Visualizza articoli per tag: cronaca

Alessandra Mora è una giovane imprenditrice parmigiana che ha pensato di riproporre un servizio, un tempo presente nella vecchia stazione di Parma e poi smantellato, di cui si sentiva la mancanza.

Visita del sindaco, Federico Pizzarotti, al nuovo deposito bagagli in piazzale Dalla Chiesa. 

nuovo-depositobagagli-stazionediparma00000.jpg

nuovo-depositobagagli-stazionediparma00001.jpg

 

 

 
Pubblicato in Cronaca Parma

Protagonista della vicenda una 43 reggiana che aveva messo in vendita on line il suo camper usato. Dopo aver risposto all’annuncio, quattro rom domiciliati nel modenese hanno prima versato un acconto, poi hanno sottratto il mezzo per poi distruggerlo.

CASTELLARANO (RE) –

Brutta avventura per una 43 enne reggiana che aveva deciso di mettere in vendita on line il suo camper usato al costo di 1500 euro. Dopo aver risposto all’annuncio mostrandosi interessati all’acquisto del mezzo, quattro persone di etnia rom, domiciliati nel modenese, si sono incontrati con la proprietaria per portare avanti la trattativa. In quell’occasione, le hanno anche consegnato un acconto di 500 euro, probabilmente per dimostrare la loro buona fede. 

Ma è a questo punto che le cose hanno cominciato ad andare storte. Evidentemente, quella cifra era sufficiente per gli acquirenti, che hanno fatto di tutto per non saldare il corrispettivo totale. Nonostante la proprietaria avesse già effettuato il passaggio di proprietà, infatti, nulla è stato versato, perciò la 43 enne si è rifiutata di consegnare loro le chiavi del camper. 

A questo punto, i quattro hanno approfittato della sua assenza per portare via il mezzo con un carroattrezzi. La proprietaria, a questo punto, ha revocato il passaggio di proprietà e il mezzo è risultato a tutti gli effetti rubato, poiché gli “acquirenti” si sono rifiutati di consegnarlo. Non solo: hanno intimato alla donna di perfezionare il passaggio di proprietà, minacciandola di dare fuoco al camper se avesse informato i Carabinieri. Una vera e propria estorsione, insomma. La 43 enne, tuttavia, non si è fatta intimorire e si è presentata direttamente dai Carabinieri di Castellarano denunciando il tutto. 

I quattro a questo punto, appreso della denuncia, hanno messo in atto il loro proposito e hanno abbandonato il camper nelle campagne del mantovano, dopo avergli dato effettivamente fuoco. La denuncia, tuttavia, ha dato inizio alle indagini, che hanno permesso di risalire all’identità degli estorsori. Si tratta di due donne rom di 25 e 47 anni e un 24 enne rom domiciliati a Modena e di un 50 enne milanese, che sono stati denunciati in concorso alla Procura di Reggio Emilia per furto, tentata estorsione e danneggiamento a seguito di incendio. La 43 enne reggiana, invece, ha di fatto perso il suo camper.

 

 

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Tutta Parma, e non solo, si stringe intorno al progetto di restauro della chiesa di San Francesco del Prato. Tante le iniziative. Una raccolta fondi e un ricco programma di eventi volti a sostenere la rinascita di quello che è già un simbolo della “Capitale Italiana della Cultura” per il 2020. Dai cofanetti con le sbarre dell’ex carcere, al progetto per la salvaguardia dei nidi di rondone. Eventi musicali, accademici e culturali. Visite guidate in quota tra i raggi del rosone e i decori della formelle, un crowdfunding che premia i sostenitori più generosi con un francescano cofanetto in materiale riciclato, numerato uno ad uno, contenente le sezioni in ferro delle inferriate (la chiesa fu anche prigione), tagliate accuratamente in corrispondenza dello snodo. Il cofanetto diventa così il simbolo di questa rinascita dopo 200 anni di carcere. 

Parma -

Con una struttura che eguaglia per dimensioni la Cattedrale di Parma, San Francesco del Prato si prepara a diventare protagonista di un’autentica rinascita, grazie ad un’accurata opera di restauro che mira a renderla uno dei simboli della città eletta “Capitale Italiana della Cultura” per il 2020

Una rosa di eventi, al motto “Liberiamo San Francesco del Prato”, si pone l’obiettivo di raccogliere fondi per l’intervento e di mettere in luce la lunga e affascinante storia del complesso. Il tutto promosso e coordinato dal “Comitato per San Francesco del Prato”, costituito con lo scopo di promuovere e sostenere il restauro della chiesa e la riapertura alla città e al culto, ad eventi musicali, accademici e culturali. E non ultimo, alla riconsegna di questa meraviglia ai Frati Minori Conventuali, che 800 anni or sono, l’hanno edificata.

La chiesa è stata data in concessione alla Diocesi nel febbraio del 2018, per disponibilità dell’Università. Grazie poi alla costituzione del Comitato si è potuto provvedere al completamento e all’aggiornamento del progetto originale. Il cantiere è stato aperto il 3 settembre 2018 e ad oggi sta proseguendo secondo i programmi prestabiliti, concentrandosi sulla fase di consolidamento strutturale e restauro della preziosa facciata.

Finanziato dalla Fondazione Cariparma, il progetto, redatto dal prof. Paolo Marconi, ed approvato dalla Soprintendenza nel 2004, è stato rivisto e adeguato alle attuali necessità e normative dall’arch. Giorgio Della Longa (già collaboratore del prof. Marconi) che ne ha curato la progettazione architettonica e che svolge il ruolo di supervisore. L’adeguamento sismico è invece opera dell’ing. Giovanni Cangi, progettista e direttore dei lavori strutturali. 

San_Francesco_del_Prato_-_Interno.jpg

UNO “SCRIGNO” PER RACCONTARE UN PEZZO DI STORIA

San Francesco del Prato ha una storia travagliata, dall’epoca napoleonica fino al 1992 da Chiesa fu trasformato in carcere. Un gioiello nascosto a cui finalmente è stato riconosciuto il suo immenso valore storico e culturale, portando così allo sviluppo di un progetto per il suo completo restauro. La prima fase dei lavori ha visto l’eliminazione dalla facciata delle inferriate del carcere, che da oltre 200 anni deturpavano, in più punti, la sobria architettura del complesso architettonico. L’agenzia Areaitalia, che si occupa della campagna di comunicazione per la raccolta fondi, ha voluto dare valore a questo “pezzo di storia” rendendolo il simbolo tangibile della rinascita della Chiesa.

Sono stati creati quindi dei cofanetti contenenti ognuno una sezione delle grate carcerarie. Il messaggio portante della campagna “Liberiamo San Francesco del Prato” viene espresso simbolicamente proprio da questi pezzi di grata, tagliati accuratamente in corrispondenza dello snodo e numerati uno ad uno. All’interno del cofanetto oltre alla grata del carcere troviamo un opuscolo che racconta la storia della chiesa con foto suggestive e frasi francescane e il certificato di autenticità che ne garantisce la provenienza certa e l'unicità. Un cordino sigilla la confezione (che ricorda il cingolo che indossano i frati) fissato con ceralacca marchiata. Infine, per consentire l’esposizione della riproduzione della finestra carceraria sono stati realizzati con i tagli di lavorazione cartotecnica due alloggiamenti che permettono di collocarla agevolmente ovunque si voglia. Il cofanetto è stato realizzato con materiali volutamente poveri e con linee semplici ed eleganti, una confezione "green" che riflette lo spirito francescano. Un progetto che rispetta l’ambiente anche nella scelta del contenitore esterno e degli imballaggi che non contengono plastica ma solo carta riciclata. Realizzati in numero limitato, questi cofanetti saranno consegnati a coloro che avranno donato on-line e che potranno ricevere un segno tangibile del loro contributo (sanfrancescodelprato.it).

In Piazza Garibaldi a Parma sarà presente un’importante installazione dove saranno collocati: una delle inferriate rimosse dalla facciata, uno scrigno con il cofanetto, alcune pannellature di approfondimento sulla storia della Chiesa e le modalità per contribuire alla raccolta fondi popolare. 

Crédit Agricole Italia darà visibilità alla campagna stessa, allestendo le filiali cittadine con poster di “Liberiamo San Francesco del Prato” posizionando inoltre totem di comunicazione con il cofanetto, fisicamente inserito in una teca.

San_Francesco_del_Prato_-_Credit_Francesca_Bocchia.jpg

                             Cofanetti contenenti ognuno una sezione delle grate carcerarie credit Francesca Bocchia 

 

VISITE IN QUOTA TRA LE MERAVIGLIE DAI MILLE COLORI

L’intervento di restauro della facciata, che si sviluppa su circa 600 mq, terminerà tra giugno e luglio del 2019. Solo nei weekend, da metà estate fino a cantiere ultimato, sarà possibile partecipare ad una serie di visite guidate per conoscere e ammirare al meglio la facciata, dal basso verso l’alto, con una prima parte propedeutica dedicata all’illustrazione della storia della chiesa e una seconda in quota. Le visite dall’alto offriranno l’occasione eccezionale di ammirare da vicino il grande rosone a 16 raggi e il raffinato decoro delle formelle policrome, ma anche di godere di uno straordinario panorama sul centro storico con un’inedita vista sulla vicina cattedrale. A tal proposito, verrà allestito un ascensore per raggiungere il rosone e un info point sul sagrato per ricevere tutte le informazioni necessarie riguardanti San Francesco del Prato. La visita sarà aperta a gruppi di 10 persone con prenotazione soltanto online sul sito sanfrancescodelprato.it

La quota di 10 euro a persona andrà interamente a sostenere il restauro della chiesa. 

San_Francesco_del_Prato_-_Rosone_-_Credit_Giuseppe_Bigliardi.jpg

                                San Francesco del Prato - Rosone - Credit Giuseppe Bigliardi  

 

L’OMAGGIO DEL FESTIVAL VERDI APRE UNA SINFONIA DI APPUNTAMENTI

Un progetto così significativo e suggestivo non poteva che ricevere doverosi attestati di stima da parte del mondo della cultura. Grazie al partenariato con la Fondazione Teatro Regio, San Francesco del Prato ospiterà la prima di Luisa Miller, nell’ambito del Festival Verdi 2019, con la regia di Lev Dodin, il cui debutto è fissato per il 28 settembre 2019 (repliche il 5, il 12 e il 19 ottobre). L’opera verrà allestita durante i lavori di restauro, trasformando la chiesa-cantiere in teatro e offrendo un’occasione irripetibile di assistere alla rappresentazione in una scenografia unica, della quale anche i ponteggi saranno parte integrante. Ma quella della rassegna che è a tutti gli effetti diventata un festival lirico di respiro internazionale, capace di richiamare ogni anno un pubblico numerosissimo ed eterogeneo, è solo una delle tante iniziative culturali che circondano un cantiere che promette colpi di scena. 

Nel 2019 la Tortellata di San Giovanni del 23 giugno, la visita del Cardinal Ravasi del 29 settembre e il Transito di San Francesco del 3 ottobre si aggiungono per comporre un calendario di eventi che restituisce nuova vita alla pietra di questo gigante per troppo tempo rimasto assopito. È inoltre in corso di formazione un comitato di esperti che avrà il ruolo di curare una pubblicazione sulla chiesa e l’allestimento di una mostra inerente. Ancora da confermare, infine, il concerto di Massimo Quarta e Orchestra su musiche di Niccolò Paganini, con ingresso a offerta libera pro-restauro.

Da qui a fine 2019, gli eventi di promozione o a sostegno dell’iniziativa saranno affiancati dall’allestimento di un gazebo informativo itinerante e “green”. Saranno disponibili volontari che avranno il compito di comunicare aggiornamenti sullo stato del restauro e sulle modalità di donazione.

San_Francesco_del_Prato_-_Lavori_in_corso_-_Credit_Francesca_Bocchia.jpg

                             San Francesco del Prato - Lavori in corso - Credit Francesca Bocchia 

 

ANCHE I RONDONI TROVANO CASA A SAN FRANCESCO

I rondoni sono una specie abituata a stabilirsi nelle buche pontaie dei palazzi antichi. L’intervento sul complesso di San Francesco del Prato ha creato le condizioni per salvare quelli presenti nella struttura della chiesa, che ne conta 300 solo nell’abside. Su suggerimento del prof. Andrea Beseghi (Liceo Ulivi di Parma) e del prof. Francesco Mezzatesta (Gruppo Rondoni Italia) sono stati installati in cantiere nidi artificiali sul ponteggio. Questi permettono ai rondoni - autentici antizanzare naturali e costruttori di nidi troppo piccoli per piccioni e altri uccelli infestanti - di tornare a nidificare anche in questa stagione. 

Si tratta delle prime sperimentazioni in Italia su un cantiere attivo. Inoltre, le maestranze hanno ideato una soluzione tecnica e disegnato un’innovativa intelaiatura da inserire proprio nelle suddette buche per consentire la nidificazione, una volta terminati i lavori. 

 

UN ASSIST AL RESTAURO

Sabato 20 aprile 2019, durante la partita di calcio Parma-Milan, un gruppo di giovani scenderà sul terreno di gioco dello Stadio Tardini, al momento dell’intervallo, mostrando con orgoglio un lungo striscione con la scritta “Insieme per San Francesco”.

 

MODALITÀ DI DONAZIONE

La raccolta fondi ad oggi ha raggiunto 3,5 milioni di euro, grazie all’intervento di Fondazione Cariparma, che ha già messo a disposizione 2 milioni di euro, del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, Famiglia Chiesi, Barilla, Faac e di numerosi altri partner. Ora si attende la generosità di tutti coloro che hanno a cuore la “rinascita” della chiesa. 

Il sostenitore versa una cifra a piacere sul sito sanfrancescodelprato.it tramite carta di credito o bonifico. In base all’importo dell’offerta, oltre alla presenza nel registro dei donors, saranno proposti un oggetto o un’attività come segno di ringraziamento:

- a partire da 10 euro: visita in quota sino al rosone

- a partire da 30 euro: un gadget eco-friendly

- a partire da 200 euro: un cofanetto con taglio dell’inferriata e librettino con foto e frasi francescane.

È possibile sostenere il progetto attraverso una libera erogazione, beneficiando dell’Art Bonus, che consente il recupero fiscale del 65%, in tre anni, dell’importo donato sia da cittadini sia da imprese.

BENEFICIARIO Diocesi di Parma

IBAN IT02N0623012700000038406827 c/o Crédit Agricole Italia

CAUSALE Art Bonus – Diocesi di Parma – San Francesco del Prato – Parma – Codice Fiscale o P. Iva del donante.

San_Francesco_del_Prato_-_Facciata_-_Dopo_il_restauro.jpg

                    San Francesco del Prato - Facciata - Dopo il restauro

 

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Le Fiamme Gialle di Parma hanno tenuto nei giorni scorsi degli incontri con gli studenti della Scuola primaria “Mezzani” e dell’Istituto Superiore “ITIS G. Galilei” di San Secondo Parmense per parlare di cultura della legalità economica, nell’ambito della settima edizione del Progetto “Educazione alla legalità economica”. 

Si tratta di un’iniziativa che trae origine dal Protocollo d’intesa stipulato tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, finalizzato a promuovere, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, un programma di attività a favore degli alunni delle scuole primarie e secondarie

A sette anni dall’avvio del Protocollo, l’intento degli incontri non è cambiato: far maturare nei giovani la consapevolezza del valore della legalità economica, con particolare riferimento alla prevenzione dell’evasione fiscale e dello sperpero di risorse pubbliche, delle falsificazioni, della contraffazione, nonché dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Con l’ausilio di materiale audio-visivo della fedele mascotte della Guardia di Finanza, Finzy, il grifetto finanziere, e di video di cronaca sempre attuali, i militari di Parma hanno, infatti, illustrato ai giovani discenti il ruolo rivestito dal Corpo, quale organo di polizia vicino a tutti i cittadini, il cui compito principale risiede nel tutelare le libertà economiche, affermando un principio di “convenienza” sociale della legalità, quale bene fondamentale per lo sviluppo della leale concorrenza e per l’incremento dei servizi rivolti a tutti. 

Temi particolarmente sentiti dai ragazzi si sono dimostrati il costo sociale e umano della contraffazione e i rischi per gli acquirenti dei prodotti contraffatti, oltre alla lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti e gli effetti derivanti dal loro uso. Le domande dei giovani più curiosi hanno permesso, infatti, di instaurare un dialogo particolarmente dinamico che ha coinvolto anche gli insegnanti presenti, facendo sì che gli interventi delle Fiamme Gialle si siano inseriti compiutamente in quel percorso didattico intrapreso dagli studenti, che passa dalle nozioni apprese tra i banchi di scuola fino ad arrivare alla formazione di cittadini consapevoli.

Gli incontri dei militari della Guardia di Finanza di Parma continueranno ancora per tutto il mese di aprile in altri Istituti scolastici del territorio e all’iniziativa sarà abbinato un concorso denominato “Insieme per la legalità”, che ha lo scopo di sensibilizzare i giovani, tramite il coinvolgimento delle scuole, sul valore civile ed educativo della legalità economica, nonché in merito alle attività svolte dal Corpo in tali settori, favorendo la loro espressione libera, creativa e spontanea sulla tematica.

Pubblicato in Cronaca Parma

È arrivato carico di uova di cioccolato in memoria della figlia Beatrice, per i bambini ricoverati all’Ospedale dei bambini di Parma, che definisce “una struttura all’avanguardia”.

Parma -

Se mia figlia avesse superato l’ultima crisi l’avremmo portata in America per le terapie in fase di ricerca. Era ricoverata a Torino Beatrice ma ha vissuto nove mesi all’Ospedale dei bambini di Parma e devo dire che è un Ospedale all’avanguardia, abbiatene cura come il personale si è preso cura di mia figlia, con quelle regole maniacali, le stanze sigillate, i giochi sterilizzati. Attenzioni preziose per chi ha difese immunitarie talmente basse che anche un’influenza diventa un pericoloso nemico”. A parlare è Stefano Maurone, papà di Beatrice, che da un anno e mezzo si sta spendendo per raccogliere fondi da destinare agli ospedali pediatrici e alla ricerca sulle malattie rare, come quella che ha colpito sua figlia all’età di 11 anni. 

Con l’associazione da lui fondata “Beatrice Maurone onlus” a Reggio Emilia tornerà all’Ospedale “Pietro Barilla” di Parma per donare apparecchiature al reparto di Oncoematologia pediatrica diretto dalla dottoressa Patrizia Bertolini, ma oggi è venuto per festeggiare la Pasqua con quelli che considera gli amici di sua figlia.

“Quando Beatrice era ricoverata in Oncoematologia c’era sempre qualcuno che passava per un saluto o per un sorriso. Ora voglio essere io a portare un sorriso ai bambini ricoverati con delle uova di cioccolata che sono state donate dalla pasticceria La Bottega golosa di Reggio Emilia”.

I suoi regali sono stati presi in consegna dal personale del reparto, con la coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou, che si è fatto carico di distribuirli tra i pazienti che possono assaggiare un pezzo di cioccolata ma soprattutto cercare la sorpresa. E Stefano ne è convinto, “sarà quello il momento più divertente per un bambino. Era così anche per mia figlia”.

Pubblicato in Cronaca Parma

Poco fa, i Carabinieri della Stazione e del Nucleo Radiomobile di Bologna sono intervenuti in una Scuola d’Infanzia per valutare i fatti relativi all’intossicazione di una sessantina di persone, tra cui una cinquantina di bambini e una decina di insegnanti che avrebbero iniziato a tossire, verosimilmente a causa di una sostanza aerea e irritante inalata poco prima di andare a mensa. 

Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale e i sanitari del 118 che avrebbero sottoposto 4 insegnanti ad aerosolterapia. I militari dell’Arma hanno avviato ulteriori approfondimenti per cercare di capire l’origine del fenomeno. La sostanza irritante non è ancora stata individuata. 

La scuola é stata evacuata .

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Tubercolosi, segnalato caso a Langhirano: profilassi al via. E' un bambino di 12 anni, frequenta le scuole medie: è in buone condizioni ricoverato al Maggiore. Avviati i test ai contatti più stretti.

Parma, 8 aprile 2019

È stato segnalato a Langhirano un caso positivo alla tubercolosi. Si tratta di un bambino di 12 anni, che si trova in buone condizioni e ricoverato al reparto infettivi della Pediatria generale all'Ospedale Maggiore dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

I professionisti del Dipartimento di sanità pubblica dell'Azienda Usl hanno tempestivamente attivato tutte le misure di prevenzione e sorveglianza previste, iniziando quindi a contattare tutte le persone della cerchia più stretta del ragazzo. Oltre alla famiglia, è stata contattata la scuola (Istituto comprensivo di Langhirano) frequentata dal giovane studente per invitare compagni e insegnanti della classe a sottoporsi a test della tubercolina con piccola iniezione sottocutanea (Mantoux) nonostante la bassa contagiosità del caso.
I test verranno eseguiti presso gli ambulatori della Casa della Salute di Langhirano, in via Roma 42/1.

I professionisti del Dipartimento di sanità pubblica e della Pediatria di comunità dell'Azienda Usl si sono messi a disposizione delle famiglie e della Direzione della scuola per fornire tutte le informazioni e i chiarimenti necessari.

 

CHE COSA E' LA TUBERCOLOSI E COME SI CURA

La tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa causata da un batterio, il Mycobacteriumtuberculosis. Il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. La tubercolosi attacca solitamente i polmoni, ma può colpire anche altre parti del corpo. Una diagnosi precoce consente di adottare gli opportuni interventi terapeutici e di ottenere la guarigione. L'esame preliminare più diffuso, per diagnosticare una forma tubercolare, è il test della tubercolina (Mantoux). La reazione positiva a questo test indica che il sistema immunitario è già venuto a contatto con il batterio della tubercolosi. Se la tubercolina è positiva, bisogna accertare o escludere una malattia attiva soprattutto nei polmoni e a tale fine si esegue una radiografia del torace. Spetta al medico decidere la terapia più idonea sulla base degli esami e della storia clinica del paziente. Il trattamento con farmaci antitubercolari, una volta iniziato, va seguito scrupolosamente e va accompagnato da esami di controllo (FONTE: Ministero della Salute).

Pubblicato in Cronaca Parma

“Insospettabile” poiché incensurato e titolare di carta di soggiorno, ma colpevole di spaccio fra le provincie di Modena e Reggio Emilia. 

La Squadra Mobile di Modena e quella di Reggio Emilia, nell’ambito di un servizio congiunto teso alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, sabato, ha arrestato un cittadino albanese, all’uscita dal suo appartamento di Maranello.

L’uomo aveva con sé uno zaino, al cui interno vi era 1 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina pressata. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire, nel garage dello stesso, all’interno del sellino dello scooter ivi parcheggiato, ulteriori 2 kg di cocaina, anch’essa pressata. 

Il malvivente, di 37 anni, è stato accompagnato dagli agenti presso la Questura di Modena per gli accertamenti di rito, foto segnalato e, successivamente, tratto in arresto ed associato presso la casa circondariale di Modena a disposizione della locale A.G..

Pubblicato in Cronaca Modena
Passa con il rosso e nemmeno si accorge che ferma a quello stesso semaforo, tra via Monte Kosica e via Galvani, proprio davanti alla Stazione ferroviaria, in attesa del verde, c’era anche un’automobile della Polizia municipale di Modena in servizio notturno. È accaduto alle 2.40 della notte tra sabato 6 e domenica 7 aprile. Pochi istanti dopo la pattuglia ha fermato l’automobilista, lo ha fatto accostare e lo ha anche sottoposto al pre test alcolico che ha dato esito positivo.

Il conducente, un 43enne di nazionalità italiana alla guida di un’automobile di sua proprietà con targa straniera, all’esame successivo è risultato avere un tasso alcolico più del doppio del consentito. Collocandosi nella seconda fascia individuata dal Codice della Strada (articolo 186). E' quindi scattata per lui una denuncia per guida in stato di ebbrezza con immediato ritiro della patente di guida ai fini della sospensione e decurtazione di 10 punti dalla stessa, che sono diventati 16 con quelli previsti per la violazione amministrativa appena commessa relativa al passaggio con il rosso (articolo 146).

Sarà poi l’Autorità giudiziaria a decidere in quale misura applicare la sanzione penale e la durata della sospensione della patente, tenendo anche contro delle aggravanti determinate dall’orario notturno in cui il reato è stato commesso.

 
 
Pubblicato in Cronaca Modena

Omicidio di Albareto, l’assassino è un cliente della prostituta. Si è costituito ai Carabinieri di Pavullo. Il corpo di Benedita Dan era stato trovato ieri attorno a mezzogiorno in un canale in Stradello Toni da un passante. Ieri pomeriggio un 41 enne si è presentato in caserma confessando di avere ucciso la donna a colpi di spranga.

ALBARETO (MO) –

Una manciata di ore per risolvere il caso dell’omicidio della donna rinvenuta cadavere in un fosso di Stradello Toni, ad Albareto, attorno alle 12 di ieri. Era stato un cittadino che passeggiava con il cane a notare quel corpo nudo e rannicchiato, con accanto una manciata di vestiti, riverso nel fossato che costeggia quella stradina di campagna, luogo frequentato da chi cerca un po’ di intimità o vuole consumare un rapporto con qualche “lucciola”. 

E proprio sul mondo della prostituzione si sono, fin da subito, focalizzate le indagini della Squadra Mobile, immediatamente giunta sul posto insieme alla Polizia Scientifica e al pm Angela Sighicelli. La vittima, identificata come Benedita Dan, 40 anni, nigeriana, presentava infatti due colpi alla nuca e il volto sfigurato, ferite inflitte con un corpo contundente, con violenza e brutalità. 

Finchè, ieri pomeriggio, un uomo di 41 anni, Leopoldo Scalici, disoccupato di origine palermitana, si è presentato alla Caserma dei Carabinieri di Pavullo autoaccusandosi dell’omicidio della lucciola. Interrogato in Procura alla presenza del pm Sighicelli, dei Carabinieri e della Mobile, Scalici ha raccontato di aver ucciso Benedita durante uno scatto d’ira, colpendola con una spranga fino a ucciderla. Molti ancora i punti oscuri della vicenda. Scalici, che potrebbe avere agito sotto effetto di stupefacenti, avrebbe forse ucciso la lucciola altrove, per poi scaricare il corpo nel fossato. 

Nebuloso anche il movente. I due avrebbero litigato per un rapporto mancato o insoddisfacente, oppure per ragioni economiche. Scalici potrebbe non aver voluto pagare la prestazione sessuale e tra i due potrebbe essere nata una lite sfociata poi in omicidio. Le indagini sono tutt’ora in corsa, mentre Leopoldo Scalici, in serata è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario.

La vita di Benedita, invece, si è conclusa in quel fosso, una vita difficile, probabilmente non frutto di una scelta, ma con alle spalle violenza, minacce e costrizione. 

Pubblicato in Cronaca Modena
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"