Dispositivi acquistati dall'Azienda ospedaliero universitaria di Parma che in quel periodo fungeva da centrale d'acquisto regionale. La procura di Ravenna che coordina le indagini ipotizza la truffa nei confronti dell'ospedale, ma, al di là dell'aspetto giuridico, ci chiediamo quali controlli e quali verifiche la centrale di acquisto e la Regione Emilia Romagna abbiano fatto prima di acquistare e pagare tale materiale. Si è trattato di incompetenza, superficialità o cos'altro? Qualunque sia stato il motivo, questo ha portato a fornire dpi non idonei a medici e infermieri in prima linea nella lotta al Covid. Medici e infermieri a cui dovevano essere date le più grandi tutele e invece sono stati messi a rischio. E' un fallimento enorme di Bonaccini che tanto decanta la sua sanità ma si fa truffare in questo modo, vuoi per negligenza, vuoi per incompetenza. Chiediamo all'Azienda ospedaliero universitaria di Parma e alla Regione di avviare un verifica interna per chiarire le responsabilità di questo gravissimo fatto".
Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, coordinatore regionale di Italia al Centro