Scala, Melli, Minotti, Apolloni, Pizzi. Basta leggere questi nomi per far riaffiorare nella mente di ogni tifoso crociato con qualche capello grigio, ricordi dolci e nostalgici di un calcio sano e genuino che ormai non c'è più. Tutti insieme accanto all'ex presidente Fulvio Ceresini, figlio dell' indimenticato presidente Ernesto Ceresini, per tornare a parlare di quel miracolo calcistico creato a Parma nei primi anni novanta.
Di Luca Gabrielli
Parma, 2 marzo 2016
La storia vincente del Parma racchiusa in un libro
Ieri si è tenuta nella sala stampa dello stadio Tardini la presentazione del libro "Il Parma di Scala. La cronaca di un Sogno", edito da Officine Gutenberg, scritto dai giornalisti Mattia Fontana e Guglielmo Trupo. Un libro che racconta i sette fantastici anni della gestione Scala, tra l'estate del 1989 e la primavera del 1996, che portò la promozione in Serie A, la qualificazione in Coppa Uefa e quattro Coppe vinte (Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea e Coppa Uefa). Un evento aperto al pubblico che ha visto la presenza di moltissimi tifosi di tutte le età, da chi quel Parma l'ha visto con i propri occhi, a chi invece se lo è fatto raccontare o è andato a spulciare quelle indimenticabili notti europee su YouTube. Emozioni raccontate con estrema cura dai due autori che rimandano alla sfida promozione con gli "odiati" cugini della Reggiana, alle numerose sfide al vertice contro la Juventus quando il Parma dominava in Italia e soprattutto in Europa.
La prefazione di Faustino Asprilla è solo una delle tante chicche che si possono trovare nel libro. Il giocatore colombiano è stato forse lo straniero che più di tutti si è fatto amare dai parmigiani, per le sue interminabili cavalcate in campo, le capriole dopo ogni goal e le innumerevole gesta tecniche mostrate in campo. Ma era ed è tutt'ora amato per quel suo essere un po' pazzo nella vita di tutti i giorni, adottato dalla città come nessun altro campione. Grazie a questo libro ogni tifoso potrà vedere riaffiorare nella sua mente quegli attimi in cui una piccola squadra di provincia, composta da giovani ragazzi sconosciuti di belle speranze, vinceva le sue prime coppe stupendo per il gioco e la spensieratezza. Quel Parma era una ventata di aria fresca nel campionato italiano dove le solite squadre di vertice erano spiazzate dalle nuove idee di gioco e dal rapporto paterno che Nevio Scala era riuscito a creare con i suoi ragazzi.
Ritorno al futuro
Paradossalmente quel legame viscerale tra squadra e tifosi è riaffiorato in quest'ultimo anno. Il Parma, fallito da una sciagurata gestione Ghirardi-Leonardi (definirla sciagurata è una carineria gratuita nei riguardi dei due soggetti in questione) è fallito e sprofondato in serie D. Una società nuova, composta da persone serie e con idee chiare, ha fatto risorgere il Parma Calcio dalle proprie ceneri e con vecchi miti gialloblù nei ruoli nevralgici della società sta ritornando al calcio che conta, conquistando la promozione in Lega Pro.
Ai crociati basta la rete di Messina nella ripresa per vincere il derby contro il Lentigione e mantenere il distacco di sette punti dall'Altovicentino, vittorioso contro la Virtus Castelfranco. Solo un pari per il Forlì.
di Luca Gabrielli
Parma, 29 febbraio 2016
Nella decima giornata di ritorno, il Parma si trova nella difficile condizione di dover invertire il brutto trend dell'ultimo mese con soli 4 pareggi ed 1 vittoria nelle ultime cinque giornate. Di fronte il Lentigione, la squadra del comune di Brescello, infarcito di giocatori provenienti dal settore giovanile crociato. Primo tra tutti quel Filippo Savi con dieci presenze di Serie A nel Parma che debuttò negli anni di Gedeone Carmignani e che solo quattro tremendi infortuni ne hanno frenato l'ascesa.
Apolloni decide allora di dare una scossa alla squadra e cambiare per la prima volta il fidato 4-2-3-1 per un 4-3-1-2 a rombo. La squalifica di Cacioli vede lo spostamento di Benassi al centro al fianco di Lucarelli con Messina e Agrifogli terzini. Giorgino vertice basso del rombo di centrocampo con ai lati Miglietta e Simonetti mentre il rientrate Corapi ha il compito di innescare il tandem d'attacco Baraye-Musetti.
Primi cinque minuti arrembanti, poi noia
Inizia la partita ed il Parma sembra subito voler dettare legge. Corapi innesca benissimo Musetti che però controlla male e si fa respingere il tiro dal portiere avversario. Sempre Corapi, poco dopo, fa gridare al goal i tifosi su calcio piazzato ma il pallone finisce fuori di poco. L'ex Savi risponde su calcio d'angolo ma Zommers è attento. I crociati costruiscono ma il Lentigione si difende compatto e complice il terreno pesante, la partita risulta essere lenta e prive di azioni degne di nota. Il tempo si chiude con Baraye che non aggancia un buon pallone a due passi dalla porta.
Messina per 3 punti fondamentali
Nella ripresa le due squadre si ripresentano con gli stessi interpreti ma è un altro Parma, nella voglia e nella determinazione.
Gli uomini di Apolloni hanno subito una doppia occasione con Messina e Baraye che da pochi millimetri non riescono a trovare il vantaggio. Parte poi la girandola di sostituzioni con Longobardi, Mazzocchi e Melandri che prendono il posto di Musetti, Simonetti e Corapi per cercare il vantaggio. Al 65' sempre Messina manca di poco il bersaglio ma è solo il preludio al goal per lo stesso giocatore. Passano infatti otto minuti e Baraye imbecca Il terzino destro che con un siluro imprendibile batte il portiere Medioli.
Il risultato non cambia ma a cinque minuti dalla fine c'è il tempo per un brivido dalle parti di Zommers: l'attaccante del Lentigione Fyda incrocia male ed il pallone finisce sul fondo.
Vittoria che sa tanto di boccata d'ossigeno
Non è sicuramente un periodo facile per gli uomini di Apolloni. Molti pareggi e prestazioni poco convincenti sembravano aver minato qualche certezza nelle teste dei giocatori. Ieri il Parma sicuramente non ha convinto dal punto di vista del gioco ma ha ritrovato tre punti fondamentali che ridanno serenità all'ambiente e permettono di mantenere il distacco sulla seconda inalterato.
L'Altovicentino infatti ha vinto 3-1 contro la Virtus Castelfranco e rimane a sette lunghezze dalla capolista. Il Forlì invece ha pareggiato e può dire quasi addio alla promozione diretta visto i dodici punti che li separano dai crociati.
Il Tabellino
PARMA – LENTIGIONE 1-0
Marcatori: st 28′ Messina
PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Benassi, Lucrelli, Agrifogli; Miglietta; Giorgino, Simonetti (21′ st Mazzocchi); Corapi (32′ st Melandri); Musetti (11′ st Longobardi), Baraye.
A disp. Fall, Adorni, Ricci, Sereni, Guazzo, Lauria. All. Apolloni
LENTIGIONE (4-4-2): Medioli; Santagiuliana (7′ st Candio), Galuppo, Vecchi, Ferrari; Berti (32′ st Pandiani), Roma, Savi, Tarana (39′ st Fyda); Mezgour, Miftah.
A disp. De Angelis, De Vitis, Opoku, Farina, Petito, Vitali. All. Zattarin
Ammoniti: Vecchi, Berti, Benassi, Longobardi, Ferrari.
Recupero pt 2′, st 5′.
Stesso risultato dell'andata contro i romagnoli. Un pareggio a reti bianche che accontenta maggiormente i crociati i quali vedono l'Altovicentino avvicinarsi a -7. In tribuna l'ex Ct Arrigo Sacchi, allenatore del Parma nel lontano 1985.
Di Luca Gabrielli
Parma, 22 febbraio 2016
Nel big match di ieri si sono affrontate la capolista contro la terza forza del campionato, in uno stadio colmo di tifosi. Presente in tribuna anche Arrigo Sacchi, l'indimenticato allenatore del primo Milan di Berlusconi e allenatore del Parma nella stagione '85.
Apolloni presenta la sua squadra con alcune defezioni importanti. Soprattutto in attacco, senza Baraye squalificato domenica scorsa contro la Ribelle per l'ormai famosa esultanza da mascherato e Corapi, fuori per scelta tecnica. Il mister decide allora di inserire, oltre alle certezze Melandri e Musetti, gli Under Ricci e Sereni.
Squadre in assoluto equilibrio
I romagnoli partono decisamente meglio ed il Parma nel primo quarto d'ora sembra entrato in campo svogliato e pasticcione. Al 20' però l'occasione migliore è nei piedi di Capitan Lucarelli che colpisce la traversa dopo l'ottimo intervento del portiere di casa.
Al 31' il Forlì risponde al legno crociato con Fantini che di testa colpisce il palo mettendo i brividi a Zommers. Il primo tempo si chiude in parità con un palo per ciascuno e partita che non vede un assoluto padrone del campo.
Ripresa che rispecchia l'andamento della gara
Il secondo tempo vede i romagnoli andare vicino al vantaggio al 65' con Nocciolini che sfiora il palo su calcio di punizione.
I crociati reagiscono e tre minuti dopo segnano con Musetti che imbeccato da Ricci, segna di prima intenzione ma l'arbitro decide di annullare per un dubbio fuorigioco dello stesso Ricci. Ma è il Forlì ad andare vicino al vantaggio con Tentoni che in contropiede mette in difficoltà mezzo Parma: Giorgino salva in extremis un gol praticamente già fatto.
È l'ultimo brivido al Morgagni e le due squadre rientrano negli spogliatoi con il risultato finale di zero a zero, come all'andata.
Si ritorna da Forlì con il bicchiere mezzo pieno
Il Parma esce indenne dalla trasferta in terra romagnola e si porta a tre pareggi ed una vittoria in questo inizio di 2016. Perde due punti sull'Altovicentino, vittorioso contro il Romagna Centro per quattro a zero e vede diminuire il distacco a sette punti.
Una partita che non ha visto il consueto Parma arrembante del girone di andata ma piuttosto quello impalpabile e incerto delle ultime partite.
La condizione fisica non è più ottimale da qualche settimana ma fino a quando il distacco dalle avversarie resterà così ampio, non ci sarà da preoccuparsi.
Al "Mapei Stadium" arrivano gli azzurri di Giampaolo. Per entrambe il successo manca dal 10 gennaio, coi neroverdi che hanno collezionato solo 4 punti nelle ultime 7 gara.
di Andrea Melli - "Una gara da prendere con le molle come tante altre. Bisogna tornare a sorridere, faremo in modo di poterlo fare".
Non si nasconde alla vigilia Eusebio Di Francesco. Sa che la partita di domani a Reggio Emilia può rappresentare qualcosa d'importante.
"Anche se i numeri dicono altro, ribadisco che delle prestazioni dei ragazzi sono contento, ma portare a casa i tre punti è fondamentale. I risultati servono a dare serenità e consapevolezza, ma non sono d'accordo con chi dice che la squadra è in crisi".
Sperando che Berardi possa finalmente tornare ad essere decisivo. "E' a disposizione, anche se ha saltato qualche allenamento ha giocato tanto in questo periodo, quindi può essere in campo dall'inizio. Le scelte le farò stanotte", spiega Di Francesco che trova nell'Empoli un avversario pericoloso. "Ci sono giocatori da circoletto rosso come Saponara che ha grandissime qualità nel sapersi smarcare, nel saper giocare. Loro hanno qualità in mezzo al campo, ma sono bravi nel loro complesso".
Sassuolo ed Empoli, che logicamente vogliono continuare ad essere le rivelazioni. "Vogliamo continuare ad esserlo, portando a casa i tre punti contro una squadra che ha identità, gioco e un ottimo allenatore
I biancorossi dopo 3 sconfitte consecutive hanno soltanto un risultato utile per continuare ad inseguire il sogno salvezza. "il Torino è una squadra forte ma siamo concentrati su quello che dobbiamo fare noi"
di Andrea Melli -
"Gara fondamentale? Ho sempre dato importanza a tutte le partite che abbiamo giocato quindi non faccio distinzione di importanza tra una gara e l'altra o tra un ciclo di partite e un altro". Guarda al Torino col petto in fuori Fabrizio Castori: domani il Carpi affronta a Torino i granata e la fame di punti dei biancorossi non permette altri passi falsi.
"Pur riconoscendo la difficoltà delle ultime partite contro squadre di altissimo livello ho sempre pensato che nessuna gara sia proibitiva e non ho mai passato questo messaggio alla squadra. Detto questo, il Torino è una squadra forte ma siamo concentrati su quello che dobbiamo fare noi, abbiamo la determinazione giusta per fare la prestazione importante necessaria a fare risultato". Provando a sfruttare De Guzman, arrivato a gennaio dal Napoli, e che potrebbe essere utile a gara in corso. "E' un giocatore importante, dà del tu al pallone, è tecnico, rapido e veloce e ci darà il suo contributo". Di fronte il Torino di Giampiero Ventura, uno che in Italia ha insegnato calcio a tutti i livelli.
"Ventura è un maestro di calcio, lo stimo molto e l'ho anche studiato quando era a Bari. La sua squadra gioca molto bene, fanno molto possesso palla e per questo dovremo essere bravi noi ad andare in pressione ma senza farci risucchiare, dovremo mantenere alta la concentrazione senza mai innervosirci per poter poi piazzare le nostre giocate. Il Torino? E' un collettivo, hanno questo palleggio che ti attrae e poi ti colpisce in velocità con Immobile e Belotti. Ma noi non possiamo stare troppo a guardare chi abbiamo di fronte ma dare tutto, più del massimo, per centrare il risultato".
Al "Braglia" la squadra di Castori gioca una grande gara, ma deve cedere nel finale quando le reti di Dzeko e Salah decidono una gara molto equilibrata. Terzo ko consecutivo per il Carpi, che si deve piegare alla forza della Roma.
Di Andrea Melli
Parma, 16 febbraio 2016
Terzo ko consecutivo per il Carpi, che si deve piegare alla forza della Roma. Non basta il tapin di Lasagna che rimette in gioco gli uomini di Castori. Al "Braglia", festeggiano i giallorossi, ma il rammarico è tutto per i biancorossi, in gara sino a 6' dalla fine quando la rete di Dzeko ha sbloccato definitivamente la sfida, chiusa poi da Salah un minuto dopo. Grande rammarico, perché il pareggio sarebbe stato certamente il risultato più giusto. Da segnalare che nel corso della prima frazione di gioco, Tagliavento aveva dapprima assegnato un calcio, e poi con la chiamata dell'addizionale Baracani, è poi ritornato sui propri passi. Nettissimo il tocco di Manolas su Mancosu, addirittura ammonito per simulazione. Episodio, che avrebbe potuto cambiare il corso della serata.
CARPI-ROMA 1-3
MARCATORI: 11′ st Digne (R), 16′ st Lasagna, 39′ st Džeko (R), 40′ st Salah (R).
CARPI (3-5-2): Belec; Suagher, Romagnoli, Gagliolo (41′ st Verdi); Sabelli, Crimi, Cofie, Lollo, Letizia; Mbakogu (dal 34′ st Di Gaudio), Mancosu (dal 9′ st Lasagna). Panchina: Colombi, Zaccardo, Porcari, Gnahorè, Daprelà. Allenatore: Castori.
ROMA (4-2-3-1): Szczesny; Florenzi, Manolas, Rüdiger, Digne; Nainggolan, Vainqueur; Salah (dal 47′ st Emerson), Perotti, El Shaarawy (dal 1′ st Pjanic); Džeko. Panchina: De Sanctis, Castan, Maicon, Falque, Keita, Ucan, Zukanovic, Umar, Abdullahi. Allenatore: Spalletti.
ARBITRO: Tagliavento di Terni (Barbirati di Ferrara/Marzaloni di Rimini)
NOTE: ammoniti: Suagher, Mancosu, Gagliolo, Mbakogu, Lasagna.
I neroverdi non passano nemmeno a Verona, e le gare senza vittoria raggiungo quota sette. Al rigore di Birsa risponde una magia di Sansone. Domenica al "Mapei Stadium" arriva l'Empoli. Il Sassuolo riuscirà ad invertire la rotta?
Di Andrea Melli
Modena, 16 febbraio 2016
Non sa più vincere il Sassuolo, che non trova la vittoria nemmeno a Verona. Manca addirittura da sette gare il successo per i neroverdi, che non riescono ad andare oltre al 1-1 con il Chievo. In una giornata nella quale, nuovamente, Berardi non è riuscito a fare la differenza, è stata una gemma di Sansone a salvare gli uomini di Di Francesco dalla sconfitta. Perché la gara, si era messa male. Peluso affossa in area Radovanovic, non sarebbe rigore perché il pallone calciato dal centrocampista clivense è abbondantemente uscito sul fondo. Ghersini indica ugualmente il dischetto: Birsa fa 1-0. Ma il Sassuolo non ci sta e reagisce immediatamente con Sansone; il destro a giro dell'attaccante cresciuto in Germania, incenerisce Bizzarri. Parità immediatamente ristabilita. Non sfruttano però lo slancio emotivo i neroverdi. Tanto che nella ripresa, non si registrano occasioni ne da una parte e ne dall'altra. Per il Sassuolo è la settima gara senza colpo da 3 punti, e la classifica continua a non migliorare. Domenica al "Mapei Stadium" arriva l'Empoli. Invertire la rotta, non sarebbe affatto male.
CHIEVO VERONA-SASSUOLO 1-1
MARCATORI: 29' rig. Birsa (C), 30' Sansone (S)
CHIEVO: Bizzarri; Frey (55' Sardo), Spolli, Cesar, Gobbi; Rigoni, Radovanovic, Pinzi; Birsa (68' Costa), Inglese, Floro Flores (36' Mpoku). A disp: Seculin, Bressan; Dainelli, Damian, Ninkovic, Pellissier. All. Rolando Maran
SASSUOLO: Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan; Berardi (79' Politano), Falcinelli (72' Trotta), Sansone (79' Politano). A disp: Pegolo, Pomini; Antei, Terranova, Gazzola, Longhi; Biondini, Pellegrini. All. Eusebio Di Francesco
ARBITRO: Ghersini di Genova (Galloni di Lodi - Sig. Di Vuolo di Castellammare di Stabia)
NOTE: ammoniti Rigoni (C), Radovanovic (C), Birsa (C), Peluso (S), Missiroli (S)
I ragazzi di Apolloni pareggiano 1-1 al Tardini contro la Ribelle. In vantaggio con Baraye che festeggia con una maschera gialloblù e viene espulso, si fanno rimontare dall'ex Serie A Bernacci ma mantengono la vetta con nove punti di vantaggio.
Di Luca Gabrielli
Parma, 15 febbraio 2016
Nella 27ma giornata di campionato, il Parma torna al Tardini quattro giorni dopo la larga vittoria contro la Clodiense e affronta la Ribelle, sesta in campionato.
Apolloni schiera la sua squadra con l'ormai consueto 4-2-3-1 ma cambia i due laterali di difesa, mettendo in campo Benassi ed Agrifogli al fianco dell'inamovibile duo Cacioli-Lucarelli. A centrocampo Simonetti sostituisce lo squalificato Giorgino e in avanti, a supporto del senegalese Baraye, il trio Corapi, Musetti, Sereni.
Brutta sorpresa di carnevale
Ad inizio partita le due squadre dimostrano di voler vincere entrambe ma tra il 20' ed il 22' minuto avvengono gli episodi che indirizzano la partita. Fa tutto Baraye. Al 19' il senegalese viene ammonito per simulazione e tre minuti dopo lo stesso attaccante deposita in rete il pallone con una pregevole semirovesciata su assist di Musetti e va ad esultare sotto la Nord con una maschera gialloblù. All'arbitro questa "mascherata" non va giù, secondo giallo ed espulsione per Baraye. Gli uomini di Apolloni sono così costretti a giocare quasi tutta la partita in inferiorità numerica e con sofferenza chiudono il primo tempo in vantaggio.
La Ribelle non ci sta e l'Airone delle Vigne castiga i crociati
Nel secondo tempo la squadra di Castiglione di Ravenna prova la carta dell'esperienza inserendo Marco Bernacci, l'alto attaccante cresciuto a Cesena, poi passato da Bologna e Torino, anche in serie A. Ed è proprio l'Airone delle Vigne (soprannome dovuto alla sua altezza, 1.93, ed al quartiere di Cesena dove è nato) a trovare il pari per la Ribelle dopo soli tre minuti. Cross perfetto di Lari, Corapi non arriva e l'attaccante romagnolo è bravo ad arrivare in spaccata e battere Zommers.
Il Parma non ci sta a perdere e cerca in tutti i modi di tornare in vantaggio, prima con Musetti che trova il miracolo di Calderoni e poi con Simonetti che prende la traversa. Anche la Ribelle culla il sogno del colpaccio e colpisce la traversa con Lombardi ma le squadre poco dopo tornano in parità numerica con la dubbia espulsione di Amati. Il Parma però non ne ha più e rischia di capitolare più volte contro una Ribelle arrembante ma il risultato finisce in parità tra le polemiche crociate.
Dietro le inseguitrici non fanno male
Punto in casa che non crea pericoli al Parma. Dietro infatti le inseguitrici non approfittano della situazione e restano a nove punti di distacco dalla capolista. L'Altovicentino torna secondo con 56 punti mentre il Forlì, prossimo avversario dei ducali, perdono a sorpresa contro la Correggese.
I neroverdi alla caccia di una vittoria che manca da oltre un mese, vanno a fare visita al Chievo. "Ma noi ce l'abbiamo il nostro piccolo Pogba, per quello che è il Sassuolo, ed è Missiroli"
di Andrea Melli Modena 12 febbraio 2016 -
Un avversario scorbutico, forse uno dei peggiori. Ma il Sassuolo deve e vuole ripartire, perché nel 2016 è arrivata soltanto una vittoria. Peccato, perché almeno in termini di risultati sino alla gara vinta a San Siro con l'Inter, i neroverdi stavano compiendo qualcosa di sensazionale. Crisi di risultati allora? Non la nasconde Eusebio Di Francesco, che però non drammatizza.
"Chiamiamola crisi dai, se guardo indietro siamo messi non bene, benissimo. Detto ciò, avendo dei giovani in rosa ci sono dei passaggi della loro crescita. Vogliamo crescere in fase difensiva, per poi far bene quella offensiva". Riproporre la stessa vista col Palermo, con magari meno sbavature dietro, anche perché ricorda lo stesso Difra, il Chievo è "una squadra tosta per tutti, sarà una partita non facile, cercheremo di imporre il nostro gioco sapendo che loro giocano in verticale, con meno palleggio e spesso attaccano la profondità". Vincere per scacciare la piccola crisi, l'imperativo di giornata.
"Conosco soltanto il lavoro, per migliorare ciò che non funziona. Berardi segna poco? Il nostro capocannoniere ha segnato quattro reti, se nonostante ciò siamo settimi stiamo facendo qualcosa di veramente molto importante". Occorrerebbe, in assenza di un bomber vero almeno in termini numerici, instaurare una cooperativa del gol. "Mi piacerebbe che tutti i miei attaccanti arrivassero a ridosso delle 10 reti".
Tra questi c'è quel Gregoire Defrel, che Eusebio inquadra come attaccante laterale, non precludendosi però la possibilità di utilizzarlo anche come centravanti. "È per caratteristiche il più duttile di quelli che ho. E' particolarmente nel 4-2-4 quando può Ora gioca esterno, ma può fare diversi ruoli". Quindi, la "chicca" Eusebio la regala in coda alla conferenza, parlando di Pogba, che lo stesso tecnico neroverde aveva dichiarato in settimana, gli piacerebbe allenare "Pogba è un grande giocatore, lo dicevo già anni fa e non ora, sarebbe troppo facile esprimersi in questo momento. Ma noi ce l'abbiamo il nostro piccolo Pogba, per quello che è il Sassuolo, ed è Missiroli".
"Al Braglia" arriva la squadra di Spalletti che è reduce da tre vittorie consecutive, ma i biancorossi hanno un bisogno vitale di punti salvezza.
di Andrea Melli Modena 12 febbraio 2016 -
"Ribadisco con maggior forza quello che sto dicendo ultimamente: dobbiamo guardare a noi stessi e non a chi, di volta in volta, avremo di fronte. Ci servono i tre punti: sappiamo che ci serve fare un capolavoro per poterli ottenere perché affrontiamo una delle squadre più forti del campionato, partita per vincere lo Scudetto. Non possiamo assolutamente pensare che sarà una partita facile ma dobbiamo alimentare la nostra corsa salvezza vincendo domani". Ha le idee ben chiare Fabrizio Castori e la vigilia di Carpi-Roma la presenta con la voglia e la determinazione di chi non sis ente già battuto.
"Abbiamo la consapevolezza che possiamo e dobbiamo farcela, soprattutto dopo le ultime due partite dalle quali siamo usciti rafforzati nelle nostre convinzioni. Domani ci sarà un Carpi determinatissimo, cosciente e rispettoso della forza dell'avversario ma voglioso di conquistare la vittoria". "Già dallo scorso campionato abbiamo utilizzato due sistemi di gioco, cosa che si ripete anche quest'anno con buoni risultati. Poi contano soprattutto l'atteggiamento e lo spirito con i quali si affronta l'avversario", che nel mercato di gennaio si è rinforzato parecchio. "Gli acquisti di Perotti ed El Sharaawy sono stati colpi importanti ma la Roma ha tanti altri calciatori forti. Spalletti ha cambiato pelle alla squadra, che era e rimane una squadra di livello". Ma il Carpi vuole ugualmente fare punti: i complimenti interessano poco.
"I complimenti non ci piacciono, vogliamo i punti. E' giusto fare autocritica per correggere i nostri difetti. Ci rendiamo conto di aver fatto dei grandissimi progressi: il solo fatto di star qui a parlare riguardo a risultati e prestazioni contro squadre di alta classifica ne è la testimonianza. Questo non ci basta, non ci accontentiamo: mancano 14 partite e i punti ci sono dappertutto, dovremo essere bravi a saperceli conquistare".