Ieri ho raccontato la storia che è accaduta a mia mamma, quando a 68 anni le è stato diagnosticato l’Alzheimer, una malattia che nel giro di una decina di anni ha reso impossibile continuare a farla vivere in casa. Da quel momento ho iniziato a cercare delle strutture dove avrei potuto inserirla; ho visitato diverse residenze ma non ho avuto cuore di lasciarla. Magari non sono stata fortunata, ma ho dovuto visitare diverse strutture prima di trovare quella giusta. Questa è stata la mia esperienza e questo è quello che ho raccontato”.
“Chi si prende cura degli anziani nella nostra regione fa un lavoro prezioso e va ascoltato, sono loro i primi ad essere in difficoltà perché quel servizio fondamentale va riprogettato e riprogrammato insieme a loro con una flessibilità e con modalità diverse, capaci di tener conto di esigenze e problemi diversissimi e spesso molto gravi. In questo senso propongo un tavolo di confronto per adeguare l’attuale sistema con le necessità reali in cui tante famiglie si trovano, valorizzando il lavoro che è stato fatto fino ad oggi. Quindi ben volentieri sono pronta al dialogo con chi gestisce queste strutture, che desidero visitare. Dobbiamo studiare se ci possono essere anche forme diverse e mettere a sistema le migliori esperienze. Il primo punto del mio programma riguarda proprio questo. Il tema del welfare e della valorizzazione del terzo settore e del volontariato sono centrali. Ho sbagliato a usare la parola “lager” perché totalmente inopportuna e mi dispiace se involontariamente ho offeso tutti gli operatori che ogni giorno svolgono un lavoro prezioso per la cura dei nostri anziani.“