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Sabato, 14 Dicembre 2013 10:10

Busseto, la mostra "Ex Libris" per Giuseppe Verdi

La mostra sarà inaugurata domani, presso la Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma -

Parma, 14 dicembre 2013 -

Ex libris per Verdi: è l'omaggio che ben settanta artisti incisori rivolgono al grande Bussetano nell'anno del bicentenario. Si tratta di una mostra - "Giuseppe Verdi in Ex Libris - Ritorno in Biblioteca" – che prenderà il via domenica 15 Dicembre (inaugurazione alle ore 11.00) presso la Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma.

Organizzata dall'Associazione Italiana Ex Libris in collaborazione con ALI - Associazione Liberi Incisori, l'originale esposizione accoglie grafiche di piccolo formato (quali gli ex libris) e quasi tutte eseguite nel 2013 secondo libera invenzione degli artisti invitati da ogni Regione d'Italia; nel catalogo scritti di Marzio Dall'Acqua, Gustavo Marchesi, Alessandra Mordacci, Mauro Mainardi, Marco Fiori e Matteo Daniele Mainardi.

Durante il periodo dell'esposizione si svolgeranno inoltre iniziative di approfondimento, sia per le scuole sia per gli adulti:

L'incisore Maurizio Boiani realizzerà il 7 e 8 febbraio dimostrazioni pratiche di stampa con gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Busseto (in particolare con le classi che hanno lavorato nello scorso anno scolastico al progetto didattico "Il Verdi che non ti aspetti" e "Di Verdi in Verdi", realizzato in collaborazione con la Biblioteca di Busseto). Nel pomeriggio dell'8 febbraio la dimostrazione di stampa calcografica sarà ripetuta per gli adulti;

A corollario della Mostra si svolgeranno inoltre presso la Biblioteca le conferenze "Verdi in Ex Libris" di Marzio Dall'Acqua (sabato 11 gennaio) e "Verdi e la Biblioteca di Busseto" di Gustavo Marchesi (sabato 25 gennaio).

La mostra è visitabile fino al 27 gennaio 2014 nei giorni di apertura della Biblioteca: martedì-venerdì 14,30-18,00 e domenica 10,00-12,30. Per informazioni tel. 0524.92224

(fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

 

Martedì, 10 Dicembre 2013 09:59

Fondazione Cariparma: Concerto di Natale 2013

 

Tradizionale momento augurale offerto alla città . Venerdì 13 dicembre, ore 18.00, Teatro Regio di Parma.

Parma 10 dicembre 2013 - -

 

Fondazione Cariparma: Concerto di Natale 2013 -

Tradizionale momento augurale offerto alla città, venerdì 13 dicembre alle ore 18.00, presso il Teatro Regio di Parma, è atteso il Concerto di Natale 2013 di Fondazione Cariparma.

Ospite dell’appuntamento è l’Orchestra da Camera e Coro dell’Associazione Musicale Adagio e Furioso (con la partecipazione del soprano Maria Lelli e del baritono Fabio Miari), con un programma dedicato a pagine di Corelli, Haendel. Bach, Mozart, Franck, Mascagni, Verdi, Mendelsshon e alcuni “classici” del repertorio natalizio.

 

“Come ogni anno – spiega il Presidente Paolo Andrei - il Concerto di Natale rinnova il legame di Fondazione Cariparma con la comunità parmense: un momento augurale e, soprattutto, un segno di continuità e fiducia.”

“Anche nel 2013 Fondazione Cariparma - continua Andrei - ha prestato particolare attenzione al welfare locale, sostenendo iniziative in favore della famiglia, della sanità, del volontariato e dell’educazione: molti di tali progetti si distinguono per il carattere innovativo e per l’attenzione verso le nuove generazioni, contribuendo – nel clima di generale incertezza – a mitigare e superare le difficoltà del momento.”

“Nell’occasione un particolare ricordo va alla memoria del compianto Prof. Carlo Gabbi – conclude Andrei - la cui impronta alla guida della Fondazione Cariparma ha segnato capacità di ascolto e rinnovamento, in aderenza allo spirito di servizio che sempre ne ha contraddistinto l’operato.

Come sempre, l’ingresso al concerto è libero sino ad esaurimento dei posti.

(fonte Fondazione Cariparma)

Cultura, arte e 'saper fare' italiano, spiegati ai giovani da grandi nomi dell'imprenditoria, del design e dell'informazione al Teatro Regio, di Parma il 29 e 30 Novembre 2013 -
 
Parma, 25 novembre 2013 -

Tra storia e modernità. Una sorta di passeggiata a cavallo di due secoli, per trovare le origini dell'eccellenza italiana e capire quanto - su arte, ingegno, idee e scoperte - si possa ancora costruire il futuro.

L'Osservatorio Permanente Giovani – Editori e Fondazione Cariparma presentano i protagonisti del convegno "Il Segno italiano: moderno per tradizione" che si terrà a Parma, nella splendida cornice del Teatro Regio, Venerdì 29 e Sabato 30 Novembre.

Una due giorni di incontri promossa in occasione della celebrazione del 200° anniversario dalla morte del grande stampatore, editore, disegnatore, incisore e designer di font tipografici Giambattista Bodoni (Saluzzo 26 Febbraio 1740 – Parma 30 Novembre 1813).

Un programma di altissimo livello con ospiti nazionali ed internazionali del mondo dell'impresa, dell'informazione e del design.

Tra tutti il Vice Presidente ed ex direttore del The Washington Post Marcus Brauchli,

quotidiano da sempre simbolo della democrazia nel mondo, la cui testata è rappresentata da un carattere Bodoni che ha preso il nome nel campo tipografico di "Postoni". Brauchli parlerà della storica svolta grafica, digitale e organizzativa sotto la sua direzione.

Sarà una video intervista, da parte del Corrispondente de La Stampa Maurizio Molinari, invece ad aprire i lavori del primo giorno di convegno. Protagonista, il famoso architetto e designer mondiale Massimo Vignelli, che parlerà della figura di Bodoni tracciando un ponte immaginario tra la figura di Bodoni ed il suo segno ai giorni nostri.

Segno che ha rappresentato una delle prime forme di eccellenze: una sorta di antesignano del Made in Italy attuale. A parlare di questo tema interverrà Paolo Barilla Vice Presidente dell'omonimo gruppo emblema di uno dei più importanti aspetti dell'italian-style nel mondo: il cibo. Al suo fianco una giovane designer Marta Bernstein.

Chiuderà i lavori della prima giornata appunto Marcus Brauchli intervistato dal Vice Direttore de La Stampa Massimo Gramellini.

Il secondo giorno a parlare del legame tra Bodoni, Parma e i giornali saranno prima l'Amministratore Delegato della Gazzetta di Parma Matteo Montan e poi il suo direttore Giuliano Molossi.

A seguire, l'intervista a Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera, uno dei più autorevoli quotidiani italiani, che parlerà dell'importanza dell'informazione di qualità.

Sarà infine il direttore Generale della Rai Luigi Gubitosi a chiudere il convegno parlando di come il servizio pubblico grazie al suo ruolo e attraverso le sue reti televisive possa aiutare a far conoscere sia in Italia che all'estero il segno e le eccellenze del nostro Paese.

Gianbattista Bodoni, nel duecentesimo anniversario dalla scomparsa, sarà il filo conduttore del convegno. Una figura, quella dello stampatore per eccellenza, che continua ancora oggi a lasciare la sua impronta nel segno della modernità. Un esempio di come l'Italia sia stata, in passato, culla della cultura e del saper fare. Ma, anche, di come questi elementi possano rappresentare - oggi più che mai, in un periodo di crisi e sfiducia - solide fondamenta dalle quali ripartire.

Il convegno, che si inserisce nel contesto delle celebrazioni bodoniane, è stato fortemente voluto dallo scomparso Presidente della Fondazione Cariparma Carlo Gabbi e portato avanti con la stessa volontà e orgoglio dal suo successore Paolo Andrei. Una manifestazione che rappresenta per Parma un vero e proprio evento di altissimo livello, che farà assumere alla città emiliana, per due giorni, il ruolo di capitale internazionale della cultura.

Come sempre i protagonisti della manifestazione saranno soprattutto gli studenti, oltre 450 provenienti da tutta Italia, che partecipano al progetto "Il Quotidiano in Classe" promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani – Editori.

Per gli studenti sarà un'opportunità unica. Un'occasione dove avranno modo di dialogare a tu per tu con i diretti protagonisti del convegno. Per loro una vera e propria iniezione di fiducia per ripartire di slancio nella costruzione di un Paese che, oggi più che mai, conta sulle nuove generazioni.

A condurre la due giorni di lavori sarà l'editorialista del Corriere della Sera Dario Di Vico.

(Fonte: Ufficio Stampa Osservatorio Permanente Giovani – Editori)


Parma, 9 novembre 2013
 
Ieri pomeriggio, con voto unanime da parte del Consiglio Generale, il Prof. Paolo Andrei è stato nominato Presidente della Fondazione Cariparma.
«In questo momento – ha dichiarato il Presidente Andrei - il mio primo pensiero non può non andare al Presidente che mi ha preceduto, il Prof. Carlo Gabbi (prematuramente scomparso l'11 ottobre scorso), che con grande dedizione e intelligenza ha saputo guidare la Fondazione Cariparma negli ultimi otto anni. A Lui mi legavano sentimenti di stima, affetto e amicizia vera, e spero di poterne onorare la memoria impegnandomi affinché il solco da lui tracciato possa essere ulteriormente sviluppato in sintonia con i valori di onestà, sobrietà e servizio che sempre ne hanno contraddistinto l'operato.»
«La Fondazione Cariparma – continua Andrei - assolve un compito essenziale al servizio dello sviluppo sociale, culturale ed economico della Comunità parmense: deve tendere al bene comune, inteso nel suo pieno significato. Con i suoi interventi erogativi, infatti, la Fondazione spazia sia in campi direttamente volti a rimuovere ostacoli e limiti potenzialmente forieri di situazioni di disagio sociale, sia nei settori dell'istruzione, della formazione, della cultura e della ricerca scientifica. Di fondamentale importanza è il costante confronto con le Istituzioni e con i diversi attori sociali ed economici che operano nel territorio parmense, al fine di condividere con essi le strategie di azione giudicate più idonee per raggiungere gli obiettivi prefissati.»
«Per compiere la sua missione – aggiunge Andrei - Fondazione Cariparma deve gestire con oculatezza il patrimonio che le è stato affidato ed, in merito, voglio sottolineare il rapporto di fiducia e di collaborazione che si è instaurato con Crédit Agricole per la gestione del Gruppo Cariparma. L'attenzione alla dimensione territoriale che la Banca ha posto alla base del suo processo di sviluppo costituisce anche per la Fondazione un valore di grande rilievo, che si aggiunge alla soddisfazione per i pregevoli risultati gestionali che la Banca ha raggiunto grazie all'impegno profuso dalle persone che la dirigono e che in essa operano, pur in un periodo di incertezza dettato dalla crisi economica e finanziaria che ancora sta colpendo il nostro Paese.»
«Nello svolgere il compito che mi è stato affidato - conclude Andrei - so di poter contare sulla competenza e sulla professionalità delle diverse persone che compongono la "famiglia" della Fondazione: i membri del Consiglio Generale, del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale, il Segretario Generale e tutti i Collaboratori che operano all'interno della struttura. Con tutti loro intendo sviluppare un rapporto di vera collaborazione al servizio dell'istituzione nella quale abbiamo avuto l'onore di essere stati chiamati a operare.»
Il Prof. Paolo Andrei è nato a Parma il 10 ottobre 1962, coniugato e padre di due figli. Dal 2001 è Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Parma, dove ha ricoperto l'incarico di Pro Rettore con delega per la Didattica dal 2003 al 2010 e di Direttore del Dipartimento di Economia dal 2011 al 2012.
Membro di diverse Accademie e Società scientifiche nazionali e internazionali, svolge attività editoriale in qualità di membro del Comitato scientifico o editoriale di riviste scientifiche nazionali e internazionali specializzate in materia di economia aziendale.
L'attività di ricerca è incentrata soprattutto sulle tematiche relative alla comunicazione economico-finanziaria d'impresa, sia con riferimento al contesto italiano, sia a livello internazionale. Tale attività è testimoniata da numerose pubblicazioni (articoli su riviste nazionali e internazionali, saggi e monografie), nonché da diversi interventi a convegni e seminari. Tra gli altri interessi di ricerca si segnalano quelli attinenti alla storia delle ragioneria, alla rendicontazione sociale e alla responsabilità sociale delle imprese.
Presso la Fondazione Cariparma ha ricoperto il ruolo di sindaco effettivo (dal 2000 al 2004) e di presidente del collegio sindacale (dal 2004 al 2006); in seguito, è stato Vice Presidente della Fondazione nel triennio 2009-2012.
 
(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)
Giovedì, 31 Ottobre 2013 17:37

Fondazione Cariparma: approvato il DPP 2014

Parma, 31 ottobre 2013

Nella riunione odierna il Consiglio Generale di Fondazione Cariparma ha approvato il Piano Strategico 2014-2016 e il Documento Programmatico Previsionale dell'Esercizio 2014: si tratta di passaggi fondamentali per la prossima attività della Fondazione, documenti che forniscono le indicazioni sull'attività progettuale e i dettagli operativi circa la gestione del patrimonio e del processo erogativo.

Come per gli anni precedenti il DPP 2014 prevede l'assegnazione di risorse ai seguenti settori rilevanti: Volontariato, filantropia e beneficenza, Educazione, istruzione e formazione, Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa, Arte, attività e beni culturali, Ricerca scientifica e tecnologica.

A fronte dei mutati scenari sociali ed economici la Fondazione ha iniziato da tempo una importante ridefinizione dei criteri di intervento, volta ad ottimizzare le risorse e moltiplicare le positive ricadute dei progetti sostenuti: in particolare il DPP 2014 evidenzia l'importanza di fattori quali l'innovazione sociale, l'attivazione di sinergie e collaborazioni, la condivisione e la disseminazione dei risultati dei progetti, il monitoraggio sistematico delle iniziative finanziate.

Nella stessa seduta l'organo di indirizzo ha provveduto alla nomina di un nuovo membro del Consiglio Generale nella persona del Dott. Paolo Andrei, Professore Ordinario di Economia Aziendale presso la facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Parma; il Prof. Andrei ha ricoperto la carica di vice presidente della Fondazione Cariparma dal 2009 al 2012.

A seguito della verifica dei requisiti e la convalida della nomina, il Consiglio Generale provvederà alla designazione del nuovo Presidente della Fondazione, che subentrerà nel mandato del compianto Prof. Carlo Gabbi.

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)
Parma, 15 ottobre 2013
 
Sviluppo sociale e valore aggiunto: sono questi i criteri che, sempre più con attenzione, Fondazione Cariparma ritiene indispensabili al fine di alimentare nuove forme progettuali e dare un concreto sostegno alla comunità.
A tal fine la Fondazione sta attivando strumenti per meglio identificare sia ambiti ed obiettivi sia il reale impatto sociale degli interventi sostenuti: un percorso che si propone, attraverso un monitoraggio sistematico delle richieste di finanziamento pervenute, la valutazione dei progetti sotto il profilo delle risorse utilizzate e dei risultati prodotti.
L'obiettivo – in collaborazione con la Fondazione Emanuela Zancan – è quello di comprendere gli esiti dei progetti, i vantaggi ottenuti, con quale impatto sui destinatari e sulla comunità: un'attenzione che, superando l'obsoleto modello di mero "erogatore" economico di risorse, vede Fondazione Cariparma parte attiva della comunità, promotrice di attività e progetti "rigenerativi", con crescente indice di rendimento (più efficienza e meno costo) e di responsabilizzazione.
In tale prospettiva la Fondazione ha attivato il primo di una serie di incontri con i soggetti destinatari di contributi ex Bando 2013: condividere gli obiettivi e gli strumenti di lavoro è infatti parte integrante del processo di valutazione dei progetti sostenuti e del plusvalore ottenuto.
 
(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)
Venerdì, 11 Ottobre 2013 07:02

"Donne e co-sviluppo": storie di donne migranti

Un dibattito che attraverso la storia di due donne prende in analisi il fenomeno del co-sviluppo: sabato 12 ottobre, ore 16, presso il Centro Interculturale di Parma promosso da Fondazioni4Africa e Ottobre Africano -
 
Parma, 11 ottobre 2013

Il ruolo delle diaspore e delle donne migranti nello sviluppo del Paese d'origine e in quello d'accoglienza, l'esperienza dell'iniziativa Fondazioni4africa che da 5 anni sostiene interventi di co-sviluppo tra Italia e Senegal, la storia di due donne impegnate in progetti a sostegno delle loro comunitá in Burkina Faso e in Senegal e protagoniste di due documentari trasmessi da RAI Tre: questi i principali argomenti del dibattito previsto per Sabato 12 ottobre alle ore 16.00, presso il Centro Interculturale di Parma nell'ambito dell'iniziativa Ottobre Africano.

Durante il dibattito, che verrà coordinato da Davide Demichelis, giornalista e autore della trasmissione RADICI di RAI 3, si racconterà la storia di Coumba Diaw, senegalese e parmense al contempo, rientrata in Senegal e attualmente impegnata con l'associazione Stretta di Mano in numerose iniziative a favore delle donne e dei giovani di Dakar, Thiés e Kebemer, promosse da Fondazioni4africa in Senegal e quella di Fanta Tiemtoré, Presidente dell'Associazione Mirage Burkina, che sostiene un progetto di coltivazione del riso in Burkina Faso con tecniche e attrezzature alternative già sperimentate in Italia.

Il racconto di Coumba e di Fanta verrá arricchito dall'analisi sul fenomeno del cosviluppo presentata da Selenia Marabello, docente di Antropologia Culturale dell'Università di Modena. Alcune parti significative dei due documentari su Coumba e Fanta recentemente trasmessi all'interno del Programma RADICI su RAI 3 permetteranno di incontrare Coumba e Fanta all'opera nei loro progetti.

Il dibattito è promosso da Fondazioni4Africa e Ottobre Africano.

L'iniziativa Fondazioni4Africa vede impegnate insieme quattro tra le principali fondazioni italiane di origine bancaria Fondazione Cariparma, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Dal 2008 è stato avviato un lavoro di partnership economica e di progettazione partecipata nell'ambito della solidarietà internazionale, realizzato in stretta collaborazione con numerose organizzazioni non governative italiane e associazioni di migranti africani. Due interventi, in Nord Uganda e Senegal, finanziati con le risorse messe a disposizione dalle quattro Fondazioni di origine bancaria, alle quali da subito si è unita la Fondazione Umano Progresso e successivamente la Fondazione De Agostini, per un impegno complessivo, di circa 15 milioni di euro in cinque anni. Durante i 5 anni dell'iniziativa in Senegal, nell'ambito delle attività di promozione del cosviluppo, sono stati sostenuti interventi realizzati da 4 associazioni di migranti senegalesi nelle loro comunità di origine e otto associazioni della diaspora senegalese ( per circa 70 rappresentanti complessivi) hanno beneficiato di attività di formazione, assistenza tecnica e rafforzamento istituzionale in Italia e in Senegal. Tra il 2011 e il 2012 si è svolto a Parma il corso per operatori agroalimentare, sostenuto dalla Provincia di Parma e cofinanziato da Fondazioni4Africa, che ha permesso a 8 membri dell'Associazione dei Senegalesi di Parma, per la prima volta in Italia, di acquisire la specifica qualifica professionale, utilizzabile sia per percorsi lavorativi in Italia sia per avviare nuove attività imprenditoriali e di sviluppo comunitario nel Paese d'origine.

L'iniziativa Ottobre Africano giunge quest'anno alla sua undicesima edizione e si svolge dal 6 al 27 ottobre con un programma intitolato "Dall'Incontro la Cultura".

Nato a Parma su iniziativa dell'Associazione di promozione sociale "Le Réseau", creata per favorire la reciproca conoscenza, la collaborazione fra immigrati ed italiani e la convivenza fondata su rispetto, comunicazione e scambio culturale, Ottobre Africano é il festival delle culture e delle sinergie, itinerante e multidisciplinare e, quest'anno per la prima volta, si svolge oltre che a Parma, a Reggio Emilia, Milano e Roma.

L'edizione 2013, in completa assonanza con il dibattito sulla nuova legge sulla cittadinanza e le linee politiche del Ministro Cécile Kashetu Kyenge, che ha dato il patrocinio del Ministero all'iniziativa, mette l'accento sull'importanza dell'approccio culturale all'immigrazione. Tra gli obiettivi del Festival quello di creare una finestra spazio-temporale in cui dialogare attorno al co-sviluppo valorizzando la "risorsa immigrazione" e dare visibilità ai giovani e ai talenti artistici stranieri e appartenenti alle "seconde generazioni".
 
(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)
Parma, 7 ottobre 2013

Fondazione Cariparma sul podio dell'Italian Heritage Award un' iniziativa dedicata alla salvaguardia, tutela e documentazione dei beni culturali patrimonio dell'umanità -

Fondazione Cariparma si è aggiudicata il secondo posto parimerito (sezione Ricerca, formazione e innovazione nella tutela del patrimonio culturale) dell'Italian Heritage Award 2013: il premio internazionale, promosso dall'Associazione Nazionale Fidei Signa Onlus e quest'anno alla sua prima edizione, vuole promuovere non solo il valore testimoniale intrinseco al bene culturale stesso ma quello di tutti coloro che, a vario titolo, operano per la sua valorizzazione.
L'Italian Heritage Award 2013 (le cui giurie scientifica e tecnica sono state presiedute rispettivamente dalla prof.ssa Liliana Barroero e dal Prof. Leonardo Paris) si è rivolto a singoli professionisti italiani e stranieri e a istituzioni nazionali ed estere quali Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca pubblici e privati, Fondazioni, Associazioni, Società, soggetti che promuovono la salvaguardia, tutela e documentazione dei beni culturali patrimonio dell'umanità.
Fondazione Cariparma, presente nella rosa di tre finalisti, è stata selezionata grazie al progetto Catalogo delle vulnerabilità del patrimonio culturale in provincia di Parma, ricerca realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente, Territorio e Architettura dell'Università degli Studi di Parma con la seguente motivazione: "Realizzazione di uno strumento scientifico innovativo per l'individuazione gerarchica degli interventi urgenti per la salvaguardia dei beni culturali [...]."
Nella stessa categoria è risultato vincitore il progetto della musicologa Marina Toffetti (integrale ricomposizione della parte mancante di una partitura del Seicento) e secondo parimerito la Fondazione Eucentre (tecniche di intervento per ridurre la vulnerabilità sismica di strutture monumentali con colonne in pietra).
Per l'edizione 2013 il numero di candidature è risultato superiore a 400, con progetti pervenuti da tutto il mondo; la premiazione di premiazione ha avuto luogo venerdì 4 ottobre presso la Pontificia Facoltà Teologica S. Bonaventura di Roma.
 
(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)
Parma, 3 ottobre 2013
 
Con il contributo di Fondazione Cariparma l' Istituto Tecnico Economico "Melloni" di Parma si è dotato di nuove LIM (Lavagne Interattive Multimediali), andando così a completare la dotazione presso tutte le aule dell'Istituto -
Si tratta di una dotazione didattica al passo coi tempi, che sfrutta le potenzialità che le risorse multimediali possono offrire, in modo che gli alunni possano confrontarsi con i nuovi strumenti dell'apprendimento, oltre che con un nuovo modo di interpretare la realtà: l'utilizzo di LIM potenzia l'immediatezza e l'efficacia dell'insegnamento, favorisce una maggiore vicinanza degli insegnanti agli studenti con un'accresciuta possibilità di coinvolgimento durante le lezioni, grazie ai mezzi diversi utilizzati (animazioni, video, immagini e utilizzo di Internet).
Un progetto che vede il contributo di Fondazione Cariparma, che rinnova il proprio impegno verso il settore dell'istruzione e dell'educazione, accompagnando la scuola parmense nel suo percorso di alfabetizzazione informatica e di potenziamento degli strumenti educativi.
Le nuove LIM dell'ITE Melloni sono predisposte per l'apprendimento audio-visivo e multisensoriale oltre a costituire un utile strumento didattico in grado di rispondere alle esigenze di un gran numero di studenti, compresi gli alunni con "bisogni educativi speciali", una complessa realtà che include alunni con carenze funzionali e relazionali, studenti d.s.a. e studenti stranieri di recente immigrazione, il cui apprendimento non passa talvolta attraverso i canali didattici tradizionali, ma viene agevolato da stimoli multisensoriali e visuospaziali.


(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

Parma, 2 ottobre 2013
 
Sarà Pierluigi Pizzi ad allestire la grande mostra su "Bodoni Principe dei tipografi nell'Europa dei Lumi e di Napoleone" che, nel bicentenario della morte, si potrà ammirare a Parma dal 5 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 alla Biblioteca Palatina e alla Galleria Nazionale, contigua al Teatro Farnese -
È una mostra che nasce da lontano, da un progetto ideato da Andrea De Pasquale, direttore tra il 2008 e i primi del 2012 della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano, e poi continuato in piena sinergia con l'attuale direttore della Biblioteca e del Museo, Sabina Magrini e con il Soprintendente per i Beni Artisti e Storici di Parma Mariella Utili. L'intera iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparma.
Accanto alla Biblioteca Palatina e alla Galleria Nazionale che ospitano l'esposizione negli spazi prestigiosi deel complesso monumentale della Pilotta dove, tra l'altro, Bodni visse ed operò, hanno collaborato alla co-organizzazione della manifestazione la Fondazione Museo Bodoniano e la stessa Fondazione Cariparma: istituti di natura diversa che contribuiscono, ciascuno secondo le proprie funzioni, all'impresa di illustrare ad un pubblico più ampio possibile l'importanza dell'artista che ha reso grande la storia della tipografia italiana nel mondo.

La Fondazione Cariparma con la generosità consueta nei confronti delle iniziative di grande rilevanza ospitate in città, ha curato, inoltre, gli aspetti gestionali del progetto. Dal canto loro, il Museo, la Biblioteca e la Galleria hanno lavorato fianco a fianco, nell'ambito della diverse competenze di ciascuno, con l'intento comune di rendere al meglio - in un contesto spettacolare quale la Galleria Petitot e i Saloni Neoclassici della Galleria Nazionale - l'atmosfera degli anni in cui Bodoni fu attivo, gli interlocutori eccellenti a cui fu legato, le edizioni straordinarie che seppe concepire e commercializzare.

In spazi, che da soli giustificano una visita, saranno esposti i raffinati volumi bodoniani e le testimonianze dell'intero processo di realizzazione e di commercializzazione di capolavori che, per contenuto come per qualità di stampa, erano contesi da corti, accademie, biblioteche e intellettuali dell'Europa a cavallo tra Sette e Ottocento. Accanto alle meraviglie uscite dai torchi di Giambattista Bodoni, a rivivere in mostra è il mondo culturale, economico e istituzionale, sono le corti italiane ed europee appunto, che in Bodoni trovarono l'artigiano-artista in grado di dar forma di libro alle loro istanze, idee ed ideali.
Ed è proprio a "Bodoni, gli ambienti culturali e le corti" che è riservata una delle due sezioni della esposizione. Nella scenografia suggestiva di ambienti meno noti del Teatro Farnese rivivranno i suoi primi passi nella tipografia paterna della natia Saluzzo, quindi il trasferimento a Roma e il lavoro alla stamperia di Propaganda Fide.
Successivamente l'approdo alla corte di Parma, tra le più "illuminate" ed internazionali nell'Italia frammentata dell'epoca.

E da questo momento tutto muta: non è più lui a proporsi alle diverse corti europee ma sono re, papi e principi a recarsi a Parma, nella sua "Stamperia" per commissionargli o assicurarsi le sue ambite edizioni.
Da Napoli vengono o gli inviano propri emissari prima i Borbone e poi Murat, altrettanto fanno i Borbone di Spagna e l'Imperatore, ovvero Napoleone in persona. Così come, da Milano, Eugenio Beauharnais ViceRe d'Italia e, con lui, l'ambiente culturale che aveva in Brera il suo epicentro. Bodoni divenne anche riferimento per il mondo culturale ed intellettuale, di scrittori, pensatori, storici: Parini, Monti, De Azara, Alfieri, Pindemonte, Foscolo, Benjamin Franklin, Madame de Staël, Stendhal con tanti altri. Alle loro idee seppe dare non solo forma fisica, trasponendole in libri di grande eleganza e rigore, ma anche ampia diffusione.
Questo magnifico "affresco di un'epoca" della storia italiana ed europea, con le sue luci e le sue inevitabili ombre, vive in mostra, all'interno della Galleria Nazionale, grazie alle vedute e ai ritratti dei personaggi che animarono la vita politica ed economica dell'epoca realizzati da grandi artisti, Goya innanzitutto, ma anche, Anton Raphael Mengs, Angelica Kauffmann, Francois Gerard e i molti altri già presenti nelle collezioni ducali tra cui Andrea Appiani, Antonio Canova, Bernardo Bellotto, Robert Hubert.
Alla "Fabbrica del libro perfetto" è riservata l'altra grande sezione della mostra; nel suggestivo spazio della Galleria Petitot della Biblioteca Palatina sono esposti dapprima i capolavori che raccontano la storia del libro a stampa: dalla Bibbia di Gutenberg della metà del XV secolo, alle più importanti edizioni della tipografia europea. Poi Bodoni e la sua rivoluzione del gusto e della tecnica. Qui, gli strumenti per la fusione dei caratteri in piombo e la composizione dei testi, le prime edizioni ma soprattutto gli esemplari più belli usciti dai torchi bodoniani, evidenziano, ricorrendo anche all'utilizzo intelligente di strumenti multimediali, quanto radicale sia stata la sua "rivoluzione" nella storia dell'arte tipografica. Una rivoluzione frutto, come la mostra ben documenta, di una maniacale attenzione per ogni fase del lavoro, sempre con obiettivi di qualità e eleganza elevatissimi. Dalla scelta, e ideazione, del carattere tipografico (ancora oggi il "Bodoni" ispirato ai caratteri da lui creati è tra i più utilizzati), alla composizione grafica, al perfezionamento delle tecniche di stampa su carte naturalmente selezionatissime, ma anche supporti speciali come seta e pergamena. E, ancora, l'attenzione alle incisioni; veri capolavori d'arte. Infine la stampa a colori e le legature di sobria, perfetta eleganza.

«Quanto più un libro è classico tanto più sta bene che la bellezza de' caratteri vi si mostri sola», affermava Bodoni. Di qui non solo l'attenzione ai caratteri, che lui stesso disegnava, ma anche a quella che oggi definiremmo come impaginazione, in un perfetto equilibrio pieno – vuoto, tra scrittura e spazi bianchi. Con Bodoni si può parlare di una vera e propria rivoluzione nell'arte della stampa, ruolo di cui lui stesso era consapevole, tanto da affermare orgogliosamente che le sue edizioni avevano «introdotto una nuova armonia nella semplice e maestosa formazione de' frontespizi, ed una migliore e più vaga proporzione nelle pagine adattate alle varie qualità delle carte e de' formati».

In mostra i suoi volumi, esposti in originale, potranno anche essere virtualmente sfogliati grazie ai supporti multimediali a disposizione dei visitatori.
Ma il genio bodoniano si rivela anche in quello che oggi definiremo come marketing delle sue preziose edizioni. E' celebre la sua orgogliosa affermazione "Io non voglio che cose magnifiche e non lavoro per la volgarità dei lettori". Tuttavia egli era perfettamente consapevole che il libro, per quanto perfetto come oggetto, trovava – allora come oggi – la sua vera vita solo tra le mani dei lettori. E la sua fortuna conferma come sapesse bene convincerli all'acquisto.
Sito della mostra: www.mostrabodoni.it
(Fonte: studio Esseci)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
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