Reggio Emilia celebra il Lambrusco: al teatro Valli sono di scena gli awards che hanno premiato le migliori otto etichette dell'oro rosso.
Chef Borghese mattatore della nona edizione del celebre concorso enologico. Duecento ospiti e giornalisti internazionali stregati dal made in Italy. Bonaccini: "E' l'enogastronomia il primo motivo di viaggio nel Belpaese". Una nuova guida raccoglie tutti i finalisti e da fine ottobre Food network dedicherà al nostro nettare un format Tv
Reggio Emilia, 28 Settembre 2018_ I colori di una sera ancora estiva, le note di Giuseppe Verdi e tutto il gusto dell'oro rosso dell'Emilia Romagna. Ecco gli ingredienti della soirée di gala che ha assegnato ieri 27 settembre al teatro Valli di Reggio Emilia, i primi Lambrusco awards, in occasione della nona edizione del Concorso enologico Matilde di Canossa – terre di Lambrusco. A vincere le ambite medaglie d'oro:
Per i Colli di Scandiano e di Canossa Doc ecco il Lambrusco Grasparossa Secco 2017, prodotto da Cantine Due Torri nella Val d'Enza.
Per la Doc di Modena ecco il Lambrusco Spumante Dry "Sassomoro" 2017, prodotto da Cleto Chiarli Tenute Agricole.
Per il Sorbara Doc il premio va alla "Linea 1907 Riò" 2017, prodotto dalla Cantina Sociale di San Martino in Rio.
Per il Grasparossa di Castelvetro Doc the winner is "Nivola" 2017, abboccato prodotto da Chiarli 1860.
Per il Mantovano Doc ecco il semisecco "Rays - Capsula Nera" 2017 dell'Azienda Agricola Montaldo di Gian Paolo Virgili.
Per il Reggiano Doc vince "I Quercioli" 2017 secco di Medici Ermete & Figli.
Per l'Emilia Igt medaglia allo spumante Dry "Marcello - Millesimato" 2017 di Ariola Vigne e Vini.
Per l'Igp Provincia di Mantova primo posto per il semimsecco "Al Scagarün" 2017 delle Cantine Lebovitz.
Tutti i premiati hanno sottolineato un sentire comune: "Il Lambrusco è, innanzitutto, frutto della fatica e poi della passione e dell'amore per il nostro territorio".
Premio speciale all'etichetta più glam, assegnato dalla stampa presente al vino delle Cantine Ceci Emilia Igt Lambrusco Spumante Brut 2017 "Bruno".
TUTTI A TAVOLA
Indossato l'abito da sera, il Lambrusco ha messo tutti d'accordo. Venti tavoli sistemati sul palco del teatro, duecento ospiti, fra produttori, amministratori pubblici, rappresentanti dei Consorzi di Tutela e giornalisti – con una nutrita delegazione da dieci Paesi, dalla Corea del Sud al Canada, dal Giappone all'Australia – si sono accomodati per gustare la Bomba di riso firmata da Andrea Incerti Vezzani di Cà Matilde ed una Guancia alla maniera di Gianni D'Amato del Caffè Arti e Mestieri, fra gli affreschi e gli stucchi del teatro Valli, mentre in scena andava una grande opera corale, dedicata ad un prodotto dal fascino semplice e brioso. Lo ha ribadito Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, intervenendo ai lavori: "Il Lambrusco è un prodotto che dalla campagna e dalla città dove è nata la nostra bandiera si è fatto nostro ambasciatore nel mondo".
"Questi awards – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - sono una buona notizia per i nostri territori, perché quando si è in presenza di un così alto numero di nomination, e si può procedere ad un'ulteriore selezione di vincitori assoluti, significa non solo che il Concorso enologico funziona ed è attrattivo per le imprese, ma soprattutto che c'è una qualità e ci sono investimenti che aumentano e creano lavoro, ricchezza, valorizzazione di tutte le risorse, le storie, le tradizioni e le passioni di cui i nostri territori sono espressione".
Rivolgendosi ai rappresentanti delle aziende vinicole presenti, Landi ha aggiunto: "voi ci offrite quotidianamente l'esempio di cosa significhi dare un profondo gusto al lavoro, di cosa significhi relazionarsi con i consumatori di tutto il mondo e del come un mestiere diventi passione e attaccamento ad un territorio. Mi auguro davvero che il vostro lavoro sia premiato sempre di più da chi sa cogliere anche questi aspetti nei sapori esclusivi che avete proposto in concorso".
La serata è stata presentata da chef Alessandro Borghese, che ha ricordato come, nei suoi tour in motocicletta, le terre del Lambrusco non manchino mai, e dalla giornalista Martina Liverani, una delle più acute penne del giornalismo gastronomico italiano, grazie al suo foodmagazine Dispensa.
GLI OSCAR DEL VINO
A partecipare al concorso - che, per la prima volta quest'anno, ha assegnato delle medaglie d'oro alle migliori etichette - sono stati 248 vini di 59 aziende. Una commissione di sei enologi ed un sommelier ha scremato, secondo il metodo dell'Union Internationale des Oenologues, progressivamente, i 103 finalisti, in rappresentanza delle diverse denominazioni. Ed è su questo punto e sul ruolo che il Lambrusco può avere come ambasciatore del made in Italy che ha investito la Regione Emilia Romagna: lo hanno ribadito nei loro interventi l'assessore a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, e Simona Caselli, collega con deleghe ad Agricoltura, Caccia e Pesca: "Il Lambrusco ha ancora ampi margini di crescita sul mercato e l'obiettivo è di far conoscere la sempre maggiore qualità delle produzioni presso nuovi e vecchi mercati puntando sui nuovi trend di consumo e sulle certificazioni di sostenibilità".
UNITI SI VINCE
Che fare squadra sia la migliore strategia lo dimostrano anche i numeri orgogliosamente raccontati da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna: "Per molti Paesi esteri l'Italia è già fra le prime destinazioni turistiche e fra chi arriva nel Belpaese, il primo interesse è quello per l'enogastronomia. Dopo Expo 2015 in Emilia Romagna abbiamo registrato un incremento di turisti da 45 a 57 milioni e fra le ragioni del viaggio, l'Emilia Romagna ha differenziato e valorizzato i suoi brand, dalla motor valley, alla food and wine valley".
LAMBRUSCO EXPERIENCE DALLA GUIDA ALLA TV
La missione però non è ancora compiuta: gli awards sono parte di un progetto più ampio, una Lambrusco Experience a 360 gradi che punta a dare nuovo respiro e visibilità al nettare rosso dell'Emilia Romagna. I vincitori degli awards, insieme agli altri finalisti, sono infatti inclusi nella nuova guida "Terre di Lambrusco 2018" scaricabile dal sito web della manifestazione www.concorsolambrusco.it al https://bit.ly/2DAAbnl e per chi ne desiderasse copia cartacea sarà possibile richiederla alla Camera di commercio di Reggio Emilia che la spedirà gratuitamente a casa.
Dal 30 ottobre, poi, su Food network (canale 33 del digitale terrestre), il Lambrusco sarà anche in onda con un programma realizzato nelle sue terre di produzione. A condurre "Unforget table" il duo Chiara Cecilia Santamaria e Martina Liverani che hanno illustrato il programma durante la serata. Sei episodi girati fra Reggio Emilia, Parma e Modena con la partecipazione di sommelier di fama internazionale.
Per chi fosse interessato ad approfondire la propria conoscenza sul territorio di provenienza del Lambrusco, a partire da Giovedi 27 Settembre sarà possibile scaricare online dal sito di Apt Servizi ( www.aptservizi.com ) e su Wine Food Emilia Romagna ( http://www.winefoodemiliaromagna.com/wines ) una piccola brochure digitale in italiano ed inglese dedicata al vino più "rock" d'Italia. La brochure contiene spunti interessanti per turisti che vogliano andare alla ricerca non solo delle Cantine, ma anche degli highlights dei territori di produzione (Province di Modena, Reggio Emilia e Parma) in termini di arte, cibo e cultura.
CABINA DI REGIA
L'assegnazione dei Lambrusco awards è promossa dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, da Regione Emilia Romagna e Apt Servizi Emilia Romagna, in collaborazione con i Consorzi di Tutela del Lambrusco di Modena e di Reggio Emilia. Il Concorso, poi, è autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha anche conferito il suo prestigioso patrocinio.
La 13° edizione della rassegna che ha visto protagonista il Lambrusco di Sorbara e le cantine produttrici si è aperta, dopo il party inaugurale sul ponte di Bomporto, alla Cantina Paltrinieri di Sorbara con una serata di musica e cucina romagnola.
Di Manuela Fiorini – Sorbara (Bomporto, MO) - È stata la Cantina Paltrinieri di Sorbara ad aprire la 13° edizione di Rosso Rubino, la rassegna enogastronomica che vede protagonista il celebre Lambrusco di Sorbara e che prevede un calendario con tappe nelle cantine produttrici delle celebri "bollicine" di Bomporto, Sorbara e San Prospero.
La serata ha visto abbinare alcune etichette di Lambrusco prodotte dalla cantina Paltrinieri, che con i suoi Radice e l'Eclisse ha conquistato 3 bicchieri del Gambero Rosso, abbinate a piatti della gastronomia romagnola. Come il fritto misto "da passeggio" preparato dalla ditta Bellucci, un fragrante "cono" di gamberetti, polipetti e totani in pastella da gustare con la classica fetta di limone. Come seconda pietanza, non poteva mancare la "principessa" della cucina romagnola, cioè la piadina, farcita con stracchino e rucola o con il prosciutto crudo. Infine, per rievocare le notti in cui si tirava fino all'alba in discoteca per poi, affamati, fare tappa in pasticceria o al forno, ecco i celebri "bomboloni" alla crema, sfornati caldi, a cura della Pasticceria Pamela.
La parte "mangereccia" è stata preceduta da una visita "didattica" alla cantina, per scoprire come nascono le celebri bollicine color rubino.
A fare da colonna sonora alla serata, la musica degli "Scaricatori di Porto" e, a fare da madrina, Letizia Valletta Casadei di Casadei Sonora.
La prossima tappa di Rosso Rubino sarà giovedì 7 giugno alla Cantina Righi e Francesco Bellei, nella cornice della Foresteria Cavicchioli di San Prospero. Si comincia alle 19.30 con una degustazione di vini abbinati a prodotti tipici proposti dagli chef di Da Paolo Catering e dal Salumificio Mec Palmieri. A seguire, cena su prenotazione a cura dello chef Cristian Broglia e spettacolo con Andrea Barbi e la Super Sound Stage.
Tappa successiva, martedì 12 giugno, presso la Cantina Aurelio Bellei di Sorbara con una degustazione di vini e prodotti tipici, musica e spettacoli di dana.
INFO
www.lambruscowinefestival.it
(foto di Claudio Vincenzi)
da L'Equilibrista Ciano d'Enza - 22 novembre 2017 - I recenti movimenti a tutela del turismo sostenibile, soprattutto della salvaguardia del territorio che rappresenta la vera risorsa tangibile ed intangibile nel panorama italiano, appartiene al patrimonio locale e storico di ognuno di Noi. In quest' ottica si colloca la lodevole iniziativa promossa per la Fiera di San Martino che ho trovato davvero divertente.
La giornata è stata promossa dal COM.RE, Consorzio operatori mercato di Reggio Emilia che grazie al contributo di Amministrazione comunale di Ciano d'Enza, ha visto negli ultimi due anni il crescente interesse verso un evento che ormai è vissuta come parte integrante della fiera di San Martino e che a Ciano d'Enza viene citata comunemente come il Palio dei Lambruschi.
Un esempio di cosa si può fare concretamente ed in modo del tutto agile per promuovere un territorio così ricco come la collina baciata dal fiume Enza e quindi tutte la provincie Reggiana e quella Parmense in primis.
Prendiamo quindi un bel pomeriggio assolato di Novembre, tanta gente che vuole stare insieme per conoscere qualcosa in più del nostro territorio restando in Famiglia e abbiamo la ricetta di un evento ben riuscito e coinvolgente.
L'evento del Palio si articola ormai da due anni con una degustazione rigorosamente alla cieca dei Lambruschi proposti dalla Cantine locali e che vengono fatti assaggiare ad una Commissione preposta che ne decreta un voto attraverso una scala di punteggio.
La commissione quest'anno era nutrita e fra loro spiccavano il Sindaco Luca Bolondi, Gianni Pera per Confesercenti e Cristian Bezzi in qualità di Assessore al Commercio e politiche sociali che ben coadiuvati dalla Associazione Italiana Sommelier nella persona dal responsabile Romeo Catellani, ha decretato i vincitori ed il podio.
Le degustazioni hanno sancito la vittoria del Senza tempo di Cantine Riunite dal metodo ancestrale, secondo a poche lunghezze la cantina Rinaldini con il Vecchio Moro mentre al terzo posto si guadagna la piazza d'onore la Cantina di Canali con l'Ottocentonero.
Quarta piazza per il Concerto di Cantina Medici, a seguire Vigna di Tedola della Azienda agricola Reggiana e Cantina di Puianello con il suo Borgoleto. A seguire la Cantina Bertolani con il loro Lambrusco Oro, che anticipa di una posizione il 1077 tallonato subito dal Miglio Lungo sempre di Emilia Wine e dal Pra di Bosso di Casali. Ancora Bertolani con il rosso all'antica che scalza di alcuni decimi la cantina di Alyano con il suo Sette Filari. L'incontro di cantina Puianello, il Rosè di Cantina Rinaldini, il Vecchio Filare di Azienda Agricola Reggiana, insieme al Prato Solis di cantina Casali, chiudono il cerchio dei protagonisti della giornata.
Sicuramente l'appuntamento continua a destare interesse anche perché le impressioni alla cieca sono sempre molto personali e riservano risultati a volte inaspettati soprattutto laddove, al di la dei tecnici ed esperti del settore vitivinicolo, confermano il giudizio sovrano di un pubblico che si orienta periodicamente nella vasta offerta che il mercato propone. Iniziative ed eventi a carattere vitivinicolo che come questo, saranno sempre più utili a sostenere un turismo consapevole per uno sviluppo economico che, anche a livello internazionale, può fare da volano per chi dall'estero non aspetta altro che fare un tuffo nella genuinità e nella sorprendente ospitalità che questi luoghi hanno da offrire da sempre.
Collaborazioni che le Cantine stanno cogliendo e che le vedono protagoniste grazie ad eventi che in un' ottica di collaborazione e lavoro di equipe, mai come oggi rappresenta una leva fondamentale.
Terza gustosa tappa per la kermesse dedicata alle bollicine, tra spettacoli, aneddoti e cucina gourmet.
Di Manuela Fiorini – Foto di Claudio Vincenzi
BOMPORTO (MO) – "Raccontate il territorio attraverso i suoi prodotti", è questa la filosofia della rinnovata edizione di Rosso Rubino – Lambrusco Wine Festival, che per tutto il mese di giugno porterà veterani e curiosi alla scoperta delle "bollicine rosse" attraverso un tour delle cantine del territorio di Bomporto, dove nasce il Lambrusco di Sorbara. E ieri sera, la terza tappa si è fermata alla Cantina della Volta per una serata all'insegna dell'intrattenimento, del buon vino e dei sapori gourmet.
Nella splendida cornice della struttura di via per Modena 82, a Bomporto, il sindaco Alberto Borghi ha raccontato come il fiore all'occhiello della cantina, il Trentasei, Lambrusco di Modena Spumante D.O.C prodotto con le uve di Lambrusco di Sorbara coltivate nei terreni alluvionati del Secchia, Vino d'Eccellenza Espresso 2015 e "Migliori Bollicine" Autochtona Award 2014, sia stato assai apprezzato dall'ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha avuto il piacere di gustarlo in abbinamento ai piatti dello chef stellato Massimo Bottura, in occasione della sua visita in Italia, nella tenuta di Borgo Finocchietto, in provincia di Siena. "Unbelievable!", "Incredibile", avrebbe commentato l'ex presidente americano, di fronte alle bollicine rosse della Bassa modenese, offerte sia in abbinamento al primo piatto, le celebri lasagnette (La parte croccante della lasagna), sia con il dolce, l'altrettanto famosa Oops, ho rotto la crostatina di limone.
Sul palco, prima dell'inizio della serata, anche il giovanissimo staff della Cantina, formato tutto da under trenta e Silvia Zucchi, giovane e brillante enologa diplomata alla Scuola Enologica di Conegliano, creatrice del vino Rito, che parte proprio da uve Lambrusco. E, siccome l'Emilia e la Romagna sono unite sulla carta, ma divise da tradizioni ed enogastronomia, ecco che il Lambrusco mette d'accordo tutti, abbinato alle pietanze del "Progetto Benso" di Simone Zoli, giovane chef di Forlì, promotore "della cucina libera, in due parole "Pubblica Ristorazione". Il progetto ha visto unirsi tre amici, tutti con esperienza nel campo della ristorazione, con l'obiettivo di rendere "popolare", cioè alla portata di tutti, la cucina gourmet. Infatti, dopo lo spettacolo della compagnia Teatro in controluce Vitis Lambrusca – Quando la delizia incontra il teatro, che ha raccontato al pubblico diversi aspetti, aneddoti e tradizioni della storia del Lambrusco, nel giardino della Cantina il pubblico ha potuto apprezzare il finger food preparato dagli chef Pier Giorgio Parini e Simone Zoli. Il menù ha previsto: Insalata russa in rosa, Zucchine marinate con sambuca e bottarga, Parmigiana morbida, Battuto di carote e squaquerone, Cetriolo arrosto con yogurt e menta, Bietola soia e ciliegie, Pappa al triplo pomodoro, Riso con patate, capperi e limone e Fragole con sambuca. Il tutto accompagnato da degustazioni di vini della Cantina della Volta.
Le prossime tappe di Rosso Rubino saranno invece:
20 giugno, Cantina Bellei Aurelio (via Ravarino – Carpi 103, Sorbara)
25 giugno, Cantina di Carpi e Sorbara (via Ravarino-Carpi 116, Sorbara)
27 giugno, Cantina Garuti (via Per Solara 6, Sorbara)
29 giugno Cantina Divinja (via Verdeta 1, Sorbara)
Programma completo su www.lambruscowinefestival.it
Brindiamo insieme all'inizio di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival 2017" con un "Cocktail per il Sorbara". Il Comune di Bomporto, in collaborazione con la Federazione Italiana Barman e "Chef to Chef" ha organizzato una serata ricca di sorprese, per dare inizio all'edizione 2017 di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival".
Quando? Il 9 maggio dalle ore 20:00.
Dove? A Solara, presso l'Azienda Monari Federzoni, che ha gentilmente offerto i suoi spazi per ospitare questo primo evento di "Rosso Rubino.
Cosa? La fase finale del concorso "Un Cocktail per il Sorbara": sette barman si sfideranno all'ultimo drink. Ogni concorrente presenterà una personalissima ricetta a base dell'immancabile Lambrusco di Sorbara, che sarà esaminata da una giuria di esperti.
Ma non è tutto: i cuochi di "Chef to Chef" allieteranno la serata con appetitosi piatti, da degustare col vino offerto dalle sette cantine di Rosso Rubino (Cantina Bellei Aurelio, Cantina Della Volta, Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina Divinja, Cantina Garuti, Cantina Paltrinieri, Cantina Righi e Francesco Bellei). Durante la serata, inoltre, sarà possibile visitare l'acetaia di famiglia in barrique Monari Federzoni con degustazione e vendita dei prodotti.
Maggiori informazioni sul sito: www.lambruscowinefestival.it
Comune di Bomporto
Via per Modena, 7 – 41030 Bomporto (MO)
Tel. 059.800711, Fax. 059.818033
Barbaterre rappresenta il sogno della collina reggiana, fatta di passione, lunghe giornate, gente semplice e cultura del lavoro che disegna destini di donne e uomini che portano il loro impegno per portare un prodotto di classe e qualità.
di L'Equilibrista
Reggio Emilia, 21 Gennaio 2017
Terre matildiche su terreno di Calanchi forgiati da argilla e limo.
E' questo il magico connubio che rende la collina reggiana soprattutto nella parte sud, così particolare e tanto ammirata dai cultori di "terroir". Alchimie di pura natura, stratificazioni di terreno ed agenti climatici dalle composizioni irregolari che regalano sentori fini e di alto pregio.
Sono anni che incontro l'Azienda Barbaterre sul mio cammino di degustatore ed appassionato di tipicità locali e mi ha sempre colpito perchè la vedo unica nel suo genere, per scelta del territorio e dei prodotti che realizza.
Barbaterre è una struttura eco-sostenibile al cento per cento, che nasce nel 2005 da un'idea di Massimiliano Bedogni che non si occupava di vino nella sua prima vita ma che aveva una visione chiara di come dovesse essere fatto il vino da queste parti e perchè aveva intuito, prima di tutti ,che quelle erano terre da vini bianchi, grandi metodi classici e rifermentati in bottiglia.
Queste sensazioni erano in contrasto al cospetto dei più noti vini frizzanti rossi ma la sua era una posizione netta di uomo che cercava la differenziazione e la spinta verso vitigni internazionali e l'utilizzo del pinot nero alle sue massime possibilità. La sua idea era quella di ricercare una relazione con la tipicità del terreno circostante così in contrasto con la tradizione e a dispetto delle mode locali che lo avevano portato a pensare ad un sauvignon, a dei vini bianchi fermi ed infine ad una follia per i tempi, dimostrando una vera e propria passione per i vini rifermentati, che sarebbero arrivati da li a breve ma che intanto prendevano già forma.
Poi arriva, evidentemente in ognuno di noi, un momento dove l'innovazione è accettata se si riesce a dimostrare alla Comunità locale e a Noi stessi che hai chiaro da dove vieni ed è da qui che nacque l'idea di un Lambrusco fatto bene, che potesse tenere fede alle proprie origini e sul quale Massimiliano ha lavorato per dare forma ad un Lambrusco che fosse il suo.
Oggi da base Salamino, Malbogentile e Grasparossa, Barbaterre porta con orgoglio il Lambrusco dell'Emilia di Barbaterre che si è fatto strada anche nei salotti buoni, tanto da essersi aggiudicato la nomination fra "i 100 vini da bere subito" fra I Grandi Vini d'Italia de l'Espresso nel 2016.
Per l'Azienda che Massimiliano aveva in testa doveva essere importante il territorio e la sua perfetta integrazione con la natura circostante, quindi ancora oggi sono banditi l'uso di cuveè, limitatissimo l'uso del legno che si menziona solo a fine passaggio, cercando di portare al suo massimo l'uva locale rigorosamente della annata in corso dando ai Vigneti la più alta cura possibile e preservandoli in modo naturale dalle minacce di tutti i giorni. L'integrazione di questi vitigni, gli avvallamenti collinari intesi come parametri importanti che determinano i giorni di vendemmia, una defogliazione solo negli ultimi quindici giorni prima del raccolto, sono ancora oggi fasi fondamentali, ultimate dalla rigorosa raccolta a mano in cassette con pressatura soffice dell'acino intero che vanno a testimoniare alcune delle scelte aziendali che fanno grande questi prodotti.
La scelta, controversa per alcuni, è di utilizzare anche il raspo, perchè si vuole seguire la tradizione dei migliori Champagne a base Pinot nero e dei più innovativi Sauvignon francesi come Massimiliano aveva lasciato intendere.
Mi soffermo a scambiare impressioni e spunti curiosi su Barbaterre grazie alla Responsabile della Cantina – Erica Tagliavini – che ad oggi è l'anima e la persona che meglio incarna i valori che Massimiliano voleva portare al pubblico Italiano ed Internazionale tanto che mi racconta della produzione del 2015, rappresentandone vera prova di alta autenticità perchè mi racconta che la buccia del pinot nero ad esempio, in quell'anno, rilasciò una carica di colore anomala, molto intensa e diversa dalle altre annate tanto da testimoniare, se ce ne fosse ancora bisogno, che come dice bene Erica: "Noi siamo un' Azienda artigianale, Noi siamo veri e propri artigiani del vino".
Una squadra che si è arricchita come mi ricorda la Responsabile, di una compagine molto dotata e di persone con valori e voglia di fare fuori dall'ordinario, proprio come Massimiliano avrebbe voluto per la sua creatura, tanto da arruolare persone di spessore come Paolo Posenato, in qualità di enologo e Serena Marchini, cantiniera ed enologa. Persone, mi rimarca con fierezza e grande stima Erica, che stanno dando a questa Cantina grande impegno, dedizione e amore vero per Barbaterre senza eguali.
La mattinata volge al termine e mai finale è stato più degno che con l'assaggio del grande metodo classico Pinot Nero di Barbaterre, il Blanc de Noir.
Bollicine nettamente tendenti a piccoli spilli, omogenei e molto vivaci che regalano un impatto deciso e fitto al naso, vino di struttura che irrompe in bocca lasciando un finale pulito ed esaustivo di profumi floreali vivi e frutta matura. Il palato è appagato da un finale ricco che porta fino in fondo il frutto, variegato ed esotico tanto da meritare eccellenze anche al retrogusto. Da abbinare a tutto pasto e perfetto con un Parmigiano Reggiano di media stagionatura.
Lascio quindi questa bella realtà, fatta di dedizione e amore, storia e coraggioso posizionamento che ricerca qualità e rigore immersa nelle Terre Matildiche reggiane che restituisce loro riconoscimento e tradizione.
Successo per la prima edizione della kermesse che ha portato al Castello di Formigine più di 150 persone nella sola giornata di sabato. Sold out per lo show cooking di Daniele Reponi, lo chef "re dei panini", che ha proposto abbinamenti curiosi e gustosi, abbinati ai Lambruschi del territorio.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
FORMIGINE (MO) – Lo avreste mai detto che il baccalà fritto si abbinasse così bene alla confettura di amarene di Modena IGP? E che la caciotta di mucca potesse andare a braccetto con la mostarda di pere e il cioccolato fondente? Il tutto, naturalmente, accompagnato da un lambrusco di qualità, un Trimalcione Grasparossa amabile nel primo caso, un Zeminiano Sgrassaporco nel secondo. Il Lambrusco vince la sfida e viene ufficialmente promosso come vino da aperitivo. Lo conferma il successo della prima edizione di Bolle Rosse, la grande kermesse che per tutto il weekend ha animato la splendida cornice del Castello di Formigine. Nelle antiche sale si sono dati appuntamento 24 produttori provenienti da tutta la provincia e anche dal mantovano.
Oltre 150 le persone che, nella sola giornata di sabato, hanno "invaso" le sale del castello per assaggiare i lambruschi di qualità, abbinandoli a degustazioni di formaggi, creazioni a base di pesce e assaggi più tradizionali. Tantissimi i giovani, curiosi di "riscoprire" il gusto di questo rosso frizzante in versione inedita. Qualcuno è venuto anche da fuori provincia, da Bergamo, Cuneo e Pordenone. Tra un bicchiere e l'altro, tra una chiacchierata e l'altra, perché, si sa, il Lambrusco è un vino gioioso, che invita alla conoscenza e alla convivialità, c'è stato spazio anche per la cultura. Venticinque gli autori che dal Lambrusco si sono lasciati ispirare per altrettanti racconti contenuti nell'antologia Racconti Frizzanti, pubblicata dall'editore modenese Damster, presentata nel pomeriggio.
Ma il momento clou è stato il partecipatissimo showcooking dello chef Daniele Reponi, noto come il "re dei panini", che sabato ha proposto curiosi e gustosi abbinamenti, anche quelli che "non ci si aspetta". Ben sette i panini a base di pesce, che sabato hanno visto la partecipazione di ben 70 persone, e altrettante, a malincuore, sono dovute rimanere fuori a causa del grande numero di richieste. A ogni panino, era poi abbinato un Lambrusco, scelto con cura dall'AIS (Associazione Italiana Sommeliers). Successo bissato la domenica pomeriggio, quando Reponi ha proposto altri panini a base di formaggi e salumi scelti, anch'essi abbinati a diverse etichette di Lambrusco.
Successo anche per la degustazione di Lambruschi fermentati in bottiglia, quelli, cioè in cui la presa di spuma avviene all'interno della bottiglia, a cura di Sergio Scarvaci, delegato regionale dell'associazione ONAV.
Oggi, 12 novembre, la manifestazione è riservata agli operatori di bar, ristorazione e commercio di generi alimentari con ingresso gratuito. Previsti tre menù degustazione e assaggi illimitati. I buyer stranieri che si sono prenotati provengono da Svizzera, Germania e Repubblica Ceca.
Bolle Rosse è stato organizzato da Comune di Formigine, Conosci Modena, Festival del Lambrusco, Proform Associazione Commercianti di Formigine, e PROMEC. Beneficia del patrocinio di Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio di Modena, Confesercenti Modena, Lapam-Confartigianato di Modena e Reggio Emilia.
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Bolle Rosse: una tre giorni dedicata interamente alle bollicine color rubino che si terrà nella splendida cornice del Castello di Formigine. La prima edizione dell'evento ha come obiettivo quello di promuovere il Lambrusco di qualità come protagonista dell'aperitivo.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
Formigine (MO) 30 novembre 2016
Ne ha fatta di strada il Lambrusco, da quando era una vite selvatica (ruscum) che cresceva ai margini dei campi (labrum). Sarebbe questa, infatti, una delle ipotesi etimologiche sull'origine del nome di questo vino rosso e frizzante. L'altra sostiene invece che il termine deriverebbe dalla fusione di labo (prendo) e ruscus (che punge il palato), da cui deriva anche la parola "brusco" che caratterizza i vini giovani, gradevoli e vivaci.
Capace di incantare il palato e di riflettere la personalità delle sue genti, gli emiliani, il Lambrusco ha saputo deliziare personalità come Mario Soldati, che lo ha definito "champagne umile d'Emilia" e, prima di lui, Giosuè Carducci, che durante le sue docenze all'ateneo bolognese, non disdegnava un scappata nella vicina Modena per berlo insieme agli amici a pranzo come a cena.
Da vino della tradizione, fedele compagno dei robusti piatti emiliani, il Lambrusco si prepara a fare il "grande salto" per erigersi a protagonista dell'Aperitivo, un momento conviviale ormai di moda in tutto il mondo. E' proprio in questa veste che sarà il protagonista di Bolle Rosse, una tre giorni dedicata interamente alle bollicine color rubino che si terrà nella splendida cornice del Castello di Formigine, in Piazza Calcagnini 1, nelle giornate di sabato 10, domenica 11 e lunedì 12 dicembre. Ricchissimo il programma, che vede la partecipazione di 24 realtà produttrici del territorio modenese e non solo, tra cantine e aziende agricole.
Si comincia sabato 10 dicembre alle 10.30 con un convegno dal titolo Sfide e opportunità per il mercato del Lambrusco. Ne parlerà Ermi Bagni, Direttore del Consorzio Tutela del Lambrusco. A seguire, alle 11, la senatrice Leana Pignedoli, membro della Commissione Agricoltura, interverrà sul tema Il Testo Unico del Vino, semplificazione ed elementi innovativi. Alle 11.30 sarà la volta del sindaco di Bomporto Alberto Borghi, che parlerà de Il ruolo della ricerca per il Distretto del Lambrusco. A seguire, Fabio Franceschini, sindaco di Castelvetro farà un intervento su L'importanza dello storytelling: il rapporto tra territorio e produzioni vitivinicole locali. Alle 12, Andrea Pazzan di Winemeridian parlerà di Wine People -X Factor per il successo nel mondo del vino.
Il pomeriggio, invece, è dedicato al gusto e alla cultura. Alle 15 è fissata l'inaugurazione e l'apertura de banchi di assaggio. Nel biglietto di ingresso di 12 euro, infatti, è compreso anche un piatto di stuzzichini da aperitivo a scelta tra Intrighi di mare, proposto da Federico Barone di Samò Salumeria di Pesce, Tradizionale ma non troppo, preparato da Andrea Camuri di A.C, Ristorazione e Profumi di formaggi, proposto da La Taberna di Rocca Calascio. Per ogni menù gli esperti di AIS (Associazione Italiana Sommelier) consiglierà i Lambruschi da abbinare.
E' siccome non c'è fonte di ispirazione di un buon bicchiere di Lambrusco, alle 16.30 sarà presentato il libro Racconti Frizzanti edito dalla casa editrice Modenese Damster, un'antologia di racconti con un unico denominatore: le bolle rosse. Sarà presenta la giornalista e scrittrice Manuela Fiorini, autrice del racconto Alla vostra salute. Al termine, aperitivo a base di Lambrusco Rosé accompagnato da ricotta e marmellata di amarena. Per tutta la durata della manifestazione, poi, sarà possibile effettuare visite guidate gratuite al Castello di Formigine e visitare la mostra fotografica La terra e la vita di Marco Campagnoli e tre opere di vetro riciclato realizzate in esclusiva per Bolle Rosse dall'artista Carlo Baldessari.
Alle 18.30, Aperitivo in compagnia di Daniele Reponi, lo "chef dei panini", che proporrà cinque panini realizzati con il pesce come ingrediente principale. Ai panini saranno abbinati altrettanti lambruschi, le cui caratteristiche organolettiche saranno illustrate dagli esperti dell'Ais. Al termine delle degustazioni verrà rilasciato a tutti i partecipanti il "Ricettario dei panini" di Daniele Reponi. Costo della degustazione € 8.
Domenica 11 dicembre, si comincia alle 11.30 con l'apertura dei banchi di assaggio. Alle 16, Sergio Scarvaci, delegato regionale dell'Associazione ONAV, guiderà una Degustazione di Lambruschi rifermentati in bottiglia. Alle 18.30, si replica con lo "chef del panino" Daniele Reponi, che propone cinque panini con salumi e formaggi con la stessa modalità di abbinamento del sabato. (ticket 8 euro). Lunedì 12 dicembre, invece, l'ingresso è riservato agli operatori del settore bar e ristorazione con orario 10-17. Al momento sono otto i buyers stranieri provenienti da Svizzera, Repubblica Ceca e Germania che hanno confermato la loro presenza. Chi desidera partecipare può inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Bolle Rosse è organizzato da Conoscimodena e beneficia del patrocinio della Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio di Modena, Confesercenti Modena, Lapam-Confartigianato Modena e Reggio Emilia e PROFORM associazione di negozi di Formigine. Hanno contribuito: Angelo Po Grandi Cucine, Azienda Agricola Leonardi Giovanni, Villani Salumi Spa, Distillerie Bonollo, Forno Pinelli, AC Ristorazione, Samò Salumeria di pesce, La Taberna di Rocca Calascio e 1012 Ecodesign.
INFO
Bolle Rosse
10 – 11 e 12 dicembre
c/o Castello di Formigine, Piazza Calcagnini 1
prenotazioni e info tel 335/5330753, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.festivaldellambrusco.it
www.visitformigine.it
Venerdì 28 ottobre in centro storico è "Lambruscolonga". Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, torna il tour eno-gastronomico incentrato sul vino simbolo del territorio e della città di Modena.
Modena 18 Ottobre
Venerdì 28 Ottobre, dalle 19.30, il centro storico di Modena, dopo il grande successo delle precedenti edizioni, tornerà ad ospitare la "Lambruscolonga". L'unico tour eno-gastronomico incentrato sul lambrusco, vino simbolo della città e del territorio e uno dei prodotti tipici italiani più rivalutati in patria e all'estero.
La Lambruscolonga si snoderà attraverso tutto il centro storico, al fine di valorizzarne sapori ed eccellenze, coinvolgendo 40 locali di riferimento per la cittadinanza. I partecipanti potranno scegliere tra sei diversi percorsi, composti da tappe raggiungibili a piedi, in bicicletta, roller o skateboard, e ad ogni tappa potranno degustare il lambrusco prescelto per quel locale, selezionato tra le migliori proposte delle cantine aderenti, e uno stuzzichino abbinato ad hoc dal locale per esaltarne il sapore.
In questa edizione la Lambruscolonga cercherà di battere tutti i record precedenti, cercando di aumentare ancora di più il flusso dei turisti venuti apposta per l'occasione che anche nell'ultima edizione era consistente: il 28 ottobre gli organizzatori metteranno a disposizione addirittura 1900 bottiglie di Lambrusco, ovvero 13.000 calici in una sola lunga serata, tutti di altissima qualità.
I nuovissimi percorsi e i locali partecipanti:
Il primo si chiama Percorso Lambro Goldo (Oro), un viaggio tra i vini biologici, biodinamici, a rifermentazione, artigianali, per un'esperienza unica ed irripetibile. Il costo del percorso è di 23 euro e coinvolgerà i seguenti locali: La Taverna dei Servi, Palazzo dei Musei, Trattoria Pomposa – Al Re Gras , Via Taglio 12, Pasticceria Remondini, Caffetteria Drogheria Giusti, e infine un assaggio del Nocino direttamente dall' Associazione Il Matraccio.
Il secondo è il Percorso Lambro Frizz (blu), una passeggiata tra i vini più frizzanti dei nostri produttori, per gli amanti delle bollicine. Il costo è di 19 euro e avremo i seguenti locali: Mamma Puglia, Freedom, PizzaAltaglio, Well Done Burger, 100 Montaditos, Gelateria Remondini.
Per chi desidera, invece, fare una lunga e allegra passeggiata col calice in mano, dovrà acquistare la terza tappa: Percorso Lambro a spasso (giallo) che vi porterà nei seguenti locali: Atheneum, Chersenteria di Via Gallucci, Caffetteria del Corso, Accademia dei Dissonanti, Il Decano, Cioccolatèria. Costo del percorso sempre 19 euro.
La quarta tappa è il Percorso Lambro Quattro Passi (rosso), un itinerario che comprende una grande degustazione con brevi distanze. I locali coinvolti saranno: Oltremare, Pugliami per la gola, Ai Sorrisi, I Picari, Stallo del Pomodoro, Compagnia del taglio, La Chersenta. Il costo del percorso è di 21 euro.
La penultima tappa, novità di questa edizione, è dedicata ai turisti e a coloro che desidereranno degustare dell'ottimo lambrusco ammirando le bellezze del nostro centro storico: Percorso Lambro Tourist (viola) che comprenderà Pane, Pizza e Fantasia, Rucola e Stracchino, Bar 1808, Massimo e Rossella, Palazzo dei Musei, Bar Stadio, Bamboo Music&Drink. Costo del ticket 23 euro.
Ultimo, ma non per importanza, l'altra novità, il Percorso Lambro Veg (verde): un magnifico abbinamento di stuzzichini vegetariani e vegani ai vini più naturali, biologici e biodinamici. Durante il tragitto troveremo: Mia, Dal 5 al 6, Tigellino, L'Erbavoglio. Costo del percorso 16 euro.
La Lambruscheria, il locale wine shop e street food ideatore ed organizzatore dell'evento stesso, sarà la tappa zero e punto di partenza dove i partecipanti potranno ritirare il loro "starter kit", comprensivo di bicchieri e porta bicchieri, offerti da Gavioli Antica Cantina e Tenuta Vandelli.
Novità di questa edizione: il calice è in OMAGGIO per TUTTI.
Inoltre, presentando all'inizio del percorso il ticket di Skipass o un qualsiasi ticket del Cinema Victoria un calice extra di lambrusco doc sarà omaggio.
I ticket saranno acquistabili in prevendita dal 18 Ottobre e saranno disponibili presso:
• Lambruscheria - Calle di Luca 16
• Alessio2 - via Giardini 240
• ONLINE su www.modenamoremio.it
I ticket rimasti invenduti saranno acquistabili direttamente il giorno della manifestazione maggiorati di 2 € in dal costo di prevendita.
i biglietti acquistati online potranno essere ritirati entro le ore 17 del giorno della manifestazione presso l'ufficio di ModenAmoreMio in via Scudari 12, oppure dopo le 18 direttamente in Calle di Luca.
Le cantine vinicole presenti a questa edizione presenteranno solo i loro migliori prodotti, a testimonianza dell'altissima qualità che constraddistingue la manifestazione: VITIVINICOLA FANGAREGGI, GAVIOLI ANTICA CANTINA, TENUTA VANDELLI, GIACOBAZZI, OPERA02, AZIENDA AGRICOLA PEZZUOLI, CANTINA SETTECANI, VILLA DI CORLO, PALTRINIERI, CANTINA DIVINJA, CANTINA DI PUIANELLO, CANTINA FORMIGINE PEDEMONTANA, AZIENDA AGRICOLA MINELLI, FIORINI, PODERE IL SALICETO, CANTINA GARUTI, LOMBARDINI, AZIENDA AGRICOLA SAETTI, LA BATTAGLIOLA, FONDO BOZZOLE (prima cantina di lambrusco mantovano che aderisce alla manifestazione). Ospite d'eccezione extra-Lambrusco da Peccioli (Pisa): PODERE BORGARUCCIO, vini biodinamici, che proporrà assaggi di vini particolari prodotti nel suo podere.
Ad animare la serata sarà presente la Dj set Becky in piazza San Francesco, oltre a stand di cocktail a base di Lambrusco a cura del barman Max. Durante tutta la manifestazione e anche i giorni successivi è attivo il "Lambro photo contest": postando le foto con i calici sulle pagine Facebook e Instagram si vince un Week End di charme per 2 persone offerto da Exagon Viaggi e altri premi in kit di Lambruschi.
Novità di quest'anno l'iniziativa "Pigia l'uva e vinci": dal pomeriggio in piazza San Francesco potrete pigiare l'uva sulle note di Adriano Celentano per 60 secondi, e anche in questo caso si vincono kit di Lambrusco.
Tutti gli aggiornamenti della manifestazione in tempo reale sulla pagina facebook della Lambruscheria e sull'evento "Lambruscolonga"
L'evento, patrocinato dal Comune di Modena, nasce da un'idea di Alessio Bardelli e Valentina Reggiani, è organizzato dalla Lambruscheria, Calle di Luca 16, in collaborazione con Modenamoremio, società di promozione del centro storico, Consorzio Marchio Storico del Lambrusco e Skipass - Salone del turismo e degli sport invernali.
Produrre meno Lambrusco e aumentarne ulteriormente la qualità. È la proposta lanciata da sei cantine cooperative (tre modenesi e tre reggiane) per reagire al crollo dei prezzi del Lambrusco.
Modena, 8 agosto 2016
Dopo le avvisaglie dell'anno scorso, infatti, a partire dall'ultima vendemmia uno dei vini italiani più venduti al mondo è andato in crisi. Per questo sei grandi produttori (Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio) hanno elaborato, condiviso e sottoscritto un documento di azioni e impegni con cui intendono valorizzare le produzioni di Lambrusco, tutelando il reddito dei loro soci. Poiché queste sei cantine lavorano complessivamente oltre 2,1 milioni di quintali di uva (cioè il 70 per cento dell'uva lavorata dalla cooperazione, la quale a sua volta trasforma il 90 per cento delle uve modenesi e reggiane) e producono oltre un milione di ettolitri di Lambrusco, si può affermare che le loro decisioni siano destinate a influenzare notevolmente il futuro del vino simbolo dei nostri territori.
«Negli scorsi anni il Lambrusco si vendeva bene, poi pian piano su qualche mercato ha iniziato a essere sostituiti da prodotti più economici. Qualche altro mercato, come Brasile e Russia, è andato perso per ragioni geopolitiche – spiega il promotore del documento Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Oggi ci troviamo con più Lambrusco di quanto il mercato possa assorbire, perciò i prezzi sono rapidamente crollati».
Nel documento le sei cantine cooperative propongono una serie di interventi per cercare di risolvere i problemi più immediati. Se la produzione sarà abbondante, si potrà stoccare dal 5 al 10 per cento del prodotto. Ciò significa che una parte del vino non sarà immediatamente commercializzata con la denominazione Lambrusco; in base all'andamento del mercato si deciderà se liberarlo, oppure declassarlo a vino da tavola.
Un prezioso aiuto per la raccolta dati e i controlli potrà venire dal Consorzio di tutela, da sempre impegnato nella valorizzazione del Lambrusco.
Per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, le sei cantine cooperative applicheranno volontariamente vincoli più stringenti delle norme relative alI'Igp, le quali contengono misure non sempre efficaci contro le falsificazioni. «In qualità di produttori – dichiara Piccinini - sentiamo la responsabilità di garantire al consumatore la genuinità del Lambrusco che versa nel suo bicchiere».
Oltre a ciò, la Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio sono convinte che il Lambrusco non debba competere unicamente sul prezzo, ma essere promosso in modo più adeguato sui mercati puntando a costruirsi un'immagine di prodotto d'eccellenza.
«Forse anche per il Lambrusco è venuto il momento di valutare il passaggio dell'intera produzione a Dop. Questo – argomenta Piccinini – consentirebbe maggiori controlli e, quindi, garanzie a tutta la filiera, dal viticoltore al consumatore. Inoltre proteggerebbe più efficacemente la denominazione Lambrusco da attacchi come quello sferrato nei mesi scorsi dall'Ue, che voleva rivedere le norme sull'etichettatura delle denominazioni d'origine e aprire la strada a lambruschi prodotti in altri Paesi».
(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)