I primi sette mesi della campagna di commercializzazione 2015/16 sono stati caratterizzati da una tendenza flessiva delle quotazioni all'origine del frumento. A livello mondiale, i fondamentali di mercato del frumento sono stati infatti caratterizzati nell'ultimo triennio da raccolti record e scorte in costante aumento.
In particolare, il prezzo medio nazionale del frumento duro è sceso a 251,89 euro/t a gennaio 2016, in flessione del 3% rispetto al mese precedente e di oltre il 30% circa nel confronto tendenziale, come anche il prezzo del frumento duro non comunitario, che è sceso a ottobre a 313,50 euro/t (-2% su base congiunturale e - 32% nel confronto con ottobre dello scorso anno). Tali dinamiche sono da ricondurre alla crescita del raccolto nazionale e nord americano del 2015 ed anche all'aumento delle scorte che hanno spinto al ribasso i prezzi.
Riguardo al frumento tenero, l'andamento del mercato tra luglio 2015 e gennaio 2016 è risultato più altalenante, pur mantenendo una tendenza flessiva, scendendo a 187,76 euro/t a gennaio 2016, in calo dell'1,6% rispetto al mese precedente e dell'8% nel confronto tendenziale. Tali dinamiche riflettono l'andamento registrato per il prodotto estero che vede una flessione dei prezzi della granella in ragione della ulteriore progressione dell'offerta mondiale e delle scorte, a fronte di un minor dinamismo riscontrato per i consumi.
L'offerta mondiale di frumento nel 2015 ha raggiunto livelli record attestandosi a 732 milioni di tonnellate circa (+0,5%). A livello territoriale la progressione appare piuttosto diffusa, con qualche eccezione cha ha riguardato soprattutto il Canada che sconta un andamento climatico particolarmente siccitoso. Nello specifico delle due tipologie di frumento, la dinamica produttiva globale evidenzia una consistente crescita del frumento duro (+15% a quasi 40 milioni di tonnellate) e una sostanziale stabilità del frumento tenero (-0,3% a 691 milioni di tonnellate).
(marzo 2016 - fonte Ismea)
I primi sette mesi della campagna di commercializzazione 2015/16 sono stati caratterizzati dalla rivalutazione delle quotazioni all'origine del mais, dopo un biennio di prezzi in costante flessione. A livello mondiale, infatti, i fondamentali di mercato sono stati caratterizzati nel 2013 e 2014 da raccolti record e scorte in netto aumento; nello scorso anno invece si è registrata una lieve contrazione di entrambe le variabili.
In particolare, il prezzo medio nazionale del mais è sceso a 170,84 euro/t a gennaio 2016, stabile rispetto al mese precedente e in aumento del 15% circa rispetto alla quotazione di 148,57 euro/t di gennaio 2015.
Riguardo alla soia, l'andamento del mercato tra luglio 2015 e gennaio 2016 è risultato più altalenante, pur mantenendo una tendenza flessiva rispetto alla precedente annata. A gennaio 2016 la quotazione si è attestata a 344,96 euro/t, evidenziando un timido aumento su base congiunturale (+ 0,3%), ma rimanendo su livelli più bassi rispetto a gennaio 2015 (-3,5%). Allineato al mercato della materia prima è il prezzo delle farine di soia, sceso a 331,03 euro/t a gennaio 2016 (-1,8% sul mese precedente e -19,3% su gennaio 2015). In effetti, un crollo dei listini della soia si è osservato durante la scorsa estate quando sono cominciate a pervenire indicazioni sui raccolti 2015 che si sono mantenuti sui livelli record del 2014; anche la dinamica dei consumi è risultata in aumento, con volumi che nel 2015 hanno raggiunto quelli dell'offerta.
L'offerta mondiale di mais nel 2015 si è attestata a 969 milioni di tonnellate, segnando un lieve arretramento (-5%), dopo il record del 2014. La dinamica territoriale ha evidenziato una flessione dei raccolti negli USA ed anche nella Ue, Ucraina e Argentina. I consumi di mais, anch'essi in flessione, si sono posizionati su livelli più elevati dell'offerta determinando una lieve contrazione delle scorte. I raccolti di soia nello scorso anno sono rimasti sostanzialmente stabili a 321 milioni di tonnellate, evidenziando un calo degno di nota soltanto in Argentina.
I raccolti nazionali di mais nel 2015 si sono attestati a poco più di 7 milioni di tonnellate (-24% sul 2014), in conseguenza del calo delle superfici, penalizzate dalle quotazioni all'origine della granella poco attraenti, e dei rendimenti ad ettaro. Ad avvantaggiarsi della flessione del mais è stata in gran parte la soia le cui superfici hanno sfiorato i 309 mila ettari anche se l'esito produttivo non è stato altrettanto soddisfacente in ragione della flessione delle rese.
Il dato ancora parziale del 2015, mostra un miglioramento del deficit strutturale della bilancia commerciale della granella di mais e soia, in conseguenza della sensibile contrazione sia dei volumi importati sia dei valori unitari all'import. In particolare, la dinamica tendenziale osservata nei primi undici mesi del 2015 per il mais evidenzia per il periodo gennaio-novembre 2015 una contrazione annua del 23% circa in volume e del 28% in valore. Analogamente, ma con tassi di variazione più marcati, sono risultati in flessione le importazioni nazionali di soia.
Durante gli ultimi mesi dell'attuale campagna di commercializzazione proseguirà verosimilmente senza evidenti tensioni dei prezzi. E' da osservare, invece, per la prossima annata 2016/17 le rilevanze emerse dall'aggiornamento IGC (25 febbraio 2016) che prospetta una crescita dell'1% circa delle superfici mondiali, che si attesterebbero a 180 milioni di ettari circa. La dinamica territoriale evidenzia una forte contrazione degli ettari in Ucraina (+11% a 4,5 milioni di ettari) in conseguenza dei minori investimenti a frumento invernale; in controtendenza l'Argentina dove le superfici dovrebbero raggiungere 5 milioni di ettari (+22%).
Per quanto riguarda l'Italia, inoltre, l'Istat ha recentemente diffuso le "Intenzioni di semina" delle principali colture erbacee nel 2015/16 evidenziando una ulteriore contrazione del 3,9% annuo delle superfici investite a mais e del 3,2% per la soia.
(Fonte ismea - marzo 2016 )
Torna l'incubo della "mucca pazza" in Europa o è solo un caso isolato? Perché la BSE dopo un lungo tempo dall'ultima segnalazione è stata scoperta in una mucca, in particolare, in un animale da macello nelle Ardenne.
Tuttavia, le autorità sanitarie avrebbero già chiarito che non ci dovrebbe essere alcun rischio per i consumatori.
Si tratta della prima volta dal 2004 che un caso di BSE (encefalopatia spongiforme bovina) non veniva registrato ufficialmente in un bovino in Francia. L'animale proveniente dal circondario delle Ardenne non presentava segni di malattia clinica, come ha comunicato il Ministero dell'Agricoltura martedì 22 marzo.
Il quadrupede sarebbe morto a metà di marzo nell'azienda agricola ed il 17 marzo ha subito un test rapido. Dal momento che questo era stato positivo, le autorità hanno immediatamente effettuato le verifiche opportune. La conferma della o non presenza della BSE dovrebbe avvenire negli otto-dieci giorni. Un campione è stato inviato in Gran Bretagna dove sarà analizzato dal laboratorio di riferimento in Europa su questa malattia. In attesa, come misura preventiva, all'allevatore è stata notificata un'ordinanza prefettizia con cui si comunica che la mandria composta da 400 animali è stata posta "sotto sorveglianza" vietando la circolazione degli animali in questione di fuori dell'azienda.
La BSE (in inglese Bovine Spongiform Encephalopathy), o encefalopatia spongiforme bovina è una malattia neurologica cronica, degenerativa e irreversibile che colpisce i bovini causata da un prione, una proteina patogena conosciuta anche come "agente infettivo non convenzionale".Il morbo è diventato noto all'opinione pubblica come morbo della mucca pazza (in inglese MCD, mad cow disease). La BSE fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) che colpiscono diverse specie animali, compreso l'uomo. L'infezione da animale ad animale è ritenuta improbabile. Per motivi precauzionali la BSE atipica è stata trattata come se fosse la versione classica e prese appropriate misure in applicazione della normativa dell'UE che prescrive queste procedure precauzionali. In generale, nel contesto della protezione dei consumatori nella macellazione di bovini vengono rimossi materiali a rischio come il cervello e il midollo spinale che vengono distrutti professionalmente. Negli ultimi otto anni a tutti gli animali macellati inoltre vengono eseguiti i test rapidi per la BSE. L'epidemia è stato rilevata per la prima volta in Gran Bretagna nel 1986. Causa principale della trasmissione della BSE classica è, secondo lo stato attuale delle conoscenze, l'alimentazione di carne contaminata ed ossa.
In Francia, l'infezione potrebbe essere dovuto al sostituto del latte secondo il Ministero. Siccome ci muoviamo in una dimensione europea quando si tratta di alimentazione ed in particolare del commercio di carni, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è necessario che le autorità europee monitorino attentamente in casi del genere l'evolversi della situazione, mentre alle autorità sanitarie italiane spetta il difficile compito di verificare puntualmente che lo stock di carne da cui proviene il bovino contagiato non venga commercializzato anche nel Nostro Paese, ciò anche a tutela e protezione dei consumatori e per non destare facili allarmismi.
(22 marzo 2016)
Una improvvisa volatilità dei prezzi ha segnato le ore prima di Pasqua. ma per comprendere se questa sarà la tendenza, occorre aspettare il martedì 29 e poi l'USDA del 31/3.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 marzo 2016 -
Nonostante i fondamentali siano rimasti immutati, il mercato sale con forza.
Questa improvvisa volatilità al rialzo era stato avvertito nei giorni precedenti ma in chiusura di settimana si è maggiormente intensificato senza alcuna apparente giustificazione. Forse è da imputare a qualche illazione sulle prossime stime Usda del 31/3 relative alle intenzioni di semina.
A riprova ecco le chiusure del c.b.o.t.:
Semi : maggio 910,40 (+5,2) luglio 917,60 (+5,4)
Farina : maggio 275,30 (+4,4) luglio 277,80 (+4,2)
Corn : maggio 370,00 (+1,4) luglio 374,40 (+1,2)
Grano : maggio 463,00 (+0,25) luglio 470,60 (-0,25)
Prezzi in sensibile aumento ma per comprendere se questa sarà la tendenza, occorre aspettare il martedì 29 e poi l'USDA del 31/3.
Il mercato delle bioenergie annaspa ancora alla ricerca di amidacei a buon prezzo. Pastoni di mais a 90 euro alla tonnellata e trinciati a 36/38 euro alla tonnellata.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è salito ancora a 401 punti, il petrolio ruota sui 40$ e il cambio a 1,1159.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Pomodoro protagonista nel made in Italy. Nel 2015 export record per 1,5 miliardi di euro. Valori in costante crescita da 5 anni.
La filiera italiana del pomodoro da industria - nonostante la forte competizione internazionale e le tensioni sul fronte interno - si conferma componente molto importante del made in Italy. A dimostrarlo è un'analisi del commercio estero italiano dei derivati del pomodoro a cura dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia, l'organizzazione interprofessionale che raggruppa i soggetti economici della filiera del pomodoro prodotto e trasformato nel Nord Italia.
"Il nostro studio elaborato su dati Istat relativi al 2015 – dichiara l'OI, al termine dell'ultimo comitato di coordinamento – dimostra non solo che l'Italia riesce a soddisfare largamente e da tempo la domanda nazionale di derivati del pomodoro, ma registra anche una crescita costante, evidente dal 2011 ad oggi, dei valori dell'export e del saldo commerciale. Non a caso proprio con le conserve di pomodoro e i pelati del 2015 le vendite sui mercati esteri hanno raggiunto il livello record di 1 miliardo e 536 milioni di euro, a fronte di importazioni che equivalgono a circa un decimo, ossia solo 157 milioni di euro. Il dato trova conferma, ovviamente, nell'analisi delle quantità visto che le esportazioni di conserve di pomodoro e pelati nel 2015 sono state pari a 1.883 migliaia di tonnellate a fronte di importazioni per 180mila tonnellate, anche in questo caso meno di un decimo delle esportazioni. Delle importazioni – aggiunge l'OI – la Cina ha rappresentato meno del 40%, ossia solo 67mila tonnellate, una quota davvero ridotta. L'OI, peraltro, ha sempre sostenuto la necessità di comunicare con chiarezza ai consumatori l'origine della materia prima. Questi dati sono la dimostrazione di un settore del pomodoro da industria italiano che, nonostante la forte e crescente competizione che si registra sui mercati internazionali, soprattutto da parte della Spagna, dimostra di essere ancora protagonista sui mercati mondiali. Il nostro Paese resta pur sempre il terzo produttore mondiale di pomodoro da industria".
Non riesce a decollare il mercato dei cereali e nemmeno riesce semplice comprendere le tendenze a lungo periodo ma nemmeno nel breve. Consumi sempre ridotti e cruscami sempre alle stelle.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 marzo 2016 -
Veramente poco da segnalare, se non che a inizio settimana sembrava che i mercati decollassero, complici i fondi di investimento, mentre poi è virato al segno negativo diffuso sulla maggior parte dei prodotti.
Il mercato sembra non trovare una via precisa, e le giustificazioni correnti circa i dati che diffonderà l'Usda del 31/3 sulle intenzioni di semina, lasciano a desiderare.
l'Indice dei noli nel frattempo è salito a 398 punti, il petrolio a 41,03 dollari al barile e il cambio gira a 1,1194 quindi si è ridimensionato dopo le scintile dei giorni scorsi seppure sia ancora a valori stellari.
Gli unici sussulti, sul mercato interno, giungono dai cruscami di grano che hanno raggiunto prezzi considerevoli, 150/160 euro, e dai cereali più tenuti specie il mais. Il prezzo del mais è calmierato dal mais al porto, mentre sospinto vero l'alto dalla carenza di arrivi via camion dall'estero.
Il mercato delle bioenergie annaspa alla ricerca di amidacei a buon prezzo ma solo pochi sanno districarsi nel mercato sempre più asfittico, si cerca mais avariato per l'Europa.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è salito ancora a 398 punti, il petrolio ha ruota sui 41,03$ e il cambio a 1,1194.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Trivellazioni offshore, per non decidere nulla. Cereali, le stime cocereal. latte segna una tregua ma derivati sempre più giù. Bonifica Emilia centrale, arriva il commissario. Alai, lascia il consorzio in anticipo. Salute, allerta latte dalla Romania. TTIP e Parmesan. Crisi Suinicoltura. Mais e Soia, USDA rivede al basso gli stock. Ismea, scendono i prezzi agricoli.
SOMMARIO Anno 15 - n° 11 20 marzo 2016 (Scaricabile in pdf da allegati)
1.1 editoriale Trivellazioni offshore. Un referendum per non decidere nulla.
3.1 cereali Cereali. Le stime del cocereal
4.1 Lattiero Caseario Latte in tregua ma derivati sempre più giù
5.1 bonifica RE Bonifica Emilia Centrale: Commissario è occasione di chiarezza
5.2 aflatossine Aflatossine Latte, Fava: convocato il Tavolo a Mantova il 23 marzo
6.1 CFPR - nomine Parmigiano Reggiano. Alai lascia la presidenza del consorzio.,
6.2 salute alert Allerta Ministero Salute per latte da Romania.
7.1 TTIP Parmesan USA, i consumatori ingannati dal "parmesan"
7.2 Suini e crisi Crisi carne suina. Prezzo all'origine sceso del 20% al di sotto del costo di produzione..
8.1 vinitaly Vinitaly, 50 anni di storia italiana
10.1 mais e soia Mais e Soia: marzo 2016 - USDA rivede al ribasso le scorte del Brasile
11.1 agromercati Ismea, nuovo affondo dei prezzi agricoli a febbraio
12.1 promozioni "vino" e partners
Mais e Soia: marzo 2016 - USDA rivede al ribasso le scorte del Brasile. La produzione globale di Mais per la stagione 2015-2016 è invariata. La produzione globale di semi di Soia per la stagione 2015-2016 è stimata a 320.21 Mio t,
MAIS: Dati previsionali per 2016-17 - (Grafici in Galleria immagini)
La produzione globale di Mais per la stagione 2015-2016 è invariata (969.64 Mio t) rispetto alle stime formulate a Febbraio.
La produzione di Mais è stimata inferiore per Sud Africa (-0.5 Mio t) e Filippine (-0.3 Mio t), per la diminuzione delle rese dei terreni legata alla siccità. La produzione di Mais è prevista in aumento in Indonesia (+0.3 Mio t), con un incremento delle aree coltivate vista la riduzione delle piantagioni di riso.
Sono confermate le previsioni negli Stati Uniti per produzione, impiego interno e stock. L'utilizzo industriale di Mais è stimato leggermente inferiore a Febbraio, riflettendo una riduzione delle quantità di Mais usate per la produzione di etanolo (- 0.23 Mio t).
L'export di mais è previsto in aumento per Indonesia e Sud Africa, per la quale sono stimati maggiori scambi con i paesi limitrofi, dove la siccità ha inciso negativamente sulla produzione.
Gli stock finali globali di Mais sono previsti in leggera diminuzione (206.97 Mio t), riflettendo minori scorte in Brasile, a causa dell'aumento dell'export nell'ultimo periodo.
SOJA: Dati previsionali per 2016-17
La produzione globale di semi di Soia per la stagione 2015-2016 è stimata a 320.21 Mio t, in leggera diminuzione rispetto alle previsioni di Gennaio (-0.3 Mio t).
La produzione di semi di Soia negli USA è prevista a 106.93 Mio t, leggermente inferiore rispetto alle stime del mese scorso, a causa di una revisione relativa alla produzione del Sud Carolina. Le proiezioni per l'import e l'export della Soia sono invariate, mentre gli stock finali vengono stimati a 12.51 Mio t, +0.28 Mio t rispetto al mese scorso, a causa della riduzione della trasformazione in farina e olio.
Per il Brasile si prevede un aumento dell'export di semi di Soia (da 57 a 58 Mio t), mentre per la Cina si prevede un aumento della domanda, riflettendo le notevoli importazioni registrate fino ad oggi. Le maggiori importazioni cinesi sono parzialmente bilanciate da riduzioni per Unione Europea, Pakistan e Messico.
Gli stock finali di semi di Soia sono previsti a 78.87 Mio t (-1.55 Mio t), a causa di minori scorte in Brasile ed Argentina.
(Fonte CLAL)
Meno 2,8% su gennaio, meno 10,9 % su base annua. Tendenza deflativa meno accentuata secondo l'indice "core" (-5,5% annuo). Ancora ribassi in campagna, per il quinto mese consecutivo.
Roma - Lo segnala l'Ismea sulla base dell'indice dei prezzi agricoli che si porta a febbraio a 105 (base 2010=100), registrando una flessione del 2,8% rispetto a gennaio e del 10,9% su febbraio 2015.
La dinamica negativa è confermata dall'andamento prezzi al consumo dei beni alimentari e bevande, inclusi gli alcolici, rilevati dall'Istat e che hanno riportato una variazione dello -0,1% rispetto a gennaio e del -0,3% su base annua.
In particolare, è determinante nella flessione dei prezzi al consumo la voce dei beni alimentari non lavorati, che a febbraio ha mostrato una variazione dei prezzi al consumo pari al -1,2% rispetto allo stesso mese del 2015.
L'Indice "core", elaborato dall'Ismea escludendo gli ortofrutticoli - componente più volatile dell'indice - al fine di cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, è sceso invece a quota 110,4 (2010=100), registrando una dinamica deflativa più contenuta rispetto a quella segnalata dall' indice generale (rispettivamente -1,2% la variazione congiunturale e -5,5 la tendenza annua).
Più nel dettaglio, tra le colture vegetali, le elaborazioni Ismea segnalano una congiuntura negativa (-3,6% rispetto a gennaio) e una flessione più marcata su base annua (-17%). Il calo tendenziale riflette soprattutto la flessione dei prezzi di frutta e ortaggi (rispettivamente pari a -18,8% e -22% su base annua), e il calo dei listini olivicoli (-29,5%), che risultano tuttavia in leggera crescita su base mensile ( +1,1%)
Negativa, seppure in misura più contenuta, la variazione annua dei prezzi dei cereali, dei semi oleosi e dei vini (rispettivamente -9,4%, -9,8% e -2,6%), a fronte del segno più registrato dalle coltivazioni industriali (+10,5% su febbraio 2015).
Anche per quanto riguarda il comparto zootecnico la congiuntura si rivela nuovamente sfavorevole (-1,8% rispetto a gennaio) e la tendenza resta deflativa (-3,1%), con cali diffusi tra il bestiame vivo (-2,5% in media su base annua), uova (-22,3% sempre rispetto a febbraio 2015) e lattiero caseari (-1,5%).
(Fonte ismea Roma, 16 marzo 2016)
Produzioni europee previste generalmente in positivo. La campagna della soia in sud america sta procedendo positivamente. I Fondi, in serata di lunedi, hanno sensibilmente ridotto il loro gap soprattutto su grano e corn.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 marzo 2016 -
Il mercato sembra mantenersi in una fase di stagnazione e la conferma che non esistano preoccupazioni di natura quantitativa viene anche dall'associazione dei cerealisti europei.
Le stime del COCEREAL riguardo le produzioni 2016/17.
Il grano tenero è stato stimato a 145.335.000 di tonnellate contro 150.338.000 della campagna passata. Il calo è dovuto ad una stima di resa/ettaro più bassa dell'anno prima tenuto conto che era stata eccezionale. La superficie della Francia è stata incrementata, sia pure di poco (+ 1,1%) mentre si è ridotta in Ungheria e Romania. L'Italia è stata data in aumento del + 5,5 %.
La produzione del grano duro è prevista su 8.429.000 tonnellate contro 7.722.000 dello scorso anno. La superficie totale è stata aumentata del + 8,50 % ('Italia + 4,6 %).
La produzione del mais è stata stimata in 63.168.000 di tonnellate contro 58.522.000. La maggior produzione è dovuta ad una stima di rese/ettaro migliori rispetto la precedente campagna, tenuto conto delle rese disastrose dello scorso anno. Solo le aree italiane sono date in diminuzione (di circa l'8%) mentre sono date in aumento quelle dell'Ungheria (+ 7%) della Romania (+2 %) e della Francia (+ circa il 2%).
La produzione dell'orzo è data a 58.860.000 tonnellate contro 61.118.000
La produzione del seme di soia dell'Italia è data a 1.156.000 di tonnellata contro 1.120.000. La superficie aumenterebbe a 340.000 contro 320.000 ettari (+ 6,2 %). Ungheria/Romania/Croazia passerebbero a una produzione di 579.000 tonnellate contro 409.000.
La produzione di seme di girasole incrementerebbe a 8.327.000 di tonnellate contro 7.818.000 La produzione di colza passerebbe a 21.555.000 di tonnellate a fronte di 21.803.000 dello scorso anno
Indicatori internazionali - 15 marzo 2016 -
l'Indice dei noli è salito ancora a 393 punti, il petrolio ha ruota sui 37$ e il cambio a 1,1098.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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28-08-2024 Formazione
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19-08-2024 Salute e Benessere
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05-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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19-03-2024 Salute e Benessere
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15-02-2024 Turismo
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10-02-2024 Salute e Benessere
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17-12-2023 Salute e Benessere
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11-11-2023 Salute e Benessere
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13-11-2016 Vendita immobili
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20-03-2017 Messaggi Personali
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