Diffamazione e sostituzione di persona via web: la Polizia Postale denuncia un trentanovenne. Personale della Sezione Polizia Postale e della Comunicazioni ha denunciato in stato di libertà un cittadino italiano di 39 anni per il reato di diffamazione e sostituzione di persona via web.
Il trentanovenne aveva risposto ad annunci hard in rete, spacciandosi per una collega di lavoro della moglie vista la conflittualità professionale esistente tra le due donne.
La Polizia Postale ha avviato le indagini a seguito della denuncia sporta dalla vittima.
Denunciato dai Carabinieri uno dei responsabili del danneggiamento della vetrata d'ingresso del Museo per la Memoria di Ustica.
I Carabinieri della Stazione Bologna Navile hanno denunciato un ventiquattrenne marocchino per danneggiamento aggravato in concorso ai danni del Museo per la Memoria di Ustica situato in via di Saliceto.
I fatti risalgono all'agosto 2016, quando fu danneggiata la vetrata d'ingresso del Museo. A distanza di un anno, i Carabinieri della Stazione Bologna Navile, coadiuvati dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Bologna Centro, sono riusciti a risalire a uno degli autori del danneggiamento, immortalato dai sistemi di videosorveglianza installati sul posto.
Il ventiquattrenne marocchino era già stato arrestato dai Carabinieri di Bologna per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (v. comunicato stampa del 20 marzo 2017 – all'epoca ventitreenne).
- Bologna, 20 marzo 2017 – Lotta alla droga: quattro spacciatori arrestati dai Carabinieri.
Ieri notte, i Carabinieri della Compagnia Bologna Centro, durante un servizio antidroga in abiti civili tra piazza Verdi e le vie limitrofe, hanno arrestato quattro spacciatori, due gambiani di 22 e 24 anni, incensurati e due marocchini di 23 anni, con precedenti di polizia. L'attività è terminata con il sequestro di alcune centinaia di euro, una sessantina di grammi, tra cocaina e marijuana e la denuncia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, di un altro spacciatore tunisino di 36 anni. Il più grande dei due gambiani, dovrà rispondere anche di violenza, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale perché al momento dell'arresto ha cercato di intimidire i Carabinieri mimando il gesto del taglio della gola e dicendo: "Adesso voglio il morto. Ti ammazzo". L'unico risultato che il giovane gambiano ha ottenuto è stato quello di trascorrere la domenica in cella, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto, prevista per la mattina odierna. -
Alla guida di un auto sotto sequestro e con la patente sospesa. Denunciato dalla Municipale 58enne recidivo
Gli agenti del Nucleo mobile della Polizia Municipale lo avevano già fermato nel febbraio scorso per un controllo, scoprendo che viaggiava a bordo di un'auto priva di assicurazione, di cui era alla guida nonostante la sospensione della patente. Lo scenario si è ripetuto martedì 22 agosto: il conducente, un piacentino 58enne residente in provincia, incurante della notifica – ricevuta nei mesi precedenti – che gli comunicava il sequestro del veicolo finalizzato alla confisca, si è messo al volante della medesima vettura a dispetto della patente sospesa a tempo indeterminato.
La pattuglia lo ha notato e fermato in piazzale Torino, all'imbocco di via Taverna. Già noto agli agenti, alla loro richiesta di fornire i documenti l'uomo ha tentato di sottrarsi al controllo, dichiarando di essere di fretta perchè atteso all'ospedale, dove avrebbe dovuto sottoporsi a una non meglio precisata terapia medica.
Conclusi gli accertamenti attraverso le banche dati della centrale operativa, il 58enne si è visto costretto ad ammettere il falso pretesto di fronte all'evidenza delle contestazioni e ha dovuto invece recarsi con gli agenti – che si erano comunque offerti di accompagnarlo presso la struttura sanitaria – al Comando di via Rogerio, per la stesura dei verbali. Di qui la denuncia all'Autorità giudiziaria per guida con patente sospesa e con un mezzo sottoposto a confisca, mai conferito al centro recuperi individuato dalla Prefettura.
Un 25enne nigeriano ha aggredito con un cacciavite l'amico 24enne, colpevole di aver fatto una battuta di troppo nel corso dei festeggiamenti per il matrimonio di un loro conoscente. L'uomo è stato identificato e quindi denunciato alla Procura per il reato di lesioni aggravate.
Reggio Emilia, 1 agosto 2014 – di Ivan Rocchi
Non gli era andata giù la battuta scherzosa che l'amico gli aveva indirizzato durante la festa di matrimonio di un loro conoscente. Una volta finita la cerimonia, il cittadino nigeriano 25enne si è diretto verso l'abitazione del connazionale 24enne, con un cacciavite lungo una ventina di centimetri. Dopo aver inveito contro di lui, lo ha colpito al volto, con l'arma e a mani nude. Una volta caduta a terra la vittima, l'aggressore è fuggito, gettando il coltello a terra.
Ma l'intervento dei Carabinieri del nucleo radiomobile ha permesso di ricostruire la vicenda, iniziata nella serata di ieri. Durante i festeggiamenti per il matrimonio di un comune amico, la vittima aveva preso in giro in modo scherzoso l'assalitore, ma al momento non c'erano state conseguenze. Durante la notte, però, una volta arrivato a casa, il 25enne deve aver rimuginato parecchio su quella che lui riteneva una grave offesa. Così, accecato dalla rabbia, si è diretto verso la casa del connazionale, armato di un cacciavite lungo 17 centimetri. Appena raggiunta l'abitazione, che si trova in zona stazione, ha iniziato a urlargli incontro, per poi passare alle vie di fatto.
I carabinieri hanno così denunciato alla Procura reggiana il 25enne nigeriano, con l'accusa di lesioni aggravate. L'amico aggredito è ricorso alle cure mediche in ospedale ed è stato dimesso con una prima prognosi di 15 giorni, per ferite multiple da cacciavite. I militari hanno quindi sequestrato l'arma, dopo averla recuperato in via Piani, dove era stata gettata dall'indagato subito dopo l'aggressione.