Cresce il numero dei 'pentiti'. Le ultime tecniche, i costi e i pro e i contro se si decide di eliminare un tatuaggio 'scomodo'.
di Alexa Kuhne
E' capitato di amarlo a prima vista. Che sia stato pensato e studiato, visto su qualcuno o suggerito dall'artista, il tatuaggio appassiona.
Piace sempre di più "parlare" di sé, dei propri sentimenti o ricercare l'interesse degli altri attraverso simboli, frasi, segnali indelebili sulla pelle.
Con l'incremento dei social e con la conseguente ridotta socializzazione diretta, queste simbologie diventano sempre più necessarie.
Contemporaneamente, il partito dei 'pentiti' cresce ogni anno incredibilmente e le tecniche per rimuovere l'indesiderato disegno si sono affinate.
Ma quali sono i rimedi per sbarazzarsene quando, da adorato indelebile simbolo di qualcosa di speciale che vogliamo sulla nostra pelle, diventa 'scomodo'?
Perché il tatuaggio può diventare qualcosa di addirittura insopportabile, che non sentiamo sentiamo più 'nostro'.
Il problema, fino a qualche anno fa, erano difficoltà e costi per la rimozione, se non con trattamenti che lasciavano esiti cicatriziali evidenti.
Il tatoo, oggi, può essere cancellato completamente se ci si affida a professionisti dotati di particolari laser Q-Switched. Ovviamente ci sono diverse marche ma la possibilità di recuperare una cute integra si riduce man mano che il prezzo dello strumento, e quindi del trattamento, diminuisce.
Abbiamo chiesto il parere del dottor Fabio Corazzi, medico che si occupa della prevenzione e della cura delle patologie estetiche e che opera anche allo IAEM di Parma.
Quali sono le ultime tecniche di rimozione del tatuaggio?
«Tutte le tecniche promesse lasceranno dei segni cicatriziali. La tecnologia che al momento risulta unica per la rimozione completa di un tatuaggio e consente di riottenere una pelle come nuova è rappresentata dalla tecnologia Q-Switched.
Il Laser è specifico per le iperpigmentazioni e quindi è utile anche per la rimozione rapida di macchie cutanee legate all'età o alla esposizione solare "selvaggia".
Non tutti i laser sono uguali, per questo consiglio quando si sceglie di eliminare il tatuaggio di valutare quale laser verrà usato.
Nel nostro caso, essendo un laser di classe 4 può essere usato solo dal medico abilitato e non da infermieri, estetisti e questo è garanzia di professionalità».
Quanto tempo ci vuole per eliminare un tatuaggio?
« E' necessario evitare di pensare che la rimozione possa avvenire in pochi mesi o pochi giorni. Il professionista che promette tempi ultra rapidi sa, e deve dire, che sicuramente lascerà una cicatrice e/o dei segni permanenti che potrebbero essere o saranno peggiori del tatuaggio stesso : se dice che è tutto facile...non fidatevi. Non ci sono scorciatoie per ri-ottenere una cute integra. Il numero di sedute per l'eliminazione completa può variare in base a: sede del tatuaggio, età del tatuaggio, quantità e qualità del colore. Se è fatto in modo amatoriale, per esempio con ago e inchiostro, il numero di sedute richieste per la rimozione può aggirarsi intorno a 4, perché l'inchiostro è meno profondo. Quando invece il tatuaggio è eseguito con strumento meccanizzato ed il tatuatore è un professionista, i pigmenti/colori sono più profondi e concentrati per cui necessitano di più tempo per la rimozione».
La riuscita della rimozione dipende anche dai colori?
«Il colore è una variabile importante: con quelli blu scuro e neri si ottiene un risultato migliore. Con il pigmento rosso si possono ottenere buoni risultati. I più difficili sono giallo e verde, verde-acqua, rosa, arancio chiaro. Una cosa che non tutti sanno è che il pigmento usato ha sempre una composizione metallica e la sua frammentazione e riassorbimento può avere qualche effetto collaterale o controindicazione al momento della rimozione. Quindi è sempre bene informarsi sul tipo e sulla marca di colori utilizzati. Nel caso di componente ferrosa, la luce emessa dal laser se non adeguata, invece di eliminarlo, potrebbe dare l'effetto contrario, rischiando di aumentare il colore».
Come avviene la fase di rimozione?
«La seduta della rimozione può richiedere la applicazione di una crema anestetica. Oggi ce ne sono tipi diversi, ma solo alcune sono ben assorbite. Altro metodo di desensibilizzazione dell'area da trattare consiste nel raffreddarla, per esempio con ghiaccio. Comunque il fastidio si riduce con il proseguire delle sedute parallelamente alla riduzione del colore. Eventuali crosticine e rossori sono normali. Spariranno entro una decina di giorni. Durante i trattamenti e per qualche tempo dopo, la pelle nell'area del tatuaggio sarà più chiara; ma la differenza di colore scomparirà dopo qualche settimana. La rimozione di un tatuaggio professionale solitamente può richiedere dalle 6 alle 10 sedute».
Quali precauzioni prendere?
«Il sole, non è un vero problema per i trattamenti della rimozione del tatuaggio. Diverso è il caso per la rimozione di macchie solari. E' comunque buona regola proteggere sempre la pelle".
Quali sono i consigli da seguire prima di iniziare una rimozione del tatuaggio?
« Per il primo trattamento è necessario aspettare un paio di mesi dopo l'esecuzione del tatuaggio. Non bisogna pensare ad una rimozione rapida, piuttosto ad una pelle sana e senza segni. Consiglio che prima di rimuovere il tatuaggio, ci si rivolga per una visita specialistica a due o tre specialisti, valutare qual è il più convincente e chiaro, considerare l'aspetto "costo" come un aspetto non determinante, anche se un po' più alto, ma considerare il risultato e le aspettative come unico vincolo da rispettare e ottenere».
Parliamo di costi
"Il costo può andare dai 100 euro per il trattamento delle sopracciglia, ai 500 per tatuaggi di oltre 50 cm2. Una macchia può essere rimossa in unica seduta con 100 euro.
Una bella novità è data dal fatto che con le attuali e più evolute tecnologie Q-Switched, i trattamenti possono essere eseguiti anche in estate, ma è sempre consigliata una copertura e protezione per tre, quattro giorni".