Un futuro di innovazione e internazionalizzazione per l'agroalimentare emiliano romagnolo. Dell'eredità di Expo se ne è discusso a Bologna lunedì scorso, su sollecitazione della Regione, per fare il punto sull'esperienza milanese chiamando a raccolta testimonianze di eccellenza nel campo delle imprese e delle organizzazioni no-profit. Imperativo sarà fare sistema e cooperare.
di Redazione -
Parma 26 gennaio 2016 -
E' stato da tutti riconosciuto che la Regione Emilia Romagna sia stata una delle più attive durante i sei mesi dell'Expo Universale di Milano conclusasi lo scorso 30 ottobre.
Un'attività impegnativa che non poteva esaurirsi con l'EXPO milanese ma che deve protrarsi e consolidarsi nel tempo capitalizzando l'investimento del semestre milanese. A Milano l'Emilia-Romagna e il suo sistema agroalimentare sono stati tra i protagonisti.
Un primo momento di riflessione sul lavoro svolto e sui programmi futuri è stato appunto il maxi convegno dal titolo "L'eredità di EXPO per l'agricoltura dell'Emilia Romagna" organizzato lo scorso lunedì 25 gennaio.
Il convegno bolognese, che ha chiamato a raccolta il mondo dell'agricoltura e dell'agroalimentare emiliano-romagnolo, è servito per fare il punto su progetti e strategie. Con un obiettivo: valorizzare al meglio l'esperienza dell'Esposizione milanese, per sostenere la propensione all'export e all'innovazione del sistema produttivo emiliano-romagnolo.
"Teniamo questo convegno - ha sottolineato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, introducendo i lavori - a un anno esatto dalla partenza della legislatura. Era infatti il 26 gennaio 2015 quando nominammo gli assessori, e la prima cosa che ci suggerirono era di non investire in Expo2015 e invece ci abbiamo creduto e è risultato un successo in quantità e in qualità".
L'agricoltura ha un ruolo importante nel sistema economico emiliano romagnolo e è intenzione dell'amministrazione regionale continuare a investire per un futuro di innovazione e internazionalizzazione. "A partire dall'agroalimentare, che è la seconda voce del nostro export. A fine 2016 - promette Bonaccini - saranno già emessi bandi per circa 1 miliardo di euro (dei complessivi 2,5 miliardi di fondi europei a disposizione da qui al 2020), perché vogliamo agire con velocità, per superare definitivamente la crisi e creare posti di lavoro, a partire dall'agricoltura, un settore il cui valore aggiunto nel 2015 è cresciuto del 3%".
L'impegno dell'Emilia Romagna è stato sottolineato anche dal ministro delle Politiche agricole e forestali Maurizio Martina in un intervento video. Tra i temi su cui il Governo è impegnato – ha spiegato il Martina– l'internazionalizzazione, forte di un export che nel 2015 ha superato i 36 miliardi di euro, il ricambio generazionale in agricoltura e la questione organizzativa con la nascita del Ministero dell' agroalimentare. "Credo che la collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Governo sia cruciale – ha detto Martina - e ci sono le condizioni per attuarla".
Nel mondo il made in Emilia-Romagna è sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione all'ambiente, sicurezza alimentare, distintività. Con una filiera agroalimentare che da sola vale circa il 20% del totale nazionale, l'Emilia-Romagna è prima in Europa per prodotti Dop e Igp (42 con il recente ingresso del Pampepato ferrarese). Le prime quattro indicazioni geografiche emiliano-romagnole (Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Aceto balsamico Igp e Mortadella Bologna Igp) rappresentano oltre il 40% del valore complessivo nazionale. Elevata la propensione all'export con un valore di 5,5 miliardi di euro.
L'impegno della Regione
"A fronte di una domanda interna sostanzialmente stabile, la nostra prospettiva è sui mercati esteri e qui il potenziale è enorme - ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli nella sua relazione introduttiva – a fronte di un buon andamento dell'export complessivo, sono però ancora tante le aziende che non vanno all'estero. Al mondo produttivo chiediamo di condividere una strategia comune, perché se ci muoviamo come sistema, all'interno di una prospettiva nazionale, saremo più forti." Caselli ha sottolineato l'impegno della Regione, sia intensificando l'attività di "diplomazia agroalimentare" e le relazioni istituzionali; che spingendo forte sull'innovazione, un settore per il quale sono a disposizione, da qui al 2020, 50 milioni di euro grazie al Psr. Destinatari i Goi, ovvero i Gruppi operativi per l'innovazione, inedite alleanza tra mondo della ricerca e aziende agricole. Oltre12,6 milioni di euro sono già stati stanziati e il termine per presentare le domande scade il 31 marzo.
Tra i settori su cui Caselli ha rivendicato l'impegno della Regione il sostegno all'identità del territorio e dei suoi prodotti e dunque "il presidio della reputazione che è ciò che ci precede quando affrontiamo un nuovo Paese".
Per quanto riguarda il sostegno più diretto all'export, oltre alle risorse del Psr per la promozione sui mercati europei e le nuove strategie di commercializzazione, anche con un approccio di filiera, ci sono per il 2016 17 milioni di euro destinati all'internazionalizzazione, anche del settore agroalimentare. Come ha spiegato l'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi verranno finanziati bandi di promozione dell'export, sia sui mercati europei che extraeuropei, anche per piccole e medie imprese non esportatrici oltre che consorzi export e partecipazioni fieristiche. "C'è un bacino di 20 mila imprese che solo occasionalmente esportano", ha spiegato Costi ed è lì che deve concentrarsi l'azione della Regione.
Il supporto della Regione passa anche attraverso la fornitura di servizi, quale quelli di Ervet (scouting, analisi Paese, ricerca finanziamenti e progettazione interventi) e del servizio Fitosanitario per il superamento di quelle barriere non economiche che rappresentano uno dei principali ostacoli per la penetrazione dei prodotti agroalimentari sui mercati extraeuropei.
Dall'Europa è in arrivo il "Pacchetto promozione" che metterà a disposizione 200 milioni di euro all'anno. Lo ha ricordato l'europarlamentare Paolo de Castro, che ha sottolineato la necessità di un maggior impegno come sistema Paese sul fronte degli accordi internazionali, a partire dalla tutela delle indicazioni geografiche nel TTP, il trattato di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione Europea.
Tra le attività di sostegno all'export, su cui si è soffermato il presidente di Unioncamere Maurizio Torreggiani, il programma Deliziando in collaborazione con la Regione. Usa, Canada, Cina, Hong Kong, oltre all'Europa le aree verso cui si concentrerà nel 2016 l'attività di incoming, formazione e promozione, oltre alle missioni e alla partecipazione a fiere internazionali di settore a New York e a Parigi. Nel 2015 l'attività di Deliziando ha coinvolto 128 aziende, 46 buyer esteri e si è tradotta in 534 incontri b2b.
Dall'esperienza di Expo si è consacrata la consapevolezza che l'Emilia Romagna, in quanto sistema, è un modello efficace e esportabile. E se di successo si può parlare, relativamente alla partecipazione alla rassegna milanese, questo lo si deve al fatto che si è lavorato uniti, amministrazioni e imprese tutti focalizzati su obiettivi comuni e condivisi.
Ecco quindi che il convegno è stata anche l'occasione per promuovere un confronto diretto con il mondo delle imprese e del no profit chiamate a testimoniare le loro esperienze sui mercati esteri e a proporre idee.
Ad aprire le relazioni della tavola rotonda è Maurizio Gardini (Conserve Italia) il quale ribadisce come Expo sia stato un efficace strumento di amplificazione dei risultati della rinnovata politica aziendale di Marca che ha registrato crescite a due cifre "abbiamo fatto il bilancio migliore della nostra storia". Gardini avverte che oltre a fare squadra, per l'internazionalizzazione, le imprese devono essere attrezzate anche finanziariamente. "All'estero non ci stanno certamente aspettando a braccia aperte" conclude Gardini "dobbiamo meglio comunicare i nostri prodotti. E' frustrante per i nostri produttori avere i migliori disciplinari produttivi al mondo e che questo non sia riconosciuto all'estero."
Luigi Scordamiglia (presidente Inalca e vice presidente Assocarni) conferma come Expo sia stata una opportunità unica per il nostro Paese consacrando il modello italiano come modello di riferimento mondiale.
Siamo ricercati, ribadisce il presidente Inalca società presente in 70 paesi, per l'efficienza e sostenibilità delle nostre filiere, ma occorre presentarsi uniti perché, per quanto grandi non lo si è mai a sufficienza quando si parla di internazionalizzazione. Come fare? Occorre fare sistema e il suggerimento è che, anche in forza del nuovo ruolo (presidente della conferenza delle regioni) assegnato al Presidente della Regione Bonaccini, occorre che "questa regione assuma il ruolo fondamentale di coordinamento" per la capacità che ha avuto nello stimolare l'internazionalizzazione.
Sara Roversi. Future Food Institute progetto non-profit nato all'interno di youcangroup, network internazionale di attori del mondo del food capaci di generare un impatto positivo, a livello economico, culturale e sociale, investendo sull'innovazione, la condivisione di best practices globali ed il mentoring di startupper e giovani imprenditori del settore. Al centro di tutto? C'è lo "spirito imprenditoriale", un concetto da favorire attraverso l'educazione dei giovani a tutti i livelli, per far crescere una generazione responsabile ed appassionata.
Nel girovagare per il mondo in cerca di "contaminazione" Sara Roversi racconta di essersi resa conto che in Emilia Romagna c'è molta innovazione e, dopo avere intercettato un appassionato e talentuoso agronomo pugliese nella Silicon Valley, l'avrebbe convinto a partecipare alla nuova impresa: la "Future Farm" impresa agricola di 60 ettari in quel di Lugo.
Gianpiero Calzolari (Granarolo) "Expo è stato un esempio di come si presidiano gli argomenti e si imposta il futuro". In quanto cooperativa per Granarolo expo è stata una ottima occasione per valorizzare il bene dei soci e "raccontare al mondo che siamo una realtà credibile". Per Calzolari il tema forte è l'aggregazione perché essere interessanti è importante ma occorre essere competitivi per affrontare l'internazionalizzazione. Una affermazione che proviene dal vertice di una azienda che ha già rapporti in 52 paesi e che sta iniziando a presidiare direttamente il Paese produttore di latte per eccellenza, la Nuova Zelanda.
Stanislao Fabbrino (Romagna Coop Food) porta l'interessante esperienza di una rete di imprese creata appositamente per l'esportazione. Insieme le sei realtà imprenditoriali (Cevico, Coin, Deco, Fruttagel, Molino Spadoni, Borgo Buono/Terre Emerse) realizzano un fatturato aggregato di 850 milioni, occupano 2.500 dipendenti in 13 stabilimenti. L'export, secondo Fabbrino, va progettato e le sei aziende aderenti alla rete di imprese, hanno preliminarmente fatto un attenta analisi dei prodotti da esportare, perché "non tutto si può esportare all'estero". Ma per un approccio all'internazionalizzazione occorrono risorse e qui, è il suggerimento di Stanislao Fabbrino, la Regione può giocare un ruolo importante.
Giovanni Beccari (Cefa). CEFA è Organizzazione Non Governativa che da oltre 40 anni opera in Africa per vincere la fame e nel 2000 - ha raccontato Giovanni Beccari - abbiamo raccolto una richiesta di aiuto della Tanzania per affrontare il problema della malnutrizione." La risposta è stato un progetto di produzione del latte, coinvolgendo il territorio emiliano romagnolo e la Granarolo. Un successo che è stato premiato con il riconoscimento di "miglior modello di sviluppo sostenibile per le comunità rurali." Ed ora l'organizzazione non governativa ha lanciato una nuova iniziativa in Mozambico che vede confermata la collaborazione di Granarolo con l'obiettivo di rafforzare la filiera lattiera nel distretto di Breira avvalendosi del sostegno della Regione Emilia Romagna. "Continuiamo a nutrire il Pianeta" è la chiosa di Giovanni Beccari.
Claudio Guidetti (Mulino Alimentare) Per l'amministratore di Mulino Alimentare, società specializzata nel confezionamento e commercializzazione del Parmigiano Reggiano e non solo, il radicamento sul territorio è un valore imprescindibile al punto tale che hanno avviato un processo di parternariato in esclusiva con una importante realtà casearia reggiana. Obiettivo quindi accorciare la filiera con beneficio sia per il consumatore finale sia per la parte produttiva. Un percorso che ha trovato uno sbocco immediato con la più importante catena distributiva canadese con la quale è stato avviato un processo di sensibilizzazione e divulgazione culturale del prodotto sfociato nella conquista del World Guinnes di taglio delle forme di Parmigiano Reggiano in simultanea (1.300 forme). "In mezz'ora - commenta Guidetti - abbiamo realizzato il sold out di tutto il parmigiano disponibile". Alla Regione quindi cosa chiedere, è la domanda retorica del presidente di Mulino Alimentare, "un sostegno per fare sistema" perché certi processi di internazionalizzazione possano avere una più rapida ed efficace realizzazione.
Lucio Cavazzoni (Alce Nero) Ricollegandosi alla necessità di operare prioritariamente sulla cultura dei paesi oggetto di esportazione espresso da Guidetti, Lucio Cavazzoni sottolinea come l'allargamento del mercato del biologico sia il tipico esempio di una affermazione prima della cultura poi del prodotto. "Il Biologico - sottolinea Cavazzoni - sta crescendo a due cifre anche nei paesi dove i consumi alimentari decrescono". Ma bisogna pensare avanti e collegare l'alimentazione alla salute. "infatti, continua Cavazzoni, se la vita media si è allungata sino a 83 anni, la salute invece - intesa come una reiterata ospedalizzazione - si è ridotta a 64 anni". Quindi la prossima frontiera sarà CIBO per la SALUTE ma anche una nuova modalità di cooperazione. "Oggi la sfida è fare cooperazione tra diversi, capaci di lavorare sullo stesso piano, quindi il tema non è solo esportiamo ma come lo facciamo.".
"Quella di Expo è stata una sfida vinta – ha detto il segretario generale di Padiglione Italia Fabrizio Grillo chiudendo i lavori – ora bisogna insistere puntando su ricerca, tecnologia, educazione e valorizzazione delle tradizioni alimentari del nostro Paese".
Partnership strategica sul primo mercato per export (quasi 8.000 tonnellate) con l'Associazione "Jeunes Restaurenteurs", punto di riferimento per i consumatori tedeschi. L'Ente di tutela ha siglato in questi giorni una vera e propria "alleanza". -
Reggio Emilia, 26 gennaio 2016 -
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano rafforza decisamente le proprie azioni sulla ristorazione di qualità tedesca.
Dopo alcuni anni di proficua collaborazione, infatti, l'Ente di tutela ha siglato in questi giorni una vera e propria "alleanza" con la sezione dell'Associazione "Jeunes Restaurenteurs" presente in Germania, Paese che si colloca ai vertici delle esportazioni di Parmigiano Reggiano, con un volume che si attesta attorno alle 8.000 tonnellate e un trend di crescita che dal 2012 ad oggi ha consentito di incrementare i flussi per quasi 1.000 tonnellate.
"La partnership con la sezione tedesca dell'Associazione - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai - rientra nell'ambito delle azioni sempre più intense e specifiche che abbiamo rivolto al mondo della ristorazione di qualità e alle associazioni che, in Italia e nel mondo, rappresentano cuochi e chef".
"L'alleanza con la JRE in Germania - spiega Alai - nasce poi, in specifico, dal fatto che in Germania i locali in cui operano gli chef dell'Associazione costituiscono punti di riferimento particolarmente considerati dai consumatori, che apprezzano anche il particolare dinamismo dell'organizzazione, la completezza delle sue guide (diffuse in 100.000 copie) e le sue importanti attività di formazione, che si sviluppano anche attraverso quella "Eliteklasse" che, in Germania, rappresenta l'unica scuola destinata a quanti rappresentano l'élite in fatto di ristorazione".
Un giovane chef di jRE nel corso di un evento realizzato in collaborazionen con il Parmigiano Reggiano
"La formalizzazione di questa partnership - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - rende innanzitutto più organico e stabile il lavoro di collaborazione iniziato in questi anni con l'Associazione Jeune Restaurenteurs, ma ci consentirà di sviluppare nuove e rilevanti iniziative finalizzate a far conoscere di più e meglio le caratteristiche del Parmigiano Reggiano, che sono innanzitutto legate all'assoluta naturalità del prodotto, ad un legame profondo con un territorio specifico e alle differenze che si determinano in funzione della durata della stagionatura".
"In tal senso - prosegue Deserti - sono previsti appuntamenti di formazione per i membri dell'Associazione, che vanno organicamente ad integrare una collaborazione che nel 2015 già ci ha visto fianco a fianco, ad esempio, in degustazioni nei ristoranti di diversi membri di JRE, in seminari tenuti nella "Eliteklasse" e in una "full immersion" nel mondo del Parmigiano Reggiano che per una settimana ha impegnato 25 chef dell'Associazione operanti nelle principali città tedesche".
Per l'Associazione "Jeunes Restaurenteurs", conosciuta in tutto il mondo, la Germania rappresenta una vera e propria roccaforte, così come per il Parmigiano Reggiano lo è quel mercato tedesco che in termini di esportazioni precede la Francia e gli Stati Uniti, dove pure i consumi continuano a crescere a due cifre.
(Fonte: Centro Stampa Comunicazione Integrata Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Risparmio privato sotto attacco. Cereali resistono alla tempesta finanziaria. Inarrestabile Parmigiano Reggiano. A Bologna si parla del dopo EXPO. Bonifiche, Tonello non ci sta... Minori produzioni di mais. NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.
SOMMARIO Anno 15 - n° 03 24 gennaio 2016 (Allegato il file in pdf da scaricare)
1.1 editoriale Risparmio privato sotto attacco.
3.1 cereali Cereali, le commodities resistono alla tempesta
4.1 cereali Cereali, stabili nonostante la tempesta finanziaria.
5.1 Lattiero Caseario Inarrestabile Parmigiano Reggiano
6.1 eventi L'eredità di Expo per il futuro dell'agricoltura regionale
6.2 eventi Lambrusco nel mondo
7.1 Bonifiche Bonifiche, Tonello: "La lista guidata da Franceschini è la vera danneggiata"
7.2 export agroalimentare Agroalimentare motore dell'export
8.1 nomine Emilia Romagna. I nuovi direttori generali
9.1 imprese Conserve Italia Food Service in primo piano al RHEX 2016
10.1 MAIS e Soia Minori produzioni di Mais e Soia previste in Sud Africa e USA.
11.1 sicurezza consumatori NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.
12.1 promozioni "vino" e partners
La tempesta finanziaria, che sta colpendo tutti i Paesi, non sembra, per il momento, interessare più di tanto il mercato delle commodities a dimostrazione dei bassi livelli raggiunti dalle quotazioni.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 22 gennaio 2016 -
Semi: marzo 874,00 (-9,4) maggio 874,60 (-8,2)
Farina: marzo 269,80 (-1,5) maggio 272,30 (-1,5)
Corn: marzo 368,60 (+1) maggio 373,20 (+1,2)
Grano: marzo 471,40 (-3) maggio 475,60 (-3,2) luglio 481,20 (-3,6) dicembre 503,40 (-3,6)
Nei giorni precedenti va segnalato che, sul 2017, sono stati stipulati accordi per farina di soya proteica per un anno a 320 euro e per la normale 310/312.
Il petrolio è a livelli del 2003 e all'epoca la farina di soya valeva - nel mese di gennaio media min/max sulla piazza di Milano - 236,25, il mais contratto 103, 133,50 il frumento panificabile 133,80. Valori non certo ipotizzabili oggi e, forse, neanche auspicabili in considerazione dei lievitati costi di produzione, imposte e quant'altro riferibile a norme, tutele, fisco, ambiente e cambi.
Mercato nazionale
Ancora nessun segnale di vivacità è da riportare sul mercato domestico salvo che da ieri il mercato del mais 103 di base e quello di qualità estero si sono eguagliati nei valori sul mese di febbraio. Intanto la rincorsa alle coperture di mais sui mesi da febbraio a giugno 2016 segnala della merce francese, arrivo sul Piemonte, a 185 arrivo. Pesare la psicosi circa la "possibile mancanza idrica per il periodo estivo" e, se non nevicherà, il dramma potrà investire anche altri cereali e colture.
Al momento sia il grano che l'orzo sono in fase calante in considerazione dell'approssimarsi della nuova campagna e i silos ancora carichi, specie nei paesi esteri, cosa questa che frena la possibile ma non improbabile ripresa del mais, meteo permettendo.
Bioenergetico. Mais per biodigestori cercasi!
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 358 punti, il petrolio quota circa 27,70 dollari al barile e il cambio gira a 1,09122
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Istat, Martina: agroalimentare motore dell'export e della ripresa economica del Paese. "Possiamo e vogliamo raggiungere l'obiettivo di 50 miliardi di euro di export entro il 2020".
Roma, "Nell'anno di Expo l'agroalimentare si conferma un motore centrale della ripresa dell'economia italiana. A novembre l'export di questo settore ha superato quota 33,7 miliardi di euro con un aumento rispetto allo scorso anno di oltre 6 punti percentuali. I 50mila incontri b2b fatti dalle nostre imprese, le visite dei buyer internazionali nei nostri distretti produttivi, sono un'eredità concreta dell'esposizione universale di cui stiamo misurando oggi gli effetti positivi. Soltanto durante il semestre espositivo abbiamo venduto prodotti agroalimentari italiani per oltre 18,5 miliardi di euro, con un netto incremento rispetto agli scorsi anni e nonostante l'embargo russo.
Il Governo ha messo il settore al centro delle scelte di politica economica, con una legge di stabilità davvero a trazione agricola. Abbiamo tagliato di oltre il 25% le tasse per le imprese agricole, puntiamo su semplificazione, sostenibilità e innovazione. Diamo credito alle imprese anche grazie all'accordo firmato con Banca Intesa per un linea di investimento da 6 miliardi di euro in tre anni.
Dopo un 2015 molto positivo, possiamo e vogliamo raggiungere l'obiettivo di 50 miliardi di euro di export entro il 2020 perché l'agroalimentare italiano ha ancora un potenziale importante da sfruttare al meglio".
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina commenta i dati Istat sul commercio estero relativi ai primi 11 mesi del 2015.
(Fonte MIPAAF Roma, 18/01/2016)
Conserve Italia FoodService si conferma grande protagonista alla 4a edizione di "RHEX– RiminiHorecaExpo". A RiminiFiere dal 23 al 27 gennaio insieme al Sigep. Cirio Alta Cucina e Valfrutta Granchef protagonisti di degustazioni e numerosi show cooking.
Bologna, 22 gennaio 2016 –
Conserve Italia FoodService si conferma grande protagonista alla 4a edizione di "RHEX– RiminiHorecaExpo" che dal 23 al 27 gennaio 2016 riunisce a Rimini il mondo della ristorazione professionale nel più completo appuntamento sulle tendenze e i consumi del "fuori casa", e che si svolge in contemporanea alla 37ma edizione di Sigep.
Nell'area espositiva di Conserve Italia (stand C021-Pad. D7) verranno illustrate con degustazioni e show cooking le ultime novità dedicate ai professionisti dell'Horeca, a conferma del suo carattere innovativo e sempre propositivo.
Cirio Alta Cucina, marchio sinonimo del miglior made in Italy alimentare in tutto il mondo e che quest'anno celebra il 160° anniversario della fondazione, partecipa all'appuntamento presentando l'ultima grande novità, Cuor di Pelato.
Dedicata agli amanti del pomodoro lungo per eccellenza, Cuor di Pelato Cirio Alta Cucina è l'esclusiva polpa già pronta, dalla consistenza densa e cremosa, che racchiude tutta la fresca e dolce bontà tipica del vero pomodoro pelato 100% italiano, selezionato e lavorato con estrema cura. Eccellente come il pelato e pratico come la polpa, Cuor di Pelato assicura una resa impeccabile in ogni preparazione ed un notevole risparmio di tempo.
Fiore all'occhiello di Valfrutta Granchef – marca da sempre protagonista della ristorazione e linea top del FoodService Conserve Italia – è la gamma di vegetali Cotti a Vapore, ottenuta attraverso un processo delicato e tecnologicamente avanzato, in grado di preservarne tutto il gusto autentico, il colore naturale ed il profumo intenso. Buoni, genuini e subito pronti senza bisogno di scolarli, i Cotti a Vapore offrono una qualità incomparabile e benefici ineguagliabili per la massima riuscita in cucina. Al Rhex i Cotti a Vapore presentano l'ultima novità della gamma, i Fagioli Red Kidney, dal caratteristico colore rosso intenso, il gusto dolce ed una consistenza tenera e compatta.
I prodotti di Cirio Alta Cucina e Valfrutta Granchef saranno utilizzati anche per l'evento Food Factor Cost (Pad. D7) "Il costo del menu: come costruirlo, come comunicarlo, i grandi chef si confrontano", con la partecipazione di stelle di prima grandezza della cucina italiana, organizzato da Rimini Fiera in collaborazione con La Madia Travelfood.
Inoltre la gamma di Cirio Alta Cucina sarà al fianco di NIP food (Sigep - stand 141 – PAD. D3) nell'ambito di numerosi eventi in programma, tra cui il primo World Pizza Contest and Innovative Cuisine, un campionato che nelle giornate del 25 e 26 gennaio vedrà concorrenti pizzaioli provenienti da tutta Italia cimentarsi in vari contest, come Pizza Classica e Gourmet, Pizza Kamut, DietPizza e Pizza Senza Glutine, Vegan Pizza e il Campionato Italiano Nuovi Pizzaioli, anche questo con tematica vegan.
(Fonte: ufficio stampa Conserve Italia)
Nessuna particolare e sensibile variazione riguardo i prezzi delle materie prime nonostante la furiosa tempesta finanziaria. Non vi è traccia di mais a destinazione bioenergetica e il petrolio continua a toccare record storici verso il basso. Addirittura alcuni esperti si spingono a prevedere una caduta del petrolio sino a 10 euro al barile.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 gennaio 2016 -
Lunedi mercati chiusi negli Stati Uniti per la giornata dedicata a Martin Luther King. Una pausa che giunge in un momento delicato delle borse internazionali concedendo una respiro di sollievo ai mercati.
Le chiusure di venerdi sera 15/1/2016:
Semi marzo 879,00 (-3,2) maggio 878,60 (-4,2)
Farina marzo 270,70 (-3,5) maggio 273,60 (-3,4) Olio marzo 29,65 (-0,10) maggio 29,86 (-0,10)
Corn marzo 363,20 (+5,2) maggio 367,40 (+4,6)
Grano marzo 473,60 (+5) maggio 478,40 (+4,2) luglio 484,40 (+4) dicembre 506,60 (+4)
Colpisce che la tempesta finanziaria, che sta sconquassando i mercati finanziari di tutto il mondo, incida ben poco sul mondo delle merci, segno che i prezzi sono praticamente al minimo e il confronto tra i prezzi di venerdi scorso con quelli di tre mesi si evince che le differenze sono veramente minime.
Altro discorso riguarda i noli e il cambio. Quindi noli molto più bassi rispetto a tre mesi fa il 14/10 l'indice era di 804 punti e il cambio girava a 1,1409.
Mercato nazionale
Unica nota degna di attenzione è che venerdì nel pomeriggio è partita la rincorsa alle coperture di mais sui mesi da aprile a giugno e qualcuno si è spinto sino a agosto 2016. Le posizioni dei venditori e dei compratori, al momento, sono ancora molto distanti. I primi vorrebbero spendere sui 180/183 euro arrivo i secondi pur non esponendosi vorrebbero tra gli 8 i 10 euro in più. A determinare l'incertezza pesa molto, sul mercato Europeo, il timore della siccità e la "possibile mancanza idrica per il periodo estivo".
Non c'è traccia di Mais per biodigestori.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 373 punti, il petrolio quota circa 28,90 dollari al barile e il cambio gira a 1,08877.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Cereali, dopo i dati USDA verso la stabilità. Latte e derivati sempre più giù. Accordo MIPAAF e Gruppo Intesa San Paolo per le filiere agroalimentari. Bonifica Emilia Centrale verso il commissariamento? Indagine Ismea sul settore bovino. Montagna e nuove idee per Berceto (PR) ma non solo. Cambio al vertice di confcooperative di Modena.
(allegato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 15 - n° 02 17 gennaio 2016
1.1 editoriale Lo sfregio di Colonia e il rischio d'imbarbarimento
2.1 cereali Cereali, verso la stabilità nonostante le incertezze geopolitiche.
3.1 cereali Cereali, ondata di rialzi a seguito dei dati USDA
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati sempre più giù.
5.1 imprese Conserve Italia, cresce il business nelle marche private
5.2 Contributi Filiere Mipaaf e Gruppo Intesa San Paolo insieme per lo sviluppo dell'agricoltura.
6.1 montagna "Ricchi di boschi poveri" ma tanta creatività
6.2 bonifica Bonifica emilia centrale, verso il commissariamento?
7.1 vino Nuovo record di vino italiano negli USA
7.2 nomine Modena, cambio al vertice di confcooperative
8.1 zootecnia Crisi zootecnica. L'indagine Ismea sulla redditività degli allevamenti.
9.1 promozioni "vino" e partners
La deficienza di materiale per il settore bioenergetico potrebbe fungere da scintilla per infiammare alcuni mercati o l'occasione produttiva per alcuni segmenti della mangimistica con riflessi rialzisti su prodotti cosiddetti "poveri".
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 gennaio 2016 -
L'effetto USDA sembra essere sfumato. Dopo l'impennata dei prezzi è finalmente sopraggiunta la calma e i primi, per quanto contenuti cali. Il seme è stato supportato dai dati delle importazioni della Cina nel mese di dicembre, 9,12 milioni di tonnellate, portando i dati del 2015 a 81,70 milioni di tonnellate solo per quel paese.
Il mercato è in attesa della mossa attende dei Fondi e soprattutto che rientrino in gioco in modo continuativo. Una situazione Geopolitica sempre più complicata indubbiamente condiziona le scelte dei fondi e gli areali d'investimento.
Da segnalare che i premi relativi alla farina di soya proteica si sono stabilizzati sui 44-45 dollari sia per il 2015 che 2016.
Mercato nazionale
Sul fronte domestico l'unica nota degna di attenzione è il fatto che i produttori e detentori di cereali esteri iniziano a vendere in Italia nonostante i minori prezzi ma la nuova campagna si avvicina e nuovi cereali arriveranno il mercato. Nei primi 4 giorni della settimana ad esempio il mais estero, via camion, ha perso dai 3 ai 5 euro alla tonnellata, il reso Lombardia per febbraio è stato contrattato a 180,00 per tonnellata. Continua, quasi incredibilmente, a tenere il mais riferimento contratto 103, (sino a 20 ppb di afla B1) con valori da 165 a 170 euro partenza. Anche orzo e grano stanno cedendo sulla spinta estera.
Il settore delle bioenergie è letteralmente in crisi causa la mancanza di mais per uso bionergetico ormai stimabile a zero verso fine marzo (si eseguono solo i contratti già stipulati) quindi è in costante aumento la ricerca di amidacei ed energetici per fronteggiare le scarse rese dei trinciati.
Indicatori internazionali (15 Gennaio 2016)
l'Indice dei noli è disceso ancora a 383 punti, il petrolio prosegue la discesa sino a 30,5 $/barile e il cambio gira attorno a 1,08811.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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La produzione di succhi di frutta e bevande, confetture e marmellate, derivati del pomodoro e vegetali per le principali catene distributive si conferma strategica per il grande gruppo conserviero.
Bologna - È un appuntamento irrinunciabile per il gruppo cooperativo Conserve Italia – leader europeo dell'ortofrutta trasformata con 12 stabilimenti, oltre 550.000 tonnellate di prodotti lavorati da più di 3.300 addetti ed un fatturato che supera 1 miliardo di euro – quello che si rinnova in questi giorni con Marca 2016 (BolognaFiere, 13-14 gennaio), il grande Salone internazionale sui prodotti a marca del distributore.
Per la manifestazione fieristica – che coinvolge il mondo industriale e distributivo, con molti eventi B2B tra espositori e buyer anche esteri, ed un ricco programma di workshop, convegni e tavole rotonde – si preannuncia un'edizione da record per la presenza di 21 grandi insegne della Distribuzione Moderna Organizzata (4 in più rispetto all'edizione 2015) e 528 aziende produttrici (+9,8%), su una superficie espositiva di 26 mila mq (+11,5%) per un totale di 3 padiglioni.
Presente fin dalla prima edizione, Conserve Italia si riconferma protagonista della rassegna bolognese con un'area espositiva rinnovata e ampliata (Pad. 25 – Stand B53-C54), dove sarà presente con i suoi prodotti – tutti di fascia alta e garantiti al 100% da un presidio costante e altamente qualificato nell'ambito del Controllo Qualità – realizzati per le principali catene distributive italiane e straniere e che offrono un elevato livello di "servizio" inteso come continuo miglioramento nei processi di selezione delle materie prime, produttivi e logistici derivanti dall'esperienza sviluppata sui marchi industriali del gruppo (Valfrutta, Cirio, Yoga e Derby Blue).
"È ovviamente sui marchi industriali – afferma Andrea Colombo, direttore commerciale retail e private label di Conserve Italia – che si concentrano i principali sforzi di ricerca e sviluppo per creare quell'innovazione di prodotto che in un mercato di 'commodity' possa realmente colpire l'interesse del consumatore; e chiaramente i benefici di tali ricerche ricadono anche sulle marche private per aiutare i distributori a sviluppare prodotti differenzianti e premianti a loro marchio, garantendo un prodotto di filiera più performante rispetto a quello degli altri competitors presenti sul mercato".
Ed è proprio grazie a questo approccio, unito ad un ferreo e costante controllo dei costi, che scaturisce il forte trend positivo registrato da Conserve Italia nel settore delle marche private, che ha permesso quasi di raddoppiare il fatturato nel corso degli ultimi 10 anni.
"Conserve Italia – conclude Colombo – esprime gli interessi della filiera agroalimentare italiana e punta quindi a individuare sempre nuovi mercati di sbocco per le produzioni dei soci. Ed è proprio in questa direzione che va il progetto di sviluppare nuove linee di prodotto 'premium' per i retailers nelle categorie dei derivati del pomodoro, delle confetture e dei succhi di frutta. In generale, la produzione a marchio privato è determinante per Conserve Italia e mantiene un ruolo di primaria importanza sia per l'assorbimento delle materie prime conferite dai soci che per l'ottimizzazione delle linee produttive, ma ancor più per consolidare quel rapporto di partnership che automaticamente si instaura con il distributore e che diventa uno dei fattori chiave per lo sviluppo commerciale dell'azienda".
(Bologna 11 gennaio 2016)
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