Regione Emilia-Romagna

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Regione Emilia Romagna

Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/

Massima attenzione per il fiume Po che domani sarà al centro della riunione dell'Osservatorio interregionale per gli usi idrici. L'assessore Gazzolo: "Dopo gli 8,5 milioni ottenuti per gli interventi su Parma e Piacenza, porremo la richiesta di mantenere le portate a Pontelagoscuro al di sopra dei 450 metri cubi al secondo: una soglia di garanzia per la nostra agricoltura da Reggio Emilia al mare, per il potabile della provincia di Ferrara e per contrastare l'aumento della salinità delle acque del fiume".

Bologna, 24 luglio 2017

"In Emilia-Romagna non siamo a rischio razionamento nell'uso dell'acqua per fini potabili: gli interventi già in corso e quelli che saranno realizzati grazie agli oltre 8 milioni e mezzo stanziati a giugno dal Governo, per le province di Parma e Piacenza, a seguito del riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, garantiranno la risorsa idrica ai territori in difficoltà".

La rassicurazione arriva da Paola Gazzolo, assessore regionale all'Ambiente. "La nostra è stata la prima Regione a richiedere la dichiarazione di stato di emergenza nazionale", precisa. "Averla ottenuta in tempi rapidi ci pone nelle condizioni di dare risposte all'emergenza, in particolare nelle zone come la Val d'Arda, nel piacentino, dove il sistema di approvvigionamento dipende prevalentemente dalle acque superficiali".

Situazione migliore si ha invece nel settore orientale dove la diga di Ridracoli (FC), che può contenere fino a 33 milioni di metri cubi d'acqua, è oggi piena per oltre il 60% con circa 20 milioni di metri cubi, utili a far fronte alla stagione estiva, anche sopperendo agli esigui volumi invasati nella Diga del Conca in territorio riminese.

Nel bolognese, sia le esigenze potabili che irrigue trovano risposta dall'invaso di Suviana che, con rilasci controllati, riesce a sopperire alle richieste.

"Domani è convocato un nuovo incontro dell'Osservatorio permanente per gli usi idrici del distretto padano durante il quale saranno analizzati l'andamento delle portate del fiume Po e si farà il punto sulla situazione in ogni regione del Nord Italia", continua Gazzolo. "La nostra richiesta sarà di mantenere le portate a Pontelagoscuro al di sopra dei 450 metri cubi al secondo: una soglia di garanzia per la nostra agricoltura da Reggio Emilia al mare, tramite i prelievi effettuati dai Consorzi di Bonifica e dal Canale Emiliano Romagnolo, oltre che per il potabile della provincia di Ferrara e per contrastare l'aumento della salinità delle acque del fiume".

Al momento, i casi di rifornimento idropotabile tramite autobotti sono limitati ad alcuni comuni delle province di Piacenza, Parma e Bologna. Si tratta soprattutto di comuni montani serviti da piccoli acquedotti rurali.

La situazione dei corsi d'acqua in Emilia-Romagna

Solo la portata del Trebbia, del Panaro e del Secchia limitatamente al tratto appenninico, risultano oggi al di sopra del deflusso minimo vitale, la soglia che garantisce il mantenimento dell'ecosistema fluviale. Lo precisa Arpae con l'ultimo bollettino sullo stato idrologico dei fiumi dell'Emilia-Romagna. Secondo le rilevazioni di oggi, la portata di tutti gli altri corsi d'acqua è al di sotto del deflusso minino, per i quali proseguono le limitazioni al prelievo di acqua./PF

(Fonte: Regione ER)

Fra Spettine (Pc), Bologna e Forlì, più di 300 partecipano al corso formativo curato da Vigili del fuoco e dai Carabinieri Forestale.

Bologna - Più di 300 capi scout dell'Agesci a lezione di antincendio boschivo. In Emilia-Romagna la prevenzione dei roghi passa anche dalla formazione. Nei giorni scorsi si sono svolti tre incontri per illustrare le regole da seguire per accendere fuochi in piena sicurezza: 54 ragazzi hanno frequentato le attività a Spettine (Pc); 141 a Bologna nella sede dei Vigili del fuoco; altri 110 si sono riuniti a Forlì. L'iniziativa rientra nell'ambito delle misure previste dal Piano regionale antincendio boschivo.

"Essere scout significa impegnarsi per far crescere la comunità a cui si appartiene. Per riuscirci, è importante anche imparare le semplici norme da rispettare per vivere il bosco in condizioni di sicurezza: la diffusione delle conoscenze e dei comportamenti consapevoli è il primo passo per costruire vera prevenzione degli incendi", afferma l'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, che ha fatto visita a Spettine. "I fatti di questi giorni dimostrano quanto sia importante proteggere e tutelare le nostre foreste, un patrimonio verde che in Emilia-Romagna copre circa il 30% dell'intero territorio: la collaborazione con Vigili del Fuoco, Carabinieri e volontariato è alla base della nostra strategia".

A salire in cattedra, in occasione del ciclo di incontri rivolti ai capi scout, sono stati appunto i Vigili del Fuoco e i Carabinieri Forestali, per un totale di 4 ore di lezione in ciascun appuntamento. Al termine delle attività, ogni partecipante ha ottenuto un attestato di frequenza. Nel corso dell'estate, le squadre di presidio anti-incendio boschivo dei due Corpi dello Stato saranno inoltre impegnate in visite ai campi scout, per continuare le attività di formazione e informazione.

Piano regionale antincendio boschivo

È scattata dal 14 luglio in Emilia-Romagna lo stato di grave pericolosità per il rischio di incendi nei boschi. Si inaspriscono i divieti e le sanzioni dal primo luglio al 30 settembre.

A coordinare gli interventi di antincendio boschivo, fino al 31 agosto, sarà la Sala operativa unificata permanente (Soup) attivata a Bologna, nella sede dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, operativa tutti i giorni dalle 8 alle 20 con servizio di reperibilità notturna.

In stretto raccordo con i Comuni e l'Agenzia, in tutto il territorio emiliano-romagnolo squadre dei Vigili del Fuoco e del volontariato di protezione civile sono impegnate in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi; i Carabinieri svolgono attività di prevenzione e repressione dei reati connessi.

Per segnalazioni di incendi, è possibile contattare i numeri 1515 (numero nazionale di pronto intervento dei Carabinieri Forestale) e il 115 (numero nazionale di pronto intervento del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile). La telefonata è gratuita.

(Fonte: Regione ER)

Ricostruzione - Durante le scosse del maggio 2012, otto scalere per il deposito di forme di Parmigiano Reggiano andarono completamente distrutte: con un contributo di 152 mila euro dalla Regione, l'azienda delocalizzò prodotti e produzione senza mai fermarsi.

Modena, 17 luglio 2017

"Sono aziende come questa che fanno grande la nostra terra e che qualificano i nostri prodotti, eccellenze di livello internazionale. Imprese sostenute dalla capacità produttiva, legata a quella di saper sempre innovare, dalle competenze consolidate nel tempo e dalla forza di chi ci lavora, imprenditori e lavoratori che non si sono mai fermati e che sono stati in grado di rialzarsi più forti di prima dopo le ferite inferte dal sisma."
Così il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione post terremoto del 2012, Stefano Bonaccini, durante la cerimonia del 50^ anniversario di attività del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana (Modena), alla quale ha partecipato insieme, tra gli altri, al sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, al presidente del caseificio, Andrea Nascimbeni, e al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.

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Dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012, la sede del caseificio di Lesignana di Modena ha subito danni alla scaffalatura del magazzino di stagionatura, andata completamente distrutta, ma non alla struttura muraria del magazzino stesso. Molte forme di Parmigiano Reggiano stagionate andarono perdute ma la lavorazione del Re dei formaggi non si è mai fermata. Con un contributo di oltre 125 mila euro - fondi per la ricostruzione - l'azienda ha potuto delocalizzare prodotti e produzioni in altra sede.
"Essere qui oggi- sottolinea Bonaccini- è la prova che nel ricostruire l'Emilia ha saputo anche tutelare le proprie eccellenze e che dalle proprie eccellenze è ripartita".

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Il magazzino di stagionatura del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana danneggiato dalle scosse era costituito da 4 scalere a 22 ripiani di lunghezza di quasi 55 metri per una capacità complessiva di 33.572 posti forma. Otto scalere sono crollate completamente, mentre le rimanenti sono state danneggiate in maniera comunque tale da non consentirne il riutilizzo anche con interventi di riparazione per adeguarle alle nuove norme emanate dopo il sisma./Gia.Bos.

(Fonte: Regione ER)

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