Sigaretta elettronica esplode in tasca: Jason Curmi mostra i suoi jeans a brandelli e le gravi ustioni alla coscia e alla mano mentre lotta per camminare e sedersi tre settimane dopo l'esplosione
Prima le scintille, poi le fiamme. Un uomo ha riportato ustioni di terzo grado alla gamba dopo l'esplosione della sigaretta elettronica che teneva nella tasca dei jeans. Jason Curmi, dipendente di un negozio a Vauxhall, nel sud di Londra, è stato lo sfortunato protagonista della disavventura. Il 46enne, che ha cercato di limitare i danni gettando acqua sulla gamba, è stato trasportato in ospedale con gravi lesioni.
I colleghi, che hanno assistito alla scena e che lo hanno soccorso, hanno raccontato che sembrava di assistere all'esplosione di petardi. L'uomo è stato immediatamente ricoverato in un'unità specializzata nelle ustioni presso l'Ospedale londinese. I medici hanno dichiarato che il 46enne che ha riportato gravi ustioni alla coscia destra, ha rischiato di perdere la gamba perchè in quel frangente indossava jeans invece di pantaloni quando la batteria è esplosa. Seppur trascorse tre settimane da quel tragico incidente, non è ancora rientrato al lavoro. L'uomo, che sta ancora lottando per camminare e sedersi, ha dichiarato che cercava di togliersi il vizio del fumo con la sigaretta elettronica dopo aver smesso di fumare tre mesi fa.
I medici hanno inoltre riferito che potrebbe essere necessario un innesto di pelle per riparare i danni da ustioni di secondo e terzo grado della coscia. La compagnia cinese EFest, che produce la batteria, non ha commentato. Il Chartered Trading Standards Institute ha dichiarato di essere a conoscenza del surriscaldamento delle batterie ma non è a conoscenza di altri incidenti.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si tratta dell'ennesimo caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all'uso della sigaretta elettronica che è diventata una valida alleata per i fumatori incalliti. Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d'informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi.
(7 luglio 2018)