Regione Emilia Romagna
Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/
In Emilia-Romagna, Reddito di solidarietà già erogato a 8mila nuclei familiari (20mila persone). Nei primi 8 mesi, a oltre 1.700 famiglie in provincia di Bologna. La vicepresidente Gualmini: "Impegnati ad aiutare chi ha realmente bisogno, sostegno economico e reinserimento sociale e lavorativo per recuperare la propria dignità".
Bologna -
Cambia e cresce il Reddito di solidarietà, la misura voluta dalla Regione per contrastare la povertà: e in Emilia-Romagna, a oggi, sono già oltre 8mila i nuclei familiari a cui è stato assegnato il RES, pari a circa 20mila persone. Un contributo economico mensile associato a un programma di attivazione e reinserimento sociale e lavorativo dei beneficiari per il quale la Giunta regionale ha stanziato 33 milioni di euro per il 2018 e 35 per il 2019.
In particolare, nei primi 8 mesi di applicazione, da settembre 2017, nella provincia di Bologna il RES è stato concesso a 1.729 nuclei familiari, con altre 2.603 domande in corso di valutazione all'Inps, l'ente chiamato a verificare i requisiti e procedere con la concessione, e 433 domande respinte. Complessivamente, sono state infatti 4.765 le richieste arrivate ai Servizi sociali del territorio.
E il Reddito di solidarietà si allarga: sale l'importo minimo e sarà erogato per più tempo, con una platea di soggetti più ampia. Da giugno sono infatti in vigore nuove regole, necessarie per integrare il RES con il sistema di norme previste a livello nazionale dal Reddito di inclusione (Rei). Il contributo mensile per una persona passa dagli attuali 80 a 110 euro – cifra minima garantita - fino a un massimo di 352 euro per un nucleo composto da 6 persone (l'importo del sussidio si modula secondo la scala di equivalenza Isee, parametro che permette di confrontare situazioni familiari differenti, sulla base del numero di componenti la famiglia stessa).
Quanto ai requisiti, potrà essere richiesto con un Isee non superiore a 6 mila euro l'anno, il doppio rispetto ai 3 mila precedenti, e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. Sale inoltre da 12 a 18 mesi la durata del beneficio, trascorsi i quali non potrà essere rinnovato se non dopo sei mesi, e soltanto per un anno.
Infine, è necessaria la residenza in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi continuativi.
Il RES non si configura più quindi come alternativo alla misura nazionale, diventa invece una misura integrativa – universalistica e per tutti - che ne rafforza la portata per i soli residenti in regione.
"Il Reddito di solidarietà è ormai una realtà ampiamente diffusa in tutti i Comuni dell'Emilia-Romagna e questo è motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione per noi": a sottolinearlo la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, oggi in conferenza stampa per presentare il primo monitoraggio sul RES. "Basti pensare che solo un anno fa le persone in povertà estrema non avrebbero avuto niente, mentre ora possono ricevere un aiuto economico, seppure circoscritto, e una proposta di coinvolgimento attivo nella società o nel mercato del lavoro".
"Pensare che oltre 8mila famiglie nella nostra Emilia-Romagna, cioè oltre 20 mila individui, ricevono il Reddito di solidarietà grazie al quale potranno pagare le utenze o acquistare beni primari- prosegue la vicepresidente- è un risultato importantissimo che segna il carattere di questa amministrazione".
"Lo sforzo fatto, il lavoro lungo e paziente di collaborazione con i ministeri, con INPS e con i comuni, le ore e ore di formazione agli operatori e la bravura del personale amministrativo a tutti i livelli territoriali ha permesso di arrivare a questa nuova e mai esistita politica pubblica contro la povertà. Se non avessimo iniziato un lavoro complicato e paziente di elaborazione dello strumento, insieme all'Assemblea a inizio mandato- conclude Gualmini- non saremmo arrivati a questi esiti che oggi, al netto dei piccoli ritardi e delle complicazioni inevitabili in percorsi di innovazione così radicali, abbiamo il diritto di celebrare".
I NUMERI DEL RES: TUTTI I TERRITORI ATTIVI CONTRO LA POVERTÀ
Sono circa 8mila i nuclei familiari che possono contare sul RES. Una analisi precisa sull'attuazione della misura è contenuta nel rapporto di monitoraggio realizzato dall'Università di Modena e Reggio Emilia, sulla base dei dati disponibili nel sistema informativo regionale e ricompresi fra il settembre 2017 e il maggio 2018. In questo periodo, e quindi in poco più di 8 mesi di operatività, le domande inoltrate dai cittadini ai Servizi sociali del proprio Comune di residenza per ricevere il Reddito di solidarietà sono state complessivamente 21.238, 625 alla settimana, su una popolazione residente di 1.997.372 persone. Di queste, le richieste sulle quali l'Inps sta verificando i requisiti richiesti sono oltre 12.700. A maggio scorso, i nuclei familiari già ammessi al contributo erano 6.223, ai quali si aggiungono i 494 che usufruisconodella misura nazionale.Le domande respinte sono state 1.809, con un tasso di rigetto per entrambe le misure del 21%.
A livello territoriale, nella provincia di Bologna sono stati 1.792 i nuclei familiari ad aver già ottenuto il RES, 896 in quella di Modena, poi Reggio Emilia (591), Ravenna (552), Ferrara (524), Parma (598), Rimini (496), Forlì-Cesena (514) e Piacenza (323). Tutti i territori sono dunque attivi e impegnati nel contrasto alla povertà assoluta.
DAI NUCLEI UNIPERSONALI AI WOORKING POOR, A CHI VA IL RES
I nuclei che usufruiscono del RES sono composti da una sola persona nel 44,7% dei casi, senza figli a carico (66,2%). Oltre Il 60% di coloro che richiedono il beneficio regionale ha più di 45 anni, e di questi, più del 33% ne ha dai 56 in su. A chiedere i contributi previsti dalla misura regionale sono uomini e donne in percentuali simili: rispettivamente 50,6% e 49,4%.
Infine, significativa la presenza in famiglia di almeno un componente che lavora (61,5%), anche se in modo precario o pochissimo pagato. Si tratta dei cosiddetti woorking poor, simbolo del deterioramento della propria funzione protettiva dell'occupazione rispetto al rischio di povertà.
Va anche sottolineato il fatto che per quasi 1.000 beneficiari del RES (957 per la precisione) sono inoltre state attivate misure di inclusione socio lavorativa (orientamento, formazione, tirocini) previste e finanziate dalla Legge regionale 14 del 2015 che mira all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità. Si è dunque creato un circuito virtuoso tra Reddito di solidarietà e inclusione lavorativa prevista dalla norma regionale, che rafforza il versante attivo del contrasto alla povertà.
LEGGE, FORMAZIONE, CONVENZIONE INPS E PROTOCOLLI D'INTESA: LA COSTRUZIONE DEL RES
Per progettare una misura come il RES, ad oggi in mano a oltre 8mila famiglie in Emilia-Romagna, sono serviti diversi passaggi, tutti estremamente importanti: uno studio di fattibilità sulle condizioni socio-economiche dell'Emilia-Romagna corredato dall'elaborazione di stime previsionali sui tassi di povertà; una legge regionale e successive modifiche in parallelo all'evoluzione della normativa nazionale; due Protocolli d'intesa con il Ministero del Lavoro e con il Ministero dell'Economia; una convenzione con INPS per l'erogazione del sussidio; l'elaborazione di un software regionale per l'immissione delle domande; attività di formazione del personale appartenente agli oltre 300 Comuni emiliano-romagnoli.
Fonte: Regione ER
Maltempo: l'assessore Gazzolo a Bardi e Neviano degli Arduini nel parmense, le località più colpite: "La Regione è qui, nel territorio vicino ai cittadini. Subito al lavoro per la ricognizione dei danni e per fare tutto ciò che serve per le comunità colpite".
Parma –
"La Regione è qui. Per essere vicini ai cittadini, alle imprese, ai commercianti e agli amministratori locali. Siamo già al lavoro per la ricognizione dei danni, che sarà conclusa a breve, per fare ciò che serve e dare tutto il sostegno necessario alle comunità colpite". L'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, è stata in mattinata nel Comune di Bardi e nel pomeriggio sarà a Neviano degli Arduini, i luoghi dell'Appennino parmense dove nel tardo pomeriggio di sabato scorso si è abbattuta l'ondata di maltempo che ha interessato in particolare le aree collinari e montane da Piacenza a Modena. Una bomba d'acqua, grandine e tromba d'aria con precipitazioni straordinarie: a Bardi 37,2 millimetri in 15 minuti, un'intensità mai registrata prima, da quando, nel 1937, si è iniziato a monitorare questi fenomeni e che ha fatto saltare il sistema fognario cittadino. Insieme alla sindaca Valentina Pontremoli, in Municipio a Bardi è stato fatto il punto della situazione, presenti anche i tecnici regionali e quelli di Montagna 2000, la società che gestisce la rete idrica, per le verifiche che dovranno interessare soprattutto la rete fognaria, dopo che le strade del comune appenninico sono state attraversate da un autentico e improvviso fiume d'acqua.
"Il presidente Bonaccini è stato in contatto con i sindaci da subito, dalla serata di sabato quando si è verificato l'evento- spiega Gazzolo-. Vogliamo agire velocemente e bene e dare fin da subito un messaggio chiaro: risistemeremo tutto ciò che va sistemato, insieme. Per questo la macchina regionale, in collaborazione con le istituzioni territoriali e il supporto dell'Agenzia regionale di Protezione civile, si è già messa in moto per la ricognizione puntuale dei danni che riguarderà tutti: strutture pubbliche, imprese e privati. E voglio aggiungere- conclude l'assessore- un grazie alla popolazione di Bardi, che già stamattina aveva ripulito tutti i locali e riaperto le attività del centro storico. Un grande segno di forza per una comunità resiliente e un tratto distintivo dei cittadini emiliano-romagnoli".
COSA È SUCCESSO SABATO 14 LUGLIO
Un sistema temporalesco multicella ha colpito nel tardo pomeriggio le aree collinari e montane da Piacenza e Modena. L'area più interessata è appunto quella di Bardi, dove si sono registrate precipitazioni pari a 68,8 millimetri in due ore (tra le 17 e le 19). Sempre a Bardi le intensità sono state di 44,2 millimetri in un'ora e, ancora più significativo, 37,2 millimetri in 15 minuti. Tutti questi valori superano i precedenti massimi storici a partire dal 1937: il massimo orario era infatti 42 millimetri registrato nel 1978.
L'evento è stato molto intenso, con grandine e forti raffiche di vento, localizzato sul centro cittadino. A differenza di eventi alluvionali anche recenti (Parma 2014, Trebbia-Nure 2015), questo di Bardi non ha interessato l'intero bacino del fiume Ceno, che ha quindi registrato modesti innalzamenti del livello idrometrico.
In allegato foto del sopralluogo a Bardi (Pr)
Fonte: Regione ER
Neve, natura, sapori e tanto sport per una vacanza perfetta 365 giorni l'anno. Alberto Tomba: "Un'immensa palestra a cielo aperto". Al via la campagna di Regione e Apt per promuovere sui mercati nazionali e internazionali la vacanza attiva in Appennino.
Bologna –
Verde o bianco, in Appennino la vacanza è garantita 365 giorni l'anno con le sue piste innevate, i nuovi snow park e il trekking nella natura. E lo dice un testimonial d'eccezione. Alberto Tomba sarà infatti, per il secondo anno consecutivo, il volto del turismo made in Emilia-Romagna, per promuovere le vacanze sportive e attive in Appennino, tutto l'anno.
Dopo quella dedicata allo sport invernale sulla neve, l'olimpionico e pluripremiato campione di sci (un dato su tutti: 50 vittorie complessive in Coppa del mondo) ha anticipato a Bologna i temi della prossima campagna per l'Appennino bianco e verde, insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, all'assessore al Turismo, Andrea Corsini, e al presidente di Apt servizi Emilia-Romagna, Davide Cassani.
"E' sempre un piacere contribuire alla promozione delle montagne che tante volte hanno ospitato i miei allenamenti e che ancora mi emozionano", afferma Alberto Tomba. "E quest'anno racconterò non solo l'Appennino bianco, ma anche quello del trekking e delle attività nella bella stagione. Un'immensa palestra a cielo aperto, a stretto contatto con la natura, dove rigenerare il corpo e la mente lontano dai ritmi frenetici della nostra quotidianità".
"Sport e turismo, un legame oggigiorno inscindibile- sottolinea Davide Cassani- che vede sempre più spesso la nostra regione divenire il palcoscenico di eventi agonistici di caratura internazionale, ma anche appuntamenti per tutti gli amanti dello sport che danno visibilità alle eccellenze del territorio con una forte ricaduta economica sull'industria turistica e il suo indotto. Alberto Tomba rappresenta, nel mondo intero, l'essenza dello sport italiano, e la sua simpatia e immediatezza sono il migliore biglietto da visita che l'Appennino possa avere".
"L'Appennino e la montagna, il mare e la costa, la cultura, il cibo, i motori, lo sport, il wellness: l'Emilia-Romagna ha tanto da offrire e accanto a prodotti forti e ormai 'tradizionali' come il turismo balneare e a realtà ormai consolidate come le città d'arte- afferma il presidente Bonaccini-, ora è in grado di esprimere sempre più qualità anche per la montagna, lo sport e i grandi eventi sportivi. E non è un caso se la nostra regione quest'anno è stata indicata dalla prestigiosa guida Lonely Planet come la miglior meta in Europa, la terra che guida la classifica delle dieci destinazioni consigliate nel Vecchio Continente, davanti a nazioni come Spagna e Olanda. L'Emilia-Romagna è un po' come Tomba: unica e conosciuta in tutto il mondo. Il 2017 si è chiuso con un nuovo record, con quasi 57 milioni di presenze e con una crescita continua anche per l'Appennino, con 2 milioni di presenze (+4,5%) e 500mila arrivi (+3,6%). Numeri che hanno ricadute positive anche per l'occupazione e il Pil del turismo che ormai rappresenta il 12% di quello regionale. E grazie a campioni della nostra terra come Alberto Tomba, forse lo sciatore a tutt'oggi più famoso al mondo, puntiamo a far conoscere il nostro Appennino, un territorio da vivere tutto l'anno, che può essere molto competitivo e dare un contributo importante all'economia regionale".
"Stiamo lavorando da inizio mandato alla riqualificazione degli impianti sciistici dell'Emilia-Romagna, per sostenere il turismo e lo sviluppo dell'economia dell'Appennino che ha grandi potenzialità- conclude Corsini-. Per questo negli ultimi tre anni abbiamo investito oltre 3,3 milioni di euro sia per interventi infrastrutturali sulle stazioni invernali pubbliche e private (1,5 per gli Enti locali e oltre 1,8 ai privati) sia per sostenere le spese di gestione degli impianti sciistici e abbiamo già erogato nel 2018 fondi per 900 mila euro. Andremo avanti su questa linea, anche grazie all'accordo che le Regioni Emilia-Romagna e Toscana hanno firmato con il Governo e che metterà presto a disposizione 13 milioni di euro (di cui 3 di risorse regionali) per interventi sugli impianti sciistici dei nostri comprensori regionali".
Le campagne
Tanta neve, discese perfette e un paradiso per sognare, giocare e divertirsi con tutta la famiglia: è stato questo il messaggio comunicato dallo spot della campagna presentato nella passata stagione invernale per raccontare i 300 km di piste regionali, snow park e attività sulla neve a disposizione dei turisti. La natura incontaminata, i sapori, le emozioni sono state racchiuse in uno spot televisivo mandato in onda in occasione di gare e appuntamenti sportivi.
Il 2018-2019 sarà invece all'insegna della vacanza attiva tutto l'anno, con l'attenzione puntata sull'Appennino per 365 giorni l'anno, come una grande palestra a cielo aperto da promuovere anche sui mercati esteri. Oltre agli spot, è prevista la presenza di Tomba e della realtà turistica dell'Emilia-Romagna in Polonia, nell'ambito della Fiera di Varsavia.
La stagione invernale 2017/2018
Secondo Skipass Panorama Turismo (centro di ricerca specializzato sul mercato del turismo e degli sport invernali) il comparto del "sistema neve italiano" (in tutte le sue componenti che vanno dal settore ricettivo a quello ristorativo, dagli impianti alle scuole di sci, dai servizi di noleggio al commercio sino dal divertimento) ha registrato un incremento delle presenze pari al +10,1% e un parallelo incremento del fatturato complessivo del sistema "montagna bianca" del +9,5% rispetto ai dati dello scorso anno (circa 11 miliardi di euro).
I dati riguardano tutto l'arco stagionale (da dicembre 2017 ad aprile 2018), con rilevazioni periodiche mensili e una rilevazione finale tra aprile e maggio 2018, nei confronti di un panel composto da 61 destinazioni montane ed appenniniche italiane. Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna: Sestola (Modena), Vidiciatico e Lizzano in Belvedere (Bologna).
La quota di presenze turistiche dell'Appennino equivale al 2,3% rispetto al totale del prodotto "neve Italia"; tra gli ambiti appenninici monitorati, il Cimone (Modena) ha fatto registrare un +30% di presenze. Tra Cimone e Corno alle scale, il fatturato raggiuntoammonta a 7,2 milioni di euro.
Per quanto riguarda le quote di stranieri, la nazione dalla quale provengono i maggiori flussi di ospiti per le scuole di sci è il Regno Unito, seguito dall'Olanda e dalla Polonia.
Gli investimenti per il turismo
Nel 2016 e nel 2017 sono stati finanziati con fondi europei Por-Fesr per 57 milioni di euro importanti interventi tesi a valorizzare l'offerta turistica.
In particolare, nel 2017 la Regione ha investito circa 24 milioni di euro (incrementando di 10,5 milioni di euro circa le risorse già stanziate, pari a quasi 14,5 milioni) che premieranno oltre 200 imprese per progetti innovativi di riqualificazione turistica, commerciale e culturale.
Regione Emilia Romagna