Pari opportunità, il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza alle donne. L'assessore con delega alle Pari opportunità, Petitti: "Dalla Regione un milione di euro per sostenere chi si occupa quotidianamente di sostegno alle donne. E, grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni al nuovo piano di riparto, potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività".
Bologna, 25 novembre 2016
Molti sono presentati in partnership tra più soggetti, sia pubblici che privati. Propongono il potenziamento di servizi e azioni di formazione e di sensibilizzazione. Alcuni si dedicano a campi finora poco esplorati, come il contrasto ad ogni violenza e discriminazione sessista nell'ambito dello sport. La maggior parte vede la scuola come interlocutore naturale, perché è nella scuola che si formano convinzioni e sensibilità. Il comune denominatore: far crescere una consapevolezza e una coscienza fatta di rispetto, fatta di contrasto alla violenza contro donne, fatta di educazione alla vera parità di genere.
Sono i 49 progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e alla violenza di genere, che la Regione Emilia Romagna sceglie di presentare in occasione della giornata internazionale dedicata all'eliminazione della violenza contro le donne, fissata per oggi, 25 novembre. In sintesi, si tratta dei risultati del primo bando per la concessione di contributi, per un totale di 1 milione di euro, a sostegno di progetti contro la violenza alle donne.
L'occasione offre la possibilità di tracciare anche un bilancio sulle attività realizzate nel contrasto alla violenza di genere. Secondo l'assessore con delega alle Pari opportunità, Emma Petitti, il bando rappresenta "un primo passo decisivo per un sostegno concreto a chi sul territorio si occupa quotidianamente di contrasto alla violenza sulle donne". Spiega ancora l'assessore che "sono arrivate tante richieste, con un pieno coinvolgimento di diverse realtà del territorio. Continueremo a rafforzare questo nostro impegno dando piena attuazione al piano regionale contro la violenza sulle donne, anche tenendo conto del fatto che proprio oggi abbiamo finalmente avuto la conferma (grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni la piano di riparto) che potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività nei centri antiviolenza e case rifugio e per avviare un ulteriore piano straordinario. Nella Cabina di regina interistituzionale, di cui la Regione Emilia Romagna fa parte, abbiamo già presentato le istanze che ci sono arrivate dal territorio. Continua inoltre la nostra campagna di informazione e sensibilizzazione. Nei prossimi giorni saranno diffuse tre importanti pubblicazioni".
I dati del bando
Sono 52 i soggetti che hanno presentato domanda. Di questi, 49 progetti sono risultati ammissibili: 27 con capofila Comuni, città metropolitana, province e unioni di comuni, i rimanenti 22 con capofila associazioni e organizzazioni del privato sociale. La maggioranza delle iniziative vede ampie partnership per la loro realizzazione e azioni sia di potenziamento di servizi che di formazione e sensibilizzazione, rivolti in particolare alle scuole.
Sono pervenute richieste di contributo per un ammontare complessivo di 1.915.959 euro e con le risorse disponibili si è deciso di finanziare comunque tutti i progetti, essendo tutti coerenti con gli obiettivi del bando, in modo da consentire interventi su tutto il territorio regionale, premiando i migliori con l'assegnazione di una quota superiore di finanziamento (sono stati finanziati i progetti con una percentuale di contributo che varia dal 75% al 25% di quanto richiesto).
Tra i progetti presentati, ve ne sono alcuni particolarmente innovativi che si propongono di diffondere una cultura plurale delle diversità anche come strumento di prevenzione e contrasto di ogni violenza e discriminazione sessista nell'ambito dello sport. In tali ambiti è importante contrastare gli stereotipi legati al maschile e al femminile, anche attraverso una maggiore consapevolezza sui temi della corporeità e nell'ambito delle relazioni affettive.
Rispetto all'educazione di genere, si segnala che moltissimi progetti formativi utilizzano la metodologia della peer education (educazione tra pari), strategia educativa capace di attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze tra pari diventando protagonisti della propria formazione.
I centri antiviolenza della Regione hanno presentato una serie di progetti caratterizzati da collaborazioni tra i vari soggetti del territorio, tesi al rafforzamento della rete territoriale di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli, al supporto in percorsi di uscita dalla violenza e di autonomia, alla realizzazione di progetti di ospitalità in emergenza per le donne vittime di violenza che necessitano di ospitalità immediata, e alla formazione per le figure professionali e per chi svolge attività di volontariato nella prevenzione nel contrasto alla violenza contro le donne, rispondendo alle esigenze specifiche di ogni territorio.
I dati sulla violenza aggiornati al 31 ottobre 2016
Le donne accolte nei 13 centri antiviolenza del Coordinamento regionale dal 1 gennaio al 31 ottobre 2016 sono in totale 2930. Di queste, 2.739 hanno subito in modo diretto violenza (93,5%).
Quelle che si sono recate per la prima volta a un centro antiviolenza sono 2094, pari al 76,3% di tutte coloro che si sono rivolte ai Centri. Di queste, 751 sono di provenienza straniera (36,4%). Le madri sono 1517, pari al 77,4%. I figli che subiscono violenza sono pari al 55,2% (1440).
Nel corso del 2016, il 65,2% delle donne (1365) ha subito violenze fisiche; il 43,2% ha subito violenze economiche (905); il 13,9% ha subito violenze sessuali (291); il 92,6% ha subito violenze psicologiche (1940).
Le donne ospitate nella case rifugio al 31 ottobre scorso sono state complessivamente 192, i figli/e 191. Le notti di ospitalità di donne e figli/e sono state complessivamente 35.550, in media 92,8 giorni di ospitalità per donna e figli/e, in leggera diminuzione rispetto al 2015, anno in cui la media di notti è stata pari a 113,6 giorni.
Convegno del 25 novembre su "La violenza domestica in gravidanza"
Sede della Regione, sala Guido Fanti dalle 9 alle 13,30
Un convegno che indaga un fenomeno poco studiato e poco noto, a partire dal percorso fatto dalla Regione Emilia-Romagna nella prevenzione e nell'intercettazione precoce della violenza in gravidanza con la presentazione di progetti sperimentali avviati dai servizi sanitari e sociali in Emilia-Romagna e con uno sguardo su altre esperienze regionali (Valeria Dubini della Toscana). Sarà l'occasione inoltre per approfondire le indicazioni nazionali, con Serena Battilomo del Ministero della salute e internazionali e Claudia Garcia Moreno dell'OMS. Infine con Antonella Nespoli, ricercatrice dell'Università di Napoli, sarà fatto un focus sulle competenze necessarie agli operatori per affrontare queste situazioni nella pratica professionale.
Il convegno sarà trasmesso domani in diretta streaming a questo indirizzo: videocenter.lepida.it/videos/livestreams/page1
Pubblicazioni
Nei prossimi giorni saranno inoltre presentate e diffuse le seguenti pubblicazioni:
1- Un volume che raccoglie Piano regionale contro la violenza di genere e Linee di indirizzo regionali per l'accoglienza di donne vittime di violenza.
2- Femicidio. I dati raccolti sulla stampa a cura della Casa delle donne per non subire violenza. Anno 2015.
3- Monitoraggio dati di accoglienza dei Centri antiviolenza del Coordinamento dei centri antiviolenza della Regione Emilia-Romagna. Anno 2015
4- Violenza di genere. Raccomandazioni per la valutazione clinica e medico-legale (curata da Maria Stella D'Andrea e Rosa Maria Gaudio). Numero speciale della Collana Maltrattamento e abuso sul minore - I quaderni del professionista.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Venerdì 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: l'Amministrazione Comunale, Assessorato alle Pari Opportunità, è in prima linea ed ha programmato una serie di iniziative volte a sensibilizzare la società su questa piaga.
Parma, 23 novembre 2016.
Venerdì 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Come ha sottolineato la Vicesindaco Nicoletta Paci durante la presentazione l'Amministrazione Comunale, Assessorato alle Pari Opportunità, è in prima linea ed ha programmato una serie di iniziative volte a sensibilizzare la società su questa piaga che si consuma, il più delle volte, tra le pareti domestiche e che ha visto, nell'ultimo anno diversi casi anche a Parma che hanno scosso l'opinione pubblica. Dire no alla violenza sulle donne vuol dire battersi in nome della dignità umana e portare avanti una battaglia in nome della civiltà, dei quei principi e valori che anche oggi, nella società contemporanea, vengono spesso calpestati.
Le proposte sono diverse e molto variegate e sono state introdotte in conferenza stampa dai vari rappresentanti dell'organizzazione degli eventi.
I corsi per la difesa personale
E' un'iniziativa per cui il Comune ha concesso il patrocinio all'associazione QWAN KI DO. Si concretizza nello svolgimento di corsi gratuiti aperti a tutte le donne, da tenersi a partire dal 25 novembre fino al 31 dicembre 2016, allo scopo di potenziare attraverso l'attività fisica, la coscienza delle proprie potenzialità ed aumentare l'autostima. I corsi saranno il martedì e il giovedì, dalle 15 alle 16,30 e dalle 20 alle 22, nella palestra di via Cardani 19.
L'ASD QWAN KI DO Parma propone corsi di Arti Marziali, in cui l'attività fisica praticata in un ambiente dai saldi principi morali, il tipo di allenamento che fa apprendere le proprie capacità e piano piano superare i propri limiti, permettono alle donne di aumentare automaticamente la propria autostima."
Il Corpo delle Donne
"Il Corpo delle Donne - 1946-2016: la condizione giuridica femminile", iniziativa che fa parte di una più ampia manifestazione denominata "Con gli occhi delle donne", dedicata al 70° anniversario del diritto di voto alle donne, organizzata dall'Ateneo di Parma e realizzata in collaborazione con il Comune di Parma. L'iniziativa intende non solo celebrare l'anniversario di un importante evento storico per la Repubblica Italiana, ma anche alimentare il dibattito scientifico sulle 'nuove' e 'vecchie' questioni politico-giuridiche che riguardano il ruolo della donna nella contemporaneità e contribuire, così, alla costruzione di effettive politiche delle pari opportunità. Giocando' sui diversi significati che la parola "corpo" può assumere (nel linguaggio giuridico, politico, sociologico, medico, culturale e filosofico), l'intenzione è quella di analizzare le questioni legate all'identità di genere, al 'corpo femminile', per l'appunto, troppe volte ostaggio di decisioni altrui, di modelli culturali ed etici dominanti e di violenze. Prossimi appuntamenti il 24 e il 28 novembre alla Casa della Musica.
Collegata all'evento "Il Corpo delle Donne" è anche la mostra Stanislao Farri. Le cento e cento identità della donna. Atrio delle Colonne. Università degli Studi di Parma, strada dell'Università 12, dal 29 novembre al 16 dicembre 2016.
Intervento di ricerca – azione – formazione
Si tratta di un'iniziativa promossa dal Comune di Parma – Assessorato alle Pari Opportunità in collaborazione con l'Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società, Unità di Psicologia, per percepire ed affrontare le differenze nei contesti lavorativi. Ricerca-azione-formazione; rivolta agli operatori del Comune di Parma.
Nell'ambito degli eventi collaterali della mostra Ferré – Comte, venerdì 25 novembre dalle 9.30 alle 13, all'Auditorium del Palazzo del Governatore, "La Moda al tempo della Duchessa", una giornata di studio a cura di Gloria Bianchino.
9.30 inizio dei lavori con saluti istituzionali
10.00 Davide Colombo, Maria Luigia d'Austria nelle pagine del "Corriere delle Dame": giornalismo femminile e politica.
ore 10.30 Alessandro Malinverni, Maria Antonietta e Gustavo III: i sovrani della moda
ore 11.00 Francesca Sandrini, Atours di Maria Luigia d'Austria d'Asburgo: i fornitori di una sovrana alla moda
ore 11.30 Ivana Micheletti, Conservare la moda: abiti di corte, di scena e di oggi
Info: Ingresso gratuito al convegno in Auditorium, consigliata la prenotazione.
Libere: ieri, oggi e domani
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l'Associazione Centro Antiviolenza di Parma organizza un corteo per le strade di Parma. L'appuntamento è per il 25 Novembre alle 17:45, in Piazzale della Pace.
Da lì inizierà il viaggio lungo le strade della città, durante il quale le partecipanti incontreranno e si uniranno ai componenti di "Maschi che si immischiano" (vedi sotto) e insieme a loro arriveranno in Piazza Garibaldi. La battaglia contro la violenza sulle donne non ha colori politici o segni di appartenenza, ma ha bisogno dell'apporto di tutte/i. Per essere sempre informate/i sulle ultime notizie vi consigliamo di seguire l'evento su Facebook.
Maschi che si immischiano
Un invito a scendere in piazza il 25 novembre contro la violenza sulle donne. Negli ultimi 10 anni Parma ha registrato un tragico primato: è tra le "capitali" dei femminicidi. "Nessuno di noi può e deve pensare di non sentirsi coinvolto in questo dramma – hanno sottolineato i rappresentanti della manifestazione Stefano Fornari e Alvaro Gafaro - né si può pensare di non poter contribuire a cancellarlo. Soprattutto noi uomini. Ecco perché un gruppo di persone ha pensato che il 25 novembre, alla manifestazione per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dobbiamo esserci anche noi uomini, al fianco del Centro Antiviolenza, e delle donne di Parma. E dobbiamo essere tantissimi con il simbolico laccio rosa indossato".
Diciamo "BASTA!" alla violenza contro le donne
Il 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, l'Informagiovani del Comune di Parma apre le sue porte, in orario serale, per dire "Basta!" al femminicidio e a qualsiasi forma di violenza contro le donne per ribadire il sostegno della comunità giovanile di Parma a questa importante giornata. Per ora è prevista la collaborazione dello Spazio Giovani in Biblioteca e del Centro giovani Federale, quest'ultimo metterà a disposizione due ragazzi che hanno seguito il percorso di barman per la gestione del buffet.
Descrizione attività Interventi di Chiara Arneodo: volontaria del Centro Antiviolenza -Andrea Corsini: gruppo MASCHI CHE SI IMMISCHIANO
All'interno dell'ufficio verrà creata un'installazione con i post it dove i partecipanti potranno lasciare frasi, aforismi, disegni per dire "Basta!" alla violenza contro le donne.
Informagiovani sarà punto di distribuzione delle stringhe rosa (simbolo del gruppo MASCHI CHE SI IMMISCHIANO) per gli uomini che si recheranno al corteo. Orario dalle 19 alle 21.
"La vita possibile"
Il nuovo film di Ivano de Matteo. Evento promosso dal Comune di Parma – Assessorato alle Pari Opportunità in collaborazione con Solares cinema Edison, che sarà proiettato martedì 6 dicembre, alle ore 21.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)
Percosse, offese e umiliazioni nei confronti di anziani alloggiati in una casa famiglia di Parma. Una quotidianità fatta di rimproveri e umiliazioni e frequente ricorso a percosse e minacce, tirate di capelli, insulti, in un clima di terrore costante. Titolare della struttura e due collaboratrici agli arresti domiciliari per maltrattamenti. Ma le indagini non sono concluse...
Di Alexa Kuhne
Parma, 10 febbraio 2016
Il terrore glielo si leggeva negli occhi quando raccontava alla polizia cosa toccava alla sua compagna di camera.
E' stata una anziana ospite della casa famiglia Villa Alba a squarciare il velo del silenzio e a decidere di denunciare cosa lei, con altri cinque ospiti, era costretta a subire. Da lì sono scattate le indagini della Squadra mobile di Parma e poi i tre arresti di questa mattina per maltrattamenti aggravati.
"Tacevo, perché avevo paura che lo facessero a me", ha detto la ottantenne, incoraggiata a parlare anche dai suoi familiari. Viveva l'angoscia che a lei toccassero le stesse sevizie fisiche e psicologiche messe in atto, giorno dopo giorno, dalla 31enne titolare della casa di riposo, dalle due collaboratrici, sua sorella di 30 - operatore socio-sanitario - e dalla loro madre 55enne.
Una 'azienda a conduzione familiare' che le tre donne stavano molto attente a far funzionare, evitando che i sei ospiti se ne andassero. Come quando non avevano voluto chiamare il 118 per soccorrere una delle pensionate che si era sentita male, perché altrimenti, se non fosse più tornata nella casa –famiglia, avrebbero avuto una fonte di guadagno in meno.
Una quotidianità fatta di rimproveri e umiliazioni e frequente ricorso a percosse e minacce, tirate di capelli, insulti, in un clima di terrore costante.
Gli anziani della struttura, per la quale pagavano una retta di 1800 euro mensili, erano obbligati a rimanere fermi per ore, imprigionati nei letti, grazie all'uso di sponde, per evitare che scendessero, che facessero qualsiasi movimento, che dessero fastidio. Non gli era concesso espletare bisogni fisiologici, camminare, dare 'rogne' alle tre donne indagate.
Per evitare che gli ospiti 'disturbassero', li stordivano con psicofarmaci che non rientravano nelle prescrizioni mediche che, tra l'altro, non venivano mai seguite correttamente. Molte volte veniva proibito ai parenti di far loro visita, adducendo false motivazioni.
Gli anziani erano passivi, inermi, silenziosi e terrorizzati.
Le indagini, partite lo scorso maggio, hanno rivelato una realtà ancora più sconvolgente di quella raccontata, fatta sì di percosse, minacce, denigranti offese ma anche da forme di violenza psicologica, come quella di far credere ad una ospite che sua sorella fosse morta.
Le intercettazioni ambientali hanno messo in luce la quotidianità agghiacciante di una casa di riposo che avrebbe dovuto essere un luogo di pace e serenità per gli ottantenni, tutti senza disabilità, che cercavano solo assistenza e compagnia.
L'attività investigativa prosegue, anche perché nel corso dell'operato degli uomini del dott. Cosimo Romano, è emerso che una delle indagate, corsista presso un locale ospedale, ne approfittasse per portare via materiale, come presidi ospedalieri e medici, che poi venivano utilizzati nella struttura privata.
Inoltre, nella casa-famiglia era spesso presenti minori che facevano parte dell'entourage delle tre donne e che pare avessero assistito di frequente ai maltrattamenti.
In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l'Associazione Centro Antiviolenza Onlus di Parma rende pubblici i dati che la riguardano e presenta le iniziative che ha organizzato per sensibilizzare la cittadinanza su un problema così delicato. -
Parma, 24 novembre 2015 -
Al 31 ottobre 2015, sono 238 le donne accolte al Centro Antiviolenza, di cui 221 hanno subito violenza, in leggero incremento rispetto all'anno scorso quando le donne accolte erano state 225. Di queste 185 sono nuovi contatti, mentre 36 sono le donne che hanno continuato a seguire un percorso di uscita dalla violenza iniziato negli anni passati. La maggior parte delle donne sono italiane (96); le straniere che si sono rivolte al Centro nel corso di quest'anno sono state 52. Per 37 delle donne che si sono rivolte per la prima volta alla nostra Associazione quest'anno non è stato possibile risalire alla provenienza geografica. La maggior parte di loro (125 donne) ha uno o più figli/e, spesso vittime di violenza anche loro. Su un totale di 232 figli/e, infatti, il 64,2% è vittima di violenza (149 figli/e). Il tipo di violenza più diffusa è quella psicologica (riscontrata in 157 casi), seguita da quella fisica (125). Più rare la violenza economica (67) e sessuale (33).
Questi i terribili dati sono resi noti dall'Associazione Centro Antiviolenza Onlus di Parma, che precisa - "Nell'analizzare questi dati bisogna tener conto che difficilmente la violenza viene esercitata in una sola forma. Molto più spesso, le donne che si sono rivolte al centro hanno subito più forme di violenza in forma congiunta. Nella maggior parte dei casi la violenza è agita da un partner, un convivente, un ex o comunque un familiare/conoscente. Per quanto riguarda le case rifugio, nel corso di questo anno sono state già ospitate 27 donne, venti delle quali sono state accolte insieme ai/alle loro figli/e (30) per un totale di 57 persone ospitate, tra donne e figli/e."
"Sostanzialmente il dato in questione è totalmente in linea con i dati dello scorso anno, quando le donne ospitate furono 28, a dimostrazione del buon lavoro di rete fatto fino ad ora, grazie al riconoscimento da parte delle istituzioni del territorio (Servizi Sociali, Forze dell'Ordine, Pronto Soccorsi ecc.) della specificità e delle competenze del Centro Antiviolenza, come associazione di donne indipendenti. Certo il quadro continua ad essere preoccupante e dimostra come la violenza di genere sia un problema sempre presente a Parma e provincia. Per questo motivo ha enorme importanza il lavoro che le operatrici e le volontarie dell'Associazione Centro Antiviolenza svolgono sul territorio. Con la propria esperienza, preparazione e metodologia non neutra ma basata sulla relazione tra donne, infatti, possono dare una risposta competente alla richiesta di aiuto di tutte quelle donne che nel corso della loro vita sono state vittime di violenza. Fondamentale è anche il lavoro di diffusione capillare delle informazioni che da anni viene portato avanti per far conoscere ed emergere il fenomeno della violenza maschile sulle donne." - si legge nella nota.
È in questa ottica di sensibilizzazione che si inseriscono le tante iniziative organizzate in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Quest'anno l'Associazione ha deciso di muoversi su più fronti, cercando di presentare eventi diversi che possano coinvolgere tipologie di persone differenti.
Presso l'Hub Café, che collabora alla realizzazione dell'evento, è presente - fino al 30 novembre - la mostra "Non chiamatelo raptus" della vignettista Stefania Spanò, in arte Anarkikka. Femminile e pungente come solo un personaggio nato dalla mano di una donna sa essere, Anarkikka finalmente sbarca a Parma per raccontare, con l'aiuto del suo ciuffo ribelle e di 15 tavole, la violenza contro le donne. Stefania Spanò è un'autrice, illustratrice, vignettista, esperta di comunicazione, che ha da tempo intrapreso un percorso di denuncia sociale. Le sue tavole parlano di realtà quotidiane ed il suo lavoro diventa così "giornalismo disegnato". Con il personaggio di Anarkikka, fotografa con ironia il disagio e lo sconforto in cui è il nostro Paese, ponendo l'accento in particolare sulle problematiche femminili.
Domani, 25 novembre, arrivano a Parma le Malmaritate. Scoperte da Carmen Consoli - che con la sua etichetta Narciso Records ha prodotto il loro primo lavoro discografico "Ognuno havi 'n sigretu" -, le Malmaritate sono molto di più di un semplice gruppo musicale. Si tratta, infatti, di un progetto culturale, un vero e proprio contenitore artistico, formato da Gabriella Grasso (voce e chitarra), Valentina Ferraiuolo (voce e tamburi), Emilia Belfore (violino) e Concetta Sapienza (clarinetto basso e clarinetto soprano), che di volta in volta si arricchisce anche del contributo, talvolta imprevisto e a sorpresa, di altri ospiti che operano nei diversi settori dell'arte (musica, teatro, danza, mimo, pittura). Con la loro musica, la loro arte e anche con la scelta del proprio nome, le Malmaritate rievocano il medioevale passaggio in cui le donne, obbligate dall'indiscutibile volere familiare a imprigionarsi in matrimoni di convenienza, passavano dalle mani di un padre-padrone a quelle di un marito-padrone. È a loro che, raccontando in poesie e canzoni i loro turbamenti esistenziali e il disagio della vita matrimoniale e che quindi possono essere considerate le primissime cantautrici della storia, si ispirano queste quattro artiste. Partendo dalla musica popolare, quella della tradizione siciliana e campana, raccontano tutte le sfaccettature della galassia femminile; raccontano una donna simbolo di forza che muoveva e comprendeva in maniera chiara l'andamento dell'esistenza. Non mancano i riferimenti all'attualità, ma le discepole della "cantantessa" provano a trasformare il loro sdegno e il loro malessere in energia positiva, attraverso i mezzi costruttivi della musica e dell'arte che da sempre hanno lo scopo nobile di rievocare il bello armonico, di incoraggiarlo e di promuoverlo. L'appuntamento con loro e con la loro musica trascinante è per il 25 novembre alle ore 21:00 presso l'Auditorium del Carmine. L'evento è patrocinato dal Comune di Parma.
Ma non solo Parma città. L'Associazione, infatti, è da sempre impegnata a fare sensibilizzazione anche sul territorio della Provincia. Proprio per questo si legge nella nota - "abbiamo deciso di collaborare anche quest'anno con l'associazione felinese FareLegna." Per il ciclo "La voce delle donne contro il silenzio della violenza", inaugurato l'anno scorso, il 28 novembre verrà messo in scena "I monologhi della vagina". L'appuntamento con lo spettacolo di Eve Ensler è per le 21:00 presso il Teatro comunale di Felino.
Chiude questa carrellata di eventi, "Malaluna", lo spettacolo di Eleonora Niddi sulla violenza di genere che ci sarà il 29 novembre alle ore 20:30 c/o workout Pasubio. Portato in scena dall'associazione culturale "La contessa scalza" e patrocinato dall'Associazione, questo show, attraverso l'alternanza di momenti musicali e altri di puro teatro, vuole far capire a tutti quanto possa essere stupida la violenza.
Ma in occasione del 25 novembre, l'Associazione Centro Antiviolenza di Parma vuole anche presentare la campagna One Billion Rising 2016. Come gli anni passati, infatti, l'onlus ha deciso di farsi portavoce e promotrice sul territorio della campagna lanciata a livello globale da Eve Ensler. "In questi anni abbiamo ballato contro la violenza sulle donne, abbiamo chiesto giustizia e cambiamenti. Quest'anno vogliamo fare ancora di più: ampliare la nostra rivoluzione, continuare a cambiare le mentalità, avere sempre più coraggio, creatività e determinazione. La campagna OBR 2016 è dedicata a tutte le donne e bambine che vivono una condizione di emarginazione." - si legge nella nota.
Inoltre, quest'anno l'Associazione ha aderito all'iniziativa lanciata dalla Coop Nordest in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Facendo la spesa il 25.11 alle Coop. del territorio provinciale e comprando i prodotti a marchio Coop si sostiene e si aiuta il Centro Antiviolenza: l'1% della spesa, infatti, servirà a sostenere le attività dell'Associazione.
Associazione Centro Antiviolenza di Parma
Tel. 0521/238885
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www.acavpr.it
Facebook: Associazione Centro Antiviolenza di Parma
Tutte le iniziative messe in atto dal Comune di Sant'Ilario nella settimana della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Questa sera alle ore 20.30 si terrà l'incontro pubblico "Le azioni di contrasto alla violenza sulle donne in Provincia e nella Val d'Enza". -
Parma, 24 novembre 2015 -
Nell'atrio del comune per tutta la settimana un'installazione ricorda la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre e diffonde dati su questa allarmante criticità sociale. Una serie di orme rosse conducono a un reticolo dove sono appese le scarpe rosse simbolo della violenza, ma anche della possibilità di un riscatto sociale. Insieme alle scarpe sono inseriti pannelli informativi con i dati di questa forma di discriminazione con interessa tutte le fasce d'età in ogni parte del mondo.
Presso la Biblioteca Comunale un'ampia bibliografia viene messa a disposizione dei cittadini che desiderano informarsi.
Nei luoghi pubblici e nei negozi del centro di S.Ilario sono stati inoltre diffusi manifesti che ricordano la Giornata e recano una frase del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: "Tutti hanno la responsabilità di prevenire e mettere fine alla violenza contro donne e bambine, in primo luogo contrastando la cultura della discriminazione che permette a questa violenza di continuare".
Martedì 24 novembre alle ore 20.30 si terrà l'incontro pubblico "Le azioni di contrasto alla violenza sulle donne in Provincia e nella Val d'Enza" con Cristina Caggiati, comandante della polizia municipale Unione Val d'Enza, Federica Anghinolfi, responsabile Servizio Sociale Integrato Unione Val d'Enza, Alessandro De Rosa, psicoterapeuta Centro LDV (Modena). Di particolare rilievo la partecipazione di un membro del centro LDV (Liberiamoci dalla violenza), l'unica struttura pubblica in Italia per il trattamento socio-sanitario degli autori di maltrattamenti intrafamiliari (cioè gli uomini). L'incontro, moderato dall'assessore Rossella Campari, fa parte delle iniziative per organizzate da Forum Donne Val d'Enza.
Per informazioni: 0522902861 – www.comune.santilariodenza.re.it
(Fonte: Ufficio Stampa Comune di Sant'Ilario d'Enza)
L'attivazione di progetti concreti che attuino le varie normative nazionali e regionali in materia – dal riequilibrio nelle giunte comunali al contrasto delle discriminazioni di genere – il tema affrontato ieri mattina in Provincia su iniziativa del presidente Giammaria Manghi e della consigliera delegata alle Pari opportunità, Paola Casali. -
Reggio Emilia, 20 novembre 2015 -
Tra le competenze assegnate dalla Legge Delrio alle 'nuove' Province, rientrano come noto anche il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e la promozione delle pari opportunità. E proprio dell'attivazione di progetti concreti che attuino le varie normative nazionali e regionali in materia – dal riequilibrio nelle giunte comunali al contrasto delle discriminazioni di genere – si è discusso ieri mattina in Provincia su iniziativa del presidente Giammaria Manghi e della consigliera delegata alle Pari opportunità, Paola Casali. All'incontro, oltre a rappresentanti di Comuni, associazioni e categorie reggiane, ha partecipato la presidente della Commissione regionale Parità e Diritti delle persone, e già relatrice della Legge quadro regionale 6/2014, Roberta Mori, che ha rappresentato anche l'assessora regionale Emma Petitti, trattenuta a Bologna dalla presentazione del bilancio della Regione. Roberta Mori ha illustrato il lavoro svolto dall'assessorato regionale alle Pari opportunità da gennaio ad oggi in attuazione della legge, integrando la dimensione di genere nelle politiche regionali secondo l'ottica del mainstreaming, ovvero della trasposizione a livello di sistema di innovazioni sperimentate in un ambito circoscritto.
Al centro dei lavori, l'impegno per prevenire la violenza contro le donne. Si sta infatti ultimando la stesura del Piano regionale contro la violenza di genere previsto dalla Legge quadro 6/2016 e si stanno realizzando laboratori formativi nelle scuole e progetti che nel territorio regionale valorizzino il ruolo delle donne nella storia e il contributo che hanno dato allo sviluppo politico, economico e culturale dell'Emilia-Romagna. Lotta agli stereotipi che creano discriminazione ed educazione tra i più giovani per diffondere una cultura del rispetto, sono anche i temi proposti dal Convegno della Regione "Primo passo: educare", che si terrà a Bologna mercoledì 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
"Solo con la collaborazione di tutti riusciremo nella sfida di sconfiggere la violenza superando i fenomeni discriminatori che colpiscono le donne nel mondo del lavoro, le disparità che impediscono loro di contribuire pienamente in ambito sociale e politico al miglioramento della nostra società", ha affermato Roberta Mori.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Una tavola rotonda sabato 7 marzo e uno spettacolo musicale domenica 8 marzo a Roccabianca, organizzati da Verdissime.com, col patrocinio della Provincia. L'entrata dello spettacolo è a offerta, i fondi raccolti saranno devoluti al Centro antiviolenza di Parma -
Parma, 2 marzo 2015 –
"Ciel dammi coraggio" è la manifestazione organizzata per la Giornata Internazionale della Donna dall'Associazione verdissime.com. Il progetto, patrocinato dalla Provincia di Parma, si articola in due appuntamenti importanti dedicati al tema della violenza sulle donne: una tavola rotonda che si terrà sabato 7 marzo e uno spettacolo musicale, domenica 8 marzo.
L'iniziativa è stata presentata stamattina in Provincia, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato: Filippo Fritelli Presidente della Provincia, Marco Antonioli Sindaco di Roccabianca, Luciana Dallari Presidente di Verdissime.com, Samuela Frigeri Presidente del Centro Antiviolenza di Parma, Elena Saccenti Direttore generale dell'Ausl di Parma.
Alla tavola rotonda che si terrà sabato 7 marzo 2015 alle ore 11 presso il Museo Lombardi di Parma, nella Sala Maria Luigia, parteciperanno esperti e operatori che nel territorio da anni si occupano delle donne vittime di violenze: Pietro Pellegrini Direttore del Dipartimento di Salute Mentale Ausl di Parma, Samuela Frigeri Presidente del Centro Antiviolenza di Parma, Maria Grazia Ligabue Dirigente della Questura di Parma, Marco Deriu dell'Università di Parma, Carla Verrotti responsabile del progetto LDV – Liberiamoci dalla violenza dell'Ausl di Parma.
Il secondo appuntamento è lo spettacolo di domenica 8 marzo 2015 alle ore 15.30 presso l'Arena del Sole di Roccabianca nel quale si canteranno le arie tratte da quelle opere in cui le protagoniste femminili subiscono e pagano con la propria vita le violenze maschili, come la Gilda del Rigoletto. "Il progetto si prefigge di legare alcune delle figure più significative delle opere di Verdi, Donizetti, Puccini, Cilea protagoniste di storie drammatiche di violenza e di morte per calarsi nel dramma delle donne vittime di ogni sorta di abusi da parte dei maschi – spiega Luciana Dallari Presidente di Verdissime.com - Ci serviremo della finzione del melodramma e della forza espressiva dei sentimenti descritti da questi compositori per parlare della tragica realtà dell'oggi."
Protagoniste tre giovani cantanti, allieve del famoso soprano Raina Kabaivanska che sarà presente allo spettacolo e un attore che leggerà versi dei personaggi maschili descritti nei libretti delle opere e alcune testimonianze reali di uomini violenti. I testi sono della giornalista del Sole 24 ore e musicologa Carla Moreni, il compito di creare il collegamento tra gli interventi e lo spettacolo è stato affidato a Stefania Morelli. L'entrata dello spettacolo è a offerta, i fondi raccolti saranno devoluti al Centro antiviolenza di Parma.
"La valenza di questa iniziativa è doppia – ha affermato con riconoscenza Samuela Frigeri Presidente del Centro Antiviolenza – la sensibilizzazione sul problema della violenza sulle donne e la raccolta di fondi per far fronte alle esigenze materiali delle donne accolte al Centro, fondi che consentono concretamente alle donne accolte di intraprendere un percorso di indipendenza."
Elena Saccenti Direttore dell'Ausl di Parma ha colto l'occasione per parlare dell'Impegno dell'Azienda per promuovere la salute delle donne e del progetto LDV – Liberiamoci dalla violenza. "Si tratta di un progetto di accompagnamento al cambiamento rivolto a uomini che maltrattano, che si svolge sia in carcere sia nelle Case della salute sul territorio, che devono diventare sempre più un luogo in cui la comunità si fa carico della salute e del benessere dei cittadini" ha spiegato Saccenti.
In allegato scaricabile la locandina.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Un 61enne di Novellara ha aggredito ieri sera la ex compagna e un uomo che si trovava con lei. I due stavano passeggiando sotto i portici di piazza Unità d'Italia, durante la festa di Miss Anguria, quando all'improvviso l'uomo si è avventato su di loro e li ha colpiti alla testa e al viso con una catena per biciclette.
Reggio Emilia, 28 luglio 2014 – di Ivan Rocchi
Quando ha visto la sua ex che passeggiava in compagnia di un altro uomo, non ci ha visto più. Così, dopo aver agguantato una catena, un 61enne di Novellara si è fatto strada tra la gente che affollava la festa di Miss Anguria e si è avventato sulla donna e il suo compagno. Mentre i due venivano soccorsi da alcuni passanti per i colpi ricevuti anche alla testa e al viso, i Carabinieri sono arrivati rapidamente sul posto e sono riusciti a disarmarlo e bloccarlo.
Dopo la fine della relazione con la donna, l'uomo qualche tempo fa aveva iniziato a perseguitare non solo lei, ma anche la madre e chiunque altro avesse contatti con lei. I Carabinieri avevano reso noto il comportamento del 61enne all'autorità giudiziaria, e questo gli era fruttato il divieto di avvicinarsi al luogo di dimora e lavoro delle due donne e l'obbligo di mantenersi a più di 200 metri da loro. Ma l'uomo non ne voleva proprio sapere di stare lontano dalle due. Così, dopo l'ennesima infrazione del provvedimento, alla fine gli era stato imposto anche l'obbligo di presentarsi quotidianamente alla Polizia giudiziaria.
Ma tutto ciò non era servito a far ragionare il 61enne. Ieri sera verso le 22, infatti, mentre si trovava in un bar del paese, l'aggressore ha visto la donna che passeggiava sotto i portici di piazza Unità d'Italia in compagnia di un altro uomo. Dopo aver inveito contro la coppia, si è diretto verso di loro impugnando una catena da biciclette e ha iniziato a colpirli alla testa e al volto. Solo l'intervento dei Carabinieri è riuscito a placare la furia del 61enne, che poi è stato arrestato e condotto in caserma. L'uomo adesso dovrà attendere il processo per direttissima agli arresti domiciliari.
Ieri intorno alle ore 21 un giovane è stato aggredito nel parco Noce Nero, in zona Rosta Nuova. Il 26enne sarebbe stato accerchiato da 5 minorenni magrebini, che dopo averlo pestato gli hanno rubato tutto: anello e catenina d'oro, due cellulari e il portafogli.
Reggio Emilia, 24 luglio 2014 – di Ivan Rocchi
Brutta avventura per un 26enne, che ieri sera aveva deciso di fare due passi nel parco Noce Nero, in zona Rosta Nuova. Il giovane sarebbe stato avvicinato all'improvviso da cinque magrebini, tutti minorenni. Questi hanno iniziato a colpirlo con pugni e calci anche al volto, per poi derubarlo di tutto quello che aveva addosso. Se le circostanze venissero confermate, l'episodio potrebbe essere un campanello d'allarme per la zona, dove non si sono mai verificate simili aggressioni.
Poco dopo le 21 la sala operativa della Questura ha inviato una volante in via De Gasperi, in zona Rosta Nuova, per una rapina ai danni di un cittadino italiano. Una volta raggiunta la vittima, gli agenti hanno raccolto la sua testimonianza. Il giovane riferiva di aver ricevuto colpi alla mano e alla mascella, accusando al momento ancora forti dolori. Inoltre, era stato derubato di tutti i suoi averi: un anello e una catenina in oro giallo, due cellulari e il portafoglio, contenente 40 euro.
A quel punto, al 26enne è stata proposta l'ambulanza per recarsi al Pronto Soccorso, ma ha rifiutato, dichiarando che ci sarebbe andato da solo. Alla fine, il ragazzo è stato dimesso con una prognosi di 21 giorni per contusioni multiple e la frattura di una falange. Sulla vicenda sta indagando la Squadra mobile.
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