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Salute. Aggiornamento Coronavirus, rilevato un caso di positività nel modenese: un uomo che per settimane ha lavorato nel Lodigiano, nessun contatto con operatori sanitari. Attenzione alle fake news: si conferma che le scuole rimarranno chiuse fino al 1^ marzo. Anche in questo caso il contagio dal focolaio lombardo.

Bologna - Nuovo caso di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna. Si tratta di un residente nel modenese che ha lavorato per alcune settimane nel Lodigiano, ora ricoverato al reparto Malattie infettive del Policlinico di Modena. E’, quindi, un caso che – come gli altri – è riconducibile al focolaio lombardo.
Da sottolineare come l’uomo non sia stato prima ricoverato, né abbia avuto contatti con operatori sanitari, essendosi trattato di un percorso ‘pulito’, partito dalla sua individuazione nell’ambito dei protocolli previsti e quindi all’accertamento della positività.

Complessivamente, in Emilia-Romagna, i casi di positività salgono così a 17. Di questi, 6 ricoverati all’ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall’ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore. A questi si aggiunge l’ultimo caso, al Policlinico di Modena.


Attenzione alle fake news: scuole chiuse fino al 1^ marzo
In rete e fra i cittadini sta circolando una falsificazione del testo dell’Ordinanza del presidente della Regione e del Ministro della salute, diffusa ieri, e di un comunicato dell’Ufficio stampa della Regione, che sposta in avanti la chiusura temporanea delle scuole. Si conferma che la chiusura delle scuole è prevista fino al 1^ marzo prossimo. Ogni altra data, ovunque pubblicata, è da considerarsi falsa.

Informazione di servizio
Si informano i colleghi giornalisti che, a partire da oggi, l’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale, qualora ci siano aggiornamenti in merito a nuovi casi di positività, emetterà due aggiornamenti quotidiani, uno alle ore 11 e l’altro alle ore 17.


Chiusura di scuole e nidi, sospese manifestazioni e eventi. Tutte le misure adottate contro il Coronavirus In vigore fino al 1^ marzo in tutta l'Emilia-Romagna. Online l'Ordinanza del presidente Bonaccini e del ministro Speranza.

Domenica, 23 febbraio 2020 - Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli asili nido, e sospensione dell'attività didattica delle Università (lezioni, esami, sedute di laurea), di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi.

Sono le misure che vengono adottate in Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del Coronavirus e che saranno valide fino al prossimo 1 marzo compreso. (in allegato l'ordinanza firmata dal Presidente Bonaccini e dal Ministro Speranza)

“Abbiamo deciso di mettere in campo una serie di provvedimenti per far sì che si possa fronteggiare la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini- afferma il presidente Bonaccini-. E voglio davvero ringraziare tutti i professionisti della sanità, e parlo di medici, biologi, tecnici, infermieri e quanti sono al lavoro da giorni, per quanto stanno facendo, che è davvero straordinario”.

Bonaccini ha costantemente riunito il Comitato di coordinamento regionale, gli assessori competenti e anche i componenti della nuova Giunta, informati della situazione e delle misure adottate. Si stanno valutando misure ulteriori per Piacenza e il territorio piacentino, d’intesa con le istituzioni locali.

I contenuti dell’ordinanza

In primo luogo, si prevede la “Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico”.

Prevista poi la “chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”

Inoltre, l’Ordinanza prevede la “Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi”. Fanno eccezione le biblioteche.

Sospeso anche “ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero”.

C’è, inoltre, la “Previsione dell’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”.

Le Direzioni sanitarie ospedaliere “devono predisporre la limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno”. Anche le RSA per non autosufficienti “dovranno limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti”.

L’Ordinanza “raccomanda fortemente che il personale sanitario si attenga alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria nonchè alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalle circolari ministeriali”.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, “deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua.

Prevista, infine, la sospensione di tutte le procedure concorsuali. 

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L’ordinanza ricorda poi le misure igieniche che le persone sono chiamate a rispettare

- Lavarsi spesso le mani, a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
- Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
- Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
- Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
- Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
- Usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
- I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
- Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus


(pubblicato da RER il 23 febbraio 2020 19:19 — ultima modifica 23 febbraio 2020 22:38) - https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/sospesa-attivita-scuole-nidi-e-manifestazioni-tutte-le-misure-adottate-contro-il-coronavirus

 

L’annuncio del ministro Bellanova a Bologna. Nuovi impegni anche per il contrasto alla cimice.

Buone notizie per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna. Nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 23 gennaio in Regione con il ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, è stato annunciato lo stanziamento di 21,2 milioni di euro dal decreto legge Milleproroghe approvato di recente in Parlamento. La maggior parte dei fondi, circa 17,3 milioni di euro, sarà impiegata subito dalla Regione per sostenere 8 progetti del settore lattiero-caseario che interessano aziende e cooperative di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza produttrici di formaggi stagionati, in particolare Parmigiano Reggiano e Grana Padano, oltre alla filiera Gran Latte del gruppo Granarolo che ha come obiettivo il miglioramento del benessere animale e delle tecniche di produzione del latte alimentare e latticini freschi.

“Queste risorse serviranno finalmente a coprire quei progetti rimasti finora esclusi, a causa dell’esaurimento dei fondi, dal finanziamento del ‘bando filiere’ del 2017 del Piano di Sviluppo Rurale – dichiara Carlo Piccinini, presidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna -. La cooperazione agroalimentare è stata la prima a farsi portavoce nelle sedi opportune delle richieste provenienti dal settore lattiero-caseario, in particolare dell’area emiliana, che necessitava di quei fondi per fare partire progetti capaci di generare investimenti per 49,5 milioni di euro. Lo abbiamo fatto anche coinvolgendo i livelli nazionali e andando a bussare alle porte del Ministero a Roma, affinché si trovassero risorse provenienti da altre Regioni che non erano riuscite a spendere tutti i fondi europei dei PSR. Siamo molto soddisfatti che la nostra Regione sia riuscita a portare a casa questo importante risultato e abbia ascoltato le nostre continue richieste”.

Il vertice di ieri in viale Aldo Moro a Bologna è servito anche per annunciare interventi a favore dei frutticoltori. Nel corso della primavera 2020 verranno finalmente liberati gli insetti antagonisti (la cosiddetta ‘vespa samurai’) per contrastare l’invasione della cimice asiatica che durante la campagna 2019 secondo i dati del CSO ha causato 588 milioni di euro di danni alle aziende di frutta in tutto il nord Italia. Il ministro Bellanova ha inoltre annunciato la piena operatività del fondo triennale da 80 milioni di euro istituito nell’ultima Legge di Bilancio. In questo ultimo periodo il lavoro congiunto della Regione svolto con il Ministero per recuperare i fondi europei ha portato ad avere una Bozza di regolamento che accoglie tutte le richieste avanzate dalla Regione, compresa quella relativa all’articolo 221 che consentirà di innalzare le risorse per i programmi operativi dell’OCM Ortofrutta.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal ministro Bellanova circa l’impegno a stanziare maggiori fondi per sostenere le aziende agricole di frutta colpite dalla cimice asiatica, andando a chiedere risorse anche a Bruxelles – aggiunge Piccinini dando voce alle migliaia di aziende ortofrutticole riunite nelle cooperative emiliano-romagnole -. È evidente che gli 80 milioni di euro in tre anni appena stanziati non sono assolutamente sufficienti a risolvere il problema. Ben venga comunque l’avvio della sperimentazione per la vespa samurai, ma è fondamentale trovare altre risorse per sostenere i frutticoltori in attesa che le armi contro la cimice asiatica diventino efficaci. Non possiamo permetterci altre campagne di frutta come quella del 2019, la nostra regione rischia di perdere interi comparti a partire da quello delle pere dove esprime la maggiore produzione italiana”.

Bologna, 24 gennaio 2020

Giovedì, 16 Gennaio 2020 10:34

Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”

Tavolo di crisi “Columbus”: tutti al lavoro per garantire la continuità aziendale. Incontro a Palazzo Giordani di tutte le parti coinvolte

Si è riunito nel pomeriggio di mercoledì 15 gennaio a Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma, il tavolo di crisi relativo all'azienda “Columbus”, convocato dalla Regione Emilia Romagna.

Presenti l'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli, con tecnici regionali, il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, il Capo di Gabinetto del Sindaco di Parma Francesco Cirillo, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, i delegati dei lavoratori e la proprietà dell'azienda.

L'incontro ha confermato la rilevanza produttiva e lavorativa dell'azienda, che impiega circa 300 lavoratori , tra stagionali e a tempo indeterminato, nel settore agro-alimentare a Parma. Da qui, l'impegno di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle Istituzioni del territorio, passando per le rappresentanze sindacali, con la fattiva collaborazione della proprietà aziendale, per avviare un percorso finalizzato a garantire la continuità aziendale.

Il tavolo, coordinato dalla Regione Emilia Romagna, si è impegnato ad avviare azioni di confronto su più fronti ed a riunirsi nuovamente in tempi ristretti per condividere l'evoluzione del percorso.

 

 

Agricoltura e ambiente. La Regione investe oltre 9,7 milioni di euro per incentivare il biologico e tutelare la biodiversità
Via libera a quattro nuovi bandi con incentivi per favorire l'adesione delle aziende singole e associate al bio e gli interventi di conservazione degli elementi caratteristici del paesaggio agrario come siepi, boschetti, maceri e laghetti

Bologna - Oltre 9,7 milioni di euro per dare una spinta al biologico in Emilia-Romagna e al tempo stesso promuovere lo sviluppo di un’agricoltura attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della biodiversità. È la dotazione finanziaria complessiva di quattro bandi approvati dalla Regione che danno continuità agli interventi di sostegno previsti dalle Misure 10 “Agroambiente” e 11 “Agricoltura biologica” del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020. 

Le misure mettono a disposizione delle aziende agricole - sia in forma individuale che associata, incluse le cooperative - un pacchetto di risorse per favorire, attraverso l’erogazione di contributi economici parametrati alla superficie interessata, l’ulteriore espansione sul territorio regionale delle coltivazioni e degli allevamenti bio e, più in generale, un’agricoltura più ecosostenibile e all’insegna della qualità delle produzioni.  
Per tutti e quattro i bandi gli impegni di durata pluriennale - 5, 10 e 20 anni a seconda dei casi - sottoscritti dalle imprese agricole decorrono dal 1^ gennaio 2020, mentre la presentazione delle domande di aiuto (già possibile a partire dal 7 gennaio) dovrà avvenire entro il 28 febbraio prossimo, secondo le modalità indicate sul sito dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (https://agrea.regione.emilia-romagna.it/).
 
Cosa prevedono i due bandi per il bio
La quota più significativa di risorse, quasi 5,75 milioni di euro all’anno in totale per due bandi, è finalizzata a favorire l’ulteriore diffusione del biologico attraverso la concessione di premi ad ettaro per cinque anni per incentivare nel primo caso il passaggio delle aziende ai metodi e alle pratiche dell’agricoltura bio e, nel secondo caso, il mantenimento delle superfici già convertite al biologico.
Grazie ad una recente modifica del Psr che ha consentito di recuperare risorse aggiuntive per 3,7 milioni di euro, i fondi disponibili per la conversione ammontano a quasi 3,8 milioni di euro all’anno. Il budget per il mantenimento sfiora invece quota 2 milioni di euro sempre all’anno.  Gli aiuti variano da 150 a 791 euro all’ettaro all’anno secondo il tipo di colture per favorire la conversione e da 90 a 668 euro, sempre all’ettaro all’anno, per il mantenimento.
Attualmente in Emilia-Romagna le superfici a biologico finanziate attraverso la misura 11 del Psr ammontano a 116 mila ettari, su un totale regionale di oltre 156 mila ettari, pari a più del 15% dell’intera Superficie agricola utilizzata (Sau) da Piacenza a Rimini. Con il bando 2020 si potranno nuovamente finanziare le superfici impegnate con l’ultimo avviso scaduto a fine 2018 e le nuove adesioni.
L’obiettivo è dare un ulteriore colpo d’acceleratore in direzione di un’agricoltura attenta alla nuova domanda di cibi buoni e sani che viene dai consumatori e alle esigenze di una maggiore tutela dell’ambiente, anche nell’ottica della riduzione delle emissioni responsabili dei cambiamenti climatici in atto. In Emilia-Romagna le superfici coltivate bio sono aumentate del 75% rispetto al 2014 (67 mila ettari in più), mentre le aziende sono cresciute di quasi il 70%.
Ciò grazie alle risorse fin qui investite dalla Regione nell’attuale programmazione 2014-2020: risorse che sfiorano complessivamente quota 140 milioni di euro (di cui 16,8 di risorse aggiuntive regionali). A queste risorse vanno aggiunte quelle relativeagli incentivi alla formazione, all’insediamento dei giovani, ai progetti di innovazione e agli investimenti per l’ammodernamento strutturale delle aziende. Per tutti questi interventi le aziende bio godono infatti di una priorità nelle graduatorie dei bandi regionali. 



Gli altri due bandi per promuovere la biodiversità   
Gli altri due bandi si inquadrano invece nelle cosiddette politiche agroambientali per tutelare e promuovere la biodiversità, soprattutto nelle zone di pianura. Stiamo parlando della misura 10.1.9 del Psr “Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali del paesaggio agrario”, che finanzia con poco più di 1 milione di euro all’anno gli interventi finalizzati alla conservazione di elementi caratteristici del territorio agricolo come siepi, boschetti, maceri, risorgive e laghetti.

Gli agricoltori che per un periodo di dieci anni si impegnano in questo senso potranno beneficiare di un contributo a superficie. Attualmente sono 838 le aziende agricole che hanno aderito a questa misura, per una superficie complessiva di quasi 2.500 ettari. Dall’inizio dell’attuale ciclo di programmazione ad oggi le risorse messe a disposizione sfiorano quota 9 milioni di euro, di cui 1,3 milioni di risorse regionali aggiuntive.
Infine, il quarto e ultimo bando stanzia quasi 3 milioni di euro all’anno per il “ritiro dei seminativi dalla produzione per 20 anni per scopi ambientali e la gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000” (Misura 10.1.10) per finanziare la creazione di prati umidi e macchie arbustive al posto dei campi coltivati. Per questo intervento sono attualmente in corso 280 progetti, su una superficie complessiva di circa 5.600 ettari.  Le risorse investite nella programmazione 2014-2020 superano i 30 milioni di euro, di cui 13,6 milioni di fondi regionali aggiuntivi./G.Ma                  
             

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it 

Riduzione Irap. Arrivate oltre 6 mila richieste dalle imprese montane. Prorogato al 31 dicembre il termine per presentare la domanda di contributo regionale. Costi: "Misura fiscale per agevolare le attività economiche in aree più svantaggiate. Dal 2020 verrà allargata la platea dei beneficiari ad altri comuni delle zone appenniniche e del ferrarese"

Più tempo per richiedere la riduzione della tassa per le aziende, i commercianti, artigiani, professionisti e lavoratori autonomi delle aree montane

Bologna – Ci sarà più tempo per richiedere la riduzione dell’Irap per le aziende, i commercianti, artigiani, professionisti e lavoratori autonomi dei circa 100 comuni montani individuati dall’attuale bando varato dalla Regione Emilia-Romagna, per cui è stata prorogata la scadenza al 31 dicembre 2019. Le richieste arrivate finora sono oltre 6.000, di cui 329 imprese di nuova costituzione, che vedranno completamente azzerata la tassa. Il bando infatti prevede la riduzionedell’Irap alle imprese e l’azzeramento per quelle nuove e le startup.

“Questa misura è stata concepita appositamente per incentivare nuove attività, per le aziende medio-piccole e piccole e per i lavoratori autonomi della montagna– dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- e merita di essere conosciuta e pienamente utilizzata da tutti coloro che ne abbiano diritto. Dal prossimo anno si allargherà la platea dei beneficiari ad altri comuni montani e alle aree svantaggiate nel ferrarese. Un ampliamento doveroso per un investimento regionale molto importante, che deve includere il maggior numero di zone fragili del territorio, riconoscendo così lo svantaggio in cui si trovano a operare determinate attività economiche dell’Emilia-Romagna. Tutti parlano di ridurre le tasse, noi, per quanto ci compete, lo facciamo a favore soprattutto del mondo produttivo e dei lavoratori”.

Il contributo
Il contributo riguarda tre anni di competenza Irap: 2019, 2020 e 2021. Sarà assegnato tramite il meccanismo del credito d’imposta, in accordo con l’Agenzia delle Entrate. La Regione ha stanziato 12 milioni di euro l’anno per il triennio 19-20-21, per un totale di 36 milioni di euro. In sostanza, la misura regionale consente il dimezzamento dell'Irap e l'azzeramento per tre anni per quelle nuove e le startup.

Il Bando Irap
A oggi, per disposizioni nazionali, non è consentito alla Regione ridurre direttamente e semplicemente le aliquote dell’imposta. Per questo, volendo assicurare un equivalente beneficio alle aziende, la regione ha deciso di attivare un sistema di “rimborso” della stessa: in particolare, con apposita legge regionale, è previsto un contributo pari al 100% del valore dell’imposta lorda dovuta nel 2017 fino a 1.000 euro, al 50% per gli importi maggiori di 1.000 euro e fino ad un massimo di 5.000 euro; infine, le nuove imprese, insediate a partire dal 1 gennaio 2018, potranno godere di una esenzione totale fino ad un massimo di 3.000 euro l’anno di imposta dovuta, per tre anni. Un quadro normativo nel quale si sono cercate di facilitare le procedure quanto più possibile: con unica domanda si accederà direttamente al beneficio per i tre anni individuati. A seguito del bando, già varato nei giorni scorsi, ciascuna impresa o lavoratore autonomo potrà quindi presentare la propria richiesta per il periodo indicato.
Informazioni e dettagli online sul portale dedicato www.bandoirap.it

 

Maltempo. Domani allerta Arancione per le piene dei fiumi e frane. Attenzione su Idice, Reno, Secchia e Panaro. A Budrio ancora 121 volontari al lavoro. Allerta con codice Giallo per vento sui crinali, sulla collina e pianura occidentale e per le mareggiate in tutto il litorale.

Bologna -

Resta alta l’attenzione in Emilia-Romagna, dove è attesa una nuova ondata di maltempo per il week end.
Il nuovo evento si innesta sulla coda di quello appena concluso con alcuni corsi d’acqua, interessati dalle piene nei giorni scorsi, ancora strettamente monitorati, in particolare Idice e Reno nel bolognese, Panaro e Secchia in provincia di Modena.
Nel dettaglio le previsioni meteo del Centro funzionale Meteo Arpae segnalano per domani sabato 23 novembre piogge persistenti, a tratti intense, sull'Appennino centro-occidentale con valori medi attorno ai 40-50 mm in 24 ore. I picchi sul crinale appenninico potranno però raggiungere gli 80-100 mm generando piene moderate nei corsi d'acqua.
Sul fiume Secchia e sull'asta principale del Reno, potranno verificarsi superamenti di soglia 2 (codice arancione) anche nei tratti di valle, già nella notte fra sabato 23 e domenica 24, giornata in cui sono previste altre piogge proprio in pianura.
Il quadro idrologico si completa con la situazione del fiume Po nella pianura di Bologna e Ferrara che nelle prossime ore, come segnalato da Aipo, sarà in piena ordinaria (sopra la soglia 1) a Pontelagoscuro (Fe) e sopra la soglia 2 nell’area del Delta. 
Sui crinali appenninici è previsto un aumento della ventilazione meridionale, con vento medio attorno ai 65-70 km/h e raffiche prossime ai 90 km/h. Si segnalano inoltre venti sostenuti orientali anche sulle zone di pianura occidentali, con vento medio compreso tra 50-60 km/h e frequenti raffiche prossime ai 70 km/h. Sul mare Adriatico si instaurerà nel corso della giornata una moderata ventilazione da sud-est che determinerà un aumento del moto ondoso fino a mare molto mosso in serata, con possibilità di mareggiate a causa di condizioni di alta marea in tutto il litorale (codice Giallo).
In particolare, la nuova Allerta prevede un codice Arancione per il rischio idraulico nella pianura emiliana orientale e costa ferrarese e nei bacini emiliani orientali e centro-occidentali (zone C, D, E, G) e il Codice Giallo sulla pianura emiliana centrale e sulla pianura e bassa collina occidentale (zone F, H).
Per quanto il vento è codice Giallo sul crinale appenninico da Piacenza a Bologna, oltre alla collina e pianura occidentale (sottozone C1, E1, G1, G2, H1, H2).
Infine, quanto al rischio idrogeologico (frane), è codice Arancione sui crinali e sulla collina centro occidentale (zone E, G) mentre è codice Giallo sulla montagna e collina emiliana centrale e in pianura e bassa collina emiliana occidentale (zone C e H).
L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in raccordo con Arpae E-R, seguirà l’evoluzione della situazione. Si consiglia di consultare l’Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.

Il quadro della situazione sul territorio
Sulla costa, si segnalano situazioni di vulnerabilità in provincia di Forlì-Cesena nel comune di Cesenatico, dove in spiaggia le dune arginali sono state rafforzate ma restano due varchi aperti a Valverde e Villamarina. Il Comune sta valutando la chiusura delle porte Vinciane per mettere al riparo il centro storico da eventuali allagamenti. Dopo gli ultimi fenomeni di erosione, nel Riminese sono state rimodellate le dune preesistenti, col materiale disponibile sul posto. Sulla costa ferrarese le difese in spiaggia al Lido di Volano sono state ripristinate in regime di somma urgenza; è in corso l’intervento a Lido di Spina mentre è programmato quello a Lido delle Nazioni.
Dissesti vari, riattivati dalle recenti piogge, sono presenti sull’Appennino piacentino (in particolare a Corte Brugnatella e Bobbio, con interessamento della viabilità), parmense e modenese.
Di fronte a nuove piogge in vista, in provincia di Modena va prestata attenzione anche al reticolo dei corsi pedemontani e dei canali per l’impossibilità di scaricare acqua nel Secchia e nel Panaro. In provincia di Bologna i fiumi da monitorare sono soprattutto l’Idice nel territorio comunale di Budrio, dove il tamponamento della falla è recente, il Reno e il Savena Abbandonato.
volontari ancora al lavoro sono concentrati in provincia di Bologna. All’opera nella giornata odierna ci sono 32 squadre (121 volontari) impegnati nella pulizia di locali privati, strade, cantine e spazi allagati a Budrio, nel supporto dei Comuni e dei Vigili del fuoco e nell’assistenza alla popolazione e gestione delle attività emergenziali. 
In tutto il territorio sono in corso sopralluoghi tecnici per verificare le conseguenze delle piene dei giorni scorsi, con schede di rilevazione dei danni che serviranno a sostanziare la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza per tutta la regione.

Presentato il Rapporto 2019 dell'Associazione produttori di caravan. Degli 8,7 milioni di turisti che nel 2017 hanno visitato il Belpaese a bordo di un camper o un caravan, una quota del 7,6% ha avuto come destinazione il territorio regionale. In crescita anche il mercato dei veicoli destinati al turismo all'aria aperta. Cesenatico è l'ultimo dei nove Comuni in regione premiati con un contributo economico per le iniziative a favore dello sviluppo del settore.

Bologna 

Cresce in Italia l’attrazione per il turismo all’aria aperta. Un trend positivo che coinvolge anche l’Emilia-Romagna, una delle principali mete dei vacanzieri ‘on the road’, sia italiani che stranieri, grazie anche all’attrattività delle località balneari della Riviera adriatica, le tante città arte e gli itinerari per andare alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche e culturali del territorio.

A certificarlo è il Rapporto Emilia-Romagna 2019 sul turismo all’aria aperta, un’indagine frutto della collaborazione tra Associazione produttori caravan e camper (Apc) e Regione, su dati elaborati dal Ciset, il Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Sono circa 8,7 milioni i turisti, italiani e stranieri, che nel 2017 hanno visitato il Belpaese, spostandosi a bordo di un camper o un caravan. Un dato che equivale al 7,6% degli arrivi totali nella Penisola (+ 4,3% sul 2016) e corrisponde a circa 56 milioni di pernottamenti in campeggi e aree di sosta (+4,3%), per un giro d’affari complessivo che s’aggira intorno ai 2,6 miliardi di euro (+3,4%).

E di questi 8,7 milioni il 7,6% ha avuto come destinazione l’Emilia-Romagna, con 4,3 milioni di pernottamenti in campeggi e aree di sosta e un fatturato che sfiora i 200 milioni di euro.        

La fotografia del comparto delle vacanze en plein air in Emilia-Romagna, dell’industria italiana del caravanning e le iniziative della Regione per sostenere lo sviluppo di un segmento di mercato turistico in costante espansione, sono state illustrate oggi in Regione dall’assessore al Turismo, Andrea Corsini e il direttore marketing di Apc, Gianni Brogini.

“Siamo tra le Regioni- ha dichiarato Corsini- che in questi ultimi quattro anni hanno saputo innovare di più la propria offerta turistica, con risultati decisamente brillanti. Dati alla mano, in Emilia-Romagna le presenze totali sono cresciute dai 45 ai 60 milioni registrati lo scorso anno e il peso del Pil settoriale sull’economia è aumentato dall’8 al 12%. In questo scenario sono sempre più i turisti che scelgono di trascorrere le proprie vacanze on the road, un comparto che via via pesa in misura sempre maggiore a livello nazionale e che senz’altro può registrare ulteriori progressi anche nella nostra regione”.

“Dalla Riviera adriatica all’Appennino, passando per le città d’arte, i castelli e i borghi storici, ma anche i 14 cammini per viandanti e pellegrini, il viaggiatore itinerante che sceglie l’Emilia-Romagna per le proprie vacanze- prosegue Corsini- ha solo l’imbarazzo della scelta. Ricca anche l’offerta ricettiva del territorio, con moltissime aree di sosta attrezzate. E per incentivare e aprire nuove prospettive di sviluppo al settore, la Regione con un bando ad hoc ha messo a disposizione degli operatori 25 milioni di euro per la ristrutturazione e l’ammodernamento delle strutture ricettive, campeggi inclusi”. 

           

Il turismo all’aria aperta in Emilia-Romagna  

Proprio l’alto grado di specializzazione dell’offerta e l’eccellente sistema turistico-ricettivo sono tra i punti di forzadell’Emilia-Romagna per capacità di attrazione del turismo all’aria aperta. Non a caso la regione è al primo posto in Italia nella speciale classifica per numero di punti di sosta (17% del totale nella Penisola) e si piazza seconda per le aree di sosta totali (9,9%) e per i camper service (17,5%). 

Va poi tenuto conto dell’ottimo posizionamento dell’Emilia-Romagna nella casistica del bando promosso ogni anno da Apc per premiare con un contributo di 20.000 euro le amministrazioni locali che s’impegnano a predisporre e realizzare servizi per i turisti ‘on the road’, come area di sosta attrezzata. Dalla sua nascita nel 2001,infatti, ben 9 Comuni emiliano-romagnoli se lo sono aggiudicato: Montefiore Conca (Rn) nel 2002, Berceto (Pr) nel 2004, Migliarino (Fe) nel 2010, Sasso Marconi (Bo) nel 2011, Lesignano de’ Bagni (Pr) nel 2013, Salsomaggiore Terme (Pr) nel 2014, Riolo Terme (Ra) e Santarcangelo (Rm) nel 2016 e, infine, Cesenatico (Fc), premiato lo scorso settembre in occasione dell’ultima edizione del Salone del Camper a Parma. Con questi risultati, l’Emilia-Romagna è al terzo posto della speciale classifica dei territori più premiati dopo Toscana e Piemonte.

“L’Emilia-Romagna- aggiunge Simone Niccolai, presidente di Apc- si è confermata negli anni come una Regione particolarmente attenta all’esplosione del turismo in libertà, sia per quanto riguarda il mercato delle immatricolazioni dei veicoli cosiddetti “ricreazionali” (camper e roulotte) sia, soprattutto, in relazione alla capacità di attrazione e realizzazione di un’efficiente rete di servizi di accoglienza. L’Emilia-Romagna, tra l’altro, svetta per la presenza di numerosissime aree di sosta e ben 9 Comuni della regione si sono aggiudicati il nostro bando annuale per contribuire al potenziamento e riqualificazione delle strutture ricettive. Questa sua attenzione al movimento del turismo on the road, anche a livello legislativo e promozionale, la rende una delle Regioni più ‘camper friendly’ in assoluto”.

 

Un portale web dedicato 

Tra le iniziative della Regione per la promozione e valorizzazione le potenzialità del turismo in libertà c’è anche la creazione all’interno del portale EmiliaRomagnaTurismo.it di un’apposita sezione, “En Plein Air: Emilia-Romagna in camper”, per fornire indirizzi e dare consigli utili per poter vivere nel miglior modo possibile un’esperienza di viaggio ‘on the road’.

Il portale suggerisce 28 itinerari su tutto il territorio regionale e che, accanto ai luoghi più noti, offrono anche mete meno battute. Organizzati per temi di interesse - storico-culturale, naturalistico-escursionistico ed enogastronomico - e visualizzati direttamente sulle mappe on line, gli itinerari propongono un viaggio tra storia, natura e quanto di meglio la tavola offre ai buongustai. Ogni itinerario è inoltre corredato di schede illustrative che informano sui luoghi, sulle aree e sui servizi segnalati dalle mappe.   

             

Il mercato dei veicoli per il turismo all’aria aperta

L’Emilia-Romagna è un ottimo mercato di sbocco anche per l’industria italiana del caravanning. Sono una cinquantina le case costruttrici aderenti all’Apc che operano in Italia, con circa 2.000 dipendenti diretti, ai quali si aggiungono altri 5.000 addetti dell’indotto. Il tutto mette in moto un giro d’affari che supera il miliardo di euro all’anno. 

In particolare, in Emilia-Romagna si sono registrate nel 2018 798 nuove immatricolazioni di camper (13% sul totale nazionale) e 2772 trasferimenti netti di proprietà. A questi numeri vanno aggiunti 79 nuove immatricolazioni di caravan (10,2), oltre a 952 trasferimenti netti di proprietà. Bene in regione l’andamento del mercato dei veicoli destinati alle vacanze all’aria parte anche nel primo semestre 2019, con 537 nuove immatricolazioni e 1.455 compravendite di camper e 69 nuove immatricolazioni e 455 compravendite di caravan.

Il primato provinciale di vendite nei primi sei mesi del 2019 è appannaggio di Bologna, con 132 autocaravan e 21 caravan nuovi di zecca.  Seguono nell’ordine Modena (105 + 15), Rimini (68 + 3), Reggio Emilia (57 + 10), Forlì-Cesena (51 + 6), Ferrara (31 + 7), Parma (27 + 4) e Piacenza (26 + 2). /G.Ma     

Fonte: Regione ER

Agriturismi e fattorie didattiche, la Regione investe oltre 7 milioni di euro per ristrutturazioni e riqualificazioni di locali, fabbricati e aree attrezzate anche a campeggio, acquisto macchinari e attrezzature per accoglienza turistica e attività educative sui saperi e valori del mondo rurale


L'assessore Caselli: "Risorse per rafforzare le strutture ricettive nelle aziende agricole, un tassello fondamentale dell'offerta turistica regionale legata all'enogastronomia e al territorio". Via libera dalla Giunta regionale ad un bando con contributi in conto capitale dal 40% al 50% sul costo dei progetti secondo le zone geografiche. Domande da giovedì 28 novembre al 30 aprile 2020
Bologna – Cresce l’interesse per gli oltre 1.160 agriturismi dell’Emilia-Romagna censiti nel 2018 sul territorio regionale da Piacenza a Rimini e premiati da circa 154.000 ospiti (+8% sul 2017) con un vero e proprio balzo in avanti degli stranieri (+16,6%).
Un trend positivo che la Regione vuole consolidare grazie a un apposito bando varato dalla Giunta che stanzia oltre 7,1 milioni di euro per investimenti indirizzati a incentivare la nascita di nuovi agriturismi e favorire la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture ricettive e di servizio degli agriturismi esistenti e delle fattorie didattiche. Il tutto in un‘ottica di diversificazione produttiva e integrazione del reddito delle aziende agricole.  
Le risorse arrivano dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e sono destinate al finanziamento di progetti finalizzati, tra l’altro, alla  ristrutturazione e ampliamento di locali e fabbricati rurali, qualificazione degli spazi aziendali esterni come realizzazione di aree attrezzate per il campeggio e altre strutture fisse per attività ricreative e sportive, acquisto di macchinari e attrezzature specifiche per servizi di accoglienza turistica e/o attività didattiche legate alla riscoperta dei valori e dei saperi del mondo rurale, comprese le tradizioni enogastronomiche locali.  


Destinatari del bando sono le aziende agricole, singole e associate, iscritte negli appositi elenchi regionali degli operatori agrituristici e di fattoria didattica e che rientrano nella definizione di micro e piccola impresa (Regolamento Ue n. 702/2014), ovvero che impiegano fino a 50 addetti (10 per le micro) e con un giro d’affari annuo non superiore ai 10 milioni di euro (2 milioni per le micro).
Le domande potranno essere presentate da giovedì 28 novembre al 30 aprile 2020,  secondo le modalità indicate dall’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (https://agrea.regione.emilia-romagna.it/).


“L’agriturismo- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- è un settore con ottime prospettive di crescita, vista la domanda crescente, in particolare dall’estero, di un turismo esperienziale, legato al cibo e all’ambiente rurale, che vuole conoscere da vicino le nostre produzioni tipiche e il territorio da cui nascono. È la stessa Lonely Planet, una delle guide più diffuse al mondo, ad avere indicato nel 2018 l’Emilia-Romagna come la meta numero uno in Europa per le sue eccellenze eno-gastronomiche”.
“Con questo bando, che mette a disposizione un consistente pacchetto di risorse per investimenti- chiude l’assessore-, vogliamo quindi rafforzare, a livello regionale, l’offerta turistico ricettiva nel contesto degli itinerari eno-gastronomici e, al tempo stesso, offriamo un aiuto concreto alle aziende agricole che hanno intenzione di diversificare l’attività produttiva, attrezzandosi anche per offrire servizi come fattoria didattica”.  
 
Cosa prevede il bando
I progetti di investimento devono essere di importo non inferiore ai 20.000 euro e i contributi saranno concessi in conto capitale, con percentuali che variano dal 40% al 50% a seconda dell’area geografica. Nel dettaglio gli aiuti raggiungono il 50% sulla spesa ammissibile per gli interventi che ricadono nelle zone rurali con problemi di sviluppo (aree montagna e collinari), si abbassano al 45% in quelle “rurali intermedie” e si riducono ulteriormente al 40% nella fascia ad “agricoltura intensiva e specializzata” di pianura e nelle aree “urbane e periurbane”.                 


Il contributo non può superare in ogni caso la soglia dei 200.000 euro per azienda, tetto massimo fissato dalle norme europee sugli aiuti “de minimis” ricevuti nell’ultimo triennio. Gli imprenditori che sono iscritti ad entrambi gli elenchi – operatori agrituristici e di fattoria didattica – possono accedere ad entrambe le tipologie di intervento, presentando un’unica domanda, senza però superare il limite dei 200.00 euro di contributo incassato. 
Nell’attribuzione dei punteggi in vista della graduatoria finale si terrà conto, oltre ai requisiti territoriali, anche di una serie di parametri aziendali come la presenza di giovani, oppure la coltivazione con metodo biologico. Corsia preferenziale anche ai progetti che affiancano l’attività di pernottamento alla ristorazione; a quelli finalizzati all’avvio di attività sociali o servizi a favore di accoglienza a favore di persone fragili; all’ allestimento di locali per la vendita dei prodotti agrituristici oppure per lavori di ristrutturazione di immobili di particolare pregio storico, culturale e architettonico.


Quello varato dalla Giunta regionale è il secondo bando del genere nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Con quello precedente, che risale al 2016, sono stati finanziati 106 progetti che hanno beneficiato di contributi pari a circa 12 milioni di euro, per un investimento complessivo di oltre 30 milioni di euro./G.Ma  

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Emilia-Romagna plastic free. Il Piano della Regione - condiviso con le parti sociali - per liberare dalla plastica uffici, strutture pubbliche, mense, sagre, eventi sportivi e spiagge. Bonaccini: "Incentivi, non aumento delle tasse, perché non vogliamo perdere un solo posto di lavoro. Lavoriamo insieme a enti locali, imprese, sindacati, associazioni e comunità scientifica per crearne di nuovi, per la tutela dell'ambiente e un futuro davvero sostenibile". Cabina di regia collegata al Patto per il lavoro per monitoraggio impatto economico e fondi necessari alla riconversione dei processi produttivi. Le 15 azioni della strategia regionale per ridurre drasticamente e poi superare l'utilizzo di plastica monouso, fatta eccezione per i presidi medico-sanitari, oltre a favorire la raccolta in mare e nei fiumi. Via i prodotti, bottigliette comprese, a partire dalle sedi della Regione, delle Agenzie regio nali e delle società in house. Apposite clausole in bandi e procedure di Intercent-ER, l'Agenzia unica regionale per gli acquisti nella pubblica amministrazione e nella sanità. L'assessore Gazzolo: "Ridurre gli effetti delle plastiche è un dovere di civiltà". Da subito pronti 2 milioni di euro, cifra che potrebbe aumentare già in sede di esame del bilancio 2020 in Assemblea legislativa.

Bologna –

Stoviglie, posate e bottiglie, grandi e piccole. Plastica monouso il cui utilizzo, ormai così massiccio, l’Emilia-Romagna vuole ridurre drasticamente e superare. Con l’obiettivo di passare gradualmente a soli materiali alternativi ed ecocompatibili. Unica eccezione, i presidi medico-sanitari.  “PlasticFreER” è il Piano della Regione approvato dalla Giunta nell’ultima seduta per una strategia condivisa con enti pubbliciimpresesindacatiassociazioni comunità scientifica per liberare dalla plastica usa e getta uffici, mense, sagre e feste e ripulire spazi pubblici, fiumi, mare e spiagge. Un percorso comune in 15 azioni per un’economia sempre più circolare e sostenibile.

Riconvertire, ridurre e ripulire.Sono tre i pilastri della norma approvata dalla Giunta regionale che si traducono in sostegno, con fondi e incentivi, per la riconversione delle imprese che producono plastica con particolare riferimento a quella monouso; aiuti agli enti pubblici e ai privati che decidono di ridurne l’uso e un progetto speciale di puliziaper rimuovere i rifiuti - in particolare quelli plastici - dai letti dei corsi d’acqua, dal mare e negli spazi pubblici.

Pronti da subito quasi 2 milioni di euro, ma l’auspicio è che giànell’ambito dell’esame del bilancio 2020 della Regione – la manovra ha iniziato in questi giorni l’iter in Assemblea legislativa con l’arrivo in Aula a inizio dicembre – si possano aumentare le risorse disponibili, soprattutto per il settore produttivo. Il Piano non segue infatti una logica sanzionatoria bensì punta alla gestione condivisa della fase che si apre: collegata al Patto per il Lavoro con tutte le parti sociali, verrà istituita una Cabina di regia che dovrà stabilire modi e tempi di attuazione delle azioni previste, valutando gli impatti dal punto di vista ambientale ed economico e quindi definire i fondi necessari.

“In Emilia-Romagna, con un provvedimento inedito, ci diamo l’obiettivo di liberare dalla plastica usa e getta tutto il territorio regionale: in modo progressivo, con fondi e incentivi, e sostenibile per le imprese e per i lavoratori. Lo facciamo- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- con una strategia condivisa con le attività produttive, i sindacati, gli enti pubblici e le associazioni di categoria, senza mettere un euro di tasse in più, anzi, con premi per chi sceglierà di riconvertire la propria produzione in un’ottica di economia circolare e per chi deciderà di liberarsi dalla plastica nella propria attività”.

“Vogliamo sostenere una filiera, quella del packaging- prosegue- fondamentale non solo per la nostra regione ma per il Paese, in una transizione verso un futuro più sostenibile e in grado di rispondere alle sfide del cambiamento climatico”.

“Stiamo analizzando in un tavolo tecnico- chiude Bonaccini- l’impatto reale delle misure al vaglio del Parlamento e, parallelamente, faremo altrettanto per definire azioni di sostegno alle imprese impegnate nella transizione. Siamo convinti che lavorando insieme riusciremo a condividere una crescita a misura d’ambiente, senza perdere un solo posto di lavoro”.

Alcune azioni, in sintesi

Tra le azioni previste, in primo luogo un’azione capillare all’interno della Regione e nelle sedi delle agenzie regionali e delle società in house per la sostituzione progressiva di tutti i prodotti in plastica monouso, bottigliette comprese, oltre che nelle mense e nei bar interni di ospedali, scuole e aziende, sulle spiagge, negli stabilimenti balneari, nelle aree protette, nelle sagre, feste e manifestazioni pubbliche, eventi sportivi.  

Con un sistema di premi e incentivi per tutte le realtà, pubbliche e private, che sostituiranno il monouso con oggetti riciclabili e riutilizzabili.

E poi un progetto speciale di raccolta delle plastiche abbandonate nell’ambiente per limitare l’inquinamento, oltre che dei fiumi e degli spazi pubblici, anche del mare con la possibilità di un accordo agricolo di filiera specifico per le associazioni dei pescatori e degli acquacoltori, oltre al sostegno alla progettazione di nuovi prodotti che rispondano alle esigenze di riutilizzo, riparazione e riciclaggio nei settori agricolo, agroalimentare e della miticoltura.

E ancora, allo studio incentivi per promuovere la vendita di prodotti sfusi negli esercizi commerciali, in linea con le azioni previste dal Governo nazionale.  

E per i Comuni contributi del ‘fondo d’ambito’ legati ad azioni di prevenzione e riduzione di imballaggi in plastica, utilizzando ad esempio le cosiddette “casette dell’acqua”, i “kit di lavastoviglie” e le stoviglie riutilizzabili.

Per il mondo dell’impresa e del lavoro, è previsto il sostegno alla riconversione industriale dei processi e dei prodotti nell'ottica dell'economia circolare, anche attraverso progetti di ricerca e sperimentali che portino verso soluzioni eco-compatibili in sostituzione delle attuali plastiche o all’utilizzo di plastiche riutilizzabili; si prevede poi la possibilità di percorsi di riqualificazione professionale con l'obiettivo di tutelare e riqualificare l'occupazione.

E un Portale della prevenzione sul web per raccogliere divulgare le iniziative realizzate sul territorio per la riduzione della produzione dei rifiuti urbani e speciali.

“Ridurre gli effetti delle plastiche-spiega l’assessore regionale all’ambiente, Paola Gazzolo- è un dovere di civiltà che la nostra Regione intende assumere nei confronti delle generazioni future, con una grande azione di squadra tra Istituzioni, operatori economici, associazioni e cittadini perché ciascuno fornisca un contributo concreto per la transizione verso modelli di consumo più sostenibili”.

“La chiave dell’approccio regionale- prosegue Gazzolo- sta proprio nel decidere insieme, con tutti i soggetti coinvolti, le modalità e l’agenda delle azioni per politiche capaci di far compiere un salto di qualità importante al territorio in materia ambientale, rendendo al tempo stesso l’economia regionale sempre più competitiva e più resiliente”. /BB

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