Prosegue la discesa del latte spot. Stazionarie le quotazioni del Grana Padano a differenza del Parmigiano Reggiano che torna a scendere.
Parma - 14 maggio 2014
Dopo un mese d’aprile, mitigato dai lunghi ponti festivi, nella 19esima settimana hanno cominciato a evidenziarsi fenomeni ribassisti che hanno coinvolto principalmente il latte spot e il Parmigiano Reggiano.
In particolare il latte spot quotato a Verona ha perduto un ulteriore 1,30% collocandosi tra 38,66 e 39,69€/100 litri di latte. Ma quello che preoccupa gli operatori è la accentuata tendenza ribassista che si registra nelle quotazioni del latte proveniente dalla Germania e dall’Austria (-21,21% sull’anno precedente e -8,45% sul mese precedente) che ne mese di maggio ha raggiunto quota 33,51€. Timori che si stanno materializzando, almeno a osservare il crollo di prezzo registrato lunedi 12, sia alla borsa veronese (-3,95%) sia a Lodi (-4,67%).
Una tendenza che ancora non ha contagiato i derivati del latte all’infuori della panna da centrifuga veronese che perde l‘1,74% fissando i valori minimi e massimi rispettivamente a 1,67 e 1,72€/kg.. Da segnalare un’ulteriore perdita di valore (-2,95%) registrata alla medesima Borsa lo scorso lunedi.
Una settimana di calma per le quotazioni del Grana Padano che ha confermato i prezzi della ottava precedente, cosa che invece non è accaduto per il Parmigiano Reggiano quotato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma tra 8,50 e 8,85€/kg (-1,70%) il 12 mesi di stagionatura e tra 9,70 e 10,05 (-1,00%) il 24 mesi.
I primi due mesi del 2014 fanno registrare un'ulteriore contrazione degli acquisti domestici di latte fresco, che cedono di quasi il 5% in quantità sullo stesso periodo del 2013 e di poco più del 4% nella spesa, mostrando una dinamica flessiva più accentuata sia rispetto alla media del comparto del latte e derivati ( -2,4% i volumi, -1,2% i corrispettivi monetari) sia dell'agroalimentare nel suo complesso (rispettivamente -1% e -2,3% gli acquisti nel bimestre). L'andamento dei consumi sono tra le variabili che Ismea analizza nel report trimestrale Tendenze dedicato al settore lattiero caseario, accanto anche alle dinamiche produttive, di mercato e degli scambi internazionali.
(E’ On line il trimestrale "Tendenze" sul settore lattiero caseario - di Ismea)
Il Comune di Novellara a "Vetrina delle Città Slow", a Greve in Chianti (FI), in occasione della XV edizione della Mostra Nazionale delle Affettatrici e Bilance Storiche.
Reggio Emilia, 13 maggio 2014 -
Il Comune di Novellara, aderente alla rete internazionale delle CittàSlow dal 2010, è stato invitato domenica 11 maggio alla “Vetrina delle Città Slow” a Greve in Chianti (FI), in occasione della XV edizione della Mostra Nazionale delle Affettatrici e Bilance Storiche. Grazie alla disponibilità di Pro Loco e Gruppo volontari Acetaia Comunale è stato possibile mettere in mostra i migliori prodotti enogastronomici e artigianali di Novellara, insieme agli altri comuni inclusi nella Rete Internazionale delle città del buon vivere.
Molti i visitatori provenienti da tutti il mondo che hanno potuto degustare e apprezzare le eccellenze reggiane: l’aceto balsamico tradizionale della Confraternita di Reggio Emilia, il Parmigiano Reggiano delle vacche rosse e l’antico Chiocolato dei Gonzaga. Ma il gruppo non si ferma qui perché ha diffuso e messo in mostra le ricchezze del patrimonio storico e culturale della città. Sempre a disposizione e largamente diffuso il materiale informativo relativo al Museo Gonzaga, il teatro della Rocca “Franco Tagliavini” ed i principali prossimi eventi: dalla MotoSvalvolata a Miss Anguria e Sport & Benessere.
(Fonte: Ufficio comunicazione Comune di Novellara (RE))
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 19 12 Maggio 14
(PDF Scaricabile)
SOMMARIO
Anno 13 - n° 19 12 Maggio 14
Speciale “Cibus 2014”
1.1 editoriale
MOODY’S vede positivo solo per l’Italia
2.1 da Cibus a EXPO 2015
Cibus 2014, tanta freschezza e molte novità.
4.1 pac
PAC, per Rabboni è ancora migliorabile
5.1 Consorzi tutela
Parmigiano-Reggiano. Festeggiati a CIBUS gli 80 anni del consorzio di tutela.
6.1 nuove tecnologie
“Tipico a Tavola” una nuova applicazione presentata in occasione di CIBUSLAND
7.1 fotografia culinaria
Cibus 2014, sino al 30 maggio Mostra del Festival Internazionale di Fotografia Culinaria
8.1 ambiente
Impianti di cogenerazione di origine animale, Defranceschi (M5S): Regione chiarisca
8.2 cibus 2014
Coldiretti adotta il primo Documento DOP Parmigiano
9.1 lattiero caseario
“Padano” e “Parmigiano” ancora in flessione
10.1 Parmigiano Reggiano
Europa DOP. Il Parmigiano Deve cambiare.
11.1 viaggio semiserio
Lost in Cibus
13.1 Inaugurazione CIBUS 2014
Da record l’Edizione n°17 di Cibus.
Il solo red carpet ci rammenta che siamo a CIBUS e non nel “paese del bengodi”
Parma, 8 maggio 2014 -
Lo sconfinato mondo dell'alimentare di qualità ha fatto bella mostra di sé a Cibus2014.
Girando qua e la', avanti e indietro all'interno dei 140.000 metri quadrati che Fiere di Parma ha messo a disposizione di Cibus 2014 non sembrerebbe di vivere la più profonda crisi nella quale il mondo occidentale, l'Italia in modo particolare, stia attraversando.
Dalle Alpi alle Piramidi dal convenzionale al biologico dalla Marca al laboratorio artigiano migliaia sono i prodotti esposti e centinaia le novità proposte.
Tutti alla ricerca di nuovi mercati e nuovi consumatori. E allora via con le dimostrazioni e i convegni, con le prove di cucina e con gli assaggi per soddisfare il piacere e la curiosità dei tantissimi operatori convenuti da tutto il mondo nella speranza di incontrare la fortuna o, ancor meglio, il buyer meno convenzionale e più aggressivo capace di investire sulla qualità e sulla impresa. 2.700 gli espositori presenti ognuno con una storia particolare da raccontare.
Non sembra proprio di vivere la crisi. L'entusiasmo alle stelle che aleggia all'interno dei padiglioni di Cibus contagia e narcotizza i problemi quotidiani che quasi tutte le aziende devono affrontare.
La domanda interna crollata di 14 punti percentuali dall'inizio di questa crisi stenterà a decollare e allora bisogna inventarsi qualcosa, da nuovi prodotti a nuovi sbocchi esteri. E Cibus 2014, soprattutto in questa 17esima edizione potrebbe essere la risposta più adeguata.
Tante le curiosità come ad esempio la piastra da cucinare di sale rosa dell'Himalaya o gli integratori naturali al magnesio per combattere lo stress. Ma anche attraenti novità come le gentili amazzoni che volteggiano tra i padiglioni a promuovere la mozzarella di bufala campana.
Poi se la stanchezza dovesse avere il sopravvento e servisse un po' di energia allora perché non consumare un po' di Oro Nero del caseificio di Gennari o di un buon Parmigiano Reggiano da vacche brune.
Funghi, olio, aceto balsamico, sale, pane e vino, pasta e salumi, dolci di ogni forma e gusto. Alla già ampissima varietà di prodotti si aggiungono le magistrali elaborazioni degli chef da Cracco a Vissani anch'essi sul palcoscenico di cibus 2014.
Molte anche le novità anche in tema salute e benessere. Al di là del biologico, cresce anche l’offerta di prodotti salutistici: dal burro senza lattosio (Dalla Torre) alla robiola e il caprino senza lattosio (Latteria Montello); dalla bresaola a basso contenuto di sodio (Venus Paganoni) ai grissini fatti con farina di farro e cereali (Grissin Bon); dal chinotto senza zucchero e a zero calorie (Neri) al ragù bolognese rivisitato in chiave naturale con soia e verdure e il pesto con Tofu (Biffi); dalla pasta preparata con acque oligominerali, direttamente trasferite dalla sorgente (Dal Verde) agli spaghetti “turanici” realizzati con un grano antico trattato biologicamente, con poco glutine (Mancini).
Nel campo dei dolci ecco un preparato per fare marmellate a casa senza zucchero, a base di dolcificante Stevida (Novarese Zuccheri), e poi il gelato al sorbetto pieno di frutta (Valsoia) o il semifreddo congelato di crema al croccante gluten free (La Donatella). Tra le bevande, viene proposto il succo di frutta con aggiunta di latte (Parmalat).
Per la merendina dei bambini viene presentato un kit studiato dai nutrizionisti contenente uno snack di parmigiano, grissini e frullato (Parmareggio).
Per gli appassionati di “super alimenti” con nutrienti essenziali concentrati: le barrette biologiche crude con frutta secca e noci; i cereali per la prima colazione a base di grano saraceno germogliato e frutta secca (Ambrosiae).
Attrazioni e momenti educational come quelli proposti da Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con Decanter, il programma radiofonico di Rai condotto da Federico Quaranta e Nicola Tinto Prudente, con la freschezza e la curiosità di sempre, continuano ad esplorare le trame della comunicazione enogastronomica.
E se non basta, allora tutti in città. CIBUSLAND, la novità 2014 di Cibus, offre decine di incontri e eventi sparsi nel centro di Parma, dal Barilla Center al Palazzo del Governatore per rimarcare il legame indissolubile tra la qualità a agroalimentare e il territorio di origine.
Insomma una fiera per tutti i gusti. Gli espositori hanno accolto l’opportunità per rappresentare il meglio e proporsi al meglio. Nel complesso colpisce la grande vitalità del sistema agroalimentare italiano che, se fosse in grado di meglio organizzarsi, potrebbe colmare almeno in parte il gap con la Germania in tema d’esportazione alimentare.
CIBUS ha dimostrato di essere un brand forte e attrattivo. Un brand così forte e che tutto avvolge tanto da non avvertire l’assenza, quasi assoluta, del marchio fuori ma soprattutto all'interno dei padiglioni.
Il solo red carpet ci rammenta che siamo a CIBUS e non nel “paese del bengodi”.
Arrivederci al 2016 e nel frattempo tutti a EXPO2015.
PAC
Pac - Rabboni: "La nuova proposta del Ministero sugli aiuti accoppiati è un passo in avanti, ma migliorabile". Sì all'inserimento di pomodoro e barbabietola. Escluso il Piano proteine vegetali
Bologna 8 Maggio 2014 - “Soddisfazione per l’accoglimento di alcune delle indicazioni dell’Emilia-Romagna, in particolare quelle relative al pomodoro da industria e alla barbabietola, ma rammarico per gli importi modesti dei pagamenti e per l’esclusione del Piano proteine vegetali.”
Questo in sintesi il commento dell’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni al termine della riunione delle Regioni con il Ministro Martina per gli aiuti accoppiati della Pac 2014-2020. Una riunione ancora interlocutoria e che verrà aggiornata nei prossimi giorni. “La proposta presentata dal Ministro – spiega Rabboni – rappresenta un passo in avanti per quanto riguarda l’accoglimento delle nostre richieste per il pomodoro da industria e la barbabietola da zucchero, due filiere di grande importanza per l’Emilia-Romagna e l’Italia. Tuttavia si tratta di una proposta migliorabile.”
Tra i punti non soddisfacenti dell’accordo per l’assessore emiliano-romagnolo vi sono il basso importo degli aiuti accoppiati per pomodoro e barbabietola, rispetto a quelli previsti dai principali Paesi competitori dell’Italia, il non accoglimento della richiesta dell’Emilia-Romagna per la frutta trasformata e l’esclusione del Piano per le proteine vegetali che in un primo tempo era stato inserito. Un settore quest’ultimo molto importante per l’alimentazione bovina e nel quale l’Italia è fortemente dipendente dall’estero. “Soprattutto per la soia e l’erba medica – sottolinea Rabboni – è necessario aumentare la produzione nazionale per garantire una filiera no ogm".
Nel 1934 la storica unione tra produttori e territori sotto un unico simbolo che oggi vale 2 miliardi di euro. Primo ricordo al Cibus.
Parma, 7 maggio 2014 - Anticipando di qualche settimana la ricorrenza ufficiale (26 luglio), si sono avviate in un luogo simbolo d’eccellenza agroalimentare – il Cibus 2014 – le manifestazioni legate agli ottant’anni del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Proprio il 26 luglio 1934, infatti, i produttori del formaggio chiamato con i nomi di "Parmigiano" e "Reggiano" fondarono il “Consorzio Volontario Interprovinciale Grana Tipico”.
Nacque allora – per differenziare il prodotto da altri formaggi grana prodotti nell’Italia del nord, il marchio a fuoco che andò ad imprimere, su ogni forma, la scritta “Parmigiano Reggiano” (i “puntini” arriveranno nel 1964), completando così quel percorso di tutela che già aveva visto particolarmente attive le province di Reggio Emilia e di Parma.
Proprio in quest’ultima, e già nel 1612, il duca Ranuccio I Farnese aveva ufficializzato la denominazione del formaggio “di Parma” per tutelare commercialmente dai prodotti del piacentino e del lodigiano quello che, in embrione, era già da secoli il formaggio che assumerà poi la denominazione “Parmigiano Reggiano”, unendo produttori e territori sotto un unico simbolo di eccellenza alimentare.
“La nascita del Consorzio ottant’anni fa – ha ricordato tra l’altro il presidente dell’Ente di tutela, Giuseppe Alai, al Cibus di Parma – rappresentò realmente un fatto straordinario, perché sancì l’unione di migliaia di piccoli e piccolissimi allevatori e di centinaia di micro-imprese di trasformazione artigianale e, al tempo stesso, legò ancor più indissolubilmente il nostro formaggio a quel territorio (le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e parte delle province di Mantova e Bologna) in cui aveva avuto origine attorno all’XI secolo grazie ai monaci benedettini”.
“Iniziò allora – ha proseguito Alai – la costruzione di un sistema che oggi vale quasi 2 miliardi di euro (valore al consumo 2013, senza considerare l’indotto), assicura reddito e lavoro ad oltre 20.000 operatori, ha consentito di mantenere vive attività economiche, relazioni e servizi in decine di piccole comunità locali e in aree svantaggiate ed è uno dei grandi simboli del made in Italy nel mondo”.
Nel corso dell’incontro a Cibus - condotto da Fede e Tinto di “Decanter” (Rai Radio2) – Alai, affiancato dal presidente onorario del Consorzio, l’avv. Giampaolo Mora, ha anche annunciato alcune delle iniziative che saranno sviluppate per ricordare gli 80 anni del Consorzio. Fra queste (oltre a concerti e convegni), spicca il progetto "Arca dei ricordi", attraverso il quale saranno raccolte immagini, documenti, materiale didattico e testimonianze (presenti negli archivi dei caseifici o negli armadi delle famiglie dei produttori o anche dei consumatori) relative al mondo del Parmigiano Reggiano negli ultimi ottant’anni, “ricostruendo così – ha detto Alai – tanta parte di quella vita quotidiana che si è profondamente legata al nostro formaggio e che offre sicuramente spunti di grande interesse per i giovani e buone memorie per i meno giovani”.
A Parma, in occasione di Cibus, l’inaugurazione della Mostra del Festival Internazionale di Fotografia Culinaria
Si è tenuta oggi (5 maggio) , alle ore 17.30 l’inaugurazione della Mostra che rimarrà a Parma fino al 30 maggio ai Portici del Grano: le immagini sono scaricabili al link http://bit.ly/1fBocEc
Parma, 5 maggio 2004 – Non solo pietanze cucinate o macro di ingredienti, ma momenti e interpretazioni della realtà raccontati attraverso la lente del cibo: è questa la forza della Mostra del Festival Internazionale di Fotografi Culinaria che, in occasione di Cibus, fa tappa a Parma con una gallery di foto originale che ha conquistato Foodies, appassionati di fotografia e business man in trasferta nella città ducale in occasione del Salone Internazionale dell’Alimentazione.
La Mostra è stata inaugurata oggi, primo giorno della Fiera Cibus, nel cuore di Parma, ai Portici del Grano, alla presenza di Parma Alimentare, il consorzio che ha organizzato la Mostra, grazie al sostegno e al contributo della Camera di Commercio di Parma.
Fino al 30 maggio, I Portici del Grano ospiteranno una selezione di 30 opere tratte dalle cinque precedenti edizioni del Festival (www.festivalphotoculinaire.com) che ha la sua base a Parigi: fotografie di artisti provenienti da tutto il mondo che hanno scelto di esprimersi muovendosi nel mondo del cibo.
All’inaugurazione, ha partecipato Jean-Pierre PJ Stéphan, presidente e fondatore del Festival che ha dichiarato: “L’atmosfera di Parma è unica: sono molto felice che Parma Alimentare ci abbia invitato ad esibire le nostre foto in quella che è la città gourmet per eccellenza, famosa in tutto il mondo per l’eleganza e la ricercatezza delle proprie opere d’arte culinarie. Quella che abbiamo portato qui è una selezione di trenta opere estrapolata dalle cinque edizioni del Festival di Parigi, e non potevamo scegliere una città migliore in un periodo più azzeccato. È un privilegio essere qui ad esporre quelle che hanno l’ambizione di essere le immagini culinarie più belle del pianeta”
"Per la Camera di Commercio l’attività di Parma Alimentare è parte fondamentale del proprio programma di promozione integrata dell’economia e del territorio che ha tra i punti centrali la valorizzazione del nostro settore agroalimentare nel mondo" ha commentato Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma e di Parma Alimentare. "Si tratta - ha spiegato Zanlari - di dare forma e contenuto all’etichetta ‘Food Valley’, un posizionamento di marketing territoriale in cui crediamo fermamente. Tra le tante attività promozionali, questa inaugurata oggi consente di avvicinarsi in modo accattivante al largo pubblico, confermando Parma come un luogo imperdibile per chi ha in qualche modo interesse verso l’agroalimentare. È un’iniziativa che ci avvicina ai 20 milioni di visitatori attesi a Milano tra appena un anno in occasione di Expo 2015, incentrata appunto sull’alimentazione e la sua sostenibilità".
LE IMMAGINI SONO SCARICABILI AL LINK: http://bit.ly/1fBocEc
ELENCO OPERE CON NOMI DEGLI ARTISTI: http://bit.ly/1rN3gK2
Il Parmigiano Reggiano è anche un presidio sociale ma per non perdere competitività occorre rivedere le norme per adeguarle alle tecnologie e alla modernità.
Parma 8 maggio 2014 -
1.190.00 forme e un fatturato oscillante tra i 400 e i 480 milioni di euro sono i numeri che danno le dimensioni del segmento “Parmigiano Reggiano” nel contesto agricolo della provincia di Parma esposti da Andrea Bonati, Presidente della locale sezione consortile, aprendo i lavori del convegno Europa Dop lo scorso 8 maggio.
Da Bonati arriva anche la preoccupazione, peraltro ciclica, dei prezzi all’ingrosso del prodotto. “Troppo spesso, sottolinea Andrea Bonati, ho sentito dire che sotto a un certo prezzo il parmigiano non potrà andare e che non potrà andare oltre una certa soglia. Invece dobbiamo abituarci a considerare delle medie pluriennali”. Un mercato difficile che seleziona i produttori, i trasformatori e le aziende di stagionatura “per efficienza produttiva e per efficienza finanziaria. Un mercato che vorremmo impermeabile ma che invece non è. Un settore conclude Bonati, che risente della situazione economica generale. Quando c’è un calo dei consumi una fetta tocca a noi.”
Per quanto non espressamente dichiarato la preoccupazione di Bonati è rivolta alla costante contrazione dei prezzi che il Parmigiano Reggiano sta registrando nei mercati borsistici i quali, probabilmente, ancora non hanno registrato una tendenza prossima agli otto euro al chilogrammo. Forse soltanto voci di corridoio che girano tra gli operatori ma che certamente non generano un clima di fiducia.
“Siamo un po’ datati” è l’incipit del Presidente della CCIAA, Andrea Zanlari. “All’interno di una politica di riorganizzazione del paese non possiamo dimenticare il ruolo che ha avuto il parmigiano reggiano nel presidio di natura sociale. E’ un presidio di una realtà che è diventata nel tempo un po’ sedimentata. I disciplinari sono nati 50 anni fa e credo che bisogna prendere di nuovo in mano questo rapporto, tempo che passa, disciplinari, innovazione tecnologica per cominciare a ragionare. Credo che sulla qualità del prodotto si sia fatto molto e sulla tutela si cominci a fare meglio.”
Sullo stesso tono anche la posizione di Cesare Azzali, direttore dell’Unione Industriali di Parma, “i dati sono di una chiarezza assoluta, questo è un prodotto eccezionale per caratteristiche organolettiche e gusto che sta perdendo terreno sul mercato. Nel senso che c’è stata una trasformazione organizzativa, ci sono state molte attività che hanno cercato di accompagnare e favorire questo tipo di trasformazione però di fatto altri soggetti, che operano sul mercato, sono stati molto più capaci, molto più determinati e molto più lucidi dei produttori del Parmigiano Reggiano e del loro consorzio”. Non fa una critica, tende a sottolineare Azzali, personalizzata ma una constatazione della situazione in cui la colpa è un po’ di tutti. “Abbiamo coltivato per troppo tempo l’illusione che l’eccellenza del prodotto fosse di per sé elemento sufficiente per ottenere risultati positivi sui mercati. Credo che sia diventato il momento di cambiare. Il mercato ci apprezza se ci conosce. Non solo, molti mercati ci apprezzano se riusciamo a fare apprezzare quelle che noi consideriamo essere le caratteristiche eccezionali”. Per vendere questo prodotto, conclude Azzali, occorre cominciare a fare ciascuno bene il proprio mestiere e tenere conto che il mercato è uno solo e perciò occorre iniziare a ragionare diversamente nelle relazioni europee.
E di relazioni europee ne ha parlato Paolo de Castro richiamando l’attenzione sulla legislatura appena conclusa che, a suo dire, ha molto lavorato e prodotto ben 45 regolamenti, immediatamente applicabili. Si parla molto di spinta antieuropeista ma l’Europa è composta, a livello parlamentare, da ben 73 rappresentanti, numero mantenuto anche dopo lo snellimento determinato a seguito dell’ingresso della Croazia come 28esimo paese membro. “Quando critichiamo l’Europa, commenta il Presidente della Commissione Agricoltura UE, dobbiamo domandarci chi c’era là e cosa hanno fatto”. Tra l’altro, dopo il Trattato di Lisbona, molti maggiori poteri sono stati destinati al Parlamento europeo che ora non solo esprime pareri bensì può modificare e autorizzare le proposte di legge. Insomma, per De Castro “abbiamo bisogno di più Europa” in generale mentre nello specifico settore alimentare anche di una molto maggiore organizzazione per affrontare con efficienza i mercati internazionali.
Al convegno hanno partecipato anche i Andrea Fabbri presidente del Corso di scienze gastronomiche dell’ateneo di Parma il quale ha fatto un’escursione sulle molteplici ricerche realizzate, anche in forma interdisciplinare, dall’Università di Parma e la direttrice del del dipartimento di Qualità OCQ, Simona Pigoni. Per il Vicepresidente e Assessore all’agricoltura della Provincia di Parma Pierluigi Ferrari “la qualità, lo insegnate a me, è una conquista quotidiana, e allora qualità significa identità di un territorio distintività di un prodotto e unicità di un processo produttivo. Tutto questo ha bisogno del mondo agricolo e di un mondo agricolo che si affermi. Ha bisogno di una politica centrale che sappia recuperare quota perché questo è un mondo che ha fame di terra e ha fame di cibo. Noi é da qui, da questo territorio, che possiamo contribuire a dare una risposta.”
In occasione del CIBUSLAND è stata presentata al Consorzio del Prosciutto di Parma la nuova applicazione che permette di scoprire i ristoranti, le osterie e le trattorie della rete “Tipico a Tavola – Emilia Romagna”. Oltre 90 esercizi in tutta la regione -
Parma, 7 maggio 2014
In occasione del CIBUSLAND è stata presentata a Parma l’App del "TIPICO A TAVOLA - Emilia-Romagna, tradizioni e sapori mediterranei" scaricabile gratuitamente e disponibile sia per i dispositivi Android che Apple. Da oggi con Tablet e Smartphone è dunque più semplice scoprire tutti i locali (oltre 90 presenti in tutte le province dell'Emilia Romagna, 14 tra Parma e provincia) aderenti alla rete del Tipico a Tavola, individuando quelli più vicini e il percorso più breve per raggiungerli. «Una navigazione semplice e funzionale – ha affermato Giulia Gervasio di Confesercenti Emilia Romagna e responsabile del progetto - permette di scoprire di ogni ristorante gli orari, i servizi offerti e i menu. Inoltre la App contiene un prezioso ricettario, oltre trecento ricette illustrate e descritte dagli stessi chef, utili da salvare, condividere, provare o da inviare direttamente agli amici».
A dare il benvenuto è stato Claudio Leporati, responsabile Marketing Consorzio del Prosciutto di Parma: «Felici di poter ospitare questa presentazione – ha dichiarato - perché appoggiamo e siamo vicini alle iniziative di qualità capaci di affiancare e aiutare la ristorazione». «Un nuovo servizio, opportunità e strumento pratico. Ben venga tutto ciò che può migliorare il rapporto con il territorio e le tradizioni». Ha dichiarato poi Antonio Di Vita, presidente Ristoratori Confesercenti Parma e chef di Parma Rotta.
Caratteristica dei menu proposti dai ristoranti, le trattorie e le osterie aderenti alla rete di Tipico a tavola sono piatti realizzati con ricette della tradizione emiliano romagnola preparati con prodotti del territorio e accompagnati da vini locali. A cui si accompagnano spesso storie, aneddoti e particolarità che rendono ancora più suggestivo il momento conviviale.
Durante la presentazione sono intervenuti Andrea Grignaffini, direttore Spirito diVino e Sandro Piovani, giornalista enogastronomico e sportivo che hanno dato il via a un dibattito/riflessione sulla ristorazione oggi.
«In un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, diviene sempre più importante puntare sulla tradizione. Tipicità significa conoscere la storia, l'alimentazione di un territorio, i percorsi. E la tradizione si tramanda e si mantiene viva se si ha piena conoscenza delle materie prime di un luogo, dei clienti e se si è padroni della propria cucina» ha dichiarato Sandro Piovani.
Per Andrea Grignaffini “la ricetta” per aiutare la ristorazione è stare lontani dalla moda di “Confushion”, ovvero accontentare il maggior numero di clienti proponendo molti piatti, ma nessuna eccellenza. Meglio pochi piatti e i cosiddetti piatti espresso, no al sottovuoto e all'appiattimento dei profumi. «Bisogna essere pertinenti sulla scelta primaria - ha sottolineato Grignaffini - e non voler strafare pensando di accontentare un maggior numero di pubblico. Per fare questo è necessario semplificare e avere coraggio, studiando quello che c'era, rileggendo i libri della nostra cucina, ricreando il gusto della tradizione ed eliminando le sovrastrutture generaliste, e creare ricette non replicabili».
Liviana Zanetti, Presidente Apt Servizi Emilia Romagna, ha aggiunto: «Il futuro non può prescindere dal passato, conoscere la storia è la via per proseguire con il giusto passo nel domani.
«Creare una App che riesca a mettere in evidenza e a rilanciare i luoghi e i ristoranti che perseguono questo cammino è un modo per accompagnarli e sostenerli nel loro percorso di innovazione e mantenimento delle tradizioni» ha concluso Stefano Cantoni di Confesercenti Parma.
APP TIPICO A TAVOLA :
Con la App ‘Tipico a Tavola’ a portata di mano è facile scegliere dove andare a mangiare, tra ristoranti, trattorie o osterie, collocati in riva al mare o lungo i porti turistici della riviera emiliano romagnola; nell’entroterra, in casolari ristrutturati di campagna, collina o montagna; sulle sponde di un lago o di un fiume, o in palazzi e edifici storici in città. La scelta è più che mai assortita: menù a base di pesce, carne o vegetariani, per accontentare tutti i gusti e le diverse esigenze, ma anche menù studiati per i bambini, per le famiglie, per occasioni particolari e di lavoro. Non mancano, su richiesta, proposte sensibili e attente a intolleranze e allergie alimentari. Corsi di cucina per i clienti e i turisti, serate di degustazioni, piccoli eventi culturali e possibilità di acquistare i prodotti del territorio, completano spesso l’offerta di questi locali.
“TIPICO A TAVOLA” , promosso da CAT Confesercenti Emilia-Romagna e dalla FIEPET Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici, con la collaborazione del Conservatoire International des Cuisines Méditerranéennes e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e di APT Servizi ER, rappresenta un intrigante e autentico percorso del gusto, costituito da ristoratori impegnati, anche attraverso la sottoscrizione di un apposito disciplinare, nella riscoperta e valorizzazione delle ricette della tradizione gastronomica del territorio, utilizzando i prodotti locali e rispettando la loro stagionalità, proponendo paste fatte a mano, dolci fatti in casa e menù quanto mai assortiti e per tutte le esigenze.
Un comitato tecnico-scientifico presiede e vigila sulle attività collegate al marchio del “Tipico a Tavola”, promuovendo attività e incontri formativi e verificando il rispetto dei requisiti previsti.
Ristoratori e ricette, assieme a tutte le informazioni sul progetto, sono anche disponibili sul sito internet www.tipicoatavola.it
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)
Appuntamento di gusto a Colorno per festeggiare il prelibato piatto per il 6° Compleanno della Confraternita del Tortél Dóls -
Parma, 6 maggio 2014 –
Un momento conviviale, ma anche un'occasione per promuovere il territorio e i suoi prodotti tipici. Il 6° Compleanno della Confraternita del Tortél Dóls ha richiamato a Colorno rappresentanti di diverse confraternite enogastronomiche italiane, in uno scambio reciproco di saperi e sapori.
Il compleanno è stato festeggiato domenica scorsa con un evento interamente dedicato alla cultura e cucina locale. Le confraternite ospiti sono state accolte al mattino nel cortile della Reggia Ducale, da dove è iniziato un tour guidato che le ha portate prima alla scoperta dell'Aranciaia di Colorno e poi al caseificio San Salvatore. La visita si è conclusa al Podere Cadassa, salumificio storico del Consorzio del Culatello di Zibello, annesso al ristorante Al Vedel.
Per l'occasione il Podere Cadassa ha aperto le proprie cantine di stagionatura ai visitatori, allestendo al loro interno una prelibata degustazione di salumi atigianali: Culatello di Zibello Dop, Strolghino, Spalla cotta calda, fino ad alcune rarità, come il Violino di maiale tagliato al coltello.
All'evento hanno partecipato anche Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma, il sindaco di Colorno Michela Canova e il sindaco di Mezzani Romeo Azzali, il commissario di Sissa Trecasali Luigi Swich, il consigliere nazionale della Fice Marco Porzio e l'attore bolognese Vito, padrino del Gran Galà del Tortél Dóls.
Ammirazione e interesse per la nostra cultura culinaria sono state espresse dalle Confraternite presenti al compleanno: Accademia italiana della costina, Ceppo – Confraternita enogastronomica Pecar e Piatti Oltrepo, Confraternita del Cotechino Magro di Spessa, Confraternita del Gorgonzola, Consociazione Helicensis fabula, Confraternita del formaggio del Piave, Ordine lomellino della rana e del salame d'oca di Vigevano, Snodar – Sovrano e nobilissimo ordine dell'Amarone e del Recioto che hanno così potuto assaporare il prelibato Tortél Dóls di Colorno, preparato dagli chef del Vedel secondo la ricetta ufficiale.
«Siamo felici di vedere ogni anno nuove Confraternite che partecipano al nostro compleanno – ha commentato Renata Salvini, presidente della Confraternita del Tortél Dóls -. Siamo convinti che la valorizzazione di un prodotto tipico come il tortello di Colorno possa essere un volano importante di promozione dell'intero territorio». «Il Tortél Dóls è il frutto dell'esperienza popolare – ha spiegato Zanlari -, della capacità di arricchire la cucina con i prodotti del territorio. Grazie quindi alla Confraternita e a chi si impegna per la promozione della nostra cultura». Ringraziamenti e sostegno alle iniziative della Confraternita sono state espresse anche dai sindaci Canova e Azzali e dal commissario Swich.
«Sono diventato ormai un confratello anch'io – ha concluco con simpatia Vito -. Sono particolarmente affezionato a questi amici e a questo eccellente piatto. Vi aspettiamo, quindi, il 12 ottobre a Colorno, alla nuova edizione del Gran Galà del Tortél Dóls, una straordinaria festa che dimostra come il cibo sia innanzitutto cultura».
(Fonte: Ufficio stampa Bi&Bi Comunicazione)