Con il nuovo polo del ferro Piacenza diventa la capitale di una logistica sostenibile, fortemente interconnessa con il sistema europeo
A Palazzo Farnese l’importante convegno e la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione del nuovo nodo intermodale di Piacenza
Il Polo del Ferro è un progetto strategico a livello nazionale, che disegna ancora di più per Piacenza il ruolo di capitale della logistica del Nord Italia, con forti sinergie con l’Europa: una logistica di seconda generazione, sempre più sostenibile a livello ambientale e con positive ricadute in quanto ad attrattività e sviluppo economico del territorio. Sono questi il filo conduttore e le conclusioni dell’importante evento tenutosi questa mattina nella splendida cornice di Palazzo Farnese a Piacenza, che ha visto al tavolo dei relatori i principali attori del progetto del Polo Logistico del Ferro, il nuovo hub intermodale di Piacenza, i cui primi lavori di realizzazione inizieranno a breve a Le Mose, grazie al forte investimento di Piacenza Intermodale, società del Gruppo svizzero Hupac, Mercitalia Logistics e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), e che affonda le sue radici già dai primi anni del nuovo secolo.
La valenza e la strategicità del progetto è stata sottolineata dal prestigioso tavolo dei relatori, con la presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Paola De Micheli, che ha concluso i lavori dopo gli interventi dell’Ambasciatrice svizzera a Roma, Rita Adam, di Marco Gosso, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Mercitalia Logistics (Gruppo FS Italiane), di Bernhard Kunz, CEO del Gruppo Hupac, e di Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), nonché di Regione Emilia-Romagna con la consigliera Katia Tarasconi.
A fare gli onori di casa e ad aprire il convegno, dal titolo “La logistica piacentina prende il treno…”, è stato il Sindaco e Presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, che nel ripercorrere le ultime tappe dello strategico progetto, ha ricordato nei numeri il valore attuale del comparto della logistica e dei trasporti per l’economia piacentina, che oggi “con oltre 11 mila addetti, una superficie di 5 milioni di metri quadrati di cui la metà nel polo di Le Mose e un fatturato complessivo di 1,1 miliardi di euro, è una delle realtà economiche in maggiore sviluppo e con enormi ulteriori potenzialità che potranno concretizzarsi con la realizzazione del Polo del Ferro, su cui l’Amministrazione è fortemente impegnata”.
Al progetto di una logistica sostenibile ha ribadito il proprio sostegno e impegno la Regione Emilia-Romagna nella dichiarazione del Vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti, Raffaele Donini, rappresentato dalla consigliera regionale Katia Tarasconi: “Crediamo fortemente nell'importanza di una mobilità delle merci che sia sempre di più legata al trasporto ferroviario, piuttosto che a quello su gomma. Oggi in Emilia-Romagna sono quasi 20 milioni le tonnellate di merci su ferro, l'equivalente di 750.000 camion in meno sulle nostre strade. L'accordo che sigliamo oggi rientra pienamente nell'impegno della Regione e segna un importante passo avanti nell'efficientamento delle infrastrutture ferroviarie del nodo logistico piacentino”.
Particolarmente significativa la partecipazione all’evento dell’Ambasciatrice svizzera a Roma, Rita Adam, che ha dichiarato: “Il trasporto delle merci su rotaia è un fattore di fondamentale importanza per la crescita economica e per la sostenibilità ambientale dell’Europa. Occasioni come quella odierna attestano l’intensa e proficua collaborazione tra Italia e Svizzera, sia a livello pubblico che privato, in ambito di politica dei trasporti. Piacenza si posiziona sempre più come punto focale per il trasporto sostenibile a livello europeo.”
Sono così stati anticipati gli interventi che sono entrati più specificatamente nel merito della presentazione del progetto; l’Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics, Marco Gosso, e il Direttore di Hupac, Bernhard Kunz, hanno evidenziato come il Polo Mercitalia (il raggruppamento delle società del Gruppo FS Italiane che operano nel trasporto merci e nella logistica) e Hupac rappresentano un importante potenziale per la crescita eco-compatibile per la logistica piacentina. Gli investimenti per la costruzione del nuovo terminal di Piacenza permetteranno un ulteriore sviluppo del traffico su ferrovia e la creazione di ulteriori posti di lavoro sul territorio. Per questo motivo il Polo Mercitalia e Hupac accolgono con favore la firma degli accordi e il forte sostegno che fornisce la Regione Emilia Romagna e Piacenza alla logistica su ferro.
L’Amministratore Delegato di RFI, Maurizio Gentile, ha quindi presentato la partecipazione del Gestore dell’infrastruttura nazionale nell’ambito del progetto. “Con la firma di questo protocollo – ha dichiarato Gentile - Rete Ferroviaria Italiana conferma il proprio impegno per lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria di questo territorio a servizio del trasporto merci. Potenziare la rete per consentire la circolazione di treni con maggiore volume di carico, rafforzare i collegamenti con i porti, migliorare il trasporto nell’ultimo miglio da e per i distretti produttivi e i terminali intermodali sono infatti gli strumenti con cui RFI intende contribuire allo shift modale dalla gomma al ferro nel trasporto delle merci e a una mobilità sostenibile per il nostro Paese. Piacenza si trova in posizione privilegiata rispetto ai 4 Corridoi europei TEN-T e il traffico merci da e per la stazione ferroviaria è in continua crescita. Grazie allo scambio di aree con il Comune sarà quindi possibile da un lato incrementare la fruibilità dei poli logistici, migliorare l’accesso all’infrastruttura, offrire servizi integrati, e dall'altro implementare i servizi della stazione cittadina, potenziandone il ruolo di hub intermodale a vantaggio delle tante persone – molte pendolari – che ogni giorno la frequentano”.
A concludere l’importante incontro l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On, Paola De Micheli: “Piacenza ha anticipato i tempi rispetto al progetto di polo del ferro, oggi ci riappropriamo di una strategia per il nostro territorio, per le imprese e anche per il lavoro perché la logistica di qualità porta investimenti produttivi e anche servizi tecnologici. Siamo arrivati ad una gestione più ordinata del polo logistico superando alcuni problemi e oggi Rfi è in grado di anticipare gli investimenti per avviare la realizzazione del polo del ferro, non sussistono più problemi burocratici. Con i tempi certi di questo progetto abbiamo raggiunto un obiettivo, ma dobbiamo già porcene un altro: occorre tornare per Piacenza a parlare di sviluppo, senza consumare altro suolo ma attraendo nuove imprese. Solo così la logistica può essere quella opportunità di crescita economica e sociale per il nostro territorio”.
Al termine del convegno, Comune di Piacenza, Ministero dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna, RFI e FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) con l’Amministratore Delegato Umberto Lebruto, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che definisce gli obiettivi e le modalità attuative del nodo intermodale “Polo Logistico del Ferro”, un’operazione strategica che apre non solo per Piacenza, ma per il sistema economico del Nord Italia una nuova stagione di sviluppo legata a una logistica sostenibile e con forte interconnessioni con il tessuto economico e produttivo europeo.
Di Coopservice 31 Ottobre 2019 - I soggetti che partecipano a bandi di gara pubblici che riguardano l’ambiente sono soggetti a rispondere ai requisiti definiti dai CAM – Criteri ambientali minimi, indicati dal Ministero dell’Ambiente. Tra gli ambiti anche quello dei trasporti e mobilità.
CAM, i criteri ambientali minimi
“I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato” recita il sito del Ministero dell’Ambiente.
I CAM in vigore riguardano diversi ambiti: arredo interno, arredo urbano, carta, cartucce per stampanti, ecc. L’elenco completo è disponibile online sul sito del Ministero.
Trasporti e veicoli elettrici
I CAM riguardano anche i trasporti. La scelta di proporre in un bando veicoli elettrici sposa perfettamente il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, ma a volte in base alle circostanze non è possibile inserirli nel progetto.
Come spiega Carlo Bassanini, direttore operativo di Coopservice, non sempre è possibile proporre l’alternativa elettrica poiché una proposta di questo genere richiede un lavoro di progettazione e analisi di costi benefici. “Ha costi importanti di investimento e si devono fare i conti con la riduzione della base d’asta e con un continuo efficientamento delle richieste. Proponiamo i veicoli elettrici dove è possibile farlo”, afferma Bassanini in una intervista.
Coopservice: un percorso green
Coopservice pone da sempre una forte attenzione ai piani di crescita e di sviluppo alla riduzione dell’impatto ambientale. “È stata la prima azienda, anticipando la normativa ed i CAM, a produrre al proprio interno studi LCA (Life Cycle Assestment) ed EPD (Environment Product De-claration) – afferma il direttore operativo – sono stati creati degli strumenti specifici che oggettivizzano il ruolo degli indicatori di danno ambientale. La ISO 14040 è oggi l’unico strumento che consente la valutazione di questi indicatori quali il GW (Global Warming), l’eutrofizzazione, lo smog fotochimico ecc…”.
Le esperienze di Coopservice
L’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale non è solo una scelta ecologica, ma anche economica. Come è noto, le politiche ambientali dei Comuni agevolano i veicoli a impatto zero, come succede ad esempio a Milano dove il Comune ha autorizzato l’ingresso gratuito nell’area C, permettendo alle aziende di diminuire i propri costi di esercizio.
Ecco alcune esperienze di Coopservice:
trasformazione dei mezzi per il trasporto di merci a combustibili naturali per i farmaci;
utilizzo di auto elettriche: ad esempio per i servizi di fattorinaggio all’interno dell’hinterland milanese per un grande gruppo della GDO;
utilizzo di veicoli a 2/3 ruote per il pattugliamento delle strutture fieristiche e aeroportuali ottenendo una maggiore visibilità da parte degli operatori;
utilizzo di mezzi elettrici per la distribuzione dei pasti a domicilio nel Comune di Reggio Emilia per conto di un’azienda di ristorazione e a favore di persone anziane non completamente autosufficienti.
“Il mezzo elettrico consente di circolare in zone particolari e altrimenti inaccessibili del centro città, sia per gli spazi limitati che per i divieti di circolazione – sottolinea Bassanini – Il porter elettrico è fondamentale per garantire il servizio.”
Coopservice continua sulla strada del miglioramento. “Delle 3.697 attrezzature utilizzate nei servizi erogati 2.185 sono esclusivamente elettrici quindi un parco attrezzature che arriva al 59,1% del totale. – afferma Bassanini – Riteniamo che questo non sia ancora abbastanza e nel piano strategico 2018-2022 ci siamo dati ulteriori obiettivi di miglioramento”.
(da Think Magazine del 9 ottobre 2019)
Il tema della sostenibilità è un argomento dominante e una responsabilità per il futuro del pianeta e quello delle generazioni a venire. Tutti possono fare la differenza, a partire dal posto di lavoro, dall'amministrazione alla logistica.
La globalizzazione ha aperto i confini alle imprese in grado, oggi, di acquistare beni e servizi da differenti fornitori situati in diverse aree del pianeta. Questo comporta un'attenzione ancora maggiore per l'ambiente e un maggiore impegno nella sostenibilità sociale e ambientale della catena di fornitura.
In campo logistico le attività con forte impatto ambientale sono numerose e riguardano:
- controllo delle emissioni dei mezzi;
- gestione attenta e riciclo dei rifiuti;
- organizzazione efficiente dei magazzini;
- materiali di packaging innovativi;
- processi produttivi virtuosi.
Il settore dei trasporti è uno dei più delicati in materia: l'importanza della riduzione delle emissioni nocive, l'ottimizzazione dello spazio di carico e un efficiente servizio al cliente sono i punti cardine di un piano logistico efficace.
Cosa tener presente nella realizzazione di un piano logistico
Nella definizione della strategia riguardante la logistica si può agire lungo percorsi precisi a favore di mezzi di trasporto più virtuoso: scegliere motori più efficienti, servirsi di fonti energetiche pulite e dotarsi di nuove tecnologie per per la riduzione di emissioni nocive e dei consumi. Le aziende possono anche dotarsi di sistemi di monitoraggio per ottimizzare l'uso di carburante e controllare i consumi.
Il fattore umano non è da sottovalutare, infatti la formazione dei dipendenti conducenti dei mezzi sui trasporti e sui consumi può favorire una guida più efficace e un risparmio sugli sprechi.
Un altro fattore rilevante è la saturazione degli automezzi. Calcolare la capacità di carico dei mezzi è un elemento con un alto impatto sui costi, colmare la loro capacità di carico è fondamentale poiché, un mezzo "insaturo" genera un costo per unità di peso trasportato maggiore.
Logistica sostenibile una scelta
Scegliere di essere un'azienda sostenibile impone di ripensare radicalmente le modalità di lavoro, di produzione e distribuzione dei beni e servizi prodotti. Agire in modo sostenibile utilizzando meglio le risorse aiuta a eliminare gli sprechi e ridurre i costi operativi. Tali scelte, oltre ad essere responsabili, attirano l'attenzione degli investitori sempre alla ricerca di aziende virtuose e lungimiranti che fanno della trasparenza un valore.
Coopservice si impegna nella riduzione del carburante
Coopservice è un'azienda che opera nel mondo dei servizi integrati, con una presenza capillare su tutto il territorio italiano dovuta alla natura di tali servizi svolti maggiormente presso gli immobili e le strutture dei clienti (ospedali, industrie, uffici, aeroporti, stazioni ferroviarie, enti pubblici... ). Per l'erogazione dei servizi si avvale principalmente del trasporto su gomma, sia che si tratti del trasporto di materiali e merci dai propri magazzini, lavanderie industriali, del trasporto dei rifiuti verso gli impianti di smaltimento (per conoscere tutti i servizi visita il sito www.coopservice.it ).
Proprio per l'importanza che la distribuzione detiene nel funzionamento dell'organizzazione, la questione ambientale è tra le priorità di Coopservice. La policy del Gruppo prevede un impegno costante volto alla riduzione dei consumi di carburante e della relativa immissione in atmosfera di GHG (GreenHouse Gas-gas effetto serra) sotto forma di CO2 tramite l'ottimizzazione dei modelli logistici di distribuzione finalizzati a trovare il miglior compromesso tra la puntualità e la qualità del servizio al cliente, la minimizzazione delle tratte e dei viaggi quotidiani, la razionalizzazione dei percorsi legati al servizio di vigilanza nei limiti delle disposizioni di security che devono garantire l'efficacia dell'effetto deterrenza.
(Di Coopservice 27 Maggio 2019)
Gema Magazzini Generali vince "Il logistico dell'anno 2018", il premio nazionale per l'innovazione nel settore immobiliare logistico
Il prestigioso riconoscimento di Assologistica alla società reggiana che ha realizzato il primo e unico magazzino per la stagionatura del Parmigiano Reggiano di Montagna
Il magazzino per la custodia e la stagionatura del "Parmigiano Reggiano di Montagna" realizzato nel Comune di Montese, in provincia di Modena, da Gema Magazzini Generali, società di Castelnovo Sotto (RE) partecipata dal Banco S. Geminiano e S. Prospero, Gruppo Banco BPM, ha vinto il premio "Il logistico dell'anno 2018" di Assologistica, l'associazione nazionale degli operatori di logistica in conto terzi.
Il premio per l'innovazione nel settore immobiliare logistico al primo e unico magazzino dedicato al Re dei formaggi prodotto nelle aree appenniniche è stato ritirato dal presidente Vittorio Corradi e dall'amministratore delegato Camillo Galaverni, nel corso di una cerimonia che si è tenuta nei giorni scorsi presso l'auditorium Giò Ponti in Assolombarda a Milano.
La struttura, inaugurata lo scorso giugno, ha comportato un investimento di oltre 12 milioni di euro per la gestione, in regime di magazzino generale, del Parmigiano Reggiano prodotto nelle zone montane delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, unitamente ad altri formaggi a pasta dura e semidura.
Il fabbricato, realizzato su un'area di 25 mila metri quadrati, di cui 8.500 coperti, è posto a Montese, in via Padulle, a 846 metri di altitudine, e si inserisce armoniosamente nel territorio, in perfetto equilibrio con il paesaggio circostante.
Su 85 chilometri di scalere di abete rosso pregiatissimo, il magazzino accoglie fino a 170mila posti forma, che il personale specializzato, assunto in loco e debitamente formato, gestisce con strumentazioni, macchinari e tecnologie di ultima generazione per lo stoccaggio, la movimentazione e la cura delle forme, nell'assoluto rispetto della tradizione.
Costruita e dotata delle più evolute tecnologie antisismiche, impiantistiche per la sicurezza e l'efficienza energetica, la struttura è completamente informatizzata, garantisce il monitoraggio continuo della temperatura (16-18 gradi) e dell'umidità (75-85%) e un ricambio d'aria pari a 64 mila metri cubi nell'arco delle 24 ore, in grado di assicurare il miglior processo di stagionatura al prezioso formaggio.
Il nuovo magazzino di Gema a Montese si aggiunge al magazzino di Castelnovo di Sotto, primo a livello nazionale ad avere ottenuto la certificazione sulla "Sicurezza alimentare" UNI EN ISO 22000:2005, nel quale sono gestite per conto terzi 230mila posti forma per formaggi a pasta dura e principalmente il Parmigiano Reggiano.
Forte della sua esperienza trentennale, Gema spa, oltre a fornire servizi moderni, sicuri, qualificati, grazie alla solida collaborazione con Banco BPM, offre ai depositanti anche sostegno finanziario tramite l'emissione di fedi di deposito e note di pegno, ed è a disposizione, previo appuntamento, per concordare visite guidate al nuovo magazzino.
"Questo riconoscimento premia un lavoro di squadra – ha dichiarato a margine della premiazione il presidente di Gema Spa Vittorio Corradi – che ha messo in campo le migliori competenze tecniche e tecnologiche del nostro territorio in grado di realizzare e mettere in funzione il magazzino in poco più di un anno e mezzo, grazie anche alla piena collaborazione dell'Amministrazione comunale di Montese".
"Il nuovo magazzino porta a 400mila i posti forma gestiti da Gema – ha dichiarato l'Amministratore Delegato Camillo Galaverni – in risposta alle nuove esigenze dei consumatori che richiedono Parmigiano Reggiano stagionato anche 24, 36 mesi e anche oltre".
Quando si deve effettuare un trasloco il nostro primo pensiero è quasi sempre legato al fattore economico. "Quanto mi costerà?". Di fronte a questa domanda, ci chiediamo se non vale la pena risparmiare e occuparci personalmente del trasloco per abbattere i costi.
Ma un trasloco non si può improvvisare per una serie di buone ragioni. Innanzitutto per il carico di lavoro che comporta e che può risultare estremamente faticoso se non si hanno a disposizione i materiali più adatti per l'imballo, le attrezzature per facilitare il sollevamento e la movimentazione dei pesi, nonché gli automezzi in cui sistemare agevolmente gli oggetti e i mobili per trasportarli in sicurezza alla nuova destinazione.
E poi perché alcune operazioni sono oggettivamente difficili da compiere e richiedono competenze specifiche come lo smontaggio e il montaggio degli arredi oppure la cura necessaria per proteggere l'integrità degli oggetti di valore o per disinstallare, trasportare e reinstallare gli elettrodomestici, peraltro spesso ingombranti e di notevole peso.
Affidarsi a dei professionisti è sicuramente la scelta migliore per evitare di stancarci eccessivamente e arrecare seri danni ai nostri mobili o oggetti preziosi. Un'impresa di traslochi specializzata dispone infatti di personale altamente qualificato e competente nonché di attrezzature e mezzi adeguati per affrontare ogni situazione senza correre rischi.
Ma questo non significa necessariamente spendere tanto. Basta scegliere un'impresa seria che offre un servizio su misura, calibrato sulle nostre specifiche esigenze e quindi conveniente perché ci offre esattamente ciò di cui abbiamo bisogno.
Con Coopservice Traslochi possiamo scegliere la formula più adatta a noi: Light, Pro e Deluxe.
Se vogliamo risparmiare senza però correre troppi rischi, la formula Light è la più conveniente. Coopservice ci fornisce il materiale più adatto per imballare con cura ogni cosa: scatoloni di varia misura, nastro adesivo, rotoli e buste in pluriball per gli oggetti più delicati, scatole armadio dove appendere direttamente gli abiti. Una volta preparati gli scatoloni, Coopservice subentra nelle fasi più impegnative del trasloco, come il montaggio/smontaggio degli arredi, la movimentazione dei carichi più pesanti e il trasporto con mezzi idonei.
Se non abbiamo tempo o voglia di occuparci dell'imballo, la formula Pro è quella che fa per noi. I professionisti di Coopservice si occuperanno di tutte le fasi del trasloco compreso l'imballo dell'oggettistica, delle stoviglie e degli abiti con materiali appositi, lo smontaggio e rimontaggio di tutti gli arredi e degli elettrodomestici, il trasporto e la movimentazione anche con montacarichi o attrezzature speciali, fino alla pulizia finale dei locali.
Se desideriamo un trasloco senza pensieri, la formula Deluxe con il servizio "All inclusive" è l'ideale. Coopservice, oltre ad occuparsi di tutte le fasi del trasloco con la massima cura e diligenza, si avvale della collaborazione di architetti e interior designer per la progettazione dei nuovi spazi e di artigiani, come elettricisti, idraulici e imbianchini, per consegnarci la nuova casa "chiavi in mano". Possiamo trascorrere qualche ora o qualche giorno di vacanza e al nostro rientro trovare la nuova casa pronta per essere vissuta.
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La serietà di una ditta di traslochi si misura anche dal sopralluogo, un'attività indispensabile per due motivi sostanziali.
Per prima cosa, vi permette di approfondire la conoscenza dell'azienda e di accertarvi che sia in possesso dei requisiti e delle qualità tecniche necessarie per effettuare in sicurezza il vostro trasloco.
Dall'altro il sopralluogo è per la ditta di traslochi un momento fondamentale per prendere visione di tutti i vari aspetti, criticità ed esigenze particolari che devono essere tenuti in considerazione sia in fase di preventivazione sia in fase di esecuzione delle operazioni di trasloco.
Ma quali sono le valutazioni che un bravo incaricato del sopralluogo deve fare? E quali aspetti influiranno nella determinare il preventivo di spesa finale?
Un fattore molto rilevante è l'ubicazione delle due abitazioni, in modo particolare il piano di carico e scarico. È facile immaginare che quanto più gli accessi sono comodi, ampi e agevoli tanto minore sarà la spesa perché si possono evitare i costi per l'uso di attrezzature speciali come le piattaforme aeree per arrivare ai piani alti di un'abitazione o di un condominio oppure per i permessi di occupazione del suolo pubblico.
Un secondo elemento è rappresentato dalla quantità ma soprattutto dalla tipologia degli arredi presenti che può determinare difficoltà di smontaggio e rimontaggio, nonché di trasporto quando si tratta di oggetti particolarmente ingombranti, come ad esempio un pianoforte, oppure di pregio, come i mobili di antiquariato che richiedono cure specifiche per l'imballo e la movimentazione.
Quantità e qualità degli arredi influiscono sia sul numero degli addetti impegnati nel trasloco sia sul numero e sul tipo di attrezzature e mezzi per il trasporto, che saranno scelti anche in base alle caratteristiche dei luoghi che devono raggiungere. Una valutazione importante soprattutto quando si devono attraversare i centri storici o non sono disponibili spazi sufficienti per manovrare agevolmente con camion di grandi dimensioni e piattaforme.
L'esperienza e la competenza dell'incaricato al sopralluogo guideranno le scelte logistiche e vi consentiranno di ricevere un preventivo calibrato sulle vostre necessità, senza sorprese. Nel preventivo infatti dovranno essere specificati gli indirizzi, i piani, gli arredi che richiedono attenzioni particolari e dovranno essere elencati dettagliatamente tutti i servizi offerti e gli eventuali servizi esclusi. Nella massima trasparenza e chiarezza.
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Traslocare è un momento della vita molto stressante che genera ansia e preoccupazione. Per diminuire la tensione può essere utile affidarsi a degli esperti del settore, professionisti qualificati capaci di risolvere ogni problematica inerente al trasloco restituendoci in questo modo la serenità.
Ma come scegliere la ditta di traslochi più adatta alle nostre esigenze? Quali sono i parametri da tenere in considerazione nella difficile fase della scelta?
Su internet è facile trovare offerte e annunci di traslocatori, ma spesso è difficile orientarsi in questo mercato, capire quando il prezzo è conveniente o valutare la serietà delle proposte.
Il primo consiglio è "Non abbiate fretta". Prendetevi il tempo per raccogliere le informazioni sulle ditte di traslochi che operano nella vostra zona ed avere così elementi per valutarne l'affidabilità. In fondo chiedete a loro di trasportare i vostri oggetti più cari e quindi vale la pena di informarsi con cura e attenzione per non cadere nelle mani di traslocatori improvvisati.
Le aziende affidabili sono iscritte all'Albo degli autotrasportatori, effettuano sempre un sopralluogo prima di presentare un preventivo scritto molto dettagliato. Il preventivo vi aiuterà a confrontare i prezzi di diverse ditte, ma accertatevi che siano elencati tutti i servizi offerti per evitare spiacevoli sorprese. Diffidate dei prezzi "stracciati" perché solitamente nascondono un servizio scadente e non vi coprono dai rischi. Controllate le garanzie assicurative che vi vengono offerte per essere certi di essere risarciti per gli eventuali danni cagionati ai beni durante il trasporto.
Fatevi spiegare quanti uomini e quanti e quali mezzi verranno impiegati durante il trasloco. Questo vi permetterà di fare una stima dei tempi necessari per completare tutte le operazioni e di essere certi che i vostri mobili e i vostri oggetti imballati verranno movimentati con le attrezzature adeguate (es. piattaforme aeree, montacarichi) e trasportati con mezzi appositi (es. furgoni imbottiti).
Anche i materiali per l'imballaggio fanno la differenza. Se volete, potete scegliere di occuparvi personalmente dell'imballaggio, una scelta che può farvi risparmiare ma che deve essere svolta con cura e attenzione. Chiedete alla ditta di fornirvi, con un certo anticipo, materiali di qualità per l'imballo: scatoloni di varie misure igienici e molto resistenti (più dei materiali che si possono "recuperare" in giro), patatine riempitive e fogli di plastica muniti di aria bollata per proteggere gli oggetti, sacchetti di plastica e scatole munite di sbarra porta omini per gli indumenti, etichette per catalogare gli imballi e ritrovarli con facilità. Se non siete esperti, chiedete ai professionisti di spiegarvi come imballare i vari oggetti. Loro sapranno certamente consigliarvi al meglio, per evitare che durante il trasporto gli oggetti imballati non correttamente possano subire danni.
Lasciate invece agli esperti lo smontaggio e l'imballaggio dei mobili e degli oggetti più voluminosi, ingombranti e delicati come gli specchi, gli elettrodomestici, le opere d'arte, il pianoforte oppure le piante che necessitano di particolari cure.
E infine, assicuratevi che il traslocatore rispetti l'ambiente e segua le direttive per il corretto smaltimento degli imballaggi e di eventuali mobili o oggetti di cui vi volete liberare. Una scelta ecologista per ridurre al minimo l'impatto ambientale è una scelta etica e responsabile.
Coopservice possiede tutte le autorizzazioni e le coperture assicurative per fornire un servizio di trasloco professionale e affidabile. Dispone di uomini preparati e qualificati, nonché di mezzi di trasporto, attrezzature e tecnologie all'avanguardia per effettuare traslochi sia nazionali sia internazionali. È associata ad AITI (Associazione Imprese Traslocatori Italiani) e fa parte del Consiglio Direttivo.
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Da "carovana facchini" a grande impresa di servizi. La Giovane è pronta per il terzo rinnovamento della sua storia forte di una crescita costante e consolidata step by step. Ginetto Donati (Presidente): la crisi è stata un'opportunità di crescita grazie alla collaborazione stretta con i nostri clienti.
di LGC Parma 19 febbraio 2017 -
Per molti la parola "crisi" è un buon alibi per giustificare errori ed insuccessi, mentre per altri un' occasione per "arrotolarsi le maniche" e fare lavorare anche i cervelli.
All'indomani del tracollo della Lehman Brothers, l'economia occidentale ha dovuto fare i conti con la più grande crisi della storia. Il settore immobiliare statunitense crollò improvvisamente per effetto dello scoppio della bolla speculativa innescata dai mutui subprime, gli stessi che consentirono alla Lehman Brothers di diventare la quarta banca d'affari statunitense e che invece, nel giro di 24 ore, 25.000 persone rimasero senza lavoro e contribuì a generare uno choc finanziario senza precedenti. E così la crisi, scoppiata un anno prima, si trasformò nella tempesta perfetta e solo a ottobre le Borse mondiali bruciarono 10mila miliardi di dollari. Una cifra che costrinse i governi e le banche centrali a prendere misure estreme per evitare un crack globale.
Ma dalla finanza all'economia reale il passaggio fu rapidissimo e le imprese cominciarono a crollare generando un effetto domino che raggiunse l'Europa in men che non si dica. In Italia le banche chiusero i rubinetti e soprattutto le piccole e medie imprese rimasero a secco del "carburante" per la gestione ordinaria con profitti in decrescita rapida; inoltre le aziende prive di risorse accantonate dovettero nei migliori casi chiudere i cancelli, o portare i libri in tribunale. Con il perdurare della crisi, molte delle imprese che scamparono alla prima fase però non riuscirono ad uscire dal trauma subìto perché non capaci di adattarsi ai mercati che mutarono radicalmente, così come cambiarono gli interlocutori e le modalità con le quali rapportarsi con essi. Assecondando, di fatto, l'ondata di emotività negativa finirono anch'esse la loro "vita" per l'incapacità di adattamento ai nuovi scenari.
«Non nego - spiega Ginetto Donati, Presidente e responsabile commerciale de La Giovane - che inizialmente anche noi siamo stati disorientati da quegli eventi e travolti dal timore di cadere in disgrazia per effetto indiretto. La perdita di mercato e di clienti ci ha toccati peraltro in un momento molto delicato della nostra storia, avendo appena trasferito la nostra sede nel nuovo polo logistico che era seguito ad importanti impegni finanziari. Ma, grazie all'ottimo rapporto instaurato con i nostri clienti e i nuovi servizi introdotti, siamo riusciti a cavalcare la crisi al punto da quasi raddoppiare il fatturato».
LA STORIA
La storia de "La Giovane" ha inizio nel 1973 quando i 23 della "carovana facchini" decisero di riunirsi in impresa cooperativa. Un'operazione di start up difficile che cominciò a dare i primi frutti importanti già pochi anni dopo sotto la presidenza di Franco Adorni il quale riuscì a dare un' impronta strutturata alla cooperativa, sia dal punto di vista organizzativo e sia da quello economico. Così nel 1984 La Giovane contava 90 persone e grazie alla felice intuizione di Adorni che aveva portato a virare la cooperativa dal mero facchinaggio alla gestione dei magazzini dei clienti, l'impresa cominciò a crescere e a consolidarsi. La nuova impostazione cambiò radicalmente la vita della cooperativa che già nel 1987 fu nelle condizioni, prima a Parma, di dotarsi di un magazzino di proprietà in via Romeo Azzoni dove vennero trasferiti anche gli uffici da via Pasubio. Da quel momento la crescita non ebbe più momenti di discontinuità sino al 2005 quando, già sotto la guida di Ginetto Donati, si progettò la nuova sede attuale che conta ben 16.000 mq di magazzini (1.000 mq in gestione alla controllata Piazza scrl e 200 mq al centro servizi CSA) la cui inaugurazione avvenne nel 2007, proprio alla vigilia della crisi mondiale avviata dal crack della Lehman Brothers. Ma la crescita prosegue e dai 20 milioni di euro di fatturato (nel 2012) si è passati ai 38 milioni (al 31 dicembre 2016) arrivando ad impiegare oltre 800 dipendenti diretti e altri quasi 300 in via indiretta.
LA CHIAVE DEL SUCCESSO
«La chiave di quello che a posteriori possiamo, senza ombra di dubbio, annoverare come successo - prosegue il Presidente - è stato di avere creduto nella forza e nei valori della cooperazione, quindi sulla forza del lavoro e del servizio fornito ai clienti. Obiettivo principale è stato perciò quello di rafforzare le dotazioni della cooperativa stessa e pensare ad intercettare le esigenze dei nostri clienti tradizionali con i quali si è così saldato un'indissolubile rapporto di parternariato che ha portato a godere di reciproci vantaggi».
MIRARE IL FUTURO GUARDANDO AL PASSATO
«Dopo il rafforzamento del nostro "core business" è venuto anche il tempo dell'innovazione, della ricerca di nuovi sbocchi di mercato e nel 2012 ci avvicinammo anche al mondo dell'e-commerce e ai servizi di logistica destinati a questo particolare mercato. Nel giro di pochi anni - sottolinea Donati - e ben prima delle nostre iniziali aspettative, il volume di affari ha superato i 2 milioni di euro consentendoci di intercettare un'ulteriore opportunità di business oltre confine grazie ai rapporti instaurati con la società tedesca PVS Fulfillment-Service GmbH (il 55% del capitale della PVS service è detenuto dai tedeschi, il 10% da La Giovane, mentre la restante quota del 35% è distribuita su persone fisiche). L'elemento che da sempre ha guidato le scelte d'impresa - ha inteso sottolineare il Presidente - sono stati i "valori" della cooperazione: spirito associativo, solidarietà, democrazia interna e soprattutto la centralità dell'uomo e la valorizzazione del suo lavoro e dei suoi bisogni».
Sono questi valori che - a centosettantatre anni dall'impresa dei Pionieri di Rochdale (1844 - tessitori inglesi) - guidano tuttora il movimento cooperativo e La Giovane in particolare. «La donna e l'uomo sono al centro delle nostre scelte e ciascun socio è consapevole che la propria gratificazione, economica e sociale, deriva dalla cooperativa. Se la cooperativa prospera - rimarca Donati - ce n'è per tutti, altrimenti non ce n'è per nessuno. Prima si patrimonializza l'impresa poi si distribuisce tra i soci. È l'uomo che fa la cooperativa un po' come l'educazione dei figli, se si educano con rigore cresceranno virtuosi diversamente, come si dice, "butteranno male": così è la cooperativa, se si applicano i suoi principi prospera altrimenti si spegne come qualsiasi altra impresa mal gestita».
Oggi La Giovane conta di un patrimonio umano di elevata qualità impiegando oltre 1.000 persone di età compresa mediamente tra i 34 e 48 anni ed una componente femminile che sfiora il 40%, per lo più impiegata nel settore "moda". Molte le compagnie di "grido" che si appoggiano ai servizi de La Giovane contribuendo a consolidare quel rapporto di stretto parternariato che la cooperativa stessa riesce ad alimentare introducendo nuovi servizi "agevolatori". Un rapporto ben coltivato nel tempo che ha condotto la cooperativa ad un nuovo salto di qualità e che porterà in dote altre strutture raggiungendo così ben 50.000 mq di superficie di proprietà destinata a magazzinaggi ampliando ancor più gli orizzonti dell'impresa, oltre ad altri 30.000 già in locazione.
IL LAVORO
Il lavoro e la professionalità sono stati e continuano ad essere il motore di sviluppo della cooperativa: non più solo "facchinaggio" ma logistica a 360 gradi. E i dati riferiti agli occupati, in termini numerici assoluti, di età anagrafica e di genere confermano la capacità attrattiva dell'impresa e le opportunità che questa può offrire anche ai giovani con buona volontà che vogliano intraprendere una carriera lavorativa non solo internamente ma anche al di là della cooperativa stessa.
L'esempio concreto è rappresentato dallo stesso Presidente che, arrivato nel 1984 diplomato in ragioneria, dopo diversi mesi nei magazzini, iniziò ad assumere un ruolo più consono al suo diploma ma arricchito dall'esperienza diretta sul campo. «La gavetta, ovvero partire dal basso acquisendo le esperienze dirette sul campo, - commenta Donati - è un passaggio di arricchimento professionale enorme. In magazzino si riescono a comprendere realmente tutte le problematiche connesse alla logistica e questo, oltre a rappresentare un'ottima scuola, può diventare un'opportunità per fare emergere le proprie doti che la stessa Giovane o altre grandi imprese nostre clienti possono intercettare e quindi valorizzare al proprio interno».
GUARDARE AL FUTURO CON OTTIMISMO
«Oggi guardando al passato possiamo ritenerci - conclude il Presidente Ginetto Donati - molto soddisfatti del percorso realizzato e dei risultati conseguiti, frutto del solido convincimento che davanti a tutto e a tutti sta la cooperativa ed i suoi valori fondanti. Certamente è il genere umano a fare la differenza applicandoli o meno. Noi vogliamo continuare a perseguirli perché crediamo siano valori vincenti come lo dimostrano tutti i diversi passaggi innovativi che la cooperativa, dal 1973, ha dovuto percorrere per stare al passo coi tempi o addirittura per anticiparli. Oggi per la cooperativa si sono inaugurate nuove prospettive testimoniate anche dalla nuova Identità, sempre più "giovane", consapevole delle proprie capacità e responsabilità ma anche più motivata a costruire il futuro. Non disdegniamo di pensare seriamente all'estero, ma questa è un'altra storia che speriamo di scrivere al più presto».
LA GIOVANE - SCHEDA -
Sede: Via Dell'Artigianato 2/a (Quartiere SPIP)
Fatturato: 38 milioni
Risorse Umane: 1.073
Superficie Magazzini: 50.000 mq.
Servizi:
- gestione magazzini
- stoccaggio
- logistica specializzata nel settore moda
- logistica e.commerce
Il "Gruppo"
- La Giovane
- Piazza Carrelli elevatori
- LG Logistic (immobiliare)
- PVS Service Italia (logistica e.commerce)
- La CA servizi srl (informatica)
(Galleria Immagini a cura di Francesca Bocchia consultabile a fondo pagina)
Il Gruppo bancario organizza e ospita un incontro dedicato alle imprese del settore logistico che vogliono conoscere dinamiche e opportunità del Dubai World Center, la free zone degli Emirati Arabi Uniti
Modena, 26 Febbraio 2015 –
UniCredit promuove l'internazionalizzazione delle imprese modenesi del settore logistico a Dubai, polo strategico per sviluppare business nei mercati MENASA (Middle East, North Africa and South Asia).
Con questa finalità è stato pensato l'incontro con il Dubai World Center (DWC) in programma oggi - 26 febbraio – a Modena presso la sede di UniCredit, in piazza Grande.
L'iniziativa che si rivolge alle aziende modenesi del settore logistico, ha lo scopo di illustrare agli imprenditori interessati come sviluppare la propria attività all'interno del DWC.
"Favorire l'internazionalizzazione – ha detto Giuseppe Zanardi, Responsabile Area Commerciale Modena di UniCredit – rappresenta uno degli obiettivi strategici che UniCredit propone alle imprese. Riteniamo fondamentale per gli imprenditori il fatto di poter contare su un Gruppo come il nostro, presente in 50 Paesi con filiali estere, banche controllate e uffici di rappresentanza. Con questa iniziativa – ha sottolineato Marino Inio, Managing Director UniCredit International Center Italy - cerchiamo di offrire agli imprenditori locali la possibilità di accedere direttamente ad un corredo di informazioni qualificate, così da arricchire il loro bagaglio di conoscenze, con la finalità di promuovere e favorire il processo di internazionalizzazione delle imprese del territorio".
E Dubai può certo rappresentare un "trampolino di lancio" ideale per avviare o intensificare l'export in un mercato ad elevato tasso di crescita e UniCredit si è proposta come partner privilegiato nel supporto allo sviluppo del business delle imprese italiane all'estero.
In programma, nel corso della giornata, incontri dedicati tra le singole aziende locali, interessate a stabilire una propria presenza commerciale negli Emirati Arabi Uniti, e la delegazione del Dubai World Center.
Quest'ultimo è riconosciuto come uno dei progetti più ambiziosi del mondo: 140 chilometri quadrati di zona franca situati vicino al porto di Jebel Ali capaci di offrire un'esclusiva piattaforma integrata che supporta una moltitudine di attività. Il distretto logistico, beneficiando di costi ridotti, consente un accesso diretto al trasporto aereo, marittimo e su strada, con un corridoio porto-aeroporto dedicato allo spostamento delle merci in soli 20 minuti. Come snodo commerciale e logistico, Dubai serve i mercati MENASA (Middle East, North Africa and South Asia), che con un PIL complessivo di 3,6 miliardi di USD, e nonostante la crisi finanziaria del 2009, continuano a offrire straordinarie potenzialità di crescita, con circa il 50 per cento della logistica, dell'industria leggera e di imprese legate ai servizi ausiliari.
Dubai è uno dei setti emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti, il secondo per dimensione, subito dopo Abu Dhabi. Grazie alla strategica posizione geografica e alla sua politica di sviluppo, l'emiro è diventato uno dei maggiori snodi commerciali della regione del Golfo e un passaggio fondamentale tra Oriente e Occidente.
Gli aeroporti di Dubai gestiscono oltre 2 milioni di tonnellate cargo all'anno, 6.000 voli di servizio settimanali che permettono a 150 compagnie aeree internazionali di favorire collegamenti per 51 milioni di passeggeri verso oltre 210 destinazioni. Il solo porto di Jebel Ali vanta una capacità di 14,5 milioni di TEU (Twenty foot Equivalent Unit) e offre oltre 150 linee di navigazione.
(fonte: ufficio stampa UniCredit)
Costa 40 miliardi l'anno l'inefficienza logistica e infrastrutturale italiana.
E Antimo Caturano, Presidente di Traspo Day, lancia l'idea di un libro bianco sulla logistica
Una cifra enorme, che si avvicina 2,5% del PIL e che pone il nostro Paese solo al 24° posto nel mondo, per perfomance logistica, alle spalle di quasi tutti gli altri principali Paesi europei e di molti Paesi asiatici.
Dati impressionanti che emergono dall'ultimo rapporto della Banca Mondiale "Connecting to Compete, Trade Logistics in the Global economy" e che lanciano una terribile, ennesima ombra, sulla nostra economia.
"Si tratta di un tema molto delicato ed estremamente attuale- dice Antimo Caturano, che si riflette in modo particolare sulle aziende di trasporto, schiacciate tra l'inefficienza del sistema e una committenza sempre più esigente, senza parlare, poi, di quelle del Mezzogiorno."
Secondo Caturano " 40 miliardi l'anno sono una perdita enorme che l'Italia non può permettersi e che, insieme al maggior costo dell'energia, del carburante e della burocrazia, pesa come un macigno sulla competitività del nostro Paese e costituisce uno dei motivi principali della bassa crescita economica degli ultimi dieci anni."
Da qui l'idea di organizzare uno workshop nell'ambito di TraspoDay 2014, la Fiera del Trasporto e della Logistica, che si terrà da 6 al 9 marzo prossimi preso il Polo Fieristico A1EXPO, di Capua.
"Il titolo – riprende Caturano - potrebbe essere "Logistica, infrastrutture e crescita economica " e non dovrà essere una passerella di oratori fine a se stessa, ma un'occasione per mettere a confronto tutte le componenti".