Mercoledì, 27 Settembre 2023 06:23

Danneggiati: i dimenticati della “libertà” In evidenza

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Di Andrea Caldart Cagliari, 25 settembre 2023 (Quotidianoweb.it) - Abbandonati, stanchi, delusi, soli questa la fotografia del popolo dei danneggiati, che prosegue giornalmente lo scorrere di una vita che si è fermata e lasciata nel limbo dalla “libertà”.

Anche nell’Antico Testamento l’uomo si sentiva libero perché “ubbidiva” ai decreti e ai comandamenti, come sottomissione ad un “maestoso” Divino riconosciuto giusto, in una comunione di armoniosa servitù sentita come liberazione e libertà.

Nei secoli gli uomini hanno vissuto varie fasi storiche dove venivano impartite lezioni di libertà a suon di guerre, ghigliottinate e spade, ma mai si era visto un declino dell’uomo evoluto come nell’epoca del ricatto pandemico.

Il cerimoniale sanitario veniva decretato dai “celesti DCPM” che ne stabilivano regole e protocolli, basando sulla paura il potere di convincimento che appartenere a quei gesti (inoculazioni di massa), sarebbero stati gli atti riparatori di un caos mondiale.

Colpiti dall’ingannevole estorsione politica di libertà e felicità per continuare la vita di sempre, e soddisfare soprattutto i bisogni familiari barattando la propria sicurezza fisica, decine di migliaia di persone oggi non riescono più a vivere una vita normale, per la quantità di patologie che portano dentro.

Sono i danneggiati dal ricatto della vaccinazione che oggi sono condannati ad un dolore fisico e psicologico perché anche quando si raccontano, rivivono doppiamente il dolore che hanno inoculato, smarrendo nello sconforto anche quella forza di gridare il proprio dolore.

Questa loro ferita, la mancanza di forza, non può rimanere nel silenzio, nell’oblio di una “libertà occupata”, dimenticando in quale limite giornaliero i danneggiati sono costretti a convivere.

Obbligati ad emanciparsi (inocularsi) per una “libertà” che invece li ha resi schiavi di un silenzioso invincibile nulla, da cui oggi devono difendere la loro possibilità di vita.

Adesso che lo sforzo di tanti comincia a far circolare la verità, per molti, loro si sono macchiati di una “colpa”, ma invece sono vittime come tutti noi di una trappola, le cui molteplici reti finisco per ingabbiare e isolare il loro dolore, imprigionando la verità ed offuscando il nostro libero pensare.

Qualcuno sta lavorando perché diventino un esercito di fantasmi, pensando così di far cessare il poco “rumore” del loro calvario quotidiano, mettendo a tacere quelle grida insopportabili che il dolore fisico li “costringe” a non essere più persone.

Ma il loro coraggio e la loro forza passa nella testimonianza di quell’umanità nella quale lottano per difendere la propria vita e non certo come quell’altruismo dimostrato da Sergio Mattarella che, esercitando la sua pressione di autorità, ha limitato l’indagine della commissione covid; un vero atto di censura alla verità e alle responsabilità.

Ma dobbiamo pensare che viviamo in un Paese dove la ricerca scientista è riuscita a scomodare anche l’uomo di Neanderthal pur di giustificare le morti della bergamasca, probabilmente con il fine di “deresponsabilizzare” i protocolli di “tachipirina e vigile attesa”.

E tutta questa covidocrazia ancora non riesce a finire e i danneggiati, continuano a vivere un linciaggio morale da pseudo sciamani predicatori dello scientismo, ma le loro ferite e i loro corpi doloranti, dimostrano tutt’altro.

Chi nega o prova ad occultare le colpe dell’uomo sui danneggiati, va condannato.