Regione Emilia Romagna
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Sottoscritto un accordo tra Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, venti Comuni della Bassa reggiana e parte della Val d'Enza, organizzazioni imprenditoriali e sindacati.
Reggio Emilia, 23 giugno 2017
Sostegno alle imprese, formazione, servizi e percorsi su misura in grado di aiutare chi abbia perso il lavoro a trovarne uno nuovo, ma anche assistenza a chi voglia creare e sviluppare nuove attività imprenditoriali. Sono alcuni degli obiettivi del "Patto territoriale per l'occupazione dell'Area nord di Reggio Emilia", sottoscritto oggi nella Sala del Consiglio provinciale da Regione, Provincia, 20 Comuni della Bassa reggiana e parte della Val d'Enza, sindacati e organizzazioni imprenditoriali reggiane.
L'accordo ha l'obiettivo di definire linee di azione a sostegno dello sviluppo dell'area che presenta importanti potenzialità ma che è in forte difficoltà in particolare nel settore dell'edilizia, delle costruzioni delle attività collegate. Il Patto è un punto di arrivo di un percorso di concertazione tra le parti istituzionali, economiche e sociali del territorio: una sintesi della volontà di soggetti pubblici e privati di mettere a sistema gli sforzi comuni per salvaguardare e accrescere il numero e la qualità di imprese, i servizi e l'occupazione. Lo strumento svolgerà anche un ruolo di effettivo sviluppo e di sistematizzazione delle azioni locali e, al tempo stesso, accompagnare le esigenze del settore produttivo valorizzando anche eventuali esperienze di autoimprenditorialità.
Il Patto rappresenta uno strumento per l'occupazione nel quale tutti i soggetti contribuiscono, ciascuno per la propria parte, a un migliore raccordo tra gli strumenti delle politiche attive del lavoro, alla individuazione di modalità utili per il sostegno alla riconversione professionale dei lavoratori o nuove modalità di accompagnamento nel mondo del lavoro. Questo per affrontare i cambiamenti, in un territorio che, in questi anni, ha avuto forti tensioni sia a livello occupazionale che economico.
"Siamo davanti a un accordo, in linea col 'Patto per il Lavoro', che ci rende tutti parte attiva e responsabile per favorire una nuova fase di sviluppo economico di un importante area del territorio reggiano. Questo- commenta l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi– rimettendo l'occupazione e la ricollocazione delle persone al centro non solo delle nostre azioni ma di un sistema di coordinamento tra tutti gli attori di un territorio. Di fronte anche a crisi strutturali di alcuni comparti come l'edilizia, bisogna mettere in campo azione mirate. Le funzioni svolte dai Centri per l'impiego del territorio supporteranno le persone in cerca di lavoro attraverso servizi anche personalizzati, al fine di innalzare le competenze professionali e trasversali per creare occupazione".
"E' importante che un intero sistema dia un segnale concreto di impegno per provare a reagire in un periodo così difficile e costruire soluzioni positive– dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi-. Nel complesso i dati occupazionali reggiani, specie se messi a confronto con quelli del resto d'Italia, sono buoni, ma è innegabile che questa prolungata fase recessiva abbia prodotto anche qui il crollo di esperienze storiche, di varia derivazione, che pure avevano saputo contribuire nei decenni passati a una diffusione larga di equità e benessere. Ed è su queste specificità negative che intendiamo confrontarci, perché la possibilità di lavorare e dunque la capacità di sostenere una famiglia è condizione indispensabile per la tenuta sociale di una comunità. Questo sistema incentrato sulla formazione nella quale la Regione può mettere in campo risorse importanti, non solo finanziarie, credo possa davvero rappresentare un cambio di passo per favorire i reinserimenti lavorativi".
A siglare il Patto, oltre a Regione Emilia-Romagna e Provincia di Reggio Emilia, i rappresentanti dei Comuni di Bagnolo in Piano, Boretto, Brescello, Cadelbosco di Sopra, Campagnola, Campegine, Castelnovo di Sotto, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio, Sant'Ilario d'Enza, i rappresentanti di Legacoop Emilia Ovest, Cna, Confcooperative, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Unindustria Reggio Emilia e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia.
I soggetti firmatari parteciperanno periodicamente a un tavolo di coordinamento per l'attuazione delle azioni previste dall'accordo. L'agenzia regionale del Lavoro presente nell'ambito territoriale di interesse fungerà da supporto tecnico e di coordinamento del Patto territoriale.
(Fonte: Regione ER)
Siccità. Il Governo decreta lo stato di emergenza nazionale a Parma e Piacenza: a disposizione 8,6 milioni di euro. Agricoltura e acqua potabile, in tutta l'Emilia-Romagna procedure più veloci per i prelievi in deroga. Il presidente Bonaccini: "Abbiamo ottenuto dal Governo ciò che avevamo richiesto per far fronte ad una situazione eccezionale". Riunione operativa in Regione sulle procedure semplificate per il prelievo di acqua in deroga: da subito è possibile presentare le domande, risposte in tempi rapidi.
Bologna – Otto milioni e 650 mila euro per affrontare l'emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza, ulteriori deroghe alle norme nazionali per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l'approvvigionamento di acqua con interventi strutturali. Lo ha stabilito questa mattina il Consiglio dei ministri, accogliendo così la richiesta di stato di emergenza nazionale presentata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, avanzata lo scorso 13 giugno.
"Abbiamo ottenuto dal Governo quanto chiesto dall'Emilia-Romagna per far fronte ad una situazione eccezionale", sottolinea il presidente Bonaccini. "E' stato giusto procedere autonomamente alla richiesta di stato di emergenza nazionale perché ci ha consentito di accelerare al massimo i tempi e dare risposte a un territorio dove la siccità ha colpito più che altrove. Stiamo seguendo giorno per giorno la situazione e lavorando per rispondere al meglio alle necessità imposte da una crisi idrica importante".
Per rispondere all'emergenza siccità nei campi e alle necessità di garantire acqua potabile in tutta la regione, sempre oggi, a Bologna, riunione convocata dalla Regione con i rappresentanti dei Consorzi di bonifica, le associazioni degli agricoltori, i gestori del servizio idrico integrato, Atersir e Arpae per illustrare nel dettaglio le procedure semplificate per le deroghe ai prelievi di acqua, superando i limiti del cosiddetto "deflusso minimo vitale" (DMV) dei fiumi, in base alla delibera della Giunta regionale n.870 del 16 giugno scorso.
Già da ora, i titolari di concessioni (agricoltori, consorzi di bonifica, Atersir e i gestori del servizio di acqua potabile) possono presentare la domanda di deroga ad Arpae che si pronuncerà in tempi rapidi con una valutazione congiunta insieme al Servizio regionale Acque, all'Autorità di Bacino del fiume Po e all'Ente Parco (qualora il prelievo interessi il territorio dello stesso).
"La dichiarazione di stato di emergenza nazionale e le importanti risorse in arrivo sono frutto dell'impegno dalla Regione in stretta collaborazione con il Dipartimento nazionale di Protezione civile e i territori", spiega l'assessore all'Ambiente, difesa del suolo e protezione civile, Paola Gazzolo. "Ora continueremo ad essere al fianco della popolazione e degli operatori agricoli, anche mettendo a disposizione le nostre conoscenze e i nostri uffici per supportare le richieste di deroga ai limiti di prelievo di acqua".
Come chiedere le deroghe ai prelievi
La deroga al DMV può essere richiesta dai titolari di concessioni al prelievo per uso potabile e irriguo. In quest'ultimo caso la domanda può essere presentata dai singoli o in forma associata da parte di più aziende, anche attraverso le associazioni di categoria.
La richiesta dovrà attestare l'impossibilità di approvvigionamento idrico da fonti alternative ed essere accompagnata da una relazione che contenga le minime informazioni necessarie: l'attuale valore di DMV, il volume di acqua prelevata e richiesta, le modalità del prelievo, gli ettari irrigati o il numero di abitanti serviti e le eventuali misure di mitigazione.
(Fonte: Regione ER)
L'estate oramai è quasi alle porte e la temperatura in sella alla propria motocicletta inizia a farsi sempre di più elevata e, proprio per questo, è fondamentare scegliere i giusti capi d'abbigliamento, così da non ritrovarsi in qualche località troppo accaldati per una scelta fatta in malo modo.
A tal proposito, quindi, è fondamentale rivolgersi a un professionista, facendosi consigliare tutti i migliori capi d'abbigliamento moto estivo, così da poter viaggiare freschi, ma allo stesso tempo proteggendo le aree più importanti del nostro corpo come le mani, la schiena e le gambe.
Iniziamo parlando proprio di un accessorio utile a rendere impeccabile il nostro abbigliamento: stiamo parlando dei guanti, che nella variante estiva sono progettati con materiali da uno spessore compreso tra lo 0.6 e 0.8 mm quando si tratta di prodotti in pelle oppure sono sintetici con tessuto areato, così da non far sudare la mano. I guanti, come potrete ben immaginare, svolgono un ruolo importante per la protezione del dorso, del palmo, nonché delle nocche della mano. In base alla stagionalità potrete decidere di avere sempre con voi due paia di guanti, così da affrontare al meglio il viaggio con la motocicletta.
Per quanto riguarda l'abbigliamento vero e proprio, invece, parliamo di giacche, pantaloni e tute: i primi due elementi possono essere sostituiti dalla tuta, ma qui è solo questione di gusti! Ad ogni modo, quando si acquistano questi capi d'abbigliamento per l'estate è necessario fare attenzione ai materiali scelti per la loro realizzazione. In tal caso, dovrete preoccuparvi anche delle protezioni: difatti, molte giacche sono già equipaggiate con la tasca per il paraschiena, così da proteggere correttamente la spina dorsale. Durante la stagione estiva, però, vi sono molte persone che preferiscono muoversi sul proprio mezzo, indossando solamente la protezione per la schiena, rinunciando così a una giacca vera e propria.
Il nostro consiglio è quello di selezionare una giacca, meglio ancora se con zip di raccordo con i pantaloni, così da sentirvi comodi e allo stesso tempo protetti. Potrete anche acquistare un bel giubbotto in poliestere e mesh, così da ottenere il massimo del confort in fatto di areazione durante i vostri spostamenti più lunghi per andare verso le spiagge per una gita al mare. Ricordatevi, comunque, di controllare se tutti i capi di abbigliamento per l'estate siano dotati di protezioni con omologazione CE, perché solo in questa maniera potrete essere realmente certi di indossare un prodotto ottimo e, soprattutto, sicuro per le articolazioni.
Infine, ultime nella lista ma ugualmente importanti, ci sono le scarpe che dovranno consentire ai piloti – uomini o donne che siano – di potersi muovere agevolmente e avere un'ottima presa su freno e cambio. In commercio si trovano sia scarpe basse che stivaletti e vi sono anche calzature rese più femminili per via dei colori e dei modelli, dotati addirittura di tacco. Una buona scarpa deve avere una suola di ottima qualità, in grado di proteggerei e far traspirare bene il piede, così da non sudare troppo durante gli spostamenti in moto.
Non dimentichiamoci neppure che le scarpe dovranno essere waterproof: spesso, durante le traversate più lunghe, si può incappare in qualche temporale estivo e, quindi, è meglio evitare di ritrovarsi con i piedi a mollo nel bel mezzo del viaggio. Ricordatevi che sarà fondamentale far attenzione anche ai capi d'abbigliamento che indossiamo: se sono in grado di proteggervi dalla pioggia non ci saranno problemi, ma in alternativa potrete acquistare anche delle protezioni specifiche per ripararvi dalla pioggia e dal freddo.