Gli psicologi e psicoterapeuti di Centro Tice e di Centro Psicoterapia Piacenza insieme contro i manifesti apparsi in città: "Invece di creare pericoli che non esistono, concentriamoci per prevenire, attraverso una corretta informazione, i disagi e i rischi reali che possono danneggiare i nostri ragazzi"
"Promuovere l'inserimento dell'educazione affettiva nelle scuole e inserire nei progetti didattici formativi contenuti riguardanti il genere e l'orientamento sessuale non significa promuovere un'inesistente 'ideologia del gender', ma fare chiarezza sulle dimensioni costitutive della sessualità e dell'affettività in modo adeguato alle diverse età con cui ci si interfaccia": questa la presa di posizione dei professionisti della salute mentale di Centro Tice, che insieme ai colleghi del Centro Psicoterapia Piacenza hanno deciso di prendere posizione rispetto ai manifesti apparsi in città, manifesti che ancora una volta citano il gender come fosse una teoria o, peggio, una sorta di lobby che agisce animata dallo scopo di confondere i bambini su temi quali orientamento sessuale o identità di genere.
A tal proposito, gli operatori della salute mentale hanno dunque deciso di attivarsi per fare chiarezza e prevenire diffusione di informazioni scorrette e dannose, appendendo, fuori dalle proprie sedi, un manifesto in cui si ribadiscono le parole di AIP (Associazione Italiana Psicologi).
L'obiettivo di quanti promuovono l'educazione affettiva è quello di favorire una cultura delle differenze e del rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni e mettere in atto strategie preventive adeguate ed efficaci capaci di contrastare o meglio prevenire bullismo, cyberbullismo e discriminazioni.
"Per chi lavora e studia nel campo della psicologia – commenta Valentina Tirelli, psicoterapeuta e ricercatrice di Tice - tali fenomeni sono purtroppo quotidianamente osservabili, e capaci di generare ansia depressione, contribuendo a creare traumi che hanno impatto sulla salute mentale per tutta la vita. Senza parlare di quanto non riconoscersi e non accettarsi sia un grande fattore di rischio per gli atti più estremi, tra cui il suicidio.
Intervenire e creare cultura tra i più giovani è importantissimo per garantire loro salute mentale.
Già da anni l'Associazione Italiana degli Psicologi ha ritenuto opportuno intervenire per rasserenare il dibattito nazionale sui temi della diffusione degli studi di genere e orientamento sessuale nelle scuole italiane, e per chiarire l'inconsistenza scientifica del concetto di 'ideologia del gender'. Esistono, al contrario, studi scientifici di genere, meglio noti come Gender Studies che, insieme ai Gay and Lesbian Studies, hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza di tematiche di grande rilievo per molti campi disciplinari. Ma anche Unesco, American Psychiatric Association e l'Oms sono molto chiari in merito: l'educazione affettiva è un fattore protettivo".
Queste invece le parole di Martina Nani , Laura Ozzola, Veronica Nicolini, psicoterapeute del Centro Psicoterapia Piacenza: "Questo è quello che dice la scienza, e già potrebbe bastare. Poi c'è quello che dice l'amore. L'amore per sé stessi, per i nostri figli e per gli altri esseri umani. Quando un bambino di 6 anni dice alla mamma: «Sai che mi piacciono moltissimo quelle ciabattine viola con i pois rosa? Però c'è scritto che sono da femmina, quindi non le possiamo comprare?», nella sua mente starà pensando: «Perché non posso comprarle? Perché mi piacciono le cose da femmina? C'è qualcosa di sbagliato in me? Posso chiederlo alla mamma oppure no? ». Si pensi a ciò che starebbe provando quella mamma se non fosse informata e consapevole: «Accidenti, ma che cavolo mi chiede mio figlio? Sarà gay? O ancora peggio trans? Cosa ho sbagliato? Cosa diranno gli altri? Che vergogna». Quindi quella mamma potrebbe rispondere con rabbia o disgusto: «Quelle ciabatte sono da femmina, non te le comprerò mai, sai che cosa direbbe il tuo amico se ti vedesse con quelle ciabatte? Che vergogna!». A questo punto occorre immaginare la sofferenza di quel bambino, che inizierà a credere di essere sbagliato.
Fortunatamente però c'è l'amore, che fa sì che quella stessa mamma, se informata e consapevole, possa rispondere con amore e coraggio, dicendo: «Amore, non c'è problema se c'è scritto che sono da femmina, sai quando producono vestiti e accessori fanno questa divisione. Se ti piacciono le possiamo comprare, sono davvero bellissime! Stasera anche con papà a tua sorella ci mettiamo tutti le ciabatte nuove!». Accoglienza, accettazione, rispetto, stupore, meraviglia, coraggio, consapevolezza: sono queste le doti che occorrono per aiutare i nostri bambini e ragazzi a crescere in modo sano, anche dal punto di vista della salute mentale".