Nell'ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, sabato in programma la mostra "Riduci, Ripara, Riusa, Ricicla, Ricerca, Riprogetta", sotto i portici dell'Ospedale Vecchio di via D'Azeglio -
Parma, 19 novembre 2014 -
Sono in programma sabato 22 novembre, dalle 10.30 alle 18, sotto i portici dell'Ospedale Vecchio, una serie di iniziative legate alla sesta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti a cui ha aderito il Comune di Parma. L'Assessorato all'ambiente del Comune, infatti, ha patrocinato e organizzato "Riduci, Ripara, Riusa, Ricicla, Ricerca, Riprogetta", la prima mostra del riuso, prevista sabato 22 novembre, dalle 10.30 alle 18,30, sotto i portici dell'Ospedale Vecchio di via D'Azeglio.
L'iniziativa vede come soggetto promotore "L'Associazione 6erre" assieme alle realtà del territorio attive nel settore della riduzione e del riuso, della riparazione e del riciclo, della ricerca e della progettazione. Sono in programma il laboratorio "Scambiamoci i giochi" dove i ragazzi saranno protagonisti, "Riciclattoli" laboratorio di riciclo creativo e l'altro laboratorio su come realizzare una lombricompostiera domestica. Obiettivo della giornata è quello di sviluppare e sostenere modelli innovativi di approccio ai materiali post utilizzo anche attraverso l'importante coinvolgimento delle scuole. Tra gli organizzatori si segnalano, accanto a Parma Zero 6erre, Casaclima Network Emilia Romagna, On/Off FabLab Parma, Gcr - Associazione Gestione Corretta rifiuti, Parma Etica Festival 2015, SodaleS, Ciclo Fabbro BaGaj e la partecipazione di una quindicina di altri soggetti.
(Fonte: Comune di Parma)
La lettera aperta dei sindaci delle città capoluogo dell'Emilia Romagna al Governo per esprimere forte contrarierà all' art. 35 Sblocca Italia che favorisce la libera circolazione dei rifiuti sul territorio nazionale -
Parma, 6 ottobre 2014 -
Oggi tutti i sindaci delle città capoluogo dell'Emilia Romagna insieme ad altre amministrazioni locali hanno scritto a Presidente del Consiglio, Ministro Ambiente e Sottosegretario Regionale per esprimere forte contrarierà ad art. 35 Sblocca Italia che favorisce libera circolazione dei rifiuti nazionale e incrementa il carico termico degli impianti esistenti.
I sindaci non si fermano a protesta ma propongono anche soluzioni che si basano sull'impegno a raggiungere risultati di raccolta differenziata di eccellenza, pianificazione di impianti di compostaggio e di trattamento a freddo e dismissione degli impianti di incenerimento esistenti.
L'Assessore all'Ambiente del Comune di Parma Gabriele Folli a riguardo commenta "Il Comune e i cittadini di Parma stanno dimostrando, che se esiste la volontà politica e l'impegno dei cittadini, certi traguardi che si pensavano possibili solo nei piccoli comuni, sono raggiungibili anche nelle città di medie dimensioni. Pensare di risolvere la questione rifiuti delegandone la soluzione ai territori che ospitano impianti è miope e poco lungimirante ai fini di una soluzione definitiva del problema. Abbiamo calcolato che se tutti i comuni seguissero il percorso di Parma al 2020 in regione resterebbe 1 solo impianto anziché 8. L'articolo 35 va abrogato".
LETTERA APERTA AL GOVERNO SU FLUSSI EXTRA-REGIONALI INCENERITORI DEGLI AMMINISTRATORI DEGLI ENTI DELL'EMILIA-ROMAGNA -
No a flussi extra-regionali per inceneritori, sì a riduzione rifiuti, raccolta differenziata di qualità e recupero rifiuti negli impianti della Regione.
L'armonizzazione tra sviluppo economico e politiche ambientali rappresenta oggi la principale opportunità di crescita economica e di occupazione. La gestione, regolazione e programmazione dei rifiuti è un tema centrale, all'interno delle politiche ambientali, perché incide direttamente sulla vita quotidiana di ciascuno di noi. In particolare, il perimetro delle aree di gestione dei rifiuti è oggetto delle discussioni più rilevanti, ma 'invisibili' riguardo al tema.
In Emilia-Romagna è in corso una radicale trasformazione dal modello dell'auto-sufficienza provinciale al modello regionale. Il modello dell'auto-sufficienza provinciale ha creato una ampia dotazione impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti, sia attraverso discariche che inceneritori, molti dei quali sono stati realizzati o aggiornati negli ultimi 8 anni, a causa dei vincoli provinciali, che hanno impedito di realizzare economie di scala e razionalizzazione degli impianti. Gli impianti sono stati programmati e realizzati dalle comunità locali, attraverso scelte di forte impatto sociale ed economico, poiché gli investimenti sono stati finanziati attraverso le tariffe e le società dei servizi, che sono in larga parte di proprietà degli enti, o con capitale a maggioranza pubblica.
In questo quadro, la proposta del governo di programmare flussi di rifiuti sovra-regionali appare improponibile, se non è limitata a situazioni di emergenza o a fasi transitorie che precedano la realizzazione di nuovi e innovativi sistemi di recupero e smaltimento.
I flussi sovra-regionali trovano molti ostacoli, non per protezionismo o mancanza di solidarietà nazionale, ma perché romperebbero il delicato equilibrio tra responsabilità e premialità, che sostiene i risultati e i comportamenti dei cittadini.
Inoltre, art. 35 non appare coerente con gli obiettivi del decreto legge "Sblocca Italia": semplificazione burocratica e la ripresa delle attività produttive, poiché promuove l'aumento della capacità degli impianti di incenerimento, un'azione in contrasto con gli obiettivi ambientali, ma soprattutto con quelli economici. Gli impianti di incerimento sono sistemi rigidi che richiedono una portata fissa di rifiuti, caratteristiche in contraddizione con gli adempimenti delle direttive comunitarie e delle norme nazionali in materia.
È necessario, invece, stabilire adeguate modalità di transizione, che garantiscano il ritorno dell'investimento per gli impianti di incenerimento già realizzati. A livello europeo vi è un evidente sovra-dimensionamento degli impianti, fenomeno accentuato dalla riduzione di rifiuti, e dagli effetti del disaccoppiamento tra produzione e uso di risorse naturali. Gli effetti economici sono la riduzione dei costi di smaltimento, e una elevata competizione per "l'approvvigionamento" di rifiuti. Infatti, i rifiuti sono un combustibile indispensabile per gli impianti di incenerimento utilizzati nel Nord Europa per il teleriscaldamento e la produzione di energia.
In questo quadro, chiediamo al Governo e ai Parlamentari di rimuovere art. 35 dal decreto legge "Sblocca Italia" ed elaborare una legge per l'uso razionale delle risorse, che contenga i seguenti punti:
1) Analisi strategica di un sistema integrato di smaltimento rifiuti a scala europea.
2) Pianificazione degli impianti di smaltimento italiani, prevedendo dismissioni e sostituzioni con impianti di recupero, sostenuti da incentivi diretti e indiretti.
3) Incentivi economici e fiscali per i territori con i migliori risultati in termini di riduzione frazione residua, e raccolta differenziata della frazione organica.
4) Riordino del sistema CONAI, ponendo in capo al Governo la definizione dei contributi ambientali CONAI (CAC), il cui valore dovrà essere inversamente proporzionale alla riciclabilità degli imballaggi immessi a consumo, in accordo alle più recenti certificazioni europee in materia.
Chiediamo alla Regione di impugnare il testo approvato dal Governo nelle sedi opportune, sollevando eccezioni di competenza, e di incompatibilità tra i commi 2 e 4 e i vincoli posti dal Piano Aria Integrato della Regione Emilia-Romagna.
(Fonte: Comune di Parma)
Ricorso al Tar da parte dei comuni di Sassuolo, Maranello, Fiorano e Formigine rispetto all'aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti: Cna plaude all'iniziativa dell'Area Ceramiche -
Modena, 26 settembre 2014 -
"Quello lanciato dai sindaci dell'area delle ceramiche è un sasso buttato nel paludoso stagno delle relazioni fra Hera e territorio, una denuncia che appoggiamo e condividiamo, perchè si pone un obiettivo fondamentale nei rapporti tra Hera, e più generalmente le multiutility, e il territorio: la trasparenza e la chiarezza". E' il commento di Andrea Tosi, responsabile delle politiche economiche per la CNA di Modena, alla notizia del ricorso al Tar da parte dei comuni di Sassuolo, Maranello, Fiorano e Formigine rispetto all'aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti".
"Semmai ce ne sia stato uno – continua Tosi - non è più tempo di prendere per buoni gli aumenti automatici che vengono proposte dalle multiutility, in particolare da Hera. Per questo bene hanno fatto i sindaci della zona di Sassuolo, e bene faranno a farlo in futuro i loro colleghi, a non lavarsene le mani".
In effetti, la normativa ha creato una situazione per la quale le tariffe sono "licenziate" da Atersir, sulla base delle proposte delle multiutility, e spesso succede che queste vengano accettate senza troppi problemi.
"Mettendo nel conto tutti gli aumenti, l'Iva, l'aliquota "perdite su crediti" introdotta da alcuni comuni e via dicendo, in certi casi arriviamo a sfiorare un incremento tariffario del 20% in due anni, e tutto questo senza che il servizio all'evidenza sia contestualmente migliorato sotto l'aspetto qualitativo. Dunque, non si può più certo parlare solo di adeguamenti! ".
Va quindi dato merito ai sindaci di Maranello, Fiorano, Formigine e Sassuolo, di aver tolto il coperchio ad una pentola dove cuoce una pietanza sono ad oggi amara per cittadini ed imprese: troppe volte la nostra richiesta di conoscere i costi di smaltimento dei rifiuti non ha trovato risposta, mentre invece Hera deve rispondere in modo esaustivo a questa richiesta".
Si tratta, peraltro, di un problema generale, che coinvolge l'intero territorio, in particolare quello dove opera Hera.
"Riteniamo – conclude il funzionario di CNA – che la comunità abbia il diritto di capire bene i meccanismi di determinazione delle tariffe. Una strada obbligata, se si considera il palese conflitto di interessi delle amministrazioni, che si trovano da un lato a rivestire il ruolo di azionisti di maggioranza delle multiutility, spartendosene i dividendi, dall'altro a dover difendere i cittadini".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Gli assessori all'ambiente di Piacenza, Parma e Reggio Emilia insieme per condividere esperienze e sviluppare azioni comuni
Piacenza, 23 agosto 2014 --
L'assessore all'Ambiente Luigi Rabuffi ha incontrato ieri mattina, presso il Municipio di Parma, i colleghi Gabriele Folli e Mirko Tutino, assessori all'Ambiente di Parma e Reggio Emilia, per discutere dei programmi realizzati riguardo la raccolta differenziata, per condividere le esperienze attuate e sviluppare collaborazioni su progetti futuri, anche in relazione alla condivisione, da parte dei tre Comuni, dello stesso gestore per la raccolta dei rifiuti.
- foto del Comune di Parma da sinistra: Tutino, Folli e Rabuffi -
(Comune di Piacenza)
Di seguito i calendari per l'esposizione dei rifiuti nella giornata di venerdì 15 agosto.
Venerdì 15 Agosto (Ferragosto) verrà effettuata solo la raccolta del rifiuto residuo, se questo è previsto nei calendari settimanali di vuotatura.
Quindi intutte le zone del Comune di Parma che prevedono l'esposizione nella giornata di Venerdì, la raccolta verrà regolarmente effettuata.
Invece, per le altre frazioni (organico, carta, vetro, plastica, barattolame) la raccolta non verrà effettuata e quindi, come indicato nei calendari consegnati a tutte le utenze, nelle zone dove è prevista l'esposizione delle suddette frazioni nella giornata di venerdì, i contenitori non dovranno essere esposti.
Il turno saltato verrà recuperato nella giornata successiva prevista dal calendario di raccolta.
Farà eccezione solo la raccolta di vetro, plastica e barattolame per i residenti dellasola zona esterna alle tangenziali fino ai confini comunali (zona 3), che – nelle aree incui è previsto il Venerdì quale giorno di vuotatura – potranno regolarmente esporre talifrazioni differenziate.I centri di raccolta differenziata del Comune di Parma nella giornata del 15 Agostosaranno chiusi.
Il centro informativo di via Lazio resterà chiuso dall'11 al 17 agosto e riaprirà regolarmente lunedì 18 Agosto.
Punti di raccolta straordinaria per le festività: per agevolare i cittadini che intendonolasciare la città per le festività in corso d'anno, è possibile conferire i rifiuti in luoghi dedicati alla raccolta straordinaria. Tale servizio, in via sperimentale, mira a dare la possibilità perchi parte di conferire i rifiuti in giorni diversi da quelli di esposizione stabiliti dal calendario della zona dove risiede.
Il punto di raccolta individuato per la giornata di Ferragosto è in strada Baganzola 36/a, presso la sede operativa di Iren Ambiente, attivo tutto il giorno per le 24 ore.
Cosa serve per accedere al punto di raccolta? E' sufficiente presentare al personale di sorveglianza la tessera per accedere ai Centri di Raccolta, distribuita a tutte le utenze, oppure copia della bolletta rifiuti.
Chi non fosse ancorain possesso della tessera per i Centri di Raccolta, può richiederla al Numero Verde 800212607 oppure via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Cosa si può conferire? Il rifiuto secco residuo (pattumiera o sacco da 50 litri o due borse della spesa), la plastica,il barattolame (sacco giallo), l'organico (nel sacco biodegradabile), la carta ed il cartone.
(Fonte Comune di Parma)
Il calendario per l'esposizione dei rifiuti prevede per la giornata di Ferragosto la raccolta del rifiuto residuo nelle zone in cui è prevista solitamente -
Parma, 8 agosto 2014 -
Venerdì 15 Agosto verrà effettuata solo la raccolta del rifiuto residuo, se questo è previsto nei calendari settimanali di vuotatura. Quindi in tutte le zone del Comune di Parma che prevedono l'esposizione nella giornata di Venerdì, la raccolta verrà regolarmente effettuata.
Invece, per le altre frazioni (organico, carta, vetro, plastica, barattolame) la raccolta NON verrà effettuata e quindi, come indicato nei calendari consegnati a tutte le utenze, nelle zone dove è prevista l'esposizione delle suddette frazioni nella giornata di Venerdì, i contenitori NON dovranno essere esposti. Il turno saltato verrà recuperato nella giornata successiva prevista dal calendario di raccolta.
Farà eccezione solo la raccolta di vetro, plastica e barattolame per i residenti della sola zona esterna alle tangenziali fino ai confini comunali (zona 3), che - nelle aree in cui è previsto il Venerdì quale giorno di vuotatura - potranno regolarmente esporre tali frazioni differenziate.
I centri di raccolta differenziata del Comune di Parma nella giornata del 15 Agosto saranno chiusi. Il centro informativo di Via Lazio resterà chiuso dall'11 al 17 agosto e riaprirà regolarmente Lunedì 18 Agosto.
Punti di raccolta straordinaria per le festività
Per agevolare i cittadini che intendono lasciare la città per le festività in corso d'anno, è possibile conferire i rifiuti in luoghi dedicati alla raccolta straordinaria. Tale servizio, in via sperimentale, mira a dare la possibilità per chi parte di conferire i rifiuti in giorni diversi da quelli di esposizione stabiliti dal calendario della zona dove risiede. Il punto di raccolta individuato per la giornata di Ferragosto è in Strada Baganzola 36/a, presso la sede operativa di Iren Ambiente, attivo tutto il giorno per le 24 ore.
Cosa serve per accedere al punto di raccolta?
E' sufficiente presentare al personale di sorveglianza la tessera per accedere ai Centri di Raccolta, distribuita a tutte le utenze, oppure copia della bolletta rifiuti. Chi non fosse ancora in possesso della tessera per i Centri di Raccolta, può richiederla al Numero Verde 800 212607 oppure via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Cosa si può conferire?
Il rifiuto secco residuo (pattumiera o sacco da 50 litri o due borse della spesa), la plastica, il barattolame (sacco giallo), l'organico (nel sacco biodegradabile), la carta ed il cartone.
(Fonte: Iren Emilia)
Domani sera su Teleducato verrà trasmessa la presentazione del libro di Rossano Ercolini "Non bruciamo il futuro" e lo scambio di opinioni avuto con il Sindaco Federico Pizzarotti -
Parma, 6 agosto 2014 -
Domani sera, giovedì 7 agosto, alle 20,30, in esclusiva su Teleducato Parma, verrà trasmesso "Non bruciamo il futuro", la serata organizzata da GCR - Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma il 28 luglio scorso presso la libreria Feltrinelli.
Rossano Ercolini - Goldman Environmental Prize 2013, presenta il suo libro dialogando con Federico Pizzarotti e il pubblico, con la moderazione di Pietro Adrasto Ferraguti.
I temi sono quelli della raccolta differenziata, di rifiuti zero, dell'inceneritore, della corretta gestione dei rifiuti. Il filmato è di Alex Bocelli, grazie alla collaborazione de I Nostri Borghi.
(Fonte: ufficio stampa GCR Parma)
I risultati di un sondaggio CNA a circa 1.700 imprese che bocciano il Sistri, sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti, senza riserve -
Modena, 6 agosto 2014 -
Due. E' il voto che, in una scala da uno a dieci, le imprese assegnano al Sistri. Bocciatura senza riserve e senz'appello a settembre. E' il risultato di una indagine condotta dal Centro Studi Cna. A infliggere la "condanna" un campione altamente rappresentativo di circa 1.700 imprese associate alla Confederazione, tutte soggette al sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti.
Va detto subito che, per l'82 per cento degli imprenditori coinvolti nella ricerca, la tracciabilità dei rifiuti è un obiettivo irrinunciabile. Purtroppo il Sistri è ritenuto del tutto inadeguato a garantire la tutela dell'ambiente dal 90 per cento delle imprese.
La bocciatura del Sistri è totale. Gli imprenditori non ne salvano nulla. Aveva l'obiettivo di sostituire il precedente sistema cartaceo con uno strumento più avanzato tecnologicamente. Eppure alla funzionalità dei dispositivi e della piattaforma software del sistema (che ottiene una voto medio pari a 2,3) quasi il 60 per cento degli interpellati assegna il voto "uno", appena "due" arriva dall'11 per cento, "tre" dal 7,5 per cento.
Stesso giudizio, pesantissimo, sulla gestione delle procedure. La valutazione media è molto bassa (2,2) e scaturisce dallo striminzito "uno" assegnato da quasi il 60 per cento delle imprese, dal "due" che infligge l'11 per cento del campione e dal "tre" arrivato dal 9 per cento di quanti hanno partecipato all'indagine.
Ancora peggiore, se possibile, è il voto sulla chiarezza e sull'applicabilità della normativa. In media rimane inchiodato al "due". Dal dato disaggregato emerge che il 63 per cento esprime un "uno", il 12 per cento si spinge fino a "due", il 9 per cento a "tre".
L'esasperazione che emerge da queste risposte non trova sfogo, purtroppo, in un efficiente sistema di rapporti con i clienti/utenti. Solo il 6,4 per cento delle imprese che utilizzano (o hanno utilizzato) il Sistri è soddisfatto del sostegno offerto dal servizio di "customer care". In netto contrasto con la valutazione estremamente positiva espressa, invece, dalla Commissione di collaudo del Sistri, istituita presso il ministero dell'ambiente.
Il Sistri, oltre a non fornire vantaggi operativi, è costoso. Quasi tutte le imprese intervistate, infatti, hanno registrato oneri economici aggiuntivi dalla sua introduzione. Il 45 per cento di trasportatori e recuperatori/smaltitori hanno sostenuto nuovi costi superiori ai 10mila euro con punte oltre i 50mila euro.
Ma anche le imprese non obbligate a utilizzare il Sistri ne stanno soffrendo l'onerosità scaricata su tutto il sistema. Quasi la metà segnala aumenti dei prezzi applicati nel trasporto e nella gestione dei rifiuti o maggiori difficoltà procedurali nel conferimento ai trasportatori. Il 42 per cento ritiene che l'esclusione dal Sistri di alcune tipologie d'impresa non sia sufficiente a risolvere i problemi che il sistema continua a creare nel mondo imprenditoriale complessivo.
Non bastassero i costi economici, il Sistri alle imprese complica anche la vita: al 18 per cento ha rallentato l'attività ordinaria, al 14,6 per cento ha imposto l'utilizzo di personale aggiuntivo, al 12,6 l'impossibilità di completare la presa in carico dei rifiuti, in barba all'obiettivo di tutela ambientale.
Sistri: storia di un fallimento
Il primo riferimento normativo relativo al Sistri si trova nella Finanziaria 2007. Occasione in cui furono stanziati 5 milioni per la realizzazione di un "sistema integrato" destinato a controllare e a tracciare i rifiuti.
Bisogna attendere il dicembre del 2009, però, perché, su iniziativa e proposta della società Selex, il ministero dell'Ambiente istituisca il Sistri. Da subito emergono inefficienze e farraginosità del sistema, che ne determineranno negli anni successivi proroghe a raffica e una ventina di interventi legislativi, tra i quali anche la soppressione e la successiva re-introduzione.
L'11 maggio del 2011 tutte le organizzazioni imprenditoriali organizzano una giornata di sperimentazione: per il Sistri è un disastro. Il sistema non viene, però, abbandonato, ma via via ne viene ridotto l'ambito di applicazione obbligatoria. Oggi sono esclusi dall'utilizzo del Sistri i produttori di rifiuti speciali non pericolosi e anche di rifiuti speciali pericolosi, purché l'impresa abbia meno di dieci dipendenti.
I prossimi mesi sono segnati da una nuova scadenza molto significativa: l'abolizione del sistema cartaceo di gestione dei rifiuti il 31 dicembre. Ma nemmeno il prossimo stop al doppio regime ha indotto a significative modifiche nel sistema automatizzato.
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
La libreria Feltrinelli stracolma di gente per ascoltare il Rossano Ercolini, assurto a Goldman Prize 2013, il "Nobel" per l'ambiente, per il suo impegno vincente verso rifiuti zero -
Parma, 29 luglio 2014 -
La risposta convinta dei cittadini di Parma ha di fatto rinnovato l'impegno di Gcr per lo spegnimento dell'inceneritore di Ugozzolo.
La libreria Feltrinelli stracolma di gente, un pomeriggio datato 28 luglio, non è cosa da poco.
Ma certamente ne valeva la pena per ascoltare la trama di vita di Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori assurto a Goldman Prize 2013, il "Nobel" per l'ambiente, per il suo impegno vincente verso rifiuti zero.
Una fatica iniziata con poche anime contro l'inceneritore che volevano costruire a Capannori, 40 mila anime poco fuori Lucca, che è diventato un movimento che ha valicato i confini italiani.
Oggi Rossano Ercolini è presidente di Zero Waste Europe, il movimento Rifiuti Zero annovera 205 comuni italiani, 4,5 milioni di abitanti equivalenti, Parma inclusa, e gira l'Italia e i Paesi Europei a seminare il verbo zero-waste, sostenendo le battaglie locali contro i mostri voraci che bruciano e inquinano senza risolvere.
L'impegno di Ercolini si è spesso intrecciato con le vicende parmigiane.
Rossano ha portato a Parma Paul Connett, il chimico americano ideatore della strategia rifiuti zero, e sempre lui si appellò sotto casa dell'ex sindaco Vignali, affinché si facesse un passo indietro sul progetto del forno.
Un amico di Parma che ha confermato ancora una volta il saldo legame con gli attivisti di Gcr, il particolare affetto che lo lega alla città che oggi è prima in Italia per raccolta differenziata, che sta affamando il forno fermo al 40% del suo potenziale e a rischio fallimento.
Ieri la conversazione con il sindaco Pizzarotti è stata animata da Pietro Ferraguti, direttore di Teleducato, lo stesso che governò la sfida tra l'oggi sindaco e l'aspirante tale Bernazzoli, finita come sappiamo.
Presente anche l'assessore Folli, che ha riletto i numeri del nuovo corso del porta a porta, evidenziano i 3 milioni di euro che il comune, e i cittadini, risparmieranno nel 2014 grazie alla messa a regime del sistema, sotto la regia di Raphael Rossi.
Non è finita.
Questa mattina Ercolini verrà ricevuto da Paolo Barilla per portare la preoccupazione che nel cuore della food valley, nei pressi di aziende leader nel mondo per la qualità dei loro prodotti, si annidi un impianto che potrebbe attrarre rifiuti non solo da tutta la regione ma anche da tutta Italia.
Un orizzonte molto cupo cui tutta la città è chiamata a far fronte comune.
Per evitare disastri e non bruciare il suo futuro.
(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Il futuro impianto di trattamento meccanico dei rifiuti non si occuperà più dell'organico. Ridotti gli impatti ambientali e i costi. Prevista l'estensione della raccolta domiciliare a tutta la città e l'introduzione della tariffa puntuale. Ancora scettici i comitati che da anni si battono contro il progetto.
Reggio Emilia, 25 luglio 2014 – di Ivan Rocchi
E' un vero e proprio cambio di rotta nella gestione dei rifiuti, quello illustrato ieri dal sindaco Luca Vecchi e dall'assessore alle infrastrutture e ai beni comuni Mirko Tutino. Il discusso progetto di uno stabilimento per il pretrattamento dei rifiuti, che dovrebbe sorgere entro il 2017 nella frazione di Gavassa, è stato completamente stravolto.
Se prima si parlava di impianto Tmb (trattamento meccanico biologico), adesso si dovrà discutere solo di Tm, ovvero di un'opera più piccola e meno invasiva per il territorio agricolo circostante. Infatti il nuovo impianto non si occuperà più dell'organico, grazie all'impegno preso dal sindaco Vecchi di estendere a tutta la città la raccolta porta a porta e di superare entro i prossimi 5 anni il 70% di differenziata (adesso siamo fermi più o meno al 60%).
Un sollievo, si dirà, per i tanti comitati di cittadini (Gavassa, Correggio, San Martino in Rio, oltre a quelli provinciali) che da anni si battevano contro il progetto, paventando danni ambientali dovuti al consumo di suolo per la costruzione della struttura, ma anche causati dal viavai di camion che avrebbero attraversato quei territori. Adesso le dimensioni dell'impianto saranno ridotte, di circa 10.000 metri quadrati. Ma, a quanto pare, non tutti sono contenti.
"E' ancora troppo grande – dice Giardo Filippini (nella foto), presidente del comitato di Gavassa – e anche se non lavorerà più sull'organico, la quantità di rifiuto che arriverà qui è enorme". Secondo i dati forniti dal Comune, l'impianto tratterà inizialmente circa 105.000 tonnellate di materia indifferenziata e 12.000 tonnellate di rifiuti ingombranti l'anno. Con il vecchio progetto, a queste si sarebbero aggiunte altre 100.000 tonnellate di rifiuto organico, con i relativi disagi per la popolazione e l'agricoltura della zona.
Ma quello che il presidente Filippini contesta all'amministrazione è anche la fiducia cieca nelle stime, unita a una certa timidezza nell'introduzione del porta a porta spinto. "Il Tm – ha però precisato ieri il sindaco Vecchi – ci permette di chiudere il ciclo dei rifiuti. Si tratta di una scelta da abbinare all'estensione graduale a tutta la città della raccolta domiciliare tramite un suo riadattamento, rispetto al quale inizieremo il confronto in maniera partecipata con il Consiglio comunale e i cittadini a partire da settembre". E secondo l'assessore Tutino, la maggiore diffusione del porta a porta dovrebbe portare anche a una tariffa puntuale, ovvero che tenga conto della corretta differenziazione dei rifiuti e delle quantità di indifferenziata prodotte in ogni famiglia.
Anche i costi dell'opera sono in discussione. Iren ipotizza che la modifica progettuale ridurrà i costi complessivi da circa 53 a 35 milioni di euro. "E' tutto da vedere – conclude Filippini – ne hanno spesi 6 milioni solo per acquistare il terreno dove sorgerà. E poi costerà in bolletta ai cittadini. Si dice che la Regione avrebbe dato l'ok solo se il sindaco si fosse preso la responsabilità dell'aumento della tariffa". Infatti con l'avvio del Piano regionale di gestione rifiuti, che da febbraio sostituisce quelli provinciali, la Regione punta a valorizzare e sfruttare gli impianti già esistenti sul territorio, anche quelli Tm. La palla ora passerà alla Regione, per la valutazione di costi ed efficienza.
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14-10-2024 Salute e Benessere
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11-10-2024 Salute e Benessere
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07-10-2024 Salute e Benessere
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01-10-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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28-08-2024 Formazione
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05-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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19-03-2024 Salute e Benessere
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13-11-2017 Vendita immobili
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19-07-2016 Vendita immobili
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