Confcooperative Parma

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Sito Ufficiale: www.confcooperativeparma.net

Confcooperative Parma presenta il bando "IMPRESE RIGENERATE DA LAVORATORI SOSTEGNO A PROGETTI IMPRENDITORIALI DI WORKERS BUYOUT COOPERATIVI"

Il giorno MERCOLEDI' 27 FEBBRAIO 2019 alle ore 11.00, presso gli uffici di Confcooperative Parma, verrà presentato il nuovo bando messo a disposizione da FondoSviluppo SpA, rivolto ad assistere e sostenere le nuove cooperative costituite da lavoratori di aziende in crisi, nella delicata fase di avvio dello start up cooperativo (WBO – Workers Buy Out).

Il sostegno alle imprese rigenerate dai lavoratori rappresenta l'impegno concreto di Confcooperative al sostegno all'occupazione, alla valorizzazione e preservazione delle conoscenze, del know how e
dell'avviamento, in sostanza del patrimonio economico, sociale e culturale dei territori interessati. Infatti, attraverso i processi di Workers Buy Out, vengono rigenerate non solo le imprese ma anche le persone e l'intera comunità.

Il bando rappresenta per il territorio di Parma e provincia uno stimolo e un acceleratore dei percorsi di costituzione e di avvio di Workers Buy Out cooperativi. Tramite il bando si intende, da una parte, offrire un sostegno finanziario a cooperative costituite da WBO, a fronte di esigenze di liquidità; dall'altra parte supportarle, tramite l'Unione provinciale di Confcooperative, nella gestione delle crisi aziendali. Il bando intende fornire assistenza ai lavoratori in difficoltà accompagnandoli nel percorso di costituzione della cooperativa. Inoltre, si intende assicurare un percorso di formazione imprenditoriale cooperativa ai neo cooperatori, indispensabile per lo sviluppo imprenditoriale e per la qualità cooperativa della nuove cooperative.

L'obiettivo del bando è dunque quello di supportare il tessuto economico e sociale del territorio, affrontando in maniera virtuosa situazioni di crisi aziendale attraverso la cultura imprenditoriale cooperativa.

La scadenza per la presentazione delle proposte progettuali è fissata al 15 maggio 2019; il bando mette a disposizione, a livello nazionale, 1 milione di euro di risorse economiche, che verranno utilizzate per il sostegno finanziario alle WBO tramite varie tipologie di intervento (interventi finanziari diretti, servizi di accompagnamento allo start-up, formazione e tutoraggio, specifiche agevolazioni per facilitare l'accesso al credito).

All'incontro parteciperanno: Andrea Gennari (Direttore Confcooperative Parma); Simone Taddei (referente bandi di contributo e finanza agevolata di Confcooperative Parma); Andrea Pisseri (responsabile Sindacale di Confcooperative Parma).

Confcooperative Parma informa che dal 7 febbraio riapre lo sportello per la presentazione delle domande per gli incentivi alle imprese previsti dalla "Nuova Sabatini".

Sono 480 milioni di euro le risorse finanziate con la legge di bilancio 2019 per continuare ad agevolare le piccole e medie imprese che intendono investire in beni strumentali.

La misura ha infatti l'obiettivo di incentivare la manifattura digitale e incrementare l'innovazione e l'efficienza del sistema imprenditoriale tramite l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature.

La "Nuova Sabatini" - introdotta nel 2013 - è stata in questi anni un importante strumento agevolativo per l'ammodernamento e la crescita del sistema produttivo italiano. Finora sono state oltre 63 mila le domande presentate dalle piccole e medie imprese, per un ammontare di contributo concesso superiore a un miliardo di euro.

Per maggiori delucidazioni Confcooperative Parma invita a contattare gli uffici che potranno forne maggiori approfondimenti o l'eventuale assistenza tecnica: Simone Taddei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  Tel. 0521 942635

Beneficiari
Possono beneficiare dell'agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione
della domanda:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a
procedure concorsuali;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un
conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all'apertura di una sede operativa in Italia entro il
termine previsto per l'ultimazione dell'investimento.
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione dei seguenti:
- attività finanziarie e assicurative;
- attività connesse all'esportazione e per gli interventi subordinati all'impiego preferenziale di prodotti
interni rispetto ai prodotti di importazione.

(allegata circolare scaricabile in pdf)

Coop a governance femminile cresciute in regione del 3% negli ultimi due anni. Presentata la ricerca VIEW su un campione di 100 cooperative emiliano-romagnole. Una su 3 ha strutturato servizi, l'80% misura il clima interno per avere segnalazioni.

Bologna, 13 novembre 2018 – Le cooperative emiliano-romagnole possono svolgere un ruolo da protagonista nei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, intervenendo in tutte le fasi del percorso in rete con gli altri attori pubblici e privati del territorio. Oltre il 90% ha già messo in atto queste attività, un terzo ha strutturato servizi interni per fronteggiare il problema mentre l'80% svolge periodicamente analisi del clima organizzativo per facilitare la raccolta di segnalazioni.
E' quanto emerge dalla ricerca "VIEW. Violenza, Impresa e Welfare. Il ruolo della cooperazione per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile" realizzata dall'economista Francesca Corrado su un campione di 100 cooperative attive in svariati settori produttivi e con oltre 20.000 occupati. Promossa con il contributo di Fondosviluppo, la ricerca è stata presentata questa mattina a Zola Predosa (Bologna) nell'ambito dell'evento "Più forti insieme" organizzato dalla Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Emilia Romagna, alla presenza dell'assessore regionale alle Pari opportunità Emma Petitti.

"Senza le donne in questa regione non ci sarebbe cooperazione – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza -. Rappresentano il 64% degli 80.000 lavoratori nelle nostre cooperative, con 1.700 consigliere di amministrazione (22%) e 331 cooperative a governance femminile (20%), cresciute del 3% negli ultimi due anni. Mi piace inoltre sottolineare la presenza nel nostro sistema di ben 115 cooperative al 100% femminili, il cui consiglio di amministrazione è composto da sole donne". "E' da queste cooperatrici – aggiunge Milza – che è nata l'idea di valutare quali azioni mettere in campo per prevenire e contrastare il drammatico fenomeno della violenza sulle donne".

"Come emerge dalla ricerca, la cooperazione si conferma tra i modelli di impresa più efficaci nel dare attenzione alle lavoratrici (nella maggior parte dei casi anche socie), e questo è fondamentale per realizzare progettualità volte a contrastare le molestie e le violenze sulle donne – commenta Anna Piacentini, presidente Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Emilia Romagna -. Lo confermano, ad esempio, la presenza di numerose cooperative che erogano servizi per l'accoglienza e il sostegno ai familiari, che si occupano dell'inserimento lavorativo delle donne, che propongono forme mirate di microcredito per favorire l'autonomia femminile, oppure di cooperative fondate da donne maltrattate che si sono unite per essere più forti insieme".

"Vogliamo stimolare la nascita di una rete regionale di cooperative che supporti percorsi privilegiati di accesso e reinserimento lavorativo per le donne vittime di violenza – aggiunge Piacentini -, facilitando anche la permanenza della donna in azienda con politiche di conciliazione famiglia-lavoro. Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile la collaborazione con le Istituzioni pubbliche e gli altri soggetti privati attivi nel contrasto alla violenza sulle donne, per questo abbiamo sottoscritto l'Accordo regionale con i sindacati il 16 aprile 2018 e intendiamo contribuire alle attività dell'Osservatorio regionale sulla violenza di genere".

Sul fronte dei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, dalla ricerca emerge che solo il 25% degli intervistati ritiene che in caso di molestia sul posto di lavoro la cooperativa non saprebbe come affrontare il problema, mentre l'80% conferma che all'interno dell'impresa sono state svolte analisi del clima organizzativo per facilitare la raccolta di segnalazioni. Il 30% sottolinea la presenza di servizi interni alle cooperative di supporto per casi di molestie e violenza. Tra le priorità espresse c'è la necessità – evidenziata nel 63% dei casi - di avviare percorsi informativi per sensibilizzare i dipendenti, insieme a percorsi di formazione per amministratori, dirigenti, soci, dipendenti e collaboratori delle cooperative. L'80% ritiene utile l'attivazione di uno sportello di ascolto e supporto psicologico, il 73% di uno sportello legale e l'83% di un servizio di mediazione culturale. Meno richiesti, invece, i corsi di difesa e crescita personale (53%).
Inoltre, il 91% dichiara che la propria cooperativa ha già svolto attività di questo tipo, il 52% ritiene che si debbano implementare iniziative di sensibilizzazione interne, il 24% ritiene fondamentale una mappatura puntuale dei servizi che possono essere offerti. Tra le azioni che le cooperative potrebbero implementare ulteriormente, ci sono quelle di accompagnamento e orientamento al lavoro (71%), di sostegno alla genitorialità (47%), accoglienza residenziale (46%), consulenza psicologica (41%), assistenza durante la presa in carico (30,8%), assistenza medica (14,5%).

Infine, oltre il 95% degli intervistati ritiene che Confcooperative Emilia Romagna possa supportare il disegno dei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, creando una rete regionale di cooperative per lavorare in un'ottica integrata e multidisciplinare, in sinergia con gli attori pubblici e privati

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