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Mercoledì, 08 Aprile 2020 20:31

Allo Zanelli non solo didattica a distanza

Informazioni utili, advice, musica, un programma radiofonico in diretta su Instagram ed anche un cineforum grazie all'impegno, e alla fantasia, di studenti e docenti dell’istituto.

Non solo didattica a distanza, in queste settimane, per gli studenti dello Zanelli di Reggio Emilia. Grazie a social e nuove tecnologie, infatti, i ragazzi hanno trovato il modo di rimanere comunque in contatto, condividendo informazioni utili non solo per affrontare l’emergenza sanitaria, ma anche per sfruttare in modo piacevole queste giornate di isolamento forzato, ovviamente finite le video lezioni.

L’idea - venuta ai rappresentanti d’istituto Simone Todaro, Michael Bottazzi, Isabella Piermattei e Federico Scarcella - è stata approvata dalla dirigente Mariagrazia Braglia e, giorno dopo giorno, sta coinvolgendo sempre più studenti, dello Zanelli e non solo.

Dal momento in cui è stata lanciata la campagna #iorestoacasa, attraverso l’account Instagram istituto_zanelli abbiamo pensato di pubblicare ogni dieci giorni una serie di post, scritti da noi, per dare informazioni utili, ma anche consigli divertenti per trascorrere al meglio queste giornate non semplici”, spiega Simone Todaro.

Dunque info sulle norme igieniche che ormai tutti (si spera) abbiamo finalmente imparato, su quelle che regolano gli unici spostamenti possibili, ma anche la top-five delle migliori app per fare ginnastica in casa, consigli su come imparare a lavorare a maglia e l’immancabile cooking advice: fare i cappelletti o il sushi home made, scambiarsi le ricette delle nonne, scoprire la pizza proteica, fare i popcorn e glassarli con qualsiasi cosa.

In più, tutti i mercoledì verso le 16.30, sempre su Instagram, siamo in diretta con una sorta di programma radiofonico con tanto di ospiti e con, in sottofondo, la playlist Spotify condivisa e costantemente aggiornata dagli studenti”, aggiunge Simone. Compagni di scuola, per il momento, anche gli ospiti di “Zanelli on air”, come Margot Trotta – che ha cantato e suonato in diretta – e Giovanni Boni, che ha raccontato la sua esperienza al programma “La pupa e il secchione” di Italia 1, attirando ben 300 spettatori.

A mantenere vivi i rapporti, ben oltre l’orario di video lezioni, partecipano attivamente anche i docenti dello Zanelli come Fabio Bonvicini, professore di italiano, che ogni mercoledì sera propone un cineforum agli studenti.

Noi rappresentanti lo aiutiamo condividendo il codice Google meet tramite i nostri canali, chiunque voglia si ritrova ad un orario che viene annunciato, il professore fa una breve introduzione e allega un link con il quale vedere il film su Raiplay o Youtube direttamente nella chat di meet, commentandolo”, conclude Simone Todaro.

Davvero un bel modo, pur in questi momenti complicati, di fare non solo scuola, ma anche comunità”, commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, sottolineando l’importanza di “questi momenti di condivisione, anche creativi, che ci fanno sentire, seppur fisicamente distanti, tutti uniti nell'affrontare e nel superare questa emergenza, rispettando scrupolosamente le misure finalizzate a contrastare la diffusione del virus, senza tuttavia rinunciare a fare, insieme, qualcosa di bello, utile e divertente”.

Si amplia ulteriormente, con l’ingresso dei punti vendita Conad di via Modenesi, via XX Settembre, via Deledda e di Via Atleti Azzurri d’Italia, la rete degli esercizi commerciali aderenti al servizio Pronto Spesa Comune, che dalla metà di marzo garantisce la consegna gratuita dei generi alimentari alle persone affette da Coronavirus o in isolamento domiciliare fiduciario, agli anziani soli e ai cittadini con disabilità che non possano contare sul supporto di familiari o conoscenti.

Le modalità per la prenotazione restano invariate: occorre contattare telefonicamente lo 0523-492737, cui rispondono gli operatori comunali, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.

Un ringraziamento sentito va a Conad Centro Nord per la collaborazione e la volontà di far parte di questo progetto – sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbaticosì come alla sede cittadina del Csv Emilia (ex Svep), che ha provveduto alla copertura assicurativa per i volontari del gruppo piacentino di Emergency, supportato dai ragazzi del Gruppo Attivo di Solidarietà dal Basso (Gasb), resi disponibili a effettuare le consegne per i supermercati, affiancando Croce Rossa e Scout”.

L’elenco completo dei negozi aderenti all’iniziativa, che ad oggi conta oltre 60 realtà tra alimentari, esercizi specializzati in cancelleria e materiale scolastico, nonché numerosi produttori agricoli di Campagna Amica appartenenti a Coldiretti, è aggiornato costantemente al link www.comune.piacenza.it/prontospesa.

Come ricordano gli assessori Federica Sgorbati e Jonathan Papamarenghi, che sin dall’inizio seguono direttamente il progetto, “Pronto Spesa Comune è un servizio ideato per far fronte all’emergenza sanitaria, che non intende integrare né sostituire le piattaforme on line della grande distribuzione o delle attività commerciali organizzate autonomamente per i beni di prima necessità. L’obiettivo, realizzato grazie all’aiuto fondamentale dei gruppi Scout, Croce Rossa Italiana e Auser, cui da oggi si aggiunge anche la sezione locale di Emergency, supportata dai ragazzi del Gruppo Attivo di Solidarietà dal Basso (Gasb), è quello di garantire un sostegno alle persone sole, impossibilitate a uscire per la spesa alimentare o a rivolgersi a parenti e amici per gli acquisti. La collaborazione di tutti, a cominciare dalle associazioni di categoria Unione Commercianti e Confesercenti, è preziosa: più sono le alternative disponibili, maggiore sarà la possibilità di dare risposte tempestive a tutti coloro che ne hanno bisogno”.

E’ pubblicato all'indirizzo www.comune.piacenza.it/buonispesa, il vademecum per i cittadini in condizioni di difficoltà economica che, rientrando nei criteri previsti per l’assegnazione del beneficio, vogliano fare domanda per ottenere il contributo una tantum che varia dall'importo di 150 euro (per i nuclei composti da una sola persona) a un massimo di 500 euro.

Nella sezione dedicata del sito web comunale, è possibile consultare i requisiti necessari per l’accesso alla misura di sostegno finanziario, nonché trasmettere la richiesta in via telematica, compilando l’apposito modulo on line che sarà disponibile a partire dalle ore 10 di mercoledì 8 aprile fino alla mezzanotte di mercoledì 15 aprile. Verranno accolte le richieste che rispettino i criteri previsti sino all'esaurimento dei fondi a disposizione, complessivamente pari a 548 mila euro. Avranno la priorità i nuclei familiari che non percepiscono redditi o sostegni pubblici al reddito.

Per presentare la richiesta di contributo è necessario disporre di un indirizzo di posta elettronica e, dopo aver verificato la corrispondenza ai criteri di ammissione, avere a portata di mano i documenti e le informazioni che si dovranno condividere, nonché una foto o la scansione della carta di identità o altro documento di riconoscimento, del permesso di soggiorno o rinnovo dello stesso per i cittadini non comunitari. E’ importante accertarsi se il proprio nucleo familiare è beneficiario di una rendita o contributo pubblico, annotandone la tipologia, l’ammontare mensile e la durata.

Una volta compilato e trasmesso il modulo, seguendo passo dopo passo le istruzioni riportate sul sito, si otterrà una ricevuta di avvenuto invio. Nei giorni successivi, si raccomanda di controllare regolarmente la casella di posta elettronica di cui si è fornito l’indirizzo, perché lì si riceveranno tutte le comunicazioni inerenti alla domanda e, in caso di accoglimento, gli stessi buoni spesa.

Chi riscontrasse problemi nella compilazione può contattare, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12, i seguenti numeri: 0523-492595/2528/2475 per informazioni e 0523-492596/2530 per supporto alla compilazione on line.

I buoni spesa possono essere utilizzati per acquistare generi alimentari o prodotti di prima necessità, con l’esclusione di alcolici, farmaci e ricariche telefoniche. I voucher, per un importo totale corrispondente alla propria situazione familiare, verranno trasmessi direttamente via e-mail (o, in caso di mancata connessione e indisponibilità di strumenti informatici, con le modalità indicate telefonicamente dagli operatori comunali, previo appuntamento).

Ciascun buono, del valore di 25 euro, riporta i dati e le istruzioni per l’utilizzo. E’ possibile stamparli o mostrare il codice a barre dallo smartphone.

L’elenco aggiornato dei negozi in cui possono essere spesi sarà consultabile all’indirizzo www.comune.piacenza.it/buonispesa.

Gli esercenti che volessero aderire all'iniziativa, possono comunicare la propria intenzione di accettare i buoni spesa compilando il modulo in allegato e inviandolo all'indirizzo email del gestore: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (utile anche per ricevere informazioni e maggiori chiarimenti).

Il Comune di Parma, nell'ambito delle azioni volte a fronteggiare l'emergenza coronavirus, ha sottoscritto un accordo con Edenred per la gestione dei Buoni Spesa, in linea con quanto previsto dall'Ordinanza 658 della Presidenza del Consiglio del Ministri del 29 marzo scorso.

Le risorse disponibili, assegnate dal Governo al Comune di Parma, ammontano a 1.037.000 euro. Di questi 100.000 euro sono destinati ad acquisto di generi alimentari da parte di Emporio Solidale, mentre 937.000 euro sono destinati ai Buoni Spesa.

Per gli esercizi commerciali interessati ad accettare i buoni spesa, occorre presentare richiesta presso Edenred, inviando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Gli esercizi commerciali verranno contattati a stretto giro per la sottoscrizione del contratto di convenzionamento e per tutte le informazioni del caso. Si fa presente che sarà applicata la commissione del 5%, ed il termine di pagamento è fissato nei 45 giorni. Le condizioni riguardano esclusivamente il periodo di emergenza coronavirus ed i buoni appositamente attivati per far fronte alla situazione. I nominativi degli esercizi commerciali aderenti verranno inseriti nell'elenco pubblicato sul sito del Comune di Parma.

Grazie alla collaborazione tra Poste e l’Arma dei Carabinieri, 23.000 pensionati di età pari o superiore a 75 anni potranno richiedere la consegna della pensione a domicilio per tutta la durata dell’emergenza da Covid-19, evitando così di doversi recare negli Uffici Postali. 

Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione.

L’accordo è parte del più ampio sforzo messo in atto dai due partner istituzionali, ciascuno nel proprio ambito di attività, per contrastare la diffusione del Covid-19 e mitigarne gli effetti, anche mediante l’adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone, ed in particolare dei soggetti a maggior rischio, in ogni caso garantendo il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro. L’iniziativa permette anche di tutelare i soggetti beneficiari dalla commissione di reati a loro danno, quali, truffe, rapine e scippi.

In base alla convenzione appena sottoscritta i Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta. I pensionati potranno contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni.

La collaborazione è frutto della consapevolezza di entrambi i sottoscrittori di ricoprire un ruolo strategico a sostegno del Paese e conferma la loro vocazione alla prossimità verso i territori e le categorie più fragili. Il risultato è scaturito dalla capacità dei Carabinieri e degli operatori di Poste Italiane di intercettare i fabbisogni della popolazione e riuscire, grazie alla presenza capillare sia dei Comandi Stazione Carabinieri sia degli Uffici Postali sull'intero territorio nazionale, a fornire un servizio efficace e solidale.

L’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane continueranno ad assicurare il servizio di erogazione e consegna al domicilio delle pensioni agli ultra settantacinquenni per l’intera durata dell’emergenza Covid-19.

Non solo chiusure in attesa della ripresa delle attività

Sondaggio tra i 31 ristoratori aderenti al Consorzio Modena a Tavola. L’80% ha sospeso l’attività, ma c’è anche chi si è inventato il menù “antidepressivo” da consegnare ovviamente a casa e nel rigoroso rispetto delle regole. 

Si erano ritrovati il 3 marzo scorso, tutti insieme, capitanati da Massimo Bottura, per dare un messaggio pieno di positività, quando ancora l’emergenza sanitaria non era emersa in tutta la sua drammaticità e complessità. Dopo qualche giorno, anche i ristoratori del Consorzio Modena a Tavola, 31 in tutta la provincia, si erano dovuti arrendere, adeguandosi immediatamente alle regole restrittive volte a contenere il contagio, nell'interesse generale, con rigore e senso della comunità.

A qualche settimana dal lockdown la stragrande maggioranza di loro, l’80%, ha l’attività completamente ferma ma c’è anche chi si è da subito ingegnato per trovare soluzioni compatibili con la prosecuzione dell’attività, nel pieno rispetto delle regole stringenti attualmente in vigore. Ognuno ha fatto, sicuramente con difficoltà, la propria scelta cercando prima di tutto di rispettare le regole e di tutelare la salute. Tra chi ha deciso di tenere accesi i fornelli, sia pure con i fuochi al minimo, ci sono ad esempio lo storico ristorante di Carpi “L’incontro”, Il Calcagnino di Formigine, l’Osteria Emilia di Campogalliano, la Cucina del Museo e il Luppolo e l’Uva, entrambi di Modena. Ognuno di loro ha individuato una soluzione che si può a pieno titolo definire personale, perché profondamente legata alle caratteristiche del locale e della clientela che tradizionalmente lo frequenta. C’è in tutti e cinque i casi un denominatore comune: il desiderio di mantenere vivo il rapporto con la gente, portare nelle abitazioni e, almeno in alcuni casi, nelle aziende, quel calore che solo la buona tavola sa dare. Probabilmente anche per questo tutti i ristoratori che hanno deciso di continuare a cucinare preferiscono consegnare personalmente. Solo eccezionalmente si appoggiano a catene dedicate alla consegna a domicilio.

Per far sapere ai propri clienti della loro “apertura” tutti i ristoratori stanno facendo ampio uso dei canali digitali. Su Facebook, sui loro siti internet, attraverso Instagram, oppure riconvertendo le newsletter con cui ricordavano gli eventi e mettendo in evidenza le nuove opzioni a disposizione dei clienti. Da qualche giorno, per amplificare il messaggio alcuni hanno scelto di fare ricorso anche alla radio.

Ognuno a modo proprio
Entrando più nel dettaglio c’è chi come Paola Corradi, titolare della Cucina del Museo, che, dovendo scegliere di mettere in cassa integrazione i suoi collaboratori, ha prima arruolato la figlia, studentessa universitaria, per farsi aiutare sia in cucina sia nelle consegne. Successivamente ha pubblicato un menù completo con tante possibilità di scelta. “Noi siamo molto piccoli per cui ci rivolgiamo alle famiglie. Il riscontro è stato davvero positivo. Si tratta prevalentemente di clienti che già ci conoscono e che hanno molto apprezzato questa scelta. Abbiamo adattato il menù per trovare un punto di equilibrio tra la qualità, i tempi di consegna e la trasportabilità. Tutto in ogni caso viene preparato all'istante e subito consegnato a domicilio” racconta Paola.

Ancora più articolata è l’offerta de L’Incontro di Carpi, storico locale guidato da sempre da Gianfranco Zinani e dalla moglie. In questo caso hanno elaborato ben tre menù completi, uno per gli amanti della carne, scherzosamente ribattezzato Antidepressivo, un altro per gli amanti del pesce e infine una proposta definita vitaminica, rivolta a coloro che alla forma non vogliono rinunciare mai. 

È stata una piacevole sorpresa, la gente apprezza molto il servizio. L’altra sera ho fatto personal-mente una consegna e ho ricevuto un’accoglienza incredibile da una famiglia che per l’occasione si era vestita di tutto punto e aveva preparato una tavola sontuosamente apparecchiata. Mi hanno persino invitato ad entrare, ma ovviamente non è stato possibile. Le richieste, in questo caso per il pranzo, stanno arrivando anche dalle poche aziende che stanno proseguono la loro attività” spiega Carlo Gozzi, chef del ristorante carpigiano.

Per originalità e inventiva spiccano poi le proposte di Davide Forghieri della Osteria Emilia che nemmeno in questa occasione ha rinunciato al suo estro. Le soluzioni da lui proposte si dividono in piatti completi già pronti, o in soluzioni in cui l’ultimo tocco viene lasciato al cliente. Nel caso dei tortellini ad esempio, in una apposita vaschetta ci sono i tortellini, a parte il brodo e il parmigiano reggiano. “Tutto viene preparato espresso, utilizzando vaschette termiche sigillate con atmosfera modificata. In questo modo qualità e sicurezza sono garantite” spiega Davide Forghieri.

L’ultimo che si è aggiunto, sul piano cronologico, è il Calcagnino di Formigine. Loro in questa fase sono partiti proponendo un menù di Pasqua “ma stiamo già pensando di allargare l’offerta vista la buona accoglienza ricevuta” raccontano Claudio e Barbara.

A concludere questa breve rassegna Stefano Corghi che, oltre ad essere lo chef del Ristorante modenese il Luppolo e l’Uva, è anche presidente del Consorzio Modena a Tavola. La prima cosa che evidenzia è il calore umano e l’apprezzamento che questo tipo di iniziative stanno riscuotendo. “Le persone quando arriviamo a consegnare il pasto che hanno ordinato manifesta nei nostri confronti una grande gratitudine. È evidente che c’è voglia di normalità, di fare due chiacchiere in serenità” racconta Corghi tracciando un primo piccolo bilancio della sua esperienza personale.

Per quanto possa apparire paradossale, alcune aziende, che mi hanno chiesto di servire loro il pasto di mezzogiorno, mi hanno raccontato che stanno riscoprendo il piacere della pausa del pranzo di mezzogiorno, troppo spesso consumato in fretta, magari in piedi, mangiando un panino. Certo sono piccoli segnali, sicuramente insufficienti, ma l’emergenza, come sempre accade, obbliga a delle riflessioni e spinge a trovare soluzioni alternative che, magari, potranno essere valide anche quando avremo superato questa fase così complicata. Da soli però difficilmente riusciremo a rialzarci e a ripartire. Per questo confidiamo anche in aiuti e sostegni da parte del Governo e delle amministrazioni locali” conclude il presidente del Consorzio Modena a Tavola Stefano Corghi.

Stamattina, la sezione modenese dell’Associazione Bar Cinesi Italia e la comunità cinese cittadina hanno consegnato 1.000 dispositivi di protezione individuale, 2.000 mascherine chirurgiche, 192 bottigliette di disinfettante per le mani 2.000 paia di guanti monouso all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. L’Associazione raggruppa oltre 150 Bar in zona e fa parte di una più ampia rete di migliaia di esercizi in tutta Italia che sono impegnati in iniziative analoghe.

La consegna è avvenuta stamattina al Policlinico di Modena, alla presenza della dottoressa Elena Vecchi, Responsabile dell’Igiene Ospedaliera dell’AOU di Modena e del dottor Paolo Barbieri, Responsabile del Servizio Comunicazione e Informazione. La delegazione era composta dalla volontaria Luan Sheau Chiann e una delegazione dell’associazione: Liu Beixiong, Ye Changjiang e Yang Hongzhao.

La donazione è stata resta possibile grazie a una raccolta fondi tra i membri dall'associazione della comunità cinese modenese.

A nome di tutta la Direzione, Desidero ringraziare l’Associazione per la sensibilità dimostrata – ha commentato la dottoressa Elena Vecchisolo uniti possiamo sconfiggere questa epidemia. Un abbraccio virtuale a tutti voi”.

Venerdì, 03 Aprile 2020 19:20

Dagli amici cinesi 20.000 mascherine

Consegnate alla Provincia e all'Agenzia regionale di Protezione civile, che le sta ora distribuendo alle Unioni ed al Comune di Reggio, in particolare al sistema educativo.

E' arrivata oggi una prima donazione dalla Cina alla comunità reggiana. Si tratta di 20mila mascherine chirurgiche, inviate alla Provincia di Reggio Emilia e subito consegnate all'Agenzia regionale di Protezione civile, che sta ora provvedendo a distribuirle alle Unioni dei Comuni ed al Comune di Reggio Emilia, per le esigenze legate a chi sta operando in modo diretto e continuativo al contrasto dell'emergenza per la diffusione del virus Covid-19, dunque uffici pubblici, volontari, agenti di polizia municipale.

"Si tratta dell'ennesimo segnale di grande attenzione, e di condivisione di questo momento di difficoltà, che arriva dai cittadini cinesi di Reggio Emilia, a dimostrazione della coesione di tutta la nostra comunità", dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, esprimendo il ringraziamento di tutti i reggiani e del sistema di Protezione civile ai donatori.

"Proprio rimanendo uniti e continuando a rispettare scrupolosamente le misure che sono state adottate sarà possibile affrontare questa impegnativa prova che, solo tutti insieme, potremo superare", aggiunge il presidente Zanni. Le donazioni sono state raccolte, dopo un appello lanciato dal reggiano Jie Lin - conosciuto, come Jack, anche per la sua attività di interprete e di impegno nella l’Associazione cinese di Reggio Emilia - da privati, istituzioni e associazioni delle città di Beijing, Zhejiang, Shanghai, Shenzhen, Dalian, Suzhou, Foshan, Zhuhai, Dongguan ed anche da Wuhan, il capoluogo dell'Hubei dove si è registrato il primo focolaio della pandemia.

"Tanti sono semplici cittadini, magari non ricchi di denaro, ma di sentimenti, che capiscono le persone in sofferenza, anche perché questa stessa sofferenza l'hanno provata pure loro - spiega Jie Lin - E' un po' come se Cina e Italia fossero due cuori, simili e vicini...".

Sugli stessi scatoloni arrivati dall'Asia, a conferma di questa condivisione ideale, messaggi di fratellanza e di speranza in cinese, italiano e inglese come “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino” e “Non sempre le nuvole offuscano il cielo, a volte lo illuminano”.

Moltissimi anche gli insegnanti e gli educatori cinesi che, venuti a sapere della situazione italiana, si sono mobilitati per effettuare donazioni a titolo personale o coinvolgendo le proprie scuole. Tanto che una parte di questo primo lotto di mascherine, come espressamente richiesto dai donatori, sarà consegnata al centro internazionale Loris Malaguzzi, a Reggio Children e all'istituzione Scuole e Nidi d'infanzia del Comune di Reggio Emilia.

Al di là del prestigio ottenuto a livello internazionale dal sistema educativo reggiano, "l'insegnante è una figura considerata con grande rispetto nella cultura cinese, tanto da meritare una festività nazionale, per il suo mettersi a disposizione della collettività - spiega Jie Lin - da noi l'insegnante è paragonato ad una candela: quando si accende, dona tutto sè stesso per illuminare gli altri, esaurendo però sè stesso".

Dalla Cina, sempre per la comunità reggiana, sono in arrivo altre donazioni (ulteriori mascherine ed anche tute) su cui Provincia di Reggio Emilia e Agenzia regionale di Protezione civile sono al lavoro con le varie dogane europee.

L’azienda “Doppia Esse” realizza magliette in edizione limitata con il logo “RESISTO” il cui ricavato andrà alla Terapia Intensiva.

RESISTO”, questo il messaggio simbolico stampato sulle 150 T-Shirt donate agli operatori dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia dall’azienda reggiana “DoppiaEsse T Shirt” di Simona Scalabrini. E altre 250 ne sono state messe in vendita online destinando il ricavato alle esigenze della Terapia Intensiva del Santa Maria Nuova. Continuano i gesti di solidarietà da parte di aziende e cittadini della provincia di Reggio Emilia nei confronti dell’Azienda sanitaria.

Tre obiettivi ci siamo posti – spiega la titolare dell’azienda che a Reggio ha ideato il “Wear positive” - raccogliere fondi per l’Ausl, fare un regalo personale a chi è in prima linea e dare un messaggio simbolico a noi stessi e agli altri. La parola REsisto rappresenta il momento che stiamo vivendo. Siamo tutti costretti a RESISTERE in questa tremenda situazione: chi a casa, chi al lavoro. Inizia con la sigla di Reggio Emilia: RE. La nostra casa. Contiene la parola Esisto, una parola nella parola, con un significato che ci tocca tutti da vicino”. “Cari infermieri infermiere, dottori e dottoresse, assistenti, portantini, donne delle pulizie: GRAZIE per quello che fate, per la vostra dedizione, per i vostri sacrifici”. Con queste parole Simona Scalabrini, artefice delle t-shirt con il logo “RESISTO” ha voluto esprimere supporto, stima e affetto agli operatori sanitari che sono al lavoro.

Altre 250 T-Shirt sono in vendita sul sito internet www.doppiaessetshirt.it e l’obiettivo è raccogliere 5mila euro che saranno devoluti all’AUSL di Reggio Emilia per le attrezzature necessarie a fronteggiare l’emergenza CoronaVirus. A oggi con la vendita online delle magliette sono già stati raccolti 2mila euro.

La Direzione Generale dell’Ausl ringrazia di cuore l’azienda Doppia Esse T Shirt per la sensibilità dimostrata con questa iniziativa solidale.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Attivato uno sportello volontario e gratuito per affrontare lo stress del Coronavirus.
Attività di ascolto a distanza con la collaborazione della cooperativa Mani Parlanti.

Da questa settimana, gli operatori dell’Asp di Parma possono avvalersi di un servizio di supporto psicologico per riuscire a gestire le situazioni di stress causate dall’emergenza Coronavirus.

L’attività di ascolto, che si svolgerà per via telefonica, è aperta anche ai familiari di persone che risiedono nella case protette gestite dall’Asp in città e a Colorno.

Lo sportello è stato attivato in sinergia con gli esperti della cooperativa sociale Mani Parlanti.

L’emergenza Covid-19 ha stravolto le abitudini di vita. Un cambiamento particolarmente difficile da gestire in quei luoghi di lavoro che sono la frontiera di cura per persone a forte rischio, come le strutture gestite da Asp. Nelle residenze per anziani non autosufficienti, le routine e il modo stesso di lavorare risentono di una pressione che può generare ansie, incertezze e altre forme di sofferenza.

L’Asp di Parma, consapevole della forte esposizione allo stress cui i suoi operatori sono sottoposti, ha messo a disposizione fin dall'inizio dell’emergenza la psicologa dell’azienda, dottoressa Silvia Vescovi, a supporto delle equipe di lavoro e dei singoli dipendenti.

Da questa settimana si aggiunge un servizio in più. La Cooperativa Sociale “Mani Palanti”, nota a Parma per la sua qualificata attività a contrasto del disagio psicologico, ha proposto ad Asp di Parma l’attivazione e la gestione di uno sportello di supporto psicologico on-line a favore del personale socio-sanitario e per i famigliari degli oltre 400 ospiti delle strutture di Asp. L’offerta si è subito concretizzata attraverso una specifica convenzione attivata con Asp.

I dati e le informazioni che potranno essere toccate durante i colloqui telefonici verranno trattati protetti dal pieno segreto professionale degli psicologi, all’interno della normativa e legislazione di riferimento.
Le aree di vita che i professionisti dello sportello potranno sostenere e accogliere attraverso conversazioni in remoto audio e video – afferma Gianluca Borghi, amministratore unico di Asp – riguarderanno le relazioni con gli ospiti, fortemente investite di emozioni e affetti in questo momento, le relazioni con i colleghi, con i parenti degli ospiti e con la propria rete familiare sulla quale grava un forte impatto emotivo dovuto agli effetti della pandemia”.

Anche per i familiari delle persone maggiormente a rischio questo periodo è spesso denso di preoccupazioni ed angosce, che tengono alta la tensione. Lo sportello di sostegno psicologico potrà aiutare a trovare maggiore orientamento ed alleggerire emozioni e disagi. Gli operatori delle Cra gestite da Asp – conclude Borghi – questo supporto psicologico a parenti particolarmente provati. Ringrazio gli specialisti di Mani Parlanti per il contributo effettivo che daranno alla gestione di queste difficili settimane”.

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