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Lunedì, 28 Settembre 2020 06:42

Modena Motor Gallery: una scommessa vinta

La manifestazione motoristica torna a far battere forte il cuore degli appassionati e dei semplici curiosi. Conclusa l’ottava edizione della kermesse dedicata ad auto e moto d’epoca

Pubblicato in Cronaca Modena
Domenica, 30 Agosto 2020 19:38

Rossa dalla vergogna

Lontani dalla top ten Vettel e Leclerc fanno quello che possono ma la Ferrari non c'è. Analisi e sensazioni del giorno più buio della sua storia recente. Nel frattempo l'ennesimo trionfo Mercedes.

di Matteo Landi

Tredicesimo e quattordicesimo. A fine gara Vettel e Leclerc non si sottraggono alle domande dei giornalisti. Ci mettono la faccia, più di quanto fanno gli alti ranghi della casa automobilistica. Dai loro volti però non traspare speranza quanto rassegnazione. La Ferrari, la squadra più titolata del Mondiale, ha perso. Tutto. Sconfitta non solo in pista ma anche nella politica. Prima della gara belga è arrivata la tanto attesa firma da parte di tutte le squadre sul nuovo "Patto della Concordia". A Maranello si dichiaravano soddisfatti di aver mantenuto il diritto di veto (unica squadra del mondiale) sulle decisioni regolamentari e di essersi garantiti futuri introiti in linea con i presenti. Poi è arrivata la notizia circa la firma più incerta, quella Mercedes. Gli uomini del team anglo-teutonico si sono presi il tempo necessario per fare pressione ed ottenere quel che volevano: la possibilità di uscire prima della scadenza dell'accordo, di durata quinquennale, dalla massima Formula. Quasi in contemporanea Renault ritirava il ricorso contro la lieve sanzione ricevuta da Racing Point in seguito all'utilizzo delle prese d'aria dei freni di derivazione Mercedes, particolare per regolamento non condivisibile. Ferrari rimaneva sola contro la futura Aston Martin e quindi contro Mercedes, che l'appoggia in quanto fornitrice di tecnologia e tirata in causa nella vicenda. Sulla scelta Renault pare abbia influito anche il recente accordo raggiunto fra Mercedes e la casa francese circa la prosecuzione della loro "joint venture" nell'ambito delle vetture di serie. La squadra diretta da Abiteboul ha inoltre ricevuto dalla Federazioni le rassicurazioni che cercava: il concetto di proprietà intellettuale rimarrà invariato e le squadre non potranno acquistare in futuro i progetti dai concorrenti. Una Ferrari lasciata in disparte dagli altri costruttori, che intanto tessono la loro "tela politica", che sperava di poter beneficiare per la veloce gara belga dell'imposizione della mappatura unica delle power unit per qualifica e gara ed invece vede la nuova regola slittare alla gara di Monza. Peccato che a Spa la vettura prodotta a Maranello abbia evidenziato non solo limiti di potenza.

Il giorno più buio

Partiti dalla 12esima e 13esima posiziona, una più avanti grazie al preventivo ritiro di Sainz (power unit in fumo prima del via), Leclerc e Vettel hanno dimostrato di essere la spina dorsale della squadra diretta da Mattia Binotto. Nel giro di pochi chilometri Leclerc si è issato in ottava posizione, deliziandoci con un meraviglioso sorpasso su Perez. Poi l'abisso. La vettura del monegasco ha perso velocità sul dritto e rapidamente il giovane pilota del Cavallino si è ritrovato in 12esima posizione. Il tremendo botto di Giovinazzi ha costretto la direzione gara a far entrare in pista la safety car. Mentre il gruppo si ricompattava ai box Ferrari è successo l'inverosimile: i secondi scorrevano sul cronometro mentre i meccanici cercavano le gomme destinate alla vettura n°16, ferma in sosta. Una situazione che ha ricordato quanto accadde ad Irvine nel Gp d'Europa del 1999, anno in cui la Rossa si aggiudicò comunque il titolo costruttori. Un obiettivo impossibile da raggiungere quest'anno, con una vettura che in Belgio è parsa la più lenta dell'intero schieramento. Leclerc, dopo il tempo perso al pit stop, è sprofondato in 14esima posizione. Divenuto poi ultimo dopo l'ennesima sosta in cui i meccanici sono intervenuti sul circuito idraulico della vettura. Con gomme fresche, ed un auto parsa rivitalizzata, Leclerc ha addirittura stampato il momentaneo giro più veloce in gara. Solo un'illusione dettata dalla caparbietà di un pilota che non si è arreso alle evidenze. Anche Vettel ha lottato, provando a resistere alle vetture più veloci. Invano. Sul traguardo il tedesco ha preceduto di poco il compagno di squadra, entrambi lontani dalla zona punti e dietro anche all'Alfa Romeo di Raikkonen, autore di una prestazione notevolissima. Proprio la gara del finlandese evidenzia i limiti della vettura di Maranello, carente in tutti i settori. Vedere una Ferrari arrancare anche nei confronti di avversari che montano lo stesso motore deve far riflettere gli uomini di Binotto. Non siamo ancora ai livelli del 1980, quando la squadra italiana chiudeva il mondiale in decima posizione con solo otto punti conquistati, ma, se non altro, all'epoca si arrivava da annate ricche di titoli. Quadro ben diverso dalla situazione attuale.

Hamilton, cavalcata inarrestabile. Riccardo gran quarto

Prosegue con il vento in poppa la navigazione di Hamilton verso il settimo titolo mondiale. In Belgio non ha avuto rivali. Bottas non l'ha mai impensierito arrivando secondo, posizione da cui aveva iniziato la gara, davanti a Verstappen. Nel finale i tre hanno messo i remi in banca, salvaguardando le gomme, ed è arrivata gloria per Ricciardo, autore del giro più veloce della gara e quarto al traguardo. L'australiano è risultato impeccabile per l'intero fine settimana e forse si mangerà le mani sapendo che il prossimo anno lascerà una Renault in netta ascesa, visto anche il quinto posto conquistato dal compagno Ocon.

Raikkonen: il meglio dei 40

Non è riuscito a portare in zona punti la sua Alfa Romeo ma Kimi Raikkonen si è reso autore, come detto, di una gara meravigliosa. Davanti al compagno Giovinazzi in qualifica, oggi ha mostrato velocità e solidità. Togliendosi la soddisfazione di superare in pista l'ex compagno di squadra Vettel. La dodicesima posizione finale non rende merito agli sforzi profusi dal 40enne ma poco importa: sulla pista che lo ha visto trionfare 4 volte in carriera anche oggi ha lasciato il segno.

Prossima tappa: Monza

Fra una settimana il Circus tornerà nel Belpaese sulla velocissima pista di Monza. Un tracciato icona del Mondiale, teatro di momenti gloriosi della storia Ferrari. La doppietta targata Berger e Alboreto nel 1988, neanche un mese dopo il decesso del fondatore Enzo. La vittoria di Schumacher nel 1996, anno del suo debutto in Rosso. Il trionfo del 2000, quando la vittoria dello stesso tedesco mise le basi per il ritorno al titolo piloti 21 anni dopo Jody Scheckter. Quella del 2020 sarà probabilmente una gara di sofferenza per i tifosi del Cavallino Rampante: non abbandonate proprio adesso la vostra fede. Ma dai vertici del marchio, a partire dalla presidenza, meritate chiarimenti.

Pubblicato in Motori Emilia
Domenica, 26 Luglio 2020 22:19

Imola e F1, amore eterno

Domenica 1° Novembre la F1 tornerà finalmente all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari. L'attesa iniziata dopo quel meraviglioso Gran Premio del 2006 è terminata.

di Matteo Landi

La sveglia suonò presto quella domenica mattina. L'eccitazione ebbe velocemente la meglio sul sonno e su quella tristezza che ogni appassionato cullava ormai da giorni: un ultimo ballo e poi Imola avrebbe abbandonato la massima Formula. Una storia lunga, un amore nato nel 1979 da una stretta di mano fra Enzo Ferrari e Bernie Ecclestone, sbocciato con una gara di prova, non valida per il mondiale: il Gran Premio Dino Ferrari. Il legame fra Enzo ed il tracciato era talmente grande che la gara fu intitolata al compianto figlio venuto a mancare nel 1966. Ed in seguito alla scomparsa del Drake, nel 1988, il circuito assunse la denominazione di "Autodromo Enzo e Dino Ferrari".

Domenica 23 aprile 2006 la processione verso il circuito era infinita. Il prato della Tosa gremito di tifosi pronti a gustarsi un ultima cavalcata delle belve a quattro ruote. Fumogeni, birra, bandiere Rosse al vento e grida dense di passione, quasi a voler sovrastare le urla degli 8 cilindri aspirati. Fu una giornata memorabile: Schumacher vinse, andando immaginificamente a terminare quella meravigliosa rimonta che nel 2005 lo vide risalire dalla 13esima posizione in griglia di partenza alla seconda piazza finale. Imola salutò così la F1, dopo due gare talmente belle da lasciare l'amaro in bocca agli appassionati. Si chiuse così una storia fatta di tante gioie ed immensi dolori. Il 1994 che ci portò via Roland Ratzenberger ed Ayrton Senna non sarà mai così lontano, per chi le corse le ha nel cuore.

Monza, Mugello e Imola! Proprio all'interno di un tragico 2020 l'Italia trova forza ed energie per ospitare ben tre Gran Premi di Formula 1. Dopo l'inevitabile annullamento delle gare oltreoceano al Grande Circus servivano circuiti con strutture adeguate e disposti ad ospitare una gara della massima categoria a quattro ruote. Ed Imola ha risposto presente! Uberto Selvatico Estense, Presidente di Formula Imola, ci ha creduto, e dopo anni di dichiarazioni piene di speranza ha saputo cogliere la palla al balzo.

Potrebbe essere a porte chiuse, oppure ospitare un numero molto limitato di tifosi. Poco importa: domenica 1° Novembre giustizia sarà fatta!

Pubblicato in Motori Emilia

Targa Telematics, azienda che studia la mobilità per fornire soluzioni innovative per l'autonoleggio, ha analizzato il traffico automobilistico in Emilia Romagna dopo il Decreto della Presidenza del Consiglio del 16 marzo 2020.

É stato rilevato che il 45% delle vetture di flotte aziendali, o a noleggio a lungo termine per privati, era ancora in circolazione. La percentuale si attesta invece al 29,5% se si considerano i veicoli noleggiati a breve termine.

A livello nazionale i numeri più o meno coincidono almeno per quanto riguarda il noleggio a lungo termine, attestatosi sul 45%. Aumenta leggermente la percentuale per il noleggio a breve termine che, per quanto riguarda la media nazionale, ha raggiunto il 31,6%.
Nonostante il blocco, il numero di veicoli in circolazione, anche se in netto calo rispetto ai mesi precedenti, è comunque significativo.

Si tratta comunque di spostamenti necessari, finalizzati a fare la spesa, effettuare visite mediche o recarsi al lavoro. In particolare in una regione ampia ed estesa come l'Emilia-Romagna, per percorrere lunghe distanze l'utilizzo di una quattro ruote diventa quasi obbligatorio.

Il noleggio a lungo termine a Bologna, ed in generale in tutte le altre città dell'Emilia-Romagna dove ci sono ditte ed attività cruciali per la produzione di beni di prima necessità, è una pratica molto diffusa tra privati, professionisti ed aziende.

Rent4you rappresenta una delle realtà vincenti e consolidate in Emilia-Romagna, ma in generale su tutto il territorio nazionale, per il noleggio auto.

Il gruppo può vantare un parco auto molto ampio, tra cui scegliere modelli premium o city car per assecondare le diverse richieste del mercato.

Sono disponibili anche vetture elettriche, così da poter circolare liberamente nei giorni di blocco e nelle zone a traffico limitato. Professionisti ed aziende che si occupano del trasporto merci possono quindi godere di notevoli benefici, spostandosi liberamente nelle varie zone delle città senza alcun limite o pericolo di incappare in sanzioni pecuniarie.
Ritornando alla ricerca condotta da Targa Telematics, i dati relativi al noleggio a breve termine non hanno considerato le richieste di natura turistica che si sono praticamente azzerate in questo periodo.

La maggior parte delle vetture noleggiate appartiene a professionisti provenienti da fuori che, per motivi lavorativi, sono costretti ad entrare ed uscire quotidianamente o comunque frequentemente dalla regione.

Questi dati evidenziano i grandi vantaggi del noleggio, grazie al quale è possibile calmierare i costi legati alla manutenzione ed alla gestione dell'auto.

É previsto il pagamento di un unico canone mensile, che comprende però diverse altre spese come costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, bollo, assicurazione, soccorso stradale ecc.

Chi decide di noleggiare un'auto deve quindi pagare un'unica rata mensile, senza incorrere in rischi come immobilizzazione dei capitali e svalutazione del mezzo.

Pubblicato in Economia Emilia

“Rischio incendio e lesioni!” Rapex segnala un richiamo per le VW Tiguan e Touran. Difetto di livello grave al serbatoio del carburante

Due dei modelli più popolari di Volkswagen, sono stati segnalati per un seria “allerta” dal Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products, un organismo dell’unione europea impegnato nella vigilanza sul corretto funzionamento di tutti i prodotti in vendita nell’unione europea.

L'avviso con "Livello di rischio serio" è inserito dalla Germania nel bollettino del 7 febbraio 2020. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa tedesca riguarda le Tiguan e Touran prodotte dal 10/10/2019 al 11/10/2019 e riguardano i modelli con numero di omologazione: e1 * 2001/116 * 0450 *; e1 * 2001/116 * 0211 *, Tipo: 5N, 1T. La segnalazione "A12 / 00140/20", nel bollettino Rapex pubblicato oggi si riferisce a un difetto della "Parete del serbatoio del carburante non è sufficientemente spessa. Di conseguenza, in caso di incidente potrebbe rompersi e perdere carburante aumentando il rischio di incendio o esplosione." "Di conseguenza, aumentando il rischio di incidenti." E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ''non si possono escludere condizioni di guida non sicure''.

Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Volkswagen Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Volkswagen non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia. Segnalazione presentata dal Ministero dei trasporti di Germania.

(8 febbraio 2020)

 

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Pubblicato in Motori Emilia
Giovedì, 30 Gennaio 2020 08:32

Motori: quando va sostituito l'olio all'auto?

Capire quando il momento di cambiare l'olio del motore è molto importante. Infatti, tutti i principali meccanici raccomandano la necessità di controllare sempre il livello dell'olio e soprattutto, effettuare il cambio di lubrificante secondo la tempistica giusta indicato dalla casa costruttrice. Ogni specifica casa infatti, dà delle indicazioni su come farlo e soprattutto, quando provvedere al cambio. E' molto difficile stabilire quando è il momento di cambiare olio al motore. Non c'è un chilometraggio esatto per capire se è il momento opportuno per fare questa sostituzione. Generalmente, in passato si faceva questa sostituzione ogni 10.000 km massimo fino 15.000 km. In realtà però, in un modelli di auto, nonché i produttori di oli lubrificanti, hanno alzato il chilometraggio fino arrivare a 30.000 km.

La scelta del cambio dell'olio motore

La scelta del cambio dell'olio motore dipende dalla macchina che si ha a disposizione. Infatti, sul libretto della casa specifica viene anche indicato il tipo di olio da utilizzare la giusta gradazione. Su portali come auto-doc.it si troveranno tutti i tipi di prodotti utili secondo le principali case automobilistiche. Ad esempio, Fiat predilige una specifica linea di prodotti. Una volta trovato l'olio lubrificante per la propria auto bisogna invece, capire il quando il chilometraggio riesce ad essere molto più ampio, rispetto che in passato. Ogni singola casa sul libretto di manutenzione del veicolo indica il numero dei chilometri entro cui cambiare l'olio. Una volta verificata la gradazione, il tipo di olio da utilizzare e il chilometraggio bisogna soltanto segnarsi la data precisa e procedere.

I differenti tipi di olio motore

Vi sono in commercio differenti tipi di olio motore. Sono composti da additivi e da una base e hanno come obiettivo quello di migliorare la viscosità e la detergenza. Possono essere generati di natura minerale o sintetica. Gli additivi sono utili anche per inibire l'ossidazione dell'olio e la formazione di spuma. Nel suo ciclo di lavoro l'olio è sottoposto a temperature alte e permette il funzionamento del motore. Quando affrontiamo una salita oppure quando si ha una forte accelerazione si scalda in maniera spropositata. Il lubrificante lavora con una pompa che genera pressione in modo tale da spingere questo sostanza all'interno dei condotti e nei passaggi che attraversano il motore. Passando attraverso le bronzine di banco, va a garantire la corretta lubrificazione fino ad arrivare alle pareti dei cilindri. La cosa importante è che la pressione sia sempre rispettata e non scenda mai sotto il livello minimo.

L'importanza della manutenzione di un'auto

Fare manutenzione di un'auto è molto importante perché altrimenti rischierà di durare molto meno rispetto a quanto indicato sul libretto dell'auto. Ecco perché bisogna tenere sotto controllo tutti i valori, ma uno di quelli principali è proprio quello dell'olio. Il livello deve essere sempre tenuto sotto controllo e quando inizia a diventare basso, è bene subito intervenire prima che ci siano dei danni al motore. È una cosa su cui non si scherza e può essere anche pericoloso. Il consiglio quindi è di seguire alla lettera tutti gli avvisi del meccanico e le indicazioni della casa automobilistica.

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La nuova Ford Focus Active dall'ampia gamma motori diesel e benzina, si caratterizza per un'esperienza di guida che mette subito a proprio agio e che prevede la scelta fra Active e Trail per affrontare anche i terreni più sconnessi. Tenuta di strada ottima. Encomiabili i consumi. L’evoluto sistema di guida assistita Ford Co-Pilot, con il cambio automatico e-shifter a 8 rapporti, gestisce le frenate e la ripartenza, oltre a regolare la velocità secondo i limiti e mantenere la vettura sempre al centro della corsia.

Prezzo di partenza da meno di 25 mila euro.

Tutti i dettagli nel video in collaborazione con VIDEOMOTORI

 

 

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Mercoledì, 10 Luglio 2019 09:38

Nuovo Mercedes-Benz GLB - VIDEO

Ottavo membro della famiglia di compatte della Stella, il nuovo Mercedes Benz GLB, è un SUV versatile e spazioso. Il primo compatto che preveda una versione a 7 posti. Guida sportiva e sensazione di controllo assoluto: il display head-up trasforma il parabrezza in un'elegante plancia digitale. Arriverà in Italia entro la fine dell'anno. 

Tutti i dettagli nel video in collaborazione con VIDEOMOTORI

 

 

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Le rilevazioni statistiche curate dal Segugio.it, noto portale web dedicato al mondo delle assicurazioni, consentono di conoscere i costi medi dei premi assicurativi in tutte le province italiane e di confrontarli con la media nazionale, la quale ammonta esattamente a 415,64 euro in riferimento al periodo gennaio-giugno 2019.

Il quadro nazionale e regionale relativo ai costi delle polizze RC Auto

A tal riguardo va sottolineato che i costi medi delle polizze RC Auto stanno diminuendo e questo non può che essere un dato positivo per i consumatori, anche se in molti ritengono che si sia ancora ben lontani da cifre eque dal momento che nel passato più recente i rialzi dei costi dei premi assicurativi sono stati davvero molto consistenti.
Al di là di questa riflessione, è un dato di fatto che permangano ancora oggi delle differenze davvero notevoli tra i vari territori italiani, basti pensare che nella provincia più cara d'Italia il costo medio di queste polizze è addirittura più che doppio rispetto a quello della provincia più economica.
La situazione relativa all'Emilia Romagna si rivela, nel suo complesso, piuttosto positiva per gli automobilisti: nelle 9 province presenti in regione, infatti, il costo medio dell'assicurazione auto è risultato superiore alla media nazionale solo in 3 casi.

Le province con costi superiori alla media nazionale

Il poco invidiabile primato di provincia dell'Emilia Romagna più cara nelle polizze assicurative auto appartiene a Rimini, dove il costo medio è risultato pari a 458,64 euro, dunque ben al di sopra della media nazionale.
Al secondo posto si colloca il capoluogo: a Bologna il costo medio di una polizza auto è risultato essere 453,25 euro, cifra leggermente inferiore rispetto a Rimini, ma comunque molto più alta in confronto alla media dell'intera Italia.

Probabilmente anche questo costo così esoso sta spingendo molti privati che risiedono a Bologna ad optare per dei servizi di noleggio a lungo termine come quelli disponibili sul web come https://www.trevirent.it/.

Il noleggio a lungo termine consente infatti di avere il mezzo noleggiato a propria totale disposizione proprio come se fosse di proprietà evitando qualsiasi costo di gestione, dalle manutenzioni tecniche al bollo, dall'assicurazione RC Auto fino alle coperture assicurative di tipo opzionale, senza ovviamente trascurare che in questo modo si può evitare l'esosa spesa iniziale necessaria per l'acquisto del mezzo; in questa formula di noleggio i soli costi che gravano sull'automobilista sono quelli del carburante e, ovviamente, il canone mensile da riconoscere all'azienda noleggiatrice.

La terza provincia più cara dell'Emilia Romagna, la quale completa così il trittico di province dove il prezzo delle polizze RC Auto supera la media nazionale, è Ravenna, con un costo di 427,35 euro; gli automobilisti di tutte le altre province della regione possono dirti soddisfatti.
Le province con costi inferiori alla media nazionale

Quanto alle province con costi inferiori alla media nazionale va menzionata anzitutto Modena, dove il prezzo medio delle polizze è di 406,48 euro, cifra quasi analoga a Parma, dove si attesta a 405,78 euro.

Le cifre sono ancor più basse a Reggio Emilia, con un costo medio di 382,54 euro, a Ferrara con 376,31 euro, a Piacenza con 366,98 euro.

La palma di provincia più economica dell'Emilia Romagna spetta Forlì-Cesena: in questa provincia infatti il costo medio di una simile polizza è risultato pari a soli 361,10 euro, ovvero oltre 50 euro in meno rispetto alla media nazionale.

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La Mille Miglia regala sempre grandi emozioni. Sotto la pioggia ancor di più per la vicinanza a quel sapore eroico che accompagna da sempre la più bella Corsa del Mondo.

430 i bolidi d'epoca sul percorso dell'ultima tappa e Parma ancora una volta protagonista degli ultimi e decisivi chilometri della trentasettesima rievocazione storica della 1000 Miglia.

Gli equipaggi della Freccia Rossa non si sono fatti intimorire dalla pioggia e hanno attraversato prima le colline di Langhirano poi il cuore della nostra città per arrivare nell'affascinante cornice di Palazzo Ducale dove si è tenuto l'ultimo pranzo di gara negli storici saloni in cui ha vissuto Maria Luigia.
Dopo il pranzo, a base delle eccellenze gastronomiche del nostro territorio, le vetture hanno ripreso la gara e si sono dirette verso Busseto, salutando l'Emilia Romagna per entrare nel cuore della Pianura Padana, attraversando Cremona, Carpenedolo, Montichiari e Travagliato, prima di tagliare il traguardo a Brescia.

A seguire la gallery fotografica a cura di Francesca Bocchia e Emiliano Zampella.

 

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