Regione Emilia Romagna
Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/
Agricoltura. Vola il bio in Emilia-Romagna: dall'inizio dell'anno +14,6% le imprese totali (+23% rispetto al 2014). A Parma il picco di crescita più elevato. Dalla Regione risorse aggiuntive per 17 milioni di euro. Caselli: "Scelta a favore di una produzione di qualità e amica dell'ambiente". Imprese bio in aumento in tutte le province: Parma, Forlì-Cesena, Bologna e Modena le prime. Dal 9 al 12 settembre la Regione al Sana
Vola il biologico in Emilia-Romagna. Complessivamente, le imprese totali (produzione e trasformazione) sono 4.772, in aumento del 14,6% rispetto alla fine del 2015 e addirittura del 23,1% sul 2014. Lo dicono i dati elaborati dalla Regione e aggiornati a maggio 2016.
Un risultato frutto anche del successo del primo bando sul bio del Psr 2014-2020, cui hanno risposto oltre 1.900 aziende per una superficie complessiva di circa 50mila ettari, di cui oltre 13mila legati alla zootecnica. Di fronte al boom di domande, la decisione della Regione è stata quella di rispondere a tutte, stanziando risorse aggiuntive per quasi 17 milioni di euro da qui al 2020 (oltre 3,3 milioni di euro all'anno in più per cinque anni), attraverso un meccanismo di anticipazione dei finanziamenti che verranno reintegrati interamente nell'arco del quinquennio, senza penalizzare altri interventi del Psr.
"E' una scelta forte a favore di un'agricoltura di qualità e amica dell'ambiente- afferma l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli- che abbiamo adottato nel mese di maggio dopo esserci confrontati con la Consulta agricola regionale. La domanda di prodotti bio continua a crescere, nonostante la stagnazione dei consumi. Per una regione come l'Emilia-Romagna si tratta di una opportunità importante - posizionarsi in una fascia alta di mercato, puntando su prodotti a maggior valore aggiunto, che garantiscono un prezzo remunerativo agli agricoltori - che abbiamo voluto cogliere".
Le aziende agricole e le superfici
Entrando nel dettaglio, le aziende agricole bio in soli cinque mesi sono passate da 3.212 a 3.786 (il 4,16% delle aziende agricole presenti in Emilia-Romagna), con una crescita del 17,9%. Rispetto al 2014 la crescita è stata del 25,8%.
A maggio 2016 le superfici coltivate con il metodo biologico superano i 114 mila ettari (+20,4% rispetto al 2015, + 28,5% sul 2014): quasi l'11% dell'intera superficie agricola regionale. Ma non solo: le aziende agricole bio sono più grandi di quelle tradizionali con una dimensione media di oltre 30 ettari contro i 14,5 della media regionale (dati censimento 2010).
In crescita anche le aziende di trasformazione (che non hanno usufruito dei contributi del Psr), per le quali l'Emilia-Romagna è da sempre leader nazionale: a maggio le imprese che lavorano e commercializzano prodotti agricoli bio sono 986: + 3,5% rispetto al 2015 e + 13,7% sul 2014.
I dati per provincia
L'agricoltura bio è in aumento in tutta la regione. La provincia che ha registrato il picco di crescita maggiore è quella di Parma con 822 imprese complessive (produttori e trasformatori), +30,6% rispetto a fine 2015 (+39% sul 2014). Seguono Forlì-Cesena con 729 aziende, + 6,8% sule 2015 (+11,6% sul 2014); Bologna con 678, +27,7% sul 2015 (30,3% sul 2014); Modena con 617, +7,3% sul 2015 (+16,4% sul 2014). Completano la classifica regionale: Reggio Emilia, che a maggio 2016 registra 518 aziende di produzione e trasformazione, in crescita del 9% sul 2015 (+16,6% sul 2014), Piacenza con 482, +17,5% sul 2014 (+26,5 sul 2014); Ferrara con 336, + 27,2% sul 2015 (+ 39 % sul 2014); Ravenna con 322, + 3,5% sul 2015 (+13,3 % sul 2014) e Rimini con 268, + 7,2% sul 2015 ( +14% sul 2014).
Cresce la zootecnia bio
Grande incremento anche per quanto riguarda la zootecnia, un settore nel quale per le sue caratteristiche è più complesso riconvertire al metodo biologico. Dal 2011 al 2016 si è passati da 589 a 754 allevamenti in tutta l'Emilia-Romagna, circa il 30% in più. Oggi Forlì-Cesena è la provincia con più aziende zootecniche bio (143), seguita da Parma (137), Piacenza (124), Bologna (115), Modena (79), Reggio Emilia (70), Rimini (50), Ravenna (23), Ferrara (13).
La Regione al Sana: biodiversità, consumi consapevoli, lotta allo spreco, le opportunità dell'export La Regione Emilia-Romagna torna a Sana, la fiera internazionale del biologico in programma a Bologna dal 9 al 12 settembre, con uno spazio al padiglione 26 (stand C71). Molte le iniziative dedicate all'educazione alimentare, per conoscere i vantaggi di un'alimentazione bio o imparare a leggere correttamente le etichette sui prodotti acquistati. Diversi gli appuntamenti dedicati a illustrare il rapporto tra agricoltura, territorio e alimentazione, partendo da alcuni prodotti di eccellenza come il Parmigiano Reggiano. Sul fronte della solidarietà protagonista sarà AfricHand Proiect, un progetto Cefa-Granarolo in collaborazione con la Regione, per sviluppare la produzione di latte in Mozambico. In occasione del Sana la Regione parlerà anche di export: un tema centrale per i prodotti di qualità, bio in testa. Lo fare il 9 settembre con un seminario sul tema "L'agroalimentare dell'Emilia-Romagna tra barriere commerciali, Brexit e accordi internazionali" (viale della Fiera, 8 Sala 20 maggio 2012, dalle ore 14).
I risarcimenti complessivi (45 milioni di euro) coprono "solo il 26% circa del totale dei danni" per cui "è quasi certo un ritoccamento dei contributi al ribasso"
"L'alluvione del settembre 2015, che ha interessato parte della provincia di Piacenza (Val Nure e Val Trebbia), ha causato ingenti danni economici e patrimoniali alle attività produttive e ai privati per un totale stimato di 29,8 milioni di euro", mentre "gli eccezionali eventi atmosferici hanno causato, nello stesso periodo, danni per un totale di circa 170 milioni di euro nell'intero territorio regionale".
Lo affermano i consiglieri del gruppo Lega nord in un'interrogazione, di cui è primo firmatario Matteo Rancan, dove riferiscono che "l'ordinanza 374/2016 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Protezione Civile, in vigore dal 21 agosto 2016, ha definito i criteri per la determinazione e concessione di 45 milioni di euro di contributi complessivi (a fronte dei 170 milioni di euro necessari) per tutte le emergenze nella regione Emilia Romagna tra il 2013 e il 2015 ai soggetti privati, sia per i danni al patrimonio edilizio abitativo e ai beni mobili sia per i danni alle attività economiche e produttive". I contributi- sottolineano- copriranno quindi "una percentuale dei danni subiti variabile in base al tipo di danno segnalato" e, "tra i danni non ammessi ai contributi, rientrano le pertinenze distinte dall'unità abitativa, i beni mobili registrati (auto, motocicli, ecc...) e i fabbricati in costruzione".
Gli esponenti della Lega segnalano anche che "il contributo massimo per ogni richiesta di risarcimento è di 150.000 euro" e che "percentuali e importi potranno essere ridotti dalla Regione in base alle richieste pervenute, per restare entro i 45 milioni di euro a disposizione per tutte le calamità dell'Emilia Romagna".
Visto che "la stima dei danni a livello regionale è di circa 170 milioni di euro, mentre i contributi previsti dall'ordinanza ammontano a 45 milioni di euro (coprendo solo il 26% circa del totale dei danni),- scrivono- appare ovvio che le richieste di risarcimento sforeranno quasi sicuramente questo tetto", per cui "la Regione potrà intervenire modificando percentuali e importi", con un "quasi certo ritoccamento dei contributi al ribasso". "L'ammontare dei risarcimenti, quindi,- aggiungono- non coprirà l'intero costo di messa in sicurezza e ristrutturazione degli immobili danneggiati, costringendo i privati a sforzi economici notevoli, talora non sostenibili", così come "l'esclusione delle pertinenze e dei beni mobili registrati" e anche quella "dei fabbricati in costruzione" risultano "decisamente sfavorevoli per i privati colpiti dall'alluvione".
I consiglieri puntano anche il dito sull'ordinanza 2/2014 del Presidente commissario delegato della Regione Emilia Romagna, relativa all'alluvione e alle trombe d'aria che colpirono la provincia di Modena tra il 2013 e il 2014, che "prevedeva, tra i beni risarcibili, anche i beni mobili registrati, le pertinenze e tutti i fabbricati a esclusione di quelli non ancora iscritti al catasto e/o abusivi". In questo caso, si verificherebbe - a parere dei firmatari- "una chiara iniquità di trattamento delle popolazioni alluvionate, costringendo gli alluvionati del settembre 2015 a fronteggiare i danni subiti con esborsi economici insostenibili".
Rancan e colleghi chiedono quindi alla Giunta se intenda includere tra i danni ammessi a contributo anche pertinenze, beni mobili registrati e fabbricati in costruzione e se sia intenzionata ad assicurare una percentuale minima di risarcimento per i danni subiti dall'alluvione del settembre 2015, a fronte del fatto che i parametri massimi inseriti nell'ordinanza 374/2016 sono variabili e non vincolerebbero la Regione ad alcuna percentuale o importo minimo di rimborso.
Hanno sottoscritto l'interrogazione: Matteo Rancan, Alan Fabbri, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli.
(Fonte Regione Emilia Romagna 6 settembre 2016)
Scuola, municipio, presidio medico e chiesa: entro fine mese apre. Sopralluogo Bonaccini e incontro con Errani. Il presidente della Regione: "Come promesso, siamo tornati subito per garantire servizi fondamentali". Il commissario alla Ricostruzione: "Grazie all'Emilia-Romagna per l'ottimo lavoro che sta facendo". I tecnici emiliano-romagnoli al lavoro sulle 956 verifiche sugli edifici richieste.
Bologna, 8 settembre 2016
Il 15 settembre ripartiranno regolarmente le lezioni scolastiche a Montegallo, il centro gravemente lesionato dal sisma in provincia di Ascoli Piceno adottato dalla Regione Emilia-Romagna, ed entro fine mese sarà operativo il centro multifunzionale che comprenderà il municipio, la scuola, il presidio medico ambulatoriale, la farmacia, la chiesa e la sede del Corpo forestale dello Stato. Sono le strutture alle quali stanno lavorando i volontari e i tecnici della Protezione civile dell'Emilia-Romagna con l'apporto e il contributo di imprese emiliano-romagnole.
Un centro multifunzionale che troverà spazio nel campo sportivo di Montegallo, dove sono già cominciati i lavori di base, compresi impianto fognario e illuminazione per i moduli temporanei.
I lavori sono stati visitati questa mattina dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che sempre a Montegallo ha avuto un incontro operativo con il commissario delegato dal Governo per la Ricostruzione, Vasco Errani. Con loro il direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile dell'Emilia-Romagna, Maurizio Mainetti, il sindaco di Montegallo, Sergio Fabiani, l'assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile, Paola Gazzolo, di rappresentanti della Regione Marche e di Daniele Manca, presidente Anci Emilia-Romagna.
Nell'incontro si è preso atto dello stato di avanzamento del piano, con le scadenze legate alla ripresa delle lezioni scolastiche e dell'operatività della 'cittadella' multifunzionale. "I 45 tecnici, amministrativi e ragionieri arrivati dai Comuni dell'Emilia-Romagna insieme a 75 operatori di polizia locale- ha commentato Manca- hanno intanto effettuato oltre 956 verifiche di agibilità richieste dai cittadini".
"Dobbiamo ringraziare la Regione Emilia-Romagna per l'ottimo lavoro che sta facendo- ha commentato al termine dell'incontro il commissario Errani-, con professionalità e grande generosità. Due sono le priorità: la realizzazione dei servizi utili alla comunità, su cui lavora la Regione Emilia-Romagna, e la chiusura dei campi tenda".
"Lo avevamo promesso e siamo tornati subito qui a Montegallo per garantire la presenza di servizi fondamentali come il municipio e la scuola- ha sottolineato il presidente Bonaccini-: le lezioni partiranno regolarmente ed entro fine mese il centro multifunzionale sarà pienamente operativo. Un grazie va a tutti i volontari per il lavoro che stanno facendo. Come Regione siamo a disposizione per contribuire a uscire bene e in fretta dall'emergenza e per entrare nella fase della ricostruzione, all'interno delle linee guida e indicazioni del Governo e del Commissario. Il milione di euro già stanziato dalla Regione e i fondi raccolti con le donazioni sul conto corrente da noi aperto verranno utilizzati per contribuire a costruire strutture più stabili e sicure".
Il sindaco di Montegallo, Sergio Fabiani, ha ringraziato "la Regione Emilia-Romagna, che è qui con noi dal primo giorno aiutandoci a sentirci più sicuri anche in una grave situazione come quella che stiamo vivendo, con la gran parte degli edifici lesionati".
Il progetto Centro polifunzionale
1. Allestimento di 20 moduli temporanei, da 6x2.5 metri ciascuno, donati a titolo gratuito dalla Cpl di Concordia, in accordo con Legacoop, con la collaborazione di Trascoop, in grado di coprire una superficie complessiva di 300 mq, completi di bagni. Al progetto partecipa anche la ditta Cmb di Carpi. I moduli provvisori forniti dalla Cpl di Concordia erano già stati utilizzati durante l'emergenza sisma 2012.
2. Allestimento di 2 moduli di 91 mq ciascuno (composti da 7 blocchi prefabbricati con 4 locali, una sala di attesa e due servizi) donati a titolo gratuito dall'Ance di Modena (la ditta è l'Aec Costruzioni di San Possidonio). Ospiteranno gli uffici del Municipio di Montegallo. Anche queste strutture erano state utilizzate nell'area del cratere durante l'emergenza sisma del 2012.
Nel progetto sono inoltre impegnate le aziende di servizi Hera, AcegasApsAmga del gruppo Hera e Aimag che hanno già dato all'Agenzia la disponibilità a inviare squadre a supporto del lavoro dei tecnici comunali (per le opere di urbanizzazione e gli allacciamenti).
Solidarietà: il conto corrente unico regionale
La Regione Emilia-Romagna ha aperto un conto corrente unico per la raccolta di fondi che saranno destinati alle esigenze delle popolazione e dei territori colpiti: Iban IT69G0200802435000104428964 - Intestazione e causale: "Emilia-Romagna per sisma Centro Italia". /Va.Ma.
(fonte: ufficio stampa Regione ER)