rivalta di Lesignano de’ Bagni, anche in caso di maltempo (i banchi espositivi e tante postazioni sono al coperto), per incontrare volti, storie e prodotti protagonisti del progetto Rural. Una mostra-mercato ma soprattutto un'esperienza da vivere unica, di cultura gastronomica e rurale, negli spazi della riserva naturale del parco protetto, dove uomo e natura convivono naturalmente. Orario: dalle 10 alle 21, ingresso gratuito.
Editoriale: - Semaforo Verde al Governo Giallo - Rosso. - - Lattiero caseario. Latte intero e scremato estero in crescita, crema e panna in positivo - Pomodoro, produzione al di sotto della media degli anni passati - Festival del Prosciutto di Parma 2019 - “Autenticità e territorio, valori assoluti per il Parmigiano Reggiano, come preservarli e comunicarli” - Parmigiano Reggiano: Il Consorzio ha ricorso contro la KRAFT - Jacopo#8 e Mulino Formaggi in tandem per il successo - Fiera del fungo di Borgotaro IGP: tra tradizione e modernità
SOMMARIO Anno 18 - n° 35 2 settembre 2019
1.1 editoriale
Semaforo Verde al Governo Giallo - Rosso.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte intero e scremato estero in crescita, crema e panna in positivo -
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi stabili e sempre ai minimi.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 Pomodoro Pomodoro, produzione al di sotto della media degli anni passati
8.1 eventi DOP Festival del Prosciutto di Parma 2019
8.2 Parmigiano reggiano e autenticita’ “Autenticità e territorio, valori assoluti per il Parmigiano Reggiano, come preservarli e comunicarli”
10.1 Parmigiano reggiano eventi Parmigiano Reggiano: Il Consorzio è Main Partner di Settembre Gastronomico
10.2 Crisi Sa.Re. Salumificio Reggiane, dalle istituzioni appello al tessuto imprenditoriale
11.1 Parmigiano e italian sounding Parmigiano Reggiano: Il Consorzio ha ricorso contro la KRAFT
11.2 eventi IGP Fiera del fungo di Borgotaro IGP: tra tradizione e modernità
13.1 promesse dello sport Jacopo#8 e Mulino Formaggi in tandem per il successo
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners
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Domani un incontro internazionale con esperti e consorzi dedicato alle eccellenze europee a qualità garantita. L'assessore Caselli: "I 44 prodotti Dop e Igp dell'Emilia-Romagna fondamentali per dare forza alla catena del valore e alle dinamiche del commercio internazionale per un sistema che vale oltre 20 miliardi di euro e continua a crescere". Appuntamento a Fico per la rassegna-mercato dedicata ai prodotti certificati. Dal 30 agosto al 1° settembre in mostra le specialità Dop e Igp dell'Emilia-Romagna e del mondo.
Bologna -
Il meglio dell’agroalimentare di qualità è in mostra dal 30 agosto al 1^ settembre a Fico Eataly World di Bologna, il parco tematico dedicato al cibo più grande del mondo. Si comincia domani, venerdì 30 agosto ore 10, con il convegno internazionale su “Dop e Igp tra catena del valore, innovazione e sviluppo locale” per fare il punto su strategie commerciali, innovazione, sviluppo sostenibile dei territori di produzione e conoscere cosa c’è dietro i prodotti certificati in termini di qualità e sicurezza. L’evento che vedrà la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, oltre a esponenti dei consorzi di produzione, delle filiere e delle istituzioni, darà il via a “Identità d’origine: Dop e Igp dall’Italia e dall’Europa” la tre giorni aperta a tutti dedicata alle eccellenze agroalimentari, che si tiene proprio nella regione con il record mondiale delle certificazioni grazie a prodotti conosciuti in tutto il mondo: dal Parmigiano reggiano al Grana padano, dal Prosciutto di Parma all’Aceto balsamico.
La rassegna-mercato - organizzata in collaborazione tra Regione Emilia-Romagna, Fondazioni Fico, Origin Italia e Fondazione Qualivita - prevede numerose iniziative di promozione con degustazioni e assaggi delle eccellenze alimentari dall’Italia e dal mondo, vendita diretta dei prodotti e incontri pubblici con produttori e Consorzi per raccontare il legame e le tradizioni che legano produzione e territori. Inoltre, grazie alla presenza di numerose importanti realtà europee ed italiane, si potrà allargare il confronto su questi argomenti anche in vista della prossima programmazione della Politica agricola comune.
“Abbiamo collaborato attivamente a questa manifestazione che ci permette di mettere ancora una volta l’accento sui prodotti agroalimentari a indicazione geografica e di qualità che rappresentano il carattere distintivo della nostra agricoltura e sono alla base delle politiche di sviluppo del territorio e del sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna- afferma l’assessore Caselli-. I 44 prodotti Dop e Igp, un record in Europa e nel mondo, si stanno dimostrando fondamentali per dare forza alla catena del valore e alle dinamiche del commercio internazionale. Un primato che si riflette nei numeri per un sistema che vale oltre 20 miliardi di euro e continua crescere.
Quando si parla di Dop e Igp- prosegue l’assessore- si parla di prodotti di grande qualità che permettono di affermarsi sui mercati attraverso un principio di identità con il proprio territorio che va a vantaggio e tutela dei consumatori e che al tempo stesso permette di mantenere vivo il tessuto produttivo locale contrastando quei fenomeni di delocalizzazione produttiva e standardizzazione che troppo spesso hanno caratterizzato le eccellenze dell’agroalimentare italiano”.
Dop e Igp dell’Emilia-Romagna
È Parma la provincia al primo posto per la produzione con 1.415 milioni (28%), davanti a Modena (583 milioni), mentre Reggio Emilia è al quarto posto (circa 410 milioni).
Per quanto riguarda i prodotti Dop sempre al primo posto il Parmigiano Reggiano, con un valore all’origine di 1,34 miliardi (+19,5%), seguito da Grana Padano (1,29 miliardi) e Prosciutto di Parma (850 milioni, +4,1%). Primo prodotto per valore dell’export: l’Aceto Balsamico di Modena Igp con 897 milioni (+2,5%).
La Regione per sostenere la promozione sul mercato europeo dei prodotti certificati e bio ha messo a disposizione 3,8 milioni di euro grazie al Psr per sostenere 24 progetti presentati da Consorzi di tutela e associazioni nel biennio 2017-2018, altri 3 milioni hanno finanziato 20 progetti per il biennio 2019-2020. A questo si aggiunge in media un milione all’anno per iniziative di promozione dei prodotti agricoli, agroalimentari e vitivinicoli.
Il sistema agroalimentare regionale vale oltre 20 miliardi di euro e continua crescere in tutto il mondo: + 3,5% le esportazioni a fine 2018 pari a circa 6,5 miliardi. Un trend confermato nel primo trimestre del 2019: le esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Emilia-Romagna hanno superato quelle di Lombardia e Veneto, collocando la regione al vertice della graduatoria nazionale./Eli.Co.
In allegato il programma
La kermesse sulle Indicazioni Geografiche italiane ed europee andrà in scena dal 30 agosto al primo settembre. Il Consorzio sarà presente con iniziative legate al tema della lotta alla contraffazione e all’Italian Sounding. Bertinelli: “Pochi giorni fa abbiamo depositato il ricorso contro la multinazionale Kraft Foods Group Brands LLC che sta tentando di ottenere la registrazione del ‘KRAFT PARMESAN CHEESE’ come marchio ufficiale in Nuova Zelanda”.
Reggio Emilia, 28 agosto 2019 –
Dal 30 agosto al primo settembre il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà tra i protagonisti di “Identità d’Origine. Dop e Igp dall’Italia e dall’Europa” a FICO Eataly World di Bologna: un incontro internazionale e tre giorni di rassegna-mercato, degustazioni ed eventi sulle specialità Dop e Igp, per conoscere e degustare le eccellenze dell’enogastronomia italiana ed europea.
“Identità d’origine” si terrà nel cuore dell’Emilia-Romagna, la regione che con 44 specialità detiene il record mondiale delle certificazioni Dop e Igp di prodotti agroalimentari, come appunto il Parmigiano Reggiano. Bologna – ma solo nella parte della provincia alla sinistra del fiume Reno - è inoltre una delle cinque province italiane in cui è possibile produrre il Parmigiano Reggiano, insieme a Parma, Reggio Emilia, Modena e Mantova alla destra del fiume Po.
Le attività del Consorzio a “Identità d’Origine” inizieranno venerdì 30 agosto con un progetto legato al tema della lotta alla contraffazione e al fenomeno dell’Italian Sounding: nello Spazio Forme di FICO, dalle ore 13.15, sarà allestita una mostra di prodotti contraffatti e di altri che usano illecitamente la denominazione Parmigiano Reggiano.
“Prosegue la lotta globale del Consorzio contro l’uso illegittimo del termine ‘parmesan’ – ha affermato il presidente Nicola Bertinelli - È di pochi giorni fa la notizia che il Consorzio ha depositato il ricorso contro la multinazionale Kraft Foods Group Brands LLC che sta tentando di ottenere la registrazione del ‘KRAFT PARMESAN CHEESE’ come marchio ufficiale in Nuova Zelanda”.
“Il Consorzio del Parmigiano Reggiano – ha continuato Bertinelli - da oltre 20 anni ha registrato il marchio del Re dei formaggi in Nuova Zelanda e con questa azione punta a tutelare l’interesse dei produttori della Dop dal tentativo di registrazione che sarebbe contro la legge, e dannoso per i consumatori neozelandesi e per i produttori italiani”.
Il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, ha poi aggiunto: “Saremo sempre in prima linea sia nelle fasi negoziali degli accordi internazionali, sia nell’esercizio delle funzioni di tutela per difendere un diritto di trasparenza che riteniamo sacrosanto per i consumatori di tutto il mondo. Per i caseifici del Parmigiano Reggiano non è facile confrontarsi con multinazionali da oltre 20 miliardi di euro, il Consorzio è e sarà sempre dalla parte di Davide nella lotta con i giganti”.
Nel pomeriggio di venerdì 30 agosto, il dottor Alberto Pecorari dei Servizi Istituzionali del Consorzio Parmigiano Reggiano sarà a disposizione del pubblico presso lo Spazio Forme di FICO per approfondimenti sul tema della contraffazione e dell’Italian Sounding e per illustrare l’impegno del Consorzio nella lotta a questi fenomeni.
“Il Consorzio stima che il giro d’affari del falso parmesan fuori dall’Unione Europea sia di 2 miliardi di euro, circa 200mila tonnellate di prodotto, ossia 15 volte il volume del Parmigiano Reggiano esportato. Solo nel 2018 sono state svolte più di 850 ispezioni presso punti vendita distribuiti in 61 città di 27 paesi. Oltre ai controlli ‘on site’ e ‘on line’, il Consorzio sta lavorando per ottenere all’estero lo stesso riconoscimento e le stesse tutele che il sistema delle Dop garantisce all’interno dell’Unione Europea”, ha concluso il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli.
Gli appuntamenti a “Identità d’origine” proseguono nella giornata di sabato 31 agosto, quando alle ore 12.15 si parlerà di Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna. Claudio Guidetti, segretario della sezione di Modena e Bologna, racconterà al pubblico dello spazio Arena di FICO tutti i segreti che rendono unico questo formaggio: i foraggi, gli allevamenti, il lavoro e la passione delle persone che rendono così speciale il legame tra il Re dei Formaggi e il territorio di montagna. Al termine della presentazione saranno aperte due forme due forme di 24 e 40 mesi del caseificio Casola (MO) con degustazione finale.
Sabato 31 agosto e domenica primo settembre, nella ciclabile adiacente allo spazio Arena, sarà allestito il “Mercato dei produttori e dei luoghi di produzione”. Il Consorzio sarà presente con uno stand gestito da Spazio Forme dove sarà possibile acquistare diverse stagionature e biodiversità di Parmigiano Reggiano.
Editoriale: - Povero Mattarella, Di Maio e Zingaretti “danno i numeri”, Salvini ci ripensa... - Andamenti speculari e rovesciati per latte e burro nel corso del 2019 - Cereali e dintorni. Mercati ribassisti, ma attenzione ai risultati del Pro Farmer Crop Tour - Parmigiano Reggiano in festa a Monticelli Terme -
SOMMARIO Anno 18 - n° 34 25 agosto 2019
1.1 editoriale
Povero Mattarella, Di Maio e Zingaretti “danno i numeri”, Salvini ci ripensa...
2.1 lattiero caseario Andamenti speculari e rovesciati per latte e burro nel corso del 2019
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ribassisti, ma attenzione ai risultati del Pro Farmer Crop Tour
4.1 cereali e dintorni tendenze.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi ai minimi.
7.1 eventi parma Parmigiano Reggiano in festa a Monticelli Terme
8.1 mercato caseario Parmigiano Reggiano, via libera alla regolazione dell’offerta
8.2 politica C'eravamo tanto amati
13.1 eventi parmesan Torna “Caseifici Aperti”: il Re dei Formaggi apre le porte dei Caseifici!
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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Editoriale: - I botti di Ferragosto. - Le sorprese in dote all’USDA del 12 agosto - Allerta, pezzi di vetro nell'Aglio, olio e peperoncino -E’ allarme per i calabroni killer, un morto in Italia e un ferito grave in Spagna - Buon Ferragosto! -
SOMMARIO Anno 18 - n° 33 18 agosto 2019
1.1 editoriale
I botti di Ferragosto.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. 6 agosto 2019
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Le sorprese in dote all’USDA del 12 agosto.
4.1 cereali e dintorni tendenze. Ripresa delle quotazioni nazionali
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La sorpresa soia come era prevedibile
6.1 sicurezza alimentare Allerta, pezzi di vetro nell'Aglio, olio e peperoncino
6.2 salute e sicurezza E’ allarme per i calabroni killer, un morto in Italia e un ferito grave in Spagna.
7.1 ferragosto Buon Ferragosto!
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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Cereali e dintorni. Secondo Ismea, la campagna nazionale si è chiusa evidenziando una ripresa delle quotazioni. La campagna di commercializzazione 2018/19, secondo Ismea, si è chiusa evidenziando una ripresa delle quotazioni all’origine del frumento tenero che si è attestato su una quotazione media di campagna pari a circa 214 euro/t sia sulla piazza di Milano sia di Bologna, in aumento di 13% in entrambe i casi.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 agosto 2019 - Lieve ripresa dei raccolti del frumento tenero che dovrebbero raggiungere poco più di 2,8 milioni di tonnellate. I raccolti del duro dovrebbero scendere a circa 4 milioni di tonnellate. In rialzo le quotazioni
I segnali di tendenza di lunedi 12 agosto 2019...
- Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali -
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Editoriale: - Un Italiano a Parigi,- Lattiero caseario. Latte spot e burro in caduta libera, stop crema e formaggi.- DOP IGP, la qualità dei territori. - Sabato 7 settembre torna a Bologna la Festa del BIO - Apicoltura. La Regione investe 560 mila euro - Cimice asiatica, Alleanza Cooperative chiede un tavolo di crisi - Fiume Po, scatta l’operazione “Argini Sicuri” -
SOMMARIO Anno 18 - n° 32 11 agosto 2019
1.1 editoriale
Un Italiano a Parigi,
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte spot e burro in caduta libera, stop crema e formaggi. -
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ancora turbati. In attesa dei dati USDA.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 agroalimentare dop igp DOP IGP, la qualità dei territori.
6.2 bio eventi Sabato 7 settembre torna a Bologna la Festa del BIO
7.1 apicoltura Apicoltura. La Regione investe 560 mila euro
7.2 rischio cimice asiatica Cimice asiatica, Alleanza Cooperative chiede un tavolo di crisi
8.1 argini sicuri Fiume Po, scatta l’operazione “Argini Sicuri”
9.1promozioni “vino” e partners
10.1 promozioni “birra” e partners
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Editoriale: -Tra diritto alla privacy e buongusto. Quando sbattere il mostro in “prima pagina”? - Lattiero caseario. Leggero calo del latte spot, burro crema e panna ancora giù - Cereali e dintorni. Attenzione alla criticità logistica di agosto.- Energia da scarti agricoli, la Regione Emilia Romagna investe 6,8 milioni -
SOMMARIO Anno 18 - n° 31 04 agosto 2019
1.1 editoriale
Tra diritto alla privacy e buongusto. Quando sbattere il mostro in “prima pagina”?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Leggero calo del latte spot, burro crema e panna ancora giù.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Attenzione alla criticità logistica di agosto.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 energia verde Energia da scarti agricoli, la Regione Emilia Romagna investe 6,8 milioni
6.2 ambiente e eventi Anche la diga del Molato nel programma di Confluenze Festival
7.1 acqua e caldo L’acqua c’è, per ora.
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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Apicoltura. La Regione investe 560 mila euro per il miglioramento della qualità del miele, ripopolamento alveari e salute delle api. L'assessore Caselli: "Poste le basi per il rilancio di un settore che sta vivendo un'annata difficile a causa del meteo avverso". Via libera dalla Giunta regionale al bando che dà attuazione agli interventi della prima annualità del Programma regionale triennale 2020-2022. Domande fino al 19 novembre prossimo.
Bologna –
Acquisto di interi sciami e famiglie con api regine per favorire il ripopolamento degli alveari minacciati dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici e dell’uso scorretto dei prodotti chimici per la difesa delle colture; sostegno alle analisi di laboratorio finalizzate al miglioramento della qualità del miele; ammodernamento delle attrezzature per la conduzione degli apiari, i laboratori di smielatura e per praticare il nomadismo, cioè lo spostamento delle arnie sul territorio seguendo le fioriture stagionali; nuovi metodi di lotta contro le malattie delle api; potenziamento dell’assistenza tecnica; frequenza di corsi di aggiornamento professionale.
Sono alcuni degli interventi finanziati dal bando varato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale che ha messo a disposizione quasi 560 mila euro per dare attuazione al piano 2019-2020 di aiuti al settore dell’apicoltura, primo step del Programma regionale triennale 2020-2022 approvato la settimana scorsa dall’Assembla legislativa che ha stimato un fabbisogno complessivo che sfiora i 3 milioni di euro nel prossimo triennio. Metà delle risorse sono di provenienza comunitaria, l’altra metà è resa disponibile dal Governo italiano. Il budget per il 2019 è stato calcolato in base al numero di alveari presenti in Emilia-Romagna a fine 2018; 113 mila quelli censiti dall’Anagrafe apistica nazionale.
Il bando è già aperto e le domande devono essere presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea (Sop) fino al 19 novembre 2019. Gli aiuti sono in prevalenza riservati ad apicoltori singoli e/o aderenti a cooperative. associazioni apistiche, organizzazioni di produttori e, in parte, anche a enti ed istituti di ricerca. I contributi si riferiscono a spese sostenute nel periodo 1° agosto 2019-31 luglio 2020 e le percentuali di aiuto variano dal 50% al 100% a seconda della tipologia dell’intervento.
“L’apicoltura- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- è un settore di crescente importanza economica in Emilia-Romagna, anche se quest’anno sta vivendo un’annata sfavorevole a causa delle cattive condizioni meteo della stagione primaverile, con piogge insistenti nello scorso mese di maggio che hanno provocato un drastico calo della produzione di miele. Grazie al programma triennale di aiuti e alla nuova legge approvata nel marzo scorso dall’Assemblea legislativa che ha rafforzato le misure di tutela delle api come sentinelle dell’ambiente poniamo le basi per il rilancio del settore nel segno della qualità e della tipicità della produzione”.
La ripartizione dei finanziamenti
La tranche più sostanziosa dei fondi del bando 2019-2020 è riservata agli interventi di assistenza tecnica e ai servizi di supporto tecnico-specialistico (281 mila euro), in cui rientrano anche i contributi per l’acquisto di attrezzature per la conduzione degli apiari e per la lavorazione, confezionamento e conservazione dei prodotti dell’alveare (miele, polline, pappa reale, ecc.). A seguire, in ordine di importo decrescente, figurano gli aiuti per l’acquisto di attrezzature per favorire la transumanza e la creazione di una banca dati regionale per la mappatura delle aree nettarifere e la georeferenziazione degli apiari (oltre 81 mila euro); gli interventi di lotta alle malattie dell’alveare (74 mila euro); le misure di sostegno ai laboratori di analisi su prodotti dell’apicoltura (circa 51 mila euro) e ai progetti di ricerca (50 mila euro). Infine, i contributi per l’acquisto di materiale apistico vivo, nuclei e famiglie di api con regine (10 mila euro) e per il miglioramento della qualità (10 mila euro).
Entro il 4 marzo 2020 saranno approvate le graduatorie regionali suddivise per misura, con priorità a favore di giovani, biologico e produzioni integrate, assistenza tecnica, azioni collettive per la lotta alle malattie e, tra l’altro, aziende che hanno subito danni per le avversità atmosferiche che hanno duramente colpito gli allevamenti di api all’inizio della stagione produttiva. /G.Ma