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Il Consiglio di Stato ha respinto, con decreto odierno, l'ulteriore ricorso presentato dagli ambulanti in merito al mercatino di Natale, sia per quanto riguarda la modifica del precedente provvedimento emanato il 29 novembre, sia in merito alla richiesta di anticipare la discussione già fissata per il 20 dicembre, affinchè si consentisse loro di svolgere la Fiera natalizia nel perimetro di piazza Cavalli, nelle stesse condizioni degli anni precedenti.

Nella motivazione, il Consiglio di stato richiama il contenuto del decreto del 29 novembre, nell'interpretazione subito individuata e attuata dall'Amministrazione, secondo cui il Comune di Piacenza è tenuto a consentire lo svolgimento dell'attività di vendita individuando, però, spazi e tempi compatibili con le manifestazioni natalizie già in corso.

Esprime soddisfazione la Giunta comunale, da sempre convinta di aver dato corretta e immediata attuazione a quanto disposto dal Consiglio di Stato. Nonostante l'esito favorevole, l'Amministrazione mantiene in essere le proposte già rivolte agli ambulanti, affinchè possano svolgere, se lo ritengono, l'attività di vendita. La Giunta ringrazia, infine, il personale degli Uffici comunali del Commercio e dell'Avvocatura, per l'intenso e proficuo lavoro svolto.

Controlli della Polizia Pedemontana e Ispettorato del lavoro: elevate 11 sanzioni. Il presidente e sindaco Bianchi: «Garantire la legalità»

Nuovo blitz della Polizia Locale dell'Unione nei mercati della Pedemontana per contrastare l'abusivismo, il lavoro nero e la vendita di prodotti contraffatti.
Dopo i ripetuti controlli effettuati a Traversetolo, nella mattinata di venerdì 23 novembre gli agenti del nucleo e i funzionari dell'Ispettorato del Lavoro hanno passato al setaccio le bancarelle di Collecchio, scoprendo un ambulante in nero che ha portato all'immediata sospensione dell'attività commerciale per la quale prestava la sua manodopera irregolare.
Oltre a lui, sono stati pizzicati due dipendenti con contratti che violavano normative in materia di lavoro, e sono state elevate 9 sanzioni amministrative per altre irregolarità, dalla dimensione del banco troppo grande alla non esposizione dei prezzi, passando per la mancanza di licenza al seguito.

«Fortunatamente la stragrande maggioranza degli operatori che frequentano i nostri mercati è rispettosa delle leggi, ma non bisogna abbassare la guardia – commenta il presidente dell'Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi –. Tutelare il lavoro garantendo agli ambulanti di accedere al mercato a parità di condizioni, senza che vi siano episodi di concorrenza sleale, è fondamentale. Per ringrazio i nostri agenti e i funzionari dell'Ispettorato del Lavoro per l'attività svolta».

«Si tratta di attività che spesso i cittadini non percepiscono, diverse dai canonici controlli stradali – aggiunge l'assessore alla Sicurezza dell'Unione e sindaco di Felino Elisa Leoni –. Ma sono attività importanti e dovute a chi rispetta le regole lavorando onestamente»

Il comandante della Polizia Locale Pedemontana, Franco Drigani, sottolinea come i controlli commerciali siano «una delle priorità, così come altre attività di carattere specialistico che stanno sempre più connotando l'azione dei nostri agenti».

Pubblicato in Cronaca Parma

"Un recupero dell'interesse nell'acquisto di abitazioni a Modena" - Il mercato immobiliare residenziale di Modena è ripartito. Lo rivelano i dati pubblicati dall'OMI, l'Osservatorio del Mercato Immobiliare, facente capo all'Agenzia delle Entrate. In particolare, significativo è stato il sostanzioso aumento delle compravendite portate a termine, almeno per quanto riguarda il primo semestre 2018. Nel periodo tra gennaio e giugno 2018, infatti, percentualmente, sia considerando l'intera provincia, che racchiudendo l'indagine al solo comune di Modena, il tasso di crescita è stato superiore al 20%.

Valori significativi, si diceva, soprattutto se si mettono a confronto con quelli registrati appena 12 mesi fa. Dati che restituivano, sia su base annua, che considerando solo primo semestre 2017, un mercato residenziale in difficoltà, in cui il flusso delle compravendite era in contrazione. Periodo, quindi, che si può a tutti gli effetti considerare una battuta d'arresto nel processo di crescita: su base annua, infatti, si è registrato solo un +1,1% nell'intera provincia, addirittura in negativo. Del 4,1%. il numero di transazioni normalizzate nel solo capoluogo canarino.

I motivi della ripresa.

Un recupero dell'interesse nell'acquisto di abitazioni a Modena, dunque, dovuto, principalmente, a tre fattori coincidenti. In primo luogo si segnala l'alto numero di abitazioni, nuove o recentemente ristrutturare o riqualificate, a disposizione sul mercato. Immobili che sono più facilmente acquistabili, in primis grazie agli incentivi fiscali e alle detrazioni messe a disposizione dal Governo, a favore dei privati cittadini; ma anche per la maggiore facilità con cui si può, oggi, accendere un mutuo: su questi finanziamenti, infatti, ad oggi gravano tassi d'interesse tra i più bassi mai registrati negli ultimi anni.

Questi sono i principali motivi della ripresa del mercato modenese, e italiano in generale. Per quanto riguarda il settore residenziale canarino, inoltre, un plauso va fatto all'amministrazione comunale, che ha agito oculatamente, mettendo a disposizione della cittadinanza gli strumenti necessari affinché il passo falso tra 2016 e 2017 fosse superato tempestivamente e intervenendo sulle principali problematiche cittadine, riportando Modena ad essere una meta ambita e attrattiva per investitori, nuovi abitanti e per gli stessi modenesi.

Il mercato 2018.

Il primo semestre 2018, si diceva in apertura, ha raggiunto risultati importanti. Parlando dell'intera provincia di Modena, nei primi sei mesi dell'anno, il flusso di NTN (numero di transazioni normalizzate) è aumentato del 21,9% rispetto al medesimo periodo 2017, frutto del passaggio dalle 3.310 alle 4.035 compravendite del 2018. Meglio, in questo senso, il secondo trimestre (periodo da aprile a giugno), in cui l'aumento percentuale è stato del 24,4%. più limitato, ma assolutamente positivo, quello del primo trimestre, che ha fatto registrare un +18,6%, rispetto allo stesso periodo 2017.

Restringendo il campo d'analisi al sono comune di Modena, ad un soddisfacente primo trimestre 2018, +11,6% le compravendite rispetto al 2017, è seguito un superlativo secondo quarto dell'anno. Nei mesi da aprile a giugno, infatti, sono state ben 682 le transazioni normalizzate, ben il 35,9% in più rispetto a quelle del secondo trimestre 2017 (quando furono appena 502).

Valori sicuramente significativi, ma che vanno contestualizzati nell'ottica di un confronto impari, ovvero con un primo semestre 2017 in forte contrazione. Nei primi sei mesi dell'anno passato, infatti, il numero di compravendite effettuate era calato quasi del 10% nel solo comune di Modena e di circa l'1,2% nell'intera provincia. Tutto ciò, ovviamente, non va ad inficiare la bontà di quanto raggiunto quest'anno, ma dà l'idea di un mercato in crescita, ma ancora in assestamento. In quest'ottica, saranno i prossimi 12 mesi a dirci se possiamo parlare di un mercato sano o ancora in difficoltà.

Analisi dell'andamento dei prezzi.

I risultati appena descritti, inoltre, arrivano in un momento in cui i prezzi medi di vendita, sono, in media, in crescita. E dunque si rivelano ancor più importanti. Secondo una comparazione dei dati disponibili su diverse siti immobiliari, l'andamento dei valori medi di vendita, nel 2017 è stato sostanzialmente costante (in leggerissima crescita, in realtà), ma costantemente inferiore rispetto ai dati disponibili per il 2018. Se la media mensile, l'anno scorso, si aggirava intorno ai 1.870 €/metro quadro, nell'anno corrente, finora, è stata di 1.950 €/metro quadro. Un aumento medio di circa il 4,3%, superiore a quello di molte delle province italiane, alcune delle quali sono, in realtà, ancora in stallo, se non in contrazione.

 

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Pubblicato in Economia Modena

Polizia Municipale, controlli antidegrado e a tutela dei consumatori nelle aree mercatali.

Mercoledì 6 giugno, nell'ambito dei periodici controlli antidegrado e a tutela dei consumatori nelle aree mercatali, la Polizia Municipale ha accertato quattro violazioni all'articolo 17 del Regolamento comunale di Polizia locale, per comportamenti contrari all'igiene e al quieto vivere.

Ne è conseguita la notifica di altrettanti ordini di allontanamento (Oda), i provvedimenti previsti dalla recente normativa in tema di sicurezza e decoro di particolari aree urbane, che impongono l'allontanamento della persona per 48 ore dal luogo in cui è stato commesso il fatto. Gli Oda sono stati trasmessi al Questore per l'adozione dei successivi atti di competenza.

"Mi fa piacere sottolineare – commenta l'assessore alla Sicurezza Luca Zandonella – che la collaborazione instauratasi tra la Polizia Municipale e i commercianti, per contrastare il fenomeno dell'abusivismo, ha dato i suoi frutti: in occasione dell'ultimo servizio di controllo sul mercato cittadino, non si è rilevata la presenza di alcun venditore non autorizzato nel corso della mattinata. Anche per quanta riguarda gli episodi di questua richiesta con eccessiva insistenza o molestie ai passanti, per cui erano state ricevute diverse segnalazioni nei mesi scorsi, l'impegno degli agenti è capillare: l'applicazione di ben 4 Oda, nell'area del mercato, ne è la dimostrazione".

Durante il servizio serale, una pattuglia della Polizia Municipale ha partecipato a un servizio congiunto con altre forze di Polizia, predisposto dalla Questura per il controllo del territorio nella zona di Piazzale Libertà e aree limitrofe. In precedenza, nel corso della stessa giornata, gli agenti avevano fermato una persona di nazionalità straniera, priva di documenti; accompagnato presso l'Ufficio di fotosegnalamento della Questura per l'identificazione, l'uomo è risultato essere in regola.

"La collaborazione con i cittadini – chiosa l'assessore – è fondamentale e rende la Polizia Municipale sempre più vicina alle quotidiane esigenze delle persone. Per l'Amministrazione, tutelare il decoro e la tranquillità del territorio è una priorità; a questo proposito, crediamo sia molto importante che la Polizia Municipale partecipi ai controlli congiunti con le altre Forze dell'ordine, l'ultimo dei quali effettuato nella zona del Fascal dove, come è noto, di recente si sono verificati gravi episodi".

 

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Pubblicato in Cronaca Piacenza

(Camerano AN, 1 settembre 2017). Non è solo una rivoluzione in vigna: la tropicalizzazione del clima contribuisce a cambiare anche gusti e abitudini al consumo di vino rosso, specie in Italia e in Europa. Lo rileva – al convegno 'Rosso come il vino' organizzato oggi a Camerano (AN) dall'Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) per il 50° anno della Doc del Conero – l'analisi di Nomisma-Wine Monitor sugli scenari evolutivi del prodotto storico della nostra enologia.

E se la domanda esplode a Oriente e cresce ancora in Canada e Usa, diminuisce invece in Europa e soprattutto in Italia. Dove i bianchi, con un sorpasso storico, battono al fotofinish i rossi nei consumi rilevati lo scorso anno (40,6% per i bianchi fermi, 40,2% per i rossi fermi). Complice, la progressiva contrazione della domanda interna e il relativo calo delle vendite (-14%) nell'ultimo quinquennio. All'estero va meglio grazie alla crescita (+50%) del prezzo medio negli ultimi 10 anni, ma – secondo l'analisi presentata nell'ambito di Collisioni Marche – per vincere occorre spostare l'obiettivo più a Est, dove la domanda corre. "Assistiamo a una repentina migrazione della domanda di vino rosso – ha detto il direttore di Imt, Alberto Mazzoni – e alcuni nostri mercati storici sono depressi. In Germania negli ultimi 5 anni i volumi globali di rossi fermi importati sono calati del 7%, in Svizzera del 9% e in Gran Bretagna del 10%; allo stesso tempo volano quelli di Giappone (+26%), Cina (+25%) e Corea del Sud (+16%), oltre a Canada (+16%) e Usa (+11%). Anche per questo come Istituto marchigiano di tutela vini abbiamo intensificato l'azione sui Paesi terzi emergenti, destinando circa il 40% dei fondi della misura Ocm Promozione a Cina, Giappone, Russia e India, ma senza dimenticare Stati Uniti (34,5%) e Canada (19,3%)". Per il responsabile di Nomisma-Wine Monitor, Denis Pantini: "Sebbene nell'ultimo quinquennio le dinamiche di crescita dell'export italiano di vini rossi imbottigliati siano state nettamente inferiori a quelle degli spumanti (18% contro 118%), questa categoria continua a rappresentare il 41% di tutto l'export in valore di vino dall'Italia, compresi gli sfusi. È tuttavia innegabile come sia sul mercato nazionale che in quelli più tradizionali europei (Germania e UK), i consumi di vino rosso stiano diminuendo mentre aumentano nei mercati asiatici, in Nord America e in Scandinavia dove il vino rosso viene maggiormente apprezzato per motivi salutistici, di maggior facilità nell'abbinamento alla cucina locale ed anche per ragioni climatiche - come nel caso del Canada o dei Paesi scandinavi - o "scaramantiche" (Cina). Questi cambiamenti di mercato implicano necessariamente modifiche nell'approccio e nelle strategie dei produttori di rossi italiani, il che non significa snaturare né il prodotto né le proprie tradizioni ma ragionare sul potenziale delle altre leve di marketing".

L'Italia dei vini rossi mantiene la leadership mondiale nella produzione mentre rimane dietro la Francia nelle esportazioni, con 2,3 miliardi di euro di vendite dell'imbottigliato all'estero nel 2016 contro i 3,7 miliardi dei transalpini. Un divario rimasto quasi invariato negli ultimi anni, in cui però si è ristretta la forbice del prezzo medio a vantaggio dell'Italia: se nel 2011 un litro di rosso francese valeva in media il 35,6% in più di quello italiano, oggi la differenza si è ridotta al 20,7%. Tra i principali consumatori globali, la Cina consolida il primo posto con 16 milioni di ettolitri di vino consumati nel 2016, davanti a Usa, Francia, Italia e Germania, dove la domanda vale meno della metà rispetto a quella del Paese del Dragone. Nello speciale confronto Francia-Italia, tra le Dop stravince il Bordeaux che nel 2016 ha registrato un valore di 1,6miliardi di euro. Segue la Toscana con 531 milioni di euro, la Borgogna con 352 milioni di euro (con un super prezzo medio: 23,5 euro al litro), il Veneto a 272 milioni di euro e il Piemonte con 243 milioni di euro. La ricognizione sui valori esportati nei primi 5 mesi di quest'anno vede infine la Francia allungare le distanze, con un export dei fermi imbottigliati a +19,4% sul 2016 e l'Italia a +4,4%.

ROSSO CONERO
Cinquantenne, proviene dal Centro-Sud, con un reddito medio alto e padre di famiglia, consuma - soprattutto a casa - oltre 4 bicchieri di Rosso Conero alla settimana, è di origini marchigiane o è stato nelle Marche in vacanza o per lavoro. È il profilo del consumatore italiano di Rosso Conero in un'indagine realizzata da Nomisma-Wine Monitor e presentata oggi a Camerano (AN), in occasione dei 50° compleanno dal riconoscimento della Doc. Secondo la survey, pur essendo un prodotto di nicchia (49 produttori di uve, 45 imbottigliatori e 12.500 ettolitri certificati), il Rosso Conero vanta una caratterizzazione e una riconoscibilità forte se è vero che - dopo il Verdicchio e assieme al Rosso Piceno – è il vino regionale più conosciuto tra i consumatori, che lo acquistano per la propria territorialità e popolarità. Per il direttore di Imt, Alberto Mazzoni: "Stiamo lavorando molto sulla qualità di un prodotto molto particolare, e i risultati si stanno notando, ora serve puntare sul marketing e su una maggiore presenza nel fuori casa, anche perché stiamo riscontrando un buon apprezzamento da parte dei millennials".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Venerdì, 09 Dicembre 2016 12:34

Domenica a Noceto shopping al ritmo di musica

A Noceto shopping al ritmo di musica con la partecipazione straordinaria della "Funkasin Street Band" che si esibirà alle 10,00 alle 15,00 ed alle 17,30 per far ballare e saltare tutti al suono di una ritmica che unisce i generi musicali più irresistibili.

Parma, 3 dicembre 2016

L'evento, organizzato dall' Amministrazione Comunale con riferimento al Vicesindaco Daisy Bizzi con delega al Commercio ed alle manifestazioni fieristiche e mercatali, propone un connubio inedito, quello dello shopping al ritmo di musica, il mercato sarà infatti animato dalle spettacolari esibizioni della FUNKASIN STREET BAND, che si esibirà alle 10,00 alle 15,00 ed alle 17,30 per far ballare e saltare tutti al suono di una ritmica che unisce in un vasto repertorio i generi musicali più irresistibili.

Una settantina le bancarelle provenienti per la maggior parte dalle terre toscane – da qui lo slogan #TerrediToscanainfierasottoilNoce - che affolleranno il centro storico per proporci abbigliamento, calzature, pelletteria, oggettistica e tanto altro ancora, all'insegna della qualità a prezzi molto interessanti, per concretizzare un'ottima occasione per lo shopping pre natalizio.

Presenti anche alcuni produttori agricoli con le eccellenze della nostra terra a chilometri zero, oltre al tradizionale gruppo degli hobbisti che proporranno i loro manufatti, frutto di fantasia e creatività.

I negozi in sede fissa saranno aperti, per ampliare la possibilità per i visitatori di fare acquisti, l'atmosfera sarà quella natalizia, nel centro storico sovrastato dal grande ippocastano addobbato delle luci colorate.

Domenica 11 dicembre dalle 9 di mattina il centro storico si anima con le bancarelle di Forte dei Marmi, della Versilia e della Lunigiana.

Per restare aggiornato consulta la pagina Fb 

mercato noceto 11 dicembre 2016 eventi

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

A Noceto una giornata all'insegna dello shopping al ritmo di musica con la partecipazione straordinaria della "Funkasin Street Band", il gruppo più coreografico e travolgente del momento che si esibirà alle 10,00 alle 15,00 ed alle 17,30 per far ballare e saltare tutti al suono di una ritmica che unisce i generi musicali più irresistibili.

Domenica 11 dicembre dalle 9 di mattina il centro storico si anima con le bancarelle di Forte dei Marmi, della Versilia e della Lunigiana.

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A Noceto una giornata all'insegna dello shopping al ritmo di musica con la partecipazione straordinaria della "Funkasin Street Band", il gruppo più coreografico e travolgente del momento che si esibirà alle 10,00 alle 15,00 ed alle 17,30 per far ballare e saltare tutti al suono di una ritmica che unisce i generi musicali più irresistibili.

Parma, 3 dicembre 2016

L'evento, organizzato dall' Amministrazione Comunale con riferimento al Vicesindaco Daisy Bizzi con delega al Commercio ed alle manifestazioni fieristiche e mercatali, propone un connubio inedito, quello dello shopping al ritmo di musica, il mercato sarà infatti animato dalle spettacolari esibizioni della FUNKASIN STREET BAND, che si esibirà alle 10,00 alle 15,00 ed alle 17,30 per far ballare e saltare tutti al suono di una ritmica che unisce in un vasto repertorio i generi musicali più irresistibili.
Una settantina le bancarelle provenienti per la maggior parte dalle terre toscane – da qui lo slogan #TerrediToscanainfierasottoilNoce - che affolleranno il centro storico per proporci abbigliamento, calzature, pelletteria, oggettistica e tanto altro ancora, all'insegna della qualità a prezzi molto interessanti, per concretizzare un'ottima occasione per lo shopping pre natalizio.

Presenti anche alcuni produttori agricoli con le eccellenze della nostra terra a chilometri zero, oltre al tradizionale gruppo degli hobbisti che proporranno i loro manufatti, frutto di fantasia e creatività.

I negozi in sede fissa saranno aperti, per ampliare la possibilità per i visitatori di fare acquisti, l'atmosfera sarà quella natalizia, nel centro storico sovrastato dal grande ippocastano addobbato delle luci colorate accese venerdì 2 dicembre.

Domenica 11 dicembre dalle 9 di mattina il centro storico si anima con le bancarelle di Forte dei Marmi, della Versilia e della Lunigiana.

Per restare aggiornato consulta la pagina Fb 

mercato noceto 11 dicembre 2016 eventi

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Domenica, 07 Agosto 2016 08:32

Ismea. Vino, tendenze e dinamiche recenti

Con luglio è stata archiviata anche la campagna 2015/2016, mentre tutto il settore ha lo sguardo attento sulla vendemmia che sta prendendo già il via in alcuni areali della Sicilia.

Da tener conto che la produzione del prossimo autunno dovrà essere messa a confronto con quella piuttosto abbondante del 2015 che, stando a dati Istat, ancora provvisori, ha superato del 14% quella dell'anno prima. Questo risultato colloca al primo posto l'Italia nel ranking dei produttori mondiali, superando la Francia, ferma a 47,8 milioni di ettolitri. Per la vendemmia che sta iniziando, ma che avrà il suo apice come sempre a settembre, le aspettative sono piuttosto ottimistiche nonostante le incertezze derivanti gelate tardive e dai problemi fitosanitari che hanno colpito alcuni zone.

Ancora troppo presto però per dare delle indicazioni numeriche che, invece, saranno prodotte da ISMEA grazie all'indagine di metà Agosto i cui risultato verranno diffusi dall'Ente nell'ambito della sua partecipazione all'Osservatorio del vino, nella prima settimana di settembre.
Ma al di là del primato "statistico" 2015, questa maggior produzione ha da subito condizionato negativamente i listini soprattutto nel segmento dei vini comuni, che proseguono in direzione opposta rispetto a quella dei vini di pregio.

(in allegato il rapposrto Ismea 4 agosto 2016)

Meno 2,8% su gennaio, meno 10,9 % su base annua. Tendenza deflativa meno accentuata secondo l'indice "core" (-5,5% annuo). Ancora ribassi in campagna, per il quinto mese consecutivo.

Roma -  Lo segnala l'Ismea sulla base dell'indice dei prezzi agricoli che si porta a febbraio a 105 (base 2010=100), registrando una flessione del 2,8% rispetto a gennaio e del 10,9% su febbraio 2015.
La dinamica negativa è confermata dall'andamento prezzi al consumo dei beni alimentari e bevande, inclusi gli alcolici, rilevati dall'Istat e che hanno riportato una variazione dello -0,1% rispetto a gennaio e del -0,3% su base annua.

In particolare, è determinante nella flessione dei prezzi al consumo la voce dei beni alimentari non lavorati, che a febbraio ha mostrato una variazione dei prezzi al consumo pari al -1,2% rispetto allo stesso mese del 2015.
L'Indice "core", elaborato dall'Ismea escludendo gli ortofrutticoli - componente più volatile dell'indice - al fine di cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, è sceso invece a quota 110,4 (2010=100), registrando una dinamica deflativa più contenuta rispetto a quella segnalata dall' indice generale (rispettivamente -1,2% la variazione congiunturale e -5,5 la tendenza annua).

Più nel dettaglio, tra le colture vegetali, le elaborazioni Ismea segnalano una congiuntura negativa (-3,6% rispetto a gennaio) e una flessione più marcata su base annua (-17%). Il calo tendenziale riflette soprattutto la flessione dei prezzi di frutta e ortaggi (rispettivamente pari a -18,8% e -22% su base annua), e il calo dei listini olivicoli (-29,5%), che risultano tuttavia in leggera crescita su base mensile ( +1,1%)
Negativa, seppure in misura più contenuta, la variazione annua dei prezzi dei cereali, dei semi oleosi e dei vini (rispettivamente -9,4%, -9,8% e -2,6%), a fronte del segno più registrato dalle coltivazioni industriali (+10,5% su febbraio 2015).
Anche per quanto riguarda il comparto zootecnico la congiuntura si rivela nuovamente sfavorevole (-1,8% rispetto a gennaio) e la tendenza resta deflativa (-3,1%), con cali diffusi tra il bestiame vivo (-2,5% in media su base annua), uova (-22,3% sempre rispetto a febbraio 2015) e lattiero caseari (-1,5%).
(Fonte ismea Roma, 16 marzo 2016)

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